Addestramento Innata: Controllo delle Ossa

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.:Namikaze Minato:.
view post Posted on 2/2/2008, 22:11




CITAZIONE

.:Addestramento Innata:.
- Controllo Delle Ossa -



Allievo: Reed Hyrigame Kaguya [@]
Grado: Genin
Energia: Verde
Topic in cui si autorizza suddetto addestramento: [@]

SPOILER (click to view)
CITAZIONE
Narrato
«Parlato»
¬ Pensato


CITAZIONE


~ Un Nuovo Addestramento
Prologo



E
ra notte fonda. Il buio più totale avvolgeva ogni cosa, rendendo l’atmosfera più spettrale di quanto la mente potesse anche solo immaginare. Le fioche luci delle lanterne, che costeggiavano il piccolo sentiero, creavano tenue ombre danzanti, che a tratti oscuravano zone in cui, un attimo prima, si intravedevano occhi dal colore cremisi, come il sangue. Pioveva forte. Un giovane ragazzo avanzava lentamente in quell’oscurità, il volto fiero, ma spaventato di chi non sa a cosa va incontro – come se temesse le scelte fatte dal destino per lui.
La mano, stretta intorno ad una lunga Katana, tremava leggermente. Strani sibili si udivano nell’aria. Si voltò prima a destra, poi frettolosamente a sinistra, come a cercar di individuare un nemico invisibile, che si divertiva a torturarlo nella sua stessa paura, agendo sulla sua psiche appannata dalla stanchezza e dall’oscurità. Poi il silenzio. Innaturale, rilassante, strenue, oscuro, nobile silenzio. Sembrava quasi che il tempo si fosse fermato. Poteva addirittura vedere le grosse gocce d’acqua scendere verso il suolo al rallentatore, come se una forza invisibile ne frenasse ogni movimento. Un respiro affannato gli uscì dalla gola, una nube di vapore si condensò al contatto con l’aria fredda. Poi uno scorcio interruppe quella lentezza inesorabile. Si voltò di scatto: un enorme lupo delle foreste, gli occhi famelici, gli artigli sguainati ed il pelo ritto, pronto all’attacco. Lo sguardo del ragazzo si fece improvvisamente freddo di fronte a quella scena. ¬ Lui o me, questa la sola scelta, questa la sola legge – pensò cinicamente portando la spada, impugnata con due mani, davanti a sé. L’arte del Kendo lo avrebbe difeso. Ma qualcosa rovinò le sue aspettative. Mani nere uscirono dal nulla afferrandolo e trattenendolo. Una di esse si posò sulla sua bocca, impedendogli di respirare. Lottò con tutte le sue forze, ma sembrava esser chiuso in una morsa di ferro. Più cercava di liberarsi, più forte era la presa delle mano di quegli esseri su di lui. Le tenebre lo chiamavano e lui non doveva far altro che lasciarsi andare. ¬ Morirò lottando, che triste fine – un ultimo pensiero gli attraversò la mente, un pensiero dettato dalla sua giovane vita e dal desiderio di viverla ancora. Poi gli occhi si chiusero per un attimo. Si udì come un risucchio, che violento lo strappò da quella vita catapultandolo chissà dove, e tutto fu di nuovo luce…

[…]



Aprì gli occhi con rapidità, portandosi la mano al petto, a tastare il cuore. Sentiva il battito accelerato sotto i suoi muscoli. La fronte era imperlata di sudore e il respiro era molto più che affannato. Il cuscino era caduto dal letto, mentre le lenzuola erano per metà verso l’orlo del materasso foderato da leggere federe. Le tende socchiuse celavano ciò che il canto degli uccelli faceva presupporre: una limpida e serena giornata di sole, in parte celata dalla abitudinaria nebbia. Lentamente riprese il controllo su di sé. Si alzò e spalancò le tende. Il villaggio gli apparve in tutta la sua grandiosità, così come anche il paesaggio che andava oltre le mura: praterie, montagne ed infine il mare. Non era passato molto tempo dal suo ritorno dall’addestramento sostenuto con Shiltar, il suo tutore, il suo padre adottivo. Una settimana d’inferno, una settimana di duro lavoro. Probabilmente troppo per il suo fisico. Psicologicamente era rimasto leggermente stressato. Strani incubi del tutto simile a quello lo rincorrevano tutte le notti. C’era qualcosa che lo tentava, qualcosa che lo chiamava, ma non sapeva cosa. Sentiva che c’era un obiettivo da raggiungere, uno scoglio da superare. Forse era questo a metterlo sotto pressione, a renderlo così nervoso, tanto da procurargli quegli incubi. Si recò in bagno e si sciacquò la faccia più volte, lasciando poi che le gocce d’acqua colassero lungo il collo, bagnando leggermente la maglietta intima, che usava come unico indumento per dormire la notte, oltre alle mutande ovvio. Si asciugò e si voltò verso la stanza, e precisamente verso l’armadio semi-aperto. Si intravedeva la sua veste ninja. La lunga spada appoggiata al mobile di fronte era nel fodero. La sera precedente aveva passato un po’ di tempo a lucidarla. Era un’attività che lo rilassava. Come se il suo spirito si sentisse al sicuro con quel pezzo di metallo lavorato ad arte. Era lo spirito di guerriero? Quello che ribolliva nel sangue di ogni Kaguya? Ad esser sincero si sentiva un po’ diverso da come narravano le vecchie storie sul Clan. Un tempo erano tutti sanguinari e barbari, che uccidevano solo per il gusto di farlo. Ora erano diventati assassini professionisti, così come il Villaggio della Nebbia imparava ad addestrare i suoi membri.
Senza esitare si vestì e prese tutto il suo equipaggiamento. Quella mattina avrebbe cercato il maestro Itachi. Sarebbe stato lui ad insegnargli i segreti dell’arte Kaguya. E ad esser sinceri, il ragazzo desiderava fosse lui ad addestrarlo. In fondo lo aveva seguito sin da quando era solo uno studente all’Accademia. A lui doveva la sua promozione, a lui i molto insegnamenti. Ora si aspettava di ricevere quello più importante. Allacciò il fodero con la spada dietro la schiena, poi si avviò verso la porta. All’uscita dalla villa, la giornata si presentò in tutto il suo splendore. L’aria era fresca, il sole alto e caldo, anche se quell’alone nebbioso e condensato premeva sempre sulle loro teste. Vagò a lungo quella mattina. Obiettivo : trovare Itachi-sensei.


Reed Hyrigame Kaguya
Kirigakure No Genin



CITAZIONE
Slot Difesa: [Nessuno]
Slot Azione: [Nessuno]
Chakra: 200
Consumi : [Nessuno]
Stato Fisico: Perfetto
Stato Mentale: Pronto
Bonus: //
Malus: //
Armi:
CITAZIONE
Tekken [x2]
Katana
Kunai[x5]
Shuriken[x6]

Equipaggiamento:
CITAZIONE
Bomba Carta [x1]
Fumogeni [x2]
Filo D’Acciaio[10m]
Tonico Azzurro[x2]

Virtute Infrenatio [applicato alle armi]

 
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blacklion
view post Posted on 23/2/2008, 00:12




CITAZIONE
Narrato
Parlato
Pensato

~Chapter 1 ~The Meeting With Reed
Era ancora presto quella mattina, nei pressi del centro del grande villaggio di Kiri, a pochi passi dal cuore della città, vi è situata l'umile casa di uno dei vari chunin della nebbia, Itachi Kaguya aveva ereditato dai suoi genitori quella dimora, ormai diventato unico ricordo di un doloroso passato finito nel peggiore dei modi...Erano solamente le 5 del mattino, le lancette dell'orologio emettevano un suono monotono e freddo, gli occhi del ragazzo si aprirono molto lentamente
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grazie ad un venticello gelido che penetrava da una piccola fessura nella finestra dovuta ad una sbagliata chiusura la sera prima; le coperte vennero alzate e gettate a terra con la mano destra, subito dopo il Kaguya si alzò dal letto e chiuse la finestra, adesso guardando l'orologio sperava fosse l'ora giusta, ma a giudicarsi dalla luce che vi era fuori, era molto improblabile...
Cazzo, sono solo le 5....E adesso che faccio, di riaddormentarmi non se ne parla proprio...
Decise quindi di andare a fare una doccia per svegliarsi del tutto, al massimo, più tardi, avrebbe fatto un giro per le strade. Finito il bagno mattutino, dopo essersi asciugato, si guardò allo specchio, si diede una sistemata ai capelli e si incominciò a vestire, per ultimo indossò il suo giubotto verde caretteristico dei chunin; l'orologio adesso segnava le 5:25, era ancora troppo presto, quindi decise di riaprire la finestra per far cambiare l'aria e dopo essersi appogiatò con le mani, guardò fuori e avvolto dai pensieri non si mosse da li per un pò. Di nebbia, quella mattina, non c'e n'era molta, probabilmente entro poche ore avrebbe ricoperto tutto con il suo grande manto bianco, ma per adesso il chiarore della luna era l'unica cosa che si notava per le grandi e deserte vie, i rami dei pochi alberi che che si potevano notare sotto casa sua, venivano mossi di qua e di la dallo stesso vento agghiacciante che era anche normale trovare a quegli orari...Il suo sguardo era perso nel vuoto, il primo pensiero che tormentava la mente di Itachi, poteva essere solo quello del padre, di prima mattina senza pensieri e seccature, un salto nel passato era l'unico modo per far trascorrere il tempo, certo non era molto piacevole, l'atmosfera era quella ideale, mentre il vento accarezzava il suo viso, il ricordo del padre era al centro di tutto....
Dopo tutti questi anni, ancora non ho capito il motivo del tuo tradimento...Spero proprio che tu non sia morto, voglio farti vedere cosa sono diventato e cosa sono in grado di fare, ammetto che ancora è un po presto, desidero migliorare ancora, devi vedere come senza il tuo aiuto sono diventato un grande shinobi, tutte le abilità da me acquisite serviranno a farti fare la misera fine che ad un Mukenin spetta; non conosco il preciso motivo della tua fuga, ma ti farò rimpiangere il giorno in cui mi hai abbandonato...Per adesso attendi, non manca molto, prima o poi verrò a prenderti. In fondo ti devo ringraziare, il motivo principale che mi spinge a migliorare sei tu...
Adesso è meglio che finisca di prepararmi, una buona passeggiata mi farà pensare ad altro...

