CITAZIONE
Tra un po' non so manco cos'è una novel...
l'avevo sentito in accoppiata con Fate Stay Night. Comunque, ti è sfuggito un "non" per caso nell'ultima frase?
Si, mi è sfuggito il "non" xD
Cmq per light novel si intende un libro vero e proprio ("light" sta perchè non è molto lungo, ma cmq di fate/zero ce ne sono 4 volumi, con questa puntata dell'anime è finito il terzo)
Mentre per visual novel si intende un gioco per pc in cui giochi una specie di storia interattiva, tu sei il protagonista (shirou) e la storia cambia a seconda di scelte che fai. In F/SN puoi fare scelte che ti fanno avvicinare più a una ragazza che a un altra, e la storia diventa "fate" (anime) se segui Saber, "unlimited blade works" (film) se segui Rin, o "Heaven's Feel" se segui Sakura.
Poi alcune scelte ti fanno crepare (ci sono 40 bad ending), quindi già è più realistica come cosa, perchè ti fa vedere che non finisce sempre con la tua vittoria, anzi le probabilità che ha Shirou di sopravvivere sono 3 su 43 @.@
CITAZIONE
Lo chiami un "trailer", woa... xD è teoricamente il mio anime preferito per vari motivi. Il film concordo che faccia pena e anche che l'anime possa sembrare shounen, però... solo un "la VN è molto più violenta" non mi pare un grosso merito... Oo
Non vabbè non è solo quello U_U
Shirou ad esempio è un personaggio completamente diverso, essendo in prima persona vedi tutti i suoi pensieri e la sua psicologia, e non è mica il cretino che fanno vedere nell'anime che fa tutto senza problemi semplicemente dicendo "Saber è una ragazza io la amo e quindi combatto al posto suo rompendo il culo a tutti!", ma come detto anche prima è sempre in pericolo di morte, anche per proiettare le spade di Archer inizia a sputare sangue @.@
Inoltre le scene sono molto più descrittive, tutto quello che fanno è spiegato nei minimi dettagli, ad ogni parola "nasuversiana" ti raccontano tutta la storia che c'è dietro, tipo Reality Marble, Noble Phantasm, Bounded Field (questo ci dovrebbe essere anche in Zero, solo che qua lo chiamano campo magico o barriera a seconda di come ci sta meglio nella traduzione).
Inoltre nella Novel ci sono scene di sesso >_> che fanno un pò cagare, ma intanto servono sia perchè a un certo punto di chiedi "ma non trombano mai?" e anche perchè l'atto sessuale serve a stipulare o rafforzare contratti o flussi di Mana
(informazione: la scena del "drago dentro Saber" prima di combattere Berserker o dei "pesci dentro Rin" per fare usare a Shirou l'UBW sono censure per rendere la storia visibile a minorenni, in realtà sono scene di sesso).
CITAZIONE
Ok non sapeva più come campare allora... vabbè ma un confronto frontale per parlargli lo vorrà almeno, dice tanto di una famosa domanda da fare... comunque, giusto, perchè poi voleva uccidere personalmente il padre? Solo perchè non si sentiva compreso? E la moglie?
Dato che chiedi del personaggio, ti traduco velocemente (quindi se l'italiano è un pò frettoloso perdonami U_U) il passato di Kirei che raccontano in Stay Night, non so se risponde alle tue domande ma è sempre per curiosità:
Quest'uomo è nato nel 1967 mentre suo padre era in un pellegrinaggio.
Il nome Kirei era come una parola di preghiera.
Il padre gli ha dato quel nome nella speranza che fosse puro e bello (Kirei significa bello).
Il ragazzo è cresciuto secondo le sue aspettative. Anche da bambino, aveva una morale e buon senso, dando l'impressione di essere precoce.
Il padre era contento di essere stato benedetto con un grande successore, e il figlio sapeva della soddisfazione del padre.
E' una grande soddisfazione per un genitore sapere che suo figlio è dotato.
----Sapendo questo, il ragazzo è cresciuto proprio come si aspettava il padre.
Ma non c'erano dubbi.
La sua incapacità di amare suo padre non era correlata alle aspettative del padre. Il ragazzo chiamato Kirei è cresciuto sano.
...Ma c'è solo una cosa.
Lui non riusciva a capire la "bellezza" di cui parlava suo padre.
----Una mattina, realizzò la sua inconsistenza.
Si svegliò, alzò la testa, e lo sapeva.
Non era sicuro del perchè capì in quel momento.
