Ryosuke Mikawa Vs. Francix Uchiha

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¬Kob
view post Posted on 26/7/2011, 18:10




Combattimento



Propongo, a chi fosse interessato, un combattimento per ridare un po' di vita all'interno del mondo di Naruto. Un allenamento per riprendere anche in mano i personaggi da noi ruolati, e spingerli in un'amichevole avventura che ci porterà meglio a relazionarci con gli altri.



Ryosuke Mikawa
Età: 17
Altezza: 183 cm
Peso: 75 Kg
Soprannome: Ryo
■■■
Grado: Genin
Energia: Rossa
Villaggio: Kiri
Clan: Mikawa
Chakra: Suiton





Regole
Tassativo divieto di modificare la propria scheda durante il combattimento. [Eccezioni escluse]
Vietato editare il proprio post senza la concessione dello sfidante.
C'è un limite di tempo per postare pari a 168 ore (sette giorni)
Possono essere concesse proroghe giustificate di massimo tre giorni.[Eccezioni escluse]
Nel caso in cui si terminasse il combattimento senza decretare un vincitore, un Gdr staff decreterà la vittoria o il pareggio degli sfidanti.


Informazioni aggiuntive
Primo post di presentazione
Indeterminati post di combattimento per un massimo di 10
Post di conclusione



Edited by ¬Kob - 31/7/2011, 16:41
 
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¬Kob
view post Posted on 9/8/2011, 17:56




Nuovo giorno nella vecchia vita.
Ryosuke Mikawa



Alla fin fine gli ultimi giorni erano passati più lentamente del previsto. Le lancette del vecchio orologio a muro sembravano aver rallentato al massimo il loro ritmo incessabile, incollate su una parete ormai logora di un color verde scuro, pieno di chiazze di sporco e spruzzi di stucco a destra e a sinistra. Racchiuso in una piccola camera di una palazzina di periferia, steso su un vecchio materasso impolverato, il giovane Ryosuke stava aspettando il più piccolo stimolo per uscire da quella stanza spoglia e priva di alcuna personalità. Viveva in quella piccola scatola di cemento da appena poche settimane, ma l’interesse per una dimora, in quel momento, era praticamente nullo, tanto che tutte le sue cose erano rimaste accatastate in scatoloni impilati su loro stessi, lasciati in disparte in un angolino. Usava a malapena il letto di legno a doghe, ormai scolorito e pieno di tarli, e l’armadio che gli permetteva di tenere ordinate le uniche cose di cui aveva sufficiente cura. Ryo era un ninja, e come tale si era abituato a vivere alla giornata, occupandosi solo di ciò che più urgentemente lo teneva occupato, ed in quei giorni di monotonia nulla sembrava averlo alimentato. Era rimasto per quasi tre giorni a letto, mangiando a malapena qualche boccone durante le ore della notte, rigirandosi sopra le lenzuola color indaco ogni pochi attimi, e da chissà quanto tempo non si occupava più di sé stesso. Non ricordava nemmeno più quand’era stata l’ultima volta che si era guardato allo specchio, o che aveva fatto una doccia o un allenamento come vuole il mestiere. Nelle ultime settimane aveva fatto la spola tra quel piccolo logoro appartamento e l’ospedale, reduce da una missione che lo aveva infortunato, e costretto al riposo, ed anche se ormai era ritornato in forma, non sentendo più alcun dolore dalla ferita al ventre, non aveva ancor sentito nulla riguardo ad un eventuale impiego. Sapeva che si sarebbe dovuto dare da fare lui stesso per ottenere qualcosa, che si sarebbe dovuto muovere ed avrebbe dovuto riprendere il controllo su ciò che gli stava accadendo, anche se tutto ciò che aveva passato aveva iniziato a tormentarlo. Era ancora un Genin, era stato bravo in missione, si era sempre dato da fare, ma non conosceva nemmeno se stesso, a malapena era riuscito a salvarsi nelle ultime missioni e di sicuro nella schiera di domande che si poneva, solo ad una aveva trovato risposta fino ad ora. L'unica cosa che sapeva con certezza era cosa lo avrebbe atteso, che cosa sarebbe diventato, ma tutto il resto era una grande incognita. La situazione di certo non aiutava il giovane a tirarsi su di morale, a fargli fare una semplice doccia e farlo uscire da un appartamento in affitto.
Non riusciva a trovare alcun motivo per alzarsi e riprendere le redini della sua vita, niente lo spingeva a fare meglio di ciò che era, e steso su quel materasso non faceva altro che osservare il soffitto, sporco e cadente, con un espressione vuota, priva di significato. Se non altro la punizione più adatta a quel giovane era diventata la noia, che ormai sentiva in maniera eccessive sulle spalle e sugli occhi, che iniziavano a poco a poco a perdere di colore. O almeno questo sembrava. Nelle ultime settimane Ryo aveva iniziato a cambiare, come se stesse mutando pelle o si stesse evolvendo in qualcosa di più, e quei lineamenti che ancora richiamavano l'ormai lontana innocenza del giovane a poco a poco erano scomparsi, ed erano stati sostituiti da dei segni più marcati d'un viso ancor più splendente ed affascinante di quello precedente. Gli occhi, quelli privi di significato in cui tanto si rispecchiava il piccolo ninja di Kiri si erano schiariti, ed in qualche modo avevano assunto una tonalità azzurrina, quasi al livello del grigio, che sembravano avergli cambiato radicalmente lo sguardo, ormai intenso e profondo. Persino quella chiazza scura di capelli, ispidi e lunghi fino alle spalle pareva aver cambiato colore, schiarendosi in alcuni punti ed avvicinandosi ad un nero cromato particolarmente brillante che ormai gli cadeva fin sulla fronte.
Non ci fu, poi, un vero motivo per cui Ryo si alzò da quel materasso sgonfio, che ormai aveva preso la forma del suo corpo, era successo in un attimo e le sue gambe si erano mosse quasi automaticamente, balzando sul pavimento di legno scricchiolante, dirigendosi verso la stanza bagno, pronto a prendere ad uscire finalmente di casa. Si mise dunque davanti allo specchio, pronto a sciacquarsi il viso con una lingua d'acqua fredda, rimanendo alquanto confuso dalla visione che gli si era presentata davanti agli occhi. Non si era ancora accorto, prima di quel giorno, che stava mutando. Osservò attentamente i suoi occhi, che più di ogni altra cosa lo avevano shoccato, ammirando quel colore azzurrino che gli ricordava vagamente le rive delle acque su cui, sin da bambino, si era allenato, lasciando trasparire un senso di nostalgia, profondo ed intenso.
Era restato a fissare ogni singola linea del suo corpo per almeno una decina di minuti, cercando di trovare un solo motivo per cui fosse cambiato così radicalmente in così poco tempo, cercando di trovare una soluzione logica per quello che gli stava accadendo, non ottenendo alcun risultato. Riusciva ancora a riconoscersi davanti allo specchio, la fisionomia del viso non era poi cambiata di molto, si era semplicemente affermata, marcando maggiormente le linee che più lo contraddistinguevano, ed il colore dei capelli non arrecava poi un danno così ampio in quanto era una mutazione minima, anzi, quasi iniziava a piacere al giovane Ryosuke. Per quel che riguardava gli occhi del ragazzo, invece, non c'era molto da fare, ma non creava un grosso problema né al giovane né a chiunque altro, d'altronde non aveva mai avuto un rapporto abbastanza stretto da poter dire di aver guardato qualcuno negli occhi in maniera sufficientemente intensa da lasciare il segno. Aveva sempre tenuto le distanze, il più possibile, con le persone, anche per via di quelle esperienze passate che lo avevano segnato, cercando di restare a stretto contatto con le persone solo per via lavorativa, limitandosi a missioni e allenamenti ufficiali. Non gli creava alcun disturbo, in quel caso, avere qualcuno con cui parlare del più e del meno.

