Nome Utenti: Xyz10 vs † F e F F e † Nome Pg / Png: Takeshi Fujiwara vs. Shin Akadou (PNG) Grado: Genin Vs Genin Energie: Rossa Vs Rossa Tipo: 1 Vs 1 Post: 1 post di presentazione; Indefiniti post di combattimento; 1 post di Conclusione. Luogo: E' uno dei campi d'allenamento di cui dispone l'Accademia di Kirigakure, precisamente il numero 5. E' composto da un'ampia zona verde - circa 20 metri di diametro -, oltre la quale ad ambo i lati è presente una foresta, che si estende anche oltre la recinzione, posta a circa 30m dall'inizio degli alberi. Dalla parte opposta all'entrata c'è parte del lago vicino al villaggio.
Clima: Non è raro, visto il clima del Paese dell'Acqua, vedere oscure nubi eclissare il sole e prenderne il posto. C'è un'alta probabilità di pioggia. Condizioni di vittoria: No post entro 4 giorni, esaurimento chakra, impossibilità di continuare, resa dell'avversario. Limitazioni: No morte, no ferite permanenti.
Eccolo qui il primo post, dopo ore di agonia passate a pensare come far capitare un ninja di Oto in un campo di allenamento accademico della Nebbia xD Ti rimembro che sarà da più di un'anno e mezzo che non ruolo, se non sbaglio, quindi non pretendere da me un capolavoro xD Buona Lettura ^^
CITAZIONE
Narrato « Parlato »
Era nell’aria, quella sensazione di Bagnato che a breve m’avrebbe accompagnato nel cammino. Il calore solare andava affievolendosi, l’ombre sparivano lasciando ovunque un grigio malinconico, una scura nuvolaglia stava scacciando la Rossa Stella dal trono per prender possesso del meteo pomeridiano e probabilmente anche serale. Odiavo la pioggia, ed anche il freddo. Mi trovavo a Kiri ahimè non a scopo ludico, ma lavorativo. Il mio capo-clan mi diede giorni addietro una busta da consegnare all’Accademia Ninja, essa conteneva nominativi di reclute che si sarebbero trasferite da Oto sin qui assieme alle proprie famiglie, era quindi necessario iscrivere questi novelli ad un corso di preparazione all’arte dello Shinobi.
Avevo eseguito la mia mansione, sarei ripartito l’indomani dopo aver passato la notte in qualche loco di bassa classe; purtroppo le mie tasche mi impedivano di permettermi il lusso. Gironzolavo ancora nei dintorni dell’imponente edificio, era ora di godermi un’amata sigaretta; nel frattempo avrei pensato a come impiegare il restante tempo prima di farmi ghermire da Morfeo. Ma come voi ben sapete amavo il relax, e di sicuro non mi sarei messo a fumare appoggiato ad uno scalcinato muro. Desideravo uno spazio congeniale al mio carattere, un albero con radici grosse tra cui sedermi, erba da accarezzare e nudi da guardare mentre riflettevo.
Fatto sta che stavo cercando questo nido di natura in cui accomodarmi, indi mi mossi dall’uscio della struttura che avevo appena abbandonato. Guardavo a destra ed a manca in cerca di un segnale, un’indicazione; eccolo il cartello che segnava i campi d’allenamento. Lì sicuramente erano rispettati i miei canoni di scelta, mi avviai a passo lento. Numero 5 - recitava una vecchia e rovinata scritta in alto, il portone era aperto; già vedevo il verde primeggiare. M’accinsi ad entrare, ricordandomi quando avevo qualche anno in meno e dentro quel territorio imparavo ad utilizzar le tecniche e ad arrampicarmi sugli alberi; come passa il tempo. Ma in quel perimetro di recinzione e vegetazione v’era già qualcuno: un ragazzo. Si stava allenando supponevo, menava colpi di lama d’ogni tipo verso nessuno. In quel momento sentii scattare qualcosa in me.
Da tempo non ingaggiavo uno scontro, nonostante fossi un diciassettenne le mie giovani membra s’erano ferite poche volte, non per il fatto che i nemici non riuscissero nemmeno a sfiorarmi ma semplicemente ero un tipo tutto sommato tranquillo. Potevo divenire una bestia se fatto arrabbiare, ma quel lato s’era visto quasi mai. Forse perché nessuno m’aveva irritato a tal punto da farmi scoppiare, o forse ero io in grado di trattenermi sufficientemente da non cader in collera per motivi abbastanza stupidi. Chissà.
Come un fiume in piena che straripa s’era accesa un’insolita voglia di misurarmi con quello che teoricamente era un ninja, tant’era l’emozione in quel momento appiccai fuoco al cilindrico tabacco. Dico teoricamente poiché man mano che avanzavo non ero capace di scorgere tra i suoi abiti il coprifronte del suo Villaggio. Arrestai moto a 5-6 metri dallo sconosciuto, tirai la sigaretta che tenevo salda tra le labbra, poi asserii:
« Non sei un Ninja tu? Volevo combattere. »
Espirai il fumo, il getto salì rapidamente verso la non più celeste cupola. Ripresi:
« Il mio nome è Shin, posso avere l’onore di sapere con chi sto parlando? »
Lasciai cadere a terra il filtro di quel piacere così deleterio ed irresistibile, lo pestai imprimendo movimento rotatorio nella punta del calzare. Scostai i lunghi capelli che mi avevano coperto gli occhi, cosicché potei inquadrarlo e squadrarlo per bene. Volevo la lotta, che sia di spade, di nocche o d’altro non mi importava.
