Corso misto Kr-15

« Older   Newer »
  Share  
Shadow alkemist
view post Posted on 27/3/2013, 17:38 by: Shadow alkemist




Cominciamo con una di quelle attività che, a mio avviso, risultano essere tra le più importanti in un gdr descrittivo: la correzione dei post. A ogni turno correggerò tutti, o quasi, i vostri errori, citandoli e spiegando da dove deriva l’errore, inserendo se possibile anche delle possibili soluzioni. Come nella vita vera bisogna anzitutto apprendere dai propri sbagli e cercare di non ripeterli. Per migliorare il vostro stile di scrittura consiglio di dare sempre uno sguardo anche alle correzioni che vengono fatti ai post dei vostri compagni, così da non dovermi far ripetere le spiegazioni legate ad errori simili.
In ogni caso vi dico che la valutazione generale per ora è buona, noto con piacere che avete preso tutti sul serio questo primo post di presentazione, introducendo il carattere e l’aspetto fisico del vostro pg (e naturalmente altrui): la consegna iniziale è stata rispettata. Avete tutti un buono stile e scrivete parecchio, questo quindi mi porta a non assegnare limiti di righi minimi da raggiungere, pongo fiducia nelle vostre capacità. Ciò detto cerchiamo anche di divertirci e invito tutti all’umiltà (tutti sbagliamo, me compreso) nell’accettare anche delle cazziate, quando ce ne fosse bisogno. Procediamo ora all’analisi dei singoli.

Marco:
Nonostante questa sia la tua prima esperienza nel gdr ti sei comportato piuttosto bene, interessanti i primi spunti che hai lanciato sul carattere e l’aspetto fisico del pg, trovo inoltre interessante il collegamento con l’ossessione per l’igiene del tuo pg e l’aspetto decadente del casolare davanti al quale svolgerete le prove. Ti consiglio d’ora in poi di cercare di sopperire ad una piccola mancanza: le descrizioni dei luoghi aperti ed ampi. Una cosa che vale per tutti: per diventare dei buoni player è importante saper descrivere la psicologia del proprio pg, il suo aspetto fisico, le sue interazioni con gli altri, l’ambiente esterno e la “fusione “ tra quest’ultimo e il pg che muovete. Tu devi esercirti su questi ultimi due punti. Errori nel tuo post ce ne sono, ma nulla di eccessivamente grave. Devi però fare attenzione alla punteggiatura, ci tengo parecchio. Dato che la cosa vale anche per gli altri due: la punteggiatura serve a dare il ritmo, a far immaginare sensazioni e scandire attimi, quindi per essere più sicuri nella stesura dei vostri post vi consiglio di rileggere a volte anche ad alta voce, così da rendersi conto delle pause che create con la punteggiatura scelta.
Comunque il problema principale che ho riscontrato in questo post è legato alla mancata gestione di aspetti tipicamente legati al gdr… Tu hai peccato di autoconclusività in più momenti, scrivendo parole mai pronunciate (o non ancora) dai tuoi compagni, muovendo i loro pg. Essendo tu il primo non puoi sapere cosa faranno gli altri, ecco perché anche nelle vostre interazioni dovrete utilizzare il periodo ipotetico, sebbene in italiano non lo useremmo in tutti i contesti che invece adottiamo qui per il gdr. Stesso dicasi per le parole che hai fatto pronunciare al mio pg (non soltanto tu), però su questo posso lasciar correre perché ho volutamente lasciato dei “vuoti narrativi” perché voi li riempiste come più vi sembrava consono.
In ogni caso buon inizio, dai ora un’occhiata ai tuoi errori.

CITAZIONE
non aveva con se molti soldi.

Come mi è capitato di dire anche ad altri, il “sé” va con l’accento quando è solo (altrimenti sembra la particella che introduce l’ipotetica), mentre quando è accompagnato da “stesso” non vuole l’accento. So che in giro si trova di tutto e di più su questa cosa, ma ricordo bene gli insegnamenti che mi diedero ù_ù
CITAZIONE
un’importante parte di se

Stesso errore di prima.
CITAZIONE
portando via con se

Ancora
CITAZIONE
Quel fuoco era stampato nella mente di Masahiro come una fotografia, tanto risplendeva nel buio come un diamante nella polvere

Le due frasi a livello logico non sembrano ben consequenziali, la seconda non credo sia un giusto prosieguo della similitudine della fotografia.
CITAZIONE
L'obbiettivo successivo era il cimitero, aveva visitato quella tomba poche settimane prima. Credeva di aver pianto, o forse era stata la pioggia battente ad aver bagnato il suo volto.

