Corso misto Kr-14

« Older   Newer »
  Share  
Shadow alkemist
view post Posted on 15/11/2011, 23:40 by: Shadow alkemist




Inizierò questo secondo post con un commento delle vostre rispettive presentazioni. In primis però voglio scusarmi con voi per avervi fatto aspettare a lungo, ma, come ho accennato a raydragon via mp, ho avuto molti impegni legati all’università soprattutto a causa di studio arretrato (sto parecchio incasinato, ma non credo che vi interessi la mia vita) e di un esame fatto lunedì.
Partiamo con una prima valutazione, il primo è Dave:
CITAZIONE
mi è piaciuto molto il tuo post, l’ho trovato completo. Perché completo? Perché hai descritto te stesso fisicamente, almeno nelle componenti essenziali, hai fatto una buona introspezione psicologica iniziale per gettare le basi per la futura storia del tuo pg grazie all’espediente del sogno, che ho trovato molto vivo. Hai inoltre descritto anche gli altri membri della ruolata ed è un ottima iniziativa, che molti non prendono al primo post, poi hai anche parlato del clima e dell’aspetto della città, legando quindi le sensazioni personali alle reazioni climatiche e queste al fisico: per questo ti faccio i miei complimenti. Mi ritengo pienamente soddisfatto dal tuo post, si vede che hai già una certa esperienza nel campo, proprio per la padronanza del linguaggio. Vedo che vuoi trasmettere qualcosa quando scrivi (principalmente far vivere situazioni ed emozioni) ed è proprio quello che secondo me un buon player deve ricercare. Da questo primo post evinco che hai delle ottime basi da cui partire, vediamo però come te la caverai più avanti con le interazioni, con la difficoltà di usare le ipotetiche e con periodi un po’ più complessi. Soprattutto in relazione a quest’ultima cosa ho notato che la maggior parte delle tue frasi era mediamente breve, proprio per dare un certo ritmo e cadenza alla tua narrazione. L’ho apprezzata, però ho anche notato che in alcuni casi, dove cercavi un periodo più lungo e complesso, finivi per prenderti un pochino. Questo è l’errore a carattere generale che ti devo segnalare. Il resto te li riporto qui. Li ho copiati praticamente tutti, anche perché per tua fortuna sono pochi ^^

CITAZIONE
Riemerse in superficie e nuoto rapidamente

L’errore è ovviamente la mancanza d’accento sulla o finale del verbo “nuotò”, ma ho notato che è stato un errore isolato e che nella stessa frase avevi utilizzato poco dopo un altro passato remoto non dimenticando di inserire l’accento. Perciò credo sia attribuibile, secondo la mia personale interpretazione, ad un errore di distrazione. Quindi non ti preoccupare, basta rileggere con più attenzione il post.
CITAZIONE
Era strano, si disse tra se e se

Qui hai fatto uno degli errori più comuni degli italiani (non solo giocatori di gdr, tranquillo XD): il sé riflessivo necessita dell’accento quando è da solo, ossia non accompagnato da “stesso”. In questo caso dunque la forma corretta era “tra sé e sé”. Invece l’espressione “se stesso” è priva dell’accento, anche se non è raro trovare il se accentato anche in questo caso. Non sarebbe scorretto, di recente è consentito, ma formalmente preferirei che voi non aggiungeste l’accento. L’importanza dell’accento, capirete, è legata al fatto che come l’hai scritto leggerei due preposizioni per l’apertura di una frase ipotetica.
CITAZIONE
poi che il nome del sensei esterno rimanesse segreto faceva pensare ad un ninja di alto grado, qualcuno da non sottovalutare, probabilmente uno dei componenti della famosa squadra Anbu di Konoha.

Questo è invece un errore On gdr. Sei uno studente di Kiri, è chiaro che tu possa conoscere l’esistenza degli Anbu, ma è difficile che dalla tua scarsa esperienza possa dedurre dai dei punti interrogativi il grado del sensei. Andava benissimo il fatto che tu abbia voluto dare rilevanza a questo mistero per i vostri personaggi, ma poteva anche darsi, più semplicemente, che il sensei non era ancora stato selezionato, considerando la necessità da Konoha di inviare in anticipo la partecipazione a Kiri (e viceversa)
CITAZIONE
La mattina del giorno il ragazzo si alzò molto prima del solito e, dato che sarebbe stato via per un pò

Qui ci sono due errori: “la mattina del giorno…” lasciare solo la parola giorno è scorretto perché non dai alcuna specifica di cosa ti stai riferendo. Poteva andare bene “giorno fatidico” e cose simili.
L’altro errore è quello di “pò”, che si scrive “po’” perché è una elisione della parola poco.
CITAZIONE
aveva passato un pò di tempo

Ancora una volta lo stesso errore, quindi non è una distrazione. La prossima volta non farmeli più vedere, ormai ti ho spiegato come funziona ;)
CITAZIONE
Erano le sette e trenta, e, nonostante il villaggio fosse composto da non moltissimi abitanti in confronto agli altri importanti centri ninja era molto esteso, perciò partì immediatamente, cogliendo con sorpresa il fatto che si trattava di una giornata soleggiata.

