Serie A Basket - Cantù resta sola, Cook rilancia Milano
La Pepsi Caserta espugna il PalaEstra di Siena e permette così a Cantù di restare sola in vetta a punteggio pieno grazie alla vittoria su Venezia. Milano si riprende dopo il brutto ko a Pesaro battendo Bologna nella classica
EA7 MILANO-CANADIAN SOLAR BOLOGNA 79-64 (12-10, 37-31; 66-45)
Non tragga in inganno il punteggio finale: la partita è durata sì e no per poco più di un quarto, quel quarto iniziale che l’Armani ha giocato, al solito, sotto tono, denotando un approccio ingiustificatamente soft per una partita “di cartello” come quella contro le V nere. Andata al riposo con 6 punti di vantaggio, l’Olimpia ha letteralmente spaccato la partita nel terzo periodo grazie ad una difesa molto mobile ed attenta (solo 64 punti concessi ad un attacco che viaggiava alla media di oltre 95) e ad un attacco illuminato dalle intuizioni magiche di Omar Cook, che sempre più appare il playmaker che i tifosi di Milano aspettavano da molto, troppo tempo (9 assist per l’ex-regista di Valencia). Il quarto finale è stato solo un lungo e noioso garbage time.
Si cominciano ad intravedere le enormi potenzialità di questo gruppo che Scariolo sta plasmando: spaziature quasi perfette, ottima circolazione di palla, buonissimi giochi a due in pick’n’roll, favoriti dalla mobilità dei lunghi milanesi e dalla indiscutibili doti di timing e di passaggio di Omar Cook. La qualità e la versatilità dei singoli fa poi il resto, garantendo una continua alternanza di soluzioni da fuori e da sotto; ma la sensazione è che i giocatori siano al servizio del gruppo e che nessuno cerchi di uscire dal seminato, prendendosi solo quello che il gioco di insieme produce di volta in volta. Così si resta colpiti ora dall’atletismo di Hairston e dall’intelligenza cestistica di Antonis Fotsis (autentico collante del gruppo), ora dalla mobilità e rapidità difensiva di Radosevic e dalla molteplicità delle soluzioni offensive offerte da un intraprendente e solido Bourousis. Questa squadra sta dando molto spazio a Danilo Gallinari, in buona forma fisica ed in grado di giocare ad alto livello in entrambi i ruoli di ala, così sopperendo al ritardo di forma di un Mancinelli reduce da un attacco influenzale. Quando Danilo, che in questo avvio di stagione gioca l’uno contro uno in penetrazione con frequenza per lui abbastanza inusuale, se ne andrà (probabilmente a malincuore ma se ne andrà…) sarà sicuramente un momento difficile per un gruppo che in quel ruolo non è forse copertissimo ad alto livello come sembrerebbe.
La Virtus, invece, è parsa timida e in soggezione. Ha iniziato con molti errori al tiro (come l’Armani) ed è rimasta attaccata alla partita fin che ha potuto grazie ad una buona difesa 2-3 (contro la quale Milano ha trovato inizialmente difficoltà, pur costruendo buoni tiri, per l’imprecisione momentanea dei suoi esterni), alle prodezze dall’arco di Poeta (spentosi gradatamente) ed alla intraprendenza di un buon Koponen. Combattivi i lunghi ma, soggiogati dalla maggior statura e qualità dei pari ruolo avversari, non hanno potuto incidere. Molto sotto tono la prestazione di uno sbiadito Terrell McIntyre (prima sconfitta in carriera contro l’Olimpia dopo 21 vittorie in fila con le maglie di Reggio Emilia e Siena), in difficoltà contro la mobilità di Cook e in evidente ritardo nella gestione della squadra cui non ha saputo ancora dare la propria impronta.
Milano: Gallinari 8, Fotsis 15, Cook 6, Nicholas 10, Bourousis 12; Giachetti 3, Mancinelli 0, Hairston 13, Rocca 6, Filloy 0, Melli 0, Radosevic 6. All.: Scariolo.
Bologna: McIntyre 8, Koponen 14, Homan 6, Sanikidze 10, Douglas-Roberts 8; Poeta 11, Gigli 0, Martinoni 0, Gailius 7. N.e.: Moraschini, Canelo, Quaglia. All.: Finelli.