[...]

Il vento soffiava leggermente tra i capelli pece del genin di Kiri, appollaiato contro il tronco di un albero appena pochi Chilometri fuori dal villaggio della nebbia. Era uscito molto velocemente da quel piccolo appartamentino che ormai cadeva a pezzi, vestito di tutto punto, quasi si dovesse presentare per una missione ufficiale, intento a prendere un po' d'aria fresca al di fuori delle mura del villaggio. Dopo un paio di settimane ed una sola finestra, in quella stanzetta l'aria era diventata piuttosto viziata, e così il Mikawa si era messo indosso la solita tuta color antrace, e sul ventre aveva legato stretto le bende che solitamente gli marcavano i muscoli addominali, alla vita aveva poi legato il suo armamentario lasciandosi dietro solamente la Katana, ancora appesa sul muro di casa, ed era uscito dalla finestra che dava sulla strada meno trafficata che il giovane avesse mai visto. Da quel punto, fino alle mura esterne niente lo aveva fermato, nessuno lo aveva fermato e, balzando di tetto in tetto, in pochi attimi e senza fatica aveva raggiunto i colleghi alle porte rivolte ad ovest del villaggio, le più vicine da casa sua, sorpassandole senza guardarsi indietro. Si era riposato solamente un paio d'ore dopo, quando trovata la giusta oasi si era accovacciato sull'erba, annusando i sapori che circolavano nell'aria, e buttando un occhio qua e là sul paesaggio circostante, calmo ed estremamente piacevole. Non che ci fossero queste grandi cose, vi era un semplice manto d'erba, leggermente umido, ed un laghetto pieno d'acqua cristallina, che rispecchiava le nuvole che a stento si facevano vedere oltre le chiome degli alberi, che distanti tra loro di circa tre o quattro metri, circondavano una zona circolare molto ampia. Ryo si era posizionato con le spalle a sud, e mentre sorseggiava un po' d'acqua attraverso la borraccia che da poco aveva riempito nel laghetto alla sua destra, si limitava a divagare con la mente, e a pensare a cosa lo avrebbe potuto intrattenere in una giornata calma e pacifica come quella. Le uniche cose che in quei momenti lo rendevano almeno un pochette interessato erano le ipotesi di un allenamento estenuante, uno di quelli che ti manda al tappeto in appena un paio di ring, e siccome era uscito con tutto il suo armamentario non poteva scartare molto quell'idea, nata da un automatismo che da diversi giorni evitava di compiere.


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Edited by ¬Kob - 24/8/2011, 19:45
 
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N3ss1
view post Posted on 18/8/2011, 12:14