Ho voluto selezionare questa frase per riferirmi all’errore di essere dispersivo e confusionario nei periodi più lunghi, tra l’altro qui c’è anche un errato uso della punteggiatura: anzitutto andava eliminata la virgola dopo la “e” ed aggiungerne una dopo la parola “ninja”. Invece nella seconda parte evidenzio un errore di scelta verbale “cogliendo con sorpresa” è una frase pesante, potevi scegliere un verbo migliore e più immediato.
CITAZIONE
era chiaramente armato in maniera opulenta anche se ciò era nascosto molto bene dato il numero di armi.

La prima parte (“chiaramente”) viene contraddetta dalla seconda (“nascosto”) e dato che la seconda, per come si configura l’altro pg, è quella con maggiore forza, la prima andava eliminata. Non puoi evincere chiaramente quanto fosse armato il sensei, se era tutto occultato. Potevi però ipotizzarlo, utilizzando quindi altri termini per far intendere lo stesso significato di ciò che avevi pensato.
CITAZIONE
che ciò gli avrebbe abbassato il suo orgoglio e reso un ninja migliore.

Il verbo abbassare non è proprio corretto per il concetto che volevi esprimere. Tra l’altro qui ti evidenzio un altro errore: “gli” e “suo” non possono essere usati insieme in quanto il secondo sarebbe una sorta di rafforzativo (scorretto grammaticalmente) del primo, che in quanto pronome sostituisce l’aggettivo possessivo. Potevi usare o solo l’uno o solo l’altro.
CITAZIONE
apparvero due figure che, data la calma del suo sensei, capì erano i loro compagni di questa missione.

“erano” non va bene, è slegato da tutto, anche se ho capito che volevi riprendere la frase, ignorando l’inciso. Non si può fare, perciò la forma corretta sarebbe stata: capì essere i loro compagni..

Comunque come vedi gli errori sono pochi, quindi stai tranquillo ^^

Passiamo ora a Raydragon:
CITAZIONE
Il tuo post invece è di un livello inferiore, sia per i numerosi errori (te ne citerò solo qualcuno) presenti nel testo, sia per la confusione generale nella scelta lessicale e nella formazione dei periodi. Rispetto a Dave le tue descrizioni sono molto meno precise, il tuo personaggio per ora è solo abbozzato sia fisicamente sia caratterialmente, anche se questo si nota giù di più. In ogni caso ti sei dedicato almeno un po’ ai paesaggi (come all’inizio del post), ho anche apprezzato il fatto della stanchezza durante la prima notte in barca. Inizio intanto a citarti una delle prime frasi, che dimostra la leziosità di molte tue frasi, che diventano rigide e complicate da gestire.
CITAZIONE
essendo eletrizzato per conto suo alla, ormai prossima, entrata in accademia; la motivazione che lo spinse ad iscriversi era semplice, e cioè la voglia di diventare uno dei più grandi ninja, e magari con un po' di fortuna, trovare gli assassini della sua famiglia e vendicarne la morte.

Come vedi manca una t nella parola elettrizzato, il “per conto suo” è sbagliato al massimo potevi scrivere “essendo già elettrizzato di suo”, l’inciso “ormai prossima” potevi evitarlo e togliere le virgole, in questo caso non avresti appesantito la frase ma l’avrei resa più sciolta dai legami che hai creato. Altro errore di punteggiatura è il punto e virgola, là andavano messi i due punti perché stavi dando una spiegazione, il punto e virgola si usa per staccare un periodo ed iniziarne un altro logicamente collegato al primo, ma non sintatticamente. Iniziando quindi nella seconda parte una spiegazione, avresti dovuto essere più lineare, togliendo qualche parte (ad esempio la cosa della famiglia) ed inserendola in un’altra frase successiva, e soprattutto “e cioè” era da evitare, bastava la virgola.
Tra l’altro anche l’uso del verbo principale “spinse” è scorretto, perché in questo caso la dicitura corretta era “aveva spinto”, proprio perché l’iscrizione all’accademia comporta, come la scuola, anche la frequentazione mentre tu ancora non l’hai nemmeno iniziata. In questo caso il passato remoto è un tempo errato perché l’azione complessiva dell’iscrizione a un corso accademico non s’è completato (se comprendi bene l’inglese, puoi capire questa cosa mettendola in relazione alla differenza tra past simple e al present perfect) Come vedi è una frase semplice e la utilizzo per modello per farti capire che spesso hai fatto errori del genere nella coerenza logica della frasi, sia come uso di parole, sia come linearità del discorso, sia nell’uso della punteggiatura.
Guarda per esempio quest’altro periodo di poco successivo:
CITAZIONE
ed andò a prepararsi la colazione, la quale poteva essere più o meno consistente, ma non poteva in alcun caso mancare una tazzina di caffè espresso senza zucchero, il quale era considerata una vera e propria pillola di energia, la quale, nel caso il ragazzo avesse avuto ancora sonno, lo avrebbe svegliato all' istante.