Fatti avanti, non essere timido, uomo della Nebbia.
CITAZIONE
Energia: 300/300 Status Fisico: Illeso Status Mentale: Eccitato, voglioso di lottare. Armi: Nessuna svelata.
Si sentiva soddisfatto, mentre menava fendenti ad un avversario immaginario, perché anche dopo che aveva cambiato arma prediletta, riusciva ancora ad essere capace a maneggiare una wakizashi. Probabilmente non come prima, il tipo di arma in cui si era “specializzato” - anche se forse non era questa la parola più adatta – era, seppur simile nella forma e nelle dimensioni, totalmente diverso nel modo d’uso. Infatti, se la wakizashi veniva usata soprattutto per scopi difensivi, il tanto poteva essere usato anche per attaccare; i normali ninja della Nebbia non amano questo tipo di combattimento, anzi preferiscono lotte a lunga distanza, e fanno largo uso di ninjutsu, ed era proprio per questo che aveva voluto impossessarsene: per godere del cosiddetto “effetto sorpresa”, che in un duello ci sta sempre bene. Può anche rivelarsi la carta vincente, anzi.
Non era passato molto tempo dall’inizio del suo allenamento, comunque, che già qualcuno venne a disturbarlo. Ne avvertì la presenza anche prima di vederne la figura, i suoi passi producevano davvero troppo rumore mentre strisciavano nell’umida e verde erba. Non c’era nemmeno bisogno di guardarlo, comunque, per avere una vaga idea di chi fosse, o di che cosa volesse. Dopotutto, si trovava in uno spazio adibito agli allenamenti, dunque che cosa poteva mai desiderare il nuovo arrivato, se non una sfida con Takeshi? Era pronto a scommettere che fosse un qualche genin del Villaggio, che voleva dimostrare al Kage, o comunque ai potenti, di essere migliore del Prescelto, dell’unico ragazzo mandato alle Selezioni dei Chuunin. Si bloccò, dunque, e si voltò, pronto ad accogliere chiunque avesse varcato la soglia del Campo d’Allenamento numero 5.
Si accorse, però, di aver sbagliato le previsioni. Non era affatto un Kirese, anche se il grado l’aveva azzeccato. E probabilmente anche il motivo della sua visita.
Un ninja del Suono, eh? Che ci fa qui?
Attese che il giovane si fermasse, e questo accadde pochi secondi dopo, frapponendo tra i due circa 6 metri, poi ascoltò le sue parole, scrutandolo. Quando comprese il senso della sua frase, quasi gli venne da ridere. Possibile che, se non si indossava il copri fronte, si poteva essere scambiati per gente comune? Quel ragazzo, infatti, gli aveva appena chiesto se fosse davvero uno shinobi.
Certo che sono un ninja. Takeshi Fujiwara, genin di Kiri.
Perché gliel’aveva rivelato? Avrebbe potuto mentire, avrebbe potuto dirgli che era solo uno studente. Ma probabilmente il suo subconscio non aveva voluto che ciò accadesse: dopo gli Esami, non aveva più combattuto seriamente. Alzò una mano e, portatasela dietro la schiena, sfoderò anche la seconda spada.
Oh, beh, visto che mi stavo già allenando con le lame..
Disse, sorridendo. Non sapeva perché, aveva la sensazione che quel duello l’avrebbe divertito. Poi, brandendo una spada per mano, si gettò all’assalto dell’Otese. Anche lui possedeva una lama, una katana per la precisione, quindi un duello all’arma bianca era d’obbligo. Muovendosi quasi a zig-zag verso di lui, quando fosse stato sufficientemente vicino, il Fujiwara avrebbe sferrato due attacchi: il primo colpo, una stoccata degna di uno schermidore portata con la wakizashi, aveva il solo scopo di contrastare la sua temibile katana, cercando di occupare la sua lama e, grazie ad un sinuoso movimento del polso, tentare di disarmare il ninja del Suono, o comunque di fargli alzare la spada, di modo da rimanere scoperto nella zona del petto. Proprio là, dunque, avrebbe sferrato il secondo colpo: un fendente diagonale, portato dall’alto verso il basso, utilizzando la seconda arma che aveva impugnato.
Certo che come inizio non era male, ma era piuttosto strano: stava a significare che quello Shin non aveva incontrato il solito Kirese incapace nel taijutsu.
Scusami per il ritardo, ma sono stato male, e sto ancora male, quindi questo è il massimo che sono riuscito a fare. Ah,come ho detto in bacheca, domenica io vado al mare, ma credo di poter continuare il duello, basterà trovare un Internet Point. Al massimo ci accordiamo per mp.
Ah, una cosa. Ho portato il duello subito sul taijutsu, perchè ti serve così, immagino. E suppongo anche che non sarà un duello "normale", anzi, sarà piuttosto "pilotato"