Corso KR-9, Sensei: Akihiro Hinaji/Corso Portato a Termine

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Shiryu Uchiha
view post Posted on 13/12/2008, 14:27




R e g o l a m e n t o ~ L e g g e r e A t t e n t a m e n t e

Benvenuti al corso KR-9


[ Iscrizioni chiuse: attendete l'apertura del nuovo corso. ]



Sono Shiryu Uchiha e durante questo periodo sarò il vostro sensei nel corso KR-9, aperto ufficialmente sotto la guida del mio PNG Akihiro Hinaji. Bene, adesso andiamo a vedere cosa ci si aspetta da uno studente.
Innanzitutto vi spiego l'essenza del gioco di ruolo per i novizi: in un post voi descrivete le azioni che il vostro personaggio compie e tramite l'utilizzo delle parole saprete descriverne pensieri, parole e gesta.
Caratteristica fondamentale è una buona scrittura in lingua italiana. Non transigo su errori quali scarsa attenzione alla punteggiatura, forma scabra ed "orrori" grammaticali. Anche perché non faccio l'insegnante di Italiano e non mi va di correggere questo genere di cose; a questo proposito utilizzate Word, vi darà una mano ad evitare le "sviste". E' assolutamente vietato l'uso di emoticon, se volete descrivere un'espressione fatelo con le parole, il veicolo per eccellenza delle vostre idee. Allo stesso modo evitate tassativamente abbreviazioni da SMS. Fondamentale sarebbe anche che, alla fine del corso, voi siate in grado di possedere una profonda immedesimazione nel vostro pg in modo da plasmare una personalità lineare e coerente.


Regole Principali:



- Chi non l’ha fatto deve obbligatoriamente leggere il Regolamento generale del Gdr.

- Lo stile narrativo può essere in prima persona o in terza, al passato o al presente, a vostra discrezione, l'importante è che non cambiate forma dopo averne scelta una; la norma prevede l'inserimento, in ogni post, di una legenda in quote o in spoiler che indichi la suddivisione del vostro Narrato-Pensato-Parlato. Sono concessi ovviamente l’uso dei colori, del grassetto, corsivo ecc.
Vi riporto un esempio:

CITAZIONE

Narrato

- Parlato -

/ Pensato /


- Il post deve essere lungo secondo un numero minimo di righe che vi dirò io, volta per volta, e dovrà contenere non solo parte narrativa, ma anche riflessiva e descrittiva. Prestate bene attenzione a leggere i post precedenti ai vostri per evitare che vi contraddiciate a vicenda. Per uniformare il metro di giudizio, visto che non tutti utilizziamo la stessa risoluzione video, useremo il classico foglio di Word in cui verranno considerate le righe complete ( da bordo a bordo ), con Font "Times New Roman", dimensione 12 e carattere normale ( per intendersì nè corsivo e nè grassetto ). Ricordate, però, che più scriverete e più avrete Ryo ed Exp alla fine del corso.

- Non ci sono turni, tenete solo presente che non dovrete scrivere più di un post dopo il mio.

- Si deve postare entro 5 Giorni Solari (per intenderci fino alle 23:59 del quinto), salvo diversa indicazione. Si dispongono di 2 proroghe per Utente pari a 2 giorni Bonus cadauna. Se si supera il tempo senza avvisarmi, via Mp, si verrà automaticamente bocciati. Proroghe Extra saranno concesse solamente in rare occasioni e dovranno essere ben motivate.

- E’ assolutamente vietato l’insulto agli utenti o l’utilizzo di parolacce in maniera inappropriata.

- E’ assolutamente vietato editare i vostri post senza chiedermi prima il permesso via Mp, e dopo aver fatto ciò sarete obbligati a lasciare una motivazione.

- E’ assolutamente vietato lasciare singolarmente Spoiler/commenti/critiche/consigli ecc. nel topic: per chiedere info e chiarimenti, ricevere un aiuto o semplicemente per mettervi d'accordo utilizzate gli Mp, Msn oppure postate in questa, mia, Sezione.


- L’energia Gialla si riceve solo ed esclusivamente quando lo dico io, se vi riterrò degni di averla. Non si acquisisce appena si entra in accademia.

- La descrizione delle tecniche che userete dovranno essere inserite in QUOTE od in SPOILER; mentre i consumi di chakra dovranno essere sottratti dalla propria riserva. Si ipotizza un recupero di chakra di un Basso (10) per ogni ora di inattività, ma sarò comunque io ad indicarvelo. Alla fine di ogni post, a partire dal primo, dovrete inserire una Tabella/Status che riporti le informazioni generali del vostro Pg. Vi cito un esempio:

CITAZIONE
~Status

Grado: Studente
Energia: Bianca
Chakra: 50/50
Condizione Mentale: Pronto
Condizione Fisica: Illeso
Consumi:-
Recuperi:-
Slot 0/1:-
Techiche 0/1:-
Bonus:-
Malus:-

~Armi ed Equipaggiamento

Shuriken 2/2
Kunai 3/3
Flash 1/1
Tatami 1/1
Sacche Porta Oggetti/Porta Shuriken 1/1
Custodia Porta Armi 1/1


†Edit:-

- Non siate autoconclusivi: ognuno può far muovere, pensare e parlare solamente il proprio Pg.

- Non fate gli invincibili/supereroi perché siete solamente studenti.

- Quando terminate un capitolo del vostro post, usate dei puntini di sospensione tra parentesi quadre per separarlo dal nuovo. Esso potrà coincidere con la fine di un giorno, oppure con un cambio di luogo ecc.

[...]

- Le citazioni del parlato di altri utenti non servono ad aumentare le righe del post e vi "consiglio" di non inserirle, rielaboratele durante la narrazione oppure tramite il pensato o il parlato del vostro Pg.


Regole Personali:



- Nonostante si tratti del mio primo corso il mio giudizio sarà abbastanza severo e benchè a volte le mie parole possano sembrare dure, non sono tali perché ce l’ho con voi, ma perché cerco di essere sincero per farvi migliorare.

- Ad ogni turno farò un mio indice di gradimento personale che lo potrete vedere a seguito dei vari giudizi, in base al quale potrò regolarmi per dare Ryo ed Exp alla fine del corso. Quindi cercate di postare bene per essere sempre ai vertici perché risultare troppe volte ultimi potrebbe segnare la vostra bocciatura. I colori con cui scriverò i nomi dei personaggi rappresenteranno lo stato del giudizio [ Nome ( verso la promozione ), Nome ( circa sufficiente ), Nome ( verso la bocciatura ) ].

- Non contattatemi per sollecitare l'avanzamento del corso, dopo ogni giudizio sarò io a dire, approssimativamente, entro quando posterò.

- Posso bocciare benissimo in qualunque momento; soprattutto se non vengono rispettate le regole o se non si è raggiunto un livello tale da poter ricoprire la carica di Genin. Quindi impegnatevi e cercate di rispettare tutte le consegne.

- Il primo a postare sarò io, il che succederà a breve. Seguite minuziosamente ciò che vi dirò nella tabella degli incarichi.

- A causa della scarsa presenza di studenti, il corso partirà a mia discrezione, quando avremo raggiunto un numero di studenti accettabile, in tempo altrettanto normale. Se invece l'attesa di altri compagni sarà prolungata, procederò a far proseguire il corso anche con uno o due studenti. Le iscrizioni sono aperte, potete postare direttamente, non appena lo avrete fatto aggiungerò il vostro nome alla lista degli esaminandi. Come ho già detto cercate di scrivere bene e senza commettere troppi errori, descrivendo non solo le azioni, ma anche gli stati d’animo e l'ambiente circostante.



Sensei:

Akihiro Hinaji [@]

Esaminandi Kiri:

Kengah Riddle [@] (B o c c i a t o)

Kagura Hato [@] (B o c c i a t o)

Kira Koga [@] (B o c c i a t o)

Nariaki Kaguya [@] (P r o m o s s o)
-
-

Esaminandi Oto:

Orochimaru [@] (B o c c i a t o)

Light [@] (B o c c i a t o)
-
-



Edited by Shiryu Uchiha - 28/3/2009, 18:21
 
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Shiryu Uchiha
view post Posted on 13/12/2008, 15:40





Narrato
* Parlato *
/ Pensato /
# Parlato Altri #





~Strange Destiny~



Kirigakure: ~Foresta della Morte
~Ore 7:30



Foschia: un insieme di goccioline microscopiche sospese nell'aere, come un piccolo esercito acquatico che vaga nei cieli. Kiri era abituata alla loro presenza e, quasi ogni mattina, si svegliava sotto il sua freddo ed accogliente sguardo. Il Villaggio della Nebbia era ospitale solo per i suoi abitanti. Essi la ritenevano caratteristica ed unica ed arrivavano quasi ad odiare i paesaggi, assolati ed illuminati ,dalla Sfera infuocata che la Terra ammira rototraslando attorno ad essa. In quel paesaggio, Akihiro, sentiva un vuoto dentro. Un ninja del suo calibro e della sua spietatezza non riusciva ad ottenere ciò che voleva. Era stato più volte richiamato dall'Amministrazione del Villaggio per la sua violenza incontrollata. Missioni apparentemente tranquille finite in un bagno di sangue; allenamenti terminati in tragedia. Il Consiglio era stufo di quel ragazzo. La causa, a detta sua, era il suo tediarsi. Non sopportava la tranquillità con cui si affrontavano le cose. I Ninja erano macchine da guerra, viventi solo per la causa bellica. Non esisteva la diplomazia, ma solo la forza di poter soggiogare il prossimo. La sua filosofia lo portò alla solitudine, nonostante abitasse in un paese famoso per l'attitudine dei suoi abitanti al combattimento. Quel ragazzo alto e biondo, dai lineamenti quasi perfetti, camminava spedito sul sentiero ad Ovest del Villaggio. Insieme a lui vi era, Renji, suo fidato ed unico compagno. Akihiro indossava una calzamaglia nera che gli avvolgeva interamente il corpo. La parte superiore era rivestita dal classico giubbotto Chuunin di color grigio, mentre l'inferiore da un paio di pantaloni scuri. Teneva allacciata, dietro la schiena, tramite una cinghia di cuoio, la sua giara colma d'acqua; mentre in vita custodiva la Katana. Sul braccio sinistro, in bella vista, luccicava la placca metallica del coprifronte di Kiri. Renji, invece, era completamente avvolto da una mantella scura. Il ragazzo era palesemente scocciato, lo si vedeva dai suoi continui spasmi. Si passava nervosamente, ogni trenta secondi, la mano tra i capelli dorati. Dopo alcuni istanti giunsero in un piccolo spiazzo ai confini di una fitta foresta. Alla loro sinistra giaceva un piccolo laghetto.

* Renji, quanto cazzo ci impiegano i tuoi uomini a portare qui la feccia della gerarchia ninaj? Non ho tutta la giornata. Voglio finire in fretta questa buffonata. *

Pronunciò quelle parole adirato, tanto da scagliare lontano, per qualche metro, un masso nelle sue vicinanze. Il suo assistente si spostò impaurito e lo rassicurò sulla breve durata di quell'attesa. Il Consiglio aveva affidato ad Akihiro l'ingrato compito di testare le capacità delle nuove reclute di Kiri. Egli, contrariato, ottenne il permesso di addestrarle al di fuori dell'Accademia, con la promessa di non farle morire, per quanto gli fosse stato possibile. Le stavano aspettando in quel luogo tenebroso. Alcuni emissari di Renji erano andate a convocarle e lì, su due piedi, avrebbero dovuto accettare quell'improvvisa esercitazione. Un requisito fondamentale per essere ninja era quello di farsi trovare sempre pronti, in ogni evenienza. L'invito, così improvviso, sarebbe stato una sorta di primo test. Solamente i più scaltri e sicuri di sè avrebbero accettato quella sfida. Ogni emissario, completamente avvolto da una mantella nera chiusa da un medaglione dorato e con il volto quasi intermente coperto da un cappuccio, avrebbe consegnato una comunicazione scritta, con una descrizione poco dettagliata di ciò a cui sarebbero andati incontro; inoltre li avrebbero anche accompagnati in quel luogo oscuro. Per convincerli gli sarebbe bastato conoscere il nome del loro sensei, famoso in tutto il Villaggio. Gli studenti sarebbero sobbalzati al solo leggere il luogo in cui avrebbero svolto l'addestramento: La Foresta della Morte, uno dei posti più pericolosi del Paese dell'Acqua. L'appuntamento era al suo ingresso, vicino il lago Kerei, per le otto in punto.

/ Quelle nullità se la faranno sotto. Meglio così, se nessuno si presenterà non sarà un mio problema e potrò tornare a svolgere i fattacci miei. /

Le reclute, lo avrebbero trovato lì, insieme a Renji. Il ragazzo avrebbe avuto uno sguardo impassibile e visibilmente contrariato per quella situazione. Si sarebbero rivolti a lui uno alla volta, dicendogli il proprio nome, l'equipaggiamento posseduto, la loro storia e qualsiasi altra cosa utile per una buona presentazione. Se si fossero dilungati troppo avrebbe scatenato la sua ira su di loro, colpendoli violentemente. Non sopportava le persone prolisse. Non avrebbe dato loro nessuna soddisfazione, sarebbe rimasto lì ad osservarli con gli occhi iniettati di sangue. L'esercitazione sarebbe stata completamente pratica e si sarebbe basata sulle relative conoscenze possedute dagli studenti. Un ghigno beffardo tracciò il suo volto, non appena si accorse che il primo malcapitato stava giungendo tra sue grinfie.

S t a t u s ~ A k i h i r o
Grado: Chuunin
Energia: Rossa
Chakra: 300/300
Condizione Mentale: Adirato
Condizione Fisica: Illeso
Consumi:-
Recuperi:-
Slot 0/3:-
Techiche 0/2:-
Bonus:-
Malus:-

~Armi ed Equipaggiamento

Shuriken 6/6
Kunai 5/5
Flash 3/3
Fumogeni 2/2
Bombe Carta 2/2
Accendino 4/4
Katana 1/1
Giara d'acqua (25 litri) 1/1
Tatami 1/1
Coprifronte di Kiri 1/1
Sacche Porta Oggetti/Porta Shuriken 3/3
Custodia Porta Armi 1/1


†Edit: Si, errore di battitura



I n c a r i c h i

~Post di Presentazione

SPOILER (click to view)
Come già annunciato precedentemente, potete postare. Le indicazioni sono semplici: esigo un minimo di 60 righe con i parametri, Word, che già conoscete. Voglio una descrizione dettagliata di sensazioni e stati d'animo et quando vi viene consegnata la comunicazione et quando viaggiate et una volta giunti sul luogo prestabilito. Presentatevi al mio Pg esaudendo le richieste del mio post, con poche parole, non siate troppo prolissi. Descrivete minuziosamente azioni, ambiente circostante e tutto ciò che è intorno al vostro PG. Naturalmente è una situazione insolita; voi vi eravate iscritti in accademia, mentre in quel momento, il personaggio misterioso, vi sta consegnando una lettera in cui vi dice tutt'altro. Quindi, dovrete anche giustificare il fatto che accettiate la proposta. Siate realistici e non dimenticatevi di aggiungere la legenda iniziale e lo status finale. Vi consiglio di impegnarvi fin da subito per ottenere l'energia Gialla entro i primi tre post, visto che dal quarto inizierà la vera e propria esercitazione con pericolo di vita per il vostro Pg. Ripeto che il corso inizierà non appena avremo raggiunto un numero di studenti accettabile, in tempo altrettanto normale. Se invece l'attesa di altri compagni sarà prolungata, procederò a far proseguire il corso anche con uno o due studenti.
Mi raccomando, per qualsiasi cosa non esitate a contattarmi via Mp/Msn oppure in questa, mia, Sezione.




