Notizie dal mondo del Calcio

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Drak94
view post Posted on 22/7/2011, 14:40




Serie A - Moratti "Non devo chiarire proprio nulla"


Massimo Moratti risponde seccamente alla lettera di Diego Della Valle nella quale veniva chiesto di fare chiarezza su quanto accaduto nel 2006. Il presidente viola, Mario Cognigni, dà invece appoggio al patron della Fiorentina


Massimo Moratti non l’ha presa bene, anzi. Ieri sera Diego Della Valle ha scritto una lettera aperta rivolta al patron nerazzurro, invitandolo a fare chiarezza su quanto successo nel 2006 alla luce delle nuove intercettazioni che coinvolgono anche l’Inter ma che, cinque anni fa, furono escluse dal processo sportivo. Moratti ha replicato in modo secco, rispedendo metaforicamente la lettera al mittente.
"Non vedo proprio che tipo di giustificazioni debba dare - ha precisato il patron nerazzurro - perché penso ancora che quanto accaduto allora sia contro di noi. E non voglio giudicare il tono che non mi è piaciuto per niente. Si siederanno loro attorno ad un tavolo, per una rimpatriata, io sarei noiosissimo. Veramente è un tipo di domanda che vorrei fare io a lui o a loro, quella di cosa è successo a Calciopoli. Comunque a proposito della sua buona volontà, se è buona volontà, per il momento devo dire che non ho risposte da dare, perché mi sembra che quello che mi pesa di più sia ancora tutto quello che è successo allora contro di noi, quindi non vedo che tipo di giustificazione possa trovare io da quel punto di vista, ma il contrario".
Su sponda viola, invece, il presidente Mario Cognigni ha apprezzato l’intervento di Della Valle, e dal ritiro di Cortina dà pieno supporto.
"La lettera di Diego Della Valle? Ho trovato il suo intervento scontato e necessario - ha chiosato Cognigni -. Ribadisco, tante società sono state coinvolte e solo alcune hanno pagato. E' giusto in questa fase storica fare chiarezza. Ci sembra strano che a suo tempo le indagini sono state costruite solo su una parte delle intercettazioni. Ci chiediamo perché da vittime siamo passati a carnefici? Perché è stato fatto un processo in maniera contorta? Adesso la situazione sembra molto più chiara. Perché non sedersi ad un tavolo oggi con le società coinvolte per fare una volta per tutte chiarezza?".

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Drak94
view post Posted on 22/7/2011, 15:36




Il Caso - Sneijder: ritorno al passato o al futuro?


L'olandese diventa il caso tattico più interessante di questo precampionato con un impiego che lo riavvicina molto ai suoi esordi nell'Ajax ma lo allontana da una zona offensiva che vede sempre più da lontano. Gasperini lo pungola, e lui sembra accettare la sfida. Fa bene?


Cambiare ruolo o cambiare squadra? Wesley Sneijder si trova di fronte a un dubbio che potrebbe rivoluzionare completamente la stagione sua, ma anche quella dell'Inter. L'impressione di questi primi giorni di ritiro e di coinvolgimento da parte di Gasperini nel progetto, è che il tecnico stia cercando di convincere Sneijder della sua utilità. In un ruolo che tuttavia Wes non interpreta più da alcuni anni…
Non è un mistero. Gasperini non ama il trequartista, non ha (quasi) mai giocato in vita sua con la mezzapunta e predilige le squadre corte e larghe. Più larghe sono in fase di ripartenza e meglio è: 3-4-3 o addirittura 3-5-2. Al Genoa tuttavia, dove la difesa non era certamente quella dell'Inter, era sovente passato alla difesa a quattro (quando tuttavia davanti l'arma letale era Milito) e a tratti addirittura a quella a cinque puntando sui rilanci e sul possesso palla di Motta davanti alla difesa. Ma tutti i suoi centrocampisti più estrosi sono esterni (Palacio e Sculli, più seconde punte che esterni di centrocampo), o centrali arretrati: lo erano Milanetto e Thiago Motta mentre Palladino, giocatore molto simile per caratteristiche a Sneijder, alla fine si era dovuto ridurre a fare il vice Sculli anziché giocare dietro le due punte come avrebbe voluto. Fino a che non è stato ceduto.
Ora, ci sono due aspetti da chiarire: Gasperini non è un ottuso che non cambia mai idea. Ha le idee chiare, e almeno in partenza la sua idea di Inter è con Sneijder regista, magari affiancato a Stankovic: il che significa idee, rilanci, possesso palla e suggerimenti in profondità per Eto'o o per gli inserimenti di Alvarez. La quantità di palloni toccata da Sneijder nelle prime due amichevoli è stata impressionante: in campo per 90' l'olandese ha davvero dimostrato di volersi calare in questo ruolo con abnegazione, andando a rincorrere le azioni, prendendosi qualche rischio e commettendo anche qualche errore dovuto all'eccessiva generosità. L'olandese non ha mai corso così tanto: né con Mourinho né con Leonardo. Ma ha agito piuttosto lontano dai 20 metri: dove palla a terra può diventare letale.
Wes non parla, sta zitto e lavora: non sembra convintissimo di tornare agli anni dell'Ajax, in cui in quel ruolo era un punto di riferimento, ma si sta prestando alle richieste del tecnico il quale, dal canto suo, è invece certo di quello che sta facendo. La scelta per Wes potrebbe essere quella di andarsene, a peso d'oro, guadagnando un sacco di soldi per fare esattamente quello che gli piacerebbe fare: la mezzapunta dietro due attaccanti in un 4-3-1-2 spregiudicato e offensivo che Mancini al City vuole creare con lui, e nessun altro.
La questione si fa interessante: accettare la sfida di Gasperini e correre un rischio, o prendere i soldi e scappare?
Sneijder sembra propendere per la prima ipotesi. E Moratti si rimette alla decisione del giocatore: "Spero che resti…" ha detto il presidente. Come dire, Gasperini gli chiede una cosa ben precisa: se lui se la sente, e riesce a farla, non si muove di qui.
I tifosi, magari con qualche perplessità nel vederlo più play che fly-half attendono le prove più interessanti, a cominciare dal derby di Supercoppa. Ma la domanda rimane. Cambiare ruolo o cambiare squadra?
Scommettere su Gasperini e la sua idea di gioco o prendere i soldi e scappare?

