Sharingan lv 1, Francix Uchiha

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N3ss1
view post Posted on 26/7/2011, 11:50




[Power up: Energia Verde ]
Parlato
Pensato
Parlato altrui

Il sole si accingeva a fare la sua comparsa in cielo. Ero di fronte ad uno spettacolo davvero singolare, di quelli che rimangono impressi: i raggi iniziavano ad irradiare la zona circostante alle sculture dei kage cingendoli di un aurea non indifferente, prima timorosi poi sempre più decisi fino ad illuminare ogni facciata di ogni casa, ogni macchina, ogni volto di ogni persona che –come me- sveglia a quell’ora voltava lo sguardo per assistere al risveglio della natura. Ma su quell’immenso manto cobalto un piccola circonferenza biancastra si lasciava intravedere, timida e sorniona, pronta a fare le valigie se il sole si fosse arrampicato fino al punto più alto del cielo, ma allo stesso tempo paziente perché sapeva che a breve sarebbe tornata a splendere eburnea più di tutti gli altri astri, come una vera e propria regina della notte.
Singolare l’idea che si erano fatti gli antichi egizi, un idea che noi oggi considereremmo ingenua ma che faceva apprezzare loro il sapore della vita giorno per giorno: questa civiltà supponeva che durante la notte avvenisse un titanico scontro fra le forze del bene, rappresentate dal sole, e quelle del male, rappresentate non tanto dalla luna-alter ego del sole- quanto dalle tenebre. Perciò spendevano ricchezze, tempo e fatica per adibire templi dove imponenti statue preservavano la pace e l’armonia del creato.
Riflettevo nel prato giapponese adiacente casa mia. Lo sguardo perso nel vuoto tradiva la mia preoccupazione per qualcosa di oscuro. Soffiava del vento gelido che mi accarezzava la pelle talvolta facendomi trasalire. Ciò nonostante io rimanevo lì, impassibile e altrettanto freddo. Di tanto in tanto qualche uccello si destava dal suo nido per scorrazzare nella volta azzurra cercando di catturare qualche preda, magari da portare ai cuccioli che teneva al sicuro nella propria tana. Da casa mia, che come ho già accennato non distava molto dal luogo in cui mi trovavo uscì qualcuno, una sagoma man mano si avvicinava e si faceva sempre più riconoscibile; era un mio amico di vecchia data: Raiden.
Ci conoscevamo da molto, anzi moltissimo tempo e, sebbene fosse leggermente più grande di me, ci intendevamo su tutto al volo. Dalla mia espressione si accorse subito che qualcosa non andava. Dunque, apprensivo, si sedette accanto a me e mi chiese
Fratello, che hai?
La nostra intesa era così intensa che mi considerava un suo consanguineo. Ed era lo stesso per me. Era rasserenato dalla sua figura. Non volendo destare le sue preoccupazioni, cambiai rapidamente espressione e mi allungai per terra. Per tutta risposta Raiden prese il pacchetto di sigarette che aveva nella tasca e se ne accese una, poi me ne offrì e io non disdegnai l’invito. I nostri genitori non sapevano ovviamente di questa nostra attività ed era un altro elemento che ci univa e ci rendeva ancora più coesi. Poi aggiunse:
Dimmi cosa ti turba. Sai che a me puoi dire tutto.
Io esitai un attimo. Non sapevo se mostrare una mi debolezza; non faceva parte del mio carattere ma, valutata la situazione, pensai che forse Raiden avrebbe potuto aiutarmi. Allora dissi, molto pacatamente:
Sono un po’ preoccupato. Come sai è da poco che sono genin e al mio attivo ho solo un allenamento che, seppur di una settimana, non mi ha fatto maturare quel gran ché. Non penso di aver abbastanza potere..
Mi fermai un attimo. Riflettei su come dosare bene le parole, poi soggiunsi:
Del resto, non sono riuscito ancora a padroneggiare l’abilità del nostro clan ..
Non volli aggiungere nient’altro. Mi sentivo alquanto al disagio. Un momento di silenzio seguì questo mio monologo. Raiden stava per finire la sigaretta. Uno stormo di uccelli ci passò sopra. Volavano compatti verso una meta a me sconosciuta. Il colore delle loro piume, tutte carbone, faceva in modo che il cielo sembrasse macchiato da una goccia di caffè.
Se ti farà stare meglio, ti insegnerò io a padroneggiare lo Sharingan, ti mostrerò come raggiungere la base del potere!
Queste parole decise squarciarono il silenzio. Di primo acchitto non realizzai bene l’idea, poi , capacitatomene, rimasi estasiato dall’altruismo del mio caro amico. Mi affrettai a dire
Quando iniziamo?
Adrenalina pura scorreva nelle mie vene anche se non lo davo a vedere. Era la tipica sensazione che si ha quando si sta per affrontare una sfida cruciale. Inesplicabile a parole. Un fremito di gioia mi attraverso il corpo. Raiden invece non sembrava entusiasmato più di tanto. A un tratto però un ghigno gli dipinse il volto.