Chiuse nuovamente la finestra, prese il coprifronte situato proprio dietro di se, lo legò al braccio destro e prese tutte le armi mettendole nelle tasche apposite, infine indossò i guanti muniti di lamina e uscì fuori dopo aver chiuso con cura la porta...Erano le 6:15, Itachi dopo una breve riflessione sul dove dirigersi, alla fine scelse il campo di allenamento situato vicino alle porte del villaggio, era perfetto per i ninja del luogo, infatti al centro vi era un lago abbastanza grande ideale per usare le varie e tipiche tecniche acquatiche conosciute dagli shinobi di Kiri. Arrivati sul luogo, dopo 10 minuti di tragitto, Itachi decise di sgranchirsi un po le ossa con un breve e veloce allenamento di Taijutsu, era la prima volta che ci provava, l'idea era simpatica e decise di provarci

~Tecnica Superiore della Moltiplicazione del Corpo - Kage Bunshin no Jutsu

Davanti a se comparve una copia esattamente identica all'originale, diversamente da quella tipica, questa era una copia fisica avente la stessa velocità forza e prontezza di riflessi, l'unica pecca è che alla prima botta sarebbe scomparsa in una nuvola di fumo, mentre se la botta l'avrebbe ricevuta il vero Itachi si sarebbe beccato un livido, sperava che l'esperimento sarebbe
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funzionato...Dopo che si misero in posizione, balzarono uno contro l'altro, vari calci seguiti da una serie di pugni vennero a mano a mano evitati dai due avversari, senza mai sfiorarsi i due attaccavano ininterrottamente, ad un tratto la copia eseguì una capriola in avanti con un
successivo calcio a martello, le mani del vero Itachi si avvicinarono mettendosi sopra la testa e fermarono l'offensiva dando una spinta al piede facendo rifare la capriola precedentemente eseguita. Non pensava che la sfida con una copia potesse risultare cosi divertente, purtroppo per il chunin il "combattimento" non durò molto, infatti un calcio sferrato al fianco destro, mentre la copia sferrava un pugno sulla guancia sinistra fece terminare il tutto, la nuvola di fumo diventò una specie di campanella che segnava la fine dello scontro, erano bene o male le 7:00, minuto più minuto meno; la mano destra del Kaguya toccò la guancia massaggiandola leggermente, fra poco quel leggero fastidio sarebbe passato, anche perchè la successiva passeggiata per tornare al villaggio lo avrebbe fatto riflettere su altre cose...
Il sole ormai era sorto, i suoi raggi, stranamente, illuminavano le vie di Kiri, la solita nebbia non mancava, certo, era quasi assente ma non invisibile, per le strade c'erano alcune persone, negozi e accademie avrebbero aperto tra non molto. Con le mani in tasca, Itachi camminava lungo quei tratti ampi e lunghi, non aveva una meta precisa, voleva solo far trascorrere ancora un po di tempo aspettando l'orario giusto per fare rapporto al palazzo del Kage. Continuando a camminare vide in lontanaza un ragazzo abbastanza giovane, era di spalle e sulla schiena vi era riposta una lunga katana nel suo apposito fodero, in un primo momento Itachi non riconobbe il ragazzo, dopo un'attenta occhiata ebbe una bella sorpresa...Fece ancora qualche passo e dopo pensò:
Mi sa proprio che è lui, i lineamenti, i capelli, il portamento, il fisico è un po cambiato, ma adesso non ho dubbi, deve essere proprio Reed, da quando è stato promosso in accademia ho l'impressione che si sia dato da fare e abbia lavorato sodo, i risultati devono essere ovviamente molto positivi, ricordo ancora il mio primo studente, sempre volenteroso di fare con una grande grinta, mi aspetto sempre il meglio, ragazzi come lui se ne vedono pochi in giro, una bella chiaccherata mi farà sicuro piacere, e credo che ne faccia pure a lui...Sono proprio curioso di vedere quanto è cambiato e maturato...
Ei Reed, come va? Non mi dire che ti sei scordato di me?!?
Un sorriso seguì le parole di Itachi, adesso si trovava proprio dietro il giovane Kaguya...

CITAZIONE

~Chakra:500-20=480
~Stato fisico:illeso
~Stato mentale:concentrato
~Equipaggiamento:
-Kunai x 6
-Shuriken x 4
-Bomba Carta x 5
-Tonici blu x 3

CITAZIONE
~Consumi:
-20= Tecnica Superiore della Moltiplicazione del Corpo
SPOILER (click to view)
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Tipo: Ninjutsu
Villaggio: Tutti
Posizioni Magiche: Una
Descrizione: Questa tecnica permette di creare dei cloni simili in tutto e per tutto al ninja che li ha creati. Le copie possono essere create ad una distanza massima di 6 metri dall’utilizzatore. Le copie possono allontanarsi dal ninja che le ha create di circa 30 metri, superata questa distanza scompaiono creando una piccola nuvoletta di fumo. Un clone che non fa nulla di particolare dura 12 turni mentre un clone costretto a correre o altro dura solamente 6 turni. I cloni creati con questa tecnica possono attaccare, le loro caratteristiche di velocità e forza sono equivalenti a quelle del creatore. Inoltre possono fare tecniche, utilizzando il proprio chakra. Possono muoversi camminando o correndo, abbassarsi, muovere gli arti e saltare. Se toccati la loro consistenza è fisica.
Costo, resistenza e chakra posseduto dalle copie seguono questo schema:
[Chunin: consumo Medio per copia, distrutte con qualsiasi danno, chakra posseduto Basso / Jonin: consumo Medio-Alto per copia, distrutte con una ferita leggera, chakra posseduto Medio-Basso / Sp Jonin: consumo Elevato per copia, distrutte con una ferita media, chakra posseduto Medio-Alto]
Solitamente le copie possiedono solamente il 20% delle armi base dell’originale, ma con un ulteriore consumo Basso possono essere dotati di un’arma a scelta (che però deve essere presente nella scheda di chi utilizza la tecnica).
(Livello: 3 / Consumo: Variabile)

SPOILER (click to view)
Scusa un mondo il ritardo, ma in questi giorni ho avuto un po di febbre, esattamente è da mercoledì che non mi alzavo dal letto, quindi adesso dichiaro ufficilamente aperto questo allenamento, procediamo pure.


Edited by blacklion - 23/2/2008, 12:38
 
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.:Namikaze Minato:.
view post Posted on 20/3/2008, 18:01




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CITAZIONE
Narrato
«Parlato»
¬Pensato


CITAZIONE


~ Vecchie Conoscenze
Capitolo 1



Camminava attento a non lasciarsi sfuggire particolari. Aveva già chiesto in giro un paio di volte, ma non aveva avuto risultati tangibili. Più volte non era riuscito a sapere dove trovare la casa del suo maestro. Era passato un po’ di tempo da quando lo aveva conosciuto, ma non molto infondo. Ricordava ancora con allegria i momenti dell’Accademia, quando con passo deciso si era accinto ad entrare nell’aula attraverso la porta, che quel giorno gli era sembrata il cancello di un castello, e lo aveva visto appoggiato alla cattedra con quel suo fare fiero ed orgoglioso, con quel tono di chi era annoiato di essere lì a fare da badante a dei poveri ragazzini. Eppure mai aveva esitato nello svolgere il suo ruolo di maestro, dispensando consigli a lui ed al suo amico e compagno di corso Chojii. Quante ne avevano combinate assieme? Le prove pratiche, quelle teoriche ed infine il grande duello finale. Un gran bel duello, fatto di colpi di scena e di bravura. Non si poteva dire a quel tempo che entrambi i ragazzi non avessero di fronte a loro un futuro promettente. Sarebbe toccato a loro farlo avverare. Un sorriso si disegnò sul volto liscio e giovane del Kaguya, mentre il cuore si apriva leggermente a quell’ondata di emozioni e ricordi che lo sconvolgevano, rendendolo fiero di aver incontrato persone come Itachi e Chojii Kaguya.
Spinto ora, non solo dall’urgenza, ma anche dalla voglia di ritrovare il maestro, mise più impegno nelle ricerche. Domandò a vari negozianti, ad altri ninja, ma nessuno seppe indicargli con certezza la casa del ninja . il sole compiva il suo giro con magistrale lentezza, illuminando tutto ciò che poteva. Quel disco giallo ,che sembrava essere in lievitazione nel cielo, aveva un potere enorme. Sprigionava una luce purissima che per migliaia di chilometri, in un secondo, viaggiava illuminando tutto in un’aura bianca e pura, dando vita a quelli che erano i colori che noi percepiamo in ogni attimo. Un fenomeno fantastico, pieno di fascino e mistero.
La sua perspicacia lo portò presso l’Amministrazione di Villaggio, dove ogni ninja era registrato. Lì avrebbe potuto chiedere informazioni circa la casa del maestro. Il cancello enorme dell’edificio bianco sembrava lo attendessero. Varcò quella soglia con fare calmo e tranquillo, anche leggermente ansioso. Era la prima volta che visitava quel luogo così importante. Ancora non aveva ricevuto alcuna missione. Aveva invece deciso di proseguire gli allenamenti per migliorare il suo grado di preparazione presso il suo tutore, Shiltar. La decisione si era rivelata giusta, perché molto presto aveva raggiunto i requisiti per poter accedere all’apprendimento dell’Arte Kaguya. Ed era proprio per quel motivo che era lì. Salì la grande scalinata, i cui mattoni in marmo erano veramente grossi e di uno spessore sui 40cm, e si trovò di fronte alla grande porta lignea a doppio battente, con enormi borchie di ferro elaborate ai cardini. Proteso il braccio destro innanzi, e poggiata la mano sulla maniglia, spinse con forza. L’interno si rivelò molto diverso da come se lo aspettava. Tutto era in un ordine ed in un silenzio spettrale. Il corridoio che aveva davanti era lungo e ben illuminato, ma era quella luce artificiale che faceva sembrare tutto vuoto e decrepito. Quando avanzò lungo la pavimentazione a lastre, i suoi passi, per quanto leggeri, risuonarono nell’ambiente attraverso un eco abbastanza forte. Si sorprese anche della lucentezza delle lastre – da poco evidentemente le avevano lucidate – e per questo avvertì un senso di smarrimento, che dovette vincere con un grande sforzo di volontà. La verità era che non si sentiva ancora pronto a varcare quella soglia che portava il suo destino verso la realizzazione di un obiettivo molto importante: le missioni, ma comunque si avviò verso la reception. In quel momento aveva una missione personale: trovare Itachi-sensei. E non poteva lasciarsi prendere dalle emozioni. Doveva ritrovare la calma fredda che ogni volta lo contraddistingueva. Così , deciso, avanzò ancora, osservando dritto davanti a sé, e non curandosi degli oggetti che lo circondavano lungo il corridoio: quadri, armadietti, piante in vasi di creta, sedie e poltrone. Alla fine giunse davanti l’Accettazione. Il banco si presentò scarno, con un vetro davanti ed un piccolo spazio al di sotto di esso per far passare il materiale. La segretaria dietro di esso era standard, anche se carina: sorriso dolce, ma espressione annoiata di chi non sa che fare seduto su una sedia immobile dietro un bancone per ore – anzi – giornate intere. Avvicinatosi, poggiato il braccio sinistro sul banco, chiese informazioni :

