Post-It Allooooora, beh! Che dire, scusa se ti ho fatto attendere e scusami anche per la merdosità di questo post >.< Coooooomunque se ti sembra dubbiosa l'ultima parte perché può sembrare autoconclusiva diciamo che un po' lo è, ma perché tu non hai detto dove ti recavi col pg mentre si muoveva per le rovine, quindi ho descritto che venisse da me Palla a te E buon combattimento
CITAZIONE
E' difficile leggere nella mente di un adolescente; impossibile scoprire i segreti che vi ci sono nascosti.
C'era il silenzio in quella radura, non si udiva suono alcuno. Sembrava essere la valle dei morti, ma così non era. Il silenzio si interrompeva a pochi metri, dove il rumore delle onde del mare, che si infrangevano sulla costa, riempiva l’aria come una musichetta capace di cullare il più agitato dei bambini. Sembrava il luogo ideale per riposare, e probabilmente, qualcuno lo stava facendo. Sotto il sole radioso, disteso sull'erba, vi era una sagoma con gli occhi rivolti al cielo. Il ragazzo era immobile, le palpebre erano chiuse, ed il respiro era lento, rilassato. Sopra la testa della sagoma si estendeva una lunga chioma scura, che illuminata dalla luce solare, risplendeva nonostante il colore corvino. I capelli erano sciolti, liberi di distendersi a loro volta sul prato. Le braccia erano distese all'indietro, proprio ai lati dei capelli e le mani erano aperte. L'erba era bassa, ma soffice. Quello doveva essere il paradiso, almeno in quel momento. Era rilassato, e non poteva certo essere altrimenti. Iniziò a stiracchiarsi, molto lentamente quando cominciò a soffiare una brezza leggera.
“Maledetto Mizukage e le sue stupide missioni, rischio di abituarmici a questo posto.”
Potevano sembrare parole di noia ad un orecchio poco esperto, ma il sorriso sulla faccia del giovane shinobi faceva presagire che ci avrebbe messo molto più del previsto per quella missione di recupero documenti. Si tirò, quindi, su; seduto a mo’ di indiano prese la sua katana che era stesa di fianco a lui, brandendola dal manico e togliendola dal fodero. Portava sempre con sé una pietra abrasiva: utile per affilare le lame. Messa la katana sulle sue ginocchia iniziò il leggero massaggio che andava dall’inizio fino alla punta della lama, effettuandolo su entrambi i lati. Era l’unico momento della giornata che dedicava agli oggetti che portava con sé, infatti poco dopo aver finito di affilare la lama prese dalle tasche dei suoi porta-oggetti tutti gli utili ad un combattimento: Flash, fumogeni, bombe carta e i classici kunai, c’era tutto.
Decise quindi di alzarsi e iniziare a sgranchirsi un po’ le gambe; dopotutto non era lì per riposarsi, anzi doveva starci il minor tempo possibile per non lasciare tracce. Stava muovendosi verso il mare quando d’un tratto un frusciare d’erba, dei passi spezzarono il silenzio di quel luogo. Riuscì il ragazzo, con un balzo repentino, a nascondersi dietro una roccia abbastanza grande e non appena si trovò li dietro afferrò il manico della sua Katana.
“Strano, chi può essere?”
Pensò il giovane Kiriano. Naturalmente quella non era una zona molto popolata da persone, anzi si può dire che Basilisk sia stato il primo a visitarla a distanza di tanti anni. Lo avevano trovato? I mukenin possessori dei documenti che lui adesso portava con sé? O era solo qualche turista? Questo nuovo figuro cominciò a camminare verso le rovine presenti in quella radura, più precisamente verso la roccia dietro cui era nascosto Basilisk. Il giovane Kiriano attendeva con le spalle attaccate alla roccia il momento giusto per fare la sua mossa… Ascoltava attentamente il rumore dei passi scandendo il ritmo di ogni pedata al terreno associandola ad un numero di centimetri che potesse variare dai sessanta agli ottanta. Era adesso, il momento era quello giusto, sfoderò con maestria e velocità da spadaccino professionista la sua Katana portandola in posizione orizzontale mirando al petto del nuovo ospite.
“Scegli, maniere forti o preferisci andartene da solo con le tue gambe?”
Chiese con tono duro il giovane Kiriano. I due erano lì, ad una distanza non maggiore di due metri mentre un venticello leggero alzava polvere e foglie.