Immediatamente, ma ad una condizione..
Si interruppe per vedere se ero attento alle sue parole.
Sono disposto a tutto per ottenere lo Sharingan, e tu lo sai bene!
Non essere così precipitoso, non farti accecare dalla brama di potere!
Il mio sguardo che fino ad allora era puntato su gli occhi di Raiden si distolse e brontolai qualcosa sottovoce ma quest’ultimo non ci fece caso più di tanto.
Durante l’allenamento sarò il tuo sensei e non il tuo amico
Scoppiai in una fragorosa risata ma un’occhiataccia mi fece capire che era una cosa seria. Per tutta risposta misi la mano sulla fronte a mò di saluto militare. Faceva parte di me buttare tutto sul ridere, specie quando si trattava di cose importanti. Ci alzammo e lo seguì fino all’arena del Clan Uchiha. Essa non era altro che un immenso spazio chiuso fra mura altissime e altrettanto resistenti per contenere possibili attacchi di alto livello; sui muri erano attaccati armi di tutti i tipi . Ero elettrizzato. Raiden si collocò a 5 metri da me guardandomi deciso.
Egli era un ragazzo sulla ventina come me, dei capelli brizzolati castani gli cingevano il volto eburneo, come la luna che avevo visto la stessa mattina. Il viso era quello di un uomo vissuto, sebbene fosse genin. Degli occhi azzurri color del ghiaccio esprimevano una profondità d’animo non indifferente, celando però la sua umanità dietro uno sguardo malvagio scevro da empatia o pietà. Dovevano suscitare il terrore del nemico che affrontava. Dal mio canto, potevo vantare anch’io una certa bellezza. Una carnagione bronzea faceva da cornice ad occhi color acciaio che non facevano trapelare alcun ché della mia personalità e mettevano spesso a disagio coloro che mi guardavano. Labbra sottili e del color rubino esaltavano il mio sorriso accomodante.
Bene, è ora di iniziare. Non perdiamo ulteriore tempo in indugi. In una prima fase, lo Sharingan altro non è che la Preveggenza, ossia l’esasperazione dei riflessi. Perciò in questo primo momento combatteremo, tu non userai alcuna arma e cercai di schivare i colpi che io ti infierirò. Concluse con una piccola nota di arrogante sarcasmo.
Una lotta alla pari, diciamo..
Pensai con ironica. Fra un battito di ciglia e l’altro gli occhi di raiden si erano tinti di cremisi, il mio colore preferito. Rimasi stupefatto. Contemporaneamente estrasse due kunai dalla sua sacca collocata dietro la schiena e me ne lanciò uno molto velocemente ed io lo schiavai . Grazie al suo sharingan, il mio “nemico” aveva intuito la mia mossa e aveva lanciato il secondo kunai di conseguenza. Usando la mia agilità feci in modo che non mi cogliesse se non di striscio. Il mio cuore perse un battito. Realizzai per la prima volta che in quell’allenamento potevo lasciarci la pelle. Intanto dalla ferita, cremisi come il colore degli occhi di Raiden, iniziò a uscire sangue a fiotti; doveva aver colpito un ramo di qualche arteria. Mi chiesi se non lo avesse fatto appositamente e rimasi sbigottito da tale precisione. Un goccia di sudore freddo scese pian piano dalla mia fronte fino a gocciolare sulla mia ferita procurandomi uno strano bruciore che non avevo mai provato prima.
Scusami ma con questa ferita hai imparato un’importantissima lezione. Sai dirmi quale?
Che la lame di un kunai può essere tagliente? Accennai ad un sorriso non contraccambiato. Cercavo di sottopormi alle regole del mio sensei ma io ho sempre odiato la leadership di qualcuno che non fossi io. Raiden lo sapeva bene e per questo non prestava attenzione ai miei commenti che avrebbero mandato in bestia il più paziente dei maestri. Era davvero un ottimo amico.
Sbagliato. Anche quello. Ma soprattutto che il tuo sharingan è si uno strumento molto potente ma non infallibile; io avevo mirato per ucciderti invece ti ho solo ferito ad un braccio. Ciò significa che non puoi fare affidamente unicamente su di esso per eliminare il tuo sfidante. Proseguiamo..
Rimasi atterrito. In quel momento potevo trovarmi a terra morto. Il mio senpai era davvero così crudele da correre il rischio di eliminarmi per cercare di inculcarmi una lezione?
Ora continueremo con un uno contro uno a mani nude. Colpiscimi, se ti riesce.
Quella forma ti altezzosità mi mando in bestia. Non sopportavo di essere considerato inferiore, sotto qualsiasi punto di vista. Adiratissimo, incomincia una corsa dissennata verso il mio obbiettivo. Arrivati a tu per tu, cercai di sferrargli un pugno al volto. Raiden non si limitò a schivare ma rispose con una ginocchiata in pieno stomaco che mi lasciò senza fiato e concluse la combo con un pungno a mani unite sulla sciena che mi schiacciò per terra lasciandomi senza sensi per alcuni minuti.