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Max Viganò / Eurosport
 
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Drak94
view post Posted on 23/7/2011, 09:32




Serie A - Buffon fiducioso "Sensazioni positive"


Il numero uno della Juventus e della Nazionale guarda con grande ottimismo la nuova stagione: "Ci siamo rinforzati, le sensazioni sono positive. Il futuro? Vorrei fare il CT di USA o Cina...". Conte accoglie Vidal ma si aspetta altri rinforzi -


TUTTO L'OTTIMISMO DI BUFFON - "Le prime impressioni sono positive perché ci siamo sicuramente rinforzati grazie ad alcuni nuovi acquisti - spiega il numero uno della Juventus, fiducioso dopo le prime settimane di lavoro col nuovo tecnico Antonio Conte - C'è la disponibilità di tutti a sacrificarsi e pensare solo alla causa comune e al bene della Juve. E questo è un buon punto di partenza. Le ultime due stagioni vanno dimenticate, o meglio vanno tenute presente per non incorrere di nuovo in determinati errori".

UN FUTURO DA CT, IN AMERICA O CINA - Un presente in bianconero per Buffon che sembra però avere le idee molto chiare anche per il futuro. Un futuro ricco di sorprese: "Tra tre o quattro anni ho nella testa la folle idea di fare il commissario tecnico degli Stati Uniti. O della Cina. Non ho mai pensato di venire qui a chiudere la mia carriera e finchè c'è la fiducia io giocherò nella Juve. Ma da tre o quattro anni ho nella testa la folle idea di fare il ct Usa. O della Cina. Sarebbero entrambe due grandi esperienze".

CONTE SODDISFATTO DEL LAVORO SVOLTO - Primo allenamento in terra canadese per la Juventus. I bianconeri sono scesi sul terreno del BMO Field, abitualmente casa del Toronto Fc, e hanno saggiato il campo su cui affronteranno lo Sporting Lisbona. Ben diverso il clima rispetto all'afa di Philadelphia: la squadra ha potuto lavorare con una temperatura ideale, resa ancor più gradevole dal un leggero venticello che soffiava dal Lake Ontario, la cui sponda si trova a due passi dallo stadio. La temperatura più bassa è stata un bel sollievo dopo il caldo patito durante la seduta atletica sostenuta in mattinata al Nova Care Complex. "Siamo in piena fase di preparazione - analizza l'allenatore bianconero durante la conferenza stampa di presentazione del match - veniamo da dieci, dodici giorni di lavoro sia dal punto di vista tattico che fisco, ma sia ieri che oggi abbiamo sostenuto allenamenti molto impegnativi e doppie sedute. Cercheremo comunque di portare gia' in campo i progressi per i quali stiamo lavorando".

VIDAL, UN CENTROCAMPISTA COMPLETO - "Il modulo è relativo, sono solo numeri - aggiunge Conte - Molto invece dipende dall'interpretazione. Si tratta in fondo di un 4-4-2, poi che gli esterni giochino un po' più avanti o indietro, non cambia assolutamente nulla. Vidal? Un centrocampista completo, molto dinamico che unisce corsa e qualità nelle giocate. Ha fatto 10 gol in Bundesliga e viene per darci una mano preziosa. Valuteremo poi tutte le situazioni che potranno presentarsi tatticamente, non dimenticando che già ora ci sono ottimi giocatori in quel reparto. Ora stiamo lavorando con i giocatori a disposizione che per me rappresentano presente e futuro. E' normale però che a questo punto dell'anno si cerchino rinforzi e di mercato parlo quotidianamente con la societa' e quotidianamente vengo informato sulle situazioni e su come si stanno evolvendo. Vedremo poi che sviluppo avranno".

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Drak94
view post Posted on 23/7/2011, 13:33




Coppa America - Tabarez "Non basta il nome per vincere"


Oscar Tabarez parla della prossima decisiva sfida tra il suo Uruguay e il Paraguay in finale di Coppa America


"Il Paraguay è una nazionale che ha alle spalle una grande storia, una grande tradizione, capace di superare le avversità e forte nel gioco aereo".
E' questa l'idea che Oscar Tabarez ha dell'Albirroja che domani sera, a Buenos Aires, contenderà al suo Uruguay la Coppa America. "Assieme a Brasile e Argentina, è anche l'unica nazionale che si è qualificata per gli ultimi quattro Mondiali, nonostante le difficoltà delle qualificazioni sudamericane", ha continuato il ct della Celeste, sottolineando anche le grandi individualità a disposizione di Martino, da Barrios, "capocannoniere e campione di Germania col Borussia Dortmund", a Valdez, "che ci ha creato parecchi problemi in passato", senza dimenticare il portiere Villar, "che ha tanta esperienza".
Certo in pochi si aspettavano una finale tra Uruguay e Paraguay. "Questo dimostra che c'è molto equilibrio in Sudamerica, tutte le squadre sono cresciute molto e il nome non basta per vincere", ha aggiunto Tabarez. Nessuna anticipazione sulla formazione che andrà in campo domani (c'è il nodo Cavani), unica certezza l'assenza del difensore Mauricio Victorino, infortunatosi contro l'Argentina.

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Italpress
 
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Drak94
view post Posted on 23/7/2011, 17:25




Serie A - Seedorf "Vogliamo un altro Scudetto"


Dopo aver portato a casa un scudetto, Clarence Seedorf vuole il bis e guardando all’Europa l’olandese si dice ottimista in chiave Champions League


SECONDO OBIETTIVO? LA CHAMPIONS - Il Milan non deve porsi alcun limite nella sua voglia di vincere. Lo scudetto conquistato lo scorso anno deve accrescere la consapevolezza nei propri mezzi e far prendere coscienza che, pur in presenza di un Barcellona che sembra imbattibile, in realtà la squadra rossonera può conquistare la Champions League.

UN MILAN INVINCIBILE? - Per Clarence Seedorf, uno dei senatori della squadra, sarebbe la quinta a livello personale. "Il Milan - ha detto l'olandese in conferenza stampa - deve pensare di poter vincere la Champions, così come deve pensare di potersi ripetere in campionato, così come deve cercare di vincere tutte le competizioni per le quali lotta in questa stagione”.

QUEL BARCELLONA TROPPO FORTE...- “Capisco che il fattore Barcellona confonde un po' le acque - continua Seedorf - parliamo sempre di calcio e nessuna squadra è imbattibile. Ognuno ha il proprio modo, il Barça al momento offre il miglior calcio al mondo con giocatori fantastici, ma non deve essere il nostro obiettivo quello di essere come loro. Il nostro obiettivo è la Champions da vincere con le nostre caratteristiche, con le nostre qualità. Dopo aver vinto il campionato l'anno scorso, dobbiamo avere ancora più convinzione dei nostri mezzi, sapendo cosa serve per vincere con questo gruppo.

