Corso misto Kr-14

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Shadow alkemist
view post Posted on 25/1/2012, 20:08 by: Shadow alkemist




Allora anzitutto apro queste correzioni scusandomi per l’immenso ritardo accumulato,ma come avrete capito gli esami non mi danno respiro (ne ho già dati 2 a distanza di pochi giorni e a breve me ne tocca un terzo) e mi dispiace molto avervi fatto perdere tanto tempo. Mi scuso in primis con Dave che ha sveltito le sue tempistiche su mio suggerimento…
In ogni caso la prova On gdr è stata gestita bene in termini di esercizio e di uso dei tempi verbali per descrivere le azioni ipotetiche relative al proprio compagno: per questo vi meritate i complimenti, non è facile comprendere il meccanismo al primo colpo. Vorrei segnalarvi come errore On gdr uno compiuto da entrambi,ma principalmente trattato da Ray: egli afferma di aver visto le nuvolette di fumo e del quantitativo d’acqua, tali da fargli comprendere che erano state utilizzate le tecniche della moltiplicazione del corpo (acquatica e non). Anzitutto essendo Kinoris uno studente di Konoha è praticamente impossibile possa conoscere la tecnica della Moltiplicazione Acquatica, prerogativa esclusiva di Kiri, ma cosa ben più importante è proprio l’aver notato queste “nuvole” da così lontano. Anche in passato ci è capitato di leggere di utenti che speravano di poter sfruttare le copie per creare delle grosse masse di fumo (a mo’ di fumogeni), ma noi gdr staff siamo sempre intervenuti a sanzionare questi comportamenti: la nuvoletta ha dimensioni minime e dura un secondo o poco meno, è solo un effetto scenico. Pertanto state attenti la prossima volta a non ingigantire questo “fumo”.
Ora invece passo agli errori dei singoli. Stavolta Ray ha aumentato il numero dei suoi errori, il post è stato scritto con troppe imprecisioni, buona però la parte relativa ai lanci delle armi. Dave invece è stato più preciso, utilizzando uno stile più incalzante ed interessante. La differenza di livello per ora è notevole e invito Ray a fare tutto il possibile per migliorare la redazione del testo. Un post più corto ma più preciso è decisamente migliore di un post lungo e pieno di elementi inutili e scorretto.

Iniziamo le correzioni con Ray:
[QUOTE]
CITAZIONE
I quattro componenti di quel corso si erano finalmente riuniti, probabilmente per istruire i due giovani shinobi, sulle varie tecniche offensive e difensive necessarie per sopravvivere nel vastissimo mondo, quale era quello dei ninja.

Già nella prima frase ci sono 3 errori di diverso tipo: uno di distrazione (il secondo) il primo era una parola superflua che appesantiva il discorso, tra l’altro l’apprendimento di tecniche ninja, essendo un corso d’accademia normale, era sicuro e non un’eventualità. L’ultimo è invece quello su cui dovresti stare più attento per migliorare l’organizzazione delle frasi: la soluzione giusta era “per sopravvivere in UN vastissimo mondo, quale era quello dei ninja. Quell’espressione non può essere usata se prima è stata usata una preposizione articolata o un articolo, perciò, senza ricercare il preziosismo letterario, bastava togliere quelle 3 parole (e la virgola) e sarebbe venuta fuori una frase più semplice, ma corretta.
CITAZIONE
Vi fu ancora qualche secondo di silenzio tra i componenti del gruppo appena formatosi, nel quale sembrò, allo Hyuga, che quel corso misto non fosse stato allestito solamente per istruire due giovani shinobi data la presenza di un membro Ambu e di un probabile Chuunin del villaggio di Kiri come Sensei per quest allenamento.