[Power up: Energia Verde ]
narrato
pensato
parlato

Una calda notte d'estate, una di quelle notti trascorse in balcone al chiarore di luna interrogando per ore intere gli astri senza un vero motivo, cogliendo l'occasione per divagare col pensiero. Ponderare, un'attività a me molto cara. "Cogito, ergo sum." solevo dire.
Il manto blu del cielo era macchiato da piccoli puntini che andavano dal colore bianco a quello giallastro, passando talora per il rosso. Una sensazione di pace interiore sembrava volere prepotentemente costringerti a stare bene con te stesso, a dimenticare i drammi della vita, a godere dell'attimo di unica quotidianità. Ma una su tutte splendeva, li immobile e taciturna appesa come una palla ad un albero di Natale: la luna vergine, come fu descritta da un famoso poeta, mi trasmetteva una sorta di sicurezza; quando tutto è buio ed è facile perdersi essa illumina il sentiero. Ma talvolta non basta.
Era notte inoltrata quando nella mia immensa casa, eredità dei miei genitori, sentì degli strani rumori. Alquanto inquieto mi feci strada per andare a controllare. Pensai di non aprire le luci: se ci fosse stato qualche ladro avrei avuto la meglio perchè conoscevo ogni centimetro di casa mia. I rumori si susseguivana ad una certa distanza. Ogni tanto mi sembrava di sentirne qualcuno più forte di qualcun'altro ma forse era solamente il battito del mio cuore. Un'aspirale di adrenalina mi coinvolgeva con un sempre maggiore frenetico furore. E' il combattere l'intangibile, una cosa che in realtà sai che non puoi annientare, che fa davvero paura. Un attimo e fui sfiorato da qualcosa. Mi girai di scatto e vidi che si trattavo solamente del mio cane, Zero, che teneva una palla in bocca e con la quale stava giocando. Mi tranquillizzai ma decisi comunque di uscire a fare quattro passi, non necessariamente nel villaggio; era un paio di sere che ero teso più del solito.
Tutti erano sopiti fra le bracci di Morfeo. Di quando in quando si sentiva qualche urlo puerile che mi ricordava che pur di notte la città non smetteva mai di vivere. Correvo sui tetti a grande velocità. Mi sentivo leggero. Correvo verso una metà sconosciuta, giusto per il gusto di correre; forse un po’ per lasciarmi dietro tutti gli infausti eventi che avevo trascorso in quei giorni. Il silenzio era rotto unicamente da un leggero e sporadico tintinnio dell’armamentario che portavo con me. Dopo aver sbloccato lo Sharingan dal suo torpore avevo pensato che avrei potuto fare meglio nell’uso delle armi grazie a quest’ultimo. Così mi ero cinto la vita di una katana, indossato dei guanti.
[..]
Correvo da un bel po’ di tempo. Quanto? impossibile a dirlo. So solo che partì che era notte e arrivai nei pressi di kiri nella mattinata. Un bel viaggetto. Avevo le palpitazioni. Ero stanco ed alquanto affannato; non ero abituato a correre così tanto. Chiaramente non avevo mantenuto un passo veloce per tutto il tragitto. Non ero mai stato a Kiri-sebbene ancora non fossi ancora arrivato al cuore del villaggio- ma l’avevo immaginato molto fredda, nuvolosa, cupa e malinconica-chissa che un giorno non mi sarei trasferito lì-. Ero andato in quel luogo dimenticato da Dio unicamente perché pensavo che il paesaggio avrebbe fatto da cornice al mio stato d’animo. Ed invece mi trovavo a “subire” giornata in cui il sole splendeva alto nel cielo, non vi era nuvola in cielo e gli uccellini cinguettavano felici. Che depressione. Ripresi a correre dopo una brevissima sosta- Stavolta lo facevo quasi per poter lasciarmi alle spalle quel clima eccessivamente allegro per me. Mi ero inalberato su degli alberi dai quali avevo continuato la corsa a mo di vero ninja, senza rischiare peraltro qualche incontro spiacevole. Dopo aver oltrepassato le folte chiome di un albero mi ritrovai di punto in bianco in una radura e mi fu facile individuare un oasi. Pensai tra me e me che sarebbe stato un ottimo punto di ristoro quindi mi ci precipitai. Man mano che avanzavo intravedevo una sagoma umana.
Che sia un mukenin? Devo stare in guardia. pronto ad attaccare..
In realtà scopri che si trattava solamente di un ninja di Kiri.
Mi farebbe piacere testare le mie nuove abilità..
Pensai accennando ad un sorriso e con tale smorfia sul viso. Mi avvicinai al fanciullo che era sdraiato per terra, gli porsi una mano per aiutarlo ad alzarsi e mi presentai. Egli sembrava immerso nel suo mondo con gli occhi persi nel vuoto e con la mente, probabilmente, in un'altra dimensione; ciò nonostante gli proposi di combattere. Chi sarebbe uscito vincitore: lo stile della foglia o quello di kiri?

Scusa se ho scritto poco e di nuovo scusa per averti fatto aspettare. Dal prossimo post darò il 101%. Ora vado a recuperare un pò di sonno arretrato xD


Edited by N3ss1 - 22/8/2011, 09:23
 
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¬Kob
view post Posted on 27/8/2011, 12:53





Mi chiamo Ryo



C'era qualcosa nell’aria quel giorno, vicino all’oasi. Era un profumo, una sensazione, qualcosa che ti coglie di sorpresa, quasi fosse un Dejavù, quel piccolo, profondo pensiero che ti preannuncia che sta per cambiare tutto. Era la prima volta che il giovane Kiriano lo sentiva, era quasi come un brivido, giù per la schiena, leggero, delicato, quasi come uno spiffero d’aria fredda, e certamente non appariva così pericoloso, ma aveva un ché di misterioso, oscuro, qualcosa di attraente, almeno per quelli del mestiere. Nel mondo ninja non è raro trovare ragazzi di paesi diversi confrontarsi su un campo di battaglia, o semplicemente contendersi per soddisfare una curiosità o un capriccio. Ryo non era da meno, amava come tutti confrontarsi, soprattutto con se stesso, e proprio per questo motivo rifiutava raramente un invito, in particolar modo se si trattava di un ninja di Konoha. In passato aveva già avuto dei trascorsi con diversi elementi di notevole levatura, collaborando semplicemente oppure combattendo, e ne era sempre rimasto sorpreso ed affascinato. C’era sempre qualcosa che possedevano i ninja della foglia, qualcosa di fuori dal comune che rendeva tutto più interessante, almeno per il piccolo Kiriano. Nonostante di esperienze ne avesse già fatte tante, ogni volta che si ritrovava in un qualche modo a stretto contatto con i ninja del Konohagakure, scopriva sempre qualcosa di nuovo, qualcosa di eccitante, divertendosi anche quando non era il momento di giocare.


[...]