Edited by Shiryu Uchiha - 2/1/2009, 15:44
 
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Vitani
view post Posted on 3/1/2009, 15:42




CITAZIONE

narrato
parlato
pensato


Il lento scorrere di mille pensieri attraversava come sibili pungenti la mente di Kengah.
Guardava attonita, incurante, i suoi passi avanzare con inerzia seguendo gli stessi dell uomo che l'avrebbe accompagnata alla sua meta. Silenzio assordante. Tipico di chi riesce ad andare contro natura; di chi, come lei, sfidava un destino angusto ma necessario. Indispensabile.
Ciò che rende diversi gli uomini dagli animali; la consapevolezza di voler vivere davvero e non solo sopravvivere.
In un sobbalzo la giovane vide trapassare nel suo animo sogni e ambizioni nel ricordo persistente di un nome: -Akihiro Hinaji-
Ripetutamente alzava lo sguardo al cielo cupo di kiri, specchiava il suo iride in un futuro incerto e nell'apparente inconsapevolezza di due occhi verdi, languidi, Kengah fremeva.
I suoi capelli rossi sembravano danzare come tante esili ballarine su di un parco lucido, cullate dalla fredda brezza di foresta. Accarezzandgli dolcemente il viso roseo; la nebbia fitta lasciava intravedere, anche a debita distanza, il verde intenso dei suoi occhi che, come specchi d'acqua, riflettevano un animo particolarmente contorto e sofisticato.
Apparenza e maschere, la vita sociale è fondata su questi principi; punti cardini di un mondo creato da chi è riuscito ad imporre la propria autorità. Da chi si è rassegnato alle certezze altrui.
kengah queste concezzioni le aveva rinnegate da tempo. Senza un orologico biologico, senza corruzione. Lei era cresciuta con valori assestanti; agendo sempre, sempre per evitare rimorsi e rimpianti. Esorcizando le proprie paure vivendole quotidianamente, tentando ogni qual volta fosse possibile di andare oltre, sempre più lontano. Superare i limiti.
Distruggere ogni barriera. Sempre avanti.
Non cerca gloria, ne onore. Solo se stessa.

[...]

Dopo diversi minuti Kengah si rese conto di camminare alla sinistra di un corso d'acqua.
Doveva essere il bacino di un fiume; la ragazza socchiuse gli occhi tremando sommessamente; presupporre il suo stato inquieto era poca cosa. Ella sapeva di avvicinarsi costantemente, inevitabilmente al luogo di incontro prefissato e di conseguenza al suo sensei.
L'aria gelida sembrava inondarle l'animo, ma non era ne il freddo e ne la fitta coltre di nebbia a far sussultare la giovane; poche persone avevano avuto a che fare con "Akihiro Hinaji" ma tutte conoscevano i suoi occhi freddi come il ghiaccio.
...
Assassino.
Era questo il termine abbinato più frequentemente al suo nome.
Ne era consapevole. kengah alzò il capo fulmineamente strabuzzando gli occhi mentre a poco a poco inarcava il sopraciglio sinistro; aveva accettato il suo destino curante di ciò che gli ha riservato la vita, il fato.
Non intendava cambiare nulla. Ci credeva.
Sarebbe andata avanti anche se avesse avuto a che fare con un assassino. Avrebbe superato anche questa soglia.
Lasciando tutto in mano al futuro e alla sua motivazione.
Ed ancora una voltà alzò gli occhi al cielo, brillavano di una luce alimentata da una forte determinazine.
In quel momento strinse entrambi i pugni, come se volesse tener stretto il caos della sua vita, delle sue ambizioni, nei palmi delle mani.
Sbottò, fermandosi di colpo l'uomo alla destra della giovane dai capelli rossi.
Kengah gli rivolse uno sguardo interrogativo interrompendo, in un istante, pensieri, sensazioni e timori che l'avevano accompagnata fino a quel momento. L'uomo continuò a guardare solenne davanti a se ignorando la confusione della ragazza.
Allora capì. Si voltò lentamente; scorse due sagome poco definite a causa della densità persistente della nebbia.
In quel momento convenne che avrebbe dovuto agire, non più un passato, non più un presente... gli rimaneva da costruire un nuovo fututo.
Pagine bianche a cui doveva scriverci o un seguito o una conclusione.
Probabilmente non era pronta. Agitata e timorosa ingurgitò saliva e strinse i pugni ferendosi i palmi con le unghie.
Ma mosse il primo passo, il secondo... e avanzando rapidamente procedeva verso il suo Sensei. Verso il suo destino.



.: Incontro :.
Akihiro Hinaji si trovava a sinistra del bacino d'acqua. La sua postura era ritta, con occhi freddi, inespressivi.
Alla sua destra un uomo vestiva un mantello che gli copriva quasi interamente il corpo.
Kengah alternò lo sguardo su entrambe le figure per poi incrociare, per un lungo istante, lo sguardo del suo maestro.
... Non la scoccierò con lunghi e penosi racconti sulla mia vita e sul perchè ho deciso di intraprendere questa strada.
Ora ciò che conta è solo ciò che avverà. Quello che costruiremo, io come alunna e lei come mio sensei.
Il mio nome è Kengah Riddle.
...

Allontanò lo sguardo dall uomo dai capelli chiari, percepiva la sua forza, il suo animo solitario e omicida. Lo sentiva schiacciarla come un macigno.
Avrebbe voluto reagire, correre lontana da quella radura. Lontana... scappare.
No.. mi sono ripromessa di non avere rimpianti. Mai. Percorrerò il mio destino ... essere una guerriera equivale anche a questo.
inarcò un sopraciglio tornando a specchiarsi negli occhi blu dell uomo che aveva di fronte.
Sono pronta ad essere allenata come meglio creda. Non protesterò, non cederò.
Mi basterà averla sempre davanti a me, mi basterà vederla sempre in piedi per non cadere mai.
...
Ecco le mie armi...

Kengah afferò con gesti convulsi il suo armamentario, espondendo un kunai, quattro shuriken e un flash.
poco dopo, accertandosi che il suo maestro avesse visto, rimise il tutto in ordine, come era posto in precedenza.
Come può essere ingannevole il tempo in certi casi, come varia drasticamente a seconda delle situazioni che vengono vissute. Quegli istanti per Kengah sembravano essere i più lunghi della sua vita.
Attonita aspettava con fare apparentemente pacato una qualsiasi reazione, risposta, dall uomo che aveva di fronte.


CITAZIONE

~Status

Grado: Studente
Energia: Bianca
Chakra: 50/50
Condizione Mentale: ansiosa, timorosa
Condizione Fisica: Illeso
Consumi:-
Recuperi:-
Slot 0/1:-
Techiche 0/1:-
Bonus:-
Malus:-

~Armi ed Equipaggiamento

Shuriken 4/4
Kunai 2/2
Flash 1/1
Tatami 1/1
Sacche Porta Oggetti/Porta Shuriken 3/3
Custodia Porta Armi 1/1




Edited by Vitani - 3/1/2009, 17:51
 
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Shiryu Uchiha
view post Posted on 3/1/2009, 18:22




CITAZIONE
Il "Modificato da Vitani - 3/1/2009, 17:51" è stato autorizzato da me, per poter inserire lo Status finale, inizialmente dimenticato.

Ricordo che, una volta postato, per poter modificare, è necessario che mi contattiate per comunicarmi la motivazione.

 
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.Jack
view post Posted on 6/1/2009, 17:48




CITAZIONE

Parlato- Narrato - Pensato - Parlato Altri


Atto : Iniziano le danze



Kiri foresta della morte [7:32]

Col suo fievole passeggiare gonfio di leggerezza ma pieno di tristezza camminava , il cartaio così si faceva chiamare quel ragazzo di campagna.
Solo e spensierato, vagava alla ricerca di se stesso o alla ricerca di qualcuno.
Inesorabile e silenzioso era una diga che tratteneva tutte le sue emozioni e sentimenti, ma come ogni diga un giorno sarà al culmine e la verità verrà a galla.
Il ragazzo dai capelli lattei, si dirigeva verso un luogo nascosto da tutti e da tutto, per una cosa personale.
Egli che voleva diventare servitore delle arti magiche e illusorie, affinare i colpi mortali che lo rendevano unico nel suo genere.
Mentre da un taschino della sua divisa cavò un mazzo composto da 36 carte, che per lui avevano un significato notevole.
In loro, egli ritrovava diverse ragioni di vita, anche se un mazzo di carte non può dare le risposte fondamentali della vita.
Con codesto fascio lui si divertiva a mescolarlo, ed a intrecciare la fatalità che lui temeva essergli fatale.
Mentre una fitta nebbia cominciava a salire dei vaghi pensieri riecheggiavano nella mente del cartaio, quando un fievole sorriso sarcastico affluiva sul volto del ragazzo.
Non si sapeva cosa lo facesse ridere , si sapeva solo che ridacchiava.
Il fiume a lato del sentiero si faceva più impetuoso e spaccò il silenzio che si era venuto a formare in quei momenti così soavi.
Pure l’attenzione del ragazzo si distolse,dal far roteare quelle carte nelle sue mani, facendole schizzare gran parte a terra, completamente rivolte verso il terreno.
Tranne una carta, quella carta che lui temeva più della morte era comparsa.
Il Jack di Picche.
Che cosa volesse significare solo lui lo sapeva, noi comuni mortali che non possiamo leggere nella mente non lo potremo mai capire, forse un giorno lui stesso ci rivelerà il loro segreto.
Il suo volto rimase ingarbugliato da codesta figura, tanto che per 5/6 secondi non si riprese tenendo lo sguardo rivolto verso il vuoto.
Ormai la meta era quasi raggiunta, la foschia si portava verso il basso sempre più intensa, tanto che la parte più fitta arrivava fino alla cassa toracica del ragazzo facendolo sembrare un illusione, come un fantasma.
Uno spirito errante, senza pregiudizi ne dissapori verso gli altri.
All’orizzonte si cominciavano a distinguere 3 figure, ognuna di loro era una persona o cosa diversa, o tre copie di una stampante rotta.

“Alea iacta est” [cit.]

Il cartaio ripose le carte da gioco nel taschino della divisa marmorea, per poi dirigersi verso il forestiero fato che inesorabile lo aspettava a pochi metri di distanza.
Il suo procedere era lento e alla mano, non faceva che allungare gli attimi di tensione, mentre il suo muscolo cardiaco cominciava ad pompare del sangue in più.
Ormai le forme cominciavano ad avere un volto ed un sesso.
La prima sagoma era quella di una ragazza con capelli rossi ed occhi color limoni acerbi, la seconda sagoma era, si presumeva essere dell’esaminatore, che coperto da un grande mantello che lasciava intravedere a sprazzi varie parti del corpo.
La terza sagoma non interessò la sua attenzione.
Si concentrava più sulla ragazza dai colori policromatici, che sul sensei.
La ragazza si stava presentando a presentarsi, il ragazzo non dava molta importanza alle sue parole visto che non erano parole sincere, erano solo termini che dicevano tutto ma non volevano pronunciare niente.
La giovane aveva finito il presunto sensei non si era ancora pronunciato , il giovane ragazzo allora prese la parola essendo il secondo allievo giunto dinanzi al maestro.
Mentre le labbra del cartaio con inesorabile lentezza si aprirono per pronunciare codeste parole, facendo un lieve inchino in segno come segno formale.

Hato kagura, lieto di conoscerla.

Lui rialzatosi si guardò attorno per capire dove loro si trovassero.
Si trovavano in una radura circondata dalla nebbia, uno scenario moto malinconico,ed oscuro.
Ma egli non si faceva intimorire e rimaneva immobile e silenzioso, finche il sensei non gli accordasse un ordine o dimostrazione del suo valore di ninja.
Dopo aver esaminato il campo, egli porse gli armamentari che lui possedeva.

Tenga codeste sono le armi a me affidate, spero di farne buon uso.

Ripose le armi nella debita sacca, ed indietreggio aspettando ordini e consigli del maestro.


SPOILER (click to view)

Armi in dotazione:
Kunai : 4/4
Flash : 3/3

Status:

Grado : Studente
Energia : Bianca
Chakra : 50/50
Condizione Mentale : normale
Condizione Fisica : Illeso
Consumi : N/A
Recuperi : N/A
Slot 0/1 : N/A
Techiche 0/1 : N/A
Bonus : N/A
Malus : N/A

 
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Shiryu Uchiha
view post Posted on 13/1/2009, 16:23




CITAZIONE
Giovani Studenti, ho già pronto il post, ma vi chiedo di pazientare solo qualche altro giorno per permettere ad altri due aspiranti Genin di postare la loro presentzione. Mi riferisco, usando i nomi dei PG, a Sephirot Kazurage e Orochimaru. A quest'ultimo, mi raccomando di imbastire una trama credibile, visto che è di Oto. Ho consigliato di citare un "probabile" accordo segreto tra la Nebbia ed il Suono per quanto riguarda gli studenti. Ovviamente il viaggio che ti condurrà a Kiri, se lo vuoi raccontare, non lo potrai affrontare da solo, ma dovrai essere accompagnato da minimo un Genin PNG, per ovvie ragioni.
Le consegne per voi sono le medesime. Leggetele, sono in spoiler, alla fine del mio primo post.
Avete tempo sino a Domenica 18 alle ore 23:59, non saranno concesse ulteriori proroghe.



Edited by Shiryu Uchiha - 13/1/2009, 18:08
 
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Ð3ÄR¬
view post Posted on 13/1/2009, 21:13






Capitolo 1-Cavie Pericolose



Descritto/Narrato
Parlato
Pensato

Il ragazzo si chiamava Orochimaru.Stava cominciando a imbrunire quando giunse davanti a un casale abbandonato. Il tetto era crollato da tempo e le mura erano avvolta da un erba arrampicante che sembrava avvolgere l’intero edificio. Decise di trascorrere la notte usando della paglia come letto. Il giovane era orfano da tempo ed era abituato allo solitudine,come suo unico compagno un cane di nome Fido che lo volevo un mondo di bene. In realtà era l’unica creatura che Orochimaru non odiava,disprezzava e voleva uccidere. Si sentiva un artistica quando bi sezionava i corpi degli animali che uccideva lui stesso con le sue mani solo per trovare il segreto dell’immortalità che tanto lo perseguitava. Era ancora buoi quando si svegliò e intravide dal tetto semidistrutto che il giorno non era ancora spuntato.
Vorrei dormire ancor un po
Aveva fatto un sogno strano e inquietante che si era ripetuto tante volte. Il solo pensiero lo faceva sballare del tutto. Il sonno non li veniva più e quindi decise di alzarsi, si lavò la faccia con dell’acqua che usavamo le pecore per abbeverarsi e si incamminò verso il paese più vicino. Il paesino che stava attraversando lo incuriosiva molto,non c’era molta gente in giro e nell’unico locale in cui si fermò per chiedere un bicchier d’acqua, rischiò di esser derubato,anche se alla fine il malfattore fece una brutta fine. Il giorno cominciò a rischiarirsi e insieme al suo amico Fido si incamminò verso un altro paesino sempre nello stato di Oto. Questa volta stava ritornando a casa ma incontrò per la sua strada un vecchio ceco che stava seduto vicino a una locanda che gli domandò sentendo i passi:
Ehi tu. Perfavore potresti riempire il mio bicchiere pieno d’acqua? Il barista è un uomo scortese e io no ne voglio avere a che fare;ma nello stesso tempo devo andare nel paesino a 5 km da qui e mi serve acqua per continuare il mio tragitto
Orochimaru rispose:
Certo. Non c’è problema
Mi voglio proprio divertire con questo corpo!!
Entrò nella locanda e chiese dove fosse il bagno. Il barista in modo scortese glielo indicò
Quanto mi piacerebbe vederlo morire a terra e ricoprire il suo stesso sangue
Chiuse la porta di uno dei WC e aprì la finestra e uscì da li.
Vediamo chi sarà mia cavia
Trovò un insetto che sembrava uno scorpione, molto appiattito e con un piccolo pungiglione alla fine. Era lungo 5 cm ed era tipico dei posti umidi,ma non aveva un carattere aggressivo. Orochimaru lo aveva tenuto in mano in varie occasioni,era un essere che lo attirava, e imparò che quando si trova in posti chiusi inizia ad usare il suo pungiglione e a pungere dappertutto,oltre tutto se qualcuno li dava un colpo in testa, per difendersi si faceva a pallina e emetteva uno strano liquido. Restava in questo stato per un breve tempo di 5 minuti e nel fra tempo ci potevi fare quello che volevi. Quindi presa l’animaletto fra le mani e gli diede il piccolo colpetto in testa con l’indice,la sua reazione fu immediata e si arrotolò e dopo di che iniziò ad emettere quella sostanza. Orochimaru lo mise in tasca e dopo aver preso l’acqua al vecchio dal bar, lo mise dentro il bicchier.
Grazie sei stato molto gentile..
Disse il vecchio dopo aver deglutito tutta l’acqua fino all’ultimo goccio, poi alzandosi aggiunse
Dove sei diretto? Al paesino qui vicino, potremo fare la strada insieme se li va
Il vecchio non se lo face ripetere due volte e i due iniziarono a camminare in mezzo le foreste di Oto.
Sono impaziente di sapere quando succederà quello che ho previsto. E’ possibile che i succhi gastrici lo hanno ucciso prima che si schiudesse? Non può essere ha una corazza troppo dur..
Il discorso mentale di Orochimaru fu interrotto da un urlo di dolore straziante proveniente dal vecchio. La sua pancia sembrava presa a pugni dall’interno
Che cosa mi hai fatto? Che cosa c’era dentro il bicchiere”. Disse gridando di dolore
Niente, la tua cura per la tua malattia. Chi ha un andicap come il tuo dev..

