Corso misto Kr-14

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Dave!
view post Posted on 28/8/2012, 13:01 by: Dave!




CITAZIONE
Narrato
Pensato
Parlato da Heidar
Altre voci


Le onde si erano acquietate un po' da quando era finita la prova. Ora il mare era una distesa piatta e infinita che riluceva argentea sotto i raggi lunari. Heidar stava in piedi, con le braccia abbandonate lungo i fianchi, respirando a fatica per la prova da poco eseguita.
Si sentiva stanco, molto stanco, ed ogni sensazione che provava in quel momento era debole e fluttuava nella sua mente con l'impalpabilità di un sogno. Perfino la sabbia sotto i suoi piedi nudi sembrava incredibilmente morbida e accogliente per riposare. Non si rese conto di nulla fin quando una leggera brezza aveva iniziato a soffiare fredda da est, scuotendo il ragazzo di Kiri dal suo torpore. La definitiva sveglia gli fu data dal Sensei Mikawa che ordinò loro di affrettarsi verso il piccolo falò appena acceso sulla spiaggia. Questa volta non fu necessario fingere alcunché mentre compiva il tratto di spiaggia per raggiungere i Sensei.
Una volta arrivato dinanzi alle fiamme, Heidar si lasciò cadere pesantemente sulle ginocchia che, al contatto con la sabbia, emisero un tonfo sordo, quindi si sedette sui talloni, allungando i muscoli delle gambe in modo da alleviarne il dolore.
Appena ebbe terminato ciò e Kinoris fu arrivato, il Sensei di Konoha iniziò a parlare.

Avete superato entrambe le prove, complimenti. Come avrete capito dal nostro silenzio, non avevate bisogno né di consigli né di conforto.

Quindi fece una breve pausa e proseguì.

Sia chiaro: ciò che avete realizzato oggi non è che la base di ciò che vi potrà servire in futuro. Nei prossimi giorni, o meglio nei prossimi anni, dovrete allenarmi a compiere movimenti via via più rapidi e complessi. Ma per noi credo basti così.

A questo punto Mikawa annuì con il capo al discorso del collega, quindi alzò lo sguardo su Heidar e, squadrandolo severamente con i suoi occhi verdi, disse:

Heidar, solo una volta che avrai raggiunto il perfetto controllo sulle acque potrai dirti un buon ninja. E adesso toglietevi di dosso quei panni: stendeteli sulla sabbia vicino al fuoco e poggiatevi anche voi qui vicino. Prendetevi il tempo che vi serve per riposarvi.

Appena terminato questo breve discorso, entrambi i Sensei si alzarono senza attendere repliche e si allontanarono dal fuoco parlando a bassa voce fra di loro. Heidar li seguì con gli occhi per un buon tratto rimuginando riguardo a cosa avrebbero architettato questa volta. A questo punto si alzò in piedi e, dando le spalle al fuoco, si pose in silenzio ad osservare il cielo e il mare.
Le stelle brillavano fulgide nella notte... Heidar stava lì, soddisfatto dal raggiungimento degli obbiettivi della giornata, colmo della pace che l'ambiente circostante lo riempiva, sperando che il tempo si fermasse solo per poter godere quel momento appieno.
Pochi secondi dopo abbassò lo sguardo sulla sabbia, sospirò e, alzando le braccia, si sfilò la maglietta di dosso, quindi la strizzò e la posò sulla sabbia vicino al fuoco. Fece la stessa cosa con i pantaloni, rimanendo in mutande. A questo punto si distese dinanzi al fuoco, con le braccia posizionate dietro il capo e gli occhi chiusi.
Sperò vivamente che Kinoris non avesse nulla da dire in quel momento, in quanto, a causa della stanchezza, non sarebbe riuscito a rispondere con la solita cortesia, tagliando invece corto abbastanza sgarbatamente qualsiasi affermazione o domanda rivoltagli. Ad un certo punto, invece, interruppe il suo silenzio chiedendo al suo compagno konohano:

Credi che quei due si possano muovere nel tornare? Sono stanco delle loro "riunioni" per decidere quali saranno le nostre fatiche future. Sono stanco e ho sonno.

A questo punto scoppiò a ridere non aspettandosi una replica di Kinoris, alla quale non avrebbe risposto se fatta.