L'IMPORTANTE E' RIMANERE CON I PIEDI PER TERRA - “Senatori? Con l'impegno dimostrato abbiamo fatto capire al resto della rosa che bisogna continuare a lavorare come prima e forse fare qualcosa di più. C'è grande autostima ma anche il dover rimanere realistici sui nostri mezzi. Non siamo il Barcellona a livello individuale, ma questo non vuol dire che non possiamo vincere la Champions", ha aggiunto il giocatore.

IL RUOLO LO DECIDE IL MISTER! - A Seedorf guai a parlare di ruolo in cui si vede meglio o di spazio da doversi ritagliare in questa squadra. “È la decima stagione al Milan e fate sempre la stessa domanda - dice rivolto ai giornalisti - chiedete all'allenatore dove mi vede. La mia preferenza la sapete e non la ripeto più, ma sapete anche che sono sempre a disposizione della squadra e dell'allenatore, come sempre in carriera".

LA CONCORRENZA NON FA PAURA - Seedorf non teme concorrenza, è sempre più convinto dei propri mezzi. "Per me non ci sono mister X o altro. Spero che Milan porti a casa tanti calciatori buoni anche nel mio ruolo, perchè più siamo forti più abbiamo possibilità di vincere. È fondamentale avere opzioni e scelte per una grande squadra come il Milan; aumenta la comeptizione tra di noi ma anche la nostra competitività" ha detto il centrocampista orange, che ha parlato dei gol che puo' segnare in una stagione a seconda del ruolo che interpreta.

GLI OBIETTIVI? NON SOLO I GOL - "Il minimo sarebbero 10 gol a stagione quelli che vorrei fare, spesso ci sono riuscito. Certo, la posizione in campo condiziona molto ("da mezz'ala ne faccio 6-7"), ma ci sono obiettivi un po' diversi, non legati al gol. Ad esempio, per gli assist dell'anno scorso sono contento, ho fatto tanti assist vincenti, voglio essere determinante per il gioco del Milan, questo è importante per me e per quello che ci si aspetta da me. Vincere come squadra è sempre meglio degli obiettivi personali, lo scudetto è un punto di partenza di questa squadra per questa stagione a livello di convinzione dei propri mezzi" si dice sicuro Seedorf, che ha confermato di aver visto un Ibrahimovic molto motivato.

SU IBRA E CASSANO... - "Zlatan l'ho visto molto bene, motivato, riposato. Cassano? Fa più fatica, ha un altro fisico, ha bisogno di lavorare tanto, ma anche lui presto si metterà a posto. Sono due giocatori diversi a livello fisico, ma nonostante questo ho visto Cassano in amichevole con tanta voglia di divertirsi e di fare che lo hanno portato a fare assist e gol".

UN COMMENTO ALLE PAROLE DI PRANDELLI - Le parole di Prandelli che ha invitato i calciatori a farsi spazio nei club se vogliono sperare di essere convocati per gli Europei dei prossimo anno, riferite anche a Cassano, per Seedorf suonano molto come stimolo. "Penso che non sia vero che non ci sono titolari in una squadra. Si sa quali sono i titolari e quali no. Ibra è in ballo? Non credo proprio. Nel caso di Cassano valuterei quanti sono i titolari, quanto spazio pensa di potersi ritagliare e quanto pensa di poter fare bene e mettersi in evidenza con quello spazio. Se pensa di non avere sufficiente spazio per soddisfare le esigenze del CT, allora ci penserei, ma io lo vedo qui tranquillo, penso abbia intenzione di lottare per ritagliarsi più spazio possibile quest'anno al Milan".

CHI TEMERE NELLA PROSSIMA STAGIONE? - E sulle rivali, Seedorf inseriscce Juve, Milan e Napoli, tutto sommato le solite. "La Juve la vedo molto motivata e con un ambiente pieno di entusiasmo, l'Inter ha preso un grandissimo allenatore che ha dimostrato con meno mezzi di poter competere a grandi livelli in Italia, adesso ha i mezzi e quindi farà certamente bene. Poi c'è il Napoli, che avrà più autostima e che quest'anno è anche più competitiva".

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Drak94
view post Posted on 23/7/2011, 18:15




Serie A - Esame di geometria per il Napoli


La squadra di Mazzarri batte la Selezione Trentina 6-0 e offre due tempi di calcio estivo ma ordinato. Primo tempo con Inler e Mascara in bella evidenza; secondo tempo che mette in mostra un eccellente Lucarelli e uno Dzemaili già piuttosto inserito. Il tutto in un entusiasmo da prima di lusso…


