≈Stulta Crudelitas

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~Daniele
view post Posted on 4/4/2012, 13:40




Narrato
Pensato
Parlato
Altri PG
Parlato Kakashi
Pensato Kakashi


InheritanceCrescere.
Acquisire esperienze e ricordi, fare incontri piacevoli e non, relazionarsi con il prossimo al fine di raffinare il proprio animo oppure degenerarlo nella più profonda corruzione.
Qualunque sia il percorso che ognuno sceglie per se stesso, ha l'obbligo di proseguire incessantemente, senza mai potersi fermare in una tappa, in un momento della propria vita che egli considera massimamente favorevole e gioioso. Questa è l'unica crudele verità sulla vita dell'uomo. Egli potrà vantare il proprio libero arbitrio, ma è costretto da una forza superiore, che si identifichi con un Dio misericordioso oppure indifferente o con il Fato, una forza della Natura, uno Spirito Assoluto, a camminare per la propria strada, seguendo quel sentiero che lo allontana sempre più dal momento della propria nascita e, scivolando via attraverso l'infanzia e l'adolescenza, lo accompagna fino alla maturità per poi approdare, oramai ridotto ad uno stretto e dimenticato sentiero nel periodo senile, congedandosi definitivamente con la morte.
In che tappa fosse Alphonse, questo il ragazzo non lo sapeva: era ancora nell'adolescenza, periodo di follie per ogni giovane che si rispetti, eppure il mancato sostegno famigliare, l'assenza di un "nido" in cui tornare, lo aveva inevitabilmente reso più maturo, più adulto, andando però ad intaccare il normale processo di evoluzione della psiche di un individuo.
Non che questo comportasse disturbi di alcun tipo nel Genin, che poteva vantare una salute fisica e mentale molto buona.
Era uno dei tanti, forse troppi ragazzi con alle spalle un passato difficile, ma, nonostante tutto, poteva affermare con una certa sicurezza di essere un ragazzo fortunato e felice.
Tutto ciò che il giovane sapeva di se stesso è che era vivo, energico e che aveva appena abbandonato un sentiero di campagna per immettersi in una strada battuta e lastricata di pietre levigate e ordinatamente disposte. Aveva varcato la soglia dell'imponente cancello Sud del villaggio della Foglia, immettendosi nella frenetica cittadina dopo aver speso qualche ora nell'area boschiva circostante, concedendosi il lusso di una passeggiata rilassante.
Era solito intraprendere escursioni naturalistiche di tal genere dopo avvenimenti importanti nella sua vita, questo perché una serie di interminabili pensieri cominciava ad affollare la sua mente, e solamente in posti calmi, silenziosi, quasi idilliaci come quelli che circondavano il villaggio, trovava la giusta calma e serenità per analizzarli e riordinarli.
Erano passati pochi giorni dalla fine dell'allenamento sostenuto con Kakashi, dal quale l'Alchimista non era uscito solamente rinvigorito nel fisico e nella mente, ma aveva risvegliato dentro sé un potenziale dormiente, donatogli, probabilmente, involontariamente, da suo padre, un Uchiha, la notte del concepimento.
Gli occhi aurei dei giovane, infatti, a suo comando potevano tingersi di un rosso cremisi, profondo ed intenso come il sangue. Sharingan. Questo era il nome di quell'occhio così potente di cui aveva sperimentato in prima persona i benefici.
Camminando sulla via di casa, si imbatté in un piccolo chiosco ove era possibile gustare il Ramen. Se Al non avesse già provato la bontà di quei piatti non sarebbe mai entrato nel locale, che dall'esterno appariva molto piccolo, quasi scadente, ma che all'interno celava forse il miglior cuoco di Konoha, il cui Ramen era conosciuto in tutto il Paese.
Attratto dalla possibilità di gustare nuovamente quella prelibatezza, ed avvicinandosi l'ora di pranzo, si addentrò nel chiosco, scostando con una mano la stoffa decorata posta sull'entrata.

Buongiorno! Vorrei una porzione di Ramen con maiale e cipolla..

Si ne faccia due, grazie

Una voce profonda aveva corretto l'ordinazione del ragazzo, che immediatamente si voltò, per trovare la conferma all'identità dell'uomo che gli era stata già fornito dall'udito, avendo riconosciuto il suo timbro vocale.
Un uomo alto, atletico e dai capelli argentei era entrato nella locanda, per poi guadagnarsi il posto accanto al giovane ragazzo. Era proprio Kakashi, il mentore che lo aveva addestrato pochi giorni prima e che, per la prima volta da quando aveva ottenuto il proprio coprifronte, aveva incontrato per il villaggio.

Kakashi-sensei, che cosa ci fai qui?

La domanda sorse spontanea, data la sorpresa di rivederlo nuovamente dopo così poco tempo, senza considerare l'ipotesi che anche l'uomo potesse essere un estimatore di quel particolare pietanza, anche se l'ipotesi gli pareva remota.

Mi sto solamente gustando un piatto di Ramen! Bando ai convenevoli, sono qui perchè ho un incarico per te - e mentre lo disse estrasse un rotolo da una tasca della giubba verde tipica dei Jonin che indossava e glielo porse, facendogli segno di aprirlo e leggerlo - Come puoi leggere, sono avvenuti una serie di furti alla maggiore bottega di carpentieri a Konoha, culminato con il rapimento del capocantiere Inoichi Mataru. Il tuo compito è quello di recuperare incolume l'ostaggio e riportarlo al Villaggio in modo da garantirgli assistenza sanitaria. Dovrai inoltre recuperare tutta la refurtiva confiscata in modo da non provocare un danno economico notevole all'azienda.

Alphonse terminò di leggere tutte le informazioni impresse sul documento cartaceo, rimanendo però attonito leggendo una postilla riguardo il compito di istruire due aspiranti ninja alle arti che li contraddistinguevano, mostrando le abilità peculiari di uno shinobi sul campo. Subito alzò lo sguardo verso il Jonin chiedendo spiegazioni

Io? Insegnare? Non posso, non ne sono capace!..

Ma il Jonin lo zittì in maniera brusca, non volendo ascoltare alcun tipo di lamentela o piagnisteo. Non era mai stato un tipo paterno, uno affettuoso e attento ai sentimenti altrui, tanto da cambiare il suo modo di relazionarsi con le altre persone. Un indole un po' fredda, forse, ma dettata da un passato difficile e costellato di innumerevole perdite, che gli hanno impedito di creare nuovi legami.

Silenzio. Questo è ciò che il Villaggio si aspetta da te. Pivello, è finito il tempo il cui noi altri shinobi siamo lì a controllarti, a sorvegliarti e, in caso di pericolo, salvare il tuo sedere. E' tempo che tu ti metta al servizio del Villaggio, divenendone una pedina utile ed indispensabile, Il nostro compito è stato quello di trasmetterti la Volontà del Fuoco, sta a te farla ardere di passione.. E per quello che vale, sono stato io a proporre il tuo nome per l'incarico.

Detto ciò, si alzò in piedi, ed eseguendo il mezzo sigillo della pecora, sparì in una nuvola di fumo, scomparendo dal loro campo visivo. Alphonse rimase stordito a causa della conversazione alquanto strana avuta col proprio mentore, soprattutto a causa della strigliata subita per aver mostrato indecisione ed insicurezza riguardo le proprie capacità. Al rilesse il rotolo nuovamente, memorizzando tutti i dati contenuti in esso. Ad una più attenta analisi notò che alla fine del rotolo di carta era presente una nota scritta in maniera frettolosa da parte di Kakashi, che gli indicava il luogo e l'ora dell'appuntamento: Porta Ovest, 15.00

E' chiaro che un rifiuto non era contemplato! Devo farmi trovare fra un'ora abbondante nei pressi del cancello, ho dunque il tempo per tornare a casa, prendere il resto dell'equipaggiamento..Che vorrà dire che ha proposto lui il mio nome?

Dalla tasca destra recuperò una banconota tutta attorcigliata di valore sufficiente per pagare il pasto e uscì dalla locanda, lasciando il generoso resto come mancia per il servizio impeccabile, riflettendo sulle parole finali dell'insegnante, cercando di capire che tipo di rapporto, di legame si era instaurato fra i due[...]

La sua giacca scarlatta giova per le folate di vento che la gonfiavano, facendola svolazzare all'impazzata. Le sacche con tutta la sua attrezzatura erano saldamente assicurante ai suoi pantaloni, in modo da permettere allo shinobi di accedervi con facilità ed immediatezza. Il coprifronte era legato saldo sulla sua fronte, i lacci color blu scendevano morbidi sulla sua schiena, andando quasi ad indicare il simbolo dell'uruboro impresso sulla giacca.
Il grande orologio montato sulla più alta torre di Konoha scoccò le ore 15.00. Il Genin attese i due studenti con le spalle appoggiate alla guardiola adiacente al cancello di legno massiccio verniciato di verde. Una volta presentatisi i due giovani, fu la volta del loro sensei:

Io mi chiamo Alphonse Elric, sarò i Capogruppo di questa missione e anche il vostro sensei. Mi sembra assurdo che voi mi diate del Lei, o vi rivolgiate a me con appellativi onorifici o con il titolo di Sensei, chiamatemi semplicemente Al.. ciò non vuol dire che potrete mancarmi di rispetto né potrete farlo fra di voi.. Sarete più vecchi di me di qualche anno, ma posso uccidervi facilmente..

Fece poi una piccola pausa, momento che spese nel pesare le nuove parole e nell'osservare i due ragazzi. Erano entrambi di qualche anno più grande di Alphonse. Uno, che si era presentato come Sai, si mostrava gracile e minuto, nonostante i lineamento del volto, sormontato da una chioma nera, mostravano come questi fosse oramai un adulto. L'altro, EdWood, un Kiriano venuto nel villaggio proprio per essere istruito dall'Accademia straniera, si mostrava più proporzionato nelle forme e soprattutto vantava di una chioma di capelli arancioni, arruffati e spettinati dal vento. Al continuò:

..Durante le investigazioni vi addestrerò alle arti dei Ninja: se non vi riterrò degni, vi congederò dal gruppo e tornerete al Villaggio, attendendo il mio rapporto all'Accademia. Adesso ci faremo scortare fino al luogo del crimine, mentre prendo contatto con la nostra guida, vi pongo dei quesiti a cui dovrete rispondermi oralmente durante il tragitto. Tu, Sai, voglio che mi spighi, sinteticamente e esaurientemente, cosa è il Taijustu ed il Chakra; EdWood, da te voglio la definizione di Ninjustu e Genjustu..

Formulati i quesiti atti a capire se i due studenti avessero le conoscenze base proprie di un Ninja, facendo perno sul piede destro ruotò il proprio corpo, avviandosi verso il presidio sorvegliato da due Chuunin e chiedendo loro di scortare il gruppo fino al luogo indicato nel rotolo fornitogli per la missione. Una volta designata la loro scorta, Al fece cenno ai due di seguirlo, ed insieme al Chuunin si avviarono fuori dal Villaggio, costeggiando le mura procedendo verso Nord.

Ebbene, voglio le vostre risposte: prima tu Kiriano, poi toccherà a Sai...

Una volta terminata l'interrogazione, il gruppetto si ritrovò di fronte ad una grande costruzione adiacente alle mura stesse: era il locale in cui l'azienda manteneva parte delle proprie attrezzature e gran parte dei propri uffici, il cantiere vero e proprio si trovava poco più inoltrato nella foresta, a stretto contatto con tutto la materia prima di cui necessitavano.
Dunque l'investigazione stava per iniziare: localizzare la base del nemico costituiva per lo shinobi l'obiettivo primario ed il più urgente, perchè più il capocantiere restava nelle mani di quei criminali e più la sua vita tendeva ad affievolirsi. Il team avrebbe dovuto, dunque, raccogliere e riordinare tutti i possibili indizi lasciati nel luogo del rapimento e le testimonianze degli operai per individuare il covo nemico. Una volta dentro, il Genin avrebbe dovuto provvedere ad eliminare tutti quei criminali, risparmiando solamente il capo, non per una forma di misericordia, ma per farlo interrogare dall'Unità Investigativa di Konoha in modo da carpire tutte le informazioni sull'organizzazione dei banditi, in modo da estirpare alla radice tutte le varie organizzazioni criminali locali.


QM Point
Innanzitutto, benvenuti nel GDR di NSR, vi auguro sinceramente di divertirvi e fare nuove amicizie.
Questo è il vostro primo post: forse avete già dell'esperienza nei GDR, oppure questo è il privo post e avete bisogno di una guida per muovere i primi passi. Io sono qui per questo. Questo topic sarà riservato solamente ai nostri elaborati ON GDR (indicando con questa dicitura le ruolate vere e proprie, dove le nostre parole descrivono le azioni del nostro alter ego ninja). Nell'altra discussione dallo stesso nome, invece, potrete postare ogni sorta di dubbio o incertezza, usate quel servizio a pieno, lì vi risponderò a tutte le vostre domande. Terminata questa parte logistica passiamo ad i dettagli relativi al vostro post.
Voglio, come post d'introduzione, minimo 45 righe piene di word, formato 12, bordo a bordo, descrivendo come lo stesso giorno dell'appuntamento con Alphonse un Chuunin vi ha avvisato, in mattinata, della vostra partecipazione alla missione. Per te Edwood, che sei di Kiri, si aprono due opzioni: o ricevi la comunicazione nel tuo stesso villaggio 4 giorni prima dell'appuntamento in modo da avere tempo di viaggiare fino a Konoha (il viaggio dura tre giorni, e dovresti descrivere come uno shinobi di Kiri, un chuunin ti accompagni in questo viaggio, in modo da rendere realistica l'azione) o descrivi come tu stia soggiornando a Konoha già da qualche giorno e ti arriva la comunicazione nell'abitazione in cui vivi. Nel vostro post voglio trovare descrizioni di ambienti, azioni e stati d'animo, nonché voglio vedere trasparire dalle vostre parole la personalità unica e caratterizzante del vostro PG.Non dimenticatevi la legenda all'inizio del post, e la scheda quote alla fine. Vi consiglio di puntare all'Energia Gialla, come primo obiettivo, perchè con essa riuscirete meglio nel corso e nella parte pratica.
All'incontro ho scritto che vi presenterete a me: decidete voi stessi le informazioni che volete condividere, sicuramente le informazioni basilari, come nome e cognome, dovrete fornirle.
Invece, per quanto riguarda la prova teorica, dovrete fornirmi una risposta breve semplice ed esauriente: non copiatevi le lunghe definizioni da Wikipedia e simili, penso sappiate già da voi le risposte alle domande, ma se avete dei dubbi potete consultare qualche fonte esterna, ma rielaborate con le vostre parole quei concetti. Il vostro post si concluderà proprio come il mio, all'arrivo di fronte al grande edifico adiacente alle mura di Konoha.

Vi ricordo un paio di regole: 1)Rispettare la lunghezza minima. Ho citato word perchè abbiamo bisogno di un sistema di misura comune (su word ci sta lo strumento conteggio parole, che vi riepiloga la lunghezza del post ecc)
2)Correttezza della lingua. Si scrive in italiano, senza abbreviazioni ecc, e evitiamo errori di ortografia, di sintassi ecc (per l'ortografia usate sempre word, il correttore automatico dell'ortografia vi farà presente eventuali errori)
3)Coerenza. i vostri post devono essere coerenti con il mio. (esempio: nel vostro post scrivete che vi recate al luogo dell'appuntamento da soli quando io ho scritto che vi accompagna il rispettivo sensei)
4)Autoconclusività. Azioni che prevedono una reazione da parte di un altro PG non possono essere trattate con l'indicativo (moto della certezza), ma con il condizionale (che esprime una possibilità). Nel mio post ci sono esempi del genere, mentre a volte mi sono riservato il diritto di usare l'indicativo "costringendo" il vostro PG a fare determinate azioni in quanto, essendo il Master della ruolata, devo gestirne il proseguimento, attraverso una serie di azioni necessarie.

Penso di aver scritto tutto. Consultate la sezione adibita alle domande in cui posterò un regolamento spesso da me utilizzato nell'accademia in cui ci sono scritte una serie di indicazioni molto preziose per la costruzione dei vostri Post. Man mano, quando lo riterrò opportuno, inserirò dei link inerenti a dei regolamenti che dovrete leggere ed assimilare per superare una determinata prova.
Ho finito, Buona Ruolata.
Scadenza: 7/04/2012 23:59


CITAZIONE
Slot Tecnica: 1°: // 2°: //
Consumi: //

Recuperi: //
Chakra: 200/200 Energia Verde

Stato Fisico: Ottimo
Stato Psicologico: Concentrato
Equipaggiamento:

# 8 Kunai
# Cartabomba x 2
# 1 Tanto
# 2 Fumogeni
# 4 Flash
# 1 Tonico Azzurro
# 2 Filo di Nylon


Armi utilizzate: //

 
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xXEdWoodXx
view post Posted on 5/4/2012, 21:05






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Narrato
Dialoghi


Il sangue. Il sangue che scorre lungo la mia mano, intrappolata dalla ferocia del ferro, della ruggine.
Il tempo che non scorre. Il tempo che non ha velocità. Immobile. Sereno, davanti al paesaggio che si estende di fronte ai miei occhi verde chiaro, quasi grigi. La recinzione che divide la città dal resto, che fa da barriera tra me e la foresta. Tra me e il mondo. Stritolando con le mani il filo spinato che blocca il passaggio, il sangue scorre lungo il mio braccio e i miei pensieri si perdono, si rincorrono dentro la mia testa e oltre quel confine di fili di metallo. Fiumi, mari, oceani. Tutto al di la di Kiri, al di là della mie possibilità. Potrei prendere la strada che conduce verso l'ignoto, buttarmi tutto alle spalle. Un carro passa davanti a me, a pochi metri da dove sono io.
Il rumore delle ruote inizia a rimbalzare nella mia testa, sempre più forte. Sempre più forte.
Pian piano il frastuono che mi aveva isolato da ogni altro pensiero prende forma diversa, fuggo da una realtà per entrare in un'altra. Qualcuno bussa alla mia porta. Era tutto un sogno.
Mi alzo a fatica e riesco ad aprire la porta, poco prima che il postino davanti a me si dirigesse altrove.

“Buongiorno Ed, svegliato tardi anche questa mattina ? ”
Dice, sorridendo il buon uomo , che conosco da quando ero piccolo.
“Eh già!” Esclamo. “Non sono un uomo puntale, nemmeno quando non ho niente da fare.”
“Voi giovani, se non ti conoscessi potrei dire che non conosci che significa il sacrifico...”
Disse, estraendo dalla sua borsa una lettera. Strano una lettera per me. Non ho più parenti ed è ancora presto per le bollette. Detto ciò può rimanere un'unica possibilità.
“..ma come sappiamo entrambi non è così. Tieni è arrivata questa da Konoha. Spero siano buone notizie, trascorri una buona giornata Ed.”
“Una buona giornata anche a lei, arrivederci.”

La lettera mi metteva al corrente che a breve sarei stato occupato con il villaggio della foglia. In che cosa e in che modo non sapevo. Ma mi si pregava di restare a casa per tutta la durata del giorno in cui questa lettera sarebbe arrivata. Un giorno di riposto non fa mai male.
Chiudo la porta, abbandonando le mie spoglia al divano allestito a letto, ormai in disordine.
Il sonno prese il sopravvento nuovamente. Al mio risveglio preparo una tazza di tè, non perché in particolare il tè mi piaccia. E' un rituale. Come una sigaretta appena svegliato, dopo la colazione, infra mattutina, prima del pranzo, dopo il pranzo, appena svegliato dalla pennichella .
Non fumo molte sigarette al giorno, sopratutto per non debilitare il mio corpo.
Da un momento all'altro sento di nuovo la porta. Penso immediatamente che saranno notizie da Konoha. Apro la porta ma davanti a me anzi di uno shinobi mi si presenta una bambina, timida e imbarazzata.

“Potrebbe prenderci la palla sopra il tetto della sua casa signor Ed. Per favore.”
Un po' deluso, un po' entusiasta di fare il super eroe per dei bambini, mi arrampico lungo le scale che portano sopra il tetto e getto verso la strada la palla, rincorsa in coro dai bambini.