Qui c’è un errore di realismo: non avevi elementi per dedurre il grado del sensei di Kiri, che nulla ha detto al riguardo. Qualora avessi voluto far riflettere il tuo personaggio su quest’aspetto, avresti dovuto argomentare un po’ la cosa (sui pochi elementi che avevi). Invece Anbu si scrive così, il tuo è un errore di distrazione, che però si è riproposto in più parti del testo. Invece l’errore grave ancora un volta è l’uso dei pronomi: quel “nel quale” non ha molto senso nel punto dove l’hai inserito, perché se è riferito al “gruppo” è scorretto per via della non coincidenza con le parole successive (si nota soprattutto dal fatto che hai cambiato soggetto, che è diventato “quel corso misto”. Se “nel quale” era riferito agli attimi di silenzio, hai sbagliato la formulazione della unità temporale, tutt’al più potevi usare “durante i quali” subito dopo aver scritto “qualche secondo di silenzio”, mettendo come inciso la frase “tra i componenti del gruppo appena formatosi”. Devi stare più attento perché queste sono tutte frasi sbagliate che risultano fastidiose per il lettore.
CITAZIONE
Questa frase face rassicurare Kinoris in un primo momento, poi lasciandolo un po' perplesso sul significato della frase date le circostanze in cui venne pronunciata, poteva assumere mille significati, come nemmeno uno:

Sembra quasi uno scioglilingua tanto che hai reso complicato il tuo pensiero. Anzitutto non si dice quasi mai “fece rassicurare” (tra l’altro hai scritto face) ma “rassicurò”, dal momento che non è un verbo che ha bisogno di un ausiliare a cui appoggiarsi. C’è poi la ripetizione di “frase” e infine il “come” messo lì un po’ a casaccio: bastava la disgiunzione “o”.
CITAZIONE
Anche dopo il breve, ma incisivo discorso di quest ultimo, l' atmosfera sembrò tranquilizzarsi, anche se alla parola "Sperimentale",

Ripetizione, ma più di ogni altra cosa è fondamentale che tu capisca che il primo “anche” non aveva senso. La consequenzialità dell’azione o della narrazione non è presente dato che prima del discorso ascoltato l’atmosfera non l’avevi descritta come tranquilla (hai sbagliato a scrivere la parola) ecco perché quella congiunzione non può essere usata.
CITAZIONE
ovvero che il corso appena formatosi, non fosse stato istituito per l' esclusivo insegnamento delle arti ninja ai due studenti ma che al di sotto di esso

La virgola non era necessaria, hai spezzato una frase che poteva essere tranquillamente lasciata integra, ma non c’era bisogno neanche dell’espressione “di esso”, dal momento che se anche tu avessi lasciato soltanto “al di sotto” si sarebbe capito qual era il complemento oggetto sottointeso, di cui avevi parlato si e no un rigo sopra. Anche questo rientra tra gli errori legati all’inutile appesantimento di frasi con parole che poi risultano errate.
CITAZIONE
Detto ciò, nella presentazione dello shinobi, sembrò di non aver nè trascurato dettagli importanti

Appesantisce l’intera struttura, ti sei appena presentato (l’hai scritto prima e poi hai pure usato il discorso diretto), non devi ripeterlo, era molto più piacevole da leggere così “Detto ciò, gli sembrò…”.
CITAZIONE
potevano conoscersi e conoscere qualche

Ripetizione. Usa un sinonimo, come per esempio “apprendere”.
CITAZIONE
osservando i lunghi capelli color oro che risaltavano in maniera evidente ai vestiti scuri che portava

Uso errato della preposizione, quella giusta era “sui”.
CITAZIONE
un aria

Per me rappresenta un errore grave: l’articolo indeterminato deve essere accompagnato dall’apostrofo se si riferisce a un femminile (al maschile no).
CITAZIONE
Dopo un po' di minuti, lo Hyuga intravvide due ombre che si affacciavano alle finestre del casolare in cui erano entrati i due sensei e, senza pensarci due volte, mosse rapidamente una mano al suo borsellino portaoggetti, situato all' altezza della vita, rivolto verso la schiena sul lato destro, afferrando con decisione un kunai, il quale non venne però estratto perchè lo studente Konohano riconobbe dopo qualche frazione di secondo la maschera del suo sensei e la fascia di Kiri; Kinoris si rese conto che erano i due sensei che stavano confarbulando qualosa, quindi allentò la presa sul pugnale, tirando fuori lentamente la mano dal borsellino.

A parte le parole che ti ho segnato, che sono state scritte male (tranne per il pronome, era meglio “che” dato che si tratta di un oggetto), l’errore è che hai fatto un periodo molto lungo, mentre si è notato che non hai ancora la necessaria padronanza di linguaggio per destreggiarti in frasi del genere. Anzitutto usa al posto del punto e virgola un punto fermo, in secondo luogo elimina le parti troppo specifiche come “rivolto verso la schiena” che sembrano inserite più per far brodo che per altro, infinse devi semplificare la frase relativa alla non estrazione del kunai: puoi risolvere con una roba tipo “che però lo studente non estrasse, avendo riconosciuto poco dopo…”.
CITAZIONE
dopo qualche secondo da quel gesto , vide cadere a terra un piattello con conficcatovi perfettamente al centro un kunai, lanciato sicuramente dal sensei di Kiri in quel movimento surreale.