Ma quanta gente c'è? La domanda come direbbe Lubrano sorge spontanea: perché l'allegra fiumana che si dipana verso il piccolo campo di Dimaro è quantomeno lunga. E molto colorata: di azzurro ovviamente. Nella macchia azzurra della Val di Sole (nella foto AP/LaPresse una fase dell'allenamento) spiccano i non pochi curiosi trentini e i 'nemici' in vacanza nelle vallate vicine: interisti, juventini, milanisti. Tutti in incognito a spiare la creatura in divenire di Mazzarri che si presenta contro la stessa selezione trentina che ne aveva prese 15 dal Bayern e altre 6 dall'Inter.
Ma al Napoli notevolmente imballato dalla preparazione di inizio stagione non serve il pallottoliere: "Basta un buon allenamento" dice Mazzarri prima del match, che chiede applicazione e movimenti già provati nella prima settimana di ritiro.
Fa fresco, a tratti addirittura freddo con pioggia appesa al cielo e a tratti anche un bel vento: ma è niente rispetto al nubifragio di un paio di giorni fa. Il Napoli si sistema stabilmente nella tre quarti avversaria: non che il ritmo ne guadagni, visto che la rappresentativa trentina si limita a subire in silenzio e senza troppa opposizione. Qualche buon meccanismo si vede: Inler si dimostra molto efficace recuperando e ripulendo molti palloni e Donadel, inizialmente preferito a Dzemaili, gli garantisce un'ottima spalla. Palla a terra e gioco largo: Mazzarri chiede questo e il Napoli, facendo collezione di calci d'angolo. Proprio sul corner arriva il primo gol ufficiale della stagione: un colpo di testa di Mascara che corregge un appoggio di Santana, centro seguito di lì a poco dal 2-0 siglato da Maggio che al secondo tentativo supera il portiere avversario.
Mazzarri nel secondo tempo cambia completamente tutta la squadra con il giovane Jacopo Dezi, prelevato dal Giulianova, in bella evidenza alle spalle di Lucarelli insieme a Bogliacino. L'atteggiamento è identico, l'applicazione anche: la resistenza della squadra avversaria si fa anche meno intensa e per il Napoli giocare diventa pura accademia atletica. Subito un colpo di testa di Lucarelli, poi una bella conclusione di Bogliacino, quindi di nuovo Lucarelli che trasforma un calcio di rigore concesso per un fallo su Cigarini.
La gente si gode lo spettacolo nonostante la temperatura scenda considerevolmente aumentando proporzionalmente il rischio di pioggia. A scaldare il cuore è Lucarelli che gioca con una semplicità estrema e sembra già in grande condizione: doppietta a parte, sfiora il gol con uno splendido tiro al volo e poi spalanca la porta a Cigarini due volte, con un appoggio di petto. La prima conclusione del Ciga, ancora sulla lista dei possibili partenti, finisce sul fondo, la seconda va nell'angolino. Finisce 6-0
Alla fine della partita, con tribuna esaurita e prato ad accesso gratuito ormai irraggiungibile, possiamo anche rispondere alla domanda della prima riga. C'erano 2500 persone.
Napoli Primo Tempo: De Sanctis; Fernandez, Cannavaro, Ruiz; Maggio, Inler, Donadel, Dossena; Mascara, Hamsik e Santana.
Napoli Secondo Tempo: Rosati; Grava, Rinaudo, Britos; Mannini, Aronica, Dzemaili, Cigarini; Bogliazino, Dezi e Lucarelli.

Reti: 20' Mascara, 27' Maggio; 46' Lucarelli, 48' Bogliacino, 59' Lucarelli, 74' Cigarini

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Max Vigano' / Eurosport
 
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Drak94
view post Posted on 24/7/2011, 13:00




Ma quanta sfiga, caro Emiliano...


Sono molto dispiaciuto per l'infortunio a Emiliano Viviano: è un ottimo portiere, un bravo ragazzo e ha una sfiga allucinante. Ma pensate com'è strana la vita... lui si sta allenando con l'Inter, e in ritiro alla Pinetina non dovrebbe nemmeno esserci. Perché nel testa a testa alle buste tra nerazzurri e Bologna l'Inter ha vinto un confronto che non gli interessava, e solo perché il dirigente del Bologna ha sbagliato a scrivere la cifra del riscatto.

All'Inter controvoglia, per fare il secondo di Julio Cesar. Di conseguenza sul mercato...

Viviano a quest'ora doveva essere già stato ceduto da un pezzo: il Genoa aveva fatto un'offerta interessante per il portiere che aveva già un accordo con la società di Preziosi che tuttavia stava aspettando il momento buono per evitare che nella trattativa venisse coinvolto anche Palacio, un pallino di Gasperini, per il quale il presidente del Genoa vuole strappare un prezzo considerevole.

Fino a questo momento Viviano non aveva praticamente mai giocato nemmeno un'amichevole: il titolare era sempre stato Castellazzi, e in Trentino, come alla Pinetina, Viviano si era limitato ad allenamento tecnico di mantenimento e a qualche presenza agonistica tra compagni di squadra.

Ieri un'uscita, un piede messo male, una zolla, il ginocchio che si gira e il legamento che fa crac. Il tutto proprio nell'anno in cui ti giochi un evento fondamentale da protagonista come l'Europeo.

Una gran sfiga... che a questo punto gli costa sei mesi di stop. Il 'bello' di infortuni come quello che è toccato a Viviano è che ormai sotto l'aspetto chirurgico e del recupero hai delle certezze. Se non finisci nelle mani di un macellaio e non ti fai prendere la mano da fretta e imprudenza in mesi ti alleni e in sei mesi sei in campo. A Emiliano auguro di tornare non al più presto. Ma nel momento giusto: per essere il titolare azzurro in vista dell'Europeo.

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Drak94
view post Posted on 24/7/2011, 13:19




Serie A - E' sempre Del Piero ma la Juve va ko


Bianconeri sconfitti 2-1 dallo Sporting Lisbona in amichevole. A Toronto decide la doppietta nel primo tempo di Djalò, non basta la prodezza del capitano nella ripresa


Non inizia nel migliore nei modi la tournè americana della Juventus di Antonio Conte. A Toronto, contro i portoghesi dello Sporting Lisbona, i bianconeri escono sconfitti per 2-1 al termine di una partita che li ha visti in grande sofferenza nel primo tempo, chiuso sotto di due gol.
Gran mattatore del pomeriggio canadese (in Italia era notte) è stato l'attaccante della Guinea Bissau, naturalizzato portoghese, Yannick Djalò che ha firmato una doppietta. La Juventus si è mostrata molto meno brillante sul piano atletico rispetto ai propri avversari, conseguenza del durissimo lavoro svolto negli ultimi giorni nel caldissimo ritiro di Pittsburgh. Nonostante questo, a fine gara, Conte ha fatto trasparire una moderata soddisfazione per quanto visto in campo: "Non siamo riusciti a portare l’intensità che vogliamo, ma non dimentichiamo che ieri, a 42 gradi, abbiamo sostenuto una seduta atletica pesante. Dobbiamo crescere sicuramente e alcuni giocatori devono ritrovare autostima, perché dopo due anni difficili è inevitabile avere bisogno di maggior fiducia. Mi è piaciuto l’impegno da parte di tutti, la reazione rabbiosa che si è vista nella ripresa, perché nessuno ci stava a perdere. Del resto se non volevamo correre il rischio di perdere avremmo potuto continuare a giocare contro squadre di dilettanti...".
Nel primo tempo l'allenatore leccese ha schierato un undici composto da Buffon, Lichtsteiner, Barzagli, Chiellini, Ziegler, Krasic, Pazienza, Pirlo, Marchisio, Matri e Quagliarella; ma a rendersi pericolosi sono stati soprattutto i lusitani, che controllano il gioco e colpiscono due volte con Djalò, al 14' e al 36'. Nella prima circostanza, la punta della squadra di Paciencia approfitta di una dormita juventina su palla inattiva e supera Buffon con un tocco ravvicinato dopo una sponda aerea di un compagno, più tardi è bellissimo il suo diagonale mancino dalla distanza.