Bene,ho fatto una piccola mappa per rendere meglio l'idea del luogo del combattimento,i massi sono in marrore,l'erba in verde,il pavimento delle rovine in grigio,le torri di altezza 3 metri cerchiati in nero e l'acqua in azzurro. la posizione degli sfidanti è la seguente,il pallino più vicino alla roccia grossa a Gennosuke,l'altro e Gaara.A te,aspettando di entrare nel vivo dello scontro.
Post-It Innanzitutto scusami per il merdoso post >.< Cmq per alcuni chiarimenti che forse potrebbero sorgerti: Il lancio di armi è da considerarsi un unico slot azione no? [lancio di più armi fino a 3 alla volta] Così recita il regolamento. Poi non so... Secondo me finisco male se non ti porto vicino all'acqua XD Ah naturalmente il mio è un attacco mirato ad uccidere visto che non so chi sei per adesso, ma come avrai intuito si può evitare facilmente Ah un ultimo chiarimento, tutto il mio post cioè tutto ciò che descrivo è possibile dato il mio udito perfetto che mi permette di avere un radar al posto delle orecchie e quindi capire quasi tutto ciò che c'è Ora, l'ultima frase è una domanda a voce alta, quindi puoi rispondere o non cagarmi proprio xD
CITAZIONE
E' difficile leggere nella mente di un adolescente; impossibile scoprire i segreti che vi ci sono nascosti.
Era successo tutto così velocemente: l’incontro tra i due, la domanda del Kiriano, la risposta del Sunense. Veramente troppo in fretta. L’avversario si era già allontanato da Basilisk quando improvvisamente una sottile polvere, della sabbia, uscì dalla giara posizionata sulle sue spalle. Era mossa come per magia.
“Abilità Innata? – pensò Basilisk – “Ci sarà da divertirsi.”
Non ebbe nemmeno il tempo di pensare ciò che le sue orecchie percepirono un rumore strano, ma familiare, il sibilo di un Kunai che fendeva l’aria. Erano due, e come se non bastasse c’era anche dell’altro; quella sabbia sembrava compattarsi… Il suono era chiaro, un getto di quella materia stava per infrangersi su Gennosuke come le onde facevano sulla battigia da un bel po’, era lo scontro perfetto, quello che avviene tutti i giorni su tutte le cose del mondo: Sabbia contro Acqua. Fu lì che pensò al da farsi, era in poche parole circondato dagli attacchi del nemico: due kunai ai lati e la sabbia che stava per abbattersi su di lui da davanti e da dietro. Tutto questo non scoraggiò il giovane Kiriano che prontamente evitò le due colonne di sabbia saltando verso sinistra facendo in tempo anche ad evitare uno delle due lame lanciate dal nemico, ma essendo cieco un particolare sfuggì al Koga: i kunai erano modificati con delle carte bombe. Se ne accorse quando ormai era troppo tardi e tali ordigni erano già esplosi. Fortunatamente l’esplosione non colpì per intero Basilisk, ma solo il suo braccio destro, bruciandogli la manica del kimono e causando una lieve scottatura al suo bicipite. Il movimento fu istintivo: si toccò il braccio cercando di capire l’entità del danno:
“Maledetto! Però è divertente… Mica male questo qui.”
Pensò il Kiriano; In quel breve lasso di tempo che andava dal pensiero al capire dove fosse il suo avversario, Gennosuke cercò di formulare una strategia che avrebbe potuto far avvicinare il suo corpo a quello dell’avversario. Adesso toccava a lui attaccare: Velocemente prese un fumogeno dalla sua sacca e lo tenne stretto nella mano sinistra, poi con il suo passo veloce balzò in avanti fino a trovarsi sulla stessa linea del suo avversario, sempre alla sua destra; fu in quel momento che lanciò due kunai ai lati dell’avversario ed il fumogeno facendolo esplodere ai piedi del sunense. Lo scopo del Koga era impedire all’avversario di scappare verso destra o sinistra per poi effettuare un salto in linea retta tentando un fendente dall’alto verso il basso con la sua Katana usando tutte e due le braccia per ottenere la maggior potenza possibile, mirando allo spazio presente tra collo e spalla destra. Il colpo era davvero ben organizzato, ma facilmente evitabile. Nelle prossime mosse il Kiriano avrebbe fatto meglio a cercare di portare il nemico verso il mare, vicino all’acqua; sulla terra ferma le sue tecniche non erano utilizzabili e quindi aveva un leggero svantaggio. Qualsiasi sarebbe stato l’esito del colpo, Gennosuke si sarebbe poi preparato ad un eventuale contrattacco nemico tenendo nervi saldi e soprattutto la sua katana stretta nella sua mano destra.
