Nome utenti: † K y u b i » vs Zoro_Roronoha Nome Pg: Kisuke Nara Vs Zoro Roronoa Link schede: Kisuke Nara Vs Zoro Roronoa Grado: Mukenin Liv.C+ Vs Genin Energie: Blu Vs Gialla Tipo: 1 Vs 1 Post: 1 post di presentazione; 4 post di combattimento; 1 post di Conclusione. Luogo: Kirigakure No Sato. Arena deserta vasta cira 30 metri di diametro. Qualche alberello sparpagliato qua e la. Un laghetto anche'esso circolare di 17 m di diametro posto a nord a ridosso delle alte montagne di Otogakure.
Ora: 20.12 Temperatura: +17 gradi Condizioni di vittoria: No post entro 4 giorni, esaurimento chakra, impossibilità di continuare, resa dell'avversario. Limitazioni: No morte, no ferite permanenti.
⌐ Kiri in tutto il suo lugubre splendore quel giorno era nata sotto un sole rosso. Evidentemente quella notte era stato versato del sangue. Molto vera come affermazione. Infatti, ad un orario non del tutto preciso si era consumato un assassinio. Un giovane genin era morto. Il suo corpo era stato lasciato all’interno di una taverna. Sotto gli occhi di tutti i presenti e senza nessun riguardo. Il nome dell’assassino che venne fornito alla squadra di shinobi mandata dal villaggio nascosto della nebbia era: Kisuke Nara. Un vocabolo che oramai stava facendo il giro di tutto il mondo ninja. Il ragazzo chunin che era fuggito dal suo villaggio natio ora si era permesso si assassinare un altro genin. L’ira del villaggio di Kirigakure doveva essere comprensibile, dopotutto era una promessa quel Kaguya, la sua perdita si sarebbe fatta sentire tra le fila militari del villaggio. Fatto curioso e che il copri fronte del ragazzo non fu mai trovato. Forse l’aveva smarrito nel vano tentativo di difendersi prima di perire sotto i colpi del traditore. O magari, ancora più plausibile, il ninja delle ombre gli aveva sottratto il titolo di genin per un preciso scopo. Quale? Beh.. Questo si vedrà più avanti. Intanto la polizia militare con al comando il Mizukage in persona brancolava nel buio più totale. Le tracce di quel maledetto foglioso si erano semplicemente dissolte nell’aria fredda e opaca di Kiri. Tutti erano barricati in casa, a chiedersi dove fosse in questo momento la Bestia Nera, certi ipotizzavano che fosse scappato dopo il delitto, magari a quest’ora si trovava già in un altro paese, i più saggi ed esperti invece, pensarono che il compagno di Mitsurugi fosse ancora nei paraggi, assetato di sangue e pronto a colpire nuovamente. Per cercare di dare un limite a questo sfogo disumano, il villaggio delle nebbie fece salire ancora di più la taglia del ragazzo. Adesso si leggeva che sulla sua testa pendevano più di undicimila ryo. La zona in cui si fermarono le indagini venne ben presto popolata da cacciatori di taglie e da shinobi che volevano un anticipo sulla solo pensione. Non molto lontano da dove si consumò lo scontro, in una piccola insenatura nella montagna egli aveva fatto di quel posto il suo nascondiglio provvisorio. Erano passate parecchie ore da quando si era smaterializzato lassù. Il freddo si incuneava come se fosse una lama nelle sue stanche ossa e nelle sue carni congelate dalla bassa temperatura. Le nuvole rosse danzavano sotto una candida nevicata. La mano sinistra stringeva con una presa ferrea il titolo di quel genin perito per mano sua. Sapeva che era ancora troppo presto per poter scendere giù a valle. Esperto nel fare le ronde, cosa che aveva appreso dai vecchi ninja del suo ex villaggio, da qual buco ogni tanto guardava giù, e ogni volta vedeva parecchi puntini muoversi qua e là nell’erba alta. Era inutile rischiare una discesa con quel tempo e con tutte quelle persone laggiù che lo stavano cercando. Per questo motivo egli attese con fare intrepido il momento più opportuno. Quell’attimo gli venne concesso solo qualche ora più tardi. Quando, affacciatosi giù per il