Michele Zagaria, boss dei Casalesi, è stato catturato, 8/12/2011

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Shadow alkemist
view post Posted on 8/12/2011, 14:30




Nei tristi giorni delle lacrime e sangue che ci apprestiamo, ancora una volta, a versare, nel giorno della Napoli calcistica in festa per l’accesso agli ottavi di finale di Champions League dell’SSC Napoli, un’altra Napoli può finalmente festeggiare una piccola vittoria (e con essa l’intera Italia): la Napoli votata all’antimafia.

Oggi è una giornata storica per la Napoli che ha sempre lottato contro quel cancro sociale che è la camorra: il temuto boss dei Casalesi, uno dei clan più importanti della Campania, è stato catturato ieri (7/12/11) dopo 16 anni di latitanza. Il boss, finito in manette e già trasferito al carcere di Novara dove sarà sottoposto al regime del 41bis, viveva ormai da qualche tempo in un bunker supertecnologico, con tanto di passaggi segreti azionabili elettronicamente, nel Casertano. Ottimo il lavoro della polizia investigativa che incrociando controlli video e dati catastali, aveva scoperto già da tempo il luogo di residenza del boss: la prima volta fu un buco nell'acqua. Il bunker, che si trovava celato dietro le mura di un negozio ormai abbandonato, non fu trovato e la polizia fu costretta a pagare i danni. I danni morali, per pm e agenti, furono enormi, ma i sospetti e gli indizi raccolti sulla tana dal boss erano troppo succulenti per esser ignorati dopo un buco nell'acqua. Se perseverare est diabolicum, allora diabolica è stata l'azione della polizia e dei pm che da anni collaboravano nella ricerca del latitante. Ancora una volta hanno tentato di scoprire la realtà nascosta dietro quelle mura, staccando la luce, annullando di fatto i congegni a disposizione di Zagaria, che avrebbero potuto permettergli la fuga; importante è risultata la conseguente interruzione della fuoriuscita d'ossigeno che "alimentava" il boss. Un rifugio che si è trasformato in una trappola per topi, da cui Zagaria ha richiesto, esponendosi per la prima volta alla sconfitta, di essere estratto vivo. Le trivelle hanno poi fatto il resto. Sono già da qualche ora in esame i dati nel telefono e nell'Ipad del boss, alla ricerca dei segreti sulla sua rete camorristica, con la speranza di poter debellare il potente clan e far sì che questo tolga le mani da Napoli.
Prendetevi tutti un momento per smettere di piangere, per smettere di fare l’albero e festeggiamo finalmente una vittoria! Da domani la nostra lotta contro il sistema camorristico riprenderà con maggiore rigore e speranza: c’è da eliminare e sradicare un intero sistema culturale che dà quotidianamente ossigeno e forze fresche a tutte le mafie, non basta mandare in carcere i camorristi di turno. E’ una missione ardua con cui bisogna misurarsi tutti i giorni, approfittiamo di questo evento per tirare un piccolo sospiro di sollievo, con la convinzione che fornisca linfa vitale a tutti gli attivisti e ridia un po’ di giustizia a tutte le famiglie che hanno dovuto subire morti e soprusi a causa di un solo uomo…

Claudio Perna

Allego inoltre un piccolo pezzo preso da il Mattino sui piccoli lussi che Zagaria si concedeva tra quelle mura:
CITAZIONE
CASERTA - Alle 3 della scorsa notte è scattato il blitz degli agenti della Squadre mobili di Caserta e di Napoli per arrestare il numero uno della camorra casertana Michele Zagaria.ù

Nel buio della notte decine di poliziotti hanno circondato un complesso di case di via Mascagni a Casapesenna, il paese di Zagaria il luogo dove è nato e dal quale non si è mai mosso in oltre 15 anni di latitanza.

«Siamo andati in via Mascagni convinti che Zagaria fosse lì», dicono. Due giorni prima c'erano stati dei segnali che inducevano all'ottimismo.

Poi il blitz, intorno alle 22 la polizia ha individuato il bunker dove si nascondeva Zagaria.

Poi hanno iniziato a sfondare il pavimento con i martelli pneumatici. Dopo due ore di scavi si è udita finalmente la voce di Zagaria: «Fermatevi, non scavate più. Sono qui». La latitanza del boss che sembrava imprendibile è finita.

Nel bunker c'erano anche i libri del magistrato Raffaele Cantone, per anni impegnato nella caccia ai camorristi nella Dda di Napoli. Oltre ai libri del magistrato, anche il libro dell'inviato del Mattino Gigi Di Fiore, " L' impero (Traffici, storie e segreti dell'occulta e potente mafia dei Casalesi), e la biografia di Steve Jobs.


Il superboss secondo i magistrati della Dda viveva in quel rifugio da anni, limitandosi moltissimo nelle uscite e salendo di tanto in tanto nella villetta in superficie di proprietà di un suo fiancheggiatore.

Il covo si trova sotto una camera della casa, il cui pavimento si sposta su binari per lasciare accesso al bunker. Un rifugio insomma «di ultima generazione», munito anche di telecamere di protezione e di televisori.

Nell'armadio tre giacconi, sul tavolo una macchineta dl caffè. Nessun quotidiano e altro materiale che è stato sequestrato.

 
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Derek˜
view post Posted on 9/12/2011, 00:25




Un'ottima azione, se l'erano preparata ottimamente.
Gli hanno chiuso tutte le vie d'uscita prendendolo letteralmente in trappola.
Quando l'ho sentito in televisione quasi non ci credevo che fossero riusciti a creare un sistema tanto complesso per nascondere il rifugio.

Purtroppo, però, la mafia in generale non è soltanto al sud, ma un po' in tutt'Italia...

Cos'è sto 48bis?
Mi pare di aver capito che si tratta di una pena particolarmente lunga, il massimo forse, ma se riesci spiegamelo meglio tu.
 
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Shadow alkemist
view post Posted on 9/12/2011, 00:39




Il 41 bis è il regime di carcere duro, creato qualche anno fa apposta per inasprire il regime di detenzione di chi è implicato in affarri di mafia. Spazi di detenzione ridotti, massimo isolamento, meno possibilità di avere ore libere, vietate quasi del tutto le visite, la quasi impossibilità di ricevere oggetti dai familiari e cose del genere. Purtroppo nella pratica conosciamo molti esempi di boss che ricevono camerieri in carcere che portano loro delle ottime aragoste, violando tutti i principi del 41 bis..

Comunque la cosa importante per quanto riguarda il clan è che entrambi i capi (Zagaria e Iovane, che è stato preso poco tempo fa) sono stati messi in carcere a breve distanza di tempo, lascando relativamente poco tempo per riorganizzarsi.
 
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2 replies since 8/12/2011, 14:30   42 views
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