Post-It Il post fa schifo e lo so, ma ti avevo accennato a dei piccoli problemi col pc, quindi ho provato a farlo in quattro e quattr'otto con eventuali errori poiché non volevo farti attendere più del dovuto. Allora passiamo alla composizione: Penso sia tutto chiaro no? Le mie copie di muovono come se fossero in un modulo di calcio con una difesa a 5, cioè appunto una di fianco all'altro Se non ti è chiaro qualche altra cosa mandami un mp
CITAZIONE
E' difficile leggere nella mente di un adolescente; impossibile scoprire i segreti che vi ci sono nascosti.
Erano come due libellule, veloci, quasi invisibili ad un occhio comune; Sfrecciavano all’interno di quella radura come se mossi dal vento, leggeri, incontrollabili. Si udivano passi scattanti che solcavano il terreno; i due ninja erano nel pieno del loro combattimento che non si accingeva a far emergere un vincitore. L’ultimo attacco del Kiriano era andato a vuoto, infatti un semplice spostamento fu sufficiente all’avversario ad evitare la katana scagliata dall’alto verso il basso. Ora erano a circa una decina di metri di distanza con il Koga ancora all’interno di quella coltre di fumo provocata poco prima da un fumogeno che, naturalmente, per un ninja poco esperto nell’abilità sensoriale avrebbe causato non pochi problemi per colpa della visibilità assente, ma per Gennosuke non era un problema, la sua abilità innata, che consisteva nel tenere gli occhi chiusi per poi aprirli, gli aveva fatto sviluppare un udito che fungeva da radar in modo da poter “leggere” tutto ciò che gli era attorno. Infatti in quei pochi istanti stava concentrando tutto se stesso su quell'abilità e non appena iniziò a percepire un movimento e un suono strano sotto i suoi piedi prontamente compì un balzo all’indietro evitando ciò che stava per uscire da sottoterra. Il rumore era diventato ormai inconfondibile: Sabbia. Che si scagliava verso l’altro come una sorta di geyser cercando di colpire il Kiriano. Il salto fu tempestivo ed efficace infatti il Koga riuscì a spostarsi di quasi due metri dalle tre (quante ne aveva avvertite) colonne di sabbia. Adesso due fattori erano a vantaggio di Basilisk: il trovarsi ancora all’interno della nuvola di fumo e il rumore della sabbia che si alzava che avrebbe coperto i suoi passi; In quel momento iniziò la nuova strategia del giovane ragazzo “acquatico”. Immediatamente portò le sue mani all’altezza del petto per poter comporre quattro seal. Alla fine della composizione del quarto sigillo, “puff”, comparvero cinque copie del Kiriano. Uguali in tutto e per tutto a lui, anche il minimo dettaglio più nascosto. Alle copie era stato ordinato di procedere in linea retta verso l’avversario: in una formazione molto semplice, ognuno che dava il fianco all’altra copia. Mentre queste copie sarebbero avanzate verso il sunense, Basilisk ancora nascosto all’interno del fumo avrebbe composto un ultimo, veloce seal. Subito dal terreno sarebbe comparsa una sorta di spada fatta d’acqua che avrebbe viaggiato nella stessa direzione dei cloni. La strategia consisteva nel far viaggiare prima le copie fino a farle trovare a due metri dall’avversario, qualche passo in più e sarebbero scomparse, poi la falce acquatica creata poco dopo avrebbe viaggiato alle spalle della copia centrale che una volta ferma sarebbe stata colpita e successivamente sarebbe scomparsa dato l’urto con la tecnica che avrebbe continuato a viaggiare verso il “sabbioso” dandogli una sola via di scampo secondo il Kiriano e cioè un salto verso l’alto. In quell’istante in cui il sunense sarebbe salto la stessa cosa l’avrebbe compiuta Basilisk saltando verso l’avversario pronto a sferrargli un pugno diritto sul volto che lo avrebbe scaraventato a terra con violenza. Se tutto fosse andato secondo i piani di Gennosuke allora poi si sarebbe trovato a guardare il ragazzo di Suna dall’alto verso il basso a distanza di tre-quattro metri.
Incontro abbastanza equilibrato, spicca una notevole voglia di continuare ad andare, e giocare. Nonostante questo nessuno dei due ha dato il massimo per cercare di vincere l'incontro veramente.
Vik: 45 exp e 175 Ryo
Xavier Prevel: 45 Exp e 150 Ryo
Qualora voleste dei giudizi approfonditi non esitate a contattarmi. scusatemi se non mi dilungo in una spiegazione del metodo valutativo, attualmente navigo tramite la rete internet del cellulare per via del trasloco.