Corso misto Kr-14

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Dave!
view post Posted on 6/11/2011, 11:17 by: Dave!




CITAZIONE
Narrato
Pensato
Parlato da Heidar
Altre voci

Sangue, sangue dovunque... sulle pareti, sulle assi in legno del pavimento, sul tessuto del suo abito, sulle sue mani... Un paio di occhi riflesse la luce dell'unica candela che illuminava la stanza.
La loro vista incatenò lo sguardo di Heidar, che si ritrovò bloccato, incapace di muoversi.
Improvvisamente quegli occhi occhi calmi si aprirono completamente, l'iride si fece frastagliata e si colorarono lentamente di un inquietante color oro cupo che raggelò Heidar; voleva girarsi e correre via, scappare, ma non poteva muoversi.. Ebbe la netta sensazione che tutto ciò che erano le sue esperienze venisse cancellato e reso inutile e infantile.
Progressivamente la vista gli si oscurò fino a quando le gambe smisero di reggere il suo peso e cadde privo di sensi a terra.


La luce dell'alba entrava dalle fessure tra le imposte rischiarando la piccola casa in cui viveva, il canto del uccelli risuonava, tutta l'atmosfera sembrava densa di calma e tranquillità, del lento scorrere della vita nel villaggio di Kiri.
Ma Heidar non era certo calmo. La sua fronte era imperlata di sudore freddo, ansimava, i suoi occhi guizzavano da un lato all'altro della sua angusta camera da letto.
Chiuse gli occhi cercando di controllare il suo respiro, concentrò il suo pensiero e i suoi sensi sull'aria che entrava e usciva dai suoi polmoni. Dopo pochi minuti l'unico suono che riusciva ad avvertire era il battito regolare del suo cuore e si ritenne soddisfatto.
Scostò malamente le coperte del suo letto gettandole a terra e si alzò lentamente aprendo e chiudendo gli occhi per scacciare il torpore notturno.
Era ormai da un paio di mesi che gli incubi dominavano la sua mente di notte; incubi pieni di sangue e dolore, che lo lasciavano inerte, privo di qualsiasi desiderio e bisogno, se non quello che tutto ciò finisse.
Oltre a questo, però, i suoi sogni aveva un elemento in comune che lo turbava.. Quegli inquietanti occhi dorati apparivano sempre nel buio, incatenandolo al suo posto e togliendogli il respiro.
Che tutto questo avesse un senso era fuori da ogni dubbio.. Ma Heidar era giunto al limite e aveva deciso di chiudere la sua mente a pensieri di questo tipo.
Ed ora? Magari mangiare qualcosa... Ma guardando verso il tavolo che aveva anche la funzione di scrivania, ancora traboccante degli avanzi del pasto del giorno precedente, fece una smorfia e rinunciò l'idea di una colazione normale.
Mosse quindi qualche passo verso una sedia da cui prese un paio di pantaloni neri e una maglietta di un grigio un pò stinto, entrambi i capi di vestiario erano vecchi e usurati ma profumavano di fresco e di bucato, dato che li aveva lavati il giorno prima.
Prese anche un asciugamano e uscì quindi di casa, che era leggermente isolata rispetto al resto del villaggio, la aggirò e giunse sulle sponde di un laghetto coperto di nebbia, con le acque di un color azzurro che sembrava avere perso di saturazione e si mescolava quindi ad una colorazione più grigiastra.
Davanti a questo spettacolo assolutamente tetro e quasi irreale si concesse un sorriso liberatorio: poteva odiare la sua vita, odiare le sue condizioni e se stesso, ma non poteva non amare la terra dove era nato e cresciuto, era la sua casa.
Si svestì dei vestiti laceri con cui passava la notte e si tuffò nelle acque di quel lago; il gelo lo fece rabbrividire, mentre si insinuava fino nelle sue ossa; ma tutto ciò lo liberò dai pensieri che lo avevano pervaso fin da quando si era svegliato, facendolo sentire una persona nuova.
Riemerse in superficie e nuoto rapidamente fino a riva, dove si asciugò il corpo e si rivestì con ciò che aveva preso dalla sedia.
Ancora intirizzito dal freddo si passò una mano fra i capelli biondi, che ormai erano diventati abbastanza lunghi, e si incamminò nuovamente verso la porta di casa.
Si tastò le guance e il collo notando che una bassa barba gli ricopriva il mento e parte delle guance.. Non entusiasta di ciò arrivò all'entrata, spalancò la porta ed entrò.
Dopo appena un passo vide un rotolo davanti a se, evidentemente lasciato dal postino in quanto il portone della casa di Heidar era privo di serratura da molto tempo, lo raccolse e, dopo essersi accomodato sull'unica poltrona polverosa che troneggiava in un angolo dell'abitazione, lo aprì.