Scendo e mi dirigo all'interno della casa, ma una voce mi ferma .Un chunin del mio stesso villaggio.
“Tu devi essere Edwood.”
Disse. Faccio un cenno con la testa per confermare la sua ipotesi e mi avvicino. Poi raccoglie un rotolo dalla sua cintura e me lo porge.
“Leggilo. Tra 2 ore partiremo per Konoha, sarò io stesso ad accompagnarti durante il viaggio. Sistema le tue cose in tempo. Non un minuto di più.”

Le sue ultime parole si confondono con il rumore del vento da cui il ninja era venuto e da cui se ne andato. Senza dire una parola di più. Concentro la mia attenzione al rotolo. Inizio ad aprirlo con cura. Dopo aver letto più volte il manoscritto, lo richiudo su stesso a formare un cono e lo getto nel letto. In poche parole il mio addestramento per diventare un genin sarebbe diventata una missione, con a capo un genin. Sono al quanto pensieroso, un genin potrà insegnarmi a diventare un genin?
I dubbi lasciano il tempo che trovano, incomincio a preparare l'equipaggiamento e ciò che mi servirà durante il viaggio. Di sicuro non dovrebbe essere una missione con molte difficoltà visto che è stata affidata a dei principianti, tutta via non posso negare una certa preoccupazione. Essere messo alla prova mi preoccupa spesso. Anche quando sono preparato.
Dopo aver sistemato il tutto, guardo l'ora e mancano solo 20 minuti. Fuori è quasi buio. Kiri mi piace notevolmente la sera. Prendo le due borse che ho preparato, chiudo casa e mi metto fuori, su una panca di legno fatta da mio padre quando ero molto piccolo. Incessantemente guardo la via che porta alla mia abitazione, gli alberi, le foglie e il fruscio del vento mi accompagno soavemente i pensieri che, almeno per il momento, sono stagnanti nella mia mente. Quasi fermi, mi sembra quasi di non pensare a nulla in particolare. Da lontano scorgo la carovana, il chunin e il nocchiere che conduce i cavalli. Non un minuto di più, chissà se anche io sarò così puntale.
Lo shinobi non è un tipo da chiacchiere, mi aiuta con i bagagli e risale a bordo, mi metto a sedere anche io e partiamo. Kiri si allontana sempre più dalla mia vista, piano piano la foresta prende il sopravvento sul mio campo visivo. Non riesco a scorgerla più. E i pensieri ritornano, più infiammati di come gli avevo lasciati. La nostalgia del luogo in cui se nato, andare in un altro villaggio a fare la tua preparazione per entrare nel mondo dei ninja. Mi ricordo che quando morì mio padre disse che non sarei mai diventato un ninja. Per nessuna ragione al mondo. Tranne per una. La condizione si avverò a mio discapito e adesso sono sulla strada per incontrare il mio destino, il mio domani, quello che domani sarò. Ipotizzando che tra qualche giorno sarò a Konoha, tra qualche mese dove sarò? Fino a qualche ora fa non sapevo che tutta si stava mettendo in moto, la mia vita stava iniziando a prendere forma, o a riprenderla a dire il vero. La cera squagliata può essere modellata, c'è questo di buono nel consumarsi nell'inferno di ogni giorno. Ci modella. E se siamo artigiani abbastanza bravi della nostra vita, possiamo diventare tutto quello che vogliamo o almeno non diventare quello che di più temiamo o odiamo. Nella mia breve esistenza o assaporato molti momenti tristi, diciamo che se dovessi fare una statistica penso che di momenti belli ce ne sono stati molto, ma l'intensità la darei a quelli brutti. Si, per intensità l'avvenimento negativo batte tutti.
Siamo già al terzo giorno di viaggio, mi sarò addormentato durante la strada e non me ne sono accorto. Dopo qualche secondo dal mio risveglio mi accorgo che manca il nocchiere.

“Scusa.”
Dico al chunin il cui nome mi è completamente sconosciuto.
“Dov'è finito quello che portava i cavalli?”
“Morto.”
“Come morto?”
“Per qualche motivo che non comprendo a dirti la verità.”


Non continuo il discorso. Non lo so, gli shinobi di Kiri, me compreso quindi, sono enigmatici. Sono persone con qualcosa nel cervello che non va. Scommetterei che è stato lui ad ucciderlo, per qualche motivo assurdo.
Alzo gli occhi e da lontano scorgo l'entrata, poi il cancello del villaggio della foglia. La vegetazione qui è di natura diversa rispetto a Kiri. Gli alberi hanno altre forme. La temperatura è molto più alta e l'aria è buona, non c'è quel freddo che ti spacca i polmoni.
Appena scendo dal carro, il chunin mi indica il luogo e l'orario in cui mi devo far trovare. Per quello che spetta a lui, dice, il suo compito è finito, e scompare entrando nel villaggio.
Mi incammino verso il luogo designato e nel frattempo accendo una sigaretta. Il fumo si sparge nell'aria e con la bocca ne sparo altro che va a scontrarsi con il nemico. Gioco spesso in questo modo quando cerco di rilassarmi prima di un incontro importante. Nella strada scruto in giro con gli occhi con fare curioso e nel frattempo ripenso alla mia prima sigaretta, ridendo un po' tra me e me.
Arrivai alla seconda entrata di Konoha e sul cancello di legno verde una persona stava aspettando qualcuno. Un ragazzo, qualche hanno più giovane di me. Dalla descrizione che il chunin durante il viaggio mi aveva fatto del mio esaminatore riuscì a capire che si trattava della persona che stavo cercando. Un'altro ragazzo si avvicina al luogo, basso poco più di me. Mi avvicinai al mio nuovo sensei accennando un sorriso e dicendo :

“Buongiorno Sensei. Mi presento, il mio nome è Edwood e vengo dal villaggio della nebbia come ben credo che voi sappiate. Un chunin mi ha scortato fin qui e in un rotolo ho trovato le informazione riguardo la missione che dovremo svolgere. Piacere di conoscerla. ”

Anche il mio compagno di squadra si presentò, dopo di che toccò parlare al capogruppo

“Io mi chiamo Alphonse Elric, sarò il Capogruppo di questa missione e anche il vostro sensei. Mi sembra assurdo che voi mi diate del Lei, o vi rivolgiate a me con appellativi onorifici o con il titolo di Sensei, chiamatemi semplicemente Al.. ciò non vuol dire che potrete mancarmi di rispetto né potrete farlo fra di voi.. Sarete più vecchi di me di qualche anno, ma posso uccidervi facilmente..”
Posso uccidervi facilmente. Interessante. Stese zitto per un po' osservandomi, osservandoci. Poi continua

“Durante le investigazioni vi addestrerò alle arti dei Ninja: se non vi riterrò degni, vi congederò dal gruppo e tornerete al Villaggio, attendendo il mio rapporto all'Accademia. Adesso ci faremo scortare fino al luogo del crimine, mentre prendo contatto con la nostra guida, vi pongo dei quesiti a cui dovrete rispondermi oralmente durante il tragitto. Tu, Sai, voglio che mi spieghi, sinteticamente e esaurientemente, cosa è il Taijustu ed il Chakra; EdWood, da te voglio la definizione di Ninjustu e Genjustu.. ”

Quando mi annoiano questo tipo di cose. Al, poi, si girò di scatto e andò a parlare con i due chunin che erano rimasti nella guardiola, penso proprio che saranno loro a scortarci fino al luogo del crimine, come sottolineato dal sensei. Mi guardai intorno e decisi che per il momento no volevo scambiare parola con il tizio che mi stava accanto. Chissà se veniva anche lui da un villaggio esterno. Guardandolo meglio posso intuire che sia del paese del fuoco. La carnagione non è tipica di Kiri e dei villaggi limitrofi ad esso. Se l'intuito non mi inganna, dovrebbe essere proprio di konoha.
Da lontano il capogruppo ci fece il cenno di avvicinarci e proseguimmo insieme a lui lungo la strada che portava a nord rispetto il villaggio. La voce di Al dopo pochi secondi ruppe il silenzio che si era appena formata tra i presenti.

“Ebbene, voglio le vostre risposte: prima tu Kiriano, poi toccherà a Sai...”
Inizio a parlare
“I Ninjutsu o arti magiche sono tutte quelle tecniche che con l'ausilio dell'utilizzo del chakra permettono al ninja di materializzare, sotto forma di energia, un potere che prima non erano in grado di utilizzare. Alcuni ninjutsu utilizzano il chakra elementale, per altre vieni utilizzato solo il chakra allo stato puro. I Genjutsu, invece, sono tutte quelle che tecniche che vanno ad attaccare il chakra nel sistema nervoso della vittima. In questo modo il ninja che effettua la tecniche può facilmente manipolaree la mente del malcapitato o creare realtà alternative e provocare danni psicologici molto pesanti.”


E' iniziato il mio cammino, la strada è lunga e a tratti anche buoia.


Slot Tecnica:
Consumi: //

Recuperi: //
Chakra: 50/50 Energia Bianca

Stato Fisico: Ottimo
Stato Psicologico: Concentrato

Equipaggiamento:


Armi utilizzate: //




Edited by xXEdWoodXx - 16/4/2012, 15:20
 
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~Sai
view post Posted on 8/4/2012, 13:27




Narrato
Parlato
Pensato
Parlato EdWood
Parlato Al

Quel mattino c’era un sole bellissimo, l’odore dei fiori riempiva la camera di Sai, era meraviglioso.
Una volta alzato si specchiò, sorrise e andò a fare colazione. Pesce e riso, le sue pietanze preferite ma anche le più sane.
Una volta terminata la colazione era ora dell’allenamento giornaliero: un paio di flessioni, addominali e una corsetta di qualche chilometro.
Tornato dalla sua corsetta, sulla strada di casa incontrò un Chuunin, sembrava un tipo strano e Sai lo guardava in modo strano ogni due secondi. Aveva i capelli lunghi e biondi, molto magro e con cicatrici su tutta la faccia.

Il Chuunin guardò Sai negli occhi e con una voce stridula gli disse:

“ Sai… questa è per te.”

Gli diede una lettera, un po’ stropicciata e sporca, Sai l’aprì e iniziò a leggere mentalmente:

“Porta Ovest, Ore 15:00”

“Grazie…”

Disse Sai al Chuunin, che in due secondi sparì senza lasciare traccia.

“Sono ancora le 11:00… ho tempo per prepararmi.”

Entrò in casa e andò direttamente in camera sua senza salutare nessuno, era tutto eccitato e non riusciva a stare fermo. Una volta terminati i preparativi, mise lo zaino sulle spalle, salutò tutti e uscì in fretta e furia.

Una volta arrivato al luogo dell’appuntamento Sai vide due ragazzi, uno di loro aveva i capelli biondi con gli occhi dorati, sembrava un angelo. L’altro invece aveva i capelli arancioni e gli occhi verde acqua, sembrava un tipo bizzarro.

Il tipo strano si presentò:

“Buongiorno Sensei. Mi presento, il mio nome è Edwood e vengo dal villaggio della nebbia come ben credo che voi sappiate. Un chunin mi ha scortato fin qui e in un rotolo ho trovato le informazione riguardo la missione che dovremo svolgere. Piacere di conoscerla. ”

Anche Sai si presentò:

“Piacere, mi chiamo Sai Kushimitama, ho 19 anni e un Chuunin ha consegnato anche a me un rotolo con le informazioni, spero che diventeremo grandi amici!

A quel punto anche il sensei si presentò:

“Io mi chiamo Alphonse Elric, sarò il Capogruppo di questa missione e anche il vostro sensei. Mi sembra assurdo che voi mi diate del Lei, o vi rivolgiate a me con appellativi onorifici o con il titolo di Sensei, chiamatemi semplicemente Al.. ciò non vuol dire che potrete mancarmi di rispetto né potrete farlo fra di voi.. Sarete più vecchi di me di qualche anno, ma posso uccidervi facilmente..”

“Wow… altro che angelo.”

“..Durante le investigazioni vi addestrerò alle arti dei Ninja: se non vi riterrò degni, vi congederò dal gruppo e tornerete al Villaggio, attendendo il mio rapporto all'Accademia. Adesso ci faremo scortare fino al luogo del crimine, mentre prendo contatto con la nostra guida, vi pongo dei quesiti a cui dovrete rispondermi oralmente durante il tragitto. Tu, Sai, voglio che mi spieghi, sinteticamente e esaurientemente, cosa è il Taijustu ed il Chakra; EdWood, da te voglio la definizione di Ninjustu e Genjustu..”

“Cosa crede che siamo? Idioti? Ma credo sia il modo per capire se siamo preparati o no.”

Una volta incamminati Al incominciò a voler sentire le risposte:

“Ebbene, voglio le vostre risposte: prima tu Kiriano, poi toccherà a Sai...”

Il Kiriano chiamato EdWood rispose in modo corretto e sintetico… poi toccò a Sai rispondere:

“ Allora, Il chakra è un misto tra l'energia presente in ogni cellula del corpo e l'energia spirituale acquistata con l'esercizio e l'esperienza, invece il Taijutsu si riferisce a qualsiasi tecnica che involve il combattimento corpo a corpo con l'ottimizzazione delle abilità naturali umane in generale tramite dei Ninjutsu specifici per la mischia.”

Una volta data la risposta, i Ninja si ritrovarono davanti a un grande costruzione adiacente… Finalmente Sai poteva mostrare le sue Abilità!


CITAZIONE
Slot Tecnica: 1°: // 2°: //
Consumi: //

Recuperi: //
Chakra: 50/50 Energia Bianca

Stato Fisico: Ottimo
Stato Psicologico: Concentrato
Equipaggiamento:

# 5 Kunai
# 2 Flash

Armi utilizzate: //

 
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~Daniele
view post Posted on 11/4/2012, 23:02




Narrato
Pensato
Parlato
Altri PG




La Notte PrecedenteIl Sig Fukuma era solito lasciare l'ufficio per ultimo.
L'azienda l'aveva fondata lui, insieme a tre collaboratori, e con ogni tipo di sacrificio, finanziario e personale, l'avevano resa rinomata e famosa sia a livello nazionale che internazionale.
Era un uomo sulla sessantina, dall'aspetto fiero ed elegante, e dotato ancora di una vitalità giovanile. L'uomo stava indossando la propria giacca, con l'intenzione di rincasare e godersi il meritato riposo dopo l'estenuante giornata lavorativa, assieme alla sua famiglia. Non appena strinse con la mano il pomello in ottone per aprire la porta, sentì un rumore sinistro provenire dal corridoio. Sembrava il rumore di vetro infranto.
Un espressione di paura, di puro terrore si manifestò sul volto dell'anziano, che subito si avvicinò alla sua scrivania, come se l'oggetto costituisse una fonte di salvezza. Poteva udire dei passi pesanti avvicinarsi alla porta del suo ufficio, e ad ogni passo la paura cresceva in maniera esponenziale: prima i furti, poi il rapimento del capocantiere ed ora questo.
Con un calcio, la figura oscura sfondò la porta, che, impattando al suolo, provocò un rumore sordo.
Il criminale si avvicinò a lui: l'oscurità celava il suo aspetto, una maschera dalle forme animali nascondeva il suo viso.
Con un gesto improvviso, Fukuma tentò di premere un pulsante rosso installato sulla propria scrivania, allarmando così la vigilanza del pericolo, ma quasi leggendo nella sua mente, il criminale estrasse un kunai e lo scagliò contro la mano in movimento, che si ancorò al tavolo in legno. Un fiotto di sangue zampillò dalla ferita, ed un urlo agghiacciante fuoriuscì dalla gola dell'anziano.

Ahah, gesto stupido... Non avere paura, non so qua per ucciderti.. non ancora.. Tu verrai con me..

Poi si avvicinò all'uomo anziano e, dopo aver ripreso il proprio kunai, diede un colpetto alla nuca del nemico con la mano sinistra di taglio, facendo perdere i sensi all'uomo [...]

Non è possibile, anche il sig Fukuma è stato rapito..

Esatto, Hokage-sama, la denuncia è arrivata or ora.. cosa dobbiamo fare, il Genin incaricato è già sul campo, starà investigando sull'accaduto, però non credo che gli altri dirigenti saranno favorevoli a lasciare l'operazione in mano ad un solo ninja novizio..

Hai ragione, è necessario mandare un ninja più esperto, per una questione di immagine.. inoltre la gang criminale potrebbe essere più potente di quanto ci aspettiamo. Manda un falco al Chuunin Sasame Hatake ordinagli di ausiliare Alphonse Elric nello svolgimento dell'incarico, avvisa inoltre quei dirigenti della decisione presa, avvertendoli che la missione potrebbe rivelarsi di più complessa del previsto..


La vita consiste nel proseguire, nell'andare avanti nonostante tutti gli imprevisti, tutte le cadute.
La vita di Al era sempre stata tranquilla e calma, pochi imprevisti, assenza quasi totale di eventi importanti, un'esistenza mite e tranquilla, forse a giudizio di taluni noiosa, piatta, ma che allo scienziato piaceva, poiché gli consentiva di rilassarsi e di spendere il proprio tempo nelle attività a lui più congeniali, come lo studio dell'Alchimia.
E forse a causa della perversa ironia del Destino, il tempo che Al amava spendere per i fatti propri si faceva sempre più esiguo, poiché occupato in sempre più numerose mansioni proprie del suo ruolo di shinobi: addestramenti, missioni, attività burocratiche. L'addestramento con Kakashi si faceva ancora sentire, il suo mentore l'aveva pestato ben bene durante la prova di combattimento tanto che il ricordo del dolore subito era ancora impresso nella sua memoria.
E, da quanto aveva capito, proprio la sua abilità nell'aver sbloccato il Doujustu lo aveva messo in una nuova luce, aveva risvegliato nell'Amministrazione un particolare interesse per il ragazzo, considerato oramai un talento, data la rarità dell'occhio e i benefici che esso garantisce all'utilizzatore.
Era questo il motivo per il quale Alphonse si trovava fuori dalle mura del villaggio, camminando per un sentiero battuto accompagnato da un Chuunin e da due studenti affidati allo stesso, con l'obiettivo di educarli nelle vie dei Ninja.
Che l'Amministrazione avesse sopravvalutato le sue capacità, incaricandolo di istruire gli studenti e nel contempo dipanare la situazione creatasi a causa delle azioni illecite della banda criminale?
Immerso in questi pensieri, il ragazzo si voltò ad osservare i due studenti: entrambi erano più vecchi del Genin di almeno un paio di anni, anche se entrambi erano più minuti fisicamente. Al non riusciva a capacitarsi di come ragazzi della loro età, oramai in età adulta, non avessero conseguito il Diploma anni addietro, ottenere il grado di Genin risulta quasi automatico dopo la fine dei corsi. Che fossero due nullità? Questo era il ruolo da sensei che avrebbe dovuto svolgere, seguire la loro formazione e testare le loro abilità, giudicandoli idonei o no allo stile di vita che si accingevano a scegliere.
Come test preliminare, Alphonse aveva sottoposto ai due semplici quesiti circa le varie tipologie di Justu che lo shinobi deve saper conoscere ed utilizzare e un quesito sul chakra, fonte dell'energia vitale di ogni essere vivente.
Entrambe le risposte dei due si rivelarono sufficientemente corrette, d'altronde la semplicità e la banalità dell'interrogazione non avrebbe potuto fornire un risultato differente. Nonostante ciò, espresse le sue congratulazioni agli studenti.

Bravi, vedo che le vostre conoscenze sono più che sufficienti. La pratica, naturalmente, è tutta un'altra storia...

In pochi minuti il quartetto si trovò dinanzi al grande edificio più volte derubato dalla banda criminale. La guida si congedò, sparendo in una nuvola di fumo, forse utilizzando una speciale tecnica di richiamo inversa o un Justu spazio-temporale, ma questo non lo interessava più di tanto. L'incarico era finalmente iniziato, ricercare ogni possibile indizio ed ascoltare eventuali testimoni oculari costituivano gli obiettivi primari per il giovane che avrebbe dovuto impiegare ogni risorsa intellettiva in suo possesso per poter collegare fra loro tutte le informazioni che avrebbe raccolto in modo da localizzare il covo dei nemici, ove il capocantiere era tenuto in ostaggio.
Ma ancor prima di impegnarsi in tal senso, Al avrebbe dovuto impegnare i due studenti con l'addestramento, in modo da non dover far loro da balia.