«Buonasera signorina – lesse il nome sulla targhetta della camicia – Yamaguchi, desidererei avere delle informazioni particolari, se possibile ovvio» il giovane Kaguya sfoderò un sorrido candido.

La donna alzò lo sguardo e, come suo solito modo di porgersi, con voce gentile e mielosa chiese curiosa, dal momento che era insolito vedere persone così giovani da quelle parti :

«Mi dica, giovane kagefusha»

Il ninja sorrise gentile:

«Non mi dia del lei, mi dia del tu e mi chiami Reed – sorrise di nuovo – comunque cerco informazioni circa un altro shinobi, Itachi Kaguya. Non è che può farmi avere l’indirizzo della sua abitazione? » chiese con lo sguardo supplichevole, anelante ad una informazione certa e sicura.

La donna, colpita, indicò un punto sulla cartina dietro di lei, ma prima disse :

«Non potrei darti informazioni del genere, ma sembri tanto un bravo ragazzo, che mi fiderò. – Indicò l’abitazione del maestro – Itachi Kaguya, Chunin e maestro dell’Accademia abita qui. Ma perché lo cerchi?»

Il ragazzo semplicemente rispose :

« È il mio sensei»

Ringraziò la donna, e poi si avviò di nuovo per il corridoio, questa volta meno spaventoso di prima.
Una volta fuori dall’edificio, facendo mente locale sulla visione della mappa, si avviò in giro per le strade. La folla era tanta, ma non esagerata come si può trovare in altri villaggi quali Konoha e Suna, sinceramente molto più grandi ed attivi. Camminò per un po’ , e tempo dieci minuti fu sotto casa del maestro. Un quartiere calmo e semplice, non troppo movimentato né troppo calmo. Bussò un paio di volte, ma nessuno rispondeva. Provò a chiamare, ma nulla.
¬ Non sarà in casa. Accidenti ed ora come faccio? Non posso aspettarlo tutto il tempo qui. Aspetta un attimo…se lo conosco bene…o sarà in Accademia o ai campi ad allenarsi…sicuramente ad allenarsi. Non è il tipo da oziare tutto il giorno. È proprio come me…
Sorrise soddisfatto della sua intuizione, poi si avviò verso tutt’altra parte della città. Stava per svoltare un angolo di strada, quando qualcosa lo bloccò. La montagna era venuta da Maometto, grazie all’aiuto diligente della Fortuna. La voce di Itachi Kaguya gli cadde addosso come una secchiata di acqua gelida in una torrida giornata di afa.
Ehi Reed, come va?Non mi dire che ti sei scordato di me?!?!
Reed si girò rapido, sul volto un mezzo sorriso di soddisfazione:
«Sensei!Da quanto tempo!E pensare che la stavo cercando! Invece è stato lei a trovare me….hehehe…sono venuto fino a casa vostra, e poi mi accusate che mi scordo di lei?!Hehehe non è affatto vero»
Il tono scherzoso, ironico, autocritico e felice di aver rincontrato il suo vecchio maestro. Poi dopo alcuni convenevoli, il ragazzo si decise a parlare di ciò che l’assillava…
«Avrei bisogno del vostro aiuto, sensei…»
Guardò in faccia l’uomo che aveva di fronte. Chissà se fosse stato disposto ad aiutarlo.
«Devo imparare l’Arte Kaguya, il più presto possibile»
Il tono grave, serio, deciso…era necessario, perché presto avrebbe dovuto affrontare varie missioni.
«Vede, da poco sono tornato dall’addestramento al seguito del mio tutore, Shiltar. Ho acquisito forza e agilità. Credo, così come Shiltar, che sia ora che io impari lo Shikotsumyaku. E deve essere lei a farlo. In fondo mi ha addestrato in Accademia e quindi è giusto che sia lei ad iniziarmi ai segreti del Clan. Siete come un secondo padre, potremmo dire»
Sorrise. Era il sensei a dover decidere ora…




Reed Hyrigame Kaguya
Kirigakure no Genin


CITAZIONE
Slot Difesa: [Nessuno]
Slot Azione: [Nessuno]
Chakra: 200
Consumi : [Nessuno]
Stato Fisico: Perfetto
Stato Mentale: Pronto
Bonus: //
Malus: //
Armi:

CITAZIONE
Tekken [x2]
Katana
Kunai[x5]
Shuriken[x6]

Equipaggiamento:

CITAZIONE
Bomba Carta [x1]
Fumogeni [x2]
Filo D’Acciaio[10m]
Tonico Azzurro[x2]

Virtute Infrenatio [applicato alle armi]

 
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blacklion
view post Posted on 21/3/2008, 17:59





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Narrato
Parlato
Pensato
~Parlato d'altri


~Abilità Kaguya


~Capitolo 2 ~Richiesta



Ore 7:30, pochi istanti prima, in quella strada ampia e poco illuminata dal sole mattutino, due vecchi amici, esattamente insegnate e allievo, si ritrovarono dopo molto tempo. L'aspetto dello studente era leggermente cambiato, Itachi se ne era meravigliato, sembrava un'altra persona, da quando aveva ricevuto e indossato per la prima volta il suo copri fronte, era maturato notevolmente, le conferme di ciò erano inutili, le aspettative che il Kaguya riponeva in lui bastavano e avanzavano...Dopo che il chunin lo salutò amichevolmente, Reed con una certa sorpresa e felicità che gli si leggevano in viso, rispose:
~Sensei!Da quanto tempo!E pensare che la stavo cercando! Invece è stato lei a trovare me...hehehe..sono venuto fino a casa vostra, e poi mi accusate che mi scordo di lei?!Hehehe non è affatto vero
Le sue parole erano piene di allegria e ironia, esattamente un tipico dialogo che nasce tra due persone che non si vedevano da tempo, il suo carattere non era mutato, sereno e gioioso come al solito...
~Avrei bisogno del vostro aiuto, sensei...Devo imparare l’Arte Kaguya, il più presto possibile...Vede, da poco sono tornato dall’addestramento al seguito del mio tutore, Shiltar. Ho acquisito forza e agilità. Credo, così come Shiltar, che sia ora che io impari lo Shikotsumyaku. E deve essere lei a farlo. In fondo mi ha addestrato in Accademia e quindi è giusto che sia lei ad iniziarmi ai segreti del Clan. Siete come un secondo padre, potremmo dire.
Il suo tono era diventato serio, con voce decisa e ferma chiese ufficialmente aiuto al suo vecchio maestro per imparare i segreti del suo nobile clan; Itachi ovviamente non poteva tirarsi indietro, nei suoi occhi si vedeva chiaramente la voglia di imparare e per diventare più forte, inoltre non poteva dire di no al primo ragazzo a cui si è sottoposto ai suoi insegnamenti...Conosceva di che pasta era fatto Reed, sapeva quali erano i suoi limiti e i suoi pregi, la cosa sarebbe risultata più facile del previsto...
Credo che mi conosci abbastanza bene da intuire che sarò lieto di offrirti nuovamente il mio aiuto, se no che insegnante sarei...
Le prossime parole avrebbero assunto un tono più serio di queste, doveva far capire che l'allenamento fatto in precedenza con il suo vecchio maestro non era niente in confronto a quello a cui si sarebbe sottoposto tra non molto...
In definitiva la mia risposta è si, sono disposto ad allenarti, ma sappi che esigo il massimo rispetto e il massimo impegno, so che darai tutto te stesso, ma devo avvertirti lo stesso...Questo allenamento potrebbe risultare più duro di quello precedente, tutto dipenderà da te e da come sarai in grado di controllare le tue abilità e capacità...Per adesso può bastare, arrivati sul posto ti darò il resto delle informazioni, se vuoi diventare un Kaguya a tutti gli effetti, seguimi...
Questo discorso poteva sembrare un pò intimidatorio, ma era necessario per caricare il morale e la voglia del ragazzo. Il luogo scelto per l'addestramento era la zona dove poco prima Itahci si era dato da fare con una sua copia, la zona era perfetta, il lago avrebbe fatto fruttare tutte el tecniche conosciute da Reed, invogliandolo magari ad usare buone SenJutsu...In pochi minuti i due sarebbero arrivati sul posto, intanto camminavano a passo lento, osservando ciò che li circondava. Il tempo era buono, non c'era nebbia, il sole con i suoi leggeri raggi illuminava il cammino, le aspettative per un buon allenamento c'erano tutte...Dopo 10 minuti, i due arrivarono a destinazione, come previsto non c'era anima viva, nenache il vento arrivava in quella zona, la solitudine faceva da padrona, nemmeno il laghetto dava segni di vita, la superficie dell'acqua era piatta come una tavola.
Tutto era pronto, i due potevano iniziare, Itachi si mise proprio di fronte a Reed e continuò il discorso affrontato precedentemente:
Allora, come ti stavo dicendo, per far si che tu riesca a controllare le tue ossa il tuo fisico deve essere sottoposto ad un notevole sforzo con il fine di irrobustirsi, il chakra deve circolare per tutte le vie, le ossa devono essere modellate da esso...Per adesso ci limitiamo a combattere, non dovrai fare altro che attaccarmi, se sarà necessario dovrò colpirti dovrò impegnarmi anche io per metterti in difficoltà per aiutarti a tirare fuori le capacità che ogni Kaguya ha sopite dentro di se...Ti ripeto che non sarà facile, ma mettendocela tutta, riuscirai sicuramente nel tuo intento...Io sono qui, ti sto aspettando, quando vuoi puoi tranquillamente incominciare, mi raccomando, devi vedermi come un potenziale nemico che può nuocere alla tua vita, dimentica che sono il tuo sensei, fai come se fossimo perfetti estranei, cosi facendo riuscirai a combattere al 100% delle tue capacità...
Ora fammi vedere di che pasta sei fatto...