solito controllo, vide solo una persona marcare il territorio. Questa volta non poteva adagiarsi troppo sugli allori. Doveva agire al più presto. O ora o mai più.. Ovviamente non poteva scappare senza essere visto, di questo ne era ben conscio, quindi alla più sporca doveva ingaggiare battaglia per la propria vita e per la propria fuga, cosa che non era successa quando si trovava ancora al villaggio di Konohagakure No Sato. Questo era e sarà per sempre il compito di un mukenin, lo sapeva bene, il vivere con l’opprimente sensazione che qualcuno prima o poi ti spunterà da dietro la schiena pronto ad ammazzarti. Questa era la vita che aveva scelto di condurre da quel giorno di primavera. Coprendosi il collo e gran parte della bocca inferiore con la tunica nera si alzò da quella sua posizione statuaria alquanto scomoda. Aveva tutti i muscoli intorpiditi, e sebbene ci fosse qualche refolo di vento decise di mettersi ugualmente il cappello cilindrico in testa. Pian piano si dedicò a calarsi per la montagna innevata. Ad ogni passo si poteva sentire il campanello che risuonava dal suo copricapo giallo paglierino. Man mano che scendeva di quota con la temperatura che saliva, dentro di se sentì il suo demone protestare. A quanto pareva egli non apprezzava il calore umano o quanto meno le temperature calde. Svariate volte aveva cercato di impossessarsi di quel corpo, ed ogni volta con tenacità il giovane Kisuke aveva resistito. Sia fisicamente che mentalmente. Si sentiva un contenitore con una personalità malvagia dentro di se, che ogni tanto prendeva il sopravvento sul suo corpo.. Ma non sulla sua mente. Già di per se il ragazzo non era il perfetto figlio al prodigo, ma trovarsi con questo problema.. Beh. Non doveva essere semplice conviverci ogni giorno della sua esistenza. Ogni notte riusciva a dormire quelle pochissime ore sufficienti al suo corpo. Le altre sfortunatamente erano dedite alla meditazione solitaria. Un problema che non mai aveva condiviso con estranei. In special modo con il suo socio di brigata Mitsurugi Uchiha. Ne lui ne gli altri potevano capire cosa gli passasse per la testa in quei momenti di cieco furore, e come al solito ogni rabbia repressa, ogni pensiero sinistro se lo cullava dentro di se. Incapacitato al dialogo questa era l’unica soluzione possibile. L’asocialità era una costante che non l’avrebbe mai abbandonato, di questo ne era certo. Fino alla morte avrebbe combattuto solo per se stesso. Con questo pensiero inciso con fiamme e metallo nel suo cuore e nella sua mente arrivò sorprendentemente alla base della montagna senza accorgersene. Subito cercò con lo sguardo l’unica persona che doveva essere presente in quella landa desolata e macchiata di sangue. Spostando le pupille verso destra lo vide. Era adagiato sotto un albero a pisolare. Evidentemente non era a conoscenza di quello che era successo la notte scorsa in quel posto, sennò non si permetterebbe di dormire. Kisuke fece un passo verso di lui quando si bloccò. Una morsa l’aveva preso per la gola. Inizialmente rise senza preoccuparsi di svegliarlo.
† Ahahahahah. Finalmente ci sono riuscito, ho preso il controllo di questo corpo. Posso fare quello che più mi aggrada. Oh.. e chi abbiamo qui uno shinobi di Kiri. Perché no.. Divertiamoci un po’ con lui. Ehi Svegliati.
⌐ Kisuke era circondato dal buio. Attorno a lui vedeva tutto nero. Era nel regno del suo alterego, non c’erano altre spiegazioni. Non poteva fare niente in quel momento. Avrebbe atteso di riprendersi il controllo del suo corpo. Preoccupato prese a camminare in una direzione a lui sconosciuta. Senza sapere ne come ne quando sarebbe arrivato a toccare qualcosa di materiale. Preoccupato da cosa stesse facendo il lato oscuro della sua anima non si fermò. Continuò a camminare, fino ad immergersi nell’oscurità più profonda.