Voi due, seguitemi

Il Genin si diresse nella direzione opposta all'edificio, avvicinandosi al limitare della foresta, avvicinandosi a due alberi di grosse dimensioni.

Come ho detto prima, le vostre conoscenze teoriche sono più che sufficienti, Sai, la tua definizione di chakra andava bene, adesso dovrete imparare ad utilizzarlo correttamente. Sono sicuro che siate in grado di impastarlo in modo da attivare dei semplici Justu, ma ve ne manca il controllo: o ne usate troppo, stramazzando al suolo dopo cinque minuti, oppure ne usate troppo poco, fallendo la tecnica. Ma basta parlare, comprenderete solamente provando: dovete arrampicarvi su questi alberi

Si voltò, concentrando automaticamente l'esatta quantità di chakra nei piedi, e un piede dopo l'altro arrivò all'altezza di un robusto ramo, a circa 7 metri d'altezza, e, appeso a testa in giù, continuò la propria spiegazione.

Prima di iniziare, concentrate il chakra nei piedi, canalizzate le forze con il sigillo della pecora. Fatto ciò, arrampicatevi correndo, non siete in grado di farlo camminando, ancora. Segnate con il vostro kunai l'altezza a cui siete arrivati, e cercate di migliorare costantemente, io sbrigherò delle faccende per la missione, ad ogni modo considererò la prova superata solamente se raggiungerete la quota di 15 metri. Iniziate!

L'ultima esclamazione coincise con il rilascio dell'accumulo di energia che causò la caduta dell'Elric che, con un'elegante capriola, atterrò dolcemente sulla morbida erba, lasciando i due ragazzi ad affrontare quella prova apparentemente banale ma che sarebbe potuta trasmutarsi in un vero e proprio mostro per i due.
Con passo lento, quasi svogliato, il Genin si avviò verso il grande edificio, ed una volta arrivato alla porta ne spalancò i battenti, inoltrandosi in un locale scuro, buio, poiché, a causa dei numerosi furti, la polizia cittadina aveva apposto i propri sigilli al locale e limitandone l'accesso attraverso una serie di nastri gialli con impresso il simbolo di Konoha.
Agli addetti, comunque, era stato permesso di continuare il lavoro negli uffici posti al piano superiore, ed era proprio lì che il ragazzo si stava dirigendo, sperando di poter accrescere il proprio numero eseguo di dati e informazioni.
L'area si mostrava insolitamente tranquilla, quasi ordinaria, come se nulla fosse accaduto, come se quel giorno fosse una normale, noiosa giornata lavorativa: gruppi di giovani e donne trafficavano per i corridoi, carichi di documenti e cartelline, forse stagisti o assistenti di impiegati più anziani. Il Genin entrò in svariati uffici, cercando interrogando coloro che incontrava: l'apparente indifferenza circa gli eventi del passato si infranse non appena il giovane ricordò loro l'accaduto suscitando in questi la tenebrosa sensazione di paura, somatizzandosi con il tremore delle mani, parole farfugliate e movimenti nevrotici.
Al ripeté le stesse domande molteplici volte, ma la totalità di quelle persone non seppero fornirgli risposte adeguate ed utili alle proprie ricerche, travisando, taluni, il reale accaduto aggiungendo elementi di pura fantasia, mentre altri, bloccati dal terrore, si facevano dominare da tale sensazione, ammutolendosi completamente. Scoraggiato dall'impresa fallimentare, Alphonse bussò all'ultima porta del lungo corridoio, già conscio dell'inutilità di tale gesto. Una ragazza bionda, molto giovane e anche molto carina, nonostante l'antiestetico paio di occhiali tondi dalle lenti spesse, si trovava dietro la scrivania in un ufficio disordinato e caotico: mucchi di fogli di carta erano in terra, pile di libri e di documenti si innalzavano dal pavimento come imponenti torri.
Facendosi largo in quella giungla cartacea, il ninja ripeté ancora una volta la frase pronunciata con ogni persona incontrata, in maniera meccanica, con tono piatto.

Buon giorno, sono lo shinobi incaricato di indagare sui crimini commessi ai danni dell'azienda, il mio nome è Alphonse Elric. Le volevo chiedere se fosse a conoscenza di dettagli circa gli illeciti commessi.

Era pronto a congedarsi, ad assistere alla stessa, monotona reazione, ma presto rimase stupito dalle parole della fanciulla, portatrici di novità, seppur minime, ma fondamentali per poter ricostruire la verità dietro l'accaduto e dunque scovare il luogo ove era tenuto in ostaggio l'uomo.

Si.. bè.. ehm.. Io sono solita a lavorare fino a tardi.. dunque.. Ero appena uscita dall'edificio, incamminandomi verso casa, quando ho visto delle strane figure allontanarsi dal magazzino.. Sa ero con il mio ragazzo.. E quindi siamo andati a vedere e penso di aver visto dei ladri scappare verso Nord con del materiale di nostra proprietà.. Poi è successa una cosa strana, ho visto uno strano tizio mettere le mani in una posizione strana, ed improvvisamente mi sono sentita stanca e debole, addormentandomi sul prato.. Non lo dica in giro, me ne vergogno un po', sa sto facendo una dieta...

Ci vollero altri cinque minuti abbondanti prima che la ragazza terminasse il monologo inevitabilmente approdato su argomenti di scarso, se non nullo, interesse per lo shinobi e inutili ai fini della missione. Con difficoltà si congedò dalla ragazza alquanto logorroica, serrando la porta dietro le proprie spalle. Percorse, dunque, tutto il cammino a ritroso, arrivando alle scale che lo avrebbero condotto al piano sottostante, in modo da poter uscire dall'edificio.

Nord.. Devo accertarmi della veridicità dell'informazione, questi criminali potrebbero aver costruito una base nascosta e protetta nella fitta vegetazione circostante, passando inosservata ad una ricerca superficiale.. La parte più preoccupante, però, è quella riguardante l'improvviso svenimento della ragazza: probabilmente la posizione delle mani a cui si riferiva era un sigillo per attivare una tecnica che ha indotto nella coppia quel sonno forzato. Dunque c'è almeno uno shinobi fra le fila del nemico, di cui, però, non conosco il livello e le abilità, se non questa particolare tecnica. Sarebbe stato più logico uccidere i due testimoni oculari, non addormentarli..

Immerso nei suoi pensieri, e preoccupato dalla presenza di uno shinobi nelle fila del nemico, osservò i due studenti intenti nel loro esercizio: non era sicuro di avere abbastanza potere per portare a termine la missione, sconfiggere il nemico e proteggere al contempo quei due, non poteva considerare i due come due soldati in grado di sostenere un combattimento, le loro abilità erano ancora latenti e non sviluppate. D'altronde continuare da solo la missione risultava essere un opzione non considerabile, non avrebbe deluso le aspettative di Kakashi per colpa loro.
Si soffermò, dunque, a pianificare la prossima mossa: approfittando del loro addestramento Al si sarebbe avventurato verso Nord, ricercando il covo del nemico entro una distanza di circa 10km. Se l'avesse trovato, avrebbe cercato di quantificare il numero delle forze nemiche, decidendo in seguito la strategia migliore per ingaggiare il nemico. Se invece la ricerca non avesse prodotto frutti, si sarebbe ritirato, aspettando che i due studenti imparassero a controllare il chakra per portarli con lui, temeva che allontanandosi troppo i due si sarebbero potuti spingere oltre i propri limiti fisici, ferendosi e compromettendo la loro salute.

CITAZIONE
Slot Tecnica: 1°: // 2°: //
Consumi: //

Recuperi: //
Chakra: 200/200 Energia Verde

Stato Fisico: Ottimo
Stato Psicologico: Preoccupato
Equipaggiamento:

# 8 Kunai
# Cartabomba x 2
# 1 Tanto
# 2 Fumogeni
# 4 Flash
# 1 Tonico Azzurro
# 2 Filo di Nylon

Armi utilizzate: //

QM Point
Eccoci al vostro secondo post. Le valutazioni le troverete nell'altra discussione, fate attenzione agli errori che vi segnalo, in modo da evitarli nei prossimi post. Per quanto riguarda il vostro prossimo elaborato, manteniamo per questa volta ancora di 45 righe la lunghezza minima del vostro post, intese come righe piene di word, formato 12, bordo a bordo.
Il post riguarda il vostro allenamento nel controllo del chakra: essendo l'intero testo incentrato sulla prova, mi sembra superfluo dirvi che l'esercizio va descritto accuratamente, e soprattutto non siate superflui nel superare la prova, siete solo studenti e l'esercizio non è così banale. Se lo riterrò opportuno, potrò farvi ripetere la prova.
Naturalmente questa è la traccia, eventuali descrizioni od introspezioni psicologiche sono be accette, come anche l'interazione fra i vostri PG.

Vi lascio scritte le regole in modo che le abbiate sempre sotto gli occhi: 1)Rispettare la lunghezza minima. Ho citato word perchè abbiamo bisogno di un sistema di misura comune (su word ci sta lo strumento conteggio parole, che vi riepiloga la lunghezza del post ecc)
2)Correttezza della lingua. Si scrive in italiano, senza abbreviazioni ecc, e evitiamo errori di ortografia, di sintassi ecc (per l'ortografia usate sempre word, il correttore automatico dell'ortografia vi farà presente eventuali errori)
3)Coerenza. i vostri post devono essere coerenti con il mio. (esempio: nel vostro post scrivete che vi recate al luogo dell'appuntamento da soli quando io ho scritto che vi accompagna il rispettivo sensei)
4)Autoconclusività. Azioni che prevedono una reazione da parte di un altro PG non possono essere trattate con l'indicativo (moto della certezza), ma con il condizionale (che esprime una possibilità). Nel mio post ci sono esempi del genere, mentre a volte mi sono riservato il diritto di usare l'indicativo "costringendo" il vostro PG a fare determinate azioni in quanto, essendo il Master della ruolata, devo gestirne il proseguimento, attraverso una serie di azioni necessarie.

Scadenza: 16/04/2012 23:59
 
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~DaTTe~
view post Posted on 15/4/2012, 10:05




Un post dopo così tanto tempo.. spero di non annoiarvi troppo e che non faccia troppo schifo... non ho avuto tempo di rileggerlo e ci ho messo più del previsto a postare poiché ogni volta mi mettevo a scrivere puntualmente arrivava il mio cane che si svaccava sopra di me e mi limitava i movimenti... cmq bando alle ciance e ciancio alle bande... Let's go!

CITAZIONE

Narrato
Ω parlato Ω
# pensato #
¬ Parlato altri ¬


.:Come Back to Konoha:.

T
empo. Quanto tempo. I minuti, le ore, i giorni, le settimane, i mesi, nulla di tutto ciò aveva avuto più senso da troppo tempo, troppo. Un periodo che sembrava non finire mai era finalmente giunto al termine. Stavo lì in piedi da già 10 minuti eppure non riuscivo a smettere di guardare in alto: Konoha, ero tornato. Il maestoso portone portava impresso il simbolo del fuoco, quel simbolo faceva affiorare alla mia mente tanti ricordi e mi ricordò quanto fosse importante per me appartenere a quel villaggio, le mie radici erano rimaste. Avevo passato gli ultimi mesi della mia vita intraprendendo una missione di spionaggio nel paese della pioggia, un luogo impervio dal clima umido e temporalesco: agli antipodi rispetto ai bei paesaggi che la Terra del Fuoco mi aveva offerto per anni. Il mio compito era stato quello di infiltrarmi in un'organizzazione criminale dedita a furti ed omicidi nell'intento di individuare chi vi fosse a capo. Per lungo tempo dovetti fingere di essere un'altra persona, instaurare falsi legami con gente che disprezzavo dal profondo, commettere a mia volta gesti osceni nel tentativo di accumulare più informazioni possibili. Ero disgustato da quella vita, ma gli ordini erano arrivati dall'alto e non potevo tirarmi indietro. Non ebbi mai l'occasione di sfogare la mia rabbia verso quella gente, il mio compito era quello di recuperare il maggior numero di informazioni per poi sparire nel nulla e fare ritorno a casa. La missione era stata completata ed io dovetti andarmene dal quel luogo malsano senza poter dare libero sfogo alle mie reali emozioni. La felicità di essere tornato non era l'unico sentimento che aleggiava dentro di me: in un punto oscuro della mia anima stava fermentando un desiderio di vendetta. In quel momento però cercai di buttarmi tutto alle spalle e di godermi il ritorno al mio amato villaggio.

Ω Casa... Ω


C
on un passo varcai la soglia di quell'immenso ingresso, davanti mi si aprì il solito scenario che mi capitava di vedere ad ogni ritorno dalle varie missioni fatte in passato: la gente del villaggio riempiva sempre le strade come se fosse un giorno di festa, la vita sociale era di un altro livello rispetto a quella che avevo vissuto sulla mia pelle a Kiri. All'entrata c'erano come al solito due miei colleghi parigrado che svolgevano il compito di registrare tutti coloro che varcavano quel grande arco sia in uscita che in entrata, sincerandosi della loro identità e verificando che avessero i relativi permessi per varcare quella soglia. Mi diressi verso di loro, ma ancor prima che potessi dire nulla fu uno di loro a prendere la parola con tono amichevole.

¬ Finalmente è di ritorno Hatake-san! È stato via per parecchio tempo eh!? È un piacere riaverla fra noi... ¬


Ω Il piacere è mio... Ve lo posso assicurare! Ω


U
na volta terminato di compilare le varie scartoffie mi congedai dai due giovani chunin e mi diressi finalmente verso casa. Passeggiando per le strade del villaggio erano in molti a riconoscermi e a salutarmi con un semplice cenno del capo o con gesto con la mano, ma quello che li accomunava era che lo facevano con il sorriso. Nonostante il mio aspetto fosse assolutamente inquietante, il mio carattere era completamente contrastante con esso. Il grande kimono da combattimento con maniche larghe color pece copriva tutto il mio corpo ad eccezion fatta per la “scollatura” del petto che faceva intravvedere una tuta color grigio, in vita il tipico abito veniva chiuso tramite una fascia color cenere. Il mio volto come al solito veniva oscurato da una maschera di stoffa che lo copriva fin sopra il naso e l'occhio sinistro celato sotto il coprifronte, per impedire a chiunque di scorgere il mio segreto: il byakugan. Regalo in un punto di morte di Yoshi, quell'occhio mi aveva reso lo shinobi che ero in quel momento. I capelli argentei venivano spettinati da una leggera brezza ed io mi godevo quel venticello portatore di odori che da tempo non assaporavo. Giunsi finalmente davanti a casa, ma non entrai. Il mio posto preferito di quella umile dimora era il tetto. Con un singolo balzo vi salii sopra e mi ci sdraiai beato nella speranza di potermi godere un po' di relax osservando quel cielo finalmente limpido e azzurro come non mai. Ma ahimè fu solo un'effimera speranza che si infranse come un bicchiere di cristallo che cade dal decimo piano di un palazzo: mentre scrutavo quel cielo meraviglioso udii il verso di un falco messaggero che pronosticava l'arrivo di un nuovo incarico. Scorsi l'animale volteggiare maestosamente mentre di dirigeva verso di me, nella vana speranza di vederlo cambiare direzione all'ultimo istante non essendo io il suo obiettivo. Ovviamente il volatile non cambiò il suo corso e planò leggero come una piuma sul mio braccio che avevo steso verso di lui ormai arreso al mio destino. Presi in consegna il messaggio e congedai quel bellissimo animale. Una nuova missione.

# Pfff.. Uno non fa in tempo a tornare a casa che subito ti richiamano per un altro lavoro! Questo è schiavismo! Avrò diritto ad un po' di vacanza! Maledizione... #


P
roprio non mi andava giù. Questa situazione mi irritava, ma non potevo far altro che accettare l'incarico a testa bassa e fare del mio meglio, come al solito. Il foglio mi comunicava che in seguito ad un ulteriore rapimento, una missione affidata ad un giovane genin e due studenti era diventata troppo pericolosa e quindi non alla loro portata. Mi si chiedeva quindi di affiancare il gruppo in qualità di shinobi di alto livello per salvaguardare la loro salute e semplificare lo svolgimento della missione. Si potrebbe dire che la mia fortuna stava nel fatto che ancora non mi ero rilassato abbastanza da liberarmi dal mio equipaggiamento e che quindi ero già pronto per qualsiasi evenienza. Non mi restava che muovermi. Facendo leva sulla parte alta della schiena balzai in piedi, sbuffai e scesi malinconico dal tetto. Un passo dopo l'altro mi diressi verso il punto indicatomi per incontrare i vari elementi che avrebbero composto il gruppo per la missione. Non capita spesso di essere un chunin e dover sottostare agli ordini di un genin, ma non sarebbe stato un problema. Il mio contributo in fin dei conti sarebbe stato solamente di collaboratore e non propriamente quello di un sottoposto. Anche se a livello teorico quei ragazzi non fossero sotto la mia responsabilità, a livello pratico lo erano in modo assoluto: nel caso in cui si fossero create situazioni di pericolo o di combattimento non potevo certo permettere che i due aspiranti genin andassero in prima linea, avrei potuto contare solamente su di un genin con poca esperienza di cui non conoscevo minimamente le abilità. Il tragitto per raggiungere il raduno mi sembrò molto breve, troppi pensieri per la testa, nemmeno mi resi conto di essere arrivato. Mentre eseguivo gli ultimi passi rallentai per dare un'occhiata da lontano a quelli che sarebbero stati i miei compagni per quella stramaledetta missione. Due di loro erano senza coprifronte e si stavano dedicando ad un banale esercizio sul chakra, ne dedussi molto semplicemente che fossero i due studenti. Erano entrambi più bassi di me, facile vista la mia altezza, con dei fisici un po' esili per essere degli shinobi, ma l'esperienza mi aveva insegnato a non giudicare un libro dalla copertina. Più in disparte scorsi un ragazzo dai capelli color paglia, indossava un coprifronte quindi non poteva essere altri che Alphonse Uchiha il genin incaricato della missione. Era il più alto tra loro, ma ancora una volta non era in grado di sovrastare la mia altezza, erano davvero pochi i ninja della mia statura: spesso poteva rivelarsi svantaggioso occupare tanto spazio con li mio corpo e quindi uno shinobi con dimensioni minori poteva avere alcuni vantaggi in fatto di mimetizzazione od occultamento, ma non era mai stato un vero peso per me. Mi avvicinai a quello che sembrava poco più di un ragazzino: 15 anni. Ero per così dire il membro anziano e il nostro capogruppo era il più giovane, questo mi fece intendere che il ragazzo potesse avere un buon potenziale, lo avrei valutato con l'esperienza sul campo. Arrivato a pochi passi presi la parola, enfatizzando con un filo di sarcasmo alcune mie parole.