Qui invece ti segnalo errori di punteggiatura: nella prima frase avrei utilizzato i due punti, successivamente una virgola e alla fine i puntini sospensivi. Così avresti reso il periodo molto più fluido e piacevole alla lettura, sfruttando anche l’impatto emozionale delle parole.
CITAZIONE
Per Masahiro la puntualità era fondamentale. Era solito presentarsi in anticipo agli appuntamenti, ma quella volta decise d’arrivare giusto in tempo per evitare d’apparire impaziente

Anche qui andava migliorata la punteggiatura, il punto iniziale non ci sta bene, erano necessari i due punti.
CITAZIONE
A circa tre chilometri più a sud c’era un piccolo molo. Da lì si sarebbero imbarcati per raggiungere un’isola nel Paese del The che rispondeva al nome di Nagi.

Ti segnalo un altro errore di punteggiatura.. Invece del punto all’inizio andava usata una virgola perché il discorso è tutto unito e la virgola segnala le diverse tappe e movimenti.
CITAZIONE
Arrivati di buon passo al mare, Masahiro capì che la cosa non sarebbe stata così semplice. Ad aspettarli c’era un piccolo scafo di fortuna con due remi.

Stessa cosa di prima
CITAZIONE
Masahiro non aveva problemi a compiere sforzi fisici. La possente stazza l’aiutava da un lato

Anche qui è necessaria la virgola
CITAZIONE
molto sicuro di se

Stesso errore che già avevi fatto in precedenza
CITAZIONE
Il panorama cambiava di quando in quando. A volte si notava un’enorme scogliera

Virgola..
CITAZIONE
non ebbe mai avuto grandi occasioni per fare escursioni

Questo è un errore di coniugazione e quindi un po’ più grave dei precedenti.. la forma corretta sarebbe stata: “non aveva mai avuto”, il trapassato remoto non si usa praticamente mai (il passato remoto sì, ovviamente)
CITAZIONE
A notte fonda, fu permesso ai ragazzi di riposare qualche ora. A remare sarebbe stato Mikawa

Qui volendo si poteva eliminare la prima virgola e soprattutto sostituirla al punto.

Haku:
Anche il tuo è un buon post, hai un buon livello di base e ampi margini di miglioramento. Peccato per la punteggiatura, nel tuo caso ha rovinato un po’ l’impatto generale, quindi la prossima volta fa’ più attenzione. Il tuo stile mi piace, prende il lettore e in certi casi lo fa sorridere e questo è sicuramente un buon segno. Sono rimasto soddisfatto del tuo realismo, è la base per una buona conduzione del gdr. Buona la descrizione sugli ambienti esterni, come già detto a marco vorrò vedere come integrerai l’habit al pg. Leggi ora i tuoi errori:

CITAZIONE
Nel suo profondo si nascondeva anche una nota di crudeltà, nonostante la sua età fosse ancora così acerba. E quella nota era già stata vista da suo nonno Yamamoto

Questa viene considerata una ripetizione (“nota”), sebbene fosse intenzionale non sortisce l’effetto sperato, meglio dunque usare i pronomi. Al posto del punto avrei utilizzato una virgola, anche perché si tende sempre a limitare l’uso di frasi che iniziano con la congiunzione “e”.
CITAZIONE
Allo stesso tempo però temeva quella nota

Eh si, mi sa proprio che è una ripetizione XD usa sinonimi come “vena” o delle espressioni un po’ più lunghe (in mancanza di sinonimi). Ricordate che tendenzialmente uno stesso termine non va riutilizzato, tranne in alcune figure retoriche, se non dopo circa 10 righi (senza fossilizzarsi troppo sul limite).
CITAZIONE
Una lettera consegnata da una fattorino accademico. All’interno la sua chiamata all’Accademia di Otogakure per compiere il suo corso Genin.

