Corso misto Kr-14

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Dave!
view post Posted on 4/1/2012, 21:19 by: Dave!




CITAZIONE
Narrato
Pensato
Parlato da Heidar
Altre voci

La radura del casolare era ampia e verdeggiante, il clima era secco: non caldo e nemmeno freddo. L'aria era pulita, un anonimo venticello la rifrescava... Esso profumava della salsedine del mare non lontano e del verde del bosco; era un misto di odori contrastante ma al tempo stesso equilibrato che lasciarono ad Heidar una piacevole sensazione di pace... Avrebbe potuto vivere lì una volta finito quel corso; avrebbe potuto lasciarsi andare a quella tranquillità che gli si insinuava nella mente soffocando i pensieri che distruggevano la sua felicità giorno per giorno.
Alzò lo sguardo sulle fronde degli alberi indorate dalla luce di quel pomeriggio... Si, sarebbe potuto essere tutto perfetto.. Ma questa non era la sua vita.
A malincuore abbassò lo sguardo sui tre uomini a pochi passi da lui; quindi un sentimento di soddisfazione e responsabilità gli salì da dentro, si pose una mano sulla bocca per tentare di nascondere un sorriso quasi folle per la situazione. Ora il MIO destino è nelle MIE mani.. E sarò IO a determinarlo.
Questi sentimenti riverberarono nell'essere d Heidar ancora per un paio di secondi, quindi scemarono, lasciando il posto ad un calma e fredda attenzione... No, non si sarebbe lasciato sorprendere da qualcosa proprio all'inizio di questa opportunità.
Chiuse gli occhi, reprimendo definitivamente se stesso in un angolo della sua mente; quindi il Sensei di Konoha parlò:

Confido nella buona riuscita di questo corso, ma per farlo dobbiamo impegnarci tutti al massimo delle nostre potenzialità.

Detta così e in un'altra situazione, questa frase poteva essere davvero un augurio sincero di collaborazione e impegno; ma in quel momento, gravato da logiche politiche ignote ad Heidar, quella stessa frase aveva un inquietante sottofondo minaccioso e intimidatorio.
Ma l'impatto che questo discorso lasciò sullo studente di Kiri non bastò per fargli perdere la concentrazione; infatti colse un movimento rapido della testa del suo Sensei, simile al guizzo di un uccello, questo gesto poteva significare una sola cosa: assenso.
Che i due Sensei fossero schierati da parti diverse era innegabile, e se ciò non era, per qualche meccanismo celato, non avrebbe fatto alcuna differenza; perché se Heidar non avesse potuto confidare nemmeno nel suo istruttore poteva considerarsi morto.
Quindi decise di fidarsi di Mikawa e accantonò i pensieri di una possibile minaccia immediata.

Concordo pienamente, ci aspettiamo il massimo da voi due, se siete stati scelti per questo corso sperimentale ci sarà un motivo, almeno spero… Dal canto mio vi assicuro, così come ha appena fatto il mio Collega, la massima disponibilità.

Disse il Sensei di Kiri... A questo punto un debole ghigno, a metà tra l'amichevole e il rabbioso, si formò sul suo volto.
Il motivo di un sorriso così tirato e innaturale non era così ovvio: poteva essere un tentativo maldestro di rassicurare, ma anche un reale segnale di imprevedibilità.
Heidar decise di non rifletterci per il momento, come per il precedente discorso, affinando, invece, ulteriormente a ciò che stava succedendo in quell'istante.
Tale mossa fu davvero azzeccata, perché subito dopo il Sensei di Konoha chiese una presentazione di se stessi e del proprio armamento agli allievi. Questo piccolo discorso che gli allievi dovevano tenere avrebbe certamente dato una delle prime e delle più importanti impressioni ai maestri; l'impatto iniziale, anche se impuro e parziale, dava sempre numerose informazioni. Di vitale importanza quindi prestare molta attenzione a quanto si diceva.

Salve a tutti, sono Kinoris Hyuga, ed è da parecchio tempo che aspettavo quest' occasione per potermi finalmente misurare con delle vere tecniche ninja, allenarmi con dei maestri abili e capaci, in grado di aiutarmi a risvegliare la mia abilità oculare.
Voglio allenarmi al 100% per diventare sempre più forte, in modo da poter vendicare la mia famiglia che fu uccisa interamente in una missione contro dei ninja traditori; in questo momento ho a disposizione tre kunai, tre shuriken e una bomba flash.