Questo invece è un errore On gdr di tempistica (fateci l’abitudine, a volte per frazioni di secondo i vostri pg potrebbero morire in battaglia): un disco che viene perforato perde tutta l’aerodinamicità,oltre ad esser interrotta la sua traiettoria naturale, quindi prevale la forza di gravità e cade subito a terra. Si tratta di un secondo, poco meno poco più (questione di decimi).
CITAZIONE
del dischetto, il quale oltrepassò la testa di Kinoris

Anche qui è meglio usare “che” dato che si tratta di un oggetto. Fai un uso eccessivo del pronome “il quale” °-°
CITAZIONE
la quinta volta fù la buona[/QQUOTE]
Vedere “fu” accentato è sempre un colpo al cuore per me, ti prego non rifarlo.
CITAZIONE
per ciò che erano stati forniti, ovvero per riposarsi.

Se elimini questo pezzo viene una frase molto più bella.
CITAZIONE
traiettoria del dischetto, il che significava che bisognava prevedere la sua traiettoria

Anzitutto c’è la ripetizione che avviene dopo pochissime parole e quindi si nota subito, in secondo luogo ti consiglio di tramutare la virgola in due punti ed eliminare “il che”, elemento che purtroppo, come sempre, appesantisce la frase. In quei righi hai usato la parola ovvero un quantitativo di volte davvero notevole, evita di fare tutte queste ripetizioni. Inoltre potevi usare più volte i due punti al posto di ovvero.
CITAZIONE
i primi 3 tiri andarono totalmente a vuoto in quanto lanciati prematuramente

Questo non è un errore ma solo un consiglio: potevi usare “perché”, sarebbe stato più breve e più attinente.
CITAZIONE
in quanto gli reintegrava le forze e, per quanto strano potesse apparire, lo faceva rilassare

Usa espressioni meno leziose tipo “dato che”, “perché”, “poiché”. In ogni caso l’errore è l’altro: è come uno dei primi errori che ti ho segnalato…La versione corretta è: lo rilassava. Non si usa un altro verbo vicino.
CITAZIONE
Altri 5 tiri ebbero il precedente risultato, quindi stava a significare

Non si dice “avere il precedente risultato” ma avere lo stesso risultato, in questo caso aggiungere l’unità temporale poteva solo appesantire il periodo. (“stesso” risolve tutti i problemi) Anche il quindi è di troppo.
CITAZIONE
A questo punto venne dato il cambio e lo Hyuga si buttò a terra affaticato dall' esercizio appena compiuto, con il cuore che stava pompando velocemente in seguito allo sforzo fisico e con un lieve dolore al muscolo, non essendo abituato a compiere il gesto di lanciare il kunai così spesso e protratto per così tanto tempo, tuttavia Kinoris era soddisfatto e contento dei progressi che stava compiendo in quella giornata, sapendo che questa non era ancora terminata, lo shinobi era eccitato all' idea dei miglioramenti che poteva ancora compiere durante il viaggio d' allenamento intrapreso con il suo sensei e i loro compagni kiriani.

Metti il punto prima di “Tuttavia”. La parte sulla stanchezza già l’avevi argomentata ed era un argomento chiuso, dunque o metti il punto e virgola o il punto fermo. In questo caso era meglio interrompere col punto e ripartire visto che la frase successiva è lunga. Inoltre prima della virgola e di “sapendo” potevi mettere la “e” dato che la frase di dopo si sviluppa sull’elemento che invece hai messo come inciso: “e, sapendo che questa non era ancora terminata, lo shinobi era…”
CITAZIONE
parecchio complicato, e penso che affrontarlo senza organizzarci sia una perdita di tempo, quindi penso che sia meglio

Anzitutto togli la virgola prima della congiunzione, poi evita la ripetizione: la seconda parte potevi fare qualcosa tipo “quindi direi sia meglio…”.
CITAZIONE
mentre te ti occupi

È una forma dialettale, tu è il pronome soggetto.
CITAZIONE
lo Hyuga decise di prendere un Kunai sulla mano destra, uno sulla sinistra