Qui meglio o una virgola od i due punti.
CITAZIONE
il Nonno lo rimproverava duramente ad divagazione.

Errore di distrazione, immagino tu abbia dimenticato di scrivere l’aggettivo “ogni”
[QUOYE]Il giovane Akadou guardò il Vecchio. Due generazioni di ninja a confronto. Eredità che passava da Nonno a Nipote[/QUOTE]
Inserirei all’inizio o i due punti o dei puntini sospensivi, successivamente una virgola.
CITAZIONE
Inoltre aveva sei braccia. Sembra una cosa strana, sovrumana, ma quell'uomo aveva proprio sei braccia. Inoltre sembrava avere un terzo occhio, chiuso, fermo così come le braccia

Inoltre è una congiunzione, quindi tendenzialmente va dopo virgola. In questo caso si riscontrano entrambi i problemi evidenziati precedentemente: ripetizione e punteggiatura.
CITAZIONE
Ma il sonno indubbiamente si rovinava. E la mattina era ancora più stanco. Ma non per questo il dodicenne demordeva.

Qui per rendere il periodo fluido e corretto andava eliminato il primo “Ma” ed inserire virgole al posto dei primi due punti fermi.
CITAZIONE
Non era freddo come il Kinchou, era cordiale, così gli aveva insegnato sua madre. Ma non per questo era meno combattivo del suo accompagnatore.

Ultimo errore del post, ancora il punto davanti al “ma”.. andava inserita la virgola.

Dive:
Simpatica la caratterizzazione del tuo personaggio, mi ricorda la conduzione di un mio vecchio pg, tuttavia ti avviso già da ora che dovrai essere attento a cercare di evolvere il suo aspetto psicologico, altrimenti fossilizzarsi sulla costante “pigrezza” potrebbe rendere col tempo il tuo pg un po’ scialbo. Non è un problema che devi curare già da adesso, ma è bene che io ti avverta :) Il tuo stile è buono e fai meno errori degli altri, ma è migliorabile: devi rendere il tutto più fluido e scorrevole. Anche tu come Marco hai commesso un errore di autoconclusività mettendo in bocca al mio npg delle parole che non avevo pronunciato, ma essendo io il sensei stavolta passa per la stessa ragione che ho spiegato a marco poco più su.
Vorrei infine segnalarti che la legenda che utilizzi può comportare confusione (parlato altrui e pensato sono identici) e dato che questa esiste per ragioni pratiche atte a rendere il tuo più agile, è meglio se modifichi dal prossimo post. (è ovvio che si capisce comunque dal contesto chi è che parla, o quando c’è una riflessione)
Vedremo cosa altro saprai fare, ora veniamo ai tuoi errori:

CITAZIONE
ma addirittura un’ulteriore innovazione all’interno di come gli insegnamenti

L’espressione “all’interno” non è ben legata all’interno del periodo, in questi casi o va utilizzata prima, o è da coadiuvare con dell’adeguata punteggiatura, o eliminare del tutto il particolare superfluo.
CITAZIONE
era orma

Errore di distrazione, manca la i.
CITAZIONE
Si richiedeva allo studente di farsi trovare alle 8 al varco dal proprio sensei, che lo avrebbe scortato fino a Nagi

Quest’intera frase è come un’enorme ripetizione, perché riutilizza le stesse parole sfruttate solo pochi righi più su nel discorso del fratello maggiore… Fa’ più attenzione, non serve essere ridondanti nelle spiegazioni.
CITAZIONE
come se si trovasse il proprio posto nel mondo, dopo aver vagato per secoli.

“Come se trovasse”, il si in questo caso è scorretto perché il complemento oggetto è “posto” e non sottintendi “se stesso”.
CITAZIONE
Ray non conosceva il vero significato della parole obbedire; diciamo che se pur ne aveva un’idea generale, preferiva di gran lunga ignorare: essa, e chiunque cercasse di applicarla

Qui la frase è contorta oltre ad avere una punteggiatura errata.. Il punto e virgola va messo quando ci si distacca in buona parte dalla frase principale, pur restando in tema, quindi in questo caso ci voleva una virgola, o al massimo i due punti, inoltre dopo “ignorare” andavano eliminati i due punti. In più non mi sarebbe dispiaciuto vedere utilizzato il congiuntivo nella subordinata (“se pur ne aveva un’idea…”)
CITAZIONE
Finché l’incontro con una piccola radura segnò la fine dell’alta tensione.