Disse il suo compagno di corso. A meno che non fingesse, sembrava molto entusiasta, molto felice e spensierato, convinto che questo fosse un bellissimo momento per la sua crescita.
Heidar represse un sorriso... Si, la vita li stava decisamente mettendo alla prova in quel momento, come se il corso fosse solo un tassello facente parte di un disegno immensamente superiore e incompreso.
Era il suo turno, come d'incanto la sua faccia si illuminò, mostrando un sorriso quanto più naturale e sincero possibile.

Sono Heidar Koga, studente di Kiri. Sono davvero felice di essere qui. Offro piena disponibilità per tutto ciò che verrà proposto. Possiedo due kunai e cinque shuriken.

Le frasi che componevano il suo brevissimo discorso erano altrettanto brevi. Ciò per apparire emozionato e incapace di articolare più di qualche parola dietro l'altra.
Sommato a questo, Heidar aumentò leggermente la propria frequenza di respiro, in modo molto lieve, adatto a mostrare l'agitazione ma non abbastanza spudorato da sembrare falso.
Lo studente di Kiri ebbe come la sensazione che una maschera immaginaria, ma non per questo meno forte, si fosse formata sulla sua faccia, come quella indossata dal Sensei di Konoha.
Ma non era il momento della moralità.
Sperò solo che tutto questo mascheramento del suo essere fosse riuscito bene, o che comunque servisse un po' a confondere le idee delle persone che aveva davanti.
Fu tentanto anche di non citare il numero esatto di armi a sua disposizione, asserendo che una l'aveva persa, ma lo ritenne troppo evidente e rivelatorio, e si trattenne.

Dopo le presentazioni gli venne riferito che dovevano attendere per cinque minuti circa, in attesa del primo allenamento, e gli venne consigliato inoltre di approfittare del tempo per conoscersi.
Detto ciò i due Sensei si avviarono e si introdussero nel capannone.
Per un momento la mente prese il sopravvento sul corpo, ed Heidar si ritrovò perso nel mare di considerazioni e ragionamenti riguardanti gli avvenimenti accaduti nelle ore precedenti.
Ma lo studente di Konoha, probabilmente senza accorgesene, lo tirò fuori dal suo subconscio:

Ciao, come ho detto mi chiamo Kinoris Hyuga.
Disse mentre allungava una mano verso il suo compagno di corso; quindi continuò:
Per caso possiedi qualche particolare preddisposizione alla lotta al corpo a corpo, arti magiche o illusorie? Io mi sono esercitato molto, prima di entrare in accademia, sul corpo a corpo e un po' sul combattimento a distanza.
La mia storia è stata un po' difficite ma te, invece, hai famiglia, o qualcuno a cui tieni?
Per caso possiedi un' abilità innata? Io ho fatto domanda in accademia proprio perché i sensei mi aiutino.


Quel fiume di parole profuso con rapidità confermò la prima opinione che Heidar aveva di Kinoris, ed era opportuno che anche lui mantenesse la medesima.
Si profuse, quindi, nell'ennesimo sorriso, strinse con energia la mano che gli era stata posta e rispose vivacemente:

No! Ma adoro combattere corpo a corpo, lasciandomi guidare dall'istinto, anche se, per ora, me la cavo meglio sulla distanza. Non so che cosa sia successo alla mia famiglia, dato che è davvero molto tempo che non ho loro notizie.
Non possiedo abilità innate! Immagino sia fantastico avere un'arma così potente su cui si può contare!


Quindi il discorso continuò con domande più o meno banali, da ambo le parti, finché, in un istante, Kinoris mise la mano nel suo borsellino afferrando qualcosa.
Heidar si irrigidì, pronto a scattare per un'eventuale offensiva, ma gli occhi del suo compagno guardavano alle sue spalle, verso il casolare. Lo studente di Kiri si torse su se stesso, e nel medesimo istante si accucciò, per aumentare le probabilità di schivare un qualsiasi pericolo.
Seguendo la direzione dello sguardo di Kinoris, Heidar fece appena in tempo a vedere una leggera quantità di fumo bianco uscire dalle finestre al primo piano del casolare.
Non notò nient altro, se non delle ombre che si muovevano all'interno, di cui riuscì a riconoscere solo la sagoma.
Appena un minuto dopo due ombre saltarono fuori da due differenti finestre ed Heidar poté riconoscerle come i due Sensei.
Questi si diressero verso di loro senza perdere tempo e il Sensei con la maschera felina disse:

Come vi avevamo preannunciato, il vostro primo allenamento si baserà sull’accuratezza nel lancio delle vostre armi di base. Per un buon lancio è necessario focalizzare bene il bersaglio, comprenderne l’eventuale traiettoria, nel qual caso esso sia mobile, e dare la giusta flessione e rotazione all’avambraccio e al polso. Chiaramente la tecnica si differenzia di volta in volta in base al numero di shuriken, kunai o spiedi che vorrete lanciare la direzione che vorrete imprimere. Starà a voi capire come ottimizzare la vostra tecnica.