Al mio risveglio, colui che non aveva esitato a mandarmi al tappeto stava fumando tranquillamente non curante delle mie condizioni di salute. Ero stordito, ricordavo a mal’appena ciò che era successo. Non capivo per quale motivo ero stato abbattuto così facilmente. Un sapore metallico mi riempiva la bocca dalla quale, anche se non lo vedevo, sapevo uscisse altro sangue. Tranquillamente, il carnefice mi si avvicinò e mi disse con voce gelida
Alzati, continuiamo. Non sottovalutare l’avversario e non farti trasportare dalle emozioni.
Questo commento così scontato mi diede ancor di più sui nervi. In un secondo lo stato di stordimento in cui versavo fu spazzato via per lasciare spazio a nuova e più intensa rabbia. Ero pronto ad una poderosa carica quando Raiden disse correndomi incontro
preparati a ricevermi, moccioso..
Non ci vedrvo più dagli occhi. Arrivati a tu per tu cercai di sferrare un gancio ma il mio nemico lo agguantò e tenendomi per la mano mi scaraventò due metri più in la. Il sensei si fermò tra il desolato e il rammaricato, mi guardò e disse
No, non sei abbastanza concentrato, evidentemente non è ancora il momento giusto per sviluppare la tua innata, riproveremo più Avanti..
Cercai di tornare con la mente lucida e dissi, in maniera più convincente possibile,
Te lo puoi scordare; preparati!
L’adrenalina scorreva nelle vene. In battaglia mi sentivo a mio agio più di quanto non lo fossi nella vita quotidiana. Sapevo che il potere a cui potevo accedere non aveva limiti ed io stavo là, a poco più di qualche metro ad osservarlo con bramosia, conscio delle potenzialità di entrambi. Cercai di fare tabula rasa nella mia testa e mi concentrai sul mio avversario. Avevo cercato di schematizzare i suoi movimenti ma con soli due assalti era un ardua impresa. Quindi gli feci cenno con la mano di venire avanti e Raiden non si fece pregare. D’un tratto sentivo il mio corpo più leggero. Sferrò un pugno di inaudita potenza rivolto alla faccia e io lo schivai facendo una capriola all’indietro e nel mentre, ne approfittai per cercare di sferrare un corpo sotto il mento con il piede che si alzava. Colpì per la prima volta il mio avversario che stramazzò al suolo. Poi, indispettito, si alzò asciugandosi la bocca dalla quale cadeva del sangue. Quel fiotto di sostanza rossa mi galvanizzava ma dovevo cercare di non perdere il controllo per non incappare in errore. Ero sempre più concentrato sui movimenti di Raiden, ora mi sembravano naturali e quasi logici. Egli sferrò una combo: prima un calcio rivolto alle mie costole che attutì con le braccia e poi si slanciò in aria per sferrare un nuovo calcio volante stavolta nei confronti del mio viso. Approfittai dell’aver bloccato la sua gamba per usare lo stesso stratagemma che Raiden avevo utilizzato qualche minuto prima contro di me. Molto velocemente cinsi la sua gamba con le mie mani e con tutta la forza che aveva in corpo lo lanciai il più lontano possibile; quindi mi avventai su di lui. Mi accingevo a colpirlo quando fui fermato da una brusca esclamazione