Questo finchè ad inizio frase non significa molto, perché così come è messo è completamente spezzato da ogni contesto, va legato a proposizioni precedenti.
CITAZIONE
che fanno da balia a quattro deficienti senza coprifronte. Ora…

Siete tre.
CITAZIONE
Ipotizziamo che anche lo shinobi di Oto sia il maestro di questo qui. Ciò significa che sono giunti fin qui anche loro per sostenere un addestramento per diventare genin.
E se ciò fosse esatto, si spiegherebbe il perché siamo giunti fin qui.

Hai usato “qui” un numero di volte piuttosto alto, è una ripetizione piuttosto fastidiosa.

Adesso tocca a me, per dubbi o chiarificazioni non esitate a chiedere.
Inizio col postare le valutazioni, modificherò il post con il testo On gdr appena sarà pronto, tranquilli non dovrete aspettare molto ;) Scusate comunque l’attesa, ma come avrete capito è stato un periodo particolarmente attivo per il sottoscritto.


Chapter two: A difficult partnership

Un ragazzino dai capelli d’un bianco prematuro, due semi-giganti provenienti dalla Nebbia ed infine insegnanti che più diversi, almeno fisicamente, non potevano trovarsi: ecco il quanto mai bizzarro quintetto che avrebbe fatto della pacifica Nagi una base operativa per la formazione di nuove reclute ninja. Indoli, storie, tradizioni ed abilità differenti: tutti elementi da mettere su un’immaginifica bilancia da mantenere in equilibrio per la riuscita di un corso diplomaticamente difficile da gestire. Se qualcuno d’esterno avesse potuto scommettere su chi rappresentasse il ruolo di potenziale destabilizzatore, probabilmente avrebbe puntato dei ryo sul losco figuro dagli otto arti, che non s’era di certo posto come il più socievole e disponibile alla collaborazione. Keita, insegnante più esperto, si era già trovato di recente in una situazione simile e capì sin da subito che gli spettava il compito ingrato di reggere le redini dell’intera squadra.. Dunque nonostante il disappunto per la mancata stretta di mano, prese atto del temperamento piuttosto freddo del collega e decise di ricambiare con la stessa durezza; mentre i ragazzi concludevano le rispettive presentazioni, chiamò in disparte il Ragno per stabilire alcune linee guida di base…
Allontanatisi di qualche metro rispetto ai ragazzi, il Mikawa prese subito la parola guardando dritto negli occhi il suo strano interlocutore.
Non mi interessa perché ad Oto abbiano scelto proprio te, ma ormai siamo qui e non ho intenzione di fallire nella missione che mi è stata assegnata. Ho già svolto un corso misto proprio in quest’isola con un membro della Foglia, quindi ti toccherà quanto meno prestarmi ascolto.
Il cacciatore restò in silenzio, decise di non interrompere quella pseudo-arrogante figura che tanto ostentava conoscenza di un luogo al quale non apparteneva, tuttavia i suoi occhi dalle tonalità dorate non cessarono di ricambiare lo sguardo di sfida che gli era stato lanciato… Probabilmente era caduto nella trappola mentale tesagli dall’insegnante della Nebbia: quest’ultimo l’aveva provocato, trattandolo come un qualsiasi studentello in attesa di direttive da un superiore e tutto ciò non poteva che risvegliargli antichi sentimenti di furie ancestrali, a stento repressi. La replica puntuale e pungente non tardò, quindi, ad arrivare: Il fatto che tu abbia già leccato il culo di un foglioso non mi suscita il minimo interesse. Potrei raccogliere la tua sfida in qualsiasi momento e far sembrare la tua morte un semplice e banale incidente… Ma sappiamo entrambi che le apparenze vanno mantenute, iniziamo ad addestrare semplicemente questi novellini, ce n’è sempre di tempo per incrociare le lame
Sebbene un personaggio come il Kinchou potesse terrorizzare interi eserciti, non destava alcuna preoccupazione nel Kiriano, egli infatti s’era trovato a confrontarsi con l’Oinin più pericoloso della Foglia e ne aveva saputo ottenere il rispetto: aveva cercato d’intravedere il volto della morte, nascosto appena da una maschera dalle fattezze feline, e già allora aveva affrontato la situazione a testa alta. Adesso in quel gioco politico e psicologico si sentiva in vantaggio, paradossalmente si ritrovò a ghignare davanti al semi aracnide: il primo round se l’era aggiudicato con l’astuzia, il corso ora avrebbe potuto finalmente avere inizio.
Seguimi, dentro quel casolare in malora c’è qualcosa che ci potrà essere utile
I due colleghi si sarebbero quindi diretti verso l’ingresso della grande struttura, senza nemmeno voltarsi a fornire delle spiegazioni agli impreparati studenti, che tutto avrebbero potuto pensare di quella strana situazione in cui s’erano ritrovati, forse loro malgrado…
Una volta dentro le assi di legno scricchiolarono leggermente, donando alla breve camminata dei due chunin un’ambigua colonna sonora di cattivo gusto, a spezzare il ritmo fu ancora una volta il Kiriano, che sovrastò con la voce quei “magnifici” suoni:
Immagino che la tua mira non sia niente male, credi che i tuoi concittadini possano reggere un allenamento basato sulla precisione, pur non avendo tutti la fortuna di possedere un occhio in più?
Il tono provocatorio era sempre lo stesso, ma stavolta il bersaglio era completamente errato: Keita aveva cercato di colpire il presunto senso nazionalista di Takashi, peccato che questi non ne avesse alcuno. Dall’immediata risposta poté quindi accorgersi di aver sbagliato strategia e colse la grande indifferenza del Kinchou, che al contrario riuscì a colpire un nervo scoperto del nuovo avversario
Perché dovrebbe interessarmi qualcosa della salute del mio villaggio. Se non sbaglio siete voi quelli che devono convivere con la nebbia perenne, sei sicuro che qui non ci sia troppo sole per i vostri poveri occhietti?
Il colpo assestato dall’Otese raggiunse senza problemi il bersaglio, che accusò intimamente l’affondo, restando in religioso silenzio.
Giunsero in fretta dinanzi ad una porta, posta a fianco delle scale che davano accesso al piano superiore, e senza ulteriori indugi venne aperta, rivelandosi uno sgabuzzino pieno di strani utensili. Il chunin dai capelli neri estrasse otto congegni tutti identici: uno strano marchingegno di base rettangolare, con una colonnina centrale alta circa 1 m ed all’estremità superiore un semicerchio semovente al cui interno erano installati dei piatti di ceramica bordeaux.
Sprezzante fu il commento dell’aracnide: Non mi dirai che ci hanno sbattuti in quest’isola del cazzo solo per trovare oggettini del genere? Découpage e artigianato, di dubbio valore artistico, non pensavo fossero necessari alla formazione di un ninja.
Infastidito e con un certo distacco il sensei proveniente da Kiri gli rispose a tono: Non sapevo fossi un esperto d’arte, usi tutte quelle braccia per fare lavoretti in ceramica?
Un silenzio astioso scese fra i due, ma presero comunque a collaborare: si divisero in maniera più o meno equa quei marchingegni, naturalmente il Kinchou poteva trasportarne di più grazie agli arti supplementari, e salirono le scale… Ignorato il primo piano, giunsero direttamente al secondo dove trovarono un corridoio che aveva ben dieci finestre che davano sull’esterno, da lontano potevano osservare i loro tre studenti, ancora ignari dei piani che erano in preparazione proprio per loro…
Il Mikawa prese nuovamente parola, illustrando le caratteristiche degli oggetti che avevano appena trasportato: E’ un aggeggio che permette di lanciare quei piatti di ceramica in aria solo azionando questo pulsante alla base di ciascun congegno. Come puoi notare i “piatti” hanno un diametro di circa 30 cm, abbastanza grossi per essere visibili da lontano, possiamo anche orientare il braccio superiore in base alla convergenza che vogliamo dare ai piatti. Saranno dei bersagli perfetti per stimolare le capacità di analisi e di lancio di shuriken e kunai.
L’altro si limitò ad un cenno del capo, accettando così ufficialmente che quel primo sistema d’allenamento venisse allestito; in fondo ne apprezzava agilmente i vantaggi. Decisero così di sistemare ogni apparecchio dietro ciascuna finestra, eccetto la penultima sia a destra sia a sinistra: la disposizione non era casuale, i ragazzi se ne sarebbero presto accorti. I due confabularono un altro po’ e decisero quindi le traiettorie che i piatti avrebbero dovuto compiere nel corso di quell’esercizio, che si sarebbe svolto per gradi. Prima di uscire e raggiungere i ragazzi, si premurarono infine di lasciare delle copie corporee di se stessi, create con le rispettive tecniche della Kage mane no jutsu e della Moltiplicazione Acquatica, per attivare e direzionare il getto dei consegni meccanici.
Una volta di nuovo davanti agli studenti fu il Kinchou, fino ad ora osservato come fosse una bestia da circo o, nella migliore delle ipotesi, come una star, ad assumersi il compito di spiegare in cosa consistesse la prima prova.
Ci siamo, la prima prova del vostro addestramento sta per cominciare. Come avrete immaginato non siamo andati a fare amabili chiacchierate, ma abbiamo preparato una “sorpresa”...
Si prese una pausa teatrale e proprio in quel momento una sua copia fece scattare senza preavviso alcuno il primo piattello, proveniente dalla finestra centrale: esso volò rapido nel cielo, ma fu breve la sua “vita” perché con un gesto fulmineo Takashi estrasse dal portaoggetti un kunai, che con maestria lanciò grazie ad una semplice flessione del braccio destro dal basso verso l’alto… Il frisbee fu abbattuto esattamente al centro dal kunai, che lo passò da parte a parte, riducendolo in piccoli pezzettini che caddero rapidamente sul terreno. Un’azione precisa, rapida, difficile da recepire, per occhi inesperti, in tutti i suoi piccoli particolari: probabilmente aveva stupito gli allievi presenti.