Nella,nella.
CITAZIONE
ai primi 2 tiri Kinoris si abituò alla posizione delle mani da tenere

Per i primi… Inoltre al posto di tenere, era meglio “utilizzare”, ma non è proprio un errore.
CITAZIONE
Poco alla volta i due sembrava si studiassero

Il poco alla volta iniziale sembra non avere proprio senso nell’intero periodo.
CITAZIONE
Dopo circa un ora passata unicamente nell' ultimo esercizio

Ancora una volta l’errore dell’articolo indeterminato senza apostrofo: errore grave. Inoltre non si dice “passare un’ora nel giocare” ma “passare un’ora a giocare”, quindi la soluzione era “passata unicamente a svolgere quell’ultimo esercizio” stavolta il pronome si può mettere per abbellire il tutto).
Come vedi devi lavorare parecchio per migliorare. Cerca di dare il massimo nel prossimo post, gli errori sono troppi- Se ti può essere utile prendere ispirazione da chi scrive in maniera più precisa puoi leggerti qualche post vecchio dei nostri migliori giocatori o far postare prima Dave così imposti lui lo scenario e le situazioni di base. Valuta tu stesso che cosa puoi fare.

Correzioni di Dave:
CITAZIONE
Esso profumava della salsedine del mare non lontano e del verde del bosco

L’esso iniziale è superfluo, meglio eliminarlo. Che intendi poi con odorare di verde? ò_o
CITAZIONE
Avrebbe potuto vivere lì una volta finito quel corso; avrebbe potuto

Qui è meglio la virgola.
CITAZIONE
pochi passi da lui; quindi

Ancora la virgola.
CITAZIONE
mente; quindi il Sensei di Konoha parlò:

Virgola e ripetizione di “quindi”, non lo usare così spesso, bastano le virgole. Oppure puoi utilizzare “poi” “poco dopo” ecc.
Anche in molte altre frasi successive hai usato male la punteggiatura,sfruttando eccessivamente il punto e virgola al posto della semplice virgola: ricorda che il punto e virgola si usa quando si cambia prospettiva o argomento in una frase, spesso è da preferirgli il punto. Chiaramente d’ora in poi non ti segnerò più quest’errore per non dovermi ripetere inutilmente.
CITAZIONE
Heidar non avesse potuto confidare nemmeno nel suo istruttore poteva considerarsi morto

Aggiungi una virgola dopo “istruttore”.
CITAZIONE
Heidar decise di non rifletterci per il momento, come per il precedente discorso, affinando, invece, ulteriormente a ciò che stava succedendo in quell'istante.

Non so cosa intendessi dire con questo verbo, se lo hai utilizzato nell’accezione di purificare da elementi esterni, si tratta di un uso legato più alla produzione di oggetti, come metalli (spade ad esempio).
CITAZIONE
chiese una presentazione di se stessi e del proprio armamento agli allievi.

È sbagliata la costruzione: chiese agli allievi (puoi anche metterlo per inciso) una presentazione…
CITAZIONE
Questo piccolo discorso che gli allievi dovevano tenere avrebbe certamente dato una delle prime e delle più importanti impressioni ai maestri; l'impatto iniziale, anche se impuro e parziale, dava sempre numerose informazioni

Questo non è un errore: volevo evidenziarti un caso in cui hai usato in maniera esatta il punto e virgola =)
CITAZIONE
, e gli venne consigliato

Essendoci la virgola la congiunzione, in questo caso, risulta inopportuna(l’errore si ripete poche frasi dopo). Inoltre hai sbagliato l’uso del pronome (uno degli errori di grammatica un po’ più gravi): gli è per la terza singolare, per la terza plurale bisogna usare “loro”: “venne loro consigliato”
CITAZIONE
corpo, ed Heidar

Qui invece è la virgola che è di troppo: il periodo è breve, la congiunzione bastava.
CITAZIONE
non rispose ne fece nessun segno

Manca l’accento, però nel testo ho letto che avevi usato in maniera corretta il né, quindi gli darò peso solo in quanto errore di distrazione. In ogni caso qui sarebbe stato meglio utilizzare “alcun” per evitare la doppia negazione.
CITAZIONE
si passo

Spero sia una distrazione. Ovviamente il passato remoto giusto era “passò”.
CITAZIONE
Tutto ciò che era successo gli fu chiaro e si rese conto di non aver nemmeno notato il gesto del braccio.