Itachi adesso si portò a 3 metri dal ragazzo che aveva le spalle al lago, teneva ancora le mani in tasca, era tranquillo e sereno ed era anche molto curioso, non vedeva l'ora di constatare personalmente quanto l'allenamento lo ha aiutato...Si stava ricreando una situazione già vissuta per Itachi, era come se il tempo fosse tornato indietro, stessa tensione, stessa voglia di fare, stessa grinta e determinazione che avevano promosso Reed a Genin durante il periodo accademico...


CITAZIONE
~Chakra:480
~Stato fisico:illeso
~Stato mentale:concentrato
~Equipaggiamento:
-Kunai x 6
-Shuriken x 4
-Bomba Carta x 5
-Tonici blu x 3

CITAZIONE
Scusa la schifezza del post, ma sono un pò a corto di tempo, ho fatto più in fretta che potevo :P Cmq continuiamo cosi finchè non te lo dico io...

 
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.:Namikaze Minato:.
view post Posted on 25/3/2008, 22:37




SPOILER (click to view)
CITAZIONE
Narrato
«Parlato»
¬ Pensato
Citato


CITAZIONE



~ L’inizio dell’Allenamento
Capitolo 2



L
a missione poteva considerasi conclusa, dal momento che era riuscito a trovare il maestro Itachi. Questi lo aveva riconosciuto subito – non c’era dubbio che ne fosse il maestro - e senza esitare lo aveva chiamato. Reed non si era lasciato pregare da quella voce che aveva riconosciuto subito. Il dialogo tra i due era stato pieno di gioia ed allegria per il rincontro. Ma il giovane Hirygame aveva poi fatto infine la sua richiesta, quella che gli serviva per crescere e diventare finalmente un membro effettivo del Clan Kaguya.
Ma perché una richiesta del genere? Era solo la voglia di diventare più forte che lo spingeva ad andare avanti, la necessità di sapere del suo passato, o un nuovo e più profondo desiderio? Forse lo avrebbe scoperto con quell’addestramento, che forse lo avrebbe potuto spingere oltre i limiti che finora era stato sottoposto. O almeno questo era quello che gli lasciava presagire il sensei Itachi a giudicare dalle sue parole. Infatti l’uomo aveva accettato la sua richiesta…

Credo che mi conosci abbastanza bene da intuire che sarò lieto di offrirti nuovamente il mio aiuto, se no che insegnante sarei…



Ma le sue parole erano piene di avvertimenti critici, come se si stessero per iniziare riti segreti molto pericolosi, quasi come se si stesse per affrontare la Morte stessa. Ma ciò che Reed doveva affrontare erano i suoi incubi, quelli che lo rincorrevano da parecchie notti. Forse con l’addestramento ci sarebbe riuscito…

In definitiva la mia risposta è si, sono disposto ad allenarti, ma sappi che esigo il massimo rispetto e il massimo impegno, so che darai tutto te stesso, ma devo avvertirti lo stesso...Questo allenamento potrebbe risultare più duro di quello precedente, tutto dipenderà da te e da come sarai in grado di controllare le tue abilità e capacità...Per adesso può bastare, arrivati sul posto ti darò il resto delle informazioni, se vuoi diventare un Kaguya a tutti gli effetti, seguimi...



Il ragazzo annuì con fare rispettoso, ben conscio di ciò che il maestro aveva detto…

«Hai, sensei. Lo farò. »



Detto questo si avviò dietro al maestro verso il luogo in cui avrebbero dovuto allenarsi. Durante il tragitto, in cui nessuno dei due spicciò parola perché molto breve, Reed si mise ad osservare il cielo. Era sereno, senza la solita fitta nebbia che lo oscurava ogni giorno. Si poteva affermare in quel momento che quel giorno era raro e Reed lo sapeva bene. Non c’era stato un giorno dal suo arrivo alla Nebbia in cui l’omonima non fosse stata presente.

¬ Sembra sia un chiaro messaggio del destino. Il mio cammino è chiaro così come il cielo. Non devo far altro che guardare innanzi.



Sì, era quello ciò che doveva fare. Puntare ai suoi obiettivi e non fermarsi mai. Dare il meglio di se stesso. Ed era importante farlo al più presto, perché a breve qualche altra spaventosa prova gli sarebbe stata imposta per dimostrare il suo valore. Ed aveva bisogno di tutte le sue carte migliori per poterlo fare. Proprio come aveva detto il maestro, avrebbe dovuto dare tutto se stesso. Era questo ciò che doveva prima a sé, poi agli altri che lo aiutavano a crescere. Non lo sentiva come un obbligo, ma con un ringraziamento da dover fare per tutto ciò che gli era stato dato.

¬ Proprio così. Devo migliorare sempre di più! Sempre più forte e ancora e ancora! Cosa ho sempre cercato infondo? Il duello con me stesso…



Come non ricordare tutto ciò che aveva fatto finora? E perché lo aveva fatto? Non certo per salvare il villaggio o ritrovare il suo passato. Quelle erano frazioni minime dei suoi obiettivi. Se c’era una cosa che aveva ben assimilato da Shiltar era l’autostima di sé, ed era proprio questa a spingerlo a lottare contro le carte del destino, ma soprattutto contro se stesso. Perché? Perché poteva superare i propri limiti e rendersi migliore. Aveva combattutto contro al tre persone: conoscenti, nemici ed amici, ma nessuno gli dava soddisfazione nell’essere battuto come se stesso. Sapeva che ogni volta che si migliorava poteva infilzare un picchetto più in alto per avanzare sulla grande montagna che stava scalando…la sua vita.

Dopo dieci minuti all’incirca giunsero sul luogo dell’allenamento, dopo essersi avventurati per i boschi del Villaggio. Un piccola radura, quello il luogo, molto ampia e con un lago al centro. Sembrava un luogo di infinita pace, quasi come un oasi in cui far riposare la mente dalle fatiche del giorno e liberare a livelli più alti il proprio spirito. Un mezzo sorrisetto gli si disegnò sul volto, quando osservò l’espressione di calma che il sensei aveva in quel luogo…probabilmente era il suo rifugio segreto. Quello in cui si allenava per ritrovare la pace. Anche Reed ne aveva uno, appena fuori dalle mura. Un luogo in cui più volte aveva combattuto, contro se stesso ma anche contro altri shinobi.
Il maestro si dispose di fronte , una volta che i due si posero affianco al lago, che ora era alle spalle del giovane. Riprendendo il discorso di prima, il sensei fece alcune notazioni tecniche riguardo l’allenamento che avrebbe seguito…

Allora, come ti stavo dicendo, per far si che tu riesca a controllare le tue ossa il tuo fisico deve essere sottoposto ad un notevole sforzo con il fine di irrobustirsi, il chakra deve circolare per tutte le vie, le ossa devono essere modellate da esso...Per adesso ci limitiamo a combattere, non dovrai fare altro che attaccarmi, se sarà necessario dovrò colpirti dovrò impegnarmi anche io per metterti in difficoltà per aiutarti a tirare fuori le capacità che ogni Kaguya ha sopite dentro di se...Ti ripeto che non sarà facile, ma mettendocela tutta, riuscirai sicuramente nel tuo intento...Io sono qui, ti sto aspettando, quando vuoi puoi tranquillamente incominciare, mi raccomando, devi vedermi come un potenziale nemico che può nuocere alla tua vita, dimentica che sono il tuo sensei, fai come se fossimo perfetti estranei, cosi facendo riuscirai a combattere al 100% delle tue capacità...
Ora fammi vedere di che pasta sei fatto...



