L'insensata voglia di combattere. L'impulso di uccidere, uscire vittorioso da una battaglia. L'adrenalina che sale in corpo quando la tua vita è messa in pericolo.
Durante la mia esistenza mi sono chiesto molte volte il perché un uomo dovrebbe ricorrere frequentemente alla violenza per preservare i suoi diritti naturali, primi tra questi quello della vita. In natura tutti sono delle prede e tutti dei cacciatori. Forse solo gli erbivori crescono senza far male a nessuno, ma se la catena alimentare è struttura in questo modo, che pesce piccolo mangia pesce grosso, un motivo di fondo deve esserci. Negli umani, dove la catena alimentare è stata spezzata dall'intelligenza, noi ricorriamo alla catena d'odio e potere. Un uomo uccide un altro uomo solo per il potere, questo genera odio, l'odio genera altro odio, fino a che, penso, non ci si disintegreremo a vicenda. Una citazione famosa, che avevo letto una volta in un libro, diceva che l'uomo è l'unico topo che costruisce una trappola per topi. Si riferiva alla guerra e alle armi. In effetti con la nostra intelligenza e la diplomazia non avrebbe senso ricorrere agli omicidi, ma non si possono placare i nostri istinti più primordiali. Insomma, dalla reazione chimica che l'uomo ha innescata dentro di se, unendo fra di loro aspetti alcune volte contraddittori come l'etica agli istinti, è venuto un prodotto che si può ritenere disumano: la società. Ciò che prima ci distingueva da un animale è in realtà la maschera che portiamo tutti. Chi fa l'artigiano, chi fa il carpentiere, chi rischi la vita per gli altri, ma in realtà ciò che siamo è solo animali. Animali degenerati.
La pioggia, che riveste tutta l'area intorno a me, sembra una sequenza infinita di piccoli tratti scritti con l'inchiostro blu lungo un foglio e animati. I lampi nel cielo colorano il paesaggio con il loro giallo incandescente, quasi bianco. L'immensa potenza della natura è intorno a noi.
Il posto in cui i miei ricordi e i miei pensieri meglio vengono a galla, dove posso trovare la pace dei sensi, è stato profanato da un altro individuo.
Dietro di me molti alberi mi proteggono le spalle, ad una distanza di tre metri, massimo quattro, si trova il lago, che ancora combatte con la pioggia. Alla mia sinistra un'altra parte di foresta prende vita e di fronte a me il mio avversario distava di di qualche metro, non inferiore ai sei.
Mi ha scrutato per qualche secondo, dopo mi domanda, con un aria sollevata, se fossi uno studente.
Non rispondo. Il kunai che ho sulla mano destra sicuramente non basterà per contrastarlo pienamente, sopratutto con quelle armi che si ritrova.
L'ambiente si anima con una fragorosa risata da parte del mio avversario. Penso sia sicuro che non lo attaccherò visto il mio grado e, in conclusione, anche delle mie abilità. Poi il corpo dello sconosciuto assume la posizione di guardi, sta per iniziare il combattimento. Il realtà non ero venuto proprio per questo, il combattimento non era nel programma della giornata, la vita è piena di imprevisti, più o meno fastidiosi.
La calma che regna nel mio cuore è la conferma che, ormai, di cuore non c'è ne più. Si inizia.
Il ninja conficca nel terreno davanti a se la sua katana e immediatamente partano da ambi i lati due shuriken, per un totale di quattro. Facendo forza sulla mia gamba sinistra mi sposta di qualche metro sulla destra e devio la traiettoria dei due shuriken, gli altri due si conficcano lungo il tronco.
Ancora l'offensiva del mio avversario non è terminata e non mi lascia molto spazio per fermarmi.
Immediatamente afferra la seconda katana dietro la sua spada e parte alla carica verso di me.
Mi sono appena spostato, il piede che regge il peso del corpo è il destro. Un'altra spinta con questa gamba e mi ritrovo al punto di partenza, schivando il fendente sinistro tramite il movimento e quello destro accompagnano la lama tagliente con quella del mio kunai all'insù, sfiorandomi l'orecchio, grazie all'energia del corpo in seguito al spinta del mio corpo verso quella direzione. Poi l'offensiva dello shinobi nemico si sposta sul corpo al corpo. Lascia cadere le katane per terra e tenta di colpirmi con il palmo della sua mano la mia coscia. Un piccolo balzo all'indietro e riesco a schivare il colpo, ma qualcosa è andato storto. Una lama, nascosta all'interno del braccio, è riuscita a procurarmi una leggera ferita sulla gamba. L'attacco termina con un pugno con la mano libera (sinistra) alla bocca della stomaco, che schivo appena in tempo ruotando il corpo sul piede sinistro. Inoltre cerco di afferrare il suo polso con la mano sinistra, in modo che con uno strattone accompagni il corpo contro il mio kunai che ho ancora nella mano destra, sfruttando anche la sua forza verso quella direzione, visto l'intenzione di darmi un pugno.
In caso di riuscita del mio contrattacco o meno, avrei cercato, se possibile, di raggiungere con un balzo la posizione della katane, in modo da negarne l'uso al mio avversario.
Status
Grado: studente
Energia: bianca
Chakra: 50/50
Stato fisico: Ferita Lieve Coscia/Orecchio Sinistro
Stato mentale: Irritato e Combattivo
Bonus: Malus:Slot1: 1° Attacco diretto con Kunai.Equipaggiamento: 3x Kunai (1 in Mano)
3x Shuriken
1x Accendino