RRyo era rimasto accasciato contro il tronco di quell’albero per quasi una decina di minuti, lasciando libera la mente alla sua immaginazione, senza alcuna catena o briglia che la fermasse e la riportasse al suolo, e con gli occhi persi a guarda quel piccolo manto d’erba selvatica, quegli occhi profondi, si limitava ad ascoltare i suoni della natura, degli alberi, mentre di tanto in tanto alzava lo sguardo verso quel cielo grigiastro, tipico del luogo. Rimase così abbastanza a lungo da non voler più rialzarsi, anche quando non fu più solo presso quell’oasi celestiale che coronava il paesaggio boscoso alle sue spalle. Non ci aveva messo molto a capire che stava arrivando qualcuno, nella quiete più assoluta anche il minimo rumore fuori posto riesce ad allarmare gli elementi più distratti, e di sicuro il rumore roco dei passi salterini sui tronchi degli alberi non si poteva non notare, quella serie di copi netti e precisi lo avevano a poco a poco fatto trasalire, riportandolo in breve tempo sulla terra, ormai sicuro che qualcosa lo avrebbe coinvolto. Era una sensazione fugace, un brivido passeggero, ma qualcosa gli diceva che la figura in arrivo lo avrebbe coinvolto in qualcosa, ed in qualche modo era così. Era un ninja di Konoha, uno dei tanti che vagano per le terre straniere senza meta, piuttosto estroverso come shinobi. Ormai il giovane Ryo sapeva che non era mai semplice fare conoscenze in un ambito sconosciuto, uno come un semplice punto di ristoro presso un oasi, ma aveva visto in quel ragazzo qualcosa che non aveva mai riconosciuto prima. Pareva essere abbastanza socievole, o almeno sembrava dalla sua frettolosa presentazione, e quel ghigno beffardo che aveva sulla faccia rendeva facile leggere quel ragazzo come un libro aperto. Era abbastanza giovane, non avrebbe avuto più dell’età del Kiriano, e leggermente più basso dello stesso, appena cinque centimetri, ma colmava tutto con un aria sicura, speranzosa, che il Mikawa aveva raramente avuto e raramente aveva visto.
Il ragazzo si era avventato velocemente sul genin della nebbia, e porgendogli una mano in segno di aiuto si era presentato, aveva detto il suo nome, Francix, offrendo aiuto e un combattimento al piccolo Kiriano, che quasi si sentiva in dovere di accettare. Non era in allenamento, ed era piuttosto sicuro che gli avrebbe fatto comodo riprendere in mano il suo status fisico prima di ripresentarsi all’ufficio missioni di Kiri per riprendere il lavoro, ed oltretutto, in un modo o nell’altro, era quello che sperava sarebbe successo sin da quando aveva messo piede in quell’oasi piccola ed accogliente, forse troppo per ospitare un combattimento tra due ninja di paesi opposti. Aveva desiderato tanto un occasione che gli permettesse di allenarsi e di combattere, che gli permettesse di schiarirsi le idee e che lo mettesse nell’ottica giusta per tornare a vivere come sempre aveva fatto, e quel ragazzo straniero era capitato a fagiolo.
Ryosuke si alzò grazie all’aiuto del ragazzo, non lo aveva fatto tanto perché ne aveva bisogno, quanto più per non essere scortese nei confronti del nuovo arrivato, ed una volta risposto a quella smorfia che si era dipinta sul volto del Konohano alzò l’estremità del labbro, assumendo un sorrisino sghembo che solitamente faceva in situazioni a lui particolarmente divertenti, si distanziò da lui con qualche passo, avvicinandosi alla fonte d’acqua poco distante, e dopo aver raggiunto una distanza che non avrebbe superato i quattro o cinque metri rispose alla sua presentazione in modo molto semplice, netto, senza lasciar trasparire alcuna forma emotiva che lo potesse tradire.

«Mi chiamo Ryo»



Non lasciò, poi, passare alcun pensiero per la testa, svuotò tutto ciò che poteva esser rimasto in sospeso tra i suoi pensieri, cancellò il mondo ed il suo passato dalla sua testa, e quasi dimenticandosi perfino con chi combattesse si mise nell’ottica del combattimento. In un attimò lasciò cadere quell’espressione cortese dal suo viso, lasciandola mutare in una vuota maschera priva di emozioni, e senza aspettare alcun ché, senza il minimo preavviso, si permise di iniziare il combattimento. Con uno spostamento veloce, ma comunque limitato rispetto allo standard massimo che di solito raggiungeva il Mikawa, prese attraverso i guanti con lamina un due Kunai, di cui uno munito di bomba flash, scagliandoli in direzione avversaria, mirando rispettivamente pochi centimetri sotto la clavicola destra e al fianco sinistro, tentando un diversivo per valutare le capacità avversarie, in maniera da studiare il suo nuovo sfidante. Avrebbe poi fatto detonare la bomba Flash appena un metro e mezzo dopo averla scagliata, a circa la metà della distanza che separava i due ninja, e sfruttando quei pochi attimi di bagliore face uno spostamento in diagonale verso la destra avversaria, mantenendo una velocità ridotta del 50% circa, lasciando comunque un paio di metri dall’avversario, per poi scagliare un ulteriore Kunai, questa volta privo di alcun ausilio, verso il ninja di Konoha, mirando al centro del petto, proprio all’altezza dello sterno, per poi rimettersi in posizione, ricomponendosi in maniera eretta davanti a Francix.
Sapeva che non sarebbe stato un attacco troppo complesso da evitare, e sperava anche che quei tre Kunai appena lanciati non comportassero un grosso impiccio per quel ninja, e che facesse valere il suo nome ed il suo villaggio in una lotta mozzafiato.

• • •







Energia: Rossa
Chakra: 210/210
Condizione Mentale: Concentrato
Condizione Fisica: Illeso
Consumi: //
Techiche utilizzate://
Bonus: Velocità +60%; Forza +30%.
Malus: Chakra -30%.
Equipaggiamento: 5/5 Kunai; 2/2 Fuuma Shuriken, 1/1 Makibishi; 1/1 Carte Bombe; 2/2 Bomba Gelo, 1/1 Bomba Scoppiettante; 4/4 Fumogeni; 4/4 Flash; 1/1 Katana; 2/2 Tonici azzurri; 1/1 Tonico Rosa; 1/1 Accendino; 1/1Guanti con Lamina.



CITAZIONE

Ecco il bio post, scusa se la qualità non è altissima, ma l'ho finito reduce da una festa che si è conclusa alle 10 di mattina e non ho potuto dormire.
Comunque vorrei farti notare un paio di cose:
-Non avendo tu esplicitato la tua presentazione mi sono permesso di farti dire solo il Nome, anche perché sapendo il tuo cognome saprei la tua abilità innata se in passato, nel gdr, l'avessi già vista. (Ed io ho già avuto esperienze con lo Sharingan).
Infatti mi piacerebbe di più scoprire la tua innata durante il combattimento, sempre se la userai, in maniera da esplicitare il mio stupore e rendere la storia un pizzico più interessante. Queste sviste nel gdr possono essere usate a tuo sfavore a volte, cerca di dire il più possibile.