Ω Buongiorno! Sono Sasame Hatake... Sono appena tornato da una missione a dir poco infinita ed hanno pensato bene di ributtarmi nella mischia immediatamente! L'Hokage dopo essere venuto a conoscenza dell'ulteriore rapimento del dirigente dell'azienda in questione ha deciso di inviarmi come supporto in qualità di chunin della foglia.. Voglio precisare che l'incarico resterà a te, io metterò al tuo servizio le mie capacità e se vorrai la mia esperienza... Inoltre ti chiedo di mettermi al corrente di qualsiasi cosa tu abbia già scoperto in modo tale da poter capire al meglio la situazione... Bene... La pappardella formale di routine l'ho fatta... chiamami pure Sasame o come meglio credi! Se vuoi informazioni su di me basta chiedere, se potrò ti risponderò.. Immagino che quei due siano gli studenti... non voglio disturbarli ora... lascio a te l'onore di presentarmi non appena avranno finito! Ho parlato fin troppo.. Ω



CITAZIONE
Chakra totale: 300
Chakra utilizzato: 0
Chakra rimasto:300
Tecniche usate:

Armi usate:

Stato fisico: Illeso
Stato mentale: Irritato dalla nuova missione
Armi:
9 kunai avvelenati(procaina) (sacca porta-kunai sulla schiena a livello del bacino)
4 kunai+cartabomba (sacca porta-kunai sulla schiena a livello del bacino)
5 flash (sacca porta-kunai sulla schiena a livello del bacino)
2 bomba carta (tasca interna della tunica)
6 fumogeni (sacca porta-kunai sulla schiena a livello del bacino)
20 fukibari avvelenati (procaina) (5 nel lanciatore; 15 tasca della tasca sul petto della tuta)
2 lama interna avvelenata (procaina) (braccio destro e sinistro, a livello del polso)
2 kakute avvelenati (procaina) (sul dito medio destro e sinistro)
1 lancia fukibari (sul braccio sinistro)
1 aikuchi avvelenato (procaina) (nella manica destra)
1 katana avvelenata (procaina)(sulla schiena)
10 nekote avvelenati (su tutte le dita, avvelenati con procaina)
1 guanti

Veleno:
Nome veleno:Procaina
Classe: base
Componenti: 2-(diethylamino)ethyl 4-aminobenzoate (procaina)
Metodo d’azione: iniezione
Descrizione: la procaina è un farmaco anestetico ad uso locale. Si tratta dal punto di vista chimico di un alcaloide, un derivato sintetico della cocaina. E' di consistenza liquida e ad assume un colore bianco opaco, l'odore non è troppo forte e ricorda vagamente quello dell'anice.
Effetto: questa veleno dopo essere stato iniettato, tramite siringa o a contatto con una ferita, inizia la sua azione intorpidendo fino ad addormentare la parte colpita: nel caso in cui un arto venisse infettato allora esso perderebbe sensibilità rendendolo inutilizzabile nel primo turno, l'effetto poi diminuisce del 30% nel secondo turno permettendo al braccio di iniziare a muoversi con difficoltà, mentre tra il terzo e il quarto turno l'arto tornerebbe alla normale funzionalità; nel caso invece l'iniezione avvenga all'altezza del petto causerebbe un affaticamento della respirazione causando una sorta di asma, l'effetto dura 2 turni e nel terzo la respirazione comincia a tornare normale fino a risanarsi completamente nel quarto.

Antidoto: Nicotina (50 mg per via orale)

Kūryoku dokuso:
Classe: intermedio
Componenti: spore di Paxillus Involutus (fungo velenoso) trattate chimicamente.
Metodo d’azione: aerobico
Descrizione: bisogna raccogliere una grande quantità di Paxillus Involutus, eliminare i gambi e successivamente centrifugare le teste dei funghi in modo tale da separare le spore. Dopo aver ottenuto le spore si devono trattare chimicamente. Il risultato finale è quello di una bomba fumogena uguale a quelle classiche con la differenza che i fumi hanno un odore che ricorda quello delle cimici.
Effetto: Il veleno si presenterà come una normale nube di fumogeno ed andrà ad intaccare tutti i liquidi del corpo rendendoli viscosi e molto spessi. Avrà diversi effetti sui vari:
- Andando a contatto con con gli occhi questi verranno ricoperti da una patina gelatinosa che ridurrà le capacità visive del'50% durante il primo turno in cui sarà praticamente cieco, infatti distinguerà solamente le fonti di luce, questo effetto andrà diminuendo di 20 punti percentuali ad ogni turno successivo fino a svanire completamente.
- Il veleno renderà instabile il normale funzionamento dei recettori stato-cinetici rendendo la persona infettata con un senso dell'equilibrio ridotto del 50% durante il primo turno, questo effetto andrà diminuendo di 20 punti percentuali ad ogni turno successivo fino a svanire completamente.
- Una volta respirato il gas entrerà in contatto con la cavità orale e nasale, di conseguenza con le secrezioni salivari e mucose, facendo reazione con esse renderanno la bocca impastata e diventerà difficile parlare, se non quasi impossibile, mentre il naso verrà completamente otturato ed impedirà al soggetto di respirare da esso, il muco può essere rimosso solo in parte rendendo comunque difficoltosa l'inspirazione da tale cavità. Inoltre a livello di faringe, laringe e trachea ci sarà un ispessimento della mucosa che ricopre tutta la parete tessutale rendendo la respirazione più difficoltosa. Solamente una piccola parte del gas velenoso raggiungerà i polmoni dove attraverso gli scambi nei bronchioli si diffonderà anche nel sangue rallentando leggermente l'attività cardiaca dando un senso di spossatezza. Questo effetto durerà nella sua forma completa per 2 turni ed andrà scemando nei 2 turni successivi con una diminuzione graduale.

Antidoto: 8 mg di cortisone (per iniezione)

Edit: Nessuno

 
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xXEdWoodXx
view post Posted on 16/4/2012, 14:28






foresta-nera6



Narrato
"Dialoghi"



Durante la strada verso la carpenteria rapinata, mi giro molto volte verso la direzione che porta a Kiri. Un po' di nostalgia stringe il mio cuore, ma passa subito, seguita da una sensazione di freschezza. Un vento lieve proviene dalla direzione che avevamo imboccato. Accarezzandomi la pelle con quella delicatezza, mi sarei sentito a casa ovunque. Piano piano che il sentiero proseguiva, la strada si faceva sempre più delineata e spuntammo davanti all'edificio che era di nostra competenza perlustrare. Alphonse, prima di entrare, ci ordina di seguirlo fino al limite della foresta in direzione opposta al luogo di nostro interesse. Vedendo quei grossi alberi davanti a noi e il sensei che incomincia a parlare, mi venne in mente subito mio padre che cercava di insegnarmi il controllo del chakra. Ineffetti non ero proprio a digiuno in materia, ma il mio impegno scarso verso le pratiche ninja mi hanno sempre portato lontano dal raggiungimento di obiettivi concreti. Il tronco, che dovevamo percorrere solo con l'ausilio della forza di coesione del chakra , era veramente lungo, dai 15 ai 20 metri direi. Spoglio delle sue braccio, l'albero qualcuno lo aveva potato da poco, qua e la si potevo vedere benissimo i rami tagliati di netto, con la resina ancora fresca.

“Io mi addentro un po' nella foresta, per avere una maggiore concentrazione. Lasciatemi solo, per favore.”

Dico al gruppo, entrando nella foresta, allontanandomi qualche decina di metri. L'aria di Konoha è veramente formidabile. Posso respirare a pieni polmoni, la vita scorre dentro di me. Un corpo animato da un soffio. Si sono questo. Non sono altro che una macchina che pensa, un congegno intelligente. Mi accovaccio vicino ad un tronco, con le spalle coperte da quest'ultimo. La vegetazione intorno a me, che prima sembrava immobile, inizia a camminare. Gli insetti, le piante, il muschio, tutto respira a uni-solo con il mondo. L'erba davanti a me, di un verde scuro, brillava sotto i raggi del sole. Inoltre una strana edera, penso un rampicante tipico del villaggio della foglia visto la sua diffusione, avvolgeva ogni albero fino a qualche metro. Soffice al tatto, viene voglia di dormirci su per un po'. Nonostante già sento qualcuno che inizia il suo allenamento, io voglio stare qui ad ascoltare la natura ancora per un altro po'. Solo per un altro po'. Dopo i miei muscoli e il mio cervello saranno impegnati pesantemente. Mi ricordo le parole di mio padre.

“Si vede con gli occhi, non c'è dubbio. Ma quando guardi di fronte a te, in realtà non stai guardando qualcosa filmata dal tuo cervello? Se per caso avessi una strana malformazione, non vedresti diverso? Quindi tutti i nostri sensi, tutto ciò che il corpo ci può dare di buono e, se vogliamo estendere il discorso, tutto ciò che il mondo può darci di buono devi elaborarlo come meglio puoi.
Non ti abbandonare al tuo corpo. Non essere vittima del tuo corpo. Tu non sei il tuo corpo. Tu sei quello che riesci a modificare, ciò che puoi permetterti di arrivare a tutto, è in mezzo al tuo cranio. ”

Quasi identiche. Ricordo ancora il suo viso, il suo parlarmi. In un certo senso odiavo mio padre. In un altro sono debitore con lui di questa vita. Tutto ciò che potrò fare lo devo grazie alla sua volontà di farmi nascere. Forse è proprio per questo che un po' lo detestavo. Quando si è in debito con qualcuno siamo sempre messi alle strette, in un certo senso non vediamo l'ora di estinguere il debito, ma con un padre è diverso. Non potrai mai e poi mai ripagarlo, anche quando lui stesso dirà di essere felice.
Un ciuffo d'erba davanti i miei occhi che ondeggiava seguendo il sinuoso movimento del vento, mi strappo dalla mia introspezione. Le minuscole gocce di rugiada sopra la sua superficie, sembravano quasi carezze invisibile. Guardai l'albero davanti a me, alto Dio solo sa quanto, e mi misi in piedi. Davanti a questi colossi della natura trovo sempre interessanti la possibilità di batterli. A Kiri allenavo spesso il mio corpo e fino a qualche mese fa lavoravo per un artigiano che fabbricava armi ninja. C'era sempre da usare la forza. All'inizio sembra proprio che non puoi battere il ferro. Così denso, così resistente. Invece col tempo impari che sapendole trattare, anche le cose più resistenti e forti hanno i loro punti deboli.

Con le mani formo il sigillo della pecora, cercando di concentrare il chakra nei piedi. Inizio a poco a poco a sentire l'energia canalizzarsi sotto la pianta dei piedi. Sale, sale ancora di più. L'aria intorno alla caviglie prende un lieve colore bluastro, tipico segnale che qualcosa sta accadendo.
Sciolgo il sigillo e incomincio a correre verso l'albero. Il primo piedi, poi il secondo. Falciata dopo falciata, cerco di tenermi concentrato adeguatamente. Sento il rumore del legno sotto i piedi che si spacca, l'aderenza con il tronco non è più la stessa. Un altro passo e non riesco più a continuare. Cadendo nel vuoto, lancio un kunai verso il punto in cui sono arrivato, dopo arriva un botta tremenda alla schiena che mi offusca la vista per diversi secondo. Il dolore raggiunge il suo apice e inizia a scendere. Cerco di rimettermi in piedi ma mi sono fatto davvero male. Striscio verso l'albero più vicino e appoggiandomi ad esso riesco a sollevarmi. La mia attenzione va subito al kunai, sospeso da terra di circa 4-5 metri. Un colpo di vento e cade pure lui, lasciando nell'aria il suono metallico che si dissipa nella foresta.
Qualche sospiro e riprendo finalmente forma eretta. I piedi mi tremano un po' , scosso dall'avvenimento mi concedo altri 5 minuti di meritato riposo. Con le mani tocco la schiena per vedere se perdo sangue. Nulla di grave, l'osso sta finendo di pulsare e non c'è minima una minima traccia di ferite. Nonostante tutto, sono abbastanza in forma per sopportare questo tipo di prove.
Mi rialzo e, dopo aver inquadrato per bene il tronco davanti a me , sul quale sono ben visibili i segni del mio scorso tentativo, parto alla carica. Stavolta tengo un kunai a portata di mano e ho lasciato che il tuo tutto venga naturalmente, senza troppo concentrarmi. Il piede destro tocca per primo il legno, poi il sinistro. Si alternano fino a quando uno dei due non ha più un punto d'appoggio. Col kunai, prima di cadere nel vuoto, traccio un segno sull'albero. L'atterraggio si è stato molto più morbido del precedente, anche se mi sono fatto male un po' la caviglia destra.
Alzo subito gli occhi verso il cielo e guardo soddisfatto il mio sfregio su questo bellissimo abete.
Sono riuscito ad arrivare qualche metro più in là, adesso saranno 8 , anche 9 metri!
Entusiasta del mio piccolo successo, mi faccio coraggio e inizio a correre lungo il tronco. Il rumore dei passi inizia a farsi più pesante, finché la corteccia non viene strappata via. Delicatamente riesco a fare un segno per poi scendere a suolo. Non ci siamo. Ora ho fatto peggio di prima. Effettivamente sono migliorato notevolmente nell'atterraggio, ma sono sotto i miei standard. Questi non sono nemmeno 5 metri pieni. Ritento. Ritento un'altra volta. Altre dieci. Non riesco a superare gli 8 metri circa. Ripetuti segni, marrone chiaro in contrasto con lo scuro colore dell'albero, si accavallano tutti in un punto, più qualcuno che, solitario, resta tra il suolo e tutto quel groviglio di graffi. Il sudore pervade la mia faccia. Le caviglia iniziano a farmi davvero male, meglio fare un pausa. Mi accovaccio vicino a delle grande radici che uscivano dal terreno, collegate, quasi come per comunicare, con dei rami tramite eliane o radici volanti. Il terriccio è molto umido e sotto questi enormi giganti della foresta si trovano spesso tane di conigli o di altri animali, tra cui molti insetti. Decido di fare una passeggiata vicino al ruscello che dista qualche metro dal punto in cui mi sto allenando. E' un fiumiciattolo molto piccolo, non arriva nemmeno ai due metri di larghezza totale. Mi lavo la faccia per riprendermi dalla fatica di poc'anzi e mi disseto. L'acqua è davvero buona, anche se a Kiri è quasi insuperabile. Ha un sapore diverso rispetto quella di casa, un po' più amara.
Alcune ombre immerse nel fiume si avvicino a me, per poi seguire la corrente. Erano due o tre pesci. Appena ne avrò il tempo dovrò comprarmi un bella canna da pesca e venire a pescare, qualche altro fiume ci sarà sicuramente nei meandri della foresta di Konoha, inoltre a me piace molto pescare. L'unica problema, nel mio villaggio, è che posso solo durante la stagione estiva. Durante le altre stagioni i laghi e i fiumi sono quasi sempre ghiacciati e non permettono una buona pesca. Mi siedo vicino alla sponda del ruscello osservando l'acqua che zampilla ogni volta che incontra una pietra che ne devia la strada. Ho riposato abbastanza, già mi sento rinvigorito e aver preso un po' di sole mi ha fatto sicuramente bene. Ritorno al mio allenamento. Prendo il kunai dalla mia sacca, chiudo gli occhi, posiziono il corpo in maniera che tutti i muscoli mi aiutano nel prendere la più alta velocità possibile durante la corsa. L'energia fluisce dentro di me, è il momento giusto! Passo dopo passo, leggero e con dimestichezza , riesco a superare il mio limite. Poi l'equilibrio mi abbandona sulla gamba destra, con la sinistra mi do la spinta necessaria per arrivare, un paio di metri più in la, dove c'è un grosso ramo di un albero, ma appena i piedi poggiano su di esso, inizio a scivolare. Grazie alla pratica acquisita dall'allenamento, inconsciamente riesco a tenermi attaccato al legno, se pur per poco perché, appena aver preso lucidità del fatto, cado inesorabilmente a testa in giù verso un cespuglio. Il dolore non è molto forte, ma ancora non ho ben capito cos'è successo. Dopo essermi ripreso in mezzo a more e bacche di ogni tipo, mi rialzo e ricordo che non ho fatto in tempo a segnare il mio nuovo successo col kunai. Devo ripetermi, magari avevo già finito la prova, ma comunque non sono ancora arrivato ad avere piena coscienza del controllo del chakra.
Taglio dopo taglio, il mio coltello da ninja sta iniziando a scalfirsi, il mio corpo a diventare sempre più deboli. Tutti i muscoli sono contratti e alcune volte vengo interrotto da forti crampi al polpaccio. Che orribile sensazione! Taglio dopo taglio, ciò che avevo conquistato con tanta fatica si è rivelato solo un colpo fortuito. Non riesco a migliorarmi, sono di nuovo inceppato. Per quale motivo?
Sbatto la mano chiusa a pugno sul dorso di albero. Un lieve dolore pervade il metacarpo. I miei nervi sono messi a dura prova, il sole è già calato da un po' e in mezzo alla foresta, solo e senza nessuno non riesco a fare progressi. Idea! Se non vado errato questo esercizio dovrebbe consentirmi di affinare le tecniche che fin oggi conosco. Utilizzerò un trucco che ho visto fare a mio padre e che ho imparato da lui stesso. Giù a Kiri mi è sempre stato utile. E se poi quello che penso non è errato, dovrebbe aiutarmi parecchio. Mi avvicino al ruscello che ancora scorre impetuoso, per quanto lui possa esserlo, nel cuore della foresta.

“Tecnica della Moltiplicazione Acquatica - Mizu Bushin no Jutsu”

Dall'acqua davanti a me si plasmano due colonne, una a destra e una a sinistra, che rispettivamente si trasformano entrambe in due copie di me stesso. Era molto tempo che non usavo questa tecnica, tra l'altro è la prima volta che riesco a creare due copie. Non sono nemmeno stanchissimo. Che l'allenamento stia funzionando? Saranno più di 5 ore che sono dentro questo inferno di foglie verdi e insetti giganti. Voglio uscirmene !
Le copie acquatiche mi seguono fino al luogo dove, con l'accendino, prima di andarmene avevo accesso un piccolo fuoco al centro per orientarmi meglio. Grazie alle stelle la visibilità era ancora migliore, certo non perfetta, ma capivo perfettamente dove mettere i piedi e il territorio circostante. Abituato a Kiri dove le ore di buio sono molte di più e senza corrente elettrica a casa, mi sento a mio agio nell'oscurità. Le copie come me seguiranno il mio stesso allenamento.
Porgo 2 kunai dal mio equipaggiamento ai miei alter ego. Il primo, alla mia destra, seguirà il mio stesso tipo di allenamento. Il secondo, alla mia sinistra, invece cercherà di camminare sull'albero, come ha fatto il sensei all'inizio. Buona Lavoro a tutti!
Si inizia. Il suono dei kunai e del legno fracassato riecheggia nell'aria. Le mie copie, se pur fisicamente più deboli di me, non avendo paura del fallimento riesco meglio nel padroneggiare quel poco di chakra che contengono. La mia scalata verso la vetta sta continuando in modo regolare , la copia alla mia destra è arrivata quasi in cima più di una volta , quella alla mia sinistra riesce a camminare tranquillamente sull'albero. A me mancano pochi metri e avrò terminato il mio compito. Non mi ero mai allenato così intensamente in vita mia. Mentre il sudore purifica il mio corpo, sento il rumore dell'acqua che cade al suolo, segnale che il jutsu è terminato. Una stanchezza fisica prende possesso del mio corpo e a stento riesco, con un salto, a non cadere dall'albero.
Tutto calmo, anche la foresta ha smesso per un secondo di produrre suoni, si sta riposando insieme a me. La sana stanchezza che ogni parte del mio corpo sta vivendo sembra qualcosa distaccata da me. Mi rimetto in piedi per l'ultima volta. Si, già so che è l'ultima. Il chakra, fiamma blu, esce da ogni dei miei piedi. Poi si stabilizzava, forma un alone compatto e ben delineato. Le gambe iniziano a susseguirsi, una dietro l'altra. Il primo piedi, poi il secondo, su fino alla cima della albero, afferrò la chioma ruvida che mi ferisce leggermente le mani. Già, da qua su il paesaggio è davvero bello. Sono sopra il tetto della foresta. Mi sento quasi onnipotente, se non fosse che un ramo, sotto il mio peso, cede e io inizio a precipitare non so da quale altezza!
Stremato,riesco a prendere i 2 kunai dati alle copie, appena sotto i due rispettivi alberi e con le mie ultime forza riesco a dirigermi dove gli altri dovrebbe essere ad allenarsi. Non c'è nessuno. E quando mai. Nessuno mi aspetta. Buona Notte.


Slot Tecnica:
Consumi: 30 //

Recuperi: //
Chakra: 20/50 Energia Bianca

Stato Fisico: Stremato
Stato Psicologico: Soddisfatto

Equipaggiamento:


Armi utilizzate: //

Tecniche utilizzate
Tecnica della Moltiplicazione Acquatica - Mizu Bushin no Jutsu
Villaggio: Kiri (Orig. Cascata)
Posizioni Magiche: 3 (veloce)
Descrizione: Questa tecnica permette di creare dei cloni di se sfruttando l’acqua presente nella zona, almeno dieci litri entro dieci metri. I cloni si presentano come una copia esatta del ninja che le ha create. Le copie possono allontanarsi dal ninja che le ha create di circa 25 metri, superata questa distanza ritornano acqua. La resistenza agli urti è bassa, e le copie si disfano appena subiscono una ferita lieve. Il numero di cloni creati non deve mai superare il massimo espresso sotto. Un clone che non fa nulla di particolare dura 8 turni mentre un clone costretto a correre o altro dura solamente 5 turni. I cloni creati con questa tecnica possono attaccare, la loro velocità è però dimezzata rispetto all’originale, mentre la forza risulta ridotta del 90%. Possono muoversi camminando o correndo, abbassarsi e muovere gli arti con media velocità, e saltare. Non possono fare tecniche. Se toccati la loro consistenza è fisica. Solitamente non sono armati, ma con un ulteriore consumo Basso possono essere dotati di un’arma a scelta (che però deve essere presente nella scheda di chi utilizza la tecnica).
[Massimo copie: Studenti 2, Genin 3, Chunin 4, Jonin 6, Kage/Sannin 8, Sennin 10]
Tipo: Ninjutsu
(Livello: 5 / Consumo: Medio-Basso per Copia)



 
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~Daniele
view post Posted on 21/4/2012, 14:59




Narrato
Pensato
Parlato
Altri PG


Una ricerca comincia sempre con la Fortuna del Principiante. E finisce sempre con la Prova del Conquistatore.