MONTEPASCHI SIENA-PEPSI CASERTA 65-69 (18-18, 35-28; 43-48)
Come l'anno scorso, la Montepaschi si ferma quasi subito, alla terza giornata. Nella passata stagione fu un tiro libero di Ron Slay a tempo scaduto ad affossare i campioni d'Italia in trasferta a Varese, questa volta, invece, lo sgambetto arriva in casa, per mano di una Caserta che definire sorprendente è forse limitativo. Dopo la sconfitta contro Varese, Siena infilò poi una striscia di 15 vittorie consecutive uccidendo il campionato (sconfitta poi alla quarta di ritorno... toh! proprio contro Caserta, dunque al suo secondo successo in fila contro la Montepaschi...), lasciando per un paio di giornate la vetta della classifica in solitaria a Milano. Questa volta è Cantù che ne approfitta, mettendo la testa davanti a tutti grazie al successo al PalaVerde contro la neopromossa Venezia.
Le impressioni generali, però, sono differenti: se l'anno scorso la sconfitta di Varese era frutto di un evidente giro a vuoto biancoverde, in questo inizio stagionale la Montepaschi ha già dato più volte segnali di scricchiolamento, o, almeno, di una consistenza tattica e mentale diversa, ed inferiore, rispetto al carro-armato che ha dominato l'Italia vincendo 5 scudetti consecutivi. Vuoi per i problemi di infortuni (pesantissima l'assenza di Lavrinovic), vuoi per il ritardo di condizione e di amalgama dovuto agli impegni dei giocatori nell'Europeo, vuoi per una chimica che ancora deve trovare il posto giusto a David Andersen e, soprattutto, a DeJuan Summers, le difficoltà già patite - e poi rattoppate - contro Teramo e Kazan oggi sono emerse in tutta la loro violenza. Siena è apparsa fragile sotto canestro (44-33 il conto dei rimbalzi pro-Caserta), senza un vero uomo efficace in post-basso, distratta in difesa e priva di un punto di riferimento in attacco che non siano i soliti McCalebb (da cui non si può pensare sempre di cavare il sangue) e Kaukenas in uscita dalla panchina. Dall'altra parte, la Pepsi ha giocato la sua partita, imbrigliando l'attacco senese con una zona 2-3 prolungata, sfruttando la maggior fisicità e produttività sotto i tabelloni e restando sempre concentrata sulla partita, convinta di poter fare il colpaccio anche quando la Montepaschi sembrava poter riuscire a scappare via nel secondo quarto (35-28 con canestro di Kaukenas sulla sirena all'intervallo lungo).
La Pepsi apre la ripresa con un parzialone di 9-0 tenendo i biancoverdi senza punti per i primi 5': Siena si sblocca finalmente con Andersen, ma nonostante Pianigiani provi a dare un volto più misurato alla squadra con gli inserimenti di Zisis e Kaukenas, la Pepsi tiene la testa avanti con la zona e i canestri di Andre Smith (13 punti nel quarto), troppo rapido e atipico per Stonerook. La Montepaschi chiude sotto di 7 lunghezze (43-50) un periodo terrificante da 3/17 al tiro, ma nonostante un lampo di Kaukenas all'inizio dell'ultimo quarto, è la Pepsi che prova a prendere il largo anche con il contributo dei comprimari: Maresca e Righetti (gran partite per entrambi) segnano i canestri del +11, ribadito anche da una tripla spaccagambe di Collins dal palleggio (51-62).
Caserta fiuta l'odore della vittoria ma sembra averne paura, e subisce la violenta reazione nervosa della Montepaschi, fatta tutta di intensità anche (e finalmente) sulle palle vaganti e a rimbalzo offensivo: McCalebb e Kaukenas forgiano un controparziale di 14-3 che sembra poter rimettere in piedi la baracca (65-65), ma Collins ha una gran lettura in pick'n'roll con Stipanovic (monumentale con 15 punti e 15 rimbalzi dalla panchina) per il lay-up che riporta la Pepsi in vantaggio. Siena ha tra le mani il pallone della possibile vittoria, ma Stonerook spara da oltre 7 metri trovando soltanto il secondo ferro. Il rimbalzo è di Caserta, e Righetti sigilla la vittoria dalla lunetta. Pepsi imbattuta, ma con una gara in meno.
Siena: McCalebb 14, Andersen 11, Stonerook 3, Aradori 12, Moss 0; Zisis 0, Carraretto 0, Kaukenas 15, Ress 0, Michelori 4, Summers 6. N.e.: Lechtaler. All.: Pianigiani.
Caserta: Rose 2, Maresca 9, Collins 18, Smith 16, Doornekamp 2; Ciorciari 0, Righetti 7, Stipanovic 15. N.e.: Di Monaco, Cefarelli. All.: Sacripanti.