Non molto tempo dopo i Sensei ritornarono alla spiaggia comunicandogli cosa avevano per loro programmato. I maestri sarebbero subito partiti e gli allievi avrebbero dovuto incontrarli, dopo qualche ora di necessario riposo, al casolare dove era iniziato il corso. Ripeterono gli ordini un'altra volta per assicurarsi che tutto fosse chiaro, data la stanchezza che avevano probabilmente letto negli occhi dei loro allievi. A questo punto si avviarono verso il bosco.
Quando entrambi i Sensei furono scomparsi nel folto della vegetazione, Heidar si accoccolò quanto meglio poté sulla sabbia e disse:

Direi che dovremmo dormire almeno 3-4 ore per riprenderci. Quindi dato che sono circa le 21.30, o almeno credo, direi che potremmo svegliarci intorno alla mezzanotte o poco oltre. Spero che almeno uno di noi due riesca a svegliarsi.

Concludendo l'ultima frase indirizzò un sorriso al suo compagno dall'altro lato del fuoco e, dopo aver dato una rapida occhiata all'altezza della luna per potersi rendere conto del passare del tempo una volta che si fosse svegliato, scivolò nel sonno.

Un passo risuonò nell'ombra... Un altro... Un altro ancora... Heidar ebbe la netta sensazione che vi fosse qualcuno dinanzi a lui... Era talmente vicino che poteva sentirne il respiro sulla pelle. Improvvisamente qualcosa cominciò a risalirgli lungo le gambe, qualcosa di viscido e al tempo stesso delicato. L'ignota creatura salì velocemente tutto il corpo del ragazzo e si appoggiò sulla sua spalla destra. Quindi una strana sicurezza invase il kiriano prima che le poche luci che illuminavano la scena si spegnessero e il mondo sprofondasse nella tenebra.

Sottile e leggere gocce colpirono ripetutamente il volto di Heidar, risvegliandolo. Stava piovendo.
Le braci del fuoco morente sfrigolavano al contatto con la pioggia che nel frattempo stava diventando via via più fitta. Il ragazzo di Kiri si alzò quindi velocemente e, dopo essersi assicurato che anche Kinoris fosse sveglio, si rivestì. Il morbido cotone della maglia era diventato ruvido come un sacco di iuta a causa dell'immersione nel mare e Heidar cercò diverse volte di sistemarsi, irritato da tutto ciò.
A questo punto si rimise le scarpe e sistemò il borsello portaoggetti, assicurandosi inoltre che vi fosse tutto. Poi rivolgendosi al ragazzo di Konoha disse:

Ok, a giudicare dalla luce della luna dietro le nuvole siamo intorno alle 01.00. Secondo me potremmo anche muoverci, anche perché riposare sotto la pioggia è fastidioso. Se vuoi puoi mangiare qualcosa, io sono pronto.

Quindi si girò verso il bosco concentrandosi per cercare di ricordare quale fosse, anche approssimativamente, il sentiero per ritornare al casolare. Del resto aveva compiuto il tragitto fra la spiaggia e la radura già due volte e non credeva di avere particolari problemi a ritrovare la via. Era però vero che con l'oscurità il paesaggio non era più facilmente riconoscibile e molti dubbi potevano sorgere durante il tragitto.
In ogni caso, una volta che Kinoris ebbe dato il suo assenso alla partenza, si incamminarono nel fitto del bosco. L'oscurità era quasi totale sotto le fronde degli alberi ed Heidar faticò non poco per trovare la strada che avevano percorso non molte ore prima.
Come se non bastasse i due ragazzi udivano in continuazione scricchiolii, gemiti, passettini furtivi nel buio e la pioggia non dava loro tregua, impedendogli inoltre di accendere qualcosa che potesse fungere da torcia.
Ad un certo punto Heidar si fermò di fronte ad una specie di bivio di cui non aveva memoria. A sinistra i cespugli si aprivano quasi naturalmente e la strada sembrava più battuta perché priva di erba in più punti, a destra, invece, il sottobosco si apriva in maniera più violenta, segno di un recente passaggio.

Sinceramente non ricordo questa parte... Secondo te qual'è quella giusta?