Fermati!
Tuonò Raiden
Ma come?! Andavo così bene.. Alzati e continuiamo
Risposi con una nota di dissapore
Giusto , sei andato così bene che hai raggiunto il tuo scopo..
Mi toccai il volto. Ciò che di primo acchitto era meraviglia in qualche secondo si trasformò in brama di nuovo potere. Risi. Aiutai Raiden a rialzarsi e mi accinsi a salutarlo perché pensavo che l’allenamento fosse finito. Egli posò la sua mano fredda sulla mia spalla alquanto sudata per lo scontro dicendo seccamente:
Dove credi di andare? Qui non abbiamo mica finito!
Lo scrutai per assicurarmi che stesse dicendo il vero.
Cos’altro mi devi insegnare?!
Controbattei alquanto insolentemente. Sbuffo e io non potei esimermi dal fargli le mie scuse. Ero impaziente di testare la mia nuova abilità sul campo di battaglia magari per togliere la vita a qualche nemico della patria e vedere sgorgare quella sostanza dal colore che tanto amavo dalle sue vene. Macabro a dirsi ma era pur sempre una sfaccettatura della mia personalità.
Sai, sei proprio uno studente difficile, fidati, hai ancora moltissimo da imparare.
mi sussurrò con un filo di altezzosa superiorità che potevo pure ammettere dopo la mia scortesia. Riprese a parlare come se nulla fosse successo.
So che sarai ansioso di testare il tuo nuovo potere ..
Rimasi basito. Che mi leggesse nella mente?
..ma prima di buttarti all’attacco ci sono un paio di cose che ti devo dire; intanto lo Sharingan che hai appena ottenuto ti da la possibilità di sferrare attacchi a lunga gittata con le armi da lancio più precisi. Vediamo cosa riesci a fare..
Mi allungò 3 kunai. Aveva lo sguardo perso sull’orizzonte. Mi chiedevo cosa stesse osservando con tanta attenzione quando di punto in bianco allungò il dito verso un albero non molto distante.
Su quell’albero c’è un alveare di api. Vediamo quanti tiri a segno riesci a fare e vediamo se riesci a tirarlo giù dall’albero.
Senza indugiare oltre presi il primo kunai in mano. Chiusi gli occhi. Quella massa di metallo fredda in mano faceva contrasto con la temperatura corporea. Mi concentrai e immisi del chakra per attivare lo Sharingan. Era la prima volta che lo cercavo intenzionalmente e non sapevo se ci sarei riuscito. Ero esitante a schiudere gli occhi quasi come se aprendoli la mia abilità innata sarebbe schizzata via. Dunque alzai le palpebre e i miei occhi erano tinti di rosso acceso. Rassicuratomi da questo evento, mi concentrai sul bersaglio e molto velocemente scagli l’arma che tenevo stretta. Il primo lancio si rivelò un successo. La lama affilata si andò a conficcare quasi interamente nell’alveare facendo uscire le api che in sciame si muovevano nei pressi di quest’ultimo in cerca del responsabile. Guardavo con soddisfazione la scena quando Raiden mi richiamò alla realtà con una pacca sulla schiena
Dai, non possiamo sprecare tutto il giorno per due kunai di merda!
La sua brutalità nell’esprimersi mi fece pensare che egli avesse fretta in quanto non era un tipo così burbero; o forse, mi incitava solamente, come un vero sensei. Preso dall’impeto lanciai con furore il secondo kunai che andò perduto. In un attimo di ardore pensai di scaglirmi su colui il quale mi aveva fatto tanta fretta ma mi trattenni: non dovevo “ farmi trasportare dalle emozioni” per essere un buon ninja. Non credevo d’aver imparato davvero qualcosa dalle frasi fatte di Raiden. Provavo compiacimento nel stare tranquillo; non mi era mai successo. Quindi, ristabilita la quiete in me stesso, sferrai la mia arma con tutto me stesso verso il bersaglio che cadde inesorabilmente a terra andando in mille pezzi.
Complimenti, pivello!
Disse accennando ad un sorriso. Quel sorriso mi dava via libera sulle mie reazioni.
Ma come ti permetti?!
Esordì , prima di scaricare tutto il furore e la tensione del momento. Raiden rispose con una fragorosa risata; poi aggiunse tornando serio
D’accordo, ma ora non ti rilassare troppo ! Manca ancora un ultima parte dell’allenamento: ciò che concerne le illusioni. Grazie allo Sharingan potrai sfatare tutti i genjutsu di un livello non molto elevato e discernerai i cloni dai reali.
Raiden amava esprimersi con italiano aulico e io non ero da meno. Ormai ero rilassato e sentivo che niente e nessuno mi avrebbe fermato.
Se ti va ora possiamo..
NO!
Lo interruppi bruscamente io.
Lasciami qualcosa da provare in battaglia.
dissi sardonicamente per spezzare il clima che avevo creato con la mia precedente battuta.
Ho ben altri piani..
Grazie del tuo aiuto, davvero, grazie mille, non so come sdebitarmi .. Se hai bisogno di me basta chiamare, sensei
Dissi con la mia solita nota sarcastica e dopo aver salutato me ne tornai, maleficamente contento a casa.