- So che le mie azioni in combattimento non sono descritte benissimo, è una parte difficile e sono fuori allenamento anche io. Se qualcosa non fosse chiaro vienimi pure a cercare in via privata per chiedere spiegazioni.

-Come vedi sotto al post ho inserito una tabellina per riassumere tutte le cose importanti dello scontro, e questa andrà aggiornata in ogni post. Solitamente vengono inseriti i dati variabili, come il chakra, i malus, i bonus, i consumi e le tecniche utilizzate e le armi, ma alla fine sei tu che scegli quello che devi inserire. Le informazioni base devono rientrare però. Anche tu ne dovresti fare uno tuo da mettere alla fine di ogni post per aggiornare l'andatura e lo status del tuo pg.

-Mi raccomando, impegnati e vedi di non cascare in errori gravi, come l'autoconclusività on gdr e gli errori ortografici nello scrivere. Sarebbe anche preferibile che tu usassi, per descrivere le azioni di combattimento, lo stile ipotetico in maniera da non creare problemi tra le interazioni dei personaggi. Questo avviene perché il tuo avversario, nel post successivo, potrò ideare una difesa che ti costringa a cambiare le azioni descritte nel post. (Non si modifica il post precedente, ma si fa una sorta di rettifica nel post successivo). Comunque sia vedrai tu stesso come accade. (Essendo il tuo primo combattimento ho preferito spiegarti le cose basilari)

Buon Incontro!


 
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N3ss1
view post Posted on 30/8/2011, 10:37




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Il sole continuava la sua implacabile ascesa fino all'Olimpo del cielo. Un perfetto ossimoro fra il mio stato d'animo-trasudavo malinconia- e il clima primaverile. Se qualcuno avesse visto dall’alto la radura dove mi trovavo non avrebbe osservato altro che due impercettibili puntini, quasi formiche, che si muovevano ed interagivano e poi un immensità di verde che si espandeva fino all’orizzonte dove il panorama si faceva sempre meno ospitale e oltre il quale l’occhio umano non poteva andare in quanto incontrava fitti banchi di nebbia indice del fatto che Kiri non era poi così lontana. A dispetto di ciò, in questa radura una pace assoluta vigeva e assoggettava tutti i presenti ad una forma di cortesia quasi insolita. Non era consueto ,infatti, fare incontri in luoghi come quelli e soprattutto in quell’ambiente sociale e men che meno fare conoscenza. Proprio un ninja del suddetto stato si trova assorto nel bel mezzo del nulla. Cosa ci facesse li proprio non lo so e non mi curai di chiederglielo reputando la domanda un po’ troppo invadente per due persone che si conoscevano da qualche minuto appena.

Il motivo per cui io ero la, invece, lo conoscevo molto bene e visto che il mio nuovo amico non sembrava star facendo nulla di particolare gli proposi un combattimento. Gli occhi del ragazzo prima assorti e persi nel vuoto si animarono di nuova luce. Lo sguardo color del ghiaccio contrastavo con i capelli quasi dello stesso colore dei miei i quali ,però, sembravano di un nero brillante. Cingevano la fronte di una carnagione alquanto chiara, dovuta probabilmente al clima pseudo artico del paese della Nebbia. Indossava una tuta di un colore rossastro che non saprei definire ma che non avevo mai visto addosso a nessuno e che, francamente, mi ricordava il colore del sangue. Sotto di esso una sorta di bendaggio che metteva in risalto la sua muscolatura. Che si fosse fatto male recentemente?

Andò a posizionarsi a qualche passo da me. Mentre mi dava ancora le spalle una folata di vento smosse i miei capelli così scuri che in una notte tenebrosa si sarebbero potuti confondere con l’ombra, e i miei vestiti, che portavo abbastanza larghi. La katana che avevo legato sulla vita tintinnò sbattendo per terra. In quel preciso attimo il tempo si fermò, mi sentì leggero, quasi come se volessi che il vento mi portasse via in una terra sconosciuta lontano da tutte le preoccupazioni, i timori, le incertezze. Il mio neo-sfidante mi dava ancora le spalle e camminava per prepararsi all’attacco. Una camminata che mi sembrò infinta. Sbattei lei ciglia con molta più lentezza. Un attimo dopo la mia mente era affollata di pensieri e certuni si facevano strada su altri. “Perché?”, “E’ colpa tua!”, “Non sarebbe dovuta andare così..”. Parole rimbombavano ridondanti nella mia mente. Scossi il capo per allontanarle, ma invano. La sensazione di pace era stata rimpiazzata da una più forte di disagio e preoccupazione.

Cercai di concentrarmi sul combattimento che stavo per affrontare. Il ragazzo aveva trovato la sua postazione, vicino al bacino d’acqua dell’oasi, del resto era pur sempre un ninja di Kiri. L’acqua, dal mio punto di vista sembrava sporca, avevo un colore non proprio cristallino ma forse era solo l’effetto del sole. Si presentò anch’egli. Non avevo badato al fatto che non conoscessi ancora il suo nome.

«Mi chiamo Ryo»

Riflessi: si era presentato con un semplice nome; probabilmente non vuole scoprire le sue carte. È ipotizzabile quindi che adotterà un atteggiamento simile durante il corso della sfida. Lo tratterò con la stessa medicina: niente Sharingan se non strettamente necessario. Del resto ho tanti altri assi nella manica.
Di punto in bianco Ryo iniziò la sua combo. Non so per quale motivo, il mio cuore perse un battito. Ciò che avevo fatto fino a qualche secondo fa mi sembrava così astratto e ora la situazione così pragmaticamente pericolosa che quasi non sapevo cosa fare. No, non ero spaventato: iniziavo a provare quella sensazione che si ha quando si sta facendo qualcosa di importante che scarica in te una dosa di adrenalina con la quale puoi vincere, e lo sai. Estrasse due kunai dalla tasca uno dei quali era “farcito” con un flash.