Il ragazzo annuì comprendendo la difficoltà di ciò che si apprestava a fare. Con voce profondamente calma rispose con un semplice…

«Hai, sensei»



Il maestro rimase con le mani in tasca, come se la situazione non potesse dargli alcuna preoccupazione, eppure negli occhi si vedeva una certa gioia, quasi una nostalgica verità dei giorni in cui si erano incontrati per la prima volta.
Reed, invece, un po’ per esperienza, un po’ per abitudine, prese la posizione di combattimento. Corpo laterale vero l’avversario, gambe divaricate di 180° , gamba destra indietro leggermente piegata del 70%, gamba sinistra avanti con ginocchio piegato a 90° gradi, braccio sinistro davanti al volto ed al busto piegata al gomito di 90°, braccio destro indietro nella sacca porta- oggetti. Guardò prima a destra, poi a sinistra, cercando qualcosa nell’ambiente che potesse aiutarlo. Ma in quel momento si trovavano un po’ lontano dagli alberi. In compenso il lago era solo tre metri dietro di lui, così come il maestro tre metri avanti a lui. Sorrise…forse poteva chiedere un aiuto. Incrociò le mani nel sigillo della Pecora.

¬ Mizu Bushin No Jutsu



CITAZIONE

Tecnica della Moltiplicazione Acquatica - Mizu Bushin no Jutsu
Villaggio: Kiri (Orig. Cascata)
Posizioni Magiche: ???
Descrizione: Questa tecnica permette di creare dei cloni di se sfruttando l’acqua presente nella zona. I cloni si presentano come una copia esatta del ninja che le ha create. Le copie possono essere create ad una distanza massima di 10 metri dall’utilizzatore. Le copie possono allontanarsi dal ninja che le ha create di circa 25 metri, superata questa distanza ritornano acqua. La resistenza agli urti è bassa, e le copie si disfano appena subiscono una ferita lieve. Il numero di cloni creati non deve mai superare il massimo espresso sotto. Un clone che non fa nulla di particolare dura 8 turni mentre un clone costretto a correre o altro dura solamente 5 turni. I cloni creati con questa tecnica possono attaccare, la loro velocità è però dimezzata rispetto all’originale, mentre la forza risulta ridotta del 90%. Possono muoversi camminando o correndo, abbassarsi e muovere gli arti con media velocità, e saltare. Non possono fare tecniche. Se toccati la loro consistenza è fisica. Solitamente non sono armati, ma con un ulteriore consumo Basso possono essere dotati di un’arma a scelta (che però deve essere presente nella scheda di chi utilizza la tecnica).
[Massimo copie: Studenti 2, Genin 3, Chunin 4, Jonin 6, Kage/Sannin 8, Sennin 10]
Tipo: Ninjutsu
(Livello: 5 / Consumo: Medio-Basso per Copia)


Dietro di lui, come richiamate da un flauto, due copie di sé si levarono dall’acqua, prendendo lentamente vita. Avanzarono rapide e si disposero poco dietro il loro creatore. Era identiche per filo e per segno al Reed poco avanti a loro, ma la loro essenza era fatta di acqua. Reed diede per un momento le spalle al maestro, ben conscio che non lo avrebbe attaccato a differenza di un altro avversario. Ma toccava a Reed la prima mossa, quindi egli non avrebbe mosso un dito, cosa che guardandolo si capiva non aveva voglia di fare. Il giovane Hirygame si avvicinò ai due clon, cui diede qualcosa senza che il maestro se ne accorgesse. Era il rotolo di filo d’acciaio, quello che il ragazzo aveva acquistato tempo prima nell’armeria. Fece un cenno di intesa con le copie. Poi si voltò di scatto verso il maestro, e cominciò a correre verso di lui in linea retta, ma senza esagerare. Le copie possedevano una velocità dimezzata e lui doveva essere sincronizzato. Quando furono a meno di mezzo metro, Reed si fermò di scatto saltando a piè pari più che potè verso l’alto. Le copie lo sorpassarono e fu allora che la trappola ebbe inizio. Cominciarono a ruotare intorno al sensei, cercando di stringerlo nel filo d’acciaio, e infine cercarono di tirare più che poterono il filo allontanandosi ognuna in direzione opposta. Intanto Reed si spostò un po’ di lato e cominciò subito ad evocare dei Sigilli con velocità molto elevata…

¬ Suiton: Suikodan No Jutsu



CITAZIONE

Soffio dello Squalo - Suiton: Suikodan no Jutsu
Villaggio: Kiri (Orig. Cascata)
Posizioni Magiche: ???
Descrizione: Tramite questa tecnica d'acqua il ninja è in grado di dare forma ad una porzione di liquido in modo che assuma le sembianze di uno squalo. Un piccolo muro d'acqua circolare precederà il formarsi del proiettile marino. Le dimensioni del getto dalle fattezze di squalo solitamente non superano una lunghezza di otto metri e una circonferenza di due. L'impatto con lo squalo corrisponde a quello di una cartabomba livello 2. Per servirsi di questa tecnica, il ninja deve poter attingere ad una buona quantità d'acqua (almeno 60 litri) che deve trovarsi entro sei metri da lui.
Tipo: Ninjutsu
(Livello: 4 / Consumo di Chakra: Medio-Alto)


Erano quattro, cinque…poi da lago, che si trovava meno di sei metri dietro di lui, si levò un rombo e un proiettile d’acqua dalla forma di uno squalo cominciò a dirigersi verso il maestro a velocità impressionante. Intanto Reed levò fuori un Kunai dalla sacca e si tenne nella stessa posizione di prima…

¬ Vediamo come te la cavi, sensei



Sapeva che il maestro avrebbe trovato il modo di sfuggire, ma comunque il giovane si ritenne soddisfatto dell’attacco. Era una buona combinazione tra Senjutsu e Ninjutsu. Un mix letale in alcune condizioni. Ora toccava al maestro la risposta…



Reed Hyrigame Kaguya
Kirigakure No Genin


CITAZIONE
Juction: [Reed Hyrigame Kaguya]
Slot Difesa: [Nessuno]
Slot Attacco : [ 1. Tecnica – Mizu Bushin No Jutsu{15 x2}; 2- Tecnica- Suikodan No Jutsu{25} ]
Chakra: 145
Consumi: [(15x2) + 25]= [30+25]= 55
Stato Fisico: Perfetto
Stato Mentale: Concentrato
Bonus: //
Malus: //
Armi:

CITAZIONE
Tekken [x2]
Katana
Kunai [x5]
Shuriken [x6]

Equipaggiamento:

CITAZIONE
Bomba Carta [x1]
Fumogeni [x2]
Filo D’Acciaio (10m) – Usato
Tonico Azzurro [x2]


 
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blacklion
view post Posted on 27/3/2008, 14:48





SPOILER (click to view)
Narrato
Parlato
Pensato
~Parlato d'altri


~Determinazione


~Capitolo 3 ~L' allenamento



I due avevano incominciato a parlare, alle affermazioni del sensei, l'allievo rispondeva con un
~Ahi, sensei
Discorsi di incoraggiamento, di preparazione, tutto era detto per aiutarlo ad affrontare la prova successiva, la prova che lo avrebbe reso un Kaguya a tutti gli effetti, un esame che gli avrebbe fatto risvegliare le forze sopite, la sua abilità innata stava per emergere, con la giusta grinta quella giornata sarebbe diventate una delle più importanti della sua vita...Arrivati nel luogo prestabilito, tutto poteva incominciare, Itachi era a 3 metri da Reed che a sua volta aveva a 3 metri da lui il lago che gli sarebbe stato fondamentale per le sue strategie, il vento aveva smesso di soffiare, la nebbia aveva lasciato la zona, tutto era calmo e tranquillo, anche se ancora per poco...
Dopo le ultime spiegazioni la battaglia ebbe inizio, le mani del chunin rimasero ancora dentro le tasche, non era un segno di superiorità o di menefreghismo, semplicemente con quel gesto, Itachi voleva far capire al suo allievo che doveva impegnarsi molto, un primo pensiero gli avrebbe fatto intuire che non doveva nemmeno impegnarsi con lui e che le mani non sarebbero servite, bene, quella era la giusta incitazione e fare sempre melgio impegnandosi con la giusta attenzione, doveva dimenticarsi che questa era una prova, se sarebbe servito, l'odio doveva spingerlo ad attaccare senza alcuna esitazione. Come previsto, l'acqua presente alle sue spalle venne subito utilizzata e chiamata in aiuto, per un ninja di Kiri il maggiore supporto che gli si potesse dare, era la presenza di quell'elemento, alcune volte fondamentale...Itachi conosceva bene la Tecnica della Moltiplicazione Acquatica, infatti grazie all'utilizzo di quest'ultima, due copie si materializzarono dietro il Genin, che senza perdere tempo si girò verso di loro alzando le mani come per consegnare qualcosa, vista la distanza combinata con l'intento di nascondere l'azione, all'inizio Itahci non vide cosa era successo esattamente, ma questo non lo preoccupava, sapeva che tra non molto avrebbe capito tutto...
No, cosi non va, non voltare mai le spalle al tuo nemico, so che lo sai bene e che contro un'altro non ci avresti nemmeno pensato, ma stai attento, la prossima volta non esiterò ad attaccarti...Devi aspettarti di tutto, specialmente dai tuoi amici, un pizzico di diffidenza non ha fatto mai male, alla fine della tua offensiva ti darò qualche altra dritta, adesso vediamo cosa hai intenzione di fare...
Anche lui era pronto, le copie adesso avevano in mano del filo, un filo grigio scuro, probabilmente era d'acciaio, arma comune, acquistabile in tutte le armerie, lui ne aveva preso un pò e adesso era retto dalle mani dei cloni; la strategia elaborata da Reed era ancora sconosciuta, ma presto si sarebbe svelata, infatti i tre partirono verso il chunin con una velocità non molto elevata, l'originale doveva mantenere un'andatura simile a quella delle evocazioni, questo era uno dei difetti di quel Jutsu, d'altro canto queste potevano eseguire un offensiva, caratteristica simile ai Bushin creati con una tecnica che da un semplice Genin non poteva essere appresa; arrivati nei pressi del chunin il vero Reed, quello a capo del gruppeto, spiccò un salto in avanti lasciando spazio alle copie di compiere il loro dovere, Itachi osservava la scena immobile, non voleva muoversi, era curioso e voleva sapere cosa avesse architettato il suo allievo, pochi istanti dopo, il filo visto precedentemente venne utilizzato con uno scopo alquanto strano, le creature formate d'acqua incominciarono a girare in senso orario, il cavo che era tenuto da entrambi si attorcigliava sempre di più al busto del sensei, cosi facendo anche le braccia rimasero impigliate, esattamente i gomiti vennero ben saldati con i fianchi e subito le copie diedero un ultimo strattone per finire l'opera. Legato in quella maniera non poteva muoversi come voleva, ma con la giusta manovra tutto sarebbe tornato come prima, la pressione che si era creata non era sufficiente per immobilizzare il chunin, ci voleva ben altro per intrappolarlo in quel modo, tuttavia continuò a stare fermo, sentiva il filo freddo strofinarsi con la pelle, era freddo e liscio e continuava piano piano a farsi più stretto...Itachi con la coda dell'occhio vide che Reed, posto poco dietro di lui, stava componendo sei sigilli, la velocità era abbastanza buona, segno che aveva preso più confidenza con le tecniche da quando aveva lasciato l'accademia, probabilmente le aveva affinate e migliorate. Di fronte a lui si accorse, aiutato anche dal rumore che l'acqua faceva muovendosi, che una considerevole massa d'acqua stava prendendo forma, lui conosceva un Jutsu simile, ma sicuramente non era lo stesso; la situazione si faceva abbastanza pericolosa, se l'enorme massa acquatica che aveva preso sembianze di uno squalo lo avesse colpito, i danni potevano essere alti...
Il chunin non era uno sprovveduto, sapeva che se l'intento dell'allievo era quello di immobilizzarlo ci doveva essere ovviamente un secondo fine, per questo si era preparato elaborando una contro mossa efficace con buone probabilità di riuscita. L'animale era pronto, poco prima che iniziasse la sua corsa, Itachi concentrò una buona quantità di chakra nella gamba destra, capace di muoversi liberamente e con una violenta botta al suolo un enorme pezzo di terra si levò dopo pochi istanti.