La frase è pesantissima anche a causa dell’uso continuo (anche per l’errore della ripetizione) del pronome “il/la quale”. Devi ricercare cose più semplici, anche perché letta così non significa neanche molto, è solo confusionaria al massimo e legata forzatamente da quei pronomi. E questa più o meno è stata la linea che ho riscontrato anche nel resto del post.
Altro esempio:
CITAZIONE
facendo scaturire dalla gente le ipotesi più disparate

Non si può dire che si fa scaturire qualcosa dalla gente, al massimo puoi utilizzare “facendo scaturire nella mente delle persone/della gente…” ma anche così è una frase un po’ scorretta.

CITAZIONE
anche il ninja assieme al suo gruppo non diedero troppa importanza a quel messaggiero

Questo te lo segnalo per non farti più sbagliare su casi simili: se usi un complemento di compagnia, come hai fatto in questo caso, il soggetto rimane “il ninja”, un singolare. Pertanto avresti dovuto scrivere il verbo alla terza persona. Diverso sarebbe stata la situazione in un caso simile “anche il ninja ed i suoi amici non diedero”. Poi altro errore: “messaggero” e non “messaggiero”, questo non posso per ora ritenerlo un errore di distrazione…
CITAZIONE
Costui si presentò a Kinoris come il suo sensei, ed è così che a lui si doveva rivolgere; il giovane si presentò a costui,

Ecco qui invece una ripetizione (sempre a causa dell’eccessivo uso di pronomi) alquanto fastidiosa per chiunque legga: il secondo costui era completamente inutile, bastava scrivere una cosa semplice come “e a sua volta si presentò”.

Un problema ricorrente è stato appunto il continuo ripetersi di errori di battitura, dovuti a delle distrazioni (spero), si riscontrano termini tipo questo o dove metti la lettera della preposizione successiva a fine parola, scrivendo dopo correttamente al preposizione °-°
CITAZIONE
spreparò

Passo adesso a degli errori On gdr:
CITAZIONE
Il nome del tuo istruttore non ti può essere rivelato, nonostante ciò, ti potrai rivolgere a lui come "Sensei".

Nel mio post non ho fatto menzione al riguardo della scrittura di queste informazioni nella lettera dell’accademia, non a caso sono parole che poi Shikamaru stesso riferisce a Kinoris. La citazione in appendice al mio primo post rappresentava la lettera stessa e come vi sarebbe arrivata, anche Dave non l’ha riportata in maniera uguale, ma ho comunque apprezzato che entrambi abbiate voluto aggiungere delle righe iniziali in risposta alla vostra domanda d’ammissione; nel tuo caso però hai ecceduto con le informazioni.
CITAZIONE
di buona lena, lo Hyuga, prese, a volte, a saltare tra un tetto e l' altro

Se prima il tuo errore On gdr era legato all’aggiungere delle informazioni in più, qui pecchi nel realismo: come ti ho spiegato non puoi a questo livello saltare sugli alberi o di ramo in ramo (non a caso ti ho fatto fare l’esercizio con i balzi a zig-zag sulle cortecce, nella parte bassa) né tantomeno puoi arrivare a saltare da un tetto all’altro, ricorda che sei solo uno studente.
CITAZIONE
dopo ciò, l' Oinin si rivolse con aria cupa e fredda al giovane studente

Diciamo che questo è un mezzo errore, in quanto non è un tuo pensiero ma è un termine che hai utilizzato ai fini della narrazione. Devi tenere presente che però la narrazione nel gdr, anche quando in terza persona, non è onnisciente: ossia non puoi conoscere tutte le terminologie o gli eventi, soprattutto quelli che sarebbero sconosciuti al tuo personaggio; in questo caso mi riferisco ovviamente alla parola “Oinin” che per la scarsa conoscenza del mondo ninja di uno studente, può anche non significare nulla.

Con questo ho finito anche la tua correzione. Sebbene nelle mie critiche possa sembrare duro, stai tranquillo che non è andata malissimo. Si nota che hai comunque delle idee di base su come muovere un personaggio nel gdr e non è un particolare da sottovalutare. Ho apprezzato la lunghezza, ma se questa deve essere ricercata con ossessione e comportare poi questi errori, allora non ne vale la pena. Meglio ridurre le frasi e dare più correttezza e chiarezza alle tue parole.