Paulo Coelho, L'alchimista,



La vita di ogni uomo è una costante ricerca, una perpetua quête ariostesca, volta al conseguimento dei propri obiettivi, al raggiungimento dei propri traguardi, alla realizzazione dei propri sogni. Ogni azione, ogni scelta, frutto dell'intelletto e della volontà del singolo, è inconsapevolmente orientata al fine del raggiungimento di tali scopi, in modo da rendere il proprio vivere sensato, pieno, un'esistenza che valga la pena di vivere. Non tutti gli individui, tuttavia, sono capaci di intraprendere un cammino del genere, costellato di impedimenti, difficoltà, in grado di alienare lo stesso dal proprio obiettivo, ingannandolo in una dimensione di illusorio appagamento, di una fallace felicità. Vi sono altri, invece, definiti nella cultura popolare come eletti, eroi, in grado, grazie alla loro fermezza, di perseguire i loro sogni, rendendoli realtà.
Cosa cercasse Al, a cosa aspirasse in futuro, non era ancora chiaro: davanti a sé poteva vedere molteplici immagini del suo avvenire, un famoso shinobi, un grande Alchimista, ma queste si presentavano oscure e sfocate, poiché incerte e apparenti. Ambizioni forse puerili, sorte dalla mente e dallo spirito di un bambino, che concepisce il proprio futuro in maniera ancora immatura, irreale.

La missione si stava rivelando noiosa e logorante come il ragazzo aveva immaginato sin dalla prima lettura della pergamena datagli da Kakashi, durante il pranzo presso Ichiraku. L'obiettivo primario era quello di investigare circa i furti ed il rapimento ai danni di una nota azienda di carpenteria della Foglia, al fine di localizzare il covo, il rifugio dei nemici e recuperare la refurtiva, oltre che l'ostaggio, categoricamente in vita e possibilmente incolume.
E come un investigatore impegnato nella risoluzione di un crimine, il ninja aveva già iniziato a raccogliere ogni minima informazione, ogni dato possibile, anche se superfluo e non necessario alla risoluzione del complicato enigma: interrogare testimoni, ricercare indizi, oggetti, perduti incautamente dai criminali, fare sopralluoghi, ricostruire idealmente l'accaduto, al fine di penetrare nella mente, nella psiche dei membri della banda, al fine di comprendere ed emulare il loro modus operandi, rendendo lo shinobi in grado di prevedere le loro prossime mosse.
Una missione prevalentemente teorica, "intellettuale" che avrebbe visto scendere nell'arena il proprio cervello, la propria capacità di analisi e di giudizio, la propria logica piuttosto che muscoli e Justu. Un incarico forse passivo dal punto di vista del combattimento, specialità del soldato semplice, ancora immaturo per essere posto alla guida di un manipolo, ma stimolante ed intrigante per il capitano, poiché gli permette di esprimere la propria intelligenza, il suo essere arguto e brillante e, in ultima analisi, la sua effettiva capacità bellica. Che la missione stessa fosse una sorta di test, per verificare la sua attitudine al comando, in vista di una possibile promozione? Un pensiero troppo remoto per la mente del giovane, il quale sembrava essere estraneo al meccanismo delle gerarchie militari ninja, indifferente rispetto all'arrivismo dei suoi parigrado, che sarebbero arrivati a tutto pur di poter fregiarsi del titolo di Chuunin.
Un titolo, un banale grado indicato accanto al proprio nome, in una cartella segreta contenenti tutti i dettagli della propria esistenza, in un oscuro e sorvegliatissimo archivio. Il ragazzo si trovava a pochi passi dall'ingresso dell'azienda, in cui aveva terminato una preliminare investigazione: l'interrogatorio, se così si poteva definire, degli impiegati aveva fornito solamente un'informazione potenzialmente utile ed interessante: la ragazza, che sembrava aver assistito al furto, aveva indicato il Nord
come via di fuga dei membri della banda. La donna non aveva potuto fornire altre informazioni in quanto sembrava, dalla sua descrizione, essere caduta vittima di un Genjustu che le aveva indotto un sonno profondo.
Al rifletteva su tali elementi mentre osservava il sito di allenamento che aveva stabilito per i suoi due studenti: solamente uno dei due si stava allenando presso quegli alberi, con scarsi risultati a quanto poteva vedere; l'altro aveva cambiato luogo, immergendosi nella calma e fitta vegetazione, alla ricerca di una concentrazione che solamente un luogo idilliaco poteva garantire. La calma di quell'area fu presto interrotta dall'arrivo di un uomo alto, dalle sembianze familiari: l'uomo, dai capelli grigi, portava una sorta di kimono scuro, dalle maniche larghe e con una scollatura all'altezza del petto, che lasciava intravedere indumenti di colore grigio. Ogni centimetro di terra che lo shinobi guadagnava verso il Genin, più il suo aspetto esteriore si faceva nitido: il viso era completamente coperto da una maschera che lasciava libero solamente l'occhio destro, l'altro era celato dal coprifronte della Foglia. Improvvisamente quel senso di familiarità nei confronti dell'uomo prese forma, divenendo un'idea precisa, o meglio un nome.

Kakashi?! Che ci fa qua? E come diavolo si è conciato? Sarà qui per controllarmi?

Ma quello non si presentò come Hatake Kakashi, Jounin che aveva seguito il suo addestramento per risvegliare lo Sharingan, bensì come Sasame Hatake, un Chuunin che, dopo aver affrontato una missione longeva, era rientrato nel Villaggio.
Nonostante fosse un suo superiore, la missione rimaneva sotto la direzione di Alphonse, quello shinobi avrebbe solamente messo al suo servizio la propria forze e la propria esperienza, come semplice collaboratore. L'Hokage aveva inviato i rinforzi al team a causa del rapimento di un dirigente dell'azienda stessa, rendendo la missione più complessa e delicata rispetto alle condizioni iniziali.

La faccenda si sta complicando di minuto in minuto.. perché il rapimento se non come forma di ricatto al fine di ottenere un riscatto? ..Questo qui cosa avrà a che fare con Kakashi?

Ciao, il mio nome è Alphonse Elric, ma chiamami semplicemente Al. Sfrutterò il più possibile la tua esperienza, non esitare ad intervenire, se necessario.. d'altronde io devo sorvegliare anche due studenti, due occhi in più possono essere fondamentali.. Prima di parlarti di cosa ho scoperto riguardo ai crimini voglio informarti che possiedo lo Sharingan.. posso chiederti di rivelare la tua abilità speciale, Sasame? Ho bisogno di capire che tipo di combattente sei, in modo da pensare ad una strategia d'offesa fulminea ed efficace, al fine di eliminare tempestivamente il nemico e difendere quei due..
Per quanto riguarda la missione, non ho ancora ricavato molte informazioni, ho interrogato tutto il personale, ma solamente una persona ha risposto parzialmente alle mie domande: l'impiegata sembra aver assistito alla fuga dei ladri, diretti verso Nord. Ah, ritengo che, con molta probabilità, le fila nemiche contino almeno uno Shinobi, poichè la ragazza in questione sembra essere stata vittima di un Genjustu, al fine di metterla fuori gioco.. Questo è tutto, dovremmo verificare il luogo indicatoci il prima possibile, ma adesso devo sbrigare una faccenda.. seguimi


Il Genin si incamminò verso lo studente intento a padroneggiare il proprio chakra. Una volta prossimo all'albero più volte sferzato a causa dei tagli del kunai, Al poté osservare l'andamento di quei segni, e dunque dedurre l'avanzamento dell'addestramento di Sai: i progressi sembravano scarsi, il segno più alto non raggiungeva neanche gli otto metri e lui appariva spossato a causa dell'arrampicata. Era ora di mietere la prima vittima, bocciare lo studente che non era riuscito nell'intento.

Sai, mi dispiace, ma non sei ancora pronto per intraprendere la carriera Ninja, riesci a stento a destreggiarti con questa tecnica rudimentale dell'uso del chakra.. Segui le mura e torna al Villaggio, forse con la prossima sessione in Accademia avrai più fortuna..

Poi si voltò, temendo di essere stato troppo severo, di aver ingiustamente stroncato il futuro di un ragazzo, ma pensieri tanto insicuri non potevano offuscargli la mente in questo momento tanto cruciale. Doveva trovare l'altro studente, verificare i suoi progressi. Sasame gli aveva rivelato di possedere il Byakugan nell'occhio celato dalla lamina di metallo, nascosto al fine di sorprendere l'avversario con il particolare Doujustu e gli aveva illustrato in minima parte le sue peculiarità, in modo che potesse sfruttarlo appropriatamente nell'ideazione di una strategia militare. Proprio per questo si rivolse all'altro, chiedendo di asservire l'occhio allo scopo.

Sasame puoi controllare l'altro studente? Dovrebbe essersi diretto in questa direzione, non dovresti avere problemi a riconoscerlo..

Ci vollero pochi istanti di attesa prima di conoscere le condizioni e la posizione del ragazzo che sembrava spossato a causa dell'addestramento: gocce di sudore bagnavano il suo viso, il respiro era affannoso, causando una frenetica espansione del petto, alla ricerca di più ossigeno, seguita da un analogo rilassamento dei muscoli contratti, al fine di ridurre il volume toracico.
Ma un dettaglio importante allarmò i due che immediatamente scattarono verso la posizione del terzo membro del team: il Chuunin notò il volo di due shuriken, scagliati da un nemico nascosto, e volti a ferire il braccio destro e la gamba sinistra del Kiriano. Immediatamente Sasame, calcolando attraverso la traiettoria delle stelle puntute la posizione di colui che le aveva scagliate, volse lo sguardo verso tale posizione, ricercando il colpevole. Avendo parzialmente intuito le sue intenzioni Alphonse gli impartì il primo ordine

Dividiamoci, io raggiungo lo studente e verifico le sue condizioni di salute, tu trova quel bastardo e catturalo, così potremmo interrogarlo..

Il Genin si fece indicare la direzione da tenere per raggiungere Edwood e poi le loro strade si separarono. Aveva omesso di pronunciare tutte quelle precauzioni ed avvertenze che i capitani sono soliti fare ai propri sottoposti: se era un Chuunin doveva sapere alla perfezione quelle formule e quelle diciture così astratte da risultare insensato ripeterle, inoltre un ninja esperto non poteva essere sprovveduto quanto uno novizio, l'esperienza acquisita nel tempo avrebbe dovuto rivelarsi come il più fidato e potente degli alleati, in questo tipo di inseguimenti. In un paio di minuti Al raggiunse lo studente ferito che, caduto a terra, stringeva con la mano sinistra l'arto leso dalla lama tagliente.

Tutto bene?

Osservò accuratamente i tagli inferti dagli Shuriken, ma nessuno di quelli sembrava costituire una ferita profonda o grave, solamente un'infezione poteva essere un remoto rischio, e proprio per evitare tale complicazione, gli ordinò di andare a detergere le due lesioni con l'acqua che scorreva limpida nel fiume vicino quell'area. Congedato il ferito, Al esaminò l'area circostante, individuando immediatamente i due dardi: uno dei due sembrava una comune stelletta di metallo, mentre l'altra presentava delle punte arrotondate, molto simile a quei particolati Shuriken utilizzati dal clan Uchiha e che solamente di recente aveva imparato ad usare.

Come ha fatto quest'arma a finire in un luogo simile? E' possibile che ci sia un membro del Clan dietro ai crimini, o che semplicemente quest'arma sia stata trafugata dai loro arsenali..

Sistemò le due armi nella sua sacca, al fine di esaminarle più attentamente, anche con l'ausilio di Sasame. Una volta tornato lo studente, si ricordò del suo compito di sensei, osservando, dunque, l'albero su cui si era precedentemente allenato: i segni arrivavano ad un'altezza vertiginosa, provando dunque il suo successo.

Vedo con piacere che uno di voi è riuscito a superare questo banale esercizio, molto bene, adesso inizia la parte più complessa, dovrai mostrarmi le tue capacità nel combattimento.. - terminò la frase eseguendo una banale Bushin no Justu, creando due copie illusorie del tutto simili a se stesso - la prima copia dovrà essere eliminata utilizzando le sole arti marziali, mentre la seconda dovrai colpirla con il Ninjustu. Io supervisionerò questa fase del tuo addestramento, se non ti riterrò sufficiente in una delle due prove, sarai bocciato..

Una volta detto questo, si distanziò dalla zona del futuro combattimento, spiccando un balzo indietro, ritrovandosi in piedi su un ramo robusto e non molto elevato. Si sedette, concentrandosi tanto sul Kiriano che sull'ambiente circostante, in modo da percepire ogni forma di pericolo ed il ritorno di Sasame, in compagnia dell'ostaggio, fonte di succose informazioni.


CITAZIONE
Slot Tecnica: 1°: Bushin No Justu2°: //
Consumi: [Bushin no Justu (-10)]

Recuperi: //
Chakra: 190/200 Energia Verde

Stato Fisico: Ottimo
Stato Psicologico: Preoccupato
Equipaggiamento:

# 8 Kunai
# Cartabomba x 2
# 1 Tanto
# 2 Fumogeni
# 4 Flash
# 1 Tonico Azzurro
# 2 Filo di Nylon

Armi utilizzate: //

QM Point
Sasame
Sasame osservò il luogo ove il nemico avrebbe dovuto essere, per poter lanciare gli shuriken a tale velocità e lungo le due traiettorie: la vegetazione era fitta ed intricata, tanto da rendere la zona ombrosa ed in alcuni tratti oscura, debilitante, forse, per degli occhi comuni, ma non per l'Occhio Bianco.
Dopo aver ricevuto l'ordine dal proprio capitano, si congedò, seguendo un nuovo sentiero, che si svincolava dal primo piegando verso destra. Il Chuunin identificava ogni forma di vita, ricercandone una umana, colpevole di quell'attacco sulla lunga distanza, ma il Byakugan non riusciva a scovarla, designandola come proprio nemico.
Assurdo, questo pensava lo shinobi durante la sua agile corsa, poichè nulla è precluso all'Occhio Bianco, tant'è che ogni squadra d'inseguimento si compone di uno shinobi che abbia attivato tali abilità: la vista telescopica, la capacità di riconoscere il sistema circolatorio del chakra di ogni organismo, abilità fondamentali in un pedinamento.
Eppure non vi era traccia del criminale. Sasame era giunto sul luogo da cui, secondo i suoi calcoli, erano state lanciate le armi: la distanza dall'obiettivo e la presenza fitti di vegetazione rendevano il tiro molto complesso. Solamente uno shinobi poteva osare tanto, riuscendo nella propria impresa. Questo elemento sembrava confermare, in parte, l'informazione ottenuta da Alphonse. Al ninja non sfuggì un dettaglio molto importante: le impronte delle calzature di quel mukenin erano impresse sulla corteccia lignea di un ramo poco distante da dove si trovava lui. Sembrava fanghiglia, forse calpestata incautamente dallo stesso nella sua fuga, avendo percepito la presenza di due Ninja nelle vicinanze della possibile vittima.
Sasame avrebbe seguito le tracce fino ad un certo punto, notando come le impronte si triplicassero, tripartendo la traccia seguita precedentemente. Genjustu, trappola? Il Foglioso doveva scoprire cosa celassero quegli indizi
Nell'avvicinarsi alla zona d'investigazione, a causa delle pressione su un determinato punto del terreno, perfettamente identico alle zone limitrofe, avrebbe scatenato una pioggia di kunai e shuriken, che si sarebbero abbattuti su di lui a gran velocità. Le armi, evidentemente, sembravano essere state posizionate in precedenza sulle fronde. Successivamente si sarebbero generate due sfere di fuoco a partire da due sigilli impressi sui tronchi di due alberi limitrofi, invisibili fino alla loro attivazione, che avrebbero arso l'area circostante per un raggio di circa 6m, intendendo come centro il punto ove erano posizionate le impronte.
Una volta uscito da questa situazione di pericolo, Sasame avrebbe notato come solamente le impronte rivolte a Nord fossero quelle autentiche, poichè le altre erano scomparse con l'esaurirsi della trappola e forte dell'informazione, che confermava l'ipotesi del capitano, lo avrebbe raggiunto, aggiornandolo sull'accaduto.



Esercizio semplice, voglio testare le tue abilità strategiche e belliche. Il regolamento sui combattimenti lo trovi cliccandomi, devi seguire il numero di azioni imposte dalla tua energia. In caso servissero informazioni sul regolamento per Slot, posta pure le tue domande nel topic della quest riservato ai dubbi. Post di mino 60 righe, ma non hai problemi nella lunghezza, occhio però agli errori da me segnalati, in caso di dubbi su come agire, chiedi sempre, sia io che Datte potremmo risponderti più che chiaramente.
Recuperi 15 punti chakra, in modo da poter eseguire l'esercizio indicato, usa con parsimonia il poco chakra che possiedi, mi raccomando.
Datte nel riquadro ho messo una traccia in ON GDR di quello che dovrai fare, non penso di aver limitato le possibili azioni del tuo PG, dunque esprimi il tuo PG come già sai fare, ricordando di trattare nel tuo elaborato gli elementi che ti ho indicato.

Voglio precisare che i due shuriken raccolti durante la missione non diventeranno proprietà di Alphonse, ma verranno sfruttati nel corso della missione, al termine della stessa andranno perduti.

Ti lascio scritte le regole in modo che le abbiate sempre sotto gli occhi: 1)Rispettare la lunghezza minima. Ho citato word perchè abbiamo bisogno di un sistema di misura comune (su word ci sta lo strumento conteggio parole, che vi riepiloga la lunghezza del post ecc)
2)Correttezza della lingua. Si scrive in italiano, senza abbreviazioni ecc, e evitiamo errori di ortografia, di sintassi ecc (per l'ortografia usate sempre word, il correttore automatico dell'ortografia vi farà presente eventuali errori)
3)Coerenza. i vostri post devono essere coerenti con il mio. (esempio: nel vostro post scrivete che vi recate al luogo dell'appuntamento da soli quando io ho scritto che vi accompagna il rispettivo sensei)
4)Autoconclusività. Azioni che prevedono una reazione da parte di un altro PG non possono essere trattate con l'indicativo (moto della certezza), ma con il condizionale (che esprime una possibilità). Nel mio post ci sono esempi del genere, mentre a volte mi sono riservato il diritto di usare l'indicativo "costringendo" il vostro PG a fare determinate azioni in quanto, essendo il Master della ruolata, devo gestirne il proseguimento, attraverso una serie di azioni necessarie.