Dunque, molto rapidamente, indietreggiai in diagonale per sottrarmi ai kunai. Accadde tutto in un attimo data l'esigua distanza fra me e il mio avversario. Io, avendo notato la presenza del Flash, tenevo gli occhi serrati. Attraverso le palpebre, anch'esse irradiate di luce, potei percepire quando la luce emanata dalla bomba si affievolì. In questo frangente, con la mano tentoni, estrassi a mia volta una bomba Flash. Feci un pò di fatica a localizzare l'avversario-di primo acchitto ero pur sempre un pò stordito- il quale aveva approfittato del diversivo per effettuare uno spostamento in diagonale alla mia destra e per lanciarmi un kunai diretto al petto. Grazie ai miei particolari riflessi riuscì a salvarmi in calcio d'angolo, spostandomi a sinistra così da non avvicinarmi ulteriormente a Ryo ma allo stesso tempo da non allontanarmi. Elaborai rapidamente una strategia. Lancia e feci detonare il Flash quasi immediatamente, nel frattempo andai incontro al mio avversario moltiplicandomi attraverso il Bushin no Jutsu.
Tecnica della Moltiplicazione del Corpo - Bunshin no Jutsu
Villaggio: Tutti
Posizioni Magiche: Tigre, Cinghiale, Bue, Cane
Descrizione: Questa tecnica permette di creare dei cloni di se, composti unicamente di chakra. I cloni si presentano come una copia esatta del ninja che le ha create. Le copie possono essere create ad una distanza massima di 3 metri dall’utilizzatore. Le copie possono allontanarsi dal ninja che le ha create di circa 10 metri, superata questa distanza si dissolvono. La resistenza agli urti è minima, infatti ciascuna copia è distrutta appena subisce un qualsiasi contatto. Il numero di cloni creati non deve mai superare il massimo espresso sotto. Un clone che non fa nulla di particolare dura 6 turni mentre un clone costretto a correre o altro dura solamente 3 turni. I cloni creati con questa tecnica non possono attaccare ne simulare un attacco. Possiedono però la controparte illusoria di qualsiasi arma base in possesso del loro creatore. Possono muoversi camminando o correndo, abbassarsi e muovere gli arti con media velocità, e saltare. Non possono fare tecniche e non hanno forza. Se toccati svaniscono.
[massimo copie: Studenti 3, Genin 5, Chunin 7, Jonin 12, Sp Jonin 15]
Tipo: Ninjutsu
(Livello: 6 / Consumo di Chakra: Bassissimo per Copia)

Le copie erano solo tre ma non era questo l'importante; erano solo un diversivo. Dopo l'effetto del flash, io e il mio drappello di copie, di cui io ero il fanalino di coda, ci saremmo trovati tu per tu con il quale le copie avrebbero ingaggiato un corpo a corpo. ero perfettamente conscio che sarebbero svanite subito ma avevo bisgno di tempo per la prossima tecnica: Il muro d'acqua.
Muro d'Acqua - Suiton: Suijinheki

Villaggio: Konoha
Posizioni Magiche: Serpente con indice destro fuori.
Descrizione: Tramite questa tecnica il ninja crea davanti a se un resistente muro d'acqua, che gli permette di preteggersi da attacchi di fuoco e dalle armi da lancio. A seconda delle necessità il muro può assumere una forma cilindrica e proteggere il ninja a 360°, in quel caso però la sua robustezza risulterà indebolita. Il consumo varia da Medio in presenza di una consistente quantità d'acqua (almeno 20 litri concentrati entro 3 metri dall'utilizzatore) ad Alto in assenza della suddetta condizione.
Tipo: Ninjutsu
(Livello: 4 / Consumo di Chakra: Variabile)

Con essa è infatti possibile creare un muro d'acqua nelle immediate vicinanze del ninja. Io lo avrei creato a forma di cilindro intorno al mio nemico, così da lasciargli un unica via di fuga: l'alto. Ce l'avrebbe fatto il mio pseudo-nemico a reggere all'offensiva tanto rapida da non dare nemmno il tempo di pensare?


Sicuro, fiero, senza pietà.


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Energia: Verde
Chakra: 200/200
Condizione Mentale: Concentrato
Condizione Fisica: Illeso
Consumi: //
Techiche utilizzate://
Bonus: Riflessi aumentati
Malus: //
Equipaggiamento: 1/2 Flash, 5 Fukibari, 5 shuriken, 4/5 Kunai, Lancia Fukibari, Filo d'acciaio, carta Bomba, Tonico, Aikuchi, Guanti, Katana



In pratica la mia offensiva è così strutturata. Dopo aver schivato il tuo attacco. Lanciò il Flash e lo lascio detonare. Quindi vengo verso di te moltiplicandomi. Data la distanza, ti raggiungo praticamente immediatamente. Qui faccio si che le due copie ingaggino un corpo a corpo con te per tenerti impegnato. Tu non sai se una delle due sono realmente io. In realtà il mio pg è rimasto leggermente più indietro ed usa la tecnica del muro d'acqua che se da un lato è una tecnica difensiva io la uso per creare un cilindro senza basi intorno a te. E' abbastanza laborioso ma il tutto si compie in pochi attimi.


Edited by N3ss1 - 31/8/2011, 11:25
 
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¬Kob
view post Posted on 22/9/2011, 19:47