Ne approfitto per farti un complimento: ottimo il realismo che hai applicato in questa situazione, bravo :)
CITAZIONE
mentre sprofondava in un turbine di considerazioni, commenti, ragionamenti e prospettive.

La parola giusta è turbinio.
In ogni caso il tuo è un ottimo post, hai fatto un lavoro eccellente per quanto riguardava la descrizioni dei movimenti delle braccia, delle armi e dei piattelli: molto accurata e viva. Pecca è che hai arronzato la prova finale, dove non hai affatto descritto il tipo di lanci, tralasciando l’accuratezza precedente. Spero non dipenda dal fatto che io ti avessi chiesto di accelerare i tempi.
Come vedi il tuo punto debole è la punteggiatura: usi un ritmo di narrazione veloce e cadenzato, in questi casi devi dare anche la giusta intonazione mentale al lettore con un’adeguata punteggiatura. Fa’ più attenzione. Chiaramente non è un errore grave, ma devi lavorarci su comunque.

Non ho null’altro da aggiungere se non: buon lavoro ^^


Chapter three: Learn to control chakra

Dopo aver spiegato la prima prova pratica, i sensei si andarono a posizionare nelle vicinanze dei due ragazzi, Keita si sedette, poggiando la schiena ad un solido tronco, alla destra di Kinoris ed incrociando le braccia si mise ad osservare attentamente il potenziale del Konohano, cercando di non mettergli troppa pressione addosso per via della sua silenziosa ma attenta presenza. Shikamaru, ben lungi dal tenere accortezze simili, si mise in piedi, anch’egli a braccia conserte, alla sinistra di Heidar, scrutandolo intensamente per tutta la durata dell’esercizio. Come previsto entrambi i giovanissimi allievi fecero fatica, sin dall’inizio, per distruggere, di volta in volta,i piattelli volanti. Nonostante un inizio esitante ed impacciato, Heidar aveva superato brillantemente la prima tornata, trasformandosi d’improvviso in una creatura concentrata a render perfetta la propria prestazione, tanto da chiedere al sensei della Foglia di poter continuare l’esercizio dopo il primo colpo andato a segno: aveva delle buone capacità ed una buona dose di freddezza, dimostrata anche in altre occasioni di poco conto; comportamenti opposti a quelli che aveva mostrato nelle primissime esecuzioni dell’esercizio, tanto da far sospettare al Nara un principio di bipolarismo o la tendenza a vestire una maschera invisibile, d’altronde era impensabile ritenere che un semplice esercizio potesse mutare l’indole di un essere umano in pochi minuti.
Viceversa l’indole dello Hyuuga era decisamente più spigliata, aveva un approccio più entusiasta nei confronti dei compiti che gli sarebbero stati propinati durante il corso, dimostrando così un principio di incoscienza che il Mikawa notò in primis nella presentazione di Kinoris: questi rivelò ai presenti senza mezzi termini di poter ottenere, per via dell’appartenenza al famoso clan della Foglia, una abilità innata e comunicò anche un’informazione più che personale quale la notizia della morte dei suoi familiari, presumibilmente avvenuta anni prima. Il docente di Kiri, abituato al carattere freddo, scostante e riservato dei suoi concittadini non potè evitare di rimanere sconvolto da siffatti comportamenti: il ragazzino aveva spiattellato tutte le informazioni più importanti che riguardavano la sua storia e la sua struttura biologica, dinanzi a delle persone sconosciute sulla cui lealtà di certo non poteva contare, men che meno in una situazione ambigua come quella. Non aveva affatto valutato che un giorno il suo compagno d’avventura o il suo maestro sarebbero potuti divenire dei nemici, volenti o nolente. Ritenendo la situazione paradossale, il chunin arrivò addirittura a pensare che dietro un atteggiamento simile vi fosse un motivo ben preciso: concedere fiducia e dimostrare sincerità piena con la speranza di accattivarsi i primi veri alleati in quello strano ed imprevedibile percorso che è la vita da ninja… Fatto sta che il ragazzo dalle candide iridi, dopo aver chiesto, al termine del primo esercizio, consigli ed annotazioni al docente seduto alla sua destra, ricevette una sbrigativa ma densa di significato: “Smettila di essere sempre così entusiasta, hai già rivelato troppo di te stesso. Questo non è un gioco”.