CITAZIONE
La tua domanda di entrata è stata ricevuta, elaborata ed accettata.
La tua prima missione avrà inizio tra tre giorni alle 08.00 all'entrata del nostro villaggio, sii puntuale.
Ogni informazione la puoi trovare nel foglio allegato.

Accademia Ninja di Kiri

Conciso ed essenziale era così il messaggio; era innegabilmente una missiva dell'accademia del suo villagio.
Nel foglio allegato trovò numerose informazioni a riguardo della missione: sarebbe stata una missione mista con il villaggio della foglia, il suo sensei di Kiri era Keita Mikawa mentre il nome del sensei della foglia non era indicato, il luogo di svolgimento della missione era Nagi, il luogo di ritrovo era un casolare isolato.
Mise immediatamente a memoria nella propria mente le indicazioni fondamentali della missione... Non desiderava certo farsi trovare impreparato.
Era strano, si disse tra se e se, che il villaggio di Kiri collaborasse con Konoha; poi che il nome del sensei esterno rimanesse segreto faceva pensare ad un ninja di alto grado, qualcuno da non sottovalutare, probabilmente uno dei componenti della famosa squadra Anbu di Konoha.
Sorrise nella semi-oscurità della sua casa... Finalmente qualcosa di diverso da fare; la sua vita aspettava un cambiamento da troppo tempo, ed esso era forse arrivato.
Tre giorni di attesa erano tanti quindi decise di fare qualcosa di utile in funzione alla missione: allenarsi.
Mangiò quindi velocemente un misto, inquietante e decisamente poco adatto per l'orario, di alimenti, prese il borsellino, vi infilò dentro le sue poche armi e se lo allacciò alla vita in modo che rimanesse sul lato destro della sua schiena e non ostacolasse i movimenti della gamba.
Uscì sbattendo la porta e si mise immediatamente a correre verso il boschetto dove si sarebbe allenato a scagliare le armi, dove avrebbe tentato di rendere il suo corpo pronto a quanto lo aspettava.
Il giorno seguente passò al medesimo modo: sveglia prima dell'alba, colazione, e poi fino a sera ad allenarsi: Heidar si sentiva vivo come non mai.

La mattina del giorno il ragazzo si alzò molto prima del solito e, dato che sarebbe stato via per un pò, decise di mettere in ordine la sua abitazione.
Dedicò circa un'ora a questo impiego e intanto si erano fatte le sei e mezzo di mattina.
Lucidò le sue armi e riassestò come meglio poteva il borsellino.
Quindi fece la solita, assurda colazione e si diresse verso il tavolo dove erano appoggiati i vestiti che aveva deciso di portare; quelli dei giorni precedenti furono immediatamente scartati dopo averli annusati.
I pantaloni erano sempre neri, ma più resistenti e più adatti ai lunghi viaggi, mentre la maglietta, anch'essa nera, più spessa della precedente e con le maniche che arrivavano fino ai polsi.
Era evidente che di notte sarebbe comunque stato visibile per il colore acceso dei capelli, ma penso che avrebbe potuto legarli e sporcarli di cenere per attenuare il riflesso.
Si vestì e si preparò in modo perfetto, assicurandosi di avere con se anche un pò di cibo facilmente trasportabile.
Erano le sette e trenta, e, nonostante il villaggio fosse composto da non moltissimi abitanti in confronto agli altri importanti centri ninja era molto esteso, perciò partì immediatamente, cogliendo con sorpresa il fatto che si trattava di una giornata soleggiata.
Arrivò in vista dell'entrata alle 8.00 e osservò chiaramente il suo sensei mentre giungeva e incrociava le braccia in attesa, a quel punto aumentò la falcata leggermente e piombò con un balzo davanti al maestro Mikawa.