Cambia molto Conte nella ripresa, con gli inserimenti di Storari per Buffon, Motta per Lichtsteiner, Bonucci per Barzagli, De Ceglie al posto di Ziegler, Martinez di Krasic, Marrone, Giandonato e De Silvestro per Pirlo, Pazienza e Marchisio; muta anche la coppia offensiva, con capitan Del Piero e Luca Toni che rilevano Matri e Quagliarella. E' una Juventus più incisiva e, dopo il gol annullato a Toni al 63', è il Primavera De Silvestro a mettersi in evidenza in un paio di occasioni. Prima della perla del solito immortale numero 10 bianconero: pallone in verticale di Marrone, Del Piero evita la trappola del fuorigioco dello Sporting e, visto fuori dai pali Marcelo, lo beffa con un pallonetto che va a depositarsi all'altezza del secondo palo. Da applausi.

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Drak94
view post Posted on 25/7/2011, 12:56




Premier League - Balotelli tenta il tacco, il Mancio lo caccia


SuperMario ne ha combinata un’altra. Nel corso dell'amichevole contro i Galaxy il calciatore ha tentato un inutile colpo di tacco e sbagliato un gol fatto. Mancini, infuriato, lo ha letteralmente cacciato. Il City ormai non ce la fa più


Ancora un “colpo di testa” di Balotelli. Anzi, nell’occasione il colpo (mancato) è col tacco. Nel corso dell’amichevole giocata dal City contro i Galaxy SuperMario ha sbagliato un gol incredibile davanti alla porta avversaria (potete vedere il video sotto l’articolo) nel goffo tentativo di cercare un colpo di tacco.
Pallone fuori e Mancini furioso. Il Mancio non ha certo contato fino a dieci prima di alzarsi dalla panchina e inveire contro Balotelli. Una sfuriata durata un paio di minuti e che è costata cara al giocatore, sostituito senza complimenti.
Tanto per completare la scenata Balotelli decide di mandare a quel paese Mancini. Un atteggiamento inaccettabile e che a Manchester ha fatto, per l’ennesima volta, fatto arrabbiare i vertici del City, ormai stanchi di sopportare le “bambinate” di un professionista, o presunto tale, costato milioni di euro.
''Noi dobbiamo sempre dare prova di serietà e di professionismo in questa circostanza Mario non si è certo comportato bene. Se hai un'occasione per segnare, devi farlo. Senza storie o inutili giochi. Ecco perché l'ho sostituito. Mandarlo fuori dopo 30 minuti credo che sia una punizione sufficiente per lui e per me la questione finisce qui. Spero solo abbia imparato la lezione''.
Per la cronaca, il City ha vinto ai rigori dopo che il match era terminato sull'1-1 nei tempi regolamentari

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Andrea Prete / Eurosport
 
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Drak94
view post Posted on 25/7/2011, 13:32




Amichevoli - Quante goleade in Serie B!


Primi test positivi per la serie cadetta. Sassuolo fa 17, Modena 11. Bene anche per Grosseto, Padova, Albinoleffe, Livorno, Vicenza e Brescia


GROSSETO. FINISCE IN GOLEADA IL TEST CONTRO LO SPORMAGGIORE - Il Grosseto ha superato con una goleada lo Spormaggiore per 22-0, squadra di seconda categoria, nella seconda amichevole precampionato per i biancorossi sul campo di Cavedago. Cinque gol ciascuno sono stati segnati da Guidone e Alfagame e il risultato è stato arrotondato poi grazie alla tripletta di Alessandro, alle doppiette di Mancini, Giovo e Soncin e alle reti di Gerardi, Allegretti e Crimi.

MODENA. 11-0 CONTRO LA VELOCE FIUMALBO - Finisce 11-0 il primo test amichevole dei gialloblù contro la G.S. La Veloce Fiumalbo. I canarini sono andati a segno con tripletta di Fabinho, doppietta di Greco e Di Gennaro e con i gol di Giampà, Ciaramitaro e Carraro. Ad arrotondare il risultato anche un'autorete di Galli.

PADOVA. 9 GOL CONTRO IL TONEZZA TEAM - Si è chiusa 9-1 per il Padova la seconda amichevole precampionato giocata oggi allo stadio di Rovereto contro il Genova International Tonezza Team. I biancorossi hanno ottenuto il risultato con una tripletta di Di Nardo, una doppietta di Lazarevic e grazie alle reti messe a segno da Cuffa, Osuji, Giovannini e Drame. A segnare il gol della bandiera per il Tonezza Team ci ha pensato Barraclough.

ALBINOLEFFE. TEST POSITIVO COL NUOVA SELVINO - L'Albinoleffe ha battuto per 11-0 il Nuova Selvino in un test amichevole disputato a Selvino. In evidenza Laner, autore di 3 reti, e Cocco, che ha firmato una doppietta. In gol anche Pacilli, Pesenti, Girasole, Lebran, Cia e Martinez. Non hanno preso parte al test Torri, Salvi, Previtali e Cristiano che hanno lavorato a parte. Karamoko Cisse è stato sottoposto stamane ad un'operazione chirurgica, resasi necessaria dopo l'infortunio dei giorni scorsi all'occhio. L'operazione è stata condotta dal prof. Paolo Ammadeo agli ospedali riuniti di Bergamo ed è da considerarsi completamente riuscita.

LIVORNO. 9 GOL NEL TEST CON LA NOVESE - Nell'amichevole di Novi Ligure il Livorno si impone per 9-0 sulla Novese. In evidenza Volpe grazie a una tripletta. Le altre reti della gara amichevole sono state segnate Volpato (doppietta), Dionisi, Bernardini, Bigazzi e Paulinho su rigore.

BRESCIA. BATTUTO IL LECCO 4-0 IN AMICHEVOLE - Ancora un amichevole per il Brescia che dopo la vittoria contro la selezione della Valcamonica di ieri oggi ha battuto per 4-0 il Lecco. Per la squadra di Scienza in evidenza Feczesin autore di una tripletta. Il quarto gol per i bresciani è stato realizzato da Budel.