~Rovesciamento Terrestre (Doton: Doroku Gaeshi - Earth Type: Upside-down Mud Wall)



La forma della grande parete era quella di un rettangolo, la nuda roccia, rinforzara leggermente con il chakra, superava di gran lunga l'altezza di Itachi che adesso si trovava al sicuro di dietro...Passati altri istanti si sentì un forte rumore generato dall'impatto dell'acqua con la roccia, lo squalo si era schiantato contro e la tecnica del sensei ebbe successo, poco dopo ci fu un altro tonfo, questa volta generato dall'impatto al suolo con la parete, i pezzi si sparsero nei dintorni sollevando anche un grande polvere. Adesso era il momento di liberarsi dalla stretta dei due cloni, la situazione incominciava a stancarlo, successivamente i gomiti di entrambe le braccia si sollevarono un pochino spostando quello destro un pò più avanti mentre quello sinistro leggermente più dietro, mantenendo sempre le mani nelle tasche, si venne a creare un maggiore pressione in quanto le copie continuavano a tirare e il chunin rimanendo sempre al suo posto eseguì una giravolta con l'intento di spostare le copie sbalzandole più in la...Loro, grazie alla forza che si venne a creare, dovevano mollare la presa ponendo fine all'imprigionamento, altrimenti avrebbero dovuto girare come trottole...
Come vedi la tua strategia non è andata a buon fine, ho riscontrato un errore oltre al fatto di avermi voltato le spalle, cosa che ovviamente non deve essere mai fatta contro un vero avversario, sappi che la prossima volta che lo farai non starò fermo come prima, anche una semplice arma da lancio sarebbe risultata un problema...
Ora arriviamo al tuo errore, come ho anticipato prima la tua idea non era male, ma aveva poche probabilità di riuscita, vedi, per attuare il tuo piano dovevi essere sicuro che la tua velocità era superiore a quella del tuo nemico, il tutto non era particolarmente rapito, quindi non era complicato evitare la chiusura. Di conseguenza avresti sprecato chakra inutile e ti saresti privato momentaneamento del filo...Ti dico questo per invogliarti a raggionare e capire prima le probabilità di riuscita del tuo colpo, più credi ne possa avere meglio è, tieni sempre presente le abilità nemiche e non sottovalutarlo mai...
Adesso riprovaci e fammi vedere cosa hai capito, come prima non risponderò all'offensiva, ma non posso assicurare lo stesso per le conseguenti, quindi questo potrebbe essere il tuo ultimo attacco senza aspettarti una risposta...Devo aggiungere che ho notato che non ti sei trattenuto, ma come hai potuto vedere non è bastato, impegnati di più...

Le sue parole erano decise e ferme, adesso toccava a Reed fare del suo meglio, Itachi era a circa un metro e mezzo di distanza dallo studente e dietro di se aveva il lago a 6...Le mani erano ancora nelle tasche, per adesso non aveva avuto l'occasione di utilizzarle; l'aria si feceva più tesa e il vento si alzò leggermente muovendo a destra e a sinistra i suoi capelli da color nero scuro...Era come se dopo l'attacco l'atmosfera si fosse svegliata, l'allenamento era cominciato da poco, ma già era entrato nella fase più dura...


CITAZIONE
~Chakra:480-25=455
~Stato fisico:illeso
~Stato mentale:concentrato
~Equipaggiamento:
-Kunai x 6
-Shuriken x 4
-Bomba Carta x 5
-Tonici blu x 3

CITAZIONE
~Consumi:
-25= Rovesciamento Terrestre
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image
Tipo: Ninjutsu -TaiJutsu
Villaggio: N/A
Descrizione: Dando un violento colpo a terra con la gamba, si solleva una grossa parete di roccia che potrà ovviamente essere utilizzata per esempio allo scopo di difendersi da proiettili o jutsu che coinvolgano un’ampia zona.
(Livello: 3 / Consumo: Medio-Alto)
[da energia blu in sù]

CITAZIONE
Possiamo continuare cosi, ma devo segnalarti prima alcuni erroi, apparte alcuni errori ortografici devo sottolineare il fatto:
"«Hai, sensei. Lo farò. »"
Si scrive Ahi, come hai scritto tu è verbo :P

Per la tecnica del soffio marino in teoria non lo potresti fare, io mi trovo a 6 metri di distanza, se tu mi salti dietro ti allontani ancora di più (anche se di poco) dal limite concesso....

 
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blacklion
view post Posted on 2/4/2008, 14:51




SPOILER (click to view)
Per gli esami chunin (già iniziati) concedo l'innata a Minato in anticipo, è tua puoi prenderla, dopo le varie prove continueremo in santa pace, adesso concentrati sull'esame ;)
 
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.:Namikaze Minato:.
view post Posted on 24/10/2008, 23:45






~ Impegno.
† Capitolo III



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Confermato. Proprio questa, la parola adatta per affermare ciò che aveva pensato precedentemente. La sua strategia era buona, ma non abbastanza per mettere fuori gioco un ninja di livello come Itachi Kaguya. Il suo maestro si era dimostrato abile ed impeccabile. Aveva evidenziato gli errori del suo senjutsu, per poi sfaldarlo con facilità, quasi fosse un vaso di terracotta. Sì, era ancora un ragazzino Reed, e doveva migliorare alla svelta, altrimenti non avrebbe trovato la forza di cui aveva necessariamente bisogno.
Non erano poi molti i duelli che aveva affrontato, ma da quelle poche esperienze vissute aveva compreso che, per far valere i suoi diritti ed il suo rispetto, aveva bisogno di essere forte, di saper combattere e di saper dominare la volontà degli altri. Questo l'unico modo per affermarsi nel mondo ninjia. Kirigakure era un Villaggio di assassini professionisti, doveva esserne all'altezza. Ed inoltre c'era Cloud. Doveva riaffrontarlo per batterlo. Lui era diventato forte, acquisendo prima del giovane Reed l'abilità del Clan e mettendola in mostra durante il loro ultimo duello poco fuori Kirigakure. Reed era in squadra con una giovane promessa, Kimi. Nonostante avessero vinto, gli aveva dato fastidio essere secondo all'avversario nell'aggiornamento al Clan. Era rimasto strabiliato da quel potere ed ora aveva la possibilità di apprenderlo anche lui.

Il sensei Itachi aveva usato un muro di pietra per proteggersi dal suo Suiton ed aveva messo a tappeto le copie con il minimo sforzo. Sgranò gli occhi conscio dell'abilità avversaria. Durante l'esecuzione, non aveva potuto fare a meno di rimanere estasiato. Il suo sangue ribolliva, l'adrenalina circolava nel sistema, dandogli una carica che rare volte aveva provato.

- Voglio combattere. Voglio batterlo. Voglio divertirmi. Ha messo a nudo la mia strategia come se nulla fosse.



Questi tre desideri apparvero nella sua mente, conscia che per mettere fuori gioco un Chunin ce ne sarebbe voluta di forza, soprattutto con la sua inesperienza. Ebbene, "tentar non nuoce" recita il vecchio proverbio.

Prima però, dovette sorbirsi la valutazione tecnica del maestro, come giusto che fosse.