Keita Mikawa, da adesso il tuo sensei. Le mie parole sono ordini e a Kiri conviene sempre obbedire agli ordini di un superiore…

E concluse con un ghigno queste parole. Si trattava di un ragazzo abbastanza giovane, dai capelli neri e dagli occhi verdi, leggermente più basso di Heidar. Aveva però una corporatura robusta e ampie spalle rotonde ed era chiaramente armato in maniera opulenta anche se ciò era nascosto molto bene dato il numero di armi.
Dall'ordine e dal ghigno si poteva intuire che era una persona autoritaria, abituata a comandare intimorendo gli allievi; ad Heidar non piacque molto come persona ma era fermamente convinto che ciò gli avrebbe abbassato il suo orgoglio e reso un ninja migliore.
Lo shinobi fece appena in tempo a presentarsi abbassando il volto e dicendo:

Heidar Koga, suo allievo, sensei.

Quindi senza altre perdite di tempo Mikawa gli spiegò che tragitto avrebbero compiuto, le tappe, e le sue metodologie.
Tuttò ciò fu molto chiaro per Heidar, dato che erano semplicemente le scelte più adatte e il percorso più diretto, e aveva passato un pò di tempo studiando il percorso che avrebbero potuto fare con la mappa pervenutagli assieme al rotolo.
Partirono immediatamente al termine del racconto, correndo a grande velocità verso il molo sud... Non ci volle molto per arrivare in vista del porto dove, su uno dei tanti ponti in legno, era ormeggiata una piccola imbarcazione fornita di due remi.
Senza fiatare e senza interrompere la corsa, il sensei balzò a bordo e, dopo una breve occhiata per assicurarsi che il suo allievo fosse a bordo, iniziò a remare.
Il viaggio fu monotono e ripetitivo; dopo un paio d'ora Mikawa si spostò dai remi dicendo:

Tocca a te.

E senza aspettare risposta si sedette di fronte ad essi. Heidar prese quindi i remi e remò per altre due ore nonostante l'impaccio iniziale; il meccanismo si ripeté fino a notte fonda, lasciando lo shinobi abbastanza stanco. Avevano fatto una pausa e mangiato qualcosa solo verso mezzogiorno; fortunatamente a lui era consentito dormire e, dopo aver tentato invano di resistere al sonno, si addormentò appoggiando la testa al bordo interno della barca.
Il giorno seguente procedette allo stesso modo fino alle 14.30 circa, quando approdarono su una bianca spiaggia e, dopo aver tirato in secca l'imbarcazione, scattarono in direzione del bosco che cresceva al termine della sabbia.
Giunsero quindi in una piccola radura nel cui mezzo regnava il disfacimento di un grosso casolare in legno bianco e marrone, secondo lo stile del posto.
Non appena posarono l'ultimo passo dinanzi alla porta del casolare, dall'angolo di esso apparvero due figure che, data la calma del suo sensei, capì erano i loro compagni di questa missione.
Lo studente era abbastanza alto, vestito alla tipica maniera dei ninja di Konoha, con una specie di bandana in testa a nascondergli i capelli.
La particolarità di questo ragazzo erano gli occhi, abbastanza grandi, con l'iride mancante di pupilla di una tonalità uniforme di bianco e grigio che non aveva mai visto prima. Si trattava sicuramente di un'arte oculare.
Il suo sensei, però, era sicuramente una personalità molto più strana. Si trattava davvero di un membro della squadra Anbu di Konoha, riconoscibile dalla maschera dai tratti animaleschi, e più precisamente felini, che gli ricopriva il volto.
Heidar non riuscì a notare molti altri dettagli, in quanto la maschera e il portamento catalizzavano la sua attenzione e lo facevano sentire leggermente in pericolo.
Anche Keita Mikawa doveva sentirsi in soggezione, infatti tentò subito di rompere il ghiaccio allungando la mano e dicendo:

Keita Mikawa, piacere di conoscerla.

La risposta del personaggio non si fece attendere e fu raggelante quasi come la sua figura.

Non le posso rivelare la mia identità, spero che la cosa non le crei problemi. Mi chiami semplicemente Collega. I ragazzi mi chiameranno Sensei. Piacere.

Lo studente di Konoha non disse nulla, ed Heidar non tentò nessun tipo di approccio.
Ci saranno sicuramente occasioni per socializzare... pensò infatti.
Si inizia.


Off-Gdr
Spero di aver completato le richieste nel modo migliore. Il sogno iniziale è mia intenzione sia un preludio al fatto che l'abilità innata che intendo apprendere è l'Occhio del Basilisco, spero non ci siano problemi per questo.
La descrizione del mio sensei è stata un pò difficoltosa in quanto nel tuo post lo hai descritto con i capelli neri, mentre nella scheda è definito come biondo. In ogni caso manca l'immagine e quindi mi sono preso alcune libertà!







Edited by Dave! - 16/11/2011, 21:03
 
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