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Drak94
view post Posted on 21/7/2011, 13:29




NBA - Salta l’accordo, si ferma la Nba!


La Nba si ferma. Con un comunicato apparso sul sito della lega americana viene ufficializzato il lockout "Fino a quando non sarà raggiunto un nuovo accordo sul contratto collettivo tra franchigie e giocatori


"Abbiamo bisogno di un modello sostenibile che consenta a tutte le 30 squadre di poter competere per il titolo, ricompensando correttamente i nostri giocatori e dando alle franchigie, se ben gestiti, l'opportunità di fare profitti. Abbiamo fatto diverse proposte al sindacato, compreso un accordo che prevedeva due miliardi di dollari da condividere ogni anno con i giocatori, una media di 5 milioni di dollari a giocatore"
Proposta a quanto pare non accettata. Il sindacato dei giocatori sbotta e dice no: "Il problema è che c'è un divario tale in termini di numeri che non riusciamo a trovare una via per colmarlo", ribatte Billy Hunter, capo del sindacato dei giocatori. Le tre ore di riunione di ieri sera, dunque, non sono servite a trovare l'intesa sul contratto collettivo che scadeva il 30 giugno anche se, ha detto lo stesso Hunter, le parti dovrebbero incontrarsi nuovamente nelle prossime due-tre settimane. Ma la stampa americana non esclude uno scenario apocalittico: sospensione definitiva della stagione se non verrà trovata un'intesa entro il 7 gennaio 2012, questa la data fissata dai club.
Dietro la serrata l'ultima annata che ha visto le franchigie chiudere con perdite per 300 milioni di dollari e solo 8 società su 30 presentare un bilancio in positivo, ovvero quelle possono contare su un grosso giro d'affari come New York Knicks, Boston Celtics, Los Angeles Lakers, Chicago Bulls o Miami Heat.
Per frenare l'emorragia, le franchigie avevano chiesto ai giocatori una riduzione degli ingaggi del 30% proponendo un introduzione del salary cap a 65 milioni di dollari per squadra. In particolare il punto di scontro riguarda il sistema di distribuzione dei profitti: a fronte del 57% previsto dal contratto scaduto ieri notte, i club hanno proposto ai giocatori il 50% ricevendo una controproposta del 54,3%, percentuale che però, secondo i proprietari, avrebbe comportato per le franchigie delle perdite per 7 miliardi di dollari nei prossimi dieci anni.
Scattando il lock-out viene cancellata la Summer League ma è a rischio anche la partecipazione dei giocatori ai tornei di qualificazione alle prossime Olimpiadi, non potendo contare sull'aiuto della Nba per le assicurazioni in caso di infortunio. Durante la serrata, inoltre, i giocatori non riceveranno alcun ingaggio e non potranno utilizzare le strutture delle rispettive squadre per allenarsi. Dall'altro lato i team non potranno trattare, ingaggiare o scambiare giocatori. I contratti di tutti i giocatori sono quindi sospesi a tempo indeterminato come accaduto nella stagione 1998-1999: allora il blocco durò sei mesi, fino a febbraio, e la regular season fu ridotta da 82 a 50 partite. Resta da vedere se i cestisti potranno o meno, durante la serrata Nba, venire a giocare in Europa in attesa che riparta il campionato statunitense.

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Italpress
 
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Drak94
view post Posted on 21/7/2011, 15:28




NBA - Yao Ming si ritira a soli 30 anni


Troppi infortuni per il cestista cinese che dice basta e saluta l'Nba dopo 9 stagioni tormentate agli Houston Rockets. Shaq e T-Mac lo salutano su Twitter...


Nel 2009-2010 non aveva giocato nemmeno una partita a causa di una frattura al piede sinistro. Nell'ultima stagione, invece, è riuscito a scendere in campo 5 volte per poi arrendersi a causa di un problema a una caviglia, che lo ha obbligato all'ennesimo intervento chirurgico lo scorso gennaio. E' stata la tipica goccia che ha fatto traboccare il vaso: Yao Ming, fuoriclasse cinese del basket e degli Houston Rockets, ha deciso di smettere con la pallacanestro a soli 30 anni.
Il centrone di Shanghai chiude la sua carriera in Nba con 486 partite giocate, 19 punti e 9.2 rimbalzi di media a gara, cifre peraltro smorzate dalle difficoltà fisiche che hanno accompagnato Yao dal 2005 a questa parte. Inoltre, il lungo di 229 centimetri non è mai riuscito a togliersi la soddisfazione di superare nemmeno un turno dei Playoff Nba, perdendo sempre al primo turno a eliminazione diretta, nel 2004, nel 2005 e nel 2007.
Il ritiro di Yao Ming è stato salutato via Twitter da alcuni tra i migliori giocatori della Lega. Shaquille O'Neal lo ha definito "uno dei migliori giocatori della storia della Cina" salutandolo con un "ci mancherai fratello". Molto sentite anche le parole dell'ex compagno di squadra Tracy McGrady, che si rivolge al popolo della rete: "Unitevi a me in una standing ovation in onore di Yao Ming affinché continui a vincere anche lontano dal campo da basket".