Dopo un paio di secondi di assoluto silenzio, egli aggiunse un’importante annotazione tecnica:
In ogni caso hai scelto l’arma giusta: il kunai è decisamente più funzionale per un colpo di precisione e di sfondamento. Sta’ più attento nel calcolare i tempi, dovrai riuscire a prevedere movimenti ben più difficili. I tuoi nervi ed i tuoi muscoli dovranno esser tenuti sotto controllo: un ninja è una macchina e le armi sono estensioni del suo corpo e del suo spirito, quando lanci quel kunai lanci te stesso. Detto questo voltò il capo in direzione opposta, abbandonando così il ragazzo a se stesso: doveva crescere e per farlo sarebbe stato meglio ridurre i contatti, gli aveva già confidato ciò che gli serviva sapere.
L’altra accoppiata sembrava meglio assortita: entrambi votati all’agire piuttosto che a dialogare. Heidar non chiese un’approvazione espressa al suo maestro, semplicemente si girò verso di lui indirizzandogli uno sguardo piuttosto eloquente, non ricevendo alcun cenno dall’impassibile Anbu, avrebbe facilmente compreso che non v’erano, per il momento, annotazioni che il maestro ritenesse di dover comunicare. A differenza dello studente della Foglia, il Koga aveva scelto di utilizzare prevalentemente gli shuriken, aumentando così la difficoltà dell’esame. Gli shuriken infatti, benché potenzialmente assicurassero maggiore rapidità d’azione,erano più difficili da controllare, almeno per i principianti: l’impugnatura di un kunai era sicuramente più comoda, per di più in un esercizio simile, in cui bisognava sfruttare il potere d’affondo dell’arma, il kunai sembrava l’arnese più completo. Tuttavia il ragazzo non ebbe grandi problemi a padroneggiare le stellette ninja, mostrando un’eleganza di fondo: le parabole che uno shuriken può compiere potrebbero quasi considerarsi artistiche… In ogni caso Shikamaru potè apprezzare la capacità d’analisi del Kiriano, che seppe ben comprendere l’importanza del flettere nella maniera giusta i polsi per dare il giusto effetto agli shuriken: negli esercizi successivi questi utilizzò due shuriken contemporaneamente, riuscendo a farli impattare contemporaneamente con i rispettivi bersagli. Non a caso, durante una delle pause che i ragazzi si presero, il Nara non mancò di andare a confrontarsi con il collega:
Il tuo concittadino sembra abbia buone capacità, dovresti esserne fiero.
Keita, oltre a rispondere in maniera piuttosto distaccata, ci tenne a rimarcare che non era opera sua: Non importa, attualmente non è sotto la mia tutela, anche il silenzio del sensei può rivelarsi fondamentale per l’approccio psicologico del proprio studente…, lasciando così intendere che fintanto fosse stato il ninja della Foglia ad avere in tutela il ragazzino, egli non avrebbe potuto prendersi alcun merito, men che meno quello del luogo della natività. Dopotutto non è né il luogo in cui nasci né tantomeno la famiglia da cui provieni a decretare ciò che sei o ciò che sarai, nel crudele mondo ninja bisogna ben tener presente questo principio, soprattutto per non valutare aprioristicamente chi hai davanti. Da Kiri il Mikawa aveva visto fuggire alcuni dei suoi ex compagni d’accademia, che stanchi della politica della Nebbia s’erano dati alla macchia… Per evitare che questa scena si ripetesse, egli s’era ripromesso, in qualità di sensei, di divenire un punto di riferimento per i suoi allievi, una sorta di immaginario nido in cui andarsi a riparare dalle avversità della vita, anche quelle derivanti dagli scomodi ordini di un superiore…
Ripresosi da queste riflessioni, Keita disse la sua anche al riguardo del giovane di Konoha,lasciando sospesa anche una frecciatina nel confronti dello Special Jonin:
In ogni caso anche il mio assistito non è male, a dispetto di una prima impressione devo ammettere che è davvero determinato. Se per i tuoi standard è abbastanza, sii orgoglioso dell’ennesimo prodotto del Villaggio di Konoha.
Detto ciò egli si voltò e si avviò lentamente a riprendere la precedente posizione alla destra di Heidar, fece però in tempo a sentir pronunciare dal Nara delle strane parole …