No, si chiese perchè ci è voluto così tanto a capirlo.
In ogni caso, sapeva cosa aveva dimenticato.
Suo padre pregò per lui di essere bello e lo chiamò Kirei.
Era questa la sua domanda.
Le cose che suo padre considerava belle...
Per il ragazzo non lo erano.
Era così semplice.
Lui considerava belle le falene invece delle farfalle.
Considerava belle le piante velenose invece delle rose.
Considerava bello il male invece del bene.
Aveva un senso comune di moralità, riconoscendo che è corretto essere buoni.
Ma per sua natura, il ragazzo era interessato solo nell'esatto opposto.
Nessuno poteva capire l'agonia che sentiva.
Neanche Kirei stesso fu mai certo se era agonia o no.
Ma ha lavorato duro.
Provò a essere puro e bello, e inseguì qualcosa che non aveva dall'inizio.
Scorticando la pelle, lacerando la carne, e dislocando le ossa.
Provò anche a cercare dentro il suo corpo quello che non ha potuto trovare nella sua mente.
Suo padre passò più di 10 anni in pellegrinaggio indossando scarpe spinate.
La distanza che ha percorso poteva raggiungere la luna.
Non era per dolore fisico. Per i missionari, il dolore mentale è molto più significante.
Il ragazzo si è astenuto dal mangiare durante il loro atto pio.
Se era un peccatore per natura, allora secondo la morale in cui credeva, doveva essere punito per mantenere l'equilibrio nel mondo.
10 anni passarono.
Incapace di raggiungere il risultato sperato, arrivò a una singola conclusione.
Era semplice.
In pratica, non aveva il senso per provare normale felicità.
Atti buoni che la gente considerava giusti e in cui potevano trovare felicità.
Fiducia, gloria, salvezza.
Queste cose non lo soddisfavano, era come se fosse nato con una deficienza.
Tutto quello in cui trovava piacere era la sofferenza degli altri.
Omicidi, odio, degradazione.
Questi concetti negativi erano le sole cose che lo rendevano felice.
...La sua sfortuna era di portare un senso di moralità, anche con una mente simile.
Il bambino capì in tenera età di non essere d'accordo col mondo, ma provò del suo meglio per superarlo.
Non si arrese alla sua condizione cedendo al piacere perverso.
Provò a salvarsi, non potendo essere felice in modo normale, a trasformarsi in una persona normale.
E il percorso fu il suo credo, diventare un prete e predicare come suo padre.
----Si dice che Dio perdoni tutto.
Quindi pensò che Dio potesse anche salvare qualcuno "che è nato senza" come lui.
Ma il risultato fu tragico.
Obbedì alla regole di Dio, seguì la legge, e visse modestamente, ma non potè trovare nessun piacere più grande del dolore degli altri.
Credeva nella chiesa che proibiva l'immoralità, ma l'immoralità era tutto quello che aveva.
Fin dall'inizio, cercava qualcosa che non esisteva.
Non ha perso qualcosa che aveva, quindi non aveva motivo di disperarsi.
La sola cosa che turbò il prete quando maturò era la domanda "perchè?"
Si----ad ogni incrocio della sua vita.
Il piacere di commettere crimini.
Si poteva capire se avesse rivelato la sua corruzione, soddisfando il suo bisogno di commettere crimini.
Ricchezza guadagnata da atti malvagi.
Avrebbe senso se avesse rubato ad ad altri per avidità per arricchirsi.
Ma.
Cosa c'era di sbagliato in lui per non aver nemmeno l'opzione di passare da buono a cattivo?
Chi potrebbe essere nato come un essere a cui manca qualcosa e finire la sua vita ancora staccato dal mondo?
Non vengono in questo mondo con la premessa di fargli del male?
Richiamo del buon senso.
Riconoscimento delle morali.
Prove di giustizia.
Tutto questo conclude che il male non dovrebbe esistere.
----Ma allora?
Se non dovrebbe esistere, perchè queste cose sono create?
----Giusto.
Se qualcuno ha una deficienza, non dovrebbe nascere.
Il mondo odia il male e rimuove gli sbagli.
Ma qualcosa che non era voluto è stato dato alla luce.
Ci sono esseri che esistono per essere odiati e morire.
----L'uomo si chiedeva dov'era il crimine.
La sua ricompensa per anni di angoscia e devozione cieca non era salvezza.
Solo... "perchè?"
E' una pura domanda, e anche rabbia verso qualcosa di sconosciuto.