CITAZIONE
Allora io i dati della sfida li metterò dopo. Unico errore nel tuo post è di poco conto. Nei dati dovresti essere un genin e non studente XD Bon è effimero. Posso dire che questo post è un unione di cose successe in Dimension. Inoltre e una cosa che verrà spiegata nel mio BG e anche in quello della Quest che sto per fare. Non ho altro da dire sennò Buona fortuna ^^
Ps: Scusa per il post ma avevo poca voglia di scrivere alla fine.
na pace quasi irreale mi aveva avvolto per parecchie ore, concedendomi un riposo sereno e privo di problemi, e i suoni della natura completavano il tutto. Ormai la notte aveva avvolto completamente il villaggio, immergendolo nella tranquillità più totale, o quasi. Una voce gracchiante e cupa aveva interrotto la mia quiete, incitandomi a svegliarmi. Spalancai gli occhi e sgranai lo sguardo per focalizzare la figura misteriosa: era ai piedi di una montagna, coperto da un lungo vestito nero ed uno strano cappello del medesimo colore. Lo squadrai nuovamente: non mi sembrava di averlo mai visto prima e da come mi guardava capii che le sue intenzioni non erano delle migliori. Mi alzai senza mai togliergli lo sguardo di dosso, impugnai la mia katana con la mano destra e la tolsi dal fodero, posto sulla schiena. Intanto il tempo mutava ad una velocità incredibile: il vento spirava arrogantemente verso la mia direzione ed in pochi secondi il cielo si era riempito di nuvole cariche di pioggia, forse pronte per qualche tempesta. Non bisognava perdere ulteriore tempo, bisognava concludere lo scontro quasi imminente prima che la furia degli elementi si scatenasse.
Non so chi tu sia e non lo voglio sapere, ma ti dirò una cosa: se è la mia vita che vuoi allora te la dovrai sudare. Devo stare attento. Per quanto ne so potrebbe essere solo un viandante o nella peggiore delle ipotesi un traditore. Beh lo scoprirò con la mia prossima mossa. Preparati straniero! Chiudiamo in fretta questa futile sfida!
Cominciai a correre contro quello strano e inquietante uomo, cercando di nascondere la paura che ad ogni passo mi attanagliava sempre di più: non potevo farmi vedere debole e timoroso davanti ad un avversario, altrimenti sapevo che avrebbe preso il sopravvento su di me. Ma nonostante un sentimento debole incalzava a vista d’occhio nel mio animo, la sicurezza dentro di me abbatteva qualsiasi altra emozione, così optai per una mossa azzardata ed alquanto stupida, ma l’unico modo per capirne le intenzioni era attaccarlo in modo ravvicinato.
Sto arrivando! Preparati a morire! Spada d’acqua!
Mentre avanzavo verso l’avversario rilasciai il chakra dalla mia mano sinistra e in un batter d’occhi una spada molto simile alla mia si materializzò nel mio pugno. Mi scagliai verso l’uomo e non appena fui abbastanza vicino incrociai le lame orizzontalmente e cercai di colpirlo dritto nello stomaco, con un doppio affondo.
Tecniche Utilizzate Spada d'Acqua Villaggio: Kiri (Orig. Cascata) Posizioni Magiche: ??? Descrizione: Questa tecnica sfrutta semplicemente il proprio chakra e l'umidità presente nell'aria, perciò non può essere utilizzata in luoghi troppo esposti alla luce solare (deserti) o all’intenso calore (vulcani), per creare una spada d'acqua le cui caratteristiche equivalgono in tutto e per tutto a quelle di una katana. La creazione della spada è molto veloce, e di base dura tre turni compreso il primo. Ogni turno addizionale costerà al ninja una quantità di chakra pari a Basso. Tipo: Ninjutsu (Livello: 4 / Consumo di Chakra: Medio)
OffTopic: E‘ davvero penoso ma è il massimo che sono riuscito a fare.[/QUOTE]