Di nuovo Orochimaru fu interrotto,questa volta da un kunai che graffio il suo viso all’altezza delle guancie. L’uomo aveva uno sguardo diverso
Che sia un abilità innata ?.Si chiese Orochimaru
Raccolse il sangue in faccia col dito della mano che poi lecco con un piacere unico. Nel fra tempo il vecchio si stava preparando a combattere anche se perdeva molto sangue dalla bocca, molto probabilmente per le ferite che gli aveva causato quell’animale all’interno del suo corpo. Ma ormai la sua pancia aveva smesso di contrarsi, molto probabilmente era morto l’animaletto
Che divertimento !! Adesso il veleno farà effetto su tutto il corpo e da dentro l’effetto è pressoché raddoppiato..sarà una goduria vedere il mio avversario morire di stenti!!
Ma al contrario di quello che credeva Orochimaru il vecchio aveva ancora l’energie necessarie per attaccare il giovane sadico
Ti farò pentire di esser nato, pivello !
Li vecchio si buttò in una corsa verso Orochimaru, il quale preparò immediatamente due copie di se stesso con la tecnica della moltiplicazione sonica. Le due copie estrassero un kunai l’uno mentre l’originale avrebbe raccolto chakra per terminare in fretta l’incontro con la tecnica del turbine sonico. Il vecchio come volevasi dimostrare era letteralmente stremato dal veleno dell’insetto che ormai aveva digerito e inciampo su un ramo per poi cadere a terra di spalle. Quindi le copie si fermarono a metà strada prima di completare l’attacco e l’originale era sempre in guardia qual’ora l’anziano signore avrebbe fatto un azione avventata. Cosa che fece, perché si rialzò di frette e furia brandendo in mano una strana falce con tre lama;il suo attacco fu fermato da Orochimaru grazie alla potente tecnica del turbine sonico che lanciò il vecchio di una decina di metri più in la, dritto dritto sul fiume. Ahimè non era l’unico che si era fatto male, infatti la prima delle tre la me si era conficcata nella spalla di Orochimaru provocandogli una semi paralisi dell’arto. Si girò per vedere la fine penosa che avrebbe fatto il vecchio, ma quest’ultimo si era salvata appena prima delle cascate pigliando al volo una della radici degli alberi. Orochimaru era preso da una furia omicida pazzesca
Non può salvarsi, mi ha fatto uscire del sangue!!NON PUO’ !!!LO ODIOOOOOOOOOOOOO
Prese la lama che aveva conficcata nella spalla e quando l’uomo si fu rialzato, gliela lanciò nello sterno. L’uomo confuso dall’attacco di prima non poté schivarla e con occhi spalancati cadde all’indietro per la cascata. Orochimaru si sentiva soddisfatto e il rumore delle ossa fracassate del suo avversario lo stimolavano
Finalmente un po’ di pace.
Dopo mezz’ora di strada ritornò alla sua abitazione. Li si medicò e solo dopo di questo notò la lettera che era appoggiata sul tavolo.
L’unico uomo che conosco e che mi potrebbe inviare una lettera e il mio lontano zio. Chissà che cosa vorrà!!
Aprì la lettera stracciando la busta e macchiando di sangue la lettera che diceva
Caro Orochimaru, più volte mi hai insistito di farti partecipare ad un corso in una accademia ninja per passare al grado di genin e visto che a Oto ce ne sono davvero poche e quasi nessuno ti vuole ,senza offesa,ho sentito che a Kiri tra poco aprirà un corso. Quindi dopo domani ti verrò a prendere con la mia carrozza, se hai qualcosa in contrario fammelo sapere se no taci fino a quello data
Mi piace molto come ragiona lo zio, schietto, senza giri di parole. Ucciderò pure lui
Disse dopo aver finito di legger la lettera, leccandosi i baffi, poi presa gettò la lettera in aria e con un kunai che aveva li vicino la fisso alla porta di casa per bene. Così non se lo sarebbe dimenticato

CITAZIONE
Status:
Fisico: Ferito ad una spalla
Mentale: Eccitato
Chakra: 20
Armi: 4 kunai, 3 shuriken
Tecniche utilizzate:
SPOILER (click to view)
Moltiplicazione sonica:Villaggio: Oto
Tipo: Ninjutsu
Posizioni Magiche: 1 (molto veloce)
Tecnica simile alla moltiplicazione, di solito utilizzata come diversivo, usa il suono per creare copie che non possono attaccare e se colpite si disperdono non lasciando traccia.
Nota: l’esecuzione di questa tecnica è molto veloce perché solitamente si utilizza per contrastare un assalto o comunque disorientare un avversario in avvicinamento.
I cloni hanno caratteristiche perfettamente sovrapponibili a quelle dei normali Bunshin, ma durano solo due turni e sono in grado di emettere suoni realistici e adeguati alla situazione, tuttavia non possono parlare in maniera intelleggibile, ma quando parla l'utilizzatore anche le copie parlano dicendo all'unisono le stesse cose, inoltre possono simulare attacchi a distanza; il loro illusorio equipaggiamento sarà composto dal 20% delle armi a distanza dell'utilizzatore. Una volta lanciato, il proiettile illusorio scompare 1m prima di colpire una qualsivoglia superficie; anche nel caso venga "intercettato", ogni attacco non causerà danno
(Livello: 5 / Consumo: Bassissimo per ogni copia)

SPOILER (click to view)
Turbine sonico:Villaggio: Oto
Tipo: Ninjutsu
Posizioni Magiche: 1 (molto veloce)
Tecnica simile alla moltiplicazione, di solito utilizzata come diversivo, usa il suono per creare copie che non possono attaccare e se colpite si disperdono non lasciando traccia.
Nota: l’esecuzione di questa tecnica è molto veloce perché solitamente si utilizza per contrastare un assalto o comunque disorientare un avversario in avvicinamento.
I cloni hanno caratteristiche perfettamente sovrapponibili a quelle dei normali Bunshin, ma durano solo due turni e sono in grado di emettere suoni realistici e adeguati alla situazione, tuttavia non possono parlare in maniera intelleggibile, ma quando parla l'utilizzatore anche le copie parlano dicendo all'unisono le stesse cose, inoltre possono simulare attacchi a distanza; il loro illusorio equipaggiamento sarà composto dal 20% delle armi a distanza dell'utilizzatore. Una volta lanciato, il proiettile illusorio scompare 1m prima di colpire una qualsivoglia superficie; anche nel caso venga "intercettato", ogni attacco non causerà danno
(Livello: 5 / Consumo: Bassissimo per ogni copia)

[...]



I due fatidici giorni erano passati abbastanza velocemente e puntualmente la carrozza dello zio si postò davanti casa di Orochimaru che non perse tempo a salire su di essa!Lo zio di Orochimaru era un individuo molto pericoloso e forte e non amava molto chiacchierare,quindi Orochimaru si trovava proprio nel suo ambiente preferito. Durante il viaggio non ci furono altri pensieri oltre a quello di uccidere il sensei appena promosso genin.
Credo che sia una cosa carina da fare…in nome del lieto evento
Il viaggio terminò dopo una notte e un giorno intero che sembravano non finire mai. Dove avrebbe alloggiato Orochimaru era un Hotel a 2 stelle che lo zio, ricco sfondato, aveva pagato per lui.
Certo con tutti i soldi che tiene poteva farmi passare la notte in uno schifo più decente, però mi accontento

La notte passò velocemente e l’indomani mattina Orochimaru si recò alla taverna del luogo indicata dallo zio.
Aveva detto che era un posto dove si poteva uno divertire, non giocare a strip poker
Una donna seminuda stava sul tavolo da gioco e giocava con altre due donne e uomini al solito vecchio poker.
Belle gambe,bella faccia!!Ma non credo sia posto per me
Infatti era così
Ragazzino!!Questo non è mica posto per pivellini come te, esci immediatamente se no vado a chiamare la mamma
Lo sguardo di Orochimaru si fece tetro a intimidire il barista che lo aveva rimproverato. La cosa era abbastanza riuscita..
Avevo già intenzione di andarmene. Se fossi in te mi guarderei le spalle !
Uscì dalla locanda quando uno strano individuo lo fermò dicendogli di presentarsi alla foresta della morte il prima possibile, il sensei lo stava aspettando
Lo zio mi aveva parlato di un corso, ma non credevo che mi sarebbe arrivata in questo modo la notizia di quest’ultimo…

Orochimaru congedò l’uomo e si diresse verso il luogo prestabilito. Una zona umida,quasi misteriosa. Il sensei molto probabilmente era quello al centro, mentre gli altri 3 non sapeva chi fossero
Forse aiutanti o compagni di corso
Si avvicinò al sensei che era molto irritato
Quanto mi piacerebbe ucciderlo!!!Va be, per ora mi serve, in futuro vedremo se sarà possibile ucciderlo !!!
Terminò l’ultimo passo verso il maestro ed estrasse tutto l’equipaggiamento che aveva a disposizione
Mi presento il mio nome è Orochimaru. Ho solo due obbiettivi nella vita...diventare Kokage di Oto e la vita eterna. I miei hobby non credo gli interessino e sono un tipo di poche parole. Qui c’è il mio equipaggiamento, a suo servizio!
Con sguardo indifferente rientrò l’equipaggiamento dopo aver preso coscienza che il sensei lo avrebbe notato, dopo di che si mise in posizione eretta,attendendo una risposta da parte del Sensei!!

CITAZIONE
Status:
Fisico: Leggero dolore alla spalle
Mentale: Eccitato
Chakra: 50/50
Armi: 4 shuriken, 3 kunai
Tecniche utilizzate: /

SPOILER (click to view)
Mi scuso per eventuali errori!




 
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^Mange^
view post Posted on 19/1/2009, 01:07




CITAZIONE
Narrato
Parlato
Pensato
Parlato altrui

Il sonno...unico momento ove il corpo e la mente si rilassano e prendono energie per affrontare le fatiche del giorno seguente.
Le persone comuni credono che questo sia l'unico ruolo di questo occulto fenomeno, ma esse sono estremamente ingenue e superficiali, è gente che sa guardare solo la prima faccia delle sei che possiede un dado, solamente la prima pagina di un lungo romanzo. Quale sia la fonte di questa svogliatezza?, non si può sapere con certezza, in questo orrido mondo esistono molteplici categorie di persone, impossibile enunciarne un valore preciso, però una cosa è certa, in questo contesto ne sono presenti un numero esiguo, quelle stupide ed ingenue e quelle vigliacche e timorose.
Le prime incapaci di varcare una certa soglia di intelligenza e le seconde che hanno una tremenda paura di venire a conoscenza di fatti che potrebbero sconvolgere la loro vita così tremendamente monotona, allora preferiscono continuare la suddetta nella medesima maniera, facendola scorrere tranquilla e serena, senza crearsi problemi che potrebbero benissimo essere evitati.
Il sonno potrebbe essere l'anteprima della morte stessa, non sono chiari i meccanismi di quest'ultimo, è un universo parallelo dominato dall'inconscio, misterioso anch'esso, come è strano che ogni esperienza vissuta da svegli si ripresenti in questo secondo mondo distorta e mutata, assumendo dei significati che vanno oltre l'intelletto umano.
E se realmente presentassimo due personalità che si alternano tra stato sveglio e dormiente?, sarebbe normale, ma risulterebbe un problema se una di esse prendesse il sopravvento sull'altra.
Ultimamente tale processo si sviluppò dentro me, sia durante il giorno ma soprattutto in maniera inspiegabile durante la notte, poiché secondo fonti sicure si notò la mia presenza sulle strade del villaggio, ero incredulo nel momento in cui mi furono riferite tali informazioni, più in la nel tempo avrei potuto compiere qualche azione spropositata, forse avrei ucciso qualcuno.
Un altro dato riconducibile alle mie teorie fu lo strano risveglio che avveniva oramai di continuo ogni mattina, ero sempre in posti diversi l'un dall'altro, che cosa stava succedendo in me?, prima o poi avrei pagato per queste mie azioni involontarie?.

[...]