Combattimento alla Cieca



Il sole splendeva ormai alto nel cielo, arrivato quasi completamente sopra il tetto del mondo, ad osservare i suoi figli e le sue figlie durante una nuova giornata. Risplendeva ogni giorno, in egual modo, su tutto il territorio del mondo, illuminando di quella luce abbagliante le foglie sulle fronde degli alberi, le superfici cristalline delle acque cerulee ed i visi delle persone provenienti da ogni dove, baciate da quei caldi raggi così lontani. Quella era una mattinata particolarmente buona per godersi il panorama del mondo. Poi c’era il vento, calmo e delicato, che ti accarezza la pelle come una piuma, ti leviga il volto e nel mentre ti scompiglia i capelli, che sembrano non voler restare a posto nemmeno un poco. Non sembrava nemmeno possibile che appena poche ora prima lo stesso vento fosse impetuoso, travolgente, tanto da scompigliare le foglie sugli alberi, costringendole a staccarsi dai rami e a volar via, nell’etere oscurato da grosse nubi cariche di tempesta. Rispetto a quella mattina, quando ancora le luci dell’alba ancora non si erano fatte vedere, il tempo era cambiato quasi radicalmente, mostrando una giornata degna di essere vissuta.
Sotto al sole di quella bellissima giornata, tra un sospiro di vento ed un altro, Ryo si era decisamente limitato nella sua offensiva. Non si era nemmeno impegnato, o aveva riflettuto su ciò che stava facendo. Quasi fosse stato il movimento più naturale del mondo, era partito come una scheggia, come se non si fosse mai fermato, come se non fosse reduce da alcun infortunio. Si era dimenticato completamente del dolore, aveva fatto tabula rasa nel suo cervello, aveva lasciato da parte il resto del mondo, e con il movimento più fluido e leggiadro che si potesse mai vedere aveva fatto la sua prima mossa. Niente di troppo complesso, aveva semplicemente calcolato le distanze del suo avversario, osservato i suoi movimenti, riflessi, aveva fatto in modo di avere un quadro generale del suo avversario e della situazione complessiva, ideando a poco a poco la sua strategia. Quel giovane che aveva davanti, non se l’era cavata poi male, si era mosso bene su quel campo da gioco veloce e preciso, evitando i lanci delle armi del Kiriano, e rispondendo con la stessa moneta sul giovane Ryo. Era stato furbo, si era limitato ai movimenti più semplici, basilari, ma niente era sfuggito all’occhio attento del Mikawa, che in un attimo era riuscito ad inquadrare il suo avversario. Era abituato a valutare la situazione più veloce nel minor tempo possibile, e date le sue stesse statistiche mai era stato un problema. Quel Konohano che gli stava davanti aveva degli ottimi riflessi, era riuscito ad accorgersi del flash e a prendere le giuste precauzioni, ed allo stesso tempo aveva contrattaccato, tutto in pochi attimi. Era stato veloce, aveva organizzato un’ offensiva semplice in pochi attimi, ma non lo era stato abbastanza. Gli Occhi di Ryo non si erano fermati un attimo, e come se la situazione fosse stata fermata si erano accorti di ogni movimento, ogni respiro, ogni battito, di ogni sussulto. Per quanto si potesse nascondere dietro quello sguardo di ghiaccio, il Kiriano era riuscito comunque a leggerlo, a capirlo.

Proprio come aveva fatto precedente il Mikawa, anche il ragazzo della foglia aveva una buona manualità e destrezza, ed una volta schivate le armi da lancio aveva risolutamente contrattaccato utilizzando lo stesso metodo. Un flash, veloce, furbo, gli era bastato lanciare a terra una semplice pallina ed aveva ottenuto un’altrettanto efficace azione diversiva. Non era stato frettoloso, aveva evitato di utilizzare delle armi per un attacco semplice e frontale, in maniera da preservare le risorse per quando lo scontro si sarebbe fatto più interessante, ed intanto aveva avanzato i preparativi per la sua offensiva. Ryo si era limitato a chiudere gli occhi, cercando di ripararsi dalla luce il più possibile, e stando attento con gli altri sensi a ciò che gli accadeva nel territorio circostante fece qualche balzo indietro, in maniera da distaccarsi dal suo avversario. In quei pochi attimi, immagini e sensazioni si susseguirono in una spirale di idee e piani all’interno della testa del giovane della Nebbia, elaborando i dati che aveva appena ricavato, e tentando di prevedere l’esito del combattimento. Anche se era riuscito a valutare il livello di quel Francix, però, non era ancora detta l’ultima parole, anzi, l’incontro era appena iniziato.
Il padrone del Chikotsumyaku aprì gli occhi appena un secondo dopo, ormai sicuro che l’effetto del Flash avversario fosse finito, ed a circa un paio di metri di distanza dal suo avversario si preparò a difendersi dalla sua offensiva. Durante quel brevissimo lasso di tempo in cui il giovane era stato privo del senso della vista, il Konohano aveva approfittato della situazione per utilizzare una qualche tecnica di moltiplicazione, materializzando nelle sue vicinanze tre copie, identiche all’originale, e quindi potenzialmente problematiche. Non sapeva ancora se quella era una semplice tecnica illusoria, oppure se quelle che aveva davanti erano copie corporee, pronte ad attaccare e abbastanza pericolose da ferire. Anche se quel ragazzo che si trovava davanti non sembrava troppo in alto nei ranghi della scala gerarchica Ninja, non poteva ancora immaginare il piccolo Ryo contro chi si stava scontrando, e quali tecniche o abilità potesse possedere un ragazzo di Konoha. Oltretutto aveva già fatto le sue esperienze con il villaggio della foglia, ed aveva imparato a non stupirsi più di coloro che ne fanno parte. Fece un ultimo balzo indietro, arrivando a quota tre, e piegandosi leggermente sulle ginocchia prese la spinta necessaria per issarsi in aria, in maniera da difendersi adeguatamente da quelle copie, e proprio mentre si esibiva in una capriola leggiadra e veloce approfittò della situazione per sferrare, all’interno del movimento rotatorio, due calci diretti alle due copie più prossime, troppo vicine ormai per schivare un attacco del genere, per poi atterrare a piedi uniti, distanziandosi sempre più, e a poco a poco, da quegli avversari molteplici. Non si era accorto mentre si destreggiava in aria, che uno dei Konohani a lui difronte aveva mantenuto leggermente le distanze, rendendosi più lontano rispetto alle altre copie, ed occupando un brevissimo lasso di tempo aveva posizionato le mani a formare un sigillo, attivando così, inaspettatamente una tecnica acquatica che il giovane Mikawa aveva ben nota. Solo all’ultimo secondo si rese conto di ciò che stava accadendo, o per meglio dire, era accaduto, e mentre si trovava circondato da un cilindro d’acqua, sbucata dal terreno, approfittò della copertura della visuale del suo avversario per organizzare, sempre nel minor tempo possibile, il suo attacco. In un attimo prese da una delle sacche porta oggetti alla vita un piccolo oggetto tondo, una sfera poco più piccola del palmo di una mano, e mentre con la mano destra raggiunse uno dei fuuma shuriken piegati e riposti dietro la propria zona lombare della schiena iniziò a controbattere sul nuovo avversario. Alzando leggermente il gomito sinistro e dandosi una spinta verso l’esterno, avrebbe perforato quell’acqua fredda, e prima che potesse uscire completamente da quel cilindro avrebbe lanciato a terra quel fumogeno appena agguantato, lasciando diffondere in pochi attimi una densa coltre nube di fumo viola, per mascherare i suoi movimenti. Aveva dunque preso le distanze dal suo avversario, anche se i metri che li dividevano erano ancora pochi, e concentrandosi particolarmente sulla Copia che aveva appena evocato quella tecnica, occupando tutti i sensi che possedeva per localizzarla nuovamente, avrebbe aperto di scatto la sua arma, nascondendo velocemente una carta-bomba sotto alle lame, ed eseguendo un movimento rotatorio per imprimere maggiore forza e velocità al colpo avrebbe lasciato andare l’arma, diretta al busto avversario, all’altezza dell’anca sinistra.