Comunque sono soddisfatto, anche se con metri differenti, di entrambi. Sono convinto che entrambi farete passi da giganti.
A proposito,dimenticavo un errore che entrambi avete fatto: parlate della accademia come una missione, ma state attendere a non confondere le due cose, ben diverse nel mondo di Naruto. Il vostro è un semplice corso e non una quest che possa valere come accademia. Perciò dal prossimo post non utilizzate più il termine missione per indicare questo corso scolastico.

Il suggerimento che rivolgo ad entrambi, soprattutto a Ray, è di rileggere il post una volta terminato, eliminando così gli errori di battitura e correggendo tutte quelle parti che ad una lettura vi sembreranno confusionarie o pesanti. Ma ora basta correzioni: ecco il vostro primo post d’allenamento.

------------------------------------------------------------------------------

I quattro elementi di questo strano corso accademico, almeno per quelli che erano i presupposti diplomatici su cui poggiava, si erano finalmente incontrati e ciò significava una sola cosa: era il momento di iniziare. Infatti Shikamaru, osservando la risolutezza negli occhi verdi del suo collega kiriano, capì che entrambi condividevano la ferma volontà nel condurre il compito assegnato loro. Tra l’altro, secondo l’Oinin, prima si iniziava e prima avrebbero potuto concludere questa seccante esperienza. Di norma si comportava in maniera molto distaccata con i suoi studenti, anche per far loro comprendere che, purtroppo, nel mondo ninja la gerarchia ed il rispetto degli ordini contavano molto. Non era sua intenzione inculcare precetti rivoluzionari nelle giovani menti che gli venivano talvolta affidate, era anzi convinto che un bravo shinobi avrebbe preso la giusta decisione, secondo il suo sistema valoriale, in caso si fosse trovato posto di fronte alla necessità di scegliere tra il rispetto dei regolamenti e la loro violazione per qualche fine più alto. Tuttavia il sensei della Foglia si rendeva anche conto che quei due ragazzi, probabilmente così diversi, da un approccio del genere avrebbero solo potuto trarre svantaggi, considerando che si trovavano ad avere a che fare con potenziali nemici di un villaggio avversario; addirittura si correva il rischio che né gli studenti né tantomeno i maestri portassero a compimento questo corso accademico col massimo impegno, per la sciocca paura di mostrare dei segreti alla controparte. Ovviamente una cosa del genere, soprattutto per il bene dei ragazzi che, dopo un’eventuale promozione, sarebbero stati catapultati a tutti gli effetti in un mondo brutale, era da evitarsi. Seguendo le linee di questo ragionamento, il Nara decise di prendere parola primo, così da impostare la linea guida del corso:
Confido nella buona riuscita di questo corso, ma per farlo dobbiamo impegnarci tutti al massimo delle nostre potenzialità
Probabilmente un discorso del genere per dei ragazzi inesperti non poteva significare molto, era difficile pensare che potessero comprendere l’invito a superare quella ambigua gabbia virtuale in cui li avevano rinchiusi, vittime ignare di chissà che gioco politico, dalla posta in palio ben più alta dell’istruzione di due ragazzi; tuttavia l’esperto chunin della Nebbia comprese appieno ciò che aveva mosso il ninja mascherato…
Il Mikawa si volse in direzione dell’Anbu e con un cenno della testa cercò di fargli capire di aver inteso il vero significato di quel messaggio, approfittando così per mostrare la sua capacità analitica al fine di mettere in guardia il potenziale avversario. Ovviamente anche il docente di Kiri aveva le sue perplessità su quel corso, ma ormai erano in pista, tanto valeva ballare e mettersi in discussione. Stranamente quell’ambigua figura dalle fattezze feline non gli incuteva timore, anzi, contro ogni aspettativa, gli ispirava una strana fiducia, come se la linea di principio che seguisse fosse simile alla sua. Pertanto decise di sbilanciarsi,almeno davanti agli alunni, e di assumere il difficile ruolo del docente disponibile al dialogo, in grado di spronare gli studenti, divenendone un punto di riferimento per ogni eventuale dubbio; indubbiamente un compito che non poteva esser condotto al meglio da un ninja che occultava la propria identità, toccava a lui prendersi questa pesante responsabilità. Ne approfittò per intervenire subito dopo il collega, anche per instaurare nelle menti degli studenti l’idea di una possibile sinergia immediata fra i due sensei…
Concordo pienamente, ci aspettiamo il massimo da voi due, se siete stati scelti per questo corso sperimentale ci sarà un motivo, almeno spero… Dal canto mio vi assicuro, così come ha appena fatto il mio Collega, la massima disponibilità
Si sforzò persino di esibirsi in un mezzo sorriso, ma probabilmente non gli riuscì particolarmente bene, a quel punto non gli rimaneva che sperare di non aver rovinato il discorso a causa di quel piccolo gesto.