Ore 06.30 am

Erano le prime ore del mattino, giacevo sul tetto della mia dimora, sdraiato sulle tegole sporche e pericolanti di quest'ultimo, probabilmente chiunque avesse notato la mia sagoma su di esso mi avrebbe reputato uno sciagurato con qualche rotella fuori posto, ma questo non mi interessava minimamente, i giudizi altrui non li avevo considerati mai prima d'ora e mai avrei cambiato idea al riguardo.
Tutto d'un tratto, con flemma spalancai prima l'occhio destro e di seguito quello sinistro, avevo la vista sfogata e ancora non ero pienamente cosciente di essermi svegliato. Trascorse qualche secondo e finalmente tornai in me, avevo i muscoli del corpo doloranti, probabilmente per la scomoda posizione da me assunta, e gli occhi, di un invidiabile verde smeraldo, intenti a scrutare il cielo.
Esso nonostante colorato di un grigio intriso di tristezza, mi donava grande serenità e spensieratezza, momenti stupendi che vivevo di rado durante le mie vivaci giornate.. Stetti a contemplare il cielo per un indefinito numero di minuti, quando d'un tratto pensai:”Tutto ciò è tremendamente rilassante, ma non posso restare tutto il giorno qui a poltrire senza fare nulla!.
A breve incomincerà l'accademia e non posso assolutamente permettermi di farmi trovare impreparato al suo inizio, devo andare ad allenarmi!”
.
Trascorse qualche secondo quando, con un rapido scatto, sollevai il busto, trovandomi seduto ad osservare le strade desolate di kiri, d'altronde a quell'ora non potevano essere altrimenti, chi avrebbe mai avuto la voglia di alzarsi così presto solo per farsi una placida passeggiata.
La gente preferiva poltrire nel suo comodo letto, ma non il Kira che tutti conoscono, ero differente dalla moltitudine, vivevo con tutt'altri interessi e possedevo una distinta etica, ricca di numerosi aspetti, tra i quali alcuni sconosciuti anche da me stesso.
Non persi ulteriore tempo e con uno stravagante salto mi trovai in piedi, a quel punto mi girai completamente e presi a saltare da un tetto all'altro, come un bambino piccolo, che si diverte con poco.
Le vie di Kiri continuavano a rimanere deserte, non avevo idea di dove andare, quando all'improvviso una piccola sagoma oscura catturò la mia attenzione.
Essa si trovava nei pressi di una grande casa color pesca, munita all'esterno di un elegante giardino composto da erba di media altezza, colorata di un verde molto similare ai miei occhi, con al centro un bellissimo albero, probabilmente di pochi anni, caratterizzato da un tronco apparentemente lucido e robusto e da un folto groviglio di rami.
Decisi di indagare sull'occulta faccenda, poiché quella strana figura non mi convinceva affatto, allora pian piano mi avvicinai al luogo in questione, sempre con molta prudenza, cercando di evitare di essere scoperto dal soggetto.
Mi ero stanziato dietro ad un muro, alla mia destra era posto il losco individuo e la corrispondente casa, così con sicurezza feci capolino alla parete, con l'intento di identificare chiaramente il volto dello shinobi, ma con delusione mi resi conto che si trattava solo di un bambino.
Una volta ritratto lo sguardo pensai:”Un moccioso!, solo un inutile poppante!, ma che cosa ci farà da queste parti a quest'ora?, tanto vale scoprirlo!”.
Passarono pochi secondi quando mi riaffacciai, per vedere quali altri spostamenti avesse compiuto, ma egli era svanito nel nulla, allora feci una smorfia di delusione mista con l'odio e pensai:”Maledetto moscerino, insulso verme, dove sei andato finire?, è inutile scappare tanto ti trovo!”.
Allora misi la mano destra all'interno del mio porta-oggetti, afferrando un kunai, per poi avvicendarmi nel punto preciso ove pochi minuti fa risiedeva il giovane.
Adesso mi trovavo dietro l'angolo della casa, molto probabilmente l'individuo si era recato entro essa, ma non potevo attenderlo lì fuori, d'altronde persisteva solo una remota possibilità che il soggetto sarebbe scappato nuovamente per quella via.
“Devo assolutamente seguirlo, così scoprirò realmente i suoi piani ed infine lo catturerò!”, allora incominciai ad arrancare celermente all'interno del giardino, ero cosciente che da quel momento anche io sarei potuto essere imputato con l'accusa di violazione di proprietà privata, ma d'altronde qualche volta si deve pur rischiare per portare a termine i propri scopi.
Mi portai vicino al tronco d'albero quando intravidi il ragazzino girare l'angolo della casa, fortunatamente non si era ancora addentrato nella suddetta e in tal modo sarebbe risultato più semplice per me tenerlo d'occhio.
Avanzai celermente quando finalmente mi trovai di fronte l'intera sagoma fanciullesca, voltata di spalle, intenta ad entrare da una finestra all'interno dell'enorme dimora.
Egli indossava una lunga tunica verde ornata su più punti da bottoni neri, le scarpe erano scolorite e rovinate, probabilmente il bambino le possedeva diversi anni, infine portava in testa un piccolo berretto grigio, anch'esso logorato dal tempo.
Mi trovavo lì, fermo ed impassibile a scrutare le insensate azioni del marmocchio, era stupido intervenire tempestivamente, poiché seppur con un altissima probabilità, poteva darsi che il ragazzino riserbasse altri intenti, magari il suo era solamente un modo per tornare in casa di nascosto all'oscuro dei genitori.
L'unica soluzione razionale fu l'attesa, snervante quanto giustificata, poiché se non fosse accaduto nulla in quei minuti di noia, avrei rinunciato al mio piano, perché mi sarei reso conto che ogni azione sarebbe stata vana, in caso contrario lo avrei fermato e punito.
“Che noia...saranno passati almeno quindici minuti, forse quel moscerino è veramente entrato a casa sua di nascosto!”, non terminai di finire la mia riflessione che, con un balzo inaspettato il bambino planò direttamente dalla finestra sino al suolo.
Egli non fece scorrere altro tempo e con uno scatto svoltò l'angolo della villa, dirigendosi in un luogo a me ignaro, se non lo avessi seguito con prontezza e velocità avrei rischiato di perderlo definitivamente, trasformando tutti questi minuti dedicatogli in un inutile perdita di tempo.
Mi affrettai a pedinarlo con passo lesto, non mi interessava di essere scoperto, oramai lo avevo colto nel fatto, solo lui avrebbe dovuto temere il peggio, svoltai il primo angolo e quello dopo ancora, sembrava che le mie teorie iniziali che avevo dato per impossibili si stessero per realizzare.
Il sospetto si stava dirigendo verso il giardino iniziale, proprio da dove era entrato, continuai a seguirlo mantenendo un ritmo costante, quando senza alcun preavviso si blocco vicino il bellissimo albero, che tanto mi aveva colpito inizialmente.
Mi bloccai di conseguenza anche io, sempre nascosto dietro un angoletto, egli stava facendo qualcosa di molto strano, non capivo, costui gettò a terra la merce rubata, contenuta all'interno di una grande sacca nera, per poi afferrare qualche secondo dopo, da una seconda borsa gialla che teneva a tracolla, una strana tanica che conteneva al suo interno un liquido trasparente.
“Che cosa contiene quella maledetta tanica, cosa?”, ero completamente disorientato, non riuscivo ad afferrare per intero le intenzioni del poppante, ma qualche secondo dopo, una sua mossa, un suo semplice e banale movimento, mi fece arrivare a capire le sue intenzioni, egli era in procinto di gettare una sostanza tremendamente infiammabile sul bellissimo prato.
Abbassai lo sguardo, tutte le mie buone intenzioni stavano mutando, non volevo più fermare il ragazzo e poi denunciare le sue cattive azioni, ora provavo profondo odio per costui, avrei voluto ucciderlo.
Egli stava tentando di dare fuoco a quel giardino, proprio come in passato quel traditore diede fuoco al mio villaggio natale, tremende immagini la mia mente stava focalizzando, oscuri ricordi che dovevano restare sepolti ancora per molto tempo. “Maledetto...non avresti dovuto farlo!”, nel momento in cui il ragazzino stette per appiccare l'incendio con il suo zippo, scattai verso egli, scaraventandolo inesorabilmente a terra, non mi interessava quanto fosse piccolo, quello era l'ultimo problema che avrei affrontato.
Mi trovavo sopra di lui, il suo sguardo era tremendamente impaurito, non se lo aspettava, da questo particolare riconobbi che non era uno shinobi addestrato, poiché se fosse stato tale si sarebbe accorto della mia presenza molto prima.
Il mio sguardo era malvagio, assetato di sangue, il secondo Kira aveva preso il sopravvento sul primo e desiderava ardentemente uccidere quel moccioso.
Lo afferrai per il collo con forza, neanche i piccoli striduli che l'omuncolo tentava di emettere si sentivano nell'aria, ma solo i miei profondi respiri, se continuavo di quel passo molto probabilmente avrei rischiato di ucciderlo.
Ma proprio durante questi pochi secondi, che sembravano durare secoli, qualcosa o qualcuno mi intimò di fermarmi, non era una voce umana, poiché nella zona non si celava alcuna presenza oltre la mia e quella del bastardo.
Essa proveniva da dentro me, ne ero sicuro, infatti per ogni secondo che passava la mia presa si allentava, sino ad annullarsi definitivamente.
Al suo termine afferrai per il bavero il bambino e lo gettai con violenza contro il muro a me più vicino, per poi squadrare il soggetto un ultima volta, con uno sguardo colmo di odio, affermando:”Moccioso, questa volta ti sei salvato, ma tieni bene a mente che se accadrà nuovamente una cosa del genere e per tua sfortuna mi troverai nelle vicinanze, la tua vità terminerà inesorabilmente”.
Non riusciva neanche a piangere per l'enorme terrore che provava, restò inerme per parecchi secondi, bagnandosi conseguentemente i pantaloni di urina, quando d'un tratto si alzò di scatto e se ne andò di fretta, senza neanche tentar di rivolgermi lo sguardo.

[...]



A quel punto decisi che per il mio bene personale l'unica cosa razionale da fare era di tornare a casa e di riposarmi per bene, con la speranza di dimenticare lo spiacevole accaduto.
Questa volta avrei percorso le viottole del paese per recarmici e non attraverso i tetti, trascorsero dieci minuti quando mi trovai sulla strada principale ove risiedeva la mia dimora, speravo che non sarei più incorso in altri strani eventi, ma la mia era solo pura utopia.
Poiché in lontananza intravidi un'altra sagoma oscura, solo che codesta presentava differenti conformazioni fisiche, non avevo intenzione di nascondermi da essa perché con tutta probabilità mi aveva già visto, quindi continuai imperterrito il mio cammino. Non appena mi trovai ad una decina di metri di distanza da quest'ultima incominciai ad analizzarne ogni caratteristica fisica, era un tipo losco, interamente coperto da una mantella nera, chiusa da un medaglione dorato e per mia sfortuna neanche il suo volto era visibile, poiché coperto da un cappuccio.
“Chi è costui?, cercherà sicuramente a me, visto che sono all'incirca le sette di mattina e l'unico individuo qua intorno sono io!, mi fa paura, forse è un mukenin?, se lo fosse realmente sarei nei guai sino al collo e potrei reputare questi secondi, gli ultimi della mia esistenza!.
Non penso lo sia però, ricordo che i traditori appartenenti a quella temibile organizzazione indossano una casacca nera con delle nuvole rosse disegnate su di essa e portano un bellissimo cappello di paglia sulla testa!.
Ma non posso di certo escludere l'ipotesi che sia un malfattore, di certo un comune abitante del villaggio non si concerebbe mai in codesto modo, poiché finirebbe solamente con il recar sospetti!.
Forse è un abitante di un altro villaggio, probabile!, ma la cosa che non mi è chiara è il motivo per il quale si trova alle sette di mattina dinanzi casa mia!.
Qualunque sia la verità in questo momento devo pensare a salvarmi la pellaccia, continuerò a camminare come se non fosse successo nulla e se in tal caso decidesse di rivolgersi a me...deciderò che fare a tempo debito!”
.
Oramai il momento era vicino, l'ora della verità era alle porte, tre metri...due metri...un metro...ecco che mi trovai sotto il suo sguardo, non mi aveva rivolto parola, forse ero salvo, non era questo il giorno in cui avrei abbandonato questo mondo crudele, ma la mia era pura illusione poiché egli affermo:”Sei Kira Koga l'aspirante genin di questo paese?”.
Tutto d'un tratto ci fu un breve momento di pausa, avevo il fiatone e la gola secca, il tutto dovuto all'ansia di codesto momento, poi dopo ulteriori secondi, che sembravano interi minuti, senza più paura affermai:”In persona, lei chi è e soprattutto cosa vuole da me?”.
L'uomo con voce austera e solenne asserì:”Sono venuto per riferirti una notizia di relativa importanza, sei stato ammesso all'accademia di Kiri, che quest'anno si terrà in un luogo diverso dalla stessa...nella foresta della morte!”.
I nostri sguardi si erano incrociati, passammo diversi secondi a contemplarci, nei quali pensai:”Perché dovrei fidarmi?, potrebbe benissimo essere un impostore, sarebbe dovuta arrivarmi una missiva per posta e invece ecco arrivare questo individuo, d'altronde non sarebbe una difficile scusa da inventarsi, si sa che in questo periodo gli aspiranti genin sono in attesa di essere ammessi all'accademia.
Inoltre non capisco perché stranamente quest'anno i piani alti hanno deciso di far frequentare il corso nella foresta nera, noi siamo shinobi principianti e si sa che quell'inquietante luogo viene esplorato solamente da ninja più esperti!.
L'unico modo per sapere se dice il vero è di porgli qualche domanda più specifica!”
.
Allora rivolgendomi nuovamente al misterioso uomo affermai:”Dimmi chi è il sensei che terrà il corso?”, ed egli con fare disinvolto affermo:”Il vostro sensei è Akihiro Hinaji”.
Fu una sorpresa, non mi aspettavo rispondesse così rapidamente, ma soprattutto in maniera adeguata, allora pensai:”Forse è meglio provare a seguire quest'individuo, perché se dicesse la verità frequenterei subito il corso senza attendere altro tempo, in caso contrario, se mi volesse uccidere, non potrei scampare comunque, poiché se mi rifiutassi mi toglierebbe la vita sul momento, quindi è meglio seguirlo, almeno in tal caso la mia vita sarebbe prolungata, seppur per poco e forse avrei la possibilità di fuggire, occasione che non possiedo in questo momento!”.
Abbassai lo sguardo, imprimendo sulla mia bocca una piccola risatina, per poi tornare a fissare l'uomo e asserire:”D'accordo mi ha convinto!, la seguo!”. Egli senza neanche annuire si voltò ed incominciò a camminare, ancora non riuscivo a crederci, eppure la prima regola che ti insegnano i familiari è di non fidarsi mai degli sconosciuti, di non accettare mai una caramella da quest'ultimi.
Egli camminava dinanzi a me, all'incirca a due metri di distanza, in questi casi è sempre meglio mantenere le distanze, per evitare eventuali sorprese spiacevoli, visto che in questo caso esse erano molto probabili.
Per ogni metro che percorrevo sentivo la morte sempre più vicina, sembrava il viaggio verso la porta dell'inferno, ove il viaggio procurava più sofferenza della morte stessa. Oppure le scale che si percorrono prima di finire impiccati o alla ghigliottina, una salita che sembra infinita e dove in questo caso il misterioso emissario raffigura il boia.
Erano passati pochi minuti, la strada continuava ad essere deserta, la mia speranza consisteva nell'incontrare qualche cittadino di mia conoscenza, che si cimentasse a compiere il percorso in nostra compagnia, in tal caso la percentuale delle probabilità di morte sarebbe diminuito.
Era da veramente molto tempo che non percorrevo per intero queste strade, nel frattempo calò la nebbia e l'aspetto di esse divenne inquietante, sulla mia destra c'era una casa di medie dimensioni, che in condizioni normali presentava un colorito giallo ocra, ma che a causa della nebbia assunse un aspetto spettrale, invece alla mia sinistra si trovava un ristorante veramente delizioso, sia come struttura esterna, che nel modo in cui si mangiava al suo interno.
La marcia continuò senza che entrambi proferissimo parola, da una parte era squallido, poiché è triste passare del tempo con una persona senza scambiarci la benché minima frase, ma al tempo stesso in quella situazione delicata era la cosa più appropriata, sarebbe stato irrazionale stabilire un legame con una persona che molto probabilmente ti avrebbe ucciso.

[...]



Trascorsero all'incirca dieci minuti quando finalmente intravidi in lontananza il lago Kerei, ove a qualche metro di distanza si trovava l'ingresso per la temibile foresta, furono attimi di pura agonia, se fossi dovuto fuggire quello sarebbe stato il momento adeguato, altrimenti non avrei trovato altre occasioni, allora pensai:”Che cosa faccio adesso?, d'altronde ancora non ho avuto prove che costui mi stia conducendo dal mio sensei, ma neanche del contrario se è per questo!”. Continuai a camminare, teso come una corda di violino, pronto da un momento all'altro a reagire in qualsiasi situazione mi sarei trovato, sino a quando non notai a qualche metro di distanza cinque sagome, che non riuscivo a distinguere chiaramente.
“Chi saranno costoro?, potrebbero essere i miei compagni d'accademia, oppure alleati di costui!, mi mi dovrò avvicinare di più per farmi un idea, anche se rischierò molto!”, trascorsero altri secondi e finalmente tutto mi fu chiaro.
“Sono ragazzi come me!, bene allora lo strano soggetto diceva il vero!, ma chi tra coloro sarà il sensei?”.
Li squadrai uno ad uno e subito il dubbio ricadde solo su due shinobi, ma dopo qualche secondo non ebbi pi§ alcuna esitazione, era quello con lo sguardo rabbioso.
L'ambiente che mi circondava nonostante infondesse molta paura ed inquietudine, era munito di caratteristiche a dir poco meravigliose, il terreno era di un marroncino pulito ed omogeneo per tutta la sua estensione, il lago presentava un acqua lucida e pulita e molto scura data la sua profondità, mentre le chiome degli alberi erano di un verde acceso e a causa della loro foltezza impedivano ai raggi solari di penetrare entro essi, rendendo di conseguenza la foresta oscurata e tenebrosa.
A quel punto mi porsi di fronte al nuovo sensei, gli mostrai il mio equipaggiamento e affermai:"Sono Kira Koga, la mia storia e di conseguenza quella del mio clan sono certo che la conosce già, sono un ragazzo che adora la competizione e ama mettersi sempre alla prova, però le dirò solo questo perché il resto delle caratteristiche della mia personalità desidero che ne venga a conoscenza più avanti, con il trascorrere del tempo!”.
Finito il discorso mi allontanai dal sensei a testa alta, dirigendomi vicino al tronco di un albero posto nelle vicinanze, per poi appoggiarmi su di esso in attesa di iniziare l'addestramento che da tanto tempo attendevo.

