Annunciata chiusura di Google, Facebook, Twitter
e con essi altri settemila siti.
No, non è uno scherzo: i maggiori siti web del mondo, tra cui proprio Google, Facebook e Twitter hanno annunciato la chiusura... Per un giorno solo: il 23 gennaio, seguendo così l'esempio di Wikipedia che ieri (18 gennaio) ha chiuso i battenti. Questa iniziativa, che viene presentata come una sorta di sciopero, nasce come protesta contro i 2 progetti di legge attualmente in discussione al Congresso Americano, la Protect Intellectual Property Act e la Stop Online Piracy Act, conosciuti anche come
Pipa&Sopa. Queste due normative, presentate ad ottobre alla Camera dei rappresentanti da un deputato repubblicano, prevedono la possibilità di monitorare costantemente il web e denunciare o processare penalmente (ed eventualmente arrestare) chi commette violazioni di copyright. Ecco come si spiega l'arresto di ieri del creatore di Megaupload, principale sito di file sharing; secondo notizie dell'ultimo minuto si sta vagliando l'ipotesi di condannare Kim Schmitz ad un minimo di 20 anni di carcere od un massimo di 50. La domanda sorge spontanea: perchè quest'uomo, seppur colpevole in base alle attuali legge americane, dovrebbe avere una pena superiore alla maggior parte degli assassini e degli stupratori arrestati quotidianamente in suolo USA? Non serve un genio per capire quanto terrore psicologico il Governo americano stia cercando di instaurare alla vigilia della discussione al Congresso del Pipa, prevista appunto per il 24 gennaio (la Sopa verrà esaminata tra qualche mese). Una normativa del genere renderebbe la vita difficile non solo ai pirati informatici che pubblicano film, file musicali e libri illegalmente, ma finirebbe per esercitare un vero e proprio potere di censura su tutt'un'altra serie di soggetti, piccoli o grandi. Di chi si parla? Sicuramente il pensiero più preoccupante è rivolto proprio ai quotidiani online e a siti a contenuto informativo, in primis quelli non protetti dalla grande editoria: anche il più piccolo forum potrebbe incappare nella violazione di copyright, senza neanche accorgersene, citando il nome di un personaggio famoso (politici,artisti e via dicendo) o pubblicando delle foto in una gallery senza previo consenso del soggetto. Per quanto si possa desiderare rimanere nel circuito della legalità, una legislazione del genere diviene fin troppo oppressiva e repressiva, soprattutto considerando che non esiste un effettivo catalogo di leggi,obblighi e diritti sull'uso di internet, il che implica l'impossibilità per il singolo autore di un articolo di poter avere un'adeguata protezione legale, sia per evitare di incorrere in crimini sanzionabili sia sul piano della difesa in Tribunale. Tutti i siti registrati su server americani, tra cui anche molti siti italiani, sarebbero penalmente perseguibili e sotto costante monitoraggio delle agenzie governative (e non) americane. Inoltre i due progetti di legge permettono anche un meccanismo diretto di denuncia e di censura da parte di tutti i soggetti tutelati da marchi registrati (Fox,Tv Tokyo,Virgin Radio,Mondadori ecc.). Modalità tra l'altro già applicata, ad esclusione di sanzioni economiche immediate, sul noto sito Youtube, che da un po' di mesi a questa parte ha stretto clausole contrattuali sul copyright con i nuovi partner economici (motivo per cui è aumentato esponenzialmente il numero di video che vengono eliminati).
Tutto ciò cosa può portare? Alle estreme conseguenze giuridiche diverrebbero legittime le richieste di estradizione di cittadini residenti in paesi lontani anche migliaia di chilometri dal territorio Usa. Normalmente l'estradizione per crimini di diritto interno non può essere richiesta, o almeno fino ad ora non è stato possibile poichè il criterio giuridico di base è agire penalmente solo su chi commette un reato sul territorio del foro; non è possibile, una volta fuggito il criminale, richiedere l'estradizione nè tantomeno giudicare in contumacia. Perchè grazie al Pipa e al Sopa dovrebbe divenire una pratica legale? Internet è una rete non circoscritta al suolo di un determinato paese, pertanto solo legando l'utente al suolo americano tramite il possesso di un server o di un dominio sotto registro americano, si potrebbe legittimamente estendere la nozione di territorialità.
Non sarebbe poi così errato temere l'avvento progressivo di un
upgrade della società repressiva Orwelliana, tratteggiata nel celebre romanzo "
1984", ammantata dalla demagogica nozione di legalità e sicurezza?
Il mondo del web per ora insorge, i siti scioperano, ma gli utenti americani resteranno ugualmente seduti dietro le proprie scrivanie, sperando in un veto di Obama, od usciranno a protestare per questa stringente morsa sul web?
Claudio Perna.
CITAZIONE
La copia integrale o parziale del presente articolo è vietata; è tuttavia possibile richiedermi via mp il permesso di riportare integralmente l'articolo. Anche in Italia il copyright funziona Edited by Shadow alkemist - 20/1/2012, 22:52