Dietro la maschera da Anbu, il giovane ninja assassino osservò compiaciuto il comportamento del compagno, che gli aveva evitato il ricoprire un ruolo di complicata gestione. Più che fiducia di solito finiva per incutere timore e rispetto: adesso poteva liberamente incarnare quel suo personaggio senza remore alcuna. Ma per non far degenerare il corso in un giochetto da quattro soldi, con il poliziotto buono e il poliziotto cattivo, si rivolse subito ai ragazzi, chiedendo loro una breve presentazione di se stessi e del loro armamento. Questo sarebbe servito ai due docenti, per stabilire la prima prova, che si sarebbe appunto focalizzata sull’uso delle armi da lancio, ed ai due ragazzi per interagire una prima volta, seppur in via indiretta.
Concluse le presentazioni, il Nara si sarebbe nuovamente rivolto ai ragazzi, chiedendo loro di attendere per cinque minuti il ritorno dei due sensei, che nel mentre si sarebbero consultati sulle modalità del primo allenamento; infine suggerì loro di conversare ed iniziare a conoscersi poiché non era da escludersi che in un futuro prossimo i due avrebbero dovuto collaborare per portare a termine delle prove di livello più avanzato.
Il Mikawa ed il Nara si sarebbero allontanati subito dopo l’uno a fianco all’altro, mostrando ambedue il tipico portamento fiero di chi ha dovuto sostenere prove durissime durante la propria vita, finché non si sarebbero ritrovati dinanzi alla porta principale di quel casolare semi-abbandonato. Sebbene quello di Keita finisse sempre per concentrarsi solo sui piccoli fori sulla maschera bianca del compagno, i due si scambiarono uno sguardo ed entrarono nella struttura, così da porsi al riparo dalle attenzioni degli alunni e scoprire le potenzialità di quell’edificio. Varcato l’ingresso i due docenti si fermarono all’unisono, pronti ad un risolutivo faccia a faccia: era ovvio che nessuno poteva affidare così rapidamente e incoscientemente la propria vita, quella del proprio studente e del proprio villaggio, nelle mani di un pericoloso sconosciuto; a conti fatti quello che rischiava di più, quantomeno per la differenza gerarchica, era proprio l’abitante del Paese dell’Acqua. Fu proprio questi a mettere le carte in tavola e con aria glaciale si rivolse allo Special Jonin:
A che squadra appartieni? Ho il sospetto che tu faccia parte della squadra Assassina, hai tutti i tratti tipici di chi può togliere la vita in un attimo, senza mostrare pietà…
Una provocazione: la tipica mossa azzardata che viene compiuta a bruciapelo solo da chi ha piena fiducia nei propri mezzi o chi è abbastanza folle da agire su un terreno dialetticamente e militarmente instabile. Ovviamente l’Oinin non aveva gli elementi per conoscere l’effettivo grado dell’uomo della Nebbia, sebbene il più delle volte questo non facesse la differenza in battaglia, né tantomeno le sue abilità psicofisiche, pertanto non poteva dare in alcun modo maggior peso all’una o all’altra ipotesi… Decise così di rispondere anch’egli a tono, scoprendo giusto qualche carta:
Forse questi sono gli infami metodi che hanno caratterizzato la storia di Kiri, vedo che sei esperto nel campo. In ogni caso hai indovinato: sono un Oinin della Foglia, sta’ a te capire se questa informazione può esserti più utile o dannosa
La cadenza delle parole mutò spesso nel mentre che esse fuoriuscivano dalle labbra carnose; in primis si poteva evincere una forte carica ironica e sprezzante, per poi concludere il tutto con un tono piatto, volto ad estremizzare la sicurezza nei propri mezzi col rispondere con una provocazione ancora più sprezzante di quella lanciata poc’anzi dal Kiriano. La tensione era palpabile: se fossero stati toccati i tasti sbagliati nulla avrebbe potuto impedire un inutile spargimento di sangue, che non avrebbe fatto comodo a nessuno, nemmeno all’elite politica di uno dei due grandi villaggi.
Negli occhi verdi del Mikawa balenò per un attimo una strana scintilla, forse dovuta alla rabbia per le provocazioni sulle presunte metodologie di Kiri e sull’arroganza e la calma con cui gli aveva rivelato di essere un Assassino, fortunatamente fu in grado di controllarsi reprimendo uno stupido attacco d’ira.
Con molta decisione, ma senza alzare la voce,disse: Se sei stato mandato qui per ammazzare me o il mio studente, sappi che non avrai vita facile. Questa idea del corso misto non mi aveva convinto neanche un po’, ma ho accettato per il bene delle nuove generazioni di kiriani, il popolo che tu hai insultato. Ora se le tue intenzioni sono quelle di farci fuori o di scoprire dei segreti, puoi pure prendere in mano le tue armi: non ti lascerò eseguire così facilmente gli ordini che ti hanno imparirto!. Il passo falso stava per esser compiuto: istintivamente questi portò la mano alla sacca porta oggetti, da dove avrebbe voluto estrarre un kunai munito di cartabomba; veloce come un lampo vide schizzare dinanzi a sé la mano sinistra del Nara che s’avvinghiò al polso dell’ardimentoso ninja.
Non ti consiglio di farlo. Se alzerai le armi contro di me, non esiterò a fare altrettanto. Non trascinerai nella tua follia quei due ragazzi. L’esser usato dal mio villaggio, come evidentemente è stato fatto per te, non mi piace ma sono venuto qui su Nagi proprio per capire con chi avrei avuto a che fare, pronto a proteggere lo studente che altrimenti avrebbero affidato a qualche altro ninja meno esperto. Non hai nessuna prova per accertarti che io stia dicendo il vero, perciò decidi spontaneamente cosa fare…