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~Status

Grado: Studente
Energia: Bianca
Chakra: 50/50
Condizione Mentale: Teso
Condizione Fisica: Illeso
Consumi:-
Recuperi:-
Slot 0/1:-
Techiche 0/1:-
Bonus:-
Malus:-

~Armi ed Equipaggiamento

Shuriken 2/2
Kunai 4/4
Flash 1/1
Tatami 1/1
Sacche Porta Oggetti/Porta Shuriken 3/3
Custodia Porta Armi 1/1


CITAZIONE
Mi devi scusare per il lieve ritardo...inoltre solo adesso mi sono reso conto che l'emissario mi avrebbe consegnato la lettera, mentre io ho narrato che è proprio costui a farmi recepire le informazioni!...il discorso comunque fila liscio, spero che non terrai conto di questa svista.

 
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Shiryu Uchiha
view post Posted on 19/1/2009, 17:53




V a l u t a z i o n i ~ I n d i c e d i G r a d i m e n t o

Post di Presentazione

SPOILER (click to view)

Kira Koga: Finalmente un post come si deve. Lunghezza ottima, contornata da una forma grammaticale sufficientemente corretta. Ti ho segnalato lo stesso alcuni errori, tra cui uno che ripeti spesso. Dopo un punto esclamativo o interrogativo non si deve inserire un altro punto, basta esso per terminare la frase. Inoltre, non si può mettere una virgola dopo di essi, ha la stessa valenza di un punto, quindi, successivamente, bisogna inserire la maiuscola. Quello che posso consigliarti è di rendere ancor più originale il tuo personaggio, facendolo agire e pensare in modo unico. Distinguilo dagli altri in ogni minimo dettaglio. Rileggi sempre in modo da evitare anche le più piccole sviste. Hai già sottolineato l'errore sul rispetto delle consegne. Attento, la prossima volta potrebbe costarti caro. Non ho altro da aggiungere.
CITAZIONE
... sentivo la morte sempre più vicina, sembrava il viaggio verso la porta dell'inferno, ove il viaggio procurava...
...prima o poi avrei pagato per queste mie azioni involontarie?....
...Esso nonostante fosse colorato di un grigio intriso...

Kengah Riddle: Come lunghezza siamo proprio al limite delle sessanta righe. Certo che da te mi aspetto molto, ma molto di più. So che sei nuova in questo tipo di giochi, quindi cercherò di spiegarti gli errori fondamentali. Non hai rispettato le consegne, nelle direttive era specificata la trama da seguire. Un losco individuo ti avrebbe consegnato una lettera, ma tu non fai minimamente riferimento ad egli. Non hai neppure manifestato le sensazioni di quell'incontro. In una missione o combattimento avresti rischiato la vita, visto che ciò che ometti viene utilizzato, poi, dal tuo avversario o QM secondo i propri comodi. Il livello di caratterizzazione psicologica è sufficiente. Ho visto un'anima nel tuo personaggio e questo è buono. Devi migliorare molto anche su questo aspetto però. Il tuo Pg deve agire e pensare in modo unico. Divertiti con esso, fagli compiere gesti spontanei e caratteristici. Ultimo consiglio devi rileggere una, due, tre volte prima di postare. E' pieno zeppo di errori di "distrazione". Te ne citerò solo alcuni alla fine, visto che non sono un professore di lettere e neanche ci tengo ad esserlo. Cerca di lavorare sulle cose che ti ho detto perchè vedo del buon potenziale in te. Un'ultima cosa, elimina i puntini di sospensione se non strattamente necessari. Essi fanno parte della punteggiatura e tu ne abusi, dammi retta, renderesti il tutto più leggibile.
CITAZIONE
...di chi, come lei, sfidava un destino angusto, ma necessario...
...ma non era nè il freddo e nè la fitta coltre di nebbia...
...kengah queste concezzioni le aveva rinnegate da tempo...
...Kengah alternò lo sguardo su entrambe le figure per poi incrociare, per un lungo istante, lo sguardo del suo maestro...

Orochimaru: Diciamo subito che hai scritto un post sufficientemente lungo e questo mi aggrada. Devo, però, segnalarti che è stracolmo di errori. Punteggiatura, ortografia, sintassi e chi più ne ha, più ne metta. Come faccio di solito, te ne ho segnalati alcuni, citandoti la forma corretta che avresti dovuto utilizzare. Poi, prima che me ne dimentichi, nel regolamento sono espressamente specificate le distanze, Clicca; quindi, per arrivare a Kiri, da Oto, avresti dovuto impiegare tre giorni. Un altro consiglio che ti posso dare è quello di adattare sempre il tuo Pg al mondo dei Ninja. Mi riferisco al cane Fido o al Bar o al Poker. Devi essere realistico. E' un GDR di Naruto. Poi descrivi poco le sesazioni che prova il tuo Pg, fallo vivere, deve muoversi in modo unico. Immedesimati in lui. Altra pecca è l'ultima parte. Hai dedicato solo qualche riga al cuore delle mie consegne. Non hai descritto nè l'emissario, nè le sensazioni suscitate, insomma hai scritto tanto prima, mi aspettavo un super arrivo e invece hai liquidato la parte più importante. Voglio vederti migliorare post per post in maniera esponenziale, mi raccomando. Continuando così, verresti bocciato. Utilizza Word ed il suo correttore, almeno eviteresti le sviste colossali. Ultima cosa, il combattimento che hai messo in scena non era realistico. Uno si beve uno scorpione senza accorgersene? Poi movimenti, attacchi, distanze ecc. descritte poco o addirittura per niente. Migliorerai anche sotto questo punto di vista. Segui i miei consigli.
CITAZIONE
...le mura erano avvolta da un'erba arrampicante...
...Vorrei dormire ancora un po'...
...un cane di nome Fido al quale voleva un mondo di bene...
...E’ possibile che i succhi gastrici lo abbiano ucciso prima che si schiudesse?...
...qualora l’anziano signore avesse compiuto un'azione avventata

Kagura Hato: Non hai rispettato nè il numero minimo di righe e nè le direttive del mio post. Per il primo punto, ti ripeto i parametri da me richiesti: "Il riferimento sarà la classica pagina Word in cui verranno considerate le righe complete ( da bordo a bordo ), con Font "Times New Roman", dimensione 12 e carattere normale ( per intendersì nè corsivo e nè grassetto )". Ecco, tenendo conto di essi, hai elaborato 44 righe. E' un peccato, perchè il tuo Pg mi piace molto, è caratterizzato bene ed ha un suo perchè. Non voglio più vedere un post corto come questo. Ricordalo. Per quanto concerne il secondo punto, anche tu non hai considerato l'emissario che ti consegnava la lettera. Non puoi ignorare le mie direttive. Ricordo anche a te che se fosse stato un combattimento, il tuo avversario ne avrebbe approfittato. Ci sono parecchi errori di punteggiatura, grammatica e di sintassi. Rileggi più volte il tuo operato. Ci tengo a dirtelo perchè potresti far nascere un grande personaggio dopo questo corso. Forza. Per il momento comunque sei a rischio di bocciatura.
CITAZIONE
...La ragazza si stava presentando a presentarsi...
...finche il sensei non gli accordasse un ordine o dimostrazione del suo valore di ninja...
...egli porse gli armamentari che lui possedeva...
...Inesorabile e silenzioso era una diga che tratteneva tutte le sue emozioni e sentimenti, ma come ogni diga un giorno sarebbe giunta al culmine e la verità sarebbe venuta a galla...


NB Prossimo Post del Sensei: Entro le 23:59 di Mercoledì 21 Gennaio.
Per chi volesse ancora partecipare, mi contatti in privato e non posti direttamente, grazie.


 
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Shiryu Uchiha
view post Posted on 19/1/2009, 21:18





Narrato
* Parlato *
/ Pensato /
# Parlato Altri #





~The End?!~



Kirigakure: ~Foresta della Morte
~Ore 8:00



Folate di vento, frequenti e veloci, furtive e consistenti, spostavano alcuni banchi di nebbia, lasciando intravedere parte dell'orizzonte. Il Chuunin, spazientito, continuava nella sue riflessione, spargendo nel suo animo semi di morte e sofferenza. Il suo fine unico, era quello. Causare disgrazie alle persone. Aveva voluto che i suoi studenti si recassero lì per inculacrgli nella mente il suo credo ninja. Non che gli importasse qualcosa di loro, però, se avevano scelto quella strada, lui avrebbe rappresentato il primo monte da scalare. Si sarebbero dovuti pentire di essere capitati nelle sue grinfie. Certo non poteva farli morire senza una valida occasione visto che non aveva nessuna intenzione di subire delle lamentele dell'Amministrazione di Kiri; perciò avrebbe testato prima, con due prove, le abilità minime di quei ragazzi. I suoi occhi osservavano l'arrivo, una dopo l'altra, delle sue cavie. Non gli interessava minimamente chi fossero e quali caratteristiche possedessero. Solo un ragazzino turbò il suo nervosismo. Infatti egli non era di Kiri, ma bensì del Paese del Riso, precisamente di Oto. Era una rarità incredibile. Aveva saputo dall'Amministrazione che avrebbe avuto un allievo particolare, ma non fino a quel punto. Girava voce di un accordo tra i due Villaggia per quanto concerneva l'addestramento primario, ma si trattava appunto di voci. Sbuffò divertito di fronte quella situazione. Il marmocchio, dai lineamenti cadaverici, fece la sua presentazione, dicendo addirittura di ambire al grado di Kokage. Non credeva alle sue orecchie.

/ Sono quattro nullità. La prima ragazza mi sembra terrorizzata dalla mia figura. Bene la farò crollare subito. Il secondo si è addirittura inchinato. Ma dove crede di essere? Tsk, per non parlare dello straniero di Oto, addirittura crede di poter diventare un Kage, non sa ancora che non tornerà più a casa. L'ultimo arrivato, invece, è interessante. E' un membro del Clan Koga, una famiglia che conosco molto bene. Chissà se anche lui sarà vittima del potere oscuro che avvolge i portatori di quel cognome. /

* Abbandonate i vostri sogni, sarà già tanto se rimarrete vivi durante queste ore. Ascoltate bene, non mi interessano nè le vostre ambizioni e nè chi voi siate. Io ho un compito da svolgere: quello di testare le vostre capacità. Prima di farvi morire nella foresta, dovrò purtroppo accertarmi che almeno qualche abilità di base la possediate, altrimenti giungeranno alle mie orecchie lamentele sgradite. *

Fece segno alle reclute di seguirlo, con un gesto secco della mano. Era il segno che la prima prova non si sarebbe svolta lì, ma in un luogo vicino. Lui e Renji camminavano parallelamente, mentre, i ragazzini, si accodarono senza fiatare. Sapevano bene che il Chuunin era facilmente irascibile. Il vento si stava alzando ulteriormente scompigliando i biondi capelli del sensei che con velocità furtiva si muoveva tra gli alberi; infatti dopo essersi mossi per circa cinque minuti verso Sud, entrarono all'interno della foresta. La vegetazione impediva il normale proseguire e non era facile procedere senza incappare in qualche ostacolo naturale. Alcuni istanti dopo giunsero di fronte una sorta di muro verde, composto da piante rampicanti e rami aggrovigliati. Akihiro si voltò di scatto, se solo uno di loro fosse mancato all'appello, lo avrebbe eliminato dal corso. Non voleva essere lì e non avrebbe sopportato che un suo allievo non fosse in grado di tenere un'andatura così lenta. Osservò di sfuggita i suoi studenti che probabilmente cominciavano a chiedersi cosa ci facessero lì, in quel posto così suggestivo. Le reali intenzioni del Chuunin non le conosceva nessuno, forse solo Renji che osservava divertito la scena. Non appena mosse la mano sinistra, precisamente l'indice, ad indicare un'apertura in quella parete vegetale, il suo aiutante scomparve al suo interno. Veloce come un felino compose tre sigilli, con una rapidità ineguagliabile per gli spettatori presenti. Sfruttò l'acqua nella sua giara per creare una copia acquatica perfettamente identica ad egli. Avela utilizzato la Mizu Bunshin no Justu*. Essa si posizionò vicino al Chuunin ed afferrò da lui un contenitore di pelle.

* Non mi ripeterò una seconda volta, quindi aprite le orecchie. In ordine, verrete qui e prenderete due kunai o due shuriken, a vostra libera scelta, da questa sacca marrone. Attraverserete il muro esattamente qui, in questa fessura. All'interno troverete alcuni bersagli da colpire che appariranno uno dopo l'altro. Potrete utilizzare solamente le armi e colpi di taijustu. Non voglio vedere alcuna tecnica, nè tantomeno utilizzo di chakra. Ci siamo capiti? Il successivo entrerà solo dopo che il precedente sarà già uscito. Non voglio che assistiate alle prove degli altri. *

Avrebbe atteso eventuali domande o nuovi arrivi di studenti ritardatari. Una volta assicuratosi che non ci fossero altri motivi validi per rimanere lì, si sarebbe addentrato anch'egli nel muro verde per osservare i suoi alunni in azione. Essi, dopo essersi equipaggiati con le armi donate dalla copia acquatica, sarebbero entrati una alla volta all'interno di quello strano luogo. Il clone sarebbe svanito una volta assoldato il compito. L'esaminando di turno, si sarebbe ritrovato in uno spiazzo circolare di circa sessanta metri quadri, colmo di cespugli e circondato da alberi molto alti. Ogni dieci secondi sarebbe apparso un manichino in legno, dalle sembianze umane. Tre di essi si sarebbero posizionati vicino all'aspirante Genin, in modo da essere colpiti da attacchi fisici, mentre due a circa otto metri di distanza, per testare la capacità nel lancio di armi. L'evocatore di questi oggetti sarebbe stato Renji, nascosto da occhi indiscreti.

J u s t u ~ U t i l i z z a t i
Tecnica della Moltiplicazione Acquatica - Mizu Bushin no Jutsu
Villaggio: Kiri (Orig. Cascata)
Posizioni Magiche: 3 (veloce)
Descrizione: Questa tecnica permette di creare dei cloni di se sfruttando l’acqua presente nella zona, almeno dieci litri entro dieci metri. I cloni si presentano come una copia esatta del ninja che le ha create. Le copie possono allontanarsi dal ninja che le ha create di circa 25 metri, superata questa distanza ritornano acqua. La resistenza agli urti è bassa, e le copie si disfano appena subiscono una ferita lieve. Il numero di cloni creati non deve mai superare il massimo espresso sotto. Un clone che non fa nulla di particolare dura 8 turni mentre un clone costretto a correre o altro dura solamente 5 turni. I cloni creati con questa tecnica possono attaccare, la loro velocità è però dimezzata rispetto all’originale, mentre la forza risulta ridotta del 90%. Possono muoversi camminando o correndo, abbassarsi e muovere gli arti con media velocità, e saltare. Non possono fare tecniche. Se toccati la loro consistenza è fisica. Solitamente non sono armati, ma con un ulteriore consumo Basso possono essere dotati di un’arma a scelta (che però deve essere presente nella scheda di chi utilizza la tecnica).
[Massimo copie: Chuunin 4, Jonin 6, Kage/Sannin 8, Sennin 10]
Tipo: Ninjutsu
(Livello: 5 / Consumo: Medio-Basso per Copia)



S t a t u s ~ A k i h i r o
Grado: Chuunin
Energia: Rossa
Chakra: 285/300
Condizione Mentale: Tediato
Condizione Fisica: Illeso
Consumi:
[15] - Copia Acquatica
Recuperi:-
Slot 0/3: N/D
Techiche 0/2: N/D
Bonus:-
Malus:-

~Armi ed Equipaggiamento

Shuriken 6/6
Kunai 5/5
Flash 3/3
Fumogeni 2/2
Bombe Carta 2/2
Accendino 4/4
Katana 1/1
Giara d'acqua (25 litri) 1/1
Tatami 1/1
Coprifronte di Kiri 1/1
Sacche Porta Oggetti/Porta Shuriken 3/3
Custodia Porta Armi 1/1


†Edit: Si, correzione Status Chakra



I n c a r i c h i

~Leggere attentamente

SPOILER (click to view)
Ho deciso di postare prima per concedervi più tempo per il secondo lavoro; infatti voglio che realizziate una prova ottima. Il miglioramento rispetto il primo elaborato deve essere netto, prendetevi più giorni e ricontrollate il tutto più volte. Non mi fate vedere post scritti di fretta e colmi di sviste perchè vi boccio. Seguite accuratamente i miei incarichi. Sapete già cosa dovete fare, descrivete bene la prova in ogni minimo particolare. Gesti, movimenti, colpi ecc. I cinque manichini li potete collocare dove volete, con l'unico limite che due devono essere soggetti al lancio a distanza, quindi saranno minimo ad otto metri. Potete essere autoconclusivi sull'esito dei vostri attacchi. Voglio testare la vostra lealtà nel colpirli. Vi dico solamente che siete autorizzati a distruggerne in un numero proporzionale all'accuratezza delle vostre descrizioni. Più descrivete il colpo e più potete colpirne, spero mi sia spiegato. Appariranno ogni dieci secondi, la durata di un normale turno di combattimento, quindi avrete a disposizone, per ogni obiettivo, gli slot previsti dalla vostra energia. Mi aspetto come minimo le classiche sessanta righe, con i parametri Word che conoscete. Non deludetemi.
Il tempo a vostra disposizione scadrà alle 23:59 di Martedì 27 Gennaio.
Per concessioni di proroghe, come previsto dal regolamento, dovrete contattarmi per tempo.
Mi raccomando, per qualsiasi cosa non esitate a contattarmi via Mp/Msn oppure in questa, mia, Sezione.