Era stato veloce, non si era preoccupato di limitare le sue capacità, sapeva, in fondo, che quel giovane non voleva mostrare tutte le sue carte, ed il modo migliore per costringerlo a farlo, pensava il giovane Mikawa, era di sicuro quello di metterlo alle strette, per poi sfoggiare un incontro mozzafiato. Ryosuke si era mosso velocemente, molto più del Konohano secondo le valutazioni che aveva fatto precedentemente, ed in un attimo aveva ripreso in mano la situazione, attaccando nuovamente all’interno di quella nube di fumo, ormai espansa al massimo, eppure non aveva finito di giocare le sue carte. Senza aspettare un solo attimo, il Kiriano si tolse la giacca, ormai impregnata completamente d’acqua, lasciandola cadere a pochi passi di distanza, e potenziando ulteriormente i suoi arti inferiori [Controllo del chakra: attivazione], facendoci scorrere una leggera quantità di chakra, si sarebbe messo a correre, concentrandosi sui rumori che avrebbe prodotto il suo avversario, fino ad arrivargli a circa un paio di metri di distanza, più precisamente alle sue spalle. Con un movimento velocissimo e preciso avrebbe dunque rivolto il suo sguardo verso la nuca avversaria, o almeno avrebbe tentato di indovinare dove si trovasse a giudicare dai movimenti e dai suoni che riusciva a sentire, tra cui anche quello della sua giugulare, che a così pochi metri di distanza pareva quasi avere la stessa intensità di un tamburo. Avrebbe dunque ritratto leggermente il polso della mano destra, avvicinandolo al fianco, e aprendo bene la mano, concentrandoci sopra una buona dose di chakra, si preparò velocemente a sferrare l’ultimo attacco di quella serie [Palmo Distruttivo]. Sarebbe stato un colpo preciso e potente, che avrebbe dovuto danneggiare sostanzialmente il braccio destro del ragazzo direttamente alla base, la spalla, come minimo dislocandola se tutto fosse andato secondo i piani del ragazzo. Poi avrebbe indietreggiato, di almeno quattro o forse cinque metri dal ragazzo della foglia, uscendo dalla nube di fumo e prendendo le adeguate distanze per reagire ad un eventuale contrattacco. Dopotutto era veloce, molto veloce, anche per molti dei ninja del rango superiore al suo, e questo lo aveva sempre saputo. Il Chikotsumyaku, la sua particolare abilità innata, gli aveva permesso un potenziamento del corpo fuori dal comune, permettendogli di raggiungere velocità elevatissime e di acquisire una forza notevole, anche se questo accadeva a discapito del suo chakra, da sempre scarso nelle quantità.

“Vediamo di Divertirci…”



• • •







Energia: Rossa
Chakra: 185/210
Condizione Mentale: Incuriosito
Condizione Fisica: Illeso
Consumi: Controllo del chakra: attivazione [Bassissimo]; Palmo Distruttivo [Medio].
Techiche utilizzate: Palmo Distruttivo.
Bonus: Velocità +70%; Forza +30%.
Malus: Chakra -30%.
Equipaggiamento: 1/5 Kunai; 1/2 Fuuma Shuriken, 1/1 Makibishi; 0/1 Carte Bombe; 2/2 Bomba Gelo, 1/1 Bomba Scoppiettante; 3/4 Fumogeni; 3/4 Flash; 1/1 Katana; 2/2 Tonici azzurri; 1/1 Tonico Rosa; 1/1 Accendino; 1/1Guanti con Lamina.



CITAZIONE

Controllo del Chakra
Base
Permette al ninja che possiede un sufficiente controllo del chakra di convogliarlo nella muscolautura per ottenere un bonuns in una statistica pari al 10%, per un turno ogni combattimento, al massimo per 15 minuti consecutivi in Quest per Giorno.
Costo Attivazione: Bassissimo.

Palmo Distruttivo
Tipo: TaiJutsu
Villaggio: N/A
Un violento colpo dato con il palmo della mano aperto. Per poterlo eseguire efficacemente bisogna avere una forza non indifferente. Date le linee di forza sfruttate in questo attacco anche se il ninja dovesse subire un contrattacco il corpo ne risentirebbe con tutte le probabilità solo degli effetti (ridotti) senza tuttavia intaccare la forza o la buona riuscita di questo.
(Livello: 4 / Consumo: Medio)


CITAZIONE

Ecco il mio post. Scusa il mio immense ritardo ma ho avuto molti problemi di connessione ed in vita privata, e sfortunatamente fino a pochi giorni fa non ho potuto iniziare a scrivere niente.
Spero ti sia tutto chiaro nel mio post, nel caso puoi chiedere come sempre, l'unica cosa che vorrei farti notare sono i tempi di azione del mio pg, che utilizzando tutta la velocità di cui dispone +10% derivante dall'abilità "Controllo del Chakra" accorcia di molti i tempi delle descrizioni. Tutta la mia azione offensiva avviene in pochi attimi, e soprattutto la differenza di secondi tra l'attacco con il Fuuma Shuriken ed il Palmo distruttivo è di massimo due secondi. Vedi tu poi come gestirti con il resto delle zioni descritte da me.

Se hai bisogno di chiarimenti o altro non esitare a contattarmi.




Edited by ¬Kob - 25/9/2011, 14:14
 
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