CITAZIONE

« Come vedi la tua strategia non è andata a buon fine, ho riscontrato un errore oltre al fatto di avermi voltato le spalle, cosa che ovviamente non deve essere mai fatta contro un vero avversario, sappi che la prossima volta che lo farai non starò fermo come prima, anche una semplice arma da lancio sarebbe risultata un problema...
Ora arriviamo al tuo errore, come ho anticipato prima la tua idea non era male, ma aveva poche probabilità di riuscita, vedi, per attuare il tuo piano dovevi essere sicuro che la tua velocità era superiore a quella del tuo nemico, il tutto non era particolarmente rapito, quindi non era complicato evitare la chiusura. Di conseguenza avresti sprecato chakra inutile e ti saresti privato momentaneamente del filo...Ti dico questo per invogliarti a ragionare e capire prima le probabilità di riuscita del tuo colpo, più credi ne possa avere meglio è, tieni sempre presente le abilità nemiche e non sottovalutarlo mai...
Adesso riprovaci e fammi vedere cosa hai capito, come prima non risponderò all'offensiva, ma non posso assicurare lo stesso per le conseguenti, quindi questo potrebbe essere il tuo ultimo attacco senza aspettarti una risposta...Devo aggiungere che ho notato che non ti sei trattenuto, ma come hai potuto vedere non è bastato, impegnati di più...
»


Annuì con il capo. Aveva compreso già prima di queste parole l'importanza del suo impegno in quel combattimento. Serviva l'anima per compierlo? L'anima vi avrebbe sacrificato. Aveva deciso.

« Certo, sensei. Mi impegnerò oltre i miei limiti. Riproviamo, la prego. » »



Strinse il pugno con decisione, alzandolo di fronte al maestro. Un piccolo taglietto sul dito aveva fatto scorrere del sangue su essa. Una goccia cadde al suolo. Impegno, d'ora in poi.

Riprese la sua posizione di difesa. Gambe divaricate di 180°, busto di lato. Leggermente piegato sulle ginocchia nella tipica posa da Shotokan. Piedi allineati alla stessa altezza delle spalle. Piede sinistro di lato, con il taglio ben visibile. Busto retto, braccio sinistro proteso in avanti con la mano sinistra aperta a taglio. Il pollice ben attaccato al resto delle dita. Mano destra, chiusa a pugno, dietro al fianco destro. Avrebbe osservato il maestro rimanendo immobile, cercando di trovare un punto debole. Da quel punto avrebbe dovuto far partire la sua strategia per metterlo con le spalle al muro. Osservai bene Itachi Kaguya. Il suo sguardo smeraldino cercò di analizzare meglio quello che aveva di fronte: un Chunin, un eletto del Villaggio. Un Leader, una vera macchina da combattimento. Come poteva sperare un neogenin di battere quel colosso. Non poteva partire, dunque, dai punti deboli del suo avversario, ma dai propri. Doveva capire in cosa sbagliava e renderlo il suo punto di forza. Doveva spiazzare il suo maestro, compiere qualcosa che egli non immaginava affatto, metterlo alle strette e quindi dare più ritmo al duello e spazzare via quell'aura di noia e calma che si era creata. Sapeva di avere un vantaggio: il maestro si credeva sicuro di poter prevedere ogni sua mossa. Come in una partita a scacchi, avrebbe dovuto muovere bene le proprie pedine per arrivare allo scacco matto. Sorrise. Forse una mezza idea l'aveva in mente.

- Si prepari. Sto arrivando!



Mosse il piede destro, quello dietro, lo stesso con il sinistro, imprimendo sul suolo una forza poderosa. I polpacci erano contratti come non mai. La spinta, che ricevette dal terreno, gli permise di muoversi in avanti con una velocità straordinaria, acquisita duramente durante l'allenamento settimanale. Si spostò leggermente sulla sinistra torcendo il piede destro nel tipico movimento per spegnere una sigaretta. Facendo forza sull'alluce, poteva cambiare direzione rapidamente, zigzagando lungo la traiettoria diretta verso il suo avversario. Questa manovra offriva un margine di protezione adeguato contro qualsiasi tipo di attacco a distanza.

« Sono un abile prestigiatore, lo sa? »



Gli disse mentre vi si muoveva contro. Sorrise. Uno shuriken partì dalla mano sinistra con un movimento parabolico del braccio. La traiettoria era molto difficile da interpretare, ma il bersaglio era uno solo: il quadricipite destro di Itachi. Il lancio sarebbe risultato solo un illusorio diversivo per distrarre l'attenzione altrui, spostandola da sé allo shuriken. Doveva essere rapido.
image
Nel frattempo, giunto in corrispondenza del Chunin, avrebbe portato il piede destro avanti per apporre resistenza alla velocità acquisita. Un freno naturale per sterzare il proprio corpo in una rotazione al fine di portare un calcio dal basso verso l'alto diretto alla testa dell'avversario. Non avrebbe mai potuto colpirlo, ne era certo. Dunque tentò una finta. Avrebbe - dopo che l'arto ebbe raggiunto la metà della sua traiettoria attuale - contratto il quadricipite per abbassare di colpo la gamba e puntare il tallone del piede contro l'addome superiore avversario. Incerto, avrebbe poi poggiato la gambe a terra, spostando il peso del corpo in avanti per portare, con il pugno destro ben chiuso, un potente diretto al pettorale avversario. Le nocche avrebbero impattato contro il pettorale destro del maestro. L'impatto avrebbe fatto uscire dalla manica il kunai che vi era nascosto andandosi a conficcare nella muscolo, ma non in profondità. Un'apparizione magica, dunque. Un trucco blando e da vecchia volpe.
Avrebbe infine portato, con il pugno sinistro, un montante basso con traiettoria obliqua da sinistra verso destra, andandolo ad impattare contro il fianco sinistro del maestro, mentre l'altro braccio - una volta portato il colpo precedente - avrebbe coperto la faccia da eventuali attacchi.
Infine Reed si sarebbe spinto all'indietro, portando la parte superiore della schiena ad aderire al suolo per portare - sfruttando il proprio peso - un doppio calcio simultaneo diretto nello stomaco del Kaguya. Lo stesso kunai, con cui prima avrebbe dovuto ferire il pettorale, era trattenuto sul piede, avendolo fatto scivolare dalla mano ed afferratolo grazie al chakra adesivo. L'arma sarebbe dunque partita in caso di allontanamento, sempre se non si fosse conficcata già nel corpo avversario.
Era molto fortunato il giovane Reed. Conosceva l'arte dei veleni e le sue armi ne erano cosparse. Se il maestro fosse stato colpito, le sue prestazioni sarebbero diminuite, portandolo a rallentare. Un vero colpo di fortuna per il ragazzo che avrebbe ottenuto un vantaggio - nonostante minimo. Rialzandosi da terra, avrebbe poi riassunto la posizione di difesa primaria, preparandosi alla controffensiva.






CITAZIONE

Status PsicoFisico.


Chakra: 145/200
Ferite: Nessuna.
Fatica: Spossatezza lieve.

Forza, velocità e resistenza sono pari a quelle di un Energia Verde.



Status Equipaggiamento.



Armi rivelate: Kunai x1
Equipaggiamento rivelato: Nessuno.
Veleno: Virtute Infrenatio.


SPOILER (click to view)
OT

CITAZIONE
Credo sia il momento di continuare questo addestramento, per portarlo alla fine. Visto che gli Esami Chunin si sono conclusi per il mio Pg, è tempo di terminare questa ruolata. Avanti sensei!
 
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.:Namikaze Minato:.
view post Posted on 2/10/2010, 02:42






~ Rabbia.
† Capitolo IV



Due figure solitarie erano una di fronte all’altra. Il più anziano tra i due stava spiegando al più giovane qualcosa, di cui - per il momento - non riusciva a coglierne il senso. Il giovane annuì convinto, ma sul suo volto si poteva notare ancora una certa confusione: era chiaro che non riusciva ad afferrare il senso di quelle parole, di quel consiglio prezioso che l’uomo chiamato Itachi Kaguya gli aveva appena dato. Si dice che i consigli siano un tesoro prezioso e vadano dati solo alle persone davvero meritevoli, ovvero alle persone in grado di poter trarne qualcosa da quelle semplici – ma efficaci e veritiere – parole. Un sorriso increspò le labbra del ragazzo. Sembrava aver ripreso la calma ed era pronto a riprovare quell’impresa impossibile quale era l’attaccare il Chunin della Nebbia - quel Kaguya che doveva portare il giovane Reed a diventare membro a tutti gli effetti del famoso clan del Kirigakure no Sato.
Assunse una posizione particolare: gambe divaricate di 180°, sinistra avanti piegata al ginocchio di 90°, destra leggermente semiflessa indietro, busto di lato, mano sinistra avanti e destra dietro la schiena, probabilmente nella tasca porta oggetti pronta a lanciare un’arma – si vedeva chiaramente che il ragazzo sapeva il fatto suo: conosceva bene le arti marziali – un posizione sia difesa che di attacco, semplice, veloce e molto efficace. Il Chunin abbozzò un mezzo sorrisetto: stava per testare la sua creazione, il suo allievo. Quasi tremava al pensiero di ciò che il ragazzo sarebbe diventato: vedeva in lui tanto potenziale. Quell’incontro sarebbe stato probabilmente l’ultimo tra i due. Il ragazzo avrebbe spiccato probabilmente il volo, diventando così una risorsa importante prima per il Clan, poi per il Villaggio. Forse un giorno si sarebbero trovati affidati una missione insieme, come team. Ma prima il ragazzo doveva affrontare quell’ultima prova: doveva dimostrargli di essere degno sia come allievo che come shinobi.
Fu così che – dopo aver studiato il maestro per un po’ alla ricerca di qualche falla nella sua difesa o qualche punto debole – il ragazzo partì all’attacco correndo verso l’altro in un movimento zigzoso, al fine di evitare di essere un bersaglio facile. Itachi lo sentì mormorare qualcosa:

« Sono un abile prestigiatore, lo sa? »

Il ragazzo aveva anche la forza ed il coraggio per scherzare: era inarrestabile. Questa era l’impressione che dava di lui. Con un rapido movimento del braccio, il ragazzo lanciò uno shuriken diretto al quadricipite destro del maestro. Il Chunin non era per niente spaventato: un colpo facile da schivare. Non capiva dove il ragazzo voleva andare a parare, ma decise di lasciarsi guidare. Mal che fosse andata l’avrebbe bloccato subito. Fu per questo che si spostò sulla sinistra ed attese il ragazzo, che nel frattempo aveva frenato la sua corsa portandosi a distanza basilare per portare un buon attacco di Taijutsu. Inclinò il corpo all’indietro, sfruttando il contraccolpo della frenata, per portare un velocissimo calcio alla testa dell’avversario. Il Chunin alzò il braccio velocissimo a bloccare il colpo, cosa che risultò facile ed indolore vista l’enorme differenza di forza e resistenza. Gli altri colpi furono una bazzecola. Il Chunin li bloccò tutti con estrema facilità. Era veloce, rapido. Più Reed cercava di intestardirsi con quegli attacchi, più lui diventava freddo e spietato. Lo colpì più volte e velocemente in punti quali quadricipite destro, pettorale sinistro e caviglia sinistra con rapidi pugni e calci per tenerlo buono e bloccargli i movimenti.