SASSUOLO. 17 RETI NEL TEST CON IL FLOS FRUGI CARPINETI - Finisce per 17-0 il secondo test stagionale del Sassuolo, che ha affrontato oggi al "P. Galeotti" di Carpineti la Flos Frugi, formazione dilettantistica fioranese iscritta al campionato di seconda categoria. In grande evidenza Boakye e Falcinelli entrambi autori di quattro gol a testa. Il risultato è stato completato dalle doppiette di Consolini, Troiano, Pavoletti e Sansone e dalla rete di Valeri.

VICENZA. 6 RETI CONTRO IL GALLIO, DOPPIETTA DI RIGONI - Vince per 6-0 contro il Gallio il Vicenza di mister Baldini nella prima uscita stagionale. Le reti sono di Rigoni (doppietta), Maiorino, Mustacchio, Misuraca e Soligo.

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Drak94
view post Posted on 26/7/2011, 08:58




Coppa America - Batista esonerato, è caccia al nuovo CT


Dopo la pessima Copa America e l'uscita ai quarti di finale, la federazione argentina ha deciso di esonerare Sergio Batista quale CT dell'Albiceleste.


Era nell'aria da giorni e si attendeva solamente l'ufficialità. La pessima Copa America giocata dall'Argentina non poteva passare senza conseguenze. E così Sergio Batista, molto contestato per le scelte effettuate, è stato esonerato quale ct dell'Albiceleste, uscita ai quarti contro l'Uruguay senza mai mostrare grandi cose.
Non è perdonabile ad un tecnico di una nazionale così forte permettere ai propri giocatori di esprimersi al 50% delle proprie potenzialità. La responsabilità di Batista c'è ed era chiara e chissà quanti allenatori avrebbero voluto essere al suo posto per mettere insieme una squadra schiacciasassi con in rosa tanti talenti come non se ne vedevano da tempo da quelle parti. Del resto, disporre del miglior giocatore al mondo, comporta oneri e onori ma di certo non è uno svantaggio. Uscire prematuramente da una competizione in cui una formazione come il Paraguay, pareggiando tutte le partite, arriva in finale, non è certo un vanto.

A rendere noto l'esonero è stato il portavoce della federcalcio, Ernesto Cherquis Bialo "La Federazione ha deciso di rescindere il contratto che la legava a Sergio Batista e ora prenderà tutto il tempo necessario per capire quale possa essere il prossimo CT che sceglieremo". Tanti i nomi validi per prendere il posto di Batista. Al momento il più accreditato sembra essere quello di Alejandro Sabella

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Drak94
view post Posted on 27/7/2011, 09:32




Amichevoli - Milan ko dal dischetto ma che Ibra!


Rossoneri battuti ai rigori dal Bayern Monaco dopo l'1-1 del 90°. Al gol dopo 6' di Ibra risponde Kroos al 34', poi i bavaresi prevalgono dagli 11 metri. Tedeschi molto più in condizione, nei rossoneri in evidenza lo svedese e Abbiati


Come due anni fa, il Milan esce sconfitto nella sfida col Bayern Monaco valevole per l'Audi Cup e non riesce a guadagnare l'accesso alla finale del torneo, che vede anche la partecipazione di Barcellona e Internacional di Porto Alegre. A differenza di allora (il Bayern ne fece 4 al Diavolo), però, i rossoneri capitolano solo ai calci di rigore (5-3) dopo essere stati avanti di un gol grazie al solito Ibrahimovic. Decisivo l'errore dagli 11 metri di Paloschi, mentre i ragazzi di Heynckes sono infallibili. Al di là del risultato, tante le cose da rivedere in casa milanista: la condizione atletica è ancora approssimativa e i padroni di casa hanno fatto ballare spesso i campioni d'Italia, tenuti a galla da un monumentale Abbiati. Molto bene anche lo svedese, apparso già in forma campionato, mentre in difesa Nesta è il migliore.

E' IL SOLITO IBRA - Con i sudamericani appena rientrati dalla Copa America, Allegri manda in campo un Milan schierato col solito 4-3-1-2, in cui Boateng è il trequartista alle spalle del duo Ibra-Cassano; in mezzo ci sono Gattuso, il grande ex Van Bommel e Emanuelson, mentre la difesa vede la presenza di Abate e Taiwo sugli esterni e della coppia centrale Nesta-Bonera. I tedeschi partono a mille all'ora, con scambi continui negli spazi stretti tra Muller, Gomez e Kroos e un binario di destra composto da Rafinha e Robben che promette già sfracelli. Il Milan è imballato e impreparato e rischia di andare sotto dopo soli 3' ma Nesta nega la gioia del gol a Gomez con un intervento alla disperata. Il calcio è strano e al primo affondo il Milan passa: Emanuelson trova un corridoio centrale per Ibra, che a tu per tu con Neuer, non sbaglia. Lo svedese è il catalizzatore di tutte le manovre della squadra, troppo bassa al momento di difendersi dalle avanzate avversarie e incapace di ripartire con la palla tra i piedi. Ragion per cui diventa una necessità appoggiarsi su Ibra per provare ad uscire dal pressing bavarese.

SALE IN CATTEDRA ABBIATI - Il Bayern non ci sta e crea nello spazio di pochi minuti due chance ma la mira difettosa di Gomez e la respinta di Abbiati su Schweinsteiger mantengono il risultato sullo 0-1. E al 12' i rossoneri avrebbero addirittura l'opportunità del raddoppio, ma Cassano spara su Neuer dopo l'assist al bacio del solito Ibrahimovic. E' un fuoco di paglia però, perchè sono sempre i tedeschi a menare le danze e a far tremare Abbiati in più di una circostanza: Rafinha (21') e Gomez (24') vanno ad un passo dal meritato 1-1 ma ancora una volta gli Allegri-boys si salvano. Nulla può l'estremo difensore del Milan, invece, al 34' sulla rasoiata dal limite dell'interessantissimo Kroos e la gara torna in equlibrio. Merito soprattutto di un fenomenale Abbiati (nella foto Ap/LaPresse) che, tra il 43' ed il 45', evita guai peggiori volando sul sinistro di Rafinha e sulla conclusione ravvicinata di Gomez.
La ripresa propone un Milan leggermente diverso con Paloschi e Ambrosini per Ibrahimovic e Gattuso, mentre il Bayern Monaco non cambia nulla. A mutare non è soprattutto lo spartito del match: i bavaresi continuano a dominare ma, rispetto alla prima frazione, si avvicinano di meno dalle parti della porta milanista. Quando avviene, il numero 1 di Abbiategrasso è splendido sulle bordate di Kroos e Lahm. Inizia la girandola delle sostituzioni e la partita perde d'intensità e interesse; si arriva inevitabilmente ai calci di rigore e il Milan viene condannato dall'errore di Paloschi che la mette in curva. Schweinsteiger, uomo dei desideri rossoneri (?), sigla il penalty decisivo.