UMANA VENEZIA-BENNET CANTU' 76-80 (20-25, 40-41; 55-59)
Dopo il debutto in campionato al PalaEstra di Siena, per Venezia è tempo di ritornare a casa, o meglio, "vicino" a casa: l'esordio sul parquet amico ha come palcoscenico il PalaVerde di Treviso, che accoglie l'entusiasmo di 4.300 tifosi giunti a festeggiare il ritorno in A dopo 17 anni di attesa. La Reyer comincia a zona, ma Cantù fa valere la sua maggior fisicità ed esperienza cavalcando il gran periodo di forma di Scekic (già in doppia cifra nel primo quarto): Venezia si aggrappa a Clark, ma quando la Bennet dà un paio di giri di vite in difesa sembra poter prendere presto le redini della partita in mano (21-36 al 15'). Slay e Bowers (20 dalla panchina) vengono in soccorso dello stesso Clark, e Venezia riapre completamente i giochi a ridosso dell'intervallo (40-41) e sorpassa in avvio di ripresa.
Il terzo quarto è equilibratissimo, con Cantù che trova un importante contributo da Shermadini per riportarsi avanti, poi è Micov che prova ad allungare entrando nell'ultimo periodo (60-67): Szewczyk e Bowers ricuciono lo strappo, Young firma un nuovo sorpasso orogranata, ma è l'esperienza di Basile (19 punti) che permette alla Bennet di restare in scia. Leunen segna poi il canestro del +1 biancoblù a 25" dalla fine: Slay si prende la responsabilità del tiro, ma sbaglia, ed è poi ancora lo stesso Leunen ad archiviare in lunetta.
Venezia: Clark 14, Slay 4, Szewczyk 16, Young 14, Fantoni 3; Allegretti 0, Tomassini 0, Meini 0, Bowers 20, Rosselli 0, Bryan 5. N.e.: Causin. All.: Mazzon.
Cantù: Micov 12, Scekic 12, Markoishvili 6, Leunen 8, Cinciarini 4; Lighty 4, Marconato 0, Mazzarino 5, Shermadini 9, Basile 19. N.e.: Bolzonella, Diviach. All.: Trinchieri.
VANOLI BRAGA CREMONA-BANCO SARDEGNA SASSARI 89-92 (23-24, 46-49; 65-69)
Cremona: Tabu 10, Perkovic 19, Milic 20, Wafer 23, Thomas 2; Cinciarini 8, Antonelli 1, D'Ercole 0, Kuzminskas 6. N.e.: Lottici, Mazic, Belloni. All.: Mahoric.
Sassari: Hosley 20, T. Diener 15, Benson 8, Plisnic 7, D. Diener 23; Metreveli 2, Devecchi 8, B. Sacchetti 9. N.e.: Spissu, Pinton. All.: R. Sacchetti.
FABI SHOES MONTEGRANARO-VIRTUS ROMA 67-76 (19-18, 36-34; 47-49)
Montegranaro: Di Bella 10, Kirksay 0, McNeal 10, Brunner 9, Ivanov 6; Karl 12, Antonutti 5, Nicevic 4, Zoroski 11. N.e.: Mazzola, Piunti, Perini. All.: Drucker.
Roma: Datome 26, Dasic 6, Maestranzi 7, Tucker 10, Slokar 4; Crosariol 6, Dedovic 17, Gordic 0, Tonolli 0. N.e.: Marchetti, Staffieri. All.: Lardo.
ANGELICO BIELLA-BANCATERCAS TERAMO 69-67 (20-11, 40-22; 55-45)
Biella: Coleman 12, Soragna 8, Pullen 14, Miralles 14, Dragicevic 9; Jurak 4, Lombardi 3, Chessa 5, Tavernari 0. N.e.: Minessi, Rossi. All.: Cancellieri.
Teramo: B. Brown 18, Amoroso 10, D. Brown 12, Borisov 3, Wanamaker 4; Cerella 10, Fultz 6, Green 4, Polonara 0. N.e.: Ricci, Lulli. All.: Ramagli.
CIMBERIO VARESE-NOVIPIU' CASALE MONFERRATO 72-64 (11-14, 30-33; 50-50)
Varese: Hurtt 5, Rannikko 7, Diawara 11, Garri 5, Fajardo 16; Demartini 0, Stipcevic 7, Talts 6, Reati 0, Kangur 12, Ganeto 3. N.e.: Bertoglio. All.: Recalcati.
Casale: Nnamaka 8, Pierich 8, Temple 18, Janning 9, Dunigan 2; Malaventura 9, Gentile 2, Trapani 4, Chiotti 4. N.e.: Berti. All.: Crespi.
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Daniele Fantini / Eurosport