Basta che sopravviva. A reggere il peso delle missioni di Konoha ci penso io.
In ogni caso il confronto fra i due sensei si interruppe lì ed entrambi continuarono ad osservare attentamente l’operato degli studenti: con tempi e modalità diverse riuscirono a superare progressivamente tutte le prove, compresa l’ultima. L’intero esercizio era stato concepito come un test a tappe, tutto era funzionale per prepararli all’ultima sfida: colpire tutti i piattelli nello stesso momento. Comportava chiaramente che i due riuscissero ad organizzarsi e coordinarsi, fare tutto da soli era pressappoco impossibile per qualsiasi studente; rappresentava quindi un buon metodo per far interagire fra loro i ragazzi, contribuendo così a spezzare ogni eventuale sfiducia emersa a seguito della strana situazione. In realtà i sensei non credevano possibile che gli studenti potessero comprendere, neanche lontanamente, le svariate ipotesi che avevano potuto far sì che i loro quattro destini si incrociassero, ma miravano comunque ad evitare che potessero intuire lo scetticismo che entrambi i maestri condividevano…
Un’ora e parecchi tentativi dopo, gli esaminandi riuscirono finalmente a superare il test finale, sbattendo poi a terra stremati.
La voce di Shikamaru, che assieme a Keita si era silenziosamente portato alle spalle degli studenti, interruppe probabilmente i loro pensieri: Complimenti,avete superato con successo la prima prova. Adesso riposatevi un po’, più tardi vi riferiremo il contenuto del secondo esercizio, zittitosi fece poi un cenno col capo al collega, indicando gli alberi lì vicino…
Vedo che sono riusciti a coordinarsi, probabilmente questo corso potrà esser migliore delle aspettative…
Il Mikawa lì per lì rimase sconvolto per quest’apertura del Konohano: non si aspettava parole simili, implicanti, ovviamente, un invito a collaborare più serenamente. Cercando di mascherare la sorpresa, Keita rispose con ironia all’Anbu: L’impassibile maestro ha deciso di divenire alunno dei suoi stessi studenti? Curioso.
Entrambi rimasero in silenzio per qualche secondo, l’unico suono che si avvertiva era il lieve fruscio provocato dal vento spirante tra le fronde degli alberi: per la prima volta anche tutto attorno a loro dimostrava la calma raggiunta…
Più che altro dovremmo insegnar loro a non fingere nei confronti dei loro compagni, daremo loro un esempio da seguire.
Ancora più scettico per queste affermazioni, completamente diverse dalle rudi frasi iniziali, Keita non mancò di far notare che la lezione che l’Anbu voleva, tacitamente, impartire sarebbe stata piuttosto amorale, considerando che uno dei loro maestri non mostrava apertamente nemmeno il proprio volto! Con tono freddo, quasi in grado di far gelare il sangue nelle vene, il Nara rispose immediatamente all’ennesima provocazione: La mia identità deve rimanere segreta per il bene di chi mi sta attorno, se così non fosse chiunque rischierebbe la vita per mano di un eventuale nemico…, prese una breve pausa, …O per mano mia.
Cosa aveva visto o aveva dovuto subire quell’uomo? Questo fu il pensiero che subito balenò nella mente di Keita, il quale si rese conto che l’atteggiamento duro del ninja derivava da preoccupazioni reali. Dalla prima parte del discorso riuscì a capire, in parte, il valore di quell’uomo misterioso, che non aveva timore ad ergere dinanzi a sé un muro pur di proteggere chi gli stava attorno; fu tuttavia l’ultima parte a turbarlo maggiormente… Perché aveva detto qualcosa di così spietato? Ragionandoci, però, si rese conto che un evento del genere, seppur si fosse verificato, avrebbe solo celato motivazioni “solidaristiche”: probabilmente lo shinobi aveva qualcosa di molto prezioso da proteggere… Che fosse il villaggio della Foglia stesso? Dopotutto poco meno di due ore prima aveva pronunciato un’altra stranissima frase. Un assassino senza volto, dall’animo oscuro e puro allo stesso tempo, all’apparenza un essere contraddittorio, ma in realtà portatore di valori e di altissima coerenza: era forse quello il reale volto dell’Oinin? Keita non potè che convincersi di sì...
Il Nara notò il silenzio prolungato del Chunin e decise dunque di troncare immediatamente il discorso.