Scadenza: 26/04/2012 23:59


Edited by ~Daniele - 23/4/2012, 13:46
 
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xXEdWoodXx
view post Posted on 26/4/2012, 19:15






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Narrato
"Dialoghi"


L'allenamento è finalmente finito. Tutti i muscoli del mio corpo sono intorpiditi, resi schiavi,quasi inermi, dalla fatica. Penso proprio che questa volta ho esagerato, dovrò rilassarmi per qualche minuto prima di provare ad alzarmi. Il sole stava per tramontare, massimo un'ora e saremo restati tutti al buio. La mia curiosità, poi, viene attirata da uno strano animale che si muoveva in modo sinuoso, anzi no, quasi vomitevole, sull'albero di fronte ai miei occhi. E' un verme enorme, avrà all'incirca una cinquantina di piedi, ricoperto di peli lungo il corpo, neri e lunghi. Si alza lungo il suo addome e sembra che mi stia guardando dall'alto in basso, forse è carnivoro. Guardandolo negli occhi, tengo stretto nella mia mano sinistra un kunai. Al minimo scatto dell'orrenda creatura il mio coltello gli trafigge da parte a parte la testa. Mi alzo e vado a recuperare il kunai dalla testa del verme, finito dietro dei cespugli dopo la sua drammatica fine. All'improvviso un sibilo, qualcosa vicino a un fendente, squarcia l'aria intorno a me e un dolore rapido, netto e leggermente pungente mi attraversa la pelle e i sensi, seguito da un rumore metallico e di legno. Due shuriken hanno attraversato il mio polpaccio, fortunatamente solo di striscio. Mi accascio a terra e inizio a guardarmi in giro, con le spalle protette dal tronco di un albero e un kunai pronto al lancio. Da ovest proviene un rumore di foglie e di rami. Una figura, quasi un'ombra, esce velocemente da un albero. Sto per lanciare la mia arma verso quell'uomo quando vengo fermato dal suo viso. E' Al. Va tutto bene.
Mi domanda se sto bene, io gli rispondo che lo shuriken mi ha appena sfiorato la gamba. Mi consiglia di sciacquarlo nell'acqua per evitare un infezione della ferita, l'unico vero problema che poteva sorgere da quel tipo di lesione. Il mio corpo è un po' graffiato ovunque, i vestiti sono laceri e sono molto stanco. L'acqua che scorre lungo il fiume è l'ideale per il mio corpo stremato e logoro. Mi siedo sulla sponda del torrente e do un'occhiata all'operato di Al. Sta raccogliendo i kunai, esaminandoli una alla volta. Da lontano riesco a capire che uno dei due ha un forma particolare, che ho visto da qualche parte ma non ricordo bene dove. Mi giro di nuovo dalla parte del fiume osservando attentamente i miei piedi che seguono leggermente la corrente. Decido di farmi un tuffo in modo di rinvigorirmi dalla stanchezza. Mi immergo totalmente e inizio a nuotare a pelo con il fondale. Questi tipi di fiumi sono piccoli e hanno un fondale di appena un metro, un metro e mezzo.
I sassi, ormai dalla forma rotondo,molto levigata, a causa dell'acqua e del tempo, sono un bel rimedio per i miei poveri piedi, usati fino allo sfinimento per l'allenamento per ottenere il chakra adesivo. Penso che Konoha sarebbe davvero un bel posto dove andar a vivere dopo il diploma. Chissà se posso cambiare paese e imparare qualche tecnica della Foglia. I miei pensieri si spostano sul Genin che mi stava facendo da sensei. Poteva essere mio fratello e alla sua età ha già molte responsabilità. Non penso sia giusto per qualcuno così piccolo intraprendere subito questo tipo di missioni. Effettivamente i rischi di scontri contro Shinobi sono quasi nulli, ma gli shuriken da qualche parte saranno arrivati. Ero quasi fermo e non mi ha preso. Probabilmente era un ninja molto scarso.
L'acqua che da la vita, stava dando al mio corpo le forze necessarie per riprendere il cammino insieme ad Al. Esco dal fiume e indosso i miei vestiti, davanti alle copie che il mio sensei aveva richiamato qualche attimo prima di allontanarmi un secondo per riprendere un po' di tono.
Voleva, il mio maestro, che una copia venisse distrutta tramite solo le arti marziali, il corpo a corpo detto in poche parole. Invece la seconda doveva essere distrutta utilizzando una delle poche tecniche che ho a mia disposizione. Lunga la mia cintura a destra si trovano gli shuriken e a sinistra i kunai. Inquadro per bene le copie davanti a me, penso che al 90 percento sono copie illusorie, non avrebbe senso sprecare una quantità di chakra più elevata per questo test. Inoltre Al sembra un po' preoccupato, il modo in cui ha esaminato la scena e il posto che ha scelto adesso, per sorvegliare me e la zona circostante, sono indici del suo stato psicologico. Come me penserà che dietro questo ci sarà qualche ninja. Ormai siamo rimasti solo in due, io sono in pratica un novizio ma tenterò di dare il mio aiuto. Al per quanto sia forte non potrà fronteggiare troppi nemici. Spero che Konoha non sia incosciente quanto Kiri riguardo la vita dei propri abitanti. Io quando sarò un genin penso che resterò per un bel po' senza far niente. Vivere la mia libertà lontano da Kiri per un po', allenandomi e conoscendo altre persone. Voglio diventare molto forte per proteggere la mia vita. Se la mia esistenza mi ha insegnato qualcosa, sicuramente è il valore di esserci. Di esserci senza nessun compromesso. Essere li, sempre presente per le persone che vogliono. Ho passato parecchi anni della mia vita completamente solo. Anche io ho avuto qualche amico, che magari all'inizio credi chissà quanto importante, poi però tutto cambia. Le abitudini, i doveri della vita, ci allontanano tutti. Nella mia vita ho anche rincorso molte volte le persone, cercando di recuperarle. Solo che col tempo, lentamente, tutto si brucia. I rapporti vanno pian piano perdendosi. Alcune volte avrei voluto sentirmi dire : “Che fai !? Ritorna indietro!”. Ma nessuno, nessun fin qui si è mai permesso di trattenermi nella propria vita. Sarà che non sono indispensabile, ma vorrei diventare forte lo stesso, anche solo per difendere la mia vita. Che poi, si può parlare di una propria vita? Non abbiamo deciso di nascere, non abbiamo deciso dove nascere. Più che figli dei nostri genitori, siamo figli del chaos. Il caso che governa questo mondo, questo universo. Vengono le vertigini a pensarci.
Ritornando al mio obiettivo immediato, presi un kunai dalla mia coscia sinistra, dove tengo un porta coltelli in gomma. Mi misi a giocare con esso, ruotandolo attorno all'indice grazie al suo grosso anello. Lo impugnai saldamente, con la lama rivolta verso l'interno, in modo da rendere il mio pugno sinistro più potente all'impatto. Per quanto ne so queste copie sono molte lente e non dovrebbero essere in grado di contrattaccare. La prima dovevo affrontarla solo con le mie forze, senza l'ausilio del chakra, si trovava ad una distanza da me di circa 10 metri. L'altra un po' più distante. Iniziai a correre, lanciando alla mia partenza uno shuriken in maniera da compiere una parabola molto chiusa ed arrivare al fianco sinistro dell'avversario. Io avrei attaccato spostandomi verso il lato destro, cercando di colpire la parte alta della copia (testa-collo-petto), tenendo un passo lungo e cercando di mantenere la parte destra del mio corpo coperta dal braccio, attaccando con l'arto opposto dove tengo il kunai. Poi sarebbe stato il turno dell'altra copia, mi sarei girato sfoderando due shuriken, il primo con un movimento parabolico pronto a colpire direttamente il mio avversario, il secondo sulla destra, cercando di ricoprire parte di spazio per un possibile movimento. Impastando la giusta dose di chakra nella bocca, avrei cercato di condurre il mio soffio artico verso l'unico punto ancora non coperto dalla mia strategia militare: sulla parte sinistra, in modo che se il colpo fosse andato assegno avrebbe colpito o di striscio o pienamente il mio avversario.
Alla fine della lotta avrebbe ripreso gli shuriken utilizzati durante il combattimento.

Slot Tecnica:
Consumi: 20
Recuperi: 15
Chakra: 15/50 Energia Bianca

Stato Fisico: Stremato
Stato Psicologico: Concentrato

Equipaggiamento:


Armi utilizzate:


Tecniche utilizzate: Soffio Artico
Soffio Artico
Posizioni Magiche: 5 ( medio )
Villaggio: Kiri
Descrizione: Impastando una discreta quantità di chakra nella bocca, è possibile emettere un getto di vento ghiacciato che arriva anche a sei metri dall'utilizzatore, e raggiunge una larghezza all'estremità pari a tre metri. Chi viene colpito da questo jutsu riporta ustioni da congelamento leggere su tutte le parti colpite; inoltre se il ninja venisse anche solo in parte investito da tale jutsu sugli arti, risentirà di un peggioramento della velocità del 15 % per 2 turni. A causa del leggero congelamento dei muscoli. All'inizio il difetto di questa tecnica è che ci vuole molto tempo per impastare il chakra da utilizzare e che il ninja deve rimanere fermo mentre la esegue, ma dal grado di chunin in poi questa carenza viene a cadere, compensata dall'esperienza dello shinobi.
Tipo: Ninjutsu
(Livello: 4 / Consumo: Medio)



 
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~DaTTe~
view post Posted on 28/4/2012, 15:52




Scusate il ritardo ma tra imprevisti vari e connessione penosa posto solo ora^^ la qualità dello scritto non è delle migliori ma almeno potremo andare avanti! Scusate ancora!

CITAZIONE

Narrato
Ω parlato Ω
# pensato #
¬ Parlato altri ¬


.:Too Much Hassle :.

A
ncora non era iniziata propriamente la missione e già mi sentivo stanco e stufo di doverla affrontare. L'unica cosa che avevo per la testa era quella di potermi riposare e di avere un po' di pace. Le missioni non vanno mai nel modo in cui uno si aspetterebbe, ci sono sempre imprevisti e complicazioni che porteranno altri problemi e altri imprevisti ancora: un circolo vizioso destinato a non finire mai. Stavo odiando dal profondo colui o colei che mi avesse voluto presente anche questa volta, ma non potevo far altro che obbedire, il coprifronte andava onorato. Il ragazzo dai capelli dorati non appena mi vide strabuzzo gli occhi come se avesse visto un fantasma, un'anomalia. Diciamo che la prima impressione poteva essere strana nel vedermi conciato a quel modo, ma il mio abbigliamento non era stato scelto per essere all'ultimo grido. Ogni centimetro di stoffa, ogni accessorio era parte integrante del mio stile di combattimento, chiunque volesse affrontarmi corpo a corpo correva un alto rischio: il mio arsenale era completamente ricoperto di quel veleno di cui andavo tanto fiero, come ogni serpente lo è del proprio. Nonostante tutto il giovane shinobi prese la parola e mi descrisse velocemente la situazione e il risultato delle sue indagini. Data la sua casata di origine non mi meravigliò quando mi confessò di possedere lo sharingan, nonostante i suoi capelli biondi non erano tipici di quel clan che era solito avere la chioma corvina. Mi chiese inoltre di condividere le mie abilità speciali per poter agire in gruppo nel miglior modo possibile. Non mi era mai piaciuto svelare i miei segreti e le mie abilità, poiché chiunque poteva risultare un giorno un potenziale nemico, quindi sapere che qualcuno fosse a conoscenza della mia abilità mi innervosiva sempre un po', ma non avevo altra scelta. Feci un sospiro, poi avvicinai la mano sinistra al coprifronte afferrandolo con il pollice e l'indice e lo sollevai rivelando al ragazzo la mia abilità oculare: il byakugan. Presi infine la parola.

Ω Come puoi ben vedere possiedo il byakugan pur non essendo uno hyuuga, non ho intenzione di raccontarti la storia della mia vita, quindi spero ti sia sufficiente sapere che ne sono in possesso.. Un'altra delle mie peculiarità è quella della conoscenza dei veleni e del loro uso... prediligo il combattimento ravvicinato, ma ho anche qualche freccia nel mio arco quando si tratta di lunga gittata... il resto delle mie abilità le appurerai nel corso della missione.. Ω


F
initi gli ulteriori convenevoli riabbassai il coprifronte, poi l'Uchiha mi fece cenno di seguirlo, doveva sbrigare le sue mansioni da insegnante. Come era capitato anche a me nel primo corso a cui avevo partecipato nelle veci di sensei, il novizio cicerone fu costretto a bocciare il primo dei candidati genin: non si era dimostrato minimamente abile in un esercizio banale come quello dell'arrampicata sull'albero, obiettivo base e fondamentale per ogni shinobi degno di questo titolo. Non è mai bello veder stroncare i sogni di un ragazzo smanioso di diventare genin, ma non tutti sono tagliati per fare il ninja. Congedato il “non idoneo” Al mi chiese cortesemente di individuare l'altro allievo per lui, per poterlo raggiungere e valutare i suoi risultati. Ecco subito il primo “ordine” e guarda caso mi veniva chiesto di utilizzare da subito la mia abilità più segreta. Spesso nelle missioni ero stato usato come “segugio” data la mia possibilità di vedere oltre lo scibile umano. Non mi disturbava, ma comportava uno dispendio di chakra e di conseguenza fatica, cosa che in quel momento non ero molto propenso ad affrontare. Ma, ahimè, avevo appena promesso che avrei messo le mie doti al servizio del capogruppo uchiha, quindi non potei tirarmi indietro. Concentrai il chakra verso l'occhio sinistro ed attivai quell'arcano e misterioso potere donatomi da Yoshi. Non avevo alcun bisogno di sollevare il coprifronte: vedevo benissimo lo stesso.

Ω Dunque dunque... Vedo un ragazzo ansimante e sudato marcio.. direi che potrebbe essere lui eheh... deve essersi impegnato molto il pivello! Spero che il severo Al Uchiha sia magnanimo con lui! Comunque lo potremo raggiungere in poco tempo si trov... Ma che?? Presto Al! Il ragazzo è in pericolo! Ω


S
tava succedendo tutto molto in fretta: due shuriken si stavano dirigendo pericolosamente verso il giovane dai capelli color arancio. Pochi istanti prima stavamo tranquillamente conversando e ora stavo correndo come un pazzo. L'uchiha decise di mandarmi subito all'inseguimento del codardo che aveva osato attaccare un povero studente: il segugio doveva diventare cacciatore. Analizzando la traiettoria delle due armi da lancio intuii subito l'origine del lancio e quindi mi gettai a spron battuto verso quella direzione. Non appena mi addentrai nella boscaglia mi resi subito conto di quanto la vegetazione fosse fitta: una semi oscurità rendeva l'ambiente tetro e minaccioso, ma niente che le mie abilità oculari non potessero sostenere, infatti oltre all'ausilio del mio doujutsu, come freccia al mio arco potevo contare su un potenziamento della vista nelle zone poco illuminate frutto di estenuanti allenamenti fatti in passato. Separatomi ormai dal mio “superiore”, avevo seguito un sentiero che mi avrebbe portato più velocemente al mio obiettivo. Scrutavo minuziosamente ogni centimetro di quello che mi si parava alla vista, che copriva un raggio di 300°. Ogni forma di vita nella zona circostante non sarebbe potuta sfuggire al mio occhio vigile, eppure questa volta il mio potere stava risultando inutile: il criminale sembrava scomparso. Impossibile, pensai. Come poteva quel tizio eludere il Byakugan? Nessuno al mondo era in grado di evitare la mia tecnica oculare e farla franca. Non mi capacitavo di questa assurdità, una goccia di sudore scese dalla mia fronte, non era di certo fatica: era un miscuglio di emozioni tra ansia e stupore per quello che quell'uomo era riuscito a fare. Infine arrivai nel luogo in cui molto probabilmente era partito l'attacco, mi fermai un attimo per cercare di capire cosa stesse succedendo. Il tiro partito da quella posizione risultava essere di una difficoltà incredibile per un semplice ladruncolo, inoltre il fatto che fosse sparito a quel modo eludendo il mio occhio aveva qualcosa di incredibile. Tutti questi fattori non facevano che avvalorare la tesi del giovane uchiha: avevamo a che fare con uno shinobi. Problemi, eccone un altro. Ero partito con l'idea di dar la caccia ad un paio di scagnozzi e quindi di risolvere la situazione con il minimo sforzo, invece ora la faccenda si stava complicando. Continuando ad analizzare la “scena del delitto” non potei che notare un particolare di rilevanza assoluta: impronte. Sul ramo di un albero vi era impressa la forma di suola di un calzare composta da fango. Il ninja doveva essersi accorto del nostro arrivo e nel tentativo di sfuggire alla nostra superiorità numerica aveva lasciato degli indizi sulla direzione della sua fuga. Ma come poteva uno shinobi in grado di compiere un tale lancio e di scomparire nel nulla essere tanto sprovveduto da lasciare una traccia così evidente? Un dubbio mi assalì. C'erano altre impronte oltre a quella sul ramo, così utilizzando il byakugan seguii le tracce fino ad arrivare in un punto in cui notai un particolare molto sospetto: le impronte si triplicavano. Subito pensai a due possibili ipotesi: il farabutto aveva utilizzato una tecnica di moltiplicazione ed aveva cercato di confondermi le idee, ma la seconda delle mie ipotesi era quella che più mi convinceva, una trappola. C'era un solo modo per verificare quanto ipotizzato senza correre alcun rischio. Con le mani formai l'unico sigillo necessario a eseguire la tecnica e mi concentrai chiudendo gli occhi. Con fievole voce pronunciai il nome del jutsu.

Ω Kage Bunshi no Jutsu.. Ω


U
na nuvola di fumo bianca apparve al mio fianco sparendo un attimo dopo. Da essa apparve una copia identica a me, era come guardarsi in uno specchio. Era parecchio tempo che non facevo uso di quella tecnica: a differenza dei semplici bunshin queste copie avevano consistenza reale e possedevano una piccola quantità di chakra e quindi non erano distinguibili dall'originale. Senza perdere ulteriore tempo mandai la mia copia in direzione di quelle triplici impronte sospette. Passo dopo passo si avvicinò nel punto designato, ma ad un certo punto vidi piombare sulla copia una pioggia fittissima di kunai e shuriken, alzò la testa ma era già troppo tardi. Non ebbe alcun scampo e dopo aver subito il primo attacco fisico scomparve in una nuvola di fumo. Ma non era finita: dopo la pioggia di armi la trappola aveva un suo seguito, infatti da alcuni sigilli apparsi all'improvviso sulla corteccia di alcuni alberi circostanti uscirono delle potenti fiamme che si diressero contro il punto in cui si era attuato l'attacco precedente. Ormai non vi era più alcun bersaglio da colpire, ma la trappola ormai attivata aveva continuato il suo corso. La mia ipotesi si era rivelata azzeccata e mi aveva salvato la vita, difficilmente sarei potuto uscire indenne da un attacco del genere. Questo sotterfugio piazzato dal nemico era un ulteriore elemento che tendeva a rafforzare la tesi secondo la quale il nostro avversario fosse uno shinobi, a questo punto anche molto abile. Arrivai sul luogo dove la mia copia era stata sanguinosamente sconfitta ed analizzai la zona circostante: le impronte da tre erano improvvisamente diventate una sola e questa indicava che il nemico si fosse mosso in direzione Nord. Non sapendo a che distanza fosse ormai il nemico decisi che la cosa migliore fosse quella di ricongiungermi con il resto del gruppo, prima però raccolsi uno di quegli shuriken, anche se un po' bruciacchiati, che avevano qualcosa di anomalo rispetto a quelli comunemente usati. In pochi istanti raggiunsi il luogo dove lo studente era stato attaccato, fortunatamente le ferite erano di entità minima e non avrebbero compromesso il continuamento della missione. Mi avvicinai ad Al per aggiornarlo degli ultimi sviluppi e consegnandogli l'arma che avevo preso in precedenza.