Poi c'è un altro pezzo, in cui si parla di sua moglie:
E' successo tutto 10 anni fa.
"Difettoso dalla nascita----"
L'uomo fece tutto quello che poteva dopo aver accettato il fatto.
Non poteva capire le morali, ma aveva buon senso. Quindi i suoi anni da adolescente furono passati a superare il suo difetto.
Ma non è mai successo.
I purgatori e le sofferenze dell'uomo erano completamente inutili.
E il suo tentativo finale fu una donna.
E' una storia semplice.
Ogni umano desidera amare qualcuno del sesso opposto, avere una famiglia, e morire in pace.
Anche se uno può detestare la pace, può solo sognarla.
Quest'uomo non è eccezione.
Desiderava una cosa del genere, anche se non ne era affascinato.
Amò una donna, provando a guadagnarsi semplice felicità.
L'uomo scelse una donna senza futuro.
Era malata terminale, con aspettative di vita di soli pochi anni.
L'ha scelta per quello, o perchè era la sua unica scelta?
Nemmeno ora lo sa.
La loro vita insieme durò circa due anni.
L'uomo provò ad amare la donna.
La donna provò ad amare l'uomo, lo amò, e ebbe anche una bambina (si, Kirei ha una figlia, si chiama Caren Ortensia).
Ma il risultato non cambiò.
Era perchè la felicità dell'uomo derivava dalle sofferenze della donna e la disperazione della bambina.
Più provò ad amare, più le loro sofferenze lo salvarono.
La contraddizione non fece soffrire l'uomo. Non sapeva nemmeno lui se ha sofferto.
Ma più la donna cercava di curarlo, più lui voleva vederla soffrire.
La donna era una santa. Era malata, ma era comunque una santa per lui.
Non c'è bisogno di dire quanto fosse fedele o quanto profondamente lei capì la sua rabbia.
Questo è il perchè l'uomo era in disperazione.
Nessun umano lo capirà mai e proverà a curarlo come lei. E questa donna ancora non riusciva a riempire il vuoto dentro di lui.
Allora----non c'era bisogno di vivere e discutere del bene e del male.
Era nato con un difetto.
La sua nascita era uno sbaglio.
Ha concluso che se la sua esistenza era uno sbaglio, era meglio scomparire. E andò a dire addio alla donna prima di morire.
Fece di sua moglie un esperimento, quindi è un normale dovere andarle a dire della sua fine.
La donna amò Kotomine.
Kotomine provò ad amare la donna.
Questa è tutta la storia.
La fine arrivò relativamente presto.
"Non ti ho potuto amare"
Questo è tutto quello che l'uomo disse nella stanza fatta di pietre.
La donna morente sorrise. Non riusciva ad alzarsi in piedi, perchè il suo corpo al momento era fatto di solo pelle e ossa.
"----No. Io ti amo"
Con un sorriso, lei si tolse la sua stessa vita.
Non c'era modo di fermarla, e fermala non aveva senso.
La donna aveva una malattia fatale. Sarebbe comunque morta. Lui lo sapeva quando la scelse.
La donna, ricoperta di sangue, guardò verso l'uomo e sorrise.
"Vedi. Stai piangendo"
Non stava piangendo, ovviamente.
E' solo che la donna lo vide così.
La donna usò la sua morte per provargli che poteva amare, e che meritava di vivere.
L'uomo in silenzio lasciò la stanza e si staccò dall'insegnamento di Dio.
----Si.
Certamente era triste.
Ma non perchè lei è morta.
L'uomo, in quel momento, pensò...
"Che cosa terribile. Se stava per morire, avrei voluto ucciderla con le mie mani"
Rimpiangeva di aver perso l'occasione di godersi la sua morte.
----Accadde tanto tempo fa.
Non riesce a ricordare la sua faccia o la sua voce.
Ma qualche volta pensa,
"Avrei voluto ucciderla"
E' per provare piacere, o----
E' la voglia di voler uccidere la persona che amava con le sue stesse mani?
Smetteva di pensarci ogni volta che il pensiero gli passava in testa.
E' qualcosa che dovrebbe restare nascosto per sempre.
La donna morì invano.
La sua devozione non riuscì a cambiarlo.
Ma l'uomo non voleva considerare la sua morte inutile.
----Così smise di cercare delle risposte.
...Accadde tutto tanto tempo fa.
Le memorie dell'uomo che si cibava della sfortuna degli altri.
L'uomo in seguito incontrò la sua nemesi.
Emiya Kiritsugu.