CITAZIONE
Allora, per i ritardatari che mi hanno contattato, potete postare direttamente, facendone due in uno. Voglio almeno 80 righe con i classici parametri Word. Come riferimento per gli incarichi prendete i due che appaiono sotto i miei post. Riassumendo, arriverete in ritardo e l'emissario vi porterà dirattamente sul luogo della prima prova. Giungerete lì nel momento che concludo il mio discorso. Vi presenterete, come hanno fatto i vostri colleghi nel primo post, poi svolgerete la prova pratica insieme a loro.



Edited by Shiryu Uchiha - 20/1/2009, 11:51
 
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.-Lost-.
view post Posted on 20/1/2009, 18:52








~Narrato
«Pensato
Parlato
§Parlato altrui



۞ L. ' inizio







~ Ed ora si trovava lì. D’ innanzi a lui si innalzava una fitta foresta. Se prima Kiri era illuminata da una fioca luce, adesso l’ oscurità regnava sovrana, incontrastata. Quell’ atmosfera era accompagnata da un mistico silenzio, interrotto da qualche picchio che furiosamente batteva contro uno di quegli alberi. Il clima… bhè il tipico di quel paese: La nebbia si innalzava come un’ immacolata coltre che, inviata dagli dei, viene a purificare gli animi ; il freddo pungente provocava la classica pelle d’ oca. Sempre più si addentrava in quel luogo. L’ adrenalina iniziò a scorrere nel sangue , il cuore accelerò il battito sino a formare una sorta di tachicardia. Naturale… si trovava con uno shinobi a lui sconosciuto, per quanto ne sapesse sarebbe potuto morire in qualsiasi momento. Inoltre quegl’ attimi … quegl’ attimi erano atroci. Non una sorta di parola proferiva dalla bocca di quei ninja. Era dunque codardo ? no! Solo che come si suon dire teneva alla pellaccia… Ma perché l’ aveva seguito? E come mai si trovava in un villaggio a cui non apparteneva ? … Vi narrerò le gesta di Light all’ apparenza un normale studente, un mediocre ninja, ma destinato a divenire un grande…

~ Era ora mai notte ad Oto. Il giovane era sdraiato sulla soffice erba ed osservava le stelle. Pensava spesso a cosa ci fosse nell’ infinito spazio detto un’ inverso… Se esistessero altre forma di vvita oltre a quella terrestre. Domanda che ora mai perseguitava il genere umano. Non era certo così arrogante da pensare che esistesse solo il genere umano. Ma non aveva mai avuto una prova di un’ essere alieno. Povero light, così ottuso … così tante le cose da imparare e così poco il tempo a disposizione. Ad interrompere quell’ assordate silenzio fu la presenza di vari grilli che con il loro canto sgraziato distrussero la quiete così tanto bramata dal giovane. Ora mai era tardi… Il giovane si alzò e con passo lento si diresse alla propria abitazione. Non era molto distante, anzi ci arrivò nel giro di cinque minuti. Il giorno seguente, senza che lui lo sapesse sarebbe stato fondamentale…
La finestra fu attraversata dal primo raggio mattutino. Anche la sveglia all’ improvviso suonò… ma invano. La stanza era ormai vuota da un’ ora. Neanche lo shinobi sapeva il perché si fosse svegliato così presto. Non rimaneva che vagabondare… senza meta come un mendicante. Era ancora buio e tutto taceva. Normale, anche in pieno giorno Oto non emetteva il minimo rumore, era un villaggio segreto e tale doveva rimanere. Impiegò il tempo che avrebbe permesso il rianimarsi della città, per riflettere sul perché esistesse. La sua vita, un mistero. Non ricordava nulla del suo passato, i ricordi erano spariti come un castello di sabbia che viene sciolto dal mare. L’ unico segno del suo passato era un simbolo, per la precisione un tatuaggio, l’ effige di un serpente che avvolge una croce. Ma tutto ciò cosa aveva a che fare con lui ? in quale modo poteva essere accumunato a quella creatura? Tra se e se si poneva una miriade di domande, senza mai trovare una risposta


«Chi sono io ?

~E con la veemenza che solo un’ esplosione dona, la luce finalmente prevalse sull’ ombra. Il tepore del sole mattutino segnò l’ inizio di quella giornata. Quella giornata pareva stupenda. Il cielo sgombro da qual si voglia impurità , il sole che presenziava alto nel cielo, rischiarava il cammino. Non v’ era cosa che non sfavillasse . Uno dopo l’ altro i negozi comparvero come funghi. Light allora si fermò ad un supermercato ove comprò un pacco di patatine. Lo aprì e pian piano iniziò con il consumarle. Quando le ebbe finite, buttò il sacchetto per terra.


† C'
è gente che lavora proprio perché noi sporchiamo, chi sono io per togliere il lavoro ai meno fortunati.

~ Sapeva che era un’ azione non corretta sotto il punto di vista etico, e sapeva che la scusa che usava non reggeva, ma no riusciva ad inventare di meglio. Poi si leccò le dite perché se no avrebbe goduto solo metà.

Il fatidico incontro che cambiò la sua vita



~ Ed ecco apparire la prima persona nell’ immenso stradone principale. Molto rapidamente la strada fu pervasa. Ora ovunque Light girasse il capo non poteva che scorgere persone. Ad un tratto incrociò una strana persona, al suo contatto la pelle rabbrividì. Come una sorta di malinconia si abbatté sul giovane. Quando poi trovò il coraggio di potersi girare il sospetto era sparito. Come inghiottito dall’ oscurità. La sua espressione era abbastanza preoccupata, ma dopo tre o quattro secondi , continuò per la sua strada. Cercò rifugio al di fuori delle mura di Oto, non un nascondiglio, ma bensì un luogo isolato per poter rimuginare. La brezza era piacevole, il vento accarezzava la sua pelle bianca, pura, immacolata. Ma quasi per scherzo del divino le ombre si erano rifugiate nel suo cuore. Però era ancora lontano il momento nel quale lo avrebbe capito . L’erba ondeggiava placida al vento intorno al ragazzo che rimaneva fermo immoto. Il suo sguardo rimaneva fisso sul cielo. Ed un cespuglio tremò… Una figura minacciosa vi comparve. Subito light lo riconobbe, era il tizio che gli aveva riempito la testa di quesiti. Era un brutto ceffo, molto alto. Sembrava uno di quei putridi barboni, di cui i paesi sono pieni. Un malfamato, gente a cui stare attenta. Subito il giovane si alzò, ed assunse una posa di difesa, estrasse un kunai


† C
hi sei ? bastardo identificati.

~ Nel pronunziare quella frase si poteva notare l’ incertezza, si sentì il cuore accelerare. La paura produce un determinato ormone detto adrenalina … questo migliora caratteristiche fisiche come velocità , forza etc. Sapendo controllare la paura si riesce a raggiungere un potere maggiore, ma sarebbe stato abbastanza per fronteggiare il tizio che gli si era parato d’ innanzi ? Ovviamente tutte quelle preoccupazioni potevano rivelarsi in fondate se quella persona non fosse un ninja. In tal caso avrebbe preso coraggio e lo avrebbe scacciato. Comunque l’ incertezza era tanta. Se fosse stato superbo nell’ attaccare avrebbe potuto perdere la vita… Valeva la pena rischiare ? No meglio attendere la sua risposta. Portava le bende sul volto, solo un’ occhio era scoperta. Non era dritto come ogni ninja, ma bensì era come trasandato, aveva le gambe piegate, e la schiena curvata. Non proferì parola, si avvicinò al giovane, mentre con una mano frugava nella tasca porta shuriken. Immaginativi che un estraneo si avvicini a voi, che questo abbia l’ aspetto di un delinquente, solo per un momento, anche per un secondo, non avvertireste una fitta al cuore che vi lacera dall’ interno? Si, se avete poco potere. Ed in quel momento Light non era ancora molto forte. Ad un tratto costui si fermò. Trasse dalla tasca una lettera che lasciò cadere per terra. Poi in una folata di vento scomparve. C’ è da dire che quell’ incontro fu breve, ma denso di emozioni. Lo sguardo del giovane shinobi facente parte di oto, si era soffermato sulla porzione di spazio prima occupata dal ninja. Per poi piombarsi sulla lettera. Che doveva fare, aprirla, o forse avrebbe rischiato. Alla fine fu sopraffatto dalla curiosità e non poté fare a meno di aprirla.

CITAZIONE
Il signor Light, residente al villaggio del suono è stato invitato ad una prova per testare le proprie capacità. In comune accordo con il kokaghe, si è pattuito di allenare le riserve di Oto nel paese dell’ acqua . Ti invitiamo dunque, a farti trovare al confine di Kiri ,fra tre giorni esatti , ove verrà scortato sino al luogo dell’ incontro ( da delineare )

Daymio di Kiri

~ Nel leggere quel biglietto fu entusiasta, finalmente aveva modo di dimostrare il suo valore, voleva il potere, bramava di averlo, e lo desiderava avere più di ogni altra cosa al mondo. Non doveva perdere neanche un secondo . Doveva partire, perché il tempo da Oto a Kiri era di esattamente tre giorni, dunque non voleva perdere l’ opportunità di divenire un genin. Questo ammesso che superasse il test. Ma era fiducioso nelle proprie capacità. Mezz’ ora dopo partì. Aveva compiuto i preparativi molto in fretta. Si era portato oltre alle armi qualcosa da mangiare, in caso che durante il tragitto avesse avuto fame. Uscito dunque dalle mura iniziò la sua ascesa verso il potere. Correndo si incamminava verso il paese della nebbia. Saltava come un grillo da un ramo all’ altro. Il più delle volte i rami si spezzavano sotto il peso del giovane. Era dunque in una condizione di precario equilibrio, ma questo non bastava a rallentarlo. L’ enfasi donatagli da quella notizia era troppa, gli tremavano le mani dall’ eccitazione. Era passata solo un’ ora, ed il viaggio era lungo e snervante. Cosa fare, in quel periodo di tempo che sembrava interminabile ? Assolutamente niente … Non gli rimaneva che correre ed attendere l’ arrivo. Un giorno era passato. Più si andava avanti e più si percepiva la temperatura abbassarsi. Anche il paesaggio iniziò con il tramutare: Il cielo si fece di un minaccioso nero, e gli alberi da querce, si tramutarono in aghi forme. All’ improvviso un tuono squarciò il cielo. Un temporale era imminente, ed a giudicare dalle nuvole sarebbe stato molto forte. Conveniva fermarsi prima che si scatenasse il putiferio, ma dove. Ecco la risposta. Come per miracolo, un faro di salvezza, si innalzava una piccola locanda costituita da puro legno massiccio. Vi si rifugio, e pagando una barca di soldi, vi si accampò per la notte. Ad occhio e croce, mancava ancora un giorno e mezzo prima di giungere a Kiri. Durante la notte si scatenò l’ inferno . Pioggia, grandine vento. Il giorno dopo, l’ ambiente ne aveva risentito. Alberi sradicati, ovunque sparse le carcasse di animale. Era un paesaggio macabro.


† C
Cazzo, domani inizio il corso, come farò a giungere presto ?.

~ L' alberghiere sentendo quella esclamazione ( cosa che non fu difficile, dato che light la urlò ai quattro venti ) gli indicò un passaggio , una scorciatoia.

§Allora, Per accedere a Kiri devi passare per il paese del tè, che mette in comunicazione la terra del fuoco a Kiri, per l’ appunto. Essendo il paese del tè una penisola, ti conviene tagliare per il mare. Tu sei un ninja no? Quindi dovresti essere in grado di camminare sull’ acqua.

~ Se prima si stava dirigendo a nord, cambiò rotta dirigendosi ad est. Il sentiero che gli aveva indicato il vecchio si rivelò molto utile, in circa due quattro ore Light poté vedere il mare. Sul quale iniziò a camminare, concentrando sulla pianta del piede costantemente del chacra. Ci mise altre cinque ore per giungere al confine tra il paese del tè, ed il ponte Naruto . Aveva risparmiato molto tempo, ma era pur sempre in ritardo. Vide ad attenderlo, con aria seccata, il ninja che gli aveva recapitato la lettera. Che quando vide arrivare l’ abitante d’ Oto iniziò a dirigersi nel luogo ove si sarebbe svolta la prima prova: La foresta della morte. Bastarono trenta minuti a giungere. Adesso si trovava in compagnia di quel ninja, e l’ adrenalina gli era salita alle stelle. Ma lo seguiva, era fiducioso di trovare il sensei, anche se per quanto ne sapeva poteva essere tutto un’ agguato. Non conoscendo il luogo, tracciò delle tacche sugli alberi ove passava. La prudenza, come si suon dire, non è mai troppa. E finalmente arrivò


† S
ono Light. Piacere di conoscervi.

~ Pronunciò quella frase, con una nota di ironismo, perché effettivamente non era un piacere conoscerli, per lui.


Ecco a lei le mie armi.

Non capiva il perchè di cotanto gesto, ovvero non riusciva a capire il perchè avesse dovuro porgergli le armi. Ma poco male, non sarebbe stato così stupido da ribbellarsi.Inseguito si diresse verso lo shinobi di Oto. Almeno con lui avrebbe voluto costruire un rapporto civile... . Scorse il sensei ( lo si poteva distinguere dal giubbotto da chunin che indossava ). Era un ragazzo, dai capelli biondi ed i lineamenti gentili. Poi scorse i Kiresi, tre per l’ esattezza. La prima, una giovane kunoichi, dai lunghi capelli bruni, occhi verdi smeraldo e un fisico ben delineato. L’ altro un giovane che appariva di bell’ aspetto, anche lui possedeva lunghi capelli , ma biondi tendenti al verdastro. Poi vi era l’ ultimo dei tre. Capelli neri corvino, di media lunghezza. Gli occhi verde smeraldo, da cui traspariva un’ innata malvagità . Li odiava tutti. Li odiava quei fottutissimi bastardi, sudici Kiresi. Odiava l’ idea di essersi dovuto recare a Kiri per compiere i propri studi. Ma poco male, rimaneva un’ altro shinobi. L’ aveva già incontrato ad Oto. Probabilmente come Light si era dovuto recare lì per allenarsi.Sebbene non fosse arrivato in orario, era riuscito a sentire più o meno le spiegazioni del sensei. Avrebbe dovuto attaccare dei manichini, solamente con armi da lancio o colpi fisici. Dunque non poteva utilizzare il chacra. Poco male sarebbe stato sufficiente per poter distruggere esseri immobili. Chi sarebbe stato il primo … Sarebbe stato scelto dal maestro ? o si sarebbe esposto volontariamente ?E fu proprio lui. Il giovane shinobi proveniente dal lontano paese decise di mostrare le proprie capacità prima degli altri. Non perché si riteneva al di sopra degli altri studenti, ma bensì voleva togliersi dalle scatole quell’ enorme peso. Si avvicinò con passo sicuro vicino alla sacca. Estrasse due kunai. In genere era abituato ad adoperare gli shurichen, essendo più veloci , ma siccome gli avversari erano immobili non aveva prestato molta cura alla scelta delle armi. Prese le armi, si diresse nella fessura del muro indicatagli dal sensei. Il luogo ove si sarebbe svolta la prima prova sarebbe stato uno sprazzo circolare di circa sessanta metri quadri.