Ω Mi dispiace Al.. ma quello schifoso sembra scomparso nel nulla... E come se non bastasse sono incappato in una delle sue trappole... fortunatamente ho mandato un Kage Bunshin in avanscoperta e non ho riportato alcun danno.. ma è ovvio che abbiamo a che fare con un ninja di un certo livello.. Nonostante tutto sono riuscito a capire la direzione in cui è scappato, ovvero verso Nord.. inoltre ho raccolto questo strano shuriken... magari potrebbe dirci qualcosa riguardo l'identità del nostro uomo... Ω



CITAZIONE
Chakra totale: 300
Chakra utilizzato: 20-4(20%)=16
Chakra rimasto: 300-16=284
Tecniche usate:
16 Kage Bunshin no Jutsu
Armi usate:

Stato fisico: ...
Stato mentale: ...
Armi:
9 kunai avvelenati(procaina) (sacca porta-kunai sulla schiena a livello del bacino)
4 kunai+cartabomba (sacca porta-kunai sulla schiena a livello del bacino)
5 flash (sacca porta-kunai sulla schiena a livello del bacino)
2 bomba carta (tasca interna della tunica)
6 fumogeni (sacca porta-kunai sulla schiena a livello del bacino)
20 fukibari avvelenati (procaina) (5 nel lanciatore; 15 tasca della tasca sul petto della tuta)
2 lama interna avvelenata (procaina) (braccio destro e sinistro, a livello del polso)
2 kakute avvelenati (procaina) (sul dito medio destro e sinistro)
1 lancia fukibari (sul braccio sinistro)
1 aikuchi avvelenato (procaina) (nella manica destra)
1 katana avvelenata (procaina)(sulla schiena)
10 nekote avvelenati (su tutte le dita, avvelenati con procaina)
1 guanti

Veleno:
Nome veleno:Procaina
Classe: base
Componenti: 2-(diethylamino)ethyl 4-aminobenzoate (procaina)
Metodo d’azione: iniezione
Descrizione: la procaina è un farmaco anestetico ad uso locale. Si tratta dal punto di vista chimico di un alcaloide, un derivato sintetico della cocaina. E' di consistenza liquida e ad assume un colore bianco opaco, l'odore non è troppo forte e ricorda vagamente quello dell'anice.
Effetto: questa veleno dopo essere stato iniettato, tramite siringa o a contatto con una ferita, inizia la sua azione intorpidendo fino ad addormentare la parte colpita: nel caso in cui un arto venisse infettato allora esso perderebbe sensibilità rendendolo inutilizzabile nel primo turno, l'effetto poi diminuisce del 30% nel secondo turno permettendo al braccio di iniziare a muoversi con difficoltà, mentre tra il terzo e il quarto turno l'arto tornerebbe alla normale funzionalità; nel caso invece l'iniezione avvenga all'altezza del petto causerebbe un affaticamento della respirazione causando una sorta di asma, l'effetto dura 2 turni e nel terzo la respirazione comincia a tornare normale fino a risanarsi completamente nel quarto.

Antidoto: Nicotina (50 mg per via orale)

Kūryoku dokuso:
Classe: intermedio
Componenti: spore di Paxillus Involutus (fungo velenoso) trattate chimicamente.
Metodo d’azione: aerobico
Descrizione: bisogna raccogliere una grande quantità di Paxillus Involutus, eliminare i gambi e successivamente centrifugare le teste dei funghi in modo tale da separare le spore. Dopo aver ottenuto le spore si devono trattare chimicamente. Il risultato finale è quello di una bomba fumogena uguale a quelle classiche con la differenza che i fumi hanno un odore che ricorda quello delle cimici.
Effetto: Il veleno si presenterà come una normale nube di fumogeno ed andrà ad intaccare tutti i liquidi del corpo rendendoli viscosi e molto spessi. Avrà diversi effetti sui vari:
- Andando a contatto con con gli occhi questi verranno ricoperti da una patina gelatinosa che ridurrà le capacità visive del'50% durante il primo turno in cui sarà praticamente cieco, infatti distinguerà solamente le fonti di luce, questo effetto andrà diminuendo di 20 punti percentuali ad ogni turno successivo fino a svanire completamente.
- Il veleno renderà instabile il normale funzionamento dei recettori stato-cinetici rendendo la persona infettata con un senso dell'equilibrio ridotto del 50% durante il primo turno, questo effetto andrà diminuendo di 20 punti percentuali ad ogni turno successivo fino a svanire completamente.
- Una volta respirato il gas entrerà in contatto con la cavità orale e nasale, di conseguenza con le secrezioni salivari e mucose, facendo reazione con esse renderanno la bocca impastata e diventerà difficile parlare, se non quasi impossibile, mentre il naso verrà completamente otturato ed impedirà al soggetto di respirare da esso, il muco può essere rimosso solo in parte rendendo comunque difficoltosa l'inspirazione da tale cavità. Inoltre a livello di faringe, laringe e trachea ci sarà un ispessimento della mucosa che ricopre tutta la parete tessutale rendendo la respirazione più difficoltosa. Solamente una piccola parte del gas velenoso raggiungerà i polmoni dove attraverso gli scambi nei bronchioli si diffonderà anche nel sangue rallentando leggermente l'attività cardiaca dando un senso di spossatezza. Questo effetto durerà nella sua forma completa per 2 turni ed andrà scemando nei 2 turni successivi con una diminuzione graduale.

Antidoto: 8 mg di cortisone (per iniezione)

Edit: Inserita la giustsa quantità di chakra posseduto



Edited by ~DaTTe~ - 30/4/2012, 14:03
 
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~Daniele
view post Posted on 5/5/2012, 15:06




Narrato
Pensato
Parlato
Altri PG


Déjà vu.
Un'apparente sfasamento temporale, un' illusoria distorsione che induce la vittima di tale fenomeno psichico nel credere di rivivere una vicenda già passata, proiettando nel presente un'esperienza anteriore. Un fenomeno i cui effetti sono contrastanti, poiché prestano nell'individuo sia un senso di familiarità, di normalità, sia la consapevolezza dell'anomalia, non essendo tale vicenda in alcun modo accaduta. La presenza di Sasame aveva scatenato tale sensazione, la somiglianza con il suo maestro, Kakashi, era impressionante, i due condividevano gli stessi tratti somatici, come è proprio fra fratelli, o fra gemelli omozigoti.
La maschera volta a coprire gran parte del suo viso, il coprifronte posto obliquamente sul suo viso, in modo da celare l'occhio sinistro, sede dello Sharingan, il cui passato misterioso ed oscuro gli era ancora celato.
Il Chuunin si era presentato ad Alphonse, motivando la sua presenza a causa di un ulteriore illecito commesso dalla banda criminale sulla quale il team aveva già iniziato ad investigare: dalle varie denunce e dai vari documenti in possesso dall'autorità della Foglia, sembrava che avessero preso come ostaggio uno dei dirigenti dell'azienda, rivelando, dunque la loro reale pericolosità. Cosa volessero ottenere non era ancora chiaro, forse un riscatto in denaro, forse il mero piacere dovuto dal commettere un crimine, ad ogni modo, qualunque fosse la reale ragione, era necessario fermare tali criminali. Terminato il colloquio con Sasame, conclusosi con la descrizione di parte delle abilità possedute dal Chuunin, i due si precipitarono verso lo studente di Kiri, poichè lo shinobi, sfruttando i poteri conferitogli dal Byakugan, aveva percepito l'imminente pericolo per la sua salute. Alphonse raggiunse il Kiriano che, nonostante presentasse dei tagli marginali al braccio destro ed alla gamba sinistra, poteva dirsi in buona salute: il giovane sembrava spossato, non dall'imboscata e dalle ferite ricevute, bensì dall'allenamento nel controllo del chakra, esercizio che Alphonse gli aveva chiesto di eseguire e che, come nel caso dell'altro studente, sarebbe fruito da discriminante nel decretare il successo od il fallimento della prova.
L'albero con cui lo studente si era allenato era vistosamente rovinato, al livello della corteccia, da graffi e spaccature, minando la continuità e l'omogeneità della corteccia.

Il ragazzo ha del talento, devo riconoscerglielo.. vedremo se riuscirà ad applicare questa conoscenza in combattimento

Mentre Sasame era impegnato nell'inseguire l'aggressore, forte del suo occhio, fondamentale per questo tipo di incarichi, e, dunque, indispensabile in un team di inseguimento, Al, esercitando il proprio ruolo di sensei, di mentore, illustrò il nuovo esercizio ad Edwood, un addestramento specifico per testare le potenzialità combattive e le capacità strategico-militari del sottoposto, e la sua abilità nell'applicare le conoscenze accademiche in una simulazione di combattimento. Grazie ad un'arte magica elementare, il Genin moltiplicò se stesso due volte, costituendo un terzetto di giovani dai biondi capelli e vestiti di una giacca scarlatta. Le due copie avrebbero costituito l'oggetto della prova, poiché Edwood avrebbe dovuto eliminarne una utilizzando le sole arti marziali, mentre l'altra sarebbe dovuta essere sconfitta attraverso un Ninjustu. Al fine di lasciare libertà di movimento e di azione all'esaminando, Alphonse indietreggiò e, con un agile balzo, si andò a sedere su un grosso ramo di un albero, immerso nei propri pensieri ed alla ricerca del minimo ed, apparentemente, insignificante indizio al fine di comprendere le reali intenzioni dei criminali e tentare di anticipare le loro future azioni.Estrasse, dunque, l'Uchiha Shuriken, passandoselo fra le dita e giocando con le punte aguzze, tracciando delle linee bianche sulla propria pelle, rischiando, talvolta, di spaccare la propria cute, intaccandone la continuità ed omogeneità. Nonostante fosse totalmente annoiato e disinteressato dai movimenti del proprio studente, non poté non osservare l'esecuzione ed i progressi nel suo addestramento, giudicare le nuove leve rientrava nei suoi compiti e, sebbene ciò gli fosse poco gradito, non poteva ignorare tale dovere verso il proprio Villaggio. Questi estrasse un kunai, e, dopo averlo fatto roteare intorno all'indice della sua mano sinistra, lo posizionò adiacente al dorso della mano, con la lama rivolta verso l'interno. L'offensiva ebbe inizio con il lancio di uno shuriken colto ad offendere il Bushin dal lato sinistro: quest'ultima schivò facilmente il dardo, non distogliendo lo sguardo dallo studente che stava sfruttando tale colpo come diversivo per caricare un potente sinistro contro il volto. Inutile dire che il pugno fosse facilmente prevedibile e la stessa copia illusoria, sebbene si muovesse assai più lentamente dell'originale, avrebbe potuto evitarlo con semplicità, ma, al fine di gratificare lo studente, si lasciò colpire, infrangendosi in una nube di fumo. L'attenzione di Edwood si concentrò. dunque, sul secondo nemico, scagliando due ulteriori stellette puntute, le cui traiettorie lo avrebbero costretto a scartare a sinistra, rimanendo colpito da un getto di vento ghiacciato. Scomparsa anche l'altra copia, lo studente raccolse le tre armi impiegate nella strategia militare, in modo da rientrare in possesso della totalità del proprio equipaggiamento. Con pigrizia, il Genin si lasciò cadere, sospinto dall'attrazione gravitazionale, avvicinandosi all'allievo con l'intenzione di chiarire un paio di punti circa l'esercizio appena eseguito.

Prediligi le arti magiche a quelle marziali? Il tuo justu non era niente male, hai calcolato con buona approssimazione le tempistiche della schivata del Bushin e l'attivazione della tecnica, per quanto riguarda le arti marziali, invece, la tua strategia è stata banale e prevedibile.. Ti consiglierei di non impugnare il kunai in quella maniera, con un minimo contraccolpo ci lasceresti la mano..

Terminò il discorso voltandosi, poichè aveva percepito l'arrivo di Sasame che, forte di grande velocità ed agilità, atterrò vicino al capitano, impattando col suolo in maniera leggiadra e delicata, quasi non alzando alcuna particella di polvere e causando un lieve, impercettibile spostamento d'aria. Il Chuunin aggiornò l'altro circa il suo inseguimento, risoltosi in un fallimento, poichè lo shinobi, forse grazie a capacità peculiari, era riuscito ad eludere lo sguardo indagatore del Byakugan, fuggendo verso Nord ed ostacolando, al contempo, il segugio architettando una trappola rudimentale ma ingegnosa. L'Occhio Bianco aveva, inoltre, raccolto e consegnato ad Alphonse un attrezzo ninja che il nemico si era lasciato alla proprie spalle. Al lo esaminò attentamente, riconoscendo anche in questo i tratti e le forme dell'Uchiha Shuriken. Collezionò la stelletta, inserendola nel suo arsenale e poi parlò

Kage Bushin eh? Tecnica molto interessante, ne avevo giù sentito parlare, magari potresti illustrarmi come eseguirla.. Ad ogni modo l'imboscata ci ha confermato le uniche due ipotesi in nostro possesso: la cattiva notizia è che dovremmo affrontare uno shinobi di discreto livello, abile nell'utilizzo dell trappole e con una discreta, a quanto ne sappiamo, propensione al Genjustu. La buona notizia è che abbiamo una pista, il Nord. E' un'indicazione imprecisa, per questo la priorità della missione sarà la localizzazione del covo nemico. Potremmo iniziare adesso, ma si sta facendo notte, inoltre, Edwood, hai bisogno di riposare, hai usato un quantitativo di chakra elevato e devi recuperare le forze: sebbene tu non debba rimanerne coinvolto, potremmo presto ingaggiare battaglia col nemico e se vuoi avere una possibilità di sopravvivere dovrai essere al pieno delle forze.. torniamo verso l'edificio, pernotteremo nel locale in cui si sono verificati i furti.

I tre ripercorsero i propri passi, abbandonando la zona arborea e riguadagnando la pianura. Il sole era prossimo ad oltrepassare l'orizzonte, abbandonando la Terra del Fuoco e gettandola nell'oscurità, rischiarata solamente dallo splendore della luna e dallo scintillio delle stelle. Nonostante Alphonse frenasse l'impulso, spesso si trovò a lanciare rapide occhiata a Sasame, tormentato dal suo aspetto e dell'estrema somiglianza con Kakashi. Gli sembrava sciocco chiedere una delucidazione, ma non farlo lasciava spazio a quell'incalzante pensiero che lo assillava.

Tu somigli tanto ad una persona che conosco, ad uno shinobi che ha curato parte del mio addestramento e che, in effetti, mi ha affidato questo incarico.. Il nome Kakashi ti dice qualcosa?

[...]

I tre consumarono un pasto frugale, cibandosi di alcuni frutti raccolti tornando verso la pianura, Il locale in cui avrebbero dormito si presentava buio ed impolverato, essendo stato sigillato dalla polizia da diversi giorni, impedendo agli addetti della pulizia di accedervi. Vi erano degli attrezzi accatastati contro una parete, scatoloni impilati disordinatamente, fogli di carta e oggetti di cancelleria sparsi sul pavimento, probabilmente caduti durante la fuga dei criminali. La parete Est, nella parte più alta, presentava un sistema, lungo tutta l'estensione della parete, di finestre alte non più di un metro, che permettevano alla luce di filtrare nella stanza, rischiarandola in maniera sufficiente da consentire la visibilità. Si rivolse a Sasame:

La prudenza non è mai troppa, dunque, io e te ci alterneremo nei turni di guardia, chiederti di utilizzare per tutta la nottata il tuo Byakugan mi pare eccessivo, e, nonostante non vanti il tuo stesso occhio, posso, comunque, svolgere il compito adeguatamente. Ti chiamo fra due ore..

Chiuse la spessa porta in legno dietro le sue spalle, assaporando la fresca brezza che solamente l'ambiente boschivo della foglia poteva donare. La luna, in posizione di quadratura, mostrava solamente metà della sua faccia illuminata, riflettendo, comunque, una generosa quantità di luce che, soffusa, sfumava i nitidi contorni di ogni figura, rendendo il paesaggio affascinante e suggestivo.
Al poggiò un piede sulla parete, poi l'altro, e con facilità raggiunse la sommità dell'edificio, sedendosi sul cornicione.
Vi era una calma irreale, in quel luogo così immerso nella natura eppure così vicino ad un centro antropizzato: l'edificio poggiava parte del lato Ovest contro le mura di Konoha, tant'è che Al avrebbe potuto rientrare nel Villaggio semplicemente, magari mangiare una ciotola di Ramen, riposare nel proprio letto e tornare indisturbato. Naturalmente non avrebbe fatto niente del genere, non era nel suo stile disertare un dovere in maniera così meschina. Estrasse dalla propria sacca un piccolo taccuino, contenente degli appunti sull'Alchimia riguardanti un progetto futuro a cui avrebbe presto lavorato e messo in pratica, essendo le sue capacità aumentate notevolmente dall'inizio dei propri studi. Scoccate le due ore, Al abbandonò la posizione, tornò dentro e sveglio Sasame, che uscì dall'edificio. Il Genin si accomodò su di una grossa scatola di spesso cartone, poggiata contro un muro, sufficientemente resistente da sopportare il suo peso. Seduto in quella posizione, poggiando la schiena contro la schiena, e, dopo aver osservato e controllato le condizioni dello studente, si appisolò. Il sonno di uno shinobi tende a divenire irrevocabilmente leggero, poichè tutti i sensi sono costantemente tesi nel percepire la presenza di un nemico, destando il dormiente al fine di evitare una morte certa e disonorevole.
Al riposò forse un'ora, prima di percepire dei movimenti sospetti all'esterno dell'edificio: un gruppo di individui, dal numero indefinito, si trovava al di sotto del sistema di vetrate. L'Alchimista si destò improvvisamente, afferrando per il colletto lo studente e trascinandolo
dietro un grosso scaffale colmo di materiale di vario generi; il ragazzo, svegliandosi, lo guradò con aria stupita ed incredula, inconscio del pericolo imminente.

Tu stai fermo qui, non fare rumore..

Contemporaneamente Sasame, muovendosi i l più silenziosamente possibile, era rientrato, avvicinandosi al Capitano, in modo da confermare ciò che lo stesso aveva presagito: il numero di nemici ammontava a quattro unità, nessuno di loro sembrava essere uno shinobi, ma piuttosto vestivano la tipica armatura dei samurai, che constava di due placche metalliche oblique come protezione delle spalle, una di dimensioni maggiori volta a proteggere il busto, legata, attraverso numerosi lacci in pelle, ad una posta sulla parte posteriore, ed, infine, uno spesso strato di pelli animali per proteggere le proprie gambe.

Se sono samurai sarà facile sbarazzarcene, ad ogni modo evitiamo Justu dagli effetti macroscopici, non dobbiamo causare ulteriori danni..

Un boato, seguito dall'infrangersi delle finestre in due punti distinti, preannunciò l'inizio dell'offensiva: due fumogeni vennero lanciati all'interno del locale, detonando e generando, attraverso una serie di reazioni chimiche, una quantità ingente di scuro fumo, rendendo la vista completamente inutile. Un analogo rumore sancì l'ingresso dei criminali all'interno del locale: due si mossero verso Sasame, il terzo si avvicinò minaccioso ad Alphonse, l'ultimo, invece, rimase immobile, eludendo, dunque, l'udito del Foglioso.
Lo spadaccino vibrò un rapido fendente contro il suo busto, in senso discendente e da sinistra verso destra. Il rumore sibillino della lama che squarciava l'aria arrivò chiaro alle orecchie del ninja, che istintivamente scartò a sinistra, evitandola. Con un abile gioco di polso il samurai deviò la traiettoria della katana, caricando un colpo parallelo al terreno, verso sinistra. Alphonse si abbassò, evitando per un soffio il metallo e, sfruttando tale posizione, sferrò un calcio contro il polpaccio sinistro, facendo perdere l'equilibrio al nemico che cadde a terra. Lesto il Genin si posizionò sopra di lui e, bloccando col ginocchio la mano che impugnava la spada, assestò un poderoso gancio destro al volto, facendo perdere conoscenza al samurai. [...]

L'alba non si fece aspettare poi molto, non appena i primi timidi raggi si affacciarono, i tre si prepararono a partire. Tre dei quattro aggressori, spogliati di armatura ed armi, giacevano addossati ad un albero, ancora in stato di incoscienza. Solamente uno, il capo del quartetto, anche lui con le mani legate e privo di tutto l'equipaggiamento bellico, era desto: costretto con la forza, avrebbe guidato i tre fino alla loro base, dove era tenuta la refurtiva e, soprattutto, dove erano tenuti in ostaggio i due uomini.

Sasame, a te l'onore di tenere sotto controllo il nostro nuovo amico e di persuaderlo ad indicarci la via verso il nostro obiettivo. Edwood, noi ci fermeremo, quando lo riterrò opportuno, per continuare l'addestramento. Andiamo..

Al suono di tali parole, il gruppo si mosse, lasciandosi alla spalle la carpenteria e volgendo il proprio sguardo verso i propri obiettivi, prossimi alla loro realizzazione.