Fu come un sussurro, parole affilate come una lama, volta a penetrare le difese mentali del potenziale avversario… Pronunciata anche l’ultima sillaba, rilasciò dalla morsa la mano del coraggioso uomo della Nebbia: gli lasciava per l’appunto la possibilità di scegliere da che parte stare e come interpretare quelle frasi… Se avesse estratto un’arma, quale che essa fosse, l’Anbu si sarebbe premurato di sconfiggerlo il prima possibile per non rischiare di coinvolgere gli ignari studenti, se invece questi avesse scelto nuovamente la via del dialogo, avrebbero potuto gettare finalmente le basi per una collaborazione semi-forzata, se non addirittura volontaria.
Keita dimostrò di non essere avventato e riscontrò, secondo la sua personale sensazione, veridicità in ogni parte del brutale discorso del Collega e pertanto, lentamente, allontanò il braccio dalla schiena…
Anbu, ho deciso di credere alle tue parole. E’ bene però che tu sia pronto a rivedere le tue convinzione sugli abitanti di Kiri, altrimenti questo corso non avrà senso di esistere. Siamo stati mandati qui per non so quale motivo, a questo punto svolgiamo il nostro compito: dare una preparazione a quei ragazzi tale da farli sopravvivere il più a lungo possibile in questo complesso e brutale mondo.
La saggezza dimostrata convinse definitivamente lo Special Jonin a fidarsi, per quest’esperienza, del nuovo compagno; era giunto il momento che i due, riconosciutisi come esseri similmente beffati dal destino, unissero le energie!
Ho forti dubbi che nel tuo villaggio molti siano come tu appari, ma sarò pronto a riguardare le mie posizioni durante l’allenamento dei due studenti. Fidiamoci per ora l’uno dell’altro…; così dicendo protese in avanti la mano destra, sperando che quello accettasse il semplice atto risolutorio… Keita non tradì le aspettative e si mise, come aveva tra l’altro già dichiarato, una volta di più in gioco.
Sono convinto che al primo passo falso, saremo entrambi pronti ad agire l’uno contro l’altro. Spero proprio che questo non debba accadere e che la verità sia stata la base concettuale da cui formulare i nostri dialoghi
Conclusosi l’atto che formalmente sanciva un’alleanza storica, i due discussero con più calma, mentre esploravano il piano terra della vecchia struttura, della procedura che volevano adottare per condurre questo corso: si trovarono d’accordo sull’iniziare con la lezione sull’accuratezza nel lancio delle armi, successivamente sarebbero passati per una serie di prove fisiche e mentali, alternandosi nella gestione e nell’assegnazione delle prove stesse; solo in caso di una prova più complessa si sarebbero di nuovo riuniti per consultarsi, da adesso in poi si sarebbero pienamente rimessi alla coscienziosità e all’esperienza dell’altro.
In fondo al corridoio che portava alle scale trovarono uno sgabuzzino dove gli addetti di quel casolare, in passato forse una vecchia accademia ninja, avevano lasciato alcuni congegni particolarmente utili per testare le capacità dei giovani studenti: uno faceva proprio al caso loro. Il Mikawa riconobbe uno degli strumenti con cui aveva avuto a che fare nel corso a cui aveva preso parte molti anni prima per ottenere la qualifica di genin: uno strano marchingegno di base rettangolare, con una colonnina centrale alta circa 1 m, ed all’estremità un semicerchio semovente al cui interno erano installati dei piatti di ceramica bordeaux. Sulla base era anche presente un piccolo pulsante nero, da poter pigiare col piede, necessario ad azionare l’ambiguo meccanismo.
Collega, credo che questo possa fare al caso nostro! disse con entusiasmo il Kiriano, è un aggeggio che permette di lanciare quei piatti di ceramica in aria solo azionando quel pulsante alla base: come puoi notare i “piatti” hanno un diametro di circa 30 cm, abbastanza grossi per essere visibili da lontano. Possiamo anche orientare il braccio superiore in base alla convergenza che vogliamo dare ai piatti. Sarebbero dei bersagli perfetti per stimolare le capacità di analisi e di lancio di shuriken e kunai.
Il Nara ascoltò con attenzione la proposta e ne risultò appagato: era proprio quello che serviva loro. Per fortuna ce ne erano ben sei di quei meccanismi ed il piano successivo aveva un totale di dieci finestre sulla facciata, rappresentava quindi un ottimo punto di lancio. I due docenti salirono le scale portando fra le braccia tre lancia-piatti per uno e li posizionarono in punti strategici: uno alla prima finestra sulla destra, un altro alla prima partendo da sinistra, così che fossero presenti ai due estremi, uno fu piazzato dinanzi la finestra centrale, altri due affiancarono questa dal lato destro, lasciando così da quel lato un’unica apertura sguarnita; mentre, partendo da sinistra, l’ultimo congegno fu piazzato all’altezza della terza fenditura.
vi metto una immagine per chiarire il tutto. Fate conto che ve l’abbia disegnato considerando la destra e la sinistra dell’edificio e non con riferimento alla misura presa stando di fronte la facciata.
Z3ge9