« Non sei ancora pronto per diventare Kaguya, ragazzo!» un veloce montante spedì Reed a terra.
« Essere Kaguya significa volere il sangue ell’avversario!Essere Kaguya significa cercare la morte dell’altro!Essere Kaguya significa essere SHINIGAMI! » sfoderò una katana. Reed spalancò gli occhi turbato. Una strana sensazione si era impadronito di lui. Paura. Un’amica terribile la paura. Può portarti alla tomba con facilità se non sei in grado di dominarla. Perché la paura incontrollata altro non è che il terrore, e quando si è terrorizzati non si ragione, si perde il lume della ragione a favore dell’istinto di sopravvivenza che, non riuscendo più a ricevere perfettamente tutte le emozioni sensoriali, inevitabilmente conduce se stesso a compiere un gesto sciocco, un errore che viene pagato a caro prezzo. Con la Vita. Reed era impaurito, ma non terrorizzato. Di sicuro quell’aura assassina che il sensei stava usando lo metteva molto sulla difensiva. Iniziò ad indietreggiare a terra, mentre il sensei avanzava verso di lui, la katana stretta nella mano destra lungo il fianco. Ad un certo, Itachi si bloccò e punto la spada contro il suo allievo.

« Alzati!Sei un disonore al CLAN!NON MERITI DI VIVERE SE QUESTO È IL TUO MODO DI SERVIRE I KAGUYA!» un fendete rapidissimo, carico di odio, spostò l’aria, facendo muovere i capelli di Reed « Da questo momento combatterai per la vita, ragazzo!Se sopravvive bene, altrimenti nessuno sentirà la tua mancanza!» gli sferrò un calcio. Reed portò le braccia ad incrociarsi davanti alla faccia per pararlo, ma la forza del colpo lo scaraventò all’indietro di qualche metro sollevando un nuvola di polvere.

« Tanto so che farai la fine di quel vigliacco di tuo padre… » parole dette quasi per caso, come se il sensei sapesse qualcosa. Cosa poteva sapere lui della sofferenza di Reed? Crescere con un tutore non era certo la cosa che voleva. Egli ammirava i suoi genitori e non avrebbe permesso che la loro memoria fosse infangata in questa maniera. Piano piano alla paura si sostituì l’odio. L’odio portò all’ira…e l’ira portò al non controllo. Una sensazione nuova per Reed che era sempre stato in grado di mantenere il proprio self-control.

« COME SI PERMETTE!?!?!?!» sfoderò un kunai che lanciò contro il maestro all’altezza del quadricipite destro con tutta la forza che aveva. Il Chunin usò la spada per deviarlo nel suolo.

« Che stupido tentativo!Pensi di fermarmi davvero? » i suoi occhi erano iniettati di sangue « oggi morirai Hyrigame! » si lanciò verso Reed, cercando di colpirlo con un fendente laterale. Reed sfoderò a sua volta la Katana e parò il colpo. Scintille sprizzarono dalle due lame. La forza del Chunin era impressionante. Reed non poteva nemmeno lontana paragonarsi ad esso. Eppure cercava di resistere. Era arrabbiato!Furioso!Non l’avrebbe fatta passare liscia al maestro Itachi per aver infangato la memoria dei suoi genitori. Poteva deridere egli stesso delle sue mancanze e della sua ignoranza ed incapacità, ma non poteva assolutamente screditare i suoi errori. Reed ristabilì l’equilibrio e partì velocissimo menando fendenti a destra e manca, alla cieca, cercando solo di fare male…gli interessava vedere il sangue nemico. Voleva infliggergli la massima punizione per ciò che era stato detto. Reed si stava ribellando. Ma fu tutto inutile. Itachi deviò un suo fendente con la katana, facendolo sbilanciare in avanti a destra. Reed si trovò così scoperto. Un calcio girato gli arrivò dritto in faccia, facendolo volare verso il muro dietro di lui. Quando impattò con la schiena si formarono decine di crepe nel muro dietro di lui. La katana del Genin volò lontano, conficcandosi al suolo qualche metro dietro di loro. Itachi si avvicinò lentamente. Quando fu davanti al ragazzo alzò la sua katana al cielo, tendendola a due mani come un vecchio samurai pronto al ritmo massimo durante la trance spirituale.

« MUORI, VIGLIACCO! »

Il fendente calò. Il giovane Genin vide passare davanti a sé tutta la sua vita in un attimo. Sono quei momenti in cui inizi a pentirti di tanti cose che non hai fatto e che avresti voluto fare. Il giovane avvertì la certezza della morte. Ma invece di abbattersi dentro di lui sfogò sovrano un senso di ribellione. No!Non sarebbe morto!Lui avrebbe spazzato via il sensei ed avrebbe così ripagato quel bastardo dell’umiliazione che aveva subito. Del misfatto che aveva compiuto. Della blasfemia che aveva pronunciato. Reed portò le braccia a proteggersi davanti al volto. Senti dentro di sé una forza potente sprigionarsi dall’interno. Istintivamente concentrò il chakra nelle bracci, facendone affluire una quantità spropositata per cercare di proteggersi in qualche modo. Avvertì come uno strappo. Fulmineo, rapido. E non sentì dolore. La katana era ferma a qualche centimetro dal suo braccio, bloccata da ossa che uscivano niente poco di meno che dalle sue braccia. Il sensei Itachi era rimasto di stucco. Non si aspettava che il ragazzo controllasse la tecnica segreta così velocemente. Ritirò la katana ed assunse la sua solita aria amichevole.

« Bravo, ragazzo. Ce l’hai fatta. Ora sei un Kaguya. Ricorda la sensazione che hai provato quando hai evocato la tua Kekkai Gekkai. »

Ma Reed non era soddisfatto. Voleva sapere di più.

« Che cosa vuol dire? »

Itachi lo fissò negli occhi sorridendo.

« Vuol dire che sei riuscito a risvegliare i geni sopiti in te. In questo modo puoi riuscire a manipolare il tuo sistema osseo, facendo fuoriuscire le ossa dal tuo corpo, estrarle del tutto o parzialmente, usarle come lame fortissime e resistentissime. Puoi anche sparare proiettili d’ossa. Inoltre il cotante afflusso di chakra all’interno del sistema osseo rafforza anche il tuo corpo in generale, rendendoti più forte, veloce, agile e molto di più. Hai appena avuto accesso al più grande potere che si possa desiderare. Fanno buon uso. Il mio lavoro è concluso. Sei stato bravo. E molto più veloce di quanto mi aspettassi. Sono fiero di te ed anche i tuoi genitori lo sarebbero se fossero qui a vederti » gli diede una pacca sulla spalla. Poi sparì in un buffo di fumo lasciando solo il ragazzo a meditare su ciò che era appena successo. Reed concentrò nuovamente il chakra nel sistema osseo. Questa volta gli venne più facile perché lo avvertiva come una parte volontaria di se stesso e non come una cosa passiva come nel resto degli esseri umani. Il Genin osservò lo spuntone osseo che gli usciva dal palmo. Era affilato e molto resistente a giudicare dall’analisi tattile fatta dal ragazzo. Quando fece ritirare l’osso, la ferita lasciata dallo stesso subito si rimarginò. Era veramente un dono straordinario. Poteva farne un grande uso. Poteva diventare veramente potente… .





CITAZIONE

Status PsicoFisico.

Chakra: 145/200
Ferite: Vari ematomi su tutto il corpo.
Fatica: Esausto

Forza, velocità e resistenza sono pari a quelle di un Energia Verde.

Status Equipaggiamento.

Armi rivelate: Kunai x1, Katana x1
Equipaggiamento rivelato: Nessuno.
Veleno: Virtute Infrenatio


 
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¬Kob
view post Posted on 4/10/2010, 21:52




Allora...
ho finalmente ultimato di leggere tutti i post, tuoi e di Black, che fortunatamente avevo iniziato a leggere pochi giorni fa, ovvero quando mi chiedesti consiglio, e devo dire che sei veramente bravo.
Hai uno stile di scrittura molto fluido e costante, che non sempre si riscontra in altri player. On gdr hai stilato un ottima trama, che si è conclusa sfortunatamente troppo tempo dopo l'inizio dell'allenamento, tanto che si riscontrano diversi cambiamenti. E' stato eccezionale il modo in cui hai descritto l'attivazione della tua innata, anche se certamente avresti potuto descrivere più approfonditamente lo sviluppo dei tuoi poteri oltre questo punto. Certo, dopo tutto questo tempo ritengo sia ormai superfluo, anche perché ti sarai stancato di ruolare un pg di grado ed energia inferiore al tuo attuale. Off gdr, come ho detto, sei molto bravo, ma ti consiglio di stare molto attento e di rileggere il brano alla fine, perché a volte dimentichi parole o lettere, errori che possono essere di battitura o distrazione.
Ricevi: 450 ryo e 70 punti exp.

Chiudo la discussione, nel caso in cui tu ritenga di meritare di più contattami in via privata o apri un topic in supporto.

 
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9 replies since 2/2/2008, 22:11   359 views
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