A fine gara il commento di Massimiliano Allegri: "Era bello arrivare in finale però i rigori sono una lotteria. I ragazzi hanno fatto alcune cose buone altre meno. Era la prima gara che giocavamo in campo internazionale. C'è molto da migliorare però per essere stata la prima volta c'è da essere soddisfatti", ha spiegato il tecnico dei rossoneri ai microfoni di Mediaset. "Potevamo difenderci meglio, potevamo anche fare meglio in due occasioni favorevoli dopo il vantaggio di Ibrahimovic. In ogni caso l'importante è migliorare la condizione fisica. In alcune situazioni potevamo fare meglio".

FINALE BARCA-BAYERN - Il Barcellona accede alla finale dell'"Audi Cup", quadrangolare amichevole che vede coinvolte Milan, Bayern Monaco, Barcellona e Internacional di Porto Alegre. Gli spagnoli hanno sconfitto i brasiliani nel match giocato all'Allianz Arena con il punteggio di 4-2 dopo i calci di rigore. Al 90' le squadre hanno chiuso sul 2-2. Vantaggio dei catalani di Guardiola al minuto 15 del primo tempo con la rete siglata da Alcantara. Al 10' della ripresa il gol dei sudamericani con Nei. Al 18' Barca di nuovo avanti con la rete di Dos Santos ma l'Internacional tornava in partita con il 2-2 di Damiao. Dal dischetto le reti di Villa, Dos Santos, Carmona e Armando.

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Andrea Distaso / Eurosport
 
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Drak94
view post Posted on 27/7/2011, 21:50




Amichevoli - Rigori maledetti, il Milan perde ancora


I rossoneri finiscono ko per 4-2 dopo i tiri dal dischetto: Ibrahimovic e Pato portano avanti due volte il Diavolo, ma Leandro Damiao e D'Alessandro li riprendono per il 2-2 che chiude i tempi regolamentari. E dal dischetto arrivano quattro errori su quattro che costano il terzo posto nell'Audi Cup


Il Milan ha ormai fatto l’abbonamento alla lotteria dei rigori, quella che ha condannato i rossoneri martedì sera contro il Bayern Monaco e quella che è stata ancora più beffarda nella finale per il terzo posto dell’Audi Cup contro l’Internacional. Perché i rossoneri sono stati sconfitti ancora una volta, sbagliando ben quattro tiri dagli undici metri e vanificando una partita ben giocata (soprattutto in fase offensiva) e chiusa sul 2-2 al 90’.

SPAZIO A IBRA E PATO - Massimiliano Allegri schiera un Milan più aggressivo rispetto al debutto nell’Audi Cup conciso con il ko ai rigori per mano del Bayern Monaco. Il modulo è un 4-3-1-2 con Yepes e Thiago Silva centrali difensivi e Zambrotta-Antonini esterni. A centrocampo, invece, la quantità di Gattuso e Ambrosini sorregge il playmaker Seedorf. E in attacco Robinho va a supporto del duo di gala Ibrahimovic-Robinho. Qualità e quantità per quella che potrebbe essere (eccezion fatta per la difesa e l’assenza di Boateng), la formazione titolare di Supercoppa Italiana.

IBRA-SHOW, MA IL MILAN SI ADDORMENTA - Inizia la partita e subito entra in scena il genio di Zlatan Ibrahimovic. Passano tre minuti e il Milan è in vantaggio, tutto per merito dello svedese che chiude al meglio un assist basso e teso di Robinho sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Come? Con un colpo di tacco perfetto che mette il match sui binari giusti. Il Milan va in scioltezza e pare approfittare di un Internacional che gioca a ritmi ridotti. Peccato che i rossoneri finiscano per abbassare anche loro i toni della contesa. E, di conseguenza, al 23’ subiscano il gol del pareggio su un contropiede fulmineo di Gilberto, chiuso alla perfezione da Leandro Damiao. Il Diavolo però non reagisce, giochicchia e soltanto al 42’ potrebbe tornare in avanti. Lancio perfetto di Seedorf per Pato, che però sbaglia lo stop, solo davanti al portiere. Il primo tempo si chiude così sull’1-1.

PATO NON BASTA, C’E’ D’ALESSANDRO - Dopo l’intervallo inizia la girandola dei cambi. Allegri toglie Abbiati e mette Roma, mentre nelle fila opposte esce Ze Mario ed entra Andrezinho. L’Internacional parte bene, ma alla lunga il Milan dimostra di avere più benzina. E un Pato sempre nel vivo dell’azione. L’ex di turno si divora un gol fatto al 53’, quando centra il palo da un passo. Ma si riscatta al 60’, quando Robinho gli serve un assist che è impossibile sbagliare. Il Diavolo va sul 2-1 e continua ad attaccare, mentre Allegri ne approfitta per altri tre cambi effettuati al 67’, quando escono Gattuso, Robinho e Ibrahimovic, rimpiazzati da Valoti, Boateng e Cassano. A dieci minuti dal termine c’è spazio anche per De Sciglio e Oddo, inseriti al posto di Zambrotta e Ambrosini. Sembra fatta. Peccato che all’80’ si addormenti Thiago Silva, con il subentrante D’Alessandro che ne approfitta per il 2-2. Ovviamente, si va ancora una volta ai rigori.

LOTTERIA FATALE, MA BUON MILAN – Ancora una volta non va bene ai rossoneri, che si dimostrano più brasiliani dei brasiliani e sbagliano quattro penalty su quattro. Valoti, Cassano falliscono i primi due facendoseli parare da Renan, Oddo colpisce il palo sul terzo e Pato sbaglia quello della speranza, ipnotizzato anche lui dall’estremo difensore dell’Internacional. Che vince 4-2 dopo i calci di rigore grazie ai tiri dagli undici metri di D’Alessandro e Nei e nonostante l’errore di Glaidson. Finisce così, ma il verdetto non è più di tanto penalizzante per il Milan. Buono come sempre l’apporto di Ibrahimovic, che anche a ritmi ridotti riesce a essere devastante e decisivo. Pato è ancora vivace ma impreciso. Mentre Seedorf si illumina soltanto a sprazzi e la quantità di Gattuso e Ambrosini è ancora imballata dalla preparazione. Nessuna bocciatura, comunque. Fatta forse eccezione per la difesa. Ballerina come contro il Bayern. Ma qui di Robben non c’era traccia. Su questo dovrà lavorare attentamente Allegri in vista della Supercoppa Italiana.