Piazzati tutti e sei i meccanismi bisognava decidere chi dovesse rimanere all’interno del casolare a premere quei pulsanti: la soluzione fu semplice, il ninja della Foglia utilizzò la Kage Mane no Jutsu, creando 3 perfette riproduzioni corporee di se stesso, lo shinobi della Nebbia fece altrettanto con la sua Tecnica della Moltiplicazione Acquatica, un jutsu più semplice e meno elaborato della Kage-Mane, ma rispondente alla semplice necessità di pigiare i pulsantini.
I due shinobi, per non perdere ulteriore tempo, saltarono giù da una delle finestre libere, atterrando elegantemente di fronte ai due studenti e ancora una volta fu Shikamaru a prendere per primo la parola:
Come vi avevamo preannunciato, il vostro primo allenamento si baserà sull’accuratezza nel lancio delle vostre armi di base. Per un buon lancio è necessario focalizzare bene il bersaglio, comprenderne l’eventuale traiettoria, nel qual caso esso sia mobile, e dare la giusta flessione e rotazione all’avambraccio e al polso. Chiaramente la tecnica si differenzia di volta in volta in base al numero di shuriken, kunai o spiedi che vorrete lanciare la direzione che vorrete imprimere. Starà a voi capire come ottimizzare la vostra tecnica.
Detto ciò prese una piccola pausa per far assimilare meglio il concetto ai due alunni e far sorgere spontaneamente nella loro menti delle domande o da porre a se stessi e con cui stimolare le proprie capacità intellettuali, o da riferire al Mikawa. Questi avrebbe risposto a qualunque quesito si sarebbe stato posto, fornendo le spiegazioni necessarie soprattutto a spiegare la convergenza e l’arco da compiere in certi lanci. In ogni caso, non appena uno dei due studenti avesse chiesto ove fossero i bersagli da colpire, sul volto di Keita sarebbe apparso un lieve ghigno: uno dei dischi di ceramica sarebbe partito all’improvviso dall’ultima postazione in fondo a destra, lo shinobi avrebbe estratto rapidamente, tanto che sarebbe stato difficile per i ragazzi comprendere che gesto stesse compiendo, un kunai dalla sacca porta-oggetti e l’avrebbe lanciato dal basso verso l’alto in una traiettoria rettilinea, perforando perfettamente il centro di quella specie di frisbee bordeaux, che sarebbe così andato in mille pezzi dopo nemmeno un paio di metri di veloce percorrenza aerea.
A quel punto il Nara avrebbe preso nuovamente la parola:
Questi sono i vostri bersagli. Come potete notare sono molto veloci, ma lo capirete meglio a vostre spese. Il vostro compito è colpirli. E’ necessaria una giusta potenza e velocità: all’inizio non sarà facile, ma contiamo su di voi. Potrete scegliere di volta in volta quale arma utilizzare, anche più di una contemporaneamente se la situazione lo richiede. Una volta finito il primo carico, raccoglierete dal terreno le vostre munizioni e ricomincerete da capo.
I sensei avrebbero quindi atteso un qualche cenno da parte dei ragazzi e subito dopo avrebbero dato il via, tramite una connessione mentale con le proprie copie, all’esercitazione. Il primo esercizio sarebbe stato relativamente semplice: i ragazzi si sarebbero dovuti posizione a distanza di 15 m dal casolare, indietreggiando, pronti a colpire un piatto ciascuno. Ne sarebbe partito uno per volta, a distanza di circa 40 secondi l’uno dall’altro, dalle due aperture estreme. Non sarebbe stato un inizio facile, nonostante la traiettoria rettilinea, l’assenza di vento, e la “modica” altezza (dal terreno) di circa 8.5 m del piano ove erano situate le finestre, dietro le quali i ragazzi non potevano scorgere i congegni.
Una volta distrutto, colpendo centralmente il piatto che altrimenti non si sarebbe rotto, il primo frisbee, l’esercizio sarebbe passato ad una difficoltà maggiore: sempre dalle stesse postazioni sarebbero partiti i piatti, che avrebbero assunto una rapida traiettoria curva, piuttosto ampia, convergente l’una verso la destra del giovane che si fosse posto di fronte il lato sinistro dell’edificio, l’altra verso la sinistra dell’altro ragazzo.
Completato anche questo, avrebbero poi dovuto alternarsi per colpire i due dischi, che partivano sempre dalle stesse finestre iniziali, che avrebbero presentato una convergenza verso l’interno, formando un semicerchio aereo: al centro del casolare i due dischi si sarebbero sovrapposti giusto per una frazione di secondo e in quell’istante andavano perforati contemporaneamente. Quando uno dei due fosse riuscito nella nuova missione, gli sarebbe succeduto l’altro.
L’ultimo esercizio, quello più complesso, passava all’improvviso ad un livello di difficoltà estremo: tutti e sei congegni si sarebbero attivati, suscitando probabilmente una reazione sorpresa nei due studenti, lanciando i 6 piatti contemporaneamente e con traiettorie differenti: quello centrale avrebbero proseguito il suo percorso in linea retta, a destra 2 sarebbero andati convergendo progressivamente verso il centro, gli altri due si sarebbero spostati nella direzione opposta; invece l’ultimo a sinistra (non quello esterno) avrebbe preso uno strano effetto a zig zag. I sei piatti andavano distrutti contemporaneamente: sia da ambedue i futuri ninja, era quindi ipotizzabile che scegliessero di cooperare, sia la distruzione dei frisbee andava compiuta nello stesso istante, tutt’al più era ammessa una discrepanza di qualche decimo di secondo.
Un esercizio nel complesso molto complicato, che probabilmente avrebbe rubato sicuramente più di un’ora ai due ragazzi. Nel mentre il Nara si sarebbe seduto accanto (sull’esterno) dell’alunno di Kiri, mentre il Mikawa si sarebbe fermato nei pressi del Konohano, attenti a rilevare man mano i miglioramenti dei due ragazzi.
Tra uno step e l’altro avrebbero concesso 10 minuti di pausa. Inoltre Shikamaru avrebbe comunicato loro, al momento del primo stop, che avrebbero potuto cibarsi delle proprie provviste in una qualunque delle pause…
La sfida vera aveva ora inizio: era mettere in pratica le metodologie dei due docenti ed osservare se gli studenti sarebbero stati in grado di compiere almeno il primo compito…