†3…2…1… Go

Al termine di quella frase, iniziarono a comparire i primi manichini. Il primo si trovava alla propria destra. Si abbassò di scatto per poi sferrare un pugno ascendente verso il mento del manichino. Dopo un po’ circa dieci secondi, era apparsa un’ altra figura, questa volta alla sinistra dell’ aspirante genin. Nel lasso di tempo, prima della comparsa della figura, Light fece in tempo ad estrare il kunai, che adoperò come arma da corpo a corpo. Lacerò la figura, in prossimità del collo. Altri dieci secondi dopo comparve una figura d’ innanzi al giovane. Aveva capito il trucco. Light era molto astuto, durante una lotta, aveva imparato ad esaminare qualsiasi dettaglio. Ciò che aveva capito, era la frequenza di apparizione dei manichini. Ogni dieci secondi circa. Comunque, comparsa la figura, venne storpiata, con una splendida esibizione di un controllo del fisico abbastanza elevato. Un calcio ( in aria ) ben mirato al collo, che con la potenza accumulata dall’ estensione del muscolo, ruppe il legno e staccò il collo dal resto del corpo. Conto altri dieci secondi, al termine dei quali, fu confermata l’ ipotesi del giovane. Quindi essendo ad una distanza non possibile da raggiungere, lanciò il kunai. Questo si andò a conficcare nel legno. Anche questa volta contò i dieci secondi, ma a circa due secondi prima dell’ apparire della nuova , il giovane sfruttò il manichino alla sua sinistra: saltando su di esso, incrementò l’ altezza del balzo. In aria, lanciò lo shurichen nel punto nel quale si creò la figura. Aveva indirizzato l’ arma, all’ addome. L’ aveva fatto per evitare di sbagliare, difatti non avendo una mira eccellente, non volle rischiare si sbagliare e quindi di rovinare una performance abbastanza buona sotto il punto di vista artistico.Uscì, poi dalla fessura.. Sebbene la prova non risultò difficile, aveva svolto le azioni in un tempo molto breve, per questo dovette riposarsi per almeno tre o quattro minuti




CITAZIONE
Chacra 50/50
Phisycal status: Illeso
Psychical status : COncentrato

Equipaggiamento
-3 kunai
-3 shurichen
-1 flash



Edited by .-Lost-. - 21/1/2009, 18:58
 
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Shiryu Uchiha
view post Posted on 20/1/2009, 20:03




CITAZIONE
Il modificato da .-Lost-. - 21/1/2009, 18:58 è stato autorizzato da me per permettergli di correggere il codice e per aggiungere delle parti mancanti rispetto le consegne.



Edited by Shiryu Uchiha - 21/1/2009, 19:13
 
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Shiryu Uchiha
view post Posted on 28/1/2009, 11:28




CITAZIONE
Proroga concessa per Kira Koga. Nuova scadenza entro il 29 Gennaio alle 23:59. Tutti gli altri che non hanno postato sono bocciati. Cancella il tuo Off Topic, grazie.

 
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^Mange^
view post Posted on 30/1/2009, 01:39





Narrato
Pensato
Parlato






Che cosa è l'arte? Essa è l'interpretazione del bello fisico e spirituale fatta per mezzo dei loro segni più espressivi, la maestria nell'operare, il complesso delle regole e dei metodi di una disciplina o professione. Essa è l'artificio, una lusinga, il metodo, un'abilità, la tecnica, un mezzo ingegnoso, l'astuzia. I vocabolari ne riportano le suddette accezioni, ma alla fine essa che cosa è realmente? Possono dei semplici libricini trascritti da stupidi omuncoli esplicitarne il reale significato? Assolutamente no, loro non hanno le giuste capacità, solo un esiguo numero di persone possiede tale nozione. Tuttavia pur venendo a conoscenza dell'etica di ognuno dei componenti di questa ristretta cerchia, il vero significato di quel termine rimarrebbe pura utopia. Ognuno di costoro interpreta l'arte in maniera diversa, secondo differenti principi e convinzioni. Sono affascinanti le molteplici maniere in cui la manifestano, anche se talvolta esse risultano macabre e maligne. Un giorno mi sarei definito anche io un artista, avrei avuto le mie caratteristiche e sarei stato temuto proprio per questa mia forma d'arte. Ma non sarebbe stato così semplice, insomma una persona non può svegliarsi una mattina e decidere di diventare uno di costoro, non è concepibile, inoltre anche se tale decisione fosse stata ponderata per lungo tempo, bisognava possedere caratteri unici nel loro genere, quali i miei, che si trovavano insediati nella mente.



[...]



Mi trovavo in mezzo a quella compagnia, sino a quel momento non accennai ad alzare lo sguardo, il mio era puro disinteresse, tutte le persone che mi circondavano non significavano nulla per la mia persona, potevano anche morire tutti subito. Tutte tranne uno, il mio sensei, realmente anche di lui non mi importava niente, però era l'unico in quel momento che mi avrebbe aiutato a superare il primo ostacolo, la promozione a genin. Mi ero stufato di quella inutile attesa, così decisi di far scorrere il tempo scrutando l'insulso gruppo con cui avrei dovuto passare molte delle mie ore future. Poco più avanti a me, solo a pochi metri di distanza sussisteva una figura femminile, un'attraente ragazza dai capelli rossi, con occhi di un verde molto simile al mio, appoggiati su di un grazioso viso roseo. “Che bella femminuccia, una vera fortuna, almeno non sarò circondato solamente da inutili ninja del mio stesso sesso, chissà se oltre ad avere un bel faccino possiede talento. Sembra così fragile ed indifesa, non ce la vedo proprio a combattere, insomma è vero che non dovrei sottovalutarla solo perché è una ragazza, però resta comunque sia una facile preda. La difficoltà si presenterà se per disgrazia mi dovrò trovare ad affrontarla! Anche se a pensarci bene non mi comporterebbe grandi problemi, in tal caso cercherò inizialmente a convincerla a ritirarsi, ma se lei non accetterà, come probabile, mi limiterò a renderla inoffensiva, cercando di non procurarle eccessivo dolore. Valuterò il suo livello con lo scorrere del corso accademico!”. Con celerità spostai lo sguardo a destra, verso un' altro individuo, costui era un tipo assai strano, non riuscivo ad intendere al meglio i suoi atteggiamenti, era ancora parzialmente indecifrabile, mi aveva trasmesso solamente poche impressioni, comunque necessarie a farmi una chiara immagine della sua persona. ”Questo è un emerito imbranato ne sono certo, sicuramente con quella faccia da ebete non può essere altrimenti! A volte mi chiedo perché i genitori di questi scarti della società decidono di far frequentare l'accademia ai loro figli. I deboli non hanno le necessarie forze per sopravvivere nel mondo successivo all'accademia, è troppo duro e popolato da shinobi di alto livello. Dovrebbero evitare di spronarli per il bene dei loro figli, a meno che non desiderano osservare il corpo dei loro pargoli giacere privo di vita su di una bara. Stupido concittadino indegno di appartenere al mio medesimo paese, a tuo tempo sconterai le pene dovute ai due errori madornali da te compiuti, essere nato in questo grande villaggio e la partecipazione al mio stesso corso. In questo modo, pur se involontariamente, ti sei designato come mio pari, come un essere capace delle mie stesse imprese, che possiede il mio medesimo intelletto. La mia è genialità, nessuno può eguagliarla, tanto meno un omuncolo come te, sei inferiore e questo è il tuo sporco ed inutile destino, ma se nessuno con il passare del tempo riuscirà a farti recepire questo messaggio, assumerò io questo incarico, spedendoti di punto in bianco a vendere mele al banco della frutta”. Ero adirato, la sola presenza di quella sagoma posta a qualche metro di distanza mi recava fastidio. Stetti a contemplarlo per diversi secondi, ignaro se anche il soggetto stesse facendo la medesima cosa, ero caduto in uno stato di trans assoluto, i rumori, suoni e gli avvenimenti circostanti non mi riguardavano. La mia mente fluttuava all'interno di un universo parallelo, completamente avvolto dall'oscurità e circondato dal nulla, che non combaciava minimamente con quello reale. Una faccenda simile non mi era mai accaduta in passato, in quei momenti non ero più il Kira di sempre, mi sentivo malvagio e spietato, avrei voluto mettere fine alla vita del ragazzo che mi aveva innervosito. Attualmente questi pensieri maligni associati ad un livello di preparazione così basso erano completamente innocui, ma io non avevo affatto fretta, ero appena all'inizio del mio lungo e tortuoso percorso, ed era già una fortuna che la mia psicologia si evolveva con tale rapidità, assumendo attimo dopo attimo aspetti unici ed estremamente soggettivi. Infatti il vero divertimento sarebbe arrivato con il passare degli anni, quando la mia esperienza sarebbe divenuta tale da permettermi di compiere ogni azione dettata dal mio intelletto. La mia follia si sarebbe accresciuta e ne avrei usufruito per danneggiare i miei rivali, rendendoli ridicoli e coscienti della loro inferiorità nei miei confronti. Passarono pochi secondi quando tornai nel mondo reale, sempre con lo sguardo intento a fissare il ragazzo da me ritenuto patetico, allora senza pensarci minimamente distolsi lo sguardo da quest'ultimo, per poi voltare completamente il busto, con l'intento di studiare per una seconda volta il paesaggio che mi circondava. Era importante scoprire se nella zona circostante era cambiato qualcosa, dovevo fare attenzione anche ai piccoli dettagli, per prevenire eventuali trappole poste di nascosto da qualche male intenzionato. Il luogo era tetro nonostante fossero le prime ora del mattino, era a causa della folta chioma che vestiva gli arbusti circostanti, così belli ma al tempo stesso inquietanti, intrisi di grande tristezza. Sembrava fossero preda di qualche occulta maledizione che li costringesse a rimanere nell'ombra, era un posto molto particolare, forse era proprio per queste occulte caratteristiche che veniva definita la foresta della morte. Probabilmente eravamo tutti in pericolo, chissà quali presenze si celavano all'interno della selva, l'evenienza che qualche traditore organizzasse un agguato a nostro danno era assai probabile. A quel punto indirizzai con foga lo sguardo verso il sensei, un ragazzo alto e biondo dai lineamenti quasi perfetti, il quale indossava un paio di pantaloni scuri e un giubbotto grigio, classico dei chuunin. Non si poteva di certo affermare che costui non era armato e colmo di accessori, infatti dietro la schiena, tramite una cinghia di cuoio, teneva allacciata una grande giara colma d'acqua, mentre sulla vita teneva la katana e come fiore all'occhiello sul braccio sinistro era legato il classico copri fronte di Kiri. “Che sguardo aggressivo questo individuo, sono sicuro che si sente superiore a tutti noi, chissà se è un comportamento dovuto al suo elevato rango rispetto al nostro, oppure è proprio un suo atteggiamento naturale! Mi incuriosisce questo essere, dai pochi dati che posseggo attualmente su costui, rilevo una notevole simiglianza alla mia persona. Spero che sappia il fatto suo e che ciò che vedo non sia solo fumo e niente arrosto, altrimenti durante un attacco mukenin chi ci difenderebbe? Nonostante tutto non mi devo fare tutti questi complessi, se fossero due traditori a tenderci un agguato, sicuramente uno di loro se la vedrebbe con Akihiro, mentre l'altro affronterebbe a noi studenti”...Ci fu un breve momento di pausa nel quale accennai ad una smorfia alquanto diabolica, per poi tornare a rimuginare:”A quel punto lo affronterei conscio di essere inferiore ma non per questo mi limiterei, sfrutterei i miei compagni di corso, facendoli uccidere se necessario! Mentre se il mukenin intraprendesse un attacco solitario senz'altro mi affiancherei a combattere con il sensei! Caro Akihiro ti dimostrerò che sono io il migliore del corso e solo a quel punto mi porterai il giusto rispetto!" Accanto ad egli sussisteva una figura completamente avvolta da una mantella scura, essa era stata per tutto il tempo accanto al maestro, non ne ero sicuro però avevo sentito dire che durante i corsi accademici i maestri erano soliti avere un aiutante. Essa era una probabile teoria, però decisi di non sbilanciarmi troppo e di considerare il soggetto un mio pari, senza distinguerlo in nessun modo dal resto della comitiva. “Le cose sono due, può essere un aiutante del sensei oppure un tremendo lecchino, se l'ipotesi del secondo caso fosse vera costui diverrebbe un mio acerrimo nemico!”. Lasciai in ballo questo dilemma, decidendo di concentrare la mia attenzione sull'ultimo shinobi, di cui avevo capito solamente il nome, si chiamava Orochimaru, il medesimo nome di un grande ninja leggendario del passato. “Incredibile quanto la gente possa essere cretina, prima avevo criticato le famiglie di quel pupazzo ebete, ma i genitori di questo sono ancora peggio! Tutte queste emozioni in un giorno, sono disperato, ma in che razza di posto mi trovo, con che pivelli sto iniziando l'accademia, spero che verranno cacciati il prima possibile per la loro incompetenza! Insomma Orochimaru fa parte della storia e mai nessuno prima d'ora aveva osato commettere un tale oltraggio, credo proprio che costui un giorno farà una brutta fine solo per causa del suo nome! Povera bestia, effettivamente mi fa molta pena, ma guardalo come si atteggia, chi si crede di essere quel surrogato di un ninja? Si sente invincibile, che faccia da cavolo, ecco quelli sono i musi che adorerei usare come sacco da patate! Certo che questa volta la dea bendata ha deciso di venirmi incontro correndo, la competizione con questi pivelli sarà un gioco da ragazzi, ma soprattutto mi divertirò a vederli fallire in continuazione! Anche se in tutto ciò sussiste una nota negativa, avrei voluto intraprendere una sorta di sfida con almeno un mio compagno, in tal modo questo corso avrebbe assunto toni caratteristici”.



[...]



Mi trovavo appoggiato al tronco dell'arbusto con le braccia conserte, in attesa che il sensei proferisse parola ed incominciasse il corso accademico, ero ansioso di scoprire cosa mi avrebbe insegnato, d'altronde almeno per adesso dovevo affidarmi a lui per imparare le basi delle arti ninja. In quei momenti mi trovai a scrutare nuovamente il volto di costui, era immerso nei suoi pensieri e si notavano di tanto in tanto delle smorfie di disgusto impresse sul suo volto. “Chissà che cosa starà pensando, forse si sarà reso conto dello scadente livello che presentano i miei compagni? Cosa starà pensando di me? Talvolta sembra così simile a me costui, evidentemente non siamo poi così diversi, sono certo che anch'egli si sente superiore, proprio come me!”. Non riuscii a terminare i mie pensieri che d'un tratto il tanto superbo maestro proferì parole, asserendo di abbandonare i nostri sogni poiché sarebbe già tanto rimanere vivi durante il corso, dichiarando apertamente il suo menefreghismo rispetto alle nostre ambizioni e alla nostra personalità. Per poi concludere affermando che il suo unico interesse era di testare le nostre capacità per evitare spiacevoli inconvenienti all'interno della tanto temuta foresta. Ma tutto d'un tratto un ulteriore imprevisto sopraggiunse sulla scena, già ricca di suspense e timore, era un nuovo aspirante genin, che riconobbi non appena si avvicinò con fare sospetto al sensei. “Ci mancava solo questo incapace adesso, ma guarda te! Dove sono capitato? Non importa mi adeguerò!”. Egli si avvicinò con irriverenza al maestro porgendogli le armi, si notava espressa nel suo volto un'aria di sufficienza, che mi infastidì molto. Subito dopo tentai di distogliere i miei pensieri dal soggetto per dilettarmi a squadrare il resto della comitiva. Notai immediatamente i volti sconcertati dei miei sciocchi compagni, probabilmente si erano sorpresi di un tale atteggiamento da parte del loro sensei, mentre io rimasi completamente impassibile al riguardo, anzi ero realmente divertito da questa situazione. “Sciocchi, non hanno ancora capito che qui non si scherza, perché non tornano a casa dalla mammina a farsi coccolare! Se si fanno impressionare da così poco, oso solo immaginare cosa succederà dopo, quando la loro vita sarà messa in serio pericolo, ma dico io cosa si aspettavano una semplice lezione in classe, seduti dinanzi ai loro stupidi banchetti a prendere appunti sulla lezione? “... Ne susseguì un breve momento di pausa quando tornai a rimuginare:”Bhè...Realmente anche io mi aspettavo una cosa del genere e la sola idea mi annoiava, poiché non avrei potuto mettere in scena le mie abilità combattive, ma solo quelle intellettive! Ma in questo modo tutti i miei problemi sono risolti perché posso dimostrarle entrambe, bene questo sensei mi piace sempre di più!”.