CITAZIONE
Slot Azione: Calcio al polpaccio nemico, Pugno contro il viso nemico; 2°:
Slot Tecnica: 1°: // 2°: //
Consumi: //

Recuperi: +10
Chakra: 200/200 Energia Verde

Stato Fisico: Ottimo
Stato Psicologico: Concentrato
Equipaggiamento:

# 8 Kunai
# 2 Cartabomba
# 1 Tanto
# 2 Fumogeni
# 4 Flash
# 1 Tonico Azzurro
# 2 Filo di Nylon
# 2 Uchiha Shuriken
# 1 Shuriken

Armi utilizzate: //



Eccoci col nuovo turno. Edwood, in questo turno hai un ruolo più marginale, voglio che ti concentri maggiormente su descrizioni ed introspezioni psicologiche circa la valutazione dell'esercizio con i Bushin e l'agguato dentro il locale: essendo il tuo primo vero "scontro" lascia trasparire che tipo di emozioni il tuo PG prova. Il tuo post sarà legato, in qualche modo, a quello di Datte e adesso vi spiegherò in che modo: Datte, tu combatterai contro due nemici contemporaneamente, niente di pericolo per uno come te. Uno dei due, il capo, avrà tutti i parametri pari ad un'energia Verde tranne che per la velocità, che sarà una Rossa. Le altre tre unità nemiche avranno tutte le caratteristiche pari all'energia Verde. Dopo aver sconfitto i tuoi nemici, noterai come il quarto elemento, che in un primo momento era rimasto in disparte, tenterà di attaccare Edwood, scagliando un coltello contro di lui e avvicinandosi brandendo la propria Katana. In base alla descrizione del tuo intervento, Edwood subirà o meno un danno. Mi pare di aver detto tutto, scrivetemi se avete dei dubbi.
ps: mi scuso per la qualità minore del post

Impongo, da adesso, questo nuovo parametro: si recupera una quantità di Chakra pari a Basso (+10) ogni ora.


Ti lascio scritte le regole in modo che le abbiate sempre sotto gli occhi: 1)Rispettare la lunghezza minima. Ho citato word perchè abbiamo bisogno di un sistema di misura comune (su word ci sta lo strumento conteggio parole, che vi riepiloga la lunghezza del post ecc)
2)Correttezza della lingua. Si scrive in italiano, senza abbreviazioni ecc, e evitiamo errori di ortografia, di sintassi ecc (per l'ortografia usate sempre word, il correttore automatico dell'ortografia vi farà presente eventuali errori)
3)Coerenza. i vostri post devono essere coerenti con il mio. (esempio: nel vostro post scrivete che vi recate al luogo dell'appuntamento da soli quando io ho scritto che vi accompagna il rispettivo sensei)
4)Autoconclusività. Azioni che prevedono una reazione da parte di un altro PG non possono essere trattate con l'indicativo (moto della certezza), ma con il condizionale (che esprime una possibilità). Nel mio post ci sono esempi del genere, mentre a volte mi sono riservato il diritto di usare l'indicativo "costringendo" il vostro PG a fare determinate azioni in quanto, essendo il Master della ruolata, devo gestirne il proseguimento, attraverso una serie di azioni necessarie.

Scadenza: 10/05/2012 23:59[/color]
 
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~DaTTe~
view post Posted on 18/5/2012, 01:38




Non ci crederete ma ce l'ho fatta... Avete il mio permesso per mandarmi in qualunque paese vogliate mandarmi XD soprattutto Edwood che ti ho fatto perdere un sacco di tempo!! Scusate ancora ma mi son ridotto a scrivere dalle 11 alle 2.30 perchè non ho trovato altro tempo!! Bhe basta... godetevi questa schifezzina^^ Se ho cannato qualcosa dimmelo dani che moddo...

CITAZIONE

Narrato
Ω parlato Ω
# pensato #
¬ Parlato altri ¬


.:Let's Dance:.

R
abbia. Ancora non si era placato quell'odio nelle profondità nel mio animo. Tutto quello che avevo dovuto sopportare e lasciar correre durante la mia ultima missione mi avevano lasciato una sensazione ben più forte del semplice “amaro in bocca”. Chi mi stava attorno non poteva cogliere questi miei oscuri pensieri, poiché ero solito nascondere ogni emozione negativa, cercando di sembrare il più rilassato possibile. Era l'unico modo per mantenere la calma. Ma la mia brama di sangue cresceva di ora in ora, avevo bisogno di sfogarmi. Nonostante la mia mente fosse attanagliata dai ricordi la missione continuava, stavo discutendo con il ragazzo dai capelli dorati sul da farsi scambiandoci l'un l'altro le varie informazioni raccolte per capire meglio cosa stesse accadendo. Ormai era assodato, avevamo a che fare con uno shinobi. Al prese la decisione di fermarci per la notte poiché lo studente che gli era stato affidato era ormai stremato ed avere un membro sfinito tra le nostre fila sarebbe stato come avere una palla al piede. Con molta più calma che all'andata, ritornammo all'edificio in cui si era svolto il misfatto, il sole stava ormai calando ed il cielo era ormai di un colore rosso intenso: sangue. Si dice che tale scenario presagisca uno spargimento di sangue, quindi si poteva definire un gesto di malaugurio, ma non per me o per lo meno per quella parte di me che chiedeva vendetta. Ma mentre camminavamo il biondino attirò la mia attenzione con alcune parole che mi lasciarono di stucco. Mi disse di conoscere la persona che io ormai cercavo da anni, quella persona che mi avevano impedito di conoscere e di cui mi avevano celato l'esistenza: Kakashi, mio fratello. L'unico occhio visibile sul mio volto si spalancò per un istante per poi tornare alla normalità, lo stupore sul mio volto fu quasi impercettibile. Non volevo mostrare le mie emozioni, così mi diedi un contegno e risposi al ragazzo con molta calma.

Ω Direi che la somiglianza sia più che legittima visto che siamo gemelli... Ti basti sapere però che non ci conosciamo.. non entrerò nei dettagli, non ho intenzione di raccontarti la storia della mia vita... Ω


L
a mia risposta poteva sembrare sgarbata, ma era un argomento molto personale. Da quando venni a conoscenza dell'esistenza di Kakashi lo avevo cercato in lungo e in largo e ora tutto d'un tratto avevo trovato una pista. Per il momento però non potevo dedicarmi al suo ritrovo, avevo una missione e non potevo addossare i miei problemi sulle spalle di persone che conoscevo a malapena. Così feci come se nulla fosse e rimasi in silenzio per il resto del tragitto. Una volta tornati all'edificio ci rifocillammo e ci sistemammo in una stanza a dir poco inospitale, la polvere era copiosa su pavimento e mobili, la luce della luna ormai alta nel cielo filtrava da una finestra rendendo l'atmosfera ancora più spettrale. Ad un certo punto Al si rivolse a me dettando nuovi ordini.

¬ La prudenza non è mai troppa, dunque, io e te ci alterneremo nei turni di guardia, chiederti di utilizzare per tutta la nottata il tuo Byakugan mi pare eccessivo, e, nonostante non vanti il tuo stesso occhio, posso, comunque, svolgere il compito adeguatamente. Ti chiamo fra due ore.. ¬


Ω A più tardi.. Ω


[...]


L
e due ore passarono velocemente, non avevo dormito molto. Il biondo fece capolino dalla porta della stanza così capii subito che era venuto il mio turno di fare la guardia all'edificio. Mi alzai dal mio giaciglio e con un gesto della mano mi congedai. Chiusi la cigolante porta di legno alle mie spalle e mi ritrovai fuori. Il Byakugan era ormai disattivato da tempo e la mia vista seppur più fine di una comune persona non era paragonabile a quando il potere dell'occhio bianco era attivo. La luna nonostante non fosse piena emanava sufficiente luce a rendere la visibilità dell'ambiente circostante abbastanza buona. L'edificio era circondato da maestosi alberi le cui fronde venivano mosse dal vento che mischiandosi agli altri rumori della foresta creavano una sinfonia di suoni meravigliosa. Due ore potevano essere lunghe da far trascorrere, così per passare il tempo decisi di tirare a lucido il mio arsenale, ricoprendo nuovamente ogni singola arma da taglio con il potente veleno di mia invenzione, chiunque decidesse di combattere in un combattimento ravvicinato con il sottoscritto correva grossi rischi. Passò circa un'ora, ma improvvisamente iniziò a regnare una gran calma, forse troppa, gli animali che prima sentivo rumoreggiare si zittirono in pochi istanti. Così alzai la guardia e mi misi in ascolto. I miei occhi erano in grado di vedere nelle zone poco illuminate ed il mio udito era più sviluppato rispetto a quello di un normale shinobi, infatti alle mie orecchie giunse un rumore di passi. Quindi mi nascosi dietro un cespuglio che si trovava vicino alla porta d'ingresso dell'edificio e guardai in direzione di quei suoni sospetti: 4 uomini vestiti da samurai si stavano dirigendo verso di noi. Non c'era tempo da perdere, dovevo avvisare gli altri. Così sgattaiolai verso l'entrata e raggiunsi la stanza dove i due ragazzi stavano riposando. Al era già sveglio, anch'egli aveva percepito l'imminente attacco e aveva fatto alzare anche lo studente. Mi affiancai al biondino e feci rapporto.

Ω Quattro uomini.. Indossano le tipiche uniformi dei samurai... non sembrano molto forti, ma essendo in soprannumero pensano di poterci sovrastare sfruttando anche l'attacco a sorpresa.. per loro sfortuna non glielo permetteremo... Ω


A
lphonse decise che fosse meglio non utilizzare dei jutsu troppo potenti al fine di non provocare ulteriori danni all'edificio preso di mira dai malfattori. Con un cenno del capo confermai al mio collega di aver recepito il messaggio e mi misi in posizione di combattimento pronto a reagire a qualunque imprevisto potesse accadere. Improvvisamente le due finestre che circondavano la stanza vennero infrante e immediatamente dopo piombarono nella stanza alcune bombe fumogene che esplodendo generarono una coltre di fumo nero molto fitto. Il mio occhio speciale in quel frangente sarebbe stato perfettamente inutile, quindi mi concentrai su ogni tipo di rumore che le mie orecchie potessero percepire. Sentii distintamente entrare i quattro elementi che poco prima avevo avvistato all'esterno: uno di loro si scagliò contro Al, altri due invece si diressero a testa bassa contro di me, il quarto doveva essere rimasto immobile poiché non udii alcun suono dopo la sua entrata nella stanza. I loro passi erano pesanti e le loro armature molto rumorose, si poteva dire che anche con tutto quel fumo grazie alle mie abilità erano un bersaglio facile. Estrassi due kunai e ne afferrai uno per ogni mano lasciando la punta all'esterno. I due uomini decisero di attaccarmi, molto stupidamente, frontalmente. Quello a sinistra arrivò per primo scagliandosi su di me nel tentativo di sferrare un fendente di katana dall'alto verso il basso all'altezza della spalla corrispondente. Con disinvoltura feci perno sul piede destro e scansai il colpo, la veemenza dell'attacco nemico lo aveva sbilanciato in avanti così diedi un colpo secco con l'impugnatura del kunai sulla nuca del malcapitato mandandolo al tappeto. Ma il suo compagno non perse tempo perchè subito si esibì in un potente colpo di spada verso il mio braccio destro. Non c'era tempo questa volta di schivarlo, così sollevando la mano parai il colpo con il kunai, ma essendo un arma di taglia nettamente inferiore l'urto mi disarmò. Ma non mi scoraggiò affatto, infatti con uno scatto fulmineo tentai di colpirlo di taglio con il kunai che ancora avevo nella mano sinistra. Quel tipo era veloce. Schivò il colpo, ma non poteva sapere che avevo in serbo per lui una sorpresina. Nell'istante in cui la mia mano superò la spalla sinistra durante la schivata convogliai nel braccio una piccola quantità di chakra che fece scattare il meccanismo della lama celata impiantata nel mio arto. Così colpii il mio avversario con una lieve ferita che partiva da una spalla per arrivare all'altra, niente di mortale, ma ormai il mio veleno era entrato in circolo e quel tizio non avrebbe procurato più alcun problema, nel frattempo la lama era tornata al suo posto. In tutto quel trambusto notai che anche Al aveva fatto la sua parte tramortendo uno di quei samurai. Ma non era finita. Finalmente anche il quarto farabutto decise di fare la sua mossa, ma il suo obiettivo non eravamo né io né Al: stava puntando a Ed. La nube ormai si era leggermente diradata, poiché il fumo era fuoriuscito dalle finestre distrutte dai malviventi, quindi potei vedere con sufficiente anticipo che l'attacco rivolto al ragazzo era inizialmente formato dal lancio di un coltello. Così lanciai il kunai che ancora si trovava nella mia mano sinistra deviando l'arma del nemico. Visto il suo attacco andare in fumo il samurai si lanciò ancora verso lo studente, questa volta sguainando la sua katana. Non avevo tempo di correre verso di lui per difenderlo così sollevai la manica sotto la quale era nascosto il lancia-fukibari e lanciai tutti e cinque i dardi. Essendo concentrato sul ragazzo il nemico non poté vedere i piccoli spilli dirigersi verso di lui. Mirai ai 4 arti e al petto del malcapitato che una volta colpito cadde a terra smorzando il suo attacco: era paralizzato e in preda ad un attacco d'asma. Il mio veleno aveva ancora una volta fatto il suo dovere. Tornata la calma feci un grosso sospiro e tirando le braccia verso l'alto mi stiracchiai facendo scrocchiare alcune articolazioni. Quella scazzottata mi aveva rilassato molto e l'espressione sul mio volto era molto serena e felice. Dall'esterno poteva sembrare un po' maniacale, ma avevo davvero bisogno di sfogarmi e finalmente ne avevo avuto l'occasione, anche se non mi era stato permesso di esagerare. Io e Al legammo i samurai per bene in modo che non potessero fare scherzi. Mi avvicinai poi allo studente che era rimasto a guardare per tutto il tempo.

Ω Tutto bene? Ora non preoccuparti per loro... Andiamo a dormire.. Ω


[...]


I
l resto della notte trascorse tranquillamente e la mattina seguente ci svegliammo ben riposati. Decidemmo di lasciare i 3 sottoposti legati e “denudati” del loro equipaggiamento lì vicino all'edificio, qualcuno del villaggio si sarebbe occupato di loro per noi, invece l'uomo al loro comando venne affidato alle mie cure. Era ben legato e privo di ogni tipo di arma, tramite un lembo più lungo di corda lo tenevo al guinzaglio come un cagnolino, strattonandolo di tanto in tanto. Ci incamminammo così nel tentativo di cercare la loro base, ma per farlo avevamo bisogno della collaborazione del nostro nuovo amico. Mi avvicinai a lui e gli conficcai nel braccio destro tutte e cinque le nekote intrise di veleno nella carne. Con uno strattone portai il suo orecchio vicino alla mia bocca mentre si lamentava per il dolore.

Ω Sarà meglio per te che tu faccia il bravo e che ci porti al tuo quartier generale... Sai avrei tanta voglia di sfogarmi su qualcuno e guardacaso tu sei uno sporco farabutto... quindi vedi di non farmi innervosire e fa quello che ti dico.. ci siamo capiti? Ω



CITAZIONE
Chakra totale: 300
Chakra utilizzato:
Chakra rimasto: 284-5=279 (ripristino notte)→ 300
Tecniche usate:
16 Kage Bunshin no Jutsu
Armi usate:

Stato fisico: ...
Stato mentale: ...
Armi:
9 kunai avvelenati(procaina) (sacca porta-kunai sulla schiena a livello del bacino)
4 kunai+cartabomba (sacca porta-kunai sulla schiena a livello del bacino)
5 flash (sacca porta-kunai sulla schiena a livello del bacino)
2 bomba carta (tasca interna della tunica)
6 fumogeni (sacca porta-kunai sulla schiena a livello del bacino)
20 fukibari avvelenati (procaina) (5 nel lanciatore; 15 tasca della tasca sul petto della tuta)
2 lama interna avvelenata (procaina) (braccio destro e sinistro, a livello del polso)
2 kakute avvelenati (procaina) (sul dito medio destro e sinistro)
1 lancia fukibari (sul braccio sinistro)
1 aikuchi avvelenato (procaina) (nella manica destra)
1 katana avvelenata (procaina)(sulla schiena)
10 nekote avvelenati (su tutte le dita, avvelenati con procaina)
1 guanti

Veleno:
Nome veleno:Procaina
Classe: base
Componenti: 2-(diethylamino)ethyl 4-aminobenzoate (procaina)
Metodo d’azione: iniezione
Descrizione: la procaina è un farmaco anestetico ad uso locale. Si tratta dal punto di vista chimico di un alcaloide, un derivato sintetico della cocaina. E' di consistenza liquida e ad assume un colore bianco opaco, l'odore non è troppo forte e ricorda vagamente quello dell'anice.
Effetto: questa veleno dopo essere stato iniettato, tramite siringa o a contatto con una ferita, inizia la sua azione intorpidendo fino ad addormentare la parte colpita: nel caso in cui un arto venisse infettato allora esso perderebbe sensibilità rendendolo inutilizzabile nel primo turno, l'effetto poi diminuisce del 30% nel secondo turno permettendo al braccio di iniziare a muoversi con difficoltà, mentre tra il terzo e il quarto turno l'arto tornerebbe alla normale funzionalità; nel caso invece l'iniezione avvenga all'altezza del petto causerebbe un affaticamento della respirazione causando una sorta di asma, l'effetto dura 2 turni e nel terzo la respirazione comincia a tornare normale fino a risanarsi completamente nel quarto.

Antidoto: Nicotina (50 mg per via orale)

Kūryoku dokuso:
Classe: intermedio
Componenti: spore di Paxillus Involutus (fungo velenoso) trattate chimicamente.
Metodo d’azione: aerobico
Descrizione: bisogna raccogliere una grande quantità di Paxillus Involutus, eliminare i gambi e successivamente centrifugare le teste dei funghi in modo tale da separare le spore. Dopo aver ottenuto le spore si devono trattare chimicamente. Il risultato finale è quello di una bomba fumogena uguale a quelle classiche con la differenza che i fumi hanno un odore che ricorda quello delle cimici.
Effetto: Il veleno si presenterà come una normale nube di fumogeno ed andrà ad intaccare tutti i liquidi del corpo rendendoli viscosi e molto spessi. Avrà diversi effetti sui vari:
- Andando a contatto con con gli occhi questi verranno ricoperti da una patina gelatinosa che ridurrà le capacità visive del'50% durante il primo turno in cui sarà praticamente cieco, infatti distinguerà solamente le fonti di luce, questo effetto andrà diminuendo di 20 punti percentuali ad ogni turno successivo fino a svanire completamente.
- Il veleno renderà instabile il normale funzionamento dei recettori stato-cinetici rendendo la persona infettata con un senso dell'equilibrio ridotto del 50% durante il primo turno, questo effetto andrà diminuendo di 20 punti percentuali ad ogni turno successivo fino a svanire completamente.
- Una volta respirato il gas entrerà in contatto con la cavità orale e nasale, di conseguenza con le secrezioni salivari e mucose, facendo reazione con esse renderanno la bocca impastata e diventerà difficile parlare, se non quasi impossibile, mentre il naso verrà completamente otturato ed impedirà al soggetto di respirare da esso, il muco può essere rimosso solo in parte rendendo comunque difficoltosa l'inspirazione da tale cavità. Inoltre a livello di faringe, laringe e trachea ci sarà un ispessimento della mucosa che ricopre tutta la parete tessutale rendendo la respirazione più difficoltosa. Solamente una piccola parte del gas velenoso raggiungerà i polmoni dove attraverso gli scambi nei bronchioli si diffonderà anche nel sangue rallentando leggermente l'attività cardiaca dando un senso di spossatezza. Questo effetto durerà nella sua forma completa per 2 turni ed andrà scemando nei 2 turni successivi con una diminuzione graduale.

Antidoto: 8 mg di cortisone (per iniezione)

Edit: Inserita la giustsa quantità di chakra posseduto

 
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¬Kob
view post Posted on 9/3/2013, 18:13




Valutazione Daniele

Dal momento che attualmente gli altri utenti sono assenti, e non vi sono notizie delle loro imprese, dichiaro la quest conclusa, valutando i post di Daniele.

Per quel che riguarda i tuoi post non vi sono dubbi che sei un ottimo player, si nota sempre il carattere del tuo personaggio e non vi sono periodi particolarmente pesanti e si legge tutto con una certa fluidità. Mi piace molto il tuo metodo di scrittura.
In quanto Qm e Sensei dei due studenti ti sei comportato altrettanto bene, sei riuscito a fargli eseguire prove che erano al loro livello, portando avanti una trama interessante, che sfortunatamente non si è conclusa. Se foste andati avanti ancora un po' e avreste finito la quest avresti meritato molto di più.

Ryo: 430
Exp: 120


Per qualsiasi dubbio o chiarimento non esitare a contattarmi per vie private.

 
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11 replies since 4/4/2012, 13:40   308 views
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