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Mattia Fontana / Eurosport
 
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Drak94
view post Posted on 28/7/2011, 15:28




Serie A - Calciopoli e le sue verità a metà


Il Tenente Auricchio non passò ai Pm alcune telefonate dell'Inter o che alleggerivano la posizione di Moggi, nonostante i Carabinieri le avessero valutate alla stregua di quelle del dg bianconero.


Piaccia o non piaccia (una frase cara al pm Narducci, uno dei principali accusatori della cupola moggiana nel processo di Napoli), il castello accusatorio costruito nei confronti del dg della Juventus dell’epoca si sta indebolendo sempre di più. E sta mettendo a nodo, soprattutto, le tante stranezze dell’indagine portata avanti dall’autorità inquirente.
Ieri il quotidiano torinese “Tuttosport” ha reso noti alcuni interessanti particolari sull’inchiesta portata avanti dal Nucleo dei Carabinieri di Roma nel 2004/2005, sotto l’egida del Tenente Colonnello Auricchio. Si parla della strana "sparizione" di alcune telefonate che non riguardano i dirigenti della Juventus, bensì di altre squadre, o che, se tenute in debita considerazione, avrebbero potuto alleggerire la posizione di alcuni indagati.
Ma andiamo con ordine. Nel 2004/2005, nell’ambito dell’indagine che portò i carabinieri ad indagare sulla presunta manipolazione del calcio italiano da parte di un grumo di potere a cui faceva capo proprio Luciano Moggi, i Carabinieri della Caserma di via Inselci si trovarono ad ascoltare le chiamate intercettate di diversi personaggi del mondo del calcio. E queste furono catalogate per importanza grazie a dei semplici contrassegni utilizzate in questi casi: nessun segno accanto alle telefonate irrilevante ai fini delle indagini, un baffo verde per quelle poco importanti, due frecce gialli per quelle gravi e tre di colore rosso per quelle molto serie. Tra queste troviamo certamente alcuni dialoghi tra Lucianone e altri personaggi influenti di allora, come il designatore arbitrale Paolo Bergamo.
Prendiamo per esempio la “madre di tutte le intercettazioni”, quella in cui Moggi si occuperebbe della griglia delle designazioni arbitrali in compagnia di Bergamo (Bergamo: “Vediamo chi ha studiato meglio… chi metti in prima griglia di squadre? Di partite?. Moggi: “Aspè… fammi piglià il foglietto. Perché io me la sono guardata oggi per bene, uhm… allora, io ho fatto: Inter-Roma…): giustamente è stata attenzionata e i carabinieri le hanno attibuito lo status di grave, tanto che è stata trasmessa ai Pm. Ma lo stesso procedimento non è avvenuto per il dialogo tra Giacinto Facchetti, ex presidente dell’Inter, e lo stesso designatore, in cui si parla dello score dell’arbitro Bertini con i nerazzurri (4 vittorie, 4 pareggi e 4 sconfitte) alla vigilia di una partita di Coppa Italia e il dirigente interista “spinge” per la quinta vittoria sotto la direzione del fischietto toscano. Bene, i Carabinieri catalogano l’intercettazione alla stregua di quella di Moggi ma poi questa non arriva ai magistrati.

Lo stesso problema viene a verificarsi per alcune telefonate che in linea teorica potrebbero prosciogliere Moggi o quanto meno semplificare la propria posizione: per mesi il dg è stato accusato di aver chiuso l’arbitro Paparesta nello spogliatoio dello stadio di Reggio Calabria (risultando prosciolto, peraltro, in un processo penale svoltosi nel capoluogo calabrese). Tra le 180.000 chiamate a disposizione dei Carabinieri ce ne sono anche alcune in cui Paparesta ridimensiona molto il caso ma anche queste non arrivano sul tavolo dei Pm. Quindi? Quindi significa che chi avrebbe dovuto fare da tramite tra Carabinieri (il corpo preposto all’ascolto) e Pm non ha agito secondo la prassi comune. E quel qualcuno risponde al nome del Tenente Colonnello Auricchio.
Siccome il processo di Napoli è qualcosa di serio, in quanto prevede la possibilità della difesa di portare elementi a proprio carico, perché non pensare che una differente considerazione di certe chiamate avrebbe mutato il quadro valutativo generale di tutta Calciopoli?

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Andrea Distaso / Eurosport
 
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Drak94
view post Posted on 29/7/2011, 13:15




Supercoppa Italiana - Inter, 25 convocati per Pechino...


Tra i reduci della Coppa America convocato il solo Julio Cesar, come ci si attendeva. Restano a casa invece Zanetti, Cambiasso, Milito, Lucio e Maicon, mentre Coutinho è impegnato nel Mondiale Under-20


Sono 25 i calciatori convocati da Gian Piero Gasperini in vista della Dublin Super Cup, in programma il 30 e il 31 luglio a Dublino. I nerazzurri, lunedì 1 agosto 2011, raggiungeranno poi direttamente Pechino, da Dublino e via Parigi, dove sabato 6 agosto si disputerà la finale della Supercoppa Italiana contro il Milan.
Nell'elenco anche Cordoba che si unirà al gruppo a Parigi. Questa la lista completa dei convocati resa nota dal sito ufficiale dell'Inter.

Portieri - Julio Cesar, Luca Castellazzi, Paolo Orlandoni

Difensori - Ivan Ramiro Cordoba (che si unirà al gruppo a Parigi), Luca Caldirola, Andrea Ranocchia, Walter Samuel, Cristian Chivu, Davide Faraoni, Davide Santon, Matteo Bianchetti, Yuto Nagatomo, Felice Natalino

Centrocampisti - Dejan Stankovic, Thiago Motta, Wesley Sneijder, Ricardo Alvarez, McDonald Mariga, Joel Obi, Lorenzo Crisetig, Sulley Muntari

Attaccanti - Giampaolo Pazzini, Samuel Eto'o, Goran Pandev, Luc Castaignos.
L'Inter è partita alla volta di Dublino stamani. Nel pomeriggio all'Aviva Stadium in Lansdowne Road 62 è prevista una conferenza stampa prima dell'allenamento in terra irlandese.

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Italpress
 
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