Chiese a Kinoris. Quindi rimase ad aspettare una risposta da parte del suo compagno sperando fosse quanto più ragionata possibile. Dal canto suo considerava che la strada di sinistra poteva portare non al casolare, mentre quella di destra poteva essere stata creata recentemente dal passaggio di un animale; il suo stato era quindi dell'incertezza più assoluta.
Quale fosse stata la risposta del konohano l'avrebbero immediatamente seguita e, dopo una ventina di minuti di camminare, incertezze e scelte, arrivarono finalmente al casolare.
Nella notte la vista dello scuro casolare sotto la pioggia era decisamente tetra ma qualcosa di più spaventoso stava attendendo i due giovani allievi. Sfruttando la luce lunare che entrava più facilmente nella radura, scorsero una forma nera che giaceva fra l'erba alta ai piedi del muro frontale dell'edificio. Decisero di avvicinarsi cautamente alla figura dopo essersi guardati attorno per vedere se riuscivano a scorgere i Sensei.
Dove sono i maestri?! Avrebbero dovuto essere qui e non credo che siano persone abituali a scherzi di questo genere. C'è qualcosa che non va...
Pensò Heidar fra sé e sé.
Man mano che si avvicinavano riconoscevano la figura umana adagiata al suolo e l'iniziale incredulità si andò rapidamente trasformando in paura: era il corpo del Sensei Mikawa.
Doveva essere stato assassinato a giudicare dallo spesso taglio sanguinante lungo la gola. Il tempo parve fermarsi nel mentre la mente del kiriano partiva galoppante.
Perché solo uno e non tutti e due? L'altro dov'era? Non è che magari lo aveva ucciso lui? Non è che magari centra anche Kinoris? Forse sto per morire.
A questo punto si girò fulmineo e spaventato verso Kinoris e, prendendolo quanto più velocemente possibile dal borsello, puntò un kunai verso il konohano e disse:

Tu ne sai qualcosa?

Il suo compagno di corso non fece per in tempo a rispondere che Heidar affianco al collo del ragazzo scorse una figura scura, era accucciata su un ramo di un albero al limitare della radura ad una distanza di 50m circa dai due.
Questa figura scura discese agilmente dalla pianta consentendo alla luna di illuminarlo, seppur debolmente.
Si trattava di un uomo sulla trentina, con capelli e barba biondi lunghi e non regolati, vestito con una specie di gilè lacero e scuro che scendeva lungo sulle gambe lasciandogli le braccia interamente scoperte; il suo semplice vestiario era completato da dei pantaloni, anch'essi scuri, a ricoprirgli le gambe. Nell'oscurità della sua faccia si notava il candore dei denti atti in un sorriso crudele. Nella mano destra portava un'arma che il ragazzo di Kiri aveva visto più comunemente nelle mani di contadini che di ninja: era un kama lungo una sessantina di centimetri con innestata una lama di non grande fattura.
Sembrava un comune bandito, ma la vista dei muscoli tonici e del suo portamento fiero e sicuro convinse Heidar della sua superiorità nei confronti di due semplici studenti.
Il bandito non attese oltre e si slanciò correndo verso di loro. Il kiriano, ancora spaventato e attonito dalla sequenza di questi eventi imprevisti, rimase imbambolato mentre l'uomo colmava a velocità incredibile la distanza che li separava. Quando non mancavano più di due secondi all'arrivo dell'avversario, Heidar strinse con più forza il kunai nella sua mano sinistra e, quando il bandito portò il kama dalla sua destra verso lo studente in un tentativo di affondo, riuscì a deviare il colpo posizionando il kunai obliquamente con la punta rivolta verso l'esterno. Contemporaneamente, non trovando la rapidità per prendere un'altra arma, cercò di sferrare un pugno dal basso verso l'alto all'addome dell'avversario con la mano destra. Il nemico era però molto più veloce di lui e, nello slancio, gli fu sufficiente alzare un ginocchio per colpire al petto il kiriano, che fu sbalzato a diversi metri di distanza e cadde di schianto sulla schiena.
Nonostante il dolore e l'intontimento provocato dal forte colpo, Heidar reagì con prontezza cercando di realizzare il Soffio Artico posizionando quanto più velocemente le mani e impastando febbrilmente con la bocca.
Il bandito se ne accorse però facilmente e, dopo averlo raggiunto con pochi passi, sferrò un calcio al volto del ragazzo disteso a terra. Se Kinoris non fosse intervenuto in qualche modo Heidar sarebbe stato colpito duramente e non sarebbe stato in grado di combattere per diverso tempo, se invece avesse bloccato il calcio in qualche modo, Heidar avrebbe tentato di colpire l'avversario con il Soffio Artico. Inoltre, se ne avesse avuto il tempo dopo la tecnica, avrebbe lanciato due shuriken dall'esterno all'interno, rispettivamente uno per mano, verso l'avversario, sfruttando un colpo di reni per alzare la schiena e avere un tiro più pulito sul bersaglio.

CITAZIONE
Consumo energia:
100cp - Medio (20cp) = 80cp


Spero di essere riuscito ad espletare ciò che mi era richiesto nel modo migliore in quanto non l'avevo mai fatto in questo modo.


Edited by Dave! - 28/8/2012, 14:21
 
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