[...]



Subito dopo tornai a scrutare Akihiro, che con un cenno effettuato con la mano ci intimò di seguirlo, poiché la prova si sarebbe tenuta da tutt'altra parte. Con silenzio la marmaglia si dispose in fila indiana, camminando dietro il sensei, io attesi che uno ad uno mi passassero dinanzi agli occhi, per poi seguirli ponendomi alle spalle di tutti. Essere l'ultimo del gruppo mi poteva favorire, avrei avuto una visuale maggiore della situazione, poiché la faccenda del corso, all'interno di un luogo così pericoloso, non mi aveva ancora convinto pienamente. Non avrei mai voluto sospettare del sensei, perché incominciavo a fidarmi veramente di lui, però l'eccessiva prudenza faceva parte di me, ponevo l'attenzione ad ogni minimo particolare, almeno per adesso volevo stare in guardia. Per ogni metro che percorrevo la foresta si faceva sempre più fitta, sino a quando dopo qualche minuto entrammo completamente all'interno di essa, era un luogo alquanto inquietante, la vegetazione impediva il regolare passo, osservavo sbigottito gli insulsi essere che camminavano di fronte a me, intenti a divincolarsi, con le mani, dai rami che sbattevano contro loro, erano patetici, insomma non ci voleva molta intelligenza per evitare quello stress continuo. Infatti con celerità portai la mano destra all'altezza della vita, per poi afferrare dal porta-oggetti due kunai, che distribuii equamente per ambedue le mani, ogni volta che un ramo tentava di infastidirmi effettuavo un taglio netto della sua corteccia, facendolo planare inesorabilmente a terra. Probabilmente quella fine triste e disonorevole, in un futuro molto lontano ma realmente probabile, l'avrebbero fatta tutti gli shinobi che in qualche modo mi avrebbero infastidito per i loro comportamenti, oppure che si sarebbero resi un ostacolo per la finalizzazione di un mio obiettivo. “Dove ci starà conducendo costui? Tanto vale rimanere all'erta, qui il pericolo si sta intensificando ulteriormente, mi sembra così strano che le forze maggiori del villaggio gli abbiano dato il permesso di intraprendere un corso accademico, composto da principianti, in un luogo così pericoloso! Questo particolare mi sta attanagliando dall'inizio, basta voglio dargli fiducia, altrimenti se continuo a complessarmi in questo modo le mie facoltà psico-fisiche perderanno di efficienza”.



[...]



Non trascorsero molti secondi quando, dopo il tortuoso ed inospitale percorso, ci bloccammo dinanzi una parete verde, composta da piante rampicanti e rami aggrovigliati, a quel punto rimuginai:”Per quale futile motivo ci siamo fermati, ma io dico che razza di posto è questo, che cosa avrà intenzione di fare qui? Temo che a breve scoprirò se le intenzioni di Akihiro sono buone o al contrario ingannevoli!”. Improvvisamente il maestro si voltò celermente, osservando vagamente ognuno di noi, probabilmente voleva accertarsi che il gruppo fosse rimasto unito, anch'essa pur se banale poteva essere considerata una prima prova, magari per valutare la concentrazione di ognuno di noi, anche se a parer mio chiunque fosse rimasto indietro doveva essere destinato a rimaner in quel punto poiché indegno di continuare tal percorso. Nel frangente in cui stetti per esaminare il maestro, costui alzò la mano sinistra, indicando con l'indice di essa, una fessura sulla verde parete. Non ebbi l'adeguato margine di tempo per rendermi conto del capovolgimento di situazione che, il ragazzo che si trovava accanto al sensei, con uno scatto fuori dal normale, si addentrò nel buco sospetto. Mentre Akihiro con una velocità non percepibile dal mio sguardo, compose tre sigilli con le mani, creando una perfetta copia acquatica, sfruttando l'acqua risiedente all'interno della giara d'acqua posta sulla sua schiena. Quest'ultima afferrò dal sensei un contenitore marrone di pelle e in quel momento il maestro ci fornì delle indicazioni riguardanti il successivo incarico. Avevo l'intenzione di ascoltare le istruzioni con la maggiore attenzione possibile, questa era la prima vera prova e avevo il dovere di dimostrare tutta la mia classe. La prova consisteva nel distruggere cinque manichini, che sarebbero apparsi l'uno dopo l'altro, con la possibilità di usufruire solamente di due armi a nostra scelta, prese dalla sacca che teneva ben salda la copia acquatica.



[...]



“Davvero molto interessante, mi piace questa prova, darò il meglio di me stesso!”, ci fu un inatteso momento di pausa, un profondo silenzio imperversava nell'aria, probabilmente dovuto all'indecisione degli shinobi su chi affrontasse per primo la prova. Ad un certo punto proprio Light, l'unico ragazzo che conoscevo decise di farsi avanti, almeno per me era un sollievo, ma non tanto per il fatto che temevo qualcosa, ma solo per osservare, magari divertito, il suo sguardo al momento in cui avrebbe portato a termine la prova e si sarebbe recato nuovamente fuori la grotta. Non appena costui si reco all'interno di essa, subito con rapidità fu seguito dal maestro, questa faccenda non mi piaceva affatto, se fosse stato un agguato premeditato da lui stesso? Avrei voluto intervenire per scoprire qual era realmente la situazione, ma decisi di lasciar perdere, non me ne fregava nulla della sorte che avrebbe avuto il mio compagno, avevo come unico interesse solo la mia salute personale, infatti fu anche per codesto motivo che non mossi dito. Il mio desiderio reale era di vedere il mio compagno privo di forza vitale, disteso a terra come un insulso verme, infatti solo a quel punto avrei elaborato una strategia per salvarmi la pelle, ignorando completamente la gentaglia che mi circondava. Passarono pochi minuti quando l'individuo spuntò fuori dalla grotta, indenne e solo lievemente affaticato, allora pensai:”Possibile che ci abbia messo così poco tempo, qui le cose sono due, potrebbe essere stato minacciato e costretto a svolgere i loro ordini, oppure ha semplicemente portato a termine il suo incarico con molta classe ed efficacia!”. Restai i pochi secondi che seguirono, perplesso ed incredulo, quando finalmente mi convinsi che i miei timori erano infondati e privi di senso alcuno, fu il momento in cui mi convinsi definitivamente delle buone intenzioni del sensei e dove incominciai a frequentare il corso con la giusta psicologia, la medesima che mi avrebbe portato ad innalzarmi rispetto al gruppo.STOP Era deciso, adesso toccava a me, me lo sentivo dentro, così con uno scatto mi portai avanti, ponendomi dinanzi alle altre sagome presenti, facendo ben notare la decisione da me presa. Mi avvicinai alla copia acquatica, elegantemente creata dal maestro, portai la mano destra all'interno della sacca di pelle e afferrai due kunai, in assoluto preferiti agli shuriken, poiché regalano all'utilizzatore una possibilità difensiva più che buona. Gli occhi fissi sullo spiraglio che apriva quell'anormale muro colmo di fogliame, la curiosità mi stava divorando, i misteri mi avevano sempre affascinato, ero ansioso di entrare in quello strano luogo, chissà cosa mi avrebbe riservato esso. Non attesi un istante in più, allora passo dopo passo avanzai tra le tenebre, oramai calate sulla foresta, sino ad attraversare l'uscio del silenzioso e desolato cunicolo. Percorsi pochi metri quando mi trovai dinanzi ad uno spiazzo di circa sessanta metri quadri, circondato da alberi e cespugli, ero pronto a qualsiasi cosa, ogni sorpresa sarebbe stata vanificata dalla mia attenzione. Non feci in tempo a guardarmi attorno più dettagliatamente che, alla mia destra spuntò un manichino di legno, era immobile nella sua posizione senza accennare ad un benché minimo movimento, era veramente troppo facile, così un secondo dopo la sua improvvisa comparsa, con rapidità sferrai un pugno, con il braccio sinistro, colpendo l'insulso pezzo di legno sul torace. Dopo essermi assicurato che il colpo fosse andato a segno, ritirai la mano, assumendo una posizione leggermente china, ma qualcosa mi turbò alquanto, il tronco era solamente scalfito e non ancora caduto a terra, allora con uno scaltro meccanismo mentale ipotizzai una probabile strategia, in grado di motivare anche la mancata rottura del manichino. Avevo colpito un punto eccessivamente resistente di quest'ultimo, quindi la soluzione più razionale era di sferrare un colpo in una parte più debole e sottile, come un arto. Il tempo scorreva, seppur lentamente, erano passati all'incirca quattro secondi, allora con precisione sferrai una potente tallonata con il piede destro, diretta all'attaccatura del ginocchio sinistro dell'insulso pezzo di legno. Lo spettacolo fu esorbitante, la parte colpita si spezzò facendo crollare inesorabilmente tutta la struttura a terra, la scena era simile alla caduta di un palazzo, non sprecai tempo e subito presi a fissare la mano sinistra, che mi procurava un leggero fastidio, notando un piccolo taglietto provurato dalla perforazione di una scheggia di legno. La mente si oscurò, l'ira si incrementò, la sola vista di quel colore rossastro impresso sul mio corpo, aveva nuovamente mutato la mia condizione psicologica, trasformandomi nella persona sconosciuta a tutti, che solo io sapevo esistesse. Secondi infiniti, come il tic-tac di un orologio, trascorsero intorno a me, quando dinanzi i miei occhi, dal basso verso l'alto si compose un clone dell'essere precedentemente distrutto, allora senza indugiare ulteriormente lanciai la mia gamba sinistra contro quella destra del tronco, ripetendo la medesima scena venuta a verificarsi antecedentemente. Questa volta il manichino non cadde a terra, zoppo, o meglio non lo feci cadere sul terreno sottostante, poiché nel medesimo frangente in cui esso si trovava a 90° di angolazione dalla base terrea, effettuai un potente scatto in avanti bloccandolo per il collo e facendo leva con il ginocchio destro mozzai la testa dell'oggetto, facendola cadere a terra con un tonfo sonoro ed unico nel suo genere. La mia follia evidentemente mi forniva di maggiore violenza unita ad un incremento della mia tecnica attuale, mi donava enorme libertà e spensieratezza, rendendomi ignorante di ogni limite consentito. Attesi altri secondi, lo sguardo fisso sul terreno incolto e scuro, quando comparve un manichino alla distanza di otto metri, oramai avevo intuito che essi si generavano in un intervallo di nove o dieci secondi, il tempo era dalla mia, così alzai lo sguardo e nel mentre afferrai un kunai con la mano sinistra, scrutai per all'incirca due secondi la sagoma del mio bersaglio e lanciai a colpo sicuro l'arma stretta nel pugno, che si andò a conficcare nel collo del manichino. Un sorriso soddisfatto pervase la mia bocca, era una prova eccessivamente semplice, banale per un tipo come me, ma essa non era ancora giunta al termine, quindi tornai concentrato, per poi afferrare con la mano destra il restante kunai. Ancora pochi secondi e come da pronostico comparse un altro pezzo di legno, solamente che lo trovai lungo la diagonale sinistra, questa volta decisi di non perdere altro tempo, amavo terminare le cose in fretta, portandole a termine, allora lancia il kunai in direzione del bersaglio, colpendolo nel volto, precisamente affondandolo sull'occhio sinistro. Non ero cosciente se questo ultimo colpo fosse stato il frutto della mia classe, oppure semplicemente una combinazione di precisione e fortuna, ma di una cosa ero certo, non avevo errato. Adesso stando alle parole proferite dal sensei, mancava un ultimo tronchetto da smantellare, così decisi di impiegare i secondi rimanenti, che erano maggiori dei precedenti, per guardarmi intorno, fu un ottima decisione poiché incontrai a mia insaputa lo sguardo del sensei, che sino ad allora era intento ad esaminare la mia prova. Il finale sarebbe dovuto essere spettacolare, adesso il mio genio sarebbe emerso dal profondo abisso in cui era immerso, era l'ora, un manichino spunto alla distanza di un metro dalla mia sinistra, così con uno scatto felino portai il mio tallone destro contro il braccio sinistro del legnetto, rompendolo disastrosamente, per poi portarmi grazie alla velocità della spinta iniziale, dietro le spalle di costui ed effettuare leva con il ginocchio sinistro sulla schiena, mentre con le braccia mozzai per una seconda volta la testa del tronchetto. Questa volta fu differente poiché feci crollare dinanzi alla mia sagoma lo sciocco manichino, tenendo stretta con la mano destra la testa di quest'ultimo, per poi voltare le spalle al sensei, in procinto di uscire dalla caverna, quando ad un certo punto lancia in aria, verso il maestro, il mio piccolo trofeo ed affermai:”Sono Kira Koga, rimembri a lungo questo nome”.




CITAZIONE
Status:
Grado: Studente
Energia: Bianca
Chakra: 50/50
Condizione Mentale: Affetto da follia
Condizione Fisica: Illeso
Consumi:-
Recuperi:-
Slot 0/1:-
Techiche 0/1:-
Bonus:-
Malus:-

~Armi ed Equipaggiamento

Shuriken: 2/2
Kunai: 4/4
Flash: 1/1
Tatami: 1/1
Sacche Porta Oggetti/Porta Shuriken: 3/3
Custodia Porta Armi: 1/1


 
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Shiryu Uchiha
view post Posted on 30/1/2009, 13:44




V a l u t a z i o n i ~ I n d i c e d i G r a d i m e n t o

Post Prova Pratica

SPOILER (click to view)

Kira Koga: Molto bene davvero. Sei migliorato rispetto al post precedente sia a livello di contenuto che di forma. Non accetto post inferiori a questo d'ora in poi, te la sei cercata. Bene la caratterizzazione psicologica del tuo personaggio. Non aggiungo altro. Continua così e rendi sempre più unica la tua creazione.

Light: Diciamo subito che la lunghezza va bene. Dovevi scrivere due post in uno, cosa non semplice e devo dire che non te la sei cavata male. Ti faccio notare che abusi dei puntini di sospensione, limitali. Soprattutto nel narrato ralentano e spezzano la dinamicità del racconto. Rispetta il mondo di Naruto, mi riferisco, ad esempio: "...Light allora si fermò ad un supermercato ove comprò un pacco di patatine...". Alla Conad? Immedesimati di più nell'ambientazione caratteristica del Gdr. Descrivi di più il pensato del tuo Pg e l'ambiente che ti circonda. Esegui alla lettera le mie consegne. Si dice shuriken, non shurichen. Non c'era scritto On GDR che dovevi presentare il tuo equipaggiamento al Sensei, ma era tra le mie direttive, quindi doveva essere un'azione spontanea del tuo Pg. L'esercizio lo hai descritto in maniera sufficiente, potevi soffermarti maggiormente sulle emozioni e sui movimenti. Ottima la deduzione di far capire al personaggio che i manichini comparissero ogni dieci secondi, in modo da anticiparli. Continua così, ma attento agli errori di distrazione, puoi facilmente eliminarli così da ottenere l'eccellenza.
CITAZIONE
...nell’ infinito spazio detto un’ inverso...
...una prova di un essere alieno...
...solo un occhio era scoperta...
...non sarebbe stato così stupido da ribbellarsi...

Kengah Riddle: Bocciato per mancato post.

Orochimaru: Bocciato per mancato post.

Kagura Hato: Bocciato per mancato Post.


NB Prossimo Post del Sensei: Entro le 23:59 di Lunedì 2 Febbraio.
Per chi volesse ancora partecipare, mi contatti in privato e non posti direttamente, grazie.


 
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39 replies since 13/12/2008, 14:27   952 views
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