Dopo questa descrizione il Sensei chiese se vi erano domande o era tutto chiaro. Heidar vide Kinoris annuire ancora prima della fine della frase, mentre lui non rispose ne fece nessun segno che potesse essere interpretato come un assenso o un dissenso, semplicemente si passo una mano fra i capelli biondi, spostando le ciocche che gli limitavano, anche leggermente, la vista.
Per quanto riguardava i bersagli, non sapeva di cosa si trattasse, ma sospettava che l'incontro nel casolare non fosse servito solamente a scambiare quattro chiacchere. Quindi, quando Kinoris chiese dove fossero i bersagli da colpire, non si stupì di vedere un piattello rosso scuro schizzare a grande velocità da una delle finestre.
Quello che lo colpì, invece, fu la velocità con cui vide quel piattello andare a terra con un kunai conficcato nel mezzo.
Abbassò lo sguardo e notò che Mikawa sfoderava uno dei suoi inesauribili ghigni, mentre il suo braccio era fermo, teso nella direzione dove vi era il bersaglio quando fu colpito.
Tutto ciò che era successo gli fu chiaro e si rese conto di non aver nemmeno notato il gesto del braccio.

Questi sono i vostri bersagli. Come potete notare sono molto veloci, ma lo capirete meglio a vostre spese. Il vostro compito è colpirli. E’ necessaria una giusta potenza e velocità: all’inizio non sarà facile, ma contiamo su di voi. Potrete scegliere di volta in volta quale arma utilizzare, anche più di una contemporaneamente se la situazione lo richiede. Una volta finito il primo carico, raccoglierete dal terreno le vostre munizioni e ricomincerete da capo.

Concluse il Sensei di Konoha. Successivamente i membri del corso iniziarono a prepararsi per l'esecuzione dell'allenamento: si posizionarono a 15 metri circa dal casolare, divisi in due gruppi. Kinoris sulla sinistra sotto supervisione di Mikawa, mentre Heidar era sulla destra assieme al Sensei di Konoha.
Non era teso in previsione dell'esercizio, si era allenato molto e non credeva di avere troppi problemi almeno per i lanci più facili, ma la sua recita doveva proseguire. Prese quindi tre shuriken dalla tasca portaoggetti, due nella mano destra (la più allenata) e uno nella mano sinistra; con quello nella mano sinistra giocherellò un po', lanciandolo in aria e prendendolo in modo sgraziato e instabile, come se fosse preda dell'emozione.
Continuò ancora per pochi secondi prima di divaricare leggermente le gambe e prepararsi definitivamente ai lanci.
Senza preavviso partì il primo dischetto, in contemporanea con quello del suo compagno, ed a grande velocità; Heidar non ci pensò due volte e lanciò lo shuriken della mano destra che vi era tra il pollice, l'indice e il medio, mentre l'altro rimaneva infilato nel mignolo e incastrato dall'anulare. Mancò il bersaglio in modo clamoroso. Si era decisamente sopravvalutato e non si era concentrato, non era nemmeno in grado di stabilire di quanti metri avesse mancato il dischetto, che si infranse, con un tonfo innaturalmente sordo, alle sue spalle.
Chiuse gli occhi... Ok, direi che hai fatto l'idiota abbastanza a lungo.
Attese circa venti secondi immobile in quella posizione, con le braccia abbandonate lungo i fianchi, quindi aprì gli occhi e si concentrò.
Il disco scattò non molti secondi dopo ed Heidar lo osservò sibilare per circa mezzo secondo prima di molleggiarsi con la gamba destra all'indietro e scagliare, dal basso verso l'alto, la sua arma rimasta nella mano destra.
Il frantumarsi del disco annunciò il suo successo.
Scoccò un'occhiata priva di qualsiasi sentimento verso il Sensei mascherato, che gli rispose con la stessa, muta, maniera.
Heidar non era però soddisfatto: giudicava il numero di lanci fatto troppo esiguo. Chiese quindi al Sensei che continuasse a far partire i dischetti finché non avesse finito le munizioni; se ciò fosse stato concesso l'allenamento sarebbe proseguito con risultati abbastanza buoni.
In ogni caso alla fine si diresse verso il casolare e raccolse gli shuriken e i kunai da terra.
Quindi, vedendo Kinoris seduto, si pose affianco a lui, appoggiando la schiena all'albero che aveva alle spalle. Il maestro di Konoha li informò che potevano mangiare qualcosa nel frattempo, ma Heidar non aveva fame, ed in ogni caso non aveva intenzione di stemperare la concentrazione che aveva acquisito.
Finalmente l'esercizio riprese, questa volta sarebbe stato più difficile, infatti il disco avrebbe avuto una traiettoria curva.
Lo studente di Kiri si posizionò nel medesimo punto di poco prima e non attese molto che il primo disco partì sibilando.
La strategia che aveva elaborato per colpirlo era quella di attendere che il bersaglio fosse circa a metà della curva ed eseguire un lancio da sinistra verso destra con la mano destra, che culminava con una torsione del polso, in modo da far eseguire allo shuriken una stretta curva che lo portasse perpendicolare al disco nella sua fase conclusiva.
Era un tentativo abbastanza complicato ed infatti mancò il bersaglio diverse volte, arrivando a dover andare a raccogliere le armi una volta.
Finì l'esercizio circa un minuto dopo Kinoris e stavolta si sedette affianco a lui, sempre appoggiando la schiena all'albero.
Dopo la pausa il suo compagno si alzò per eseguire l'esercizio, mentre Heidar rimase immobile, studiando maniacalmente i tempi e le dinamiche con cui avrebbe dovuto compiere, lui stesso, il lancio.
In una ventina di tentativi lo studente di Konoha perforò entrambi i dischi contemporaneamente con la stessa arma. Era il suo turno.
Si alzò lentamente e si predispose nel mezzo della distanza che prima separava loro due nell'esecuzione dell'esercizio; confidando di essere nella posizione più adatta.
Impiegò circa una ventina di minuti a completare l'esercizio provando con entrambe le mani; questa volta utilizzava preferibilmente i kunai, caricando il braccio che li reggeva all'indietro mentre inarcava la schiena e portava l'altro braccio in avanti per fornire la forza necessaria.
Non era un sistema complesso o faticoso, ma non era comunque facile bilanciare la precisione e la forza necessaria. Tornò quindi al suo amato albero non molto affaticato, ma indolenzito dall'inarcamento continuo e veloce della schiena.
Fu con sollievo che si alzò per eseguire l'ultimo esercizio... Sorrise mentre la sua schiena emetteva una serie di schiocchi lasciandolo più fluido di quanto non era quando si era andato a sedere.
La prova che li aspettava sembrava ardua, non semplificata dal fatto che avrebbero dovuto compierla assieme e contemporaneamente: infatti avrebbe aggiunto la difficoltà del cooperare con una persona nuova e quasi sconosciuta.
Kinoris, tuttavia, si approcciò con decisione al problema e, avvicinandosi ad Heidar gli disse:

Heidar, ho visto che quest'esercizio è parecchio complicato, e penso che affrontarlo senza organizzarci sia una perdita di tempo, quindi penso che sia meglio che io colpisca quelli a sinistra che divergono e quello che va a zig-zag, mentre te ti occupi di quello che va in linea retta e quelli che convergono; per il tempismo con cui colpire i bersagli ci regoleremo al momento, per te va bene?

Alla sua domanda rispose annuendo risolutamente, quindi senza perdere tempo si diresse al punto dove intendeva lanciare e si accucciò, studiando meglio la situazione.
La sua mano scivolò nella tasca delle armi, da cui prese tre shuriken e, posizionandoseli nelle mani come nell'esecuzione del primo esercizio, si alzò scostandosi i capelli e dissolvendo ogni traccia di intorpidimento.
Giusto un minuto dopo iniziarono i primi tentativi: furono inizialmente davvero deludenti, soprattutto quando Kinoris tentò di aiutare la sincronizzazione con un conto alla rovescia. Secondo lo studente di Kiri, infatti, questo era un espediente superato e inattuabile in un qualsiasi scontro, adatto solo a dare informazioni ad un ipotetico nemico.
Però lentamente la situazione migliorò e nel corso di un'ora l'esercizio fu completato. All'ultimo lancio Heidar riuscì finalmente a scagliare le sue tre armi una dietro l'altra, sfruttando un singolo slancio del corpo.
Al termine si stiracchiò in maniera decisamente plateale, strizzando i muscoli; infine si lascio cadere sulla schiena.
i suoi occhi si chiusero, e la sua bocca si atteggiò in un sorriso mentre sprofondava in un turbine di considerazioni, commenti, ragionamenti e prospettive.

Wow.



Off-Gdr
Allora, mi scuso anche io per il tempo, veramente lungo devo ammettere, che ho impiegato nel rispondere.
Spero di aver compreso appieno il modo in cui compiere l'esercizio, cosa a cui non ero abituato, almeno non in questo modo, nei gdr in cui ho partecipato.
Ringrazio davvero per la correzione del post precedente.




Edited by Dave! - 28/1/2012, 09:32
 
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