Un esempio pratico vale più di mille parole. La prova consiste nel distruggere esattamente al centro i piattelli che sbucheranno da quel casolare, servirà a sviluppare capacità d’analisi, abilità fisiche e l’utilizzo di armi da lancio. Ora mettetevi a 15m di distanza dalla facciata di quell’edificio un po’ lercio. Se avete domande le rivolgerete a lui. Concluse così il suo rapido discorso, scoccando l’ennesima frecciatina all’indirizzo del collega non troppo amato.
Il primo esercizio sarebbe stato relativamente semplice: i ragazzi si sarebbero dovuti posizione alla distanza indicata dal maestro del Suono, pronti a colpire un piatto ciascuno. Ne sarebbe partito uno per volta, a distanza di circa 40 secondi l’uno dall’altro, dalle due aperture estreme e da quella centrale. Non sarebbe stato un inizio facile, nonostante la traiettoria rettilinea, l’assenza di vento, e la “modica” altezza dal terreno (circa 8.5 m) ove erano situate le finestre, dietro le quali i ragazzi non potevano scorgere i congegni.
Finora tenutosi in disparte, Keita decise di aggiungere qualche particolare, giusto per mettere in chiaro che anche il suo parere dovesse esser rispettato: Se non colpirete il piattello esattamente al centro, esso non si distruggerà e non potrete considerare superato il primo step di questa prova. Usate l’utensile che ritenete più adatto, chiaramente fra kunai,shuriken e spiegi.
Ciò detto si conclusero ufficialmente le spiegazioni, ambedue i sensei si fecero da parte ponendosi agli estremi opposti rispetto al terzetto…
Dopo aver completato il primo step avrebbero concesso loro ben dieci minuti di pausa per riposarsi e riprendere le energie, prima di cimentarsi al livello successivo. Il secondo step infatti prevedeva una difficoltà maggiore: sempre dalle stesse postazioni sarebbero partiti i piatti, che avrebbero assunto una rapida traiettoria curva, piuttosto ampia, convergente l’una verso la destra del giovane che si fosse posto di fronte il lato sinistro dell’edificio, l’altra verso la sinistra dell’altro ragazzo, mentre per la postazione centrale il tutto si sarebbe complicato da un’alternanza tra una convergenza a destra ed una a sinistra (secondo un’alternanza regolare). Quand’anche fossero i tre riusciti a superare la prova non avrebbero avuto il tempo di gioire dal momento che la terza sottofase sarebbe cominciata subito dopo: dalla prima e dalla terza finestra, dalla quarta e della sesta ed infine dalla ottava e dalla decima, sarebbero partiti due piattelli in contemporanea, che, formando un arco in cielo (l’uno verso sinistra,l’altro verso destra), si sarebbero trovati a convergere in una posizione centrale, dove, solo per una frazione di secondo, si sarebbero sovrapposti. Il compito degli allievi, inutile aggiungerlo, era spaccare i piattelli in quel preciso istante.
Tuttavia se la terza miniprova fosse loro sembrata ardua, non potevano neanche immaginare la complessità della quarta ed ultima…
Ancora una volta, anticipando ogni spiegazione, il Kinchou raggiunse la posizione centrale ergendosi innanzi al ragazzo che l’occupava… Sarebbe stato solo allora che tutti ed otto i congegni si sarebbero attivati contemporaneamente, prendendo direzioni ben più complesse delle precedenti: a disturbare lo schema precedente s’inserivano infatti due piatti che compiva un’irregolare traiettoria a zig-zag, l’uno sbucante dalla quinta finestra e l’altro dalla settima… Takashi attivò per un istante la sua temibile abilità innata, ridando così possibilità agli arti supplementari di muoversi… Il terzo occhio si aprì di scatto non appena i dischi di terracotta partirono dal casolare e con grande abilità, imprimendo ad ogni polso un’andatura differente, colpì con 3 kunai e 2 shuriken nello stesso istante tutti i piattelli: si fracassarono producendo un sinistro rumore. Potenza, velocità, precisione.
Voltatosi, si rivolse con fare sprezzante al Kaguya, che sin dall’inizio s’era soffermato troppo a lungo a squadrare il suo corpo non totalmente umano, sussurrandogli: Piaciuto lo spettacolo?
Con tutta calma si sarebbe poi allontanato per riprendere la posizione precedente, in modo da osservare i movimenti successivi degli allievi; nel mentre toccò quindi nuovamente Keita a concludere la spiegazione:
Dato che nessuno di noi altri possiede così tante mani, per distruggere tutti i piattelli nello stesso istante, condizione fondamentale per superare finalmente la prima prova, dovrete probabilmente collaborare. Buona fortuna… Quest’ultimo augurio fu accompagnato da un ghigno, espressione a cui aveva ormai abituato gli ancora inesperti allievi.
Chissà se quest’ultimi si sarebbero mostrati capaci di superare anche lo step finale…