Ho riflettuto a lungo su cosa scrivere e ho pensato: per non ripetermi la prevegenza ho già trattata nello scontro con Raiden, quindi ho pensato di approfondire i 2 poteri rimasti le armi e i genjutsu; se lo avessi protratto fino alla fine l’allenamento sarebbe stato banale, così ho dato un tocco di mistero :)


Edited by N3ss1 - 27/7/2011, 22:51
 
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¬Kob
view post Posted on 26/7/2011, 16:53




Ho letto il tuo allenamento, e devo dire che, tralasciando errori di battitura/distrazione o grammaticali, scrivi molto bene ed hai centrato a pieno il fattore Attivazione dell'innata. Hai descritto abbastanza bene la successione degli eventi, sia normali che in battaglia, ed anche se avresti potuto descrivere maggiormente le sensazioni una volta attivato il tuo sharingan, sei andato bene.
Però l'allenamento è quasi incompleto, hai descritto l'attivazione dell'innata, ti dovresti concentrare nel descrivere anche i vari poteri che acquisisci, migliorare i vari riflessi, allenare la prevegenza, il fattore copia-mosse.
Io ti consiglio vivamente di rimetterti a scrivere, e postare qui di seguito una continuazione, in modo da guadagnare anche più esperienza e quantitativo di denaro.
Nel caso in cui preferissi lasciare l'allenamento così com'è, descrivendo solo l'attivazione, riceveresti molto poco come guadagno.

 
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¬Kob
view post Posted on 29/7/2011, 19:47




Valutazione

Il tuo allenamento è esaustivo e tratta tutti gli argomenti necessari affinché tu possa avere lo sharingan convalidato. Nonostante il tuo lavoro sia sufficiente, però, ricorda sempre che questo gdr è basato principalmente sulle descrizioni di azioni e sentimenti che riguardano il tuo pg, e devi infatti migliorare su questo aspetto. Puoi impegnarti di più nel descrivere le emozioni del tuo pg, come ti ho già detto, ma devi anche cercare di ampliare le tue descrizioni o quantomeno allungare i tuoi lavori. Naturalmente ciò non dev'essere a discapito della qualità. Se riuscissi a fare un post più corposo, lungo ed allo stesso tempo di buona lettura risulterebbe più bello ed entusiasmante leggere i tuoi scritti.
Come ti ho già detto per quel che riguarda lo stile di scrittura e la qualità ci siamo, ma a poco a poco cercheremo di inglobare anche gli altri punti. Ricorrono sempre i soliti errori di battitura o distrazione, per questo ti consiglio di provare a scrivere, prima di postare su Nsr, in un programma di scrittura che ti evidenzi gli errori, forse ti sarà più facile ricontrollare il tutto una volta finito. (ATTENZIONE: Che li evidenzi e basta, non un programma con correzione automatica).

Exp: 75
Ryo: 400

Se hai problemi o domande non esitare a contattarmi ;D

 
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2 replies since 26/7/2011, 11:50   152 views
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