In ogni caso per la prossima prova avevo in mente di farli lavorare sul controllo del chakra: di solito dalle mie parti facciamo allenare i ragazzi a salire sugli alberi, o su delle pozze d’acqua artificiali, sfruttando il chakra adesivo.
Ridestatosi dai ragionamenti precedenti il Kiriano rese noto al collega che esercizi simili venivano effettuati anche nella Nebbia, dove i giovani ninja si allenavano sull’acqua marina o fluviale che scorreva all’interno e lungo le coste della città.
Come sai il mare rappresenta una sfida più ardua di una semplice pozza d’acqua, tra l’altro è l’elemento naturale del nostro villaggio, per questo pretendiamo dalle nostre leve il massimo autocontrollo. Un albero non è abbastanza.
Si decisero quindi a strutturare la prova in due parti: nelle prime due ore i ragazzi avrebbero dovuto allenarsi a risalire gli alberi fin in cima ed al tramonto si sarebbero spostati tutti insieme verso la costa da dove erano approdati i due Kirani diverse ore prima. Concluso il discorso, mandarono una copia dell’Anbu ad avvisare i ragazzi: questi si sarebbero dovuti alzare e seguire la copia del sensei fino a raggiungere quello vero ai margini della foresta,una volta lì la copia si sarebbe dissolta nel nulla. Stavolta a spiegare la dinamica della prima parte della prova sarebbe stato il Nara.
Adesso dovrete imparare a conoscere e controllare il vostro chakra. Nessuna tecnica potrà riuscirvi se non riuscirete a sfruttare in maniera adeguata il potenziale che avete nei vostri corpi. Pertanto vi allenerete a direzionare il chakra sulle piante dei vostri piedi in proporzione fissa: emettendolo con il giusto quantitativo potrete aderire perfettamente alla corteccia di questi due alberi e scalarli fino alla loro sommità. Quando ci sarete riusciti avrete nuove informazioni.
Nonostante la spiegazione fosse più che esaustiva, il Mikawa ci tenne ad effettuare una dimostrazione per far loro comprendere meglio le diverse implicazioni dell’esame: compose con le mani il sigillo della Pecora ed iniziò ad emettere lievemente del chakra, che sarebbe risultato quasi invisibile ai ragazzi. Poggiando il piede destro sulla corteccia fece notare loro che con un’emissione troppo bassa di chakra l’aderenza sarebbe stata piuttosto vacillante, al contrario aumentando il flusso di chakra, avrebbero potuto risalire perpendicolarmente la corteccia del grande albero, il cui tronco era alto su per giù 20 m. Tuttavia mostrò che, con un aumento ulteriore del chakra, la corteccia si sarebbe frantumata ed avrebbero quindi perso l’equilibrio,precipitando a terra.
Come avrete capito non sarà un esercizio semplice, dovrete emettere in continuazione chakra in misura costante. Buona fortuna. Avete due ore a disposizione. Non trascurate l’importanza del riposo.
Detto ciò i due maestri si sarebbero posti alle spalle dei ragazzi ed avrebbero osservato i loro progressi…
Terminato l’esercizio, verso le sette, i due sensei avrebbero concesso dei minuti di riposo ai due ragazzi e avrebbero dato loro la triste notizia: la prova non era finita qui. Ordinarono di seguirli e si avviarono a passo sostenuto lungo la strada che i due di Kiri avevano percorso la mattina. Una volta giunti al mare, dove poterono apprezzare lo spettacolo dell’ultimo spicchio rosso fuoco del sole tramontare oltre la linea dell’orizzonte, spiegarono loro che avrebbero adesso dovuto imparare a camminare sull’acqua: un terreno d’appoggio decisamente instabile. In questo caso avrebbero dovuto controllare in maniera ottimale il chakra per rimanere in equilibrio sul filo dell’acqua, anche in caso di onde o di forti venti: per farlo dovevano rilasciare continuamente del chakra e variarne la quantità emessa per opporsi ai continui movimenti della massa liquida ai loro piedi. Probabilmente più volte sarebbero caduti, inzuppandosi completamente nel mare: fortunatamente per loro, a sera inoltrata, la temperatura si sarebbe alzata.
La seconda prova sarebbe stata per loro un inferno, ne sarebbero usciti vincitori?

Edited by Shadow alkemist - 6/2/2012, 21:45
 
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