Bene, se avete problemi a comprendere il posizionamento dei marchingegni potete consultare questo link: x. La prova penso sia piuttosto chiara, nel caso chiedete. Ricordate inoltre di non cadere nell’autoconclusività: non potete dire cosa fanno i vostri compagni, o al massimo potete usare il periodo ipotetico (soprattutto nel caso vi mettiate d’accordo). Un’altra cosa fondamentale per il gdr: il realismo. Siete degli studentelli, l’ultimo grado della scala sociale, insomma non sapete fare quasi niente. Voglio leggere post in cui parlate di fatica (fisica e psichica) e gestite bene il cursus del tempo. Troverò fortemente irrealistico vedere risolta l’intera prova in un’ora o giù di lì. In realtà avrei voluto incasinarvi la vita molto di più con la quarta sottoprova, ma ho pensato che forse avrei creato troppi problemi nello stilare un post agile e coerente in ogni sua parte. Anzi facciamo così: se volete che incrementi la difficoltà, mi avvertite ed io modifico al volo,altrimenti resta tutto così. Buona fortuna… Stavolta lo dico senza alcun ghigno XD[
Ps. è possibile che troviate degli errori perchè non avuto il tempo di rileggere


Edited by Shadow alkemist - 30/3/2013, 13:09
 
Top
4 replies since 7/1/2013, 00:44   233 views
  Share