Sebbene io abbia consumato del chakra per entrambi i sensei, non metterò qui in spoiler il riepilogo dei consumi. La maggior parte delle volte non servirà molto chakra ai due sensei, se dovessi ritenere necessario utilizzarlo in quantitativi maggiori riporterei qui, a fine post, la statistica.
Spero la prova sia chiara. Probabilmente lo sarebbe stata di più se fosse stata all’indicativo, ma come potete notare ho dovuto usare i condizionali proprio perché siamo nel campo delle ipotetiche: descrivo, in una linea temporale accelerata, ciò che sarebbe potuto succedere, lasciando a voi tutto ciò che c’è nel mezzo e che può portare a queste ipotesi. A proposito: vorrei specificarvi che non è obbligatorio che i vostri pg restino fermi durante l’esercizio, anzi. Come non è obbligatorio che voi due interagiate (sia durante la prova, sia quando vi viene suggerito). La scelta è libera. Lo è anche nel caso del numero di tentativi/fallimento per ogni step: come vedete il tempo che ho previsto è lungo, perciò mi aspetto che vi stancherete molto e fallirete spessissimo, proprio per arrivare a sviluppare quel realismo di cui vi parlavo all’inizio. Non vi scriverò il numero di tentativi minimi, starà a voi comprendere quanto. Non preoccupatevi di scrivere di fare tantissimi errori nell’esecuzione delle prove, è sempre meglio rispetto ad enumerarne troppo pochi.
In ogni caso ho mantenuto la promessa di postare mercoledì sera, anche se ormai si è fatto tardi ^^” In realtà tra 4 ore devo essere sveglio per andare all’università, ma ci tenevo a rispettare la parola data. Buona prima prova! =) per qualsiasi domanda o chiarimento potete anche postare qui.


Edited by Shadow alkemist - 17/11/2011, 02:21
 
Top
14 replies since 1/11/2011, 16:44   933 views
  Share