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Eurosport
 
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Drak94
view post Posted on 2/8/2011, 13:23




NBA - Incontro inutile, il lock-out permane


La nuova tavola rotonda di New York si conclude senza profitto: giocatori e proprietari delle franchigie NBA rimangono fermi sulle proprie posizioni, molto distanti dal trovare un accordo per interrompere la serrata


Altro incontro, altre tre ore di discussione e altro nulla di fatto. E molto probabilmente sarà soltanto il primo di una lunga serie. I proprietari delle franchigie NBA e i rappresentanti dell'associazione dei giocatori si sono riuniti per la prima volta dall'inizio del lock-out a New York, rimanendo, però, su posizioni ancora "molto, molto distanti", come spiega Derek Fisher.
"Ci troviamo una situazione strana - prosegue il playmaker dei Los Angeles Lakers, presidente dell'associazione dei giocatori -. Il commissioner Stern e la NBA stanno cercando di articolare qualche stratagemma per permettere la chiusura delle trattative, ma in realtà le proposte che ci arrivano sembrano andare in tutt'altra direzione. Comunque continueremo a lavorare, a incontrarci e a discutere, ma per il momento siamo ancora molto, molto lontani dal trovare un accordo. Non ci sono stati progressi finora, c'è ancora una distanza enorme fra le nostre posizioni".
Quella dei proprietari è chiara: nell'ultimo anno le franchigie hanno lamentato la perdita di 300 milioni di dollari, una cifra enorme che va a sommarsi ad altre simili dal 2005, l'anno in cui è stato ratificato il contratto collettivo spirato a fine giugno. La soluzione? Introdurre un salary-cap "hard" (quindi inflessibile), tagliare gli stipendi dei giocatori, ridurre la durata massima dei contratti e ridistribuire gli utili in diversa maniera: ai giocatori, al momento, va il 57% del totale, una cifra che dovrebbe abbassarsi al 40% nei prossimi 10 anni. La proposta dell'associazione dei giocatori è quella di ridurre la quota al 54.3%, per una perdita di 100 milioni di dollari all'anno, un'offerta che David Stern ha definito "modesta".
Quest'anno anche la NFL ha vissuto una situazione simile, con una serrata di 4 mesi conclusasi pochi giorni fa, che ha comunque permesso il normale svolgimento dei training-camp e della stesura del calendario. Se il lock-out NBA dovesse durare per lo stesso periodo di tempo, sarebbe sempre possibile salvare la stagione (a differenza del 1998-99, quando la schedule fu ridotta a sole 50 gare), ma gli attriti fra giocatori e proprietari sono maggiori.
"La NFL è la Lega più ricca del mondo - spiega il commissioner David Stern - e lo sarà ancora di più dopo le concessioni dei giocatori. Stiamo parlando di un campionato in cui lo stipendio medio è pari a 2 milioni di dollari. Nella NBA lo stipendio medio è di 5 milioni e in più non ricaviamo profitto. E la distanza fra le parti è molto più ampia".
Nel mese di agosto sono previste altre due-tre tavole rotonde, ma nel frattempo tanti giocatori sono passati o stanno progettando di passare da questa parte dell'Oceano.

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Daniele FANTINI / Eurosport
 
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Shadow alkemist
view post Posted on 2/8/2011, 13:42




guarda ciò che sta succedendo in Nba è una cosa scandalosa,i proprietari non solo si prendono già una percentuale del 43% sullo stipendio dei giocatori,ma vogliono arridittura arrivare al 60%,riducendo negli anni lo stipedio dei giocatori al 40%! E' normale che i giocatori a queste condizioni non vogliano giocare. Una cosa è abbassare e tagliare il monte ingaggi e la spartizione di tutti,l'altra è preservarla com'è ora e ridistribuirla tutta a favore dei proprietari dell' Nba,come questi desiderano. Se non si trova un accordo entro dicembre/gennaio quest'anno l'Nba salterà,ma penso che prima di allora sentiremo molti nomi illustri del basket american transitare nelle prestigiose squadre europee in grado di far loro comunque guadagnare qualcosa,ma soprattutto giocare seriamente.
Già molti di loro se ne sono andati (se non mi sbaglio uno di loro è Delfino,ex Pistons),tra poco forse perderanno Kobe Bryant,in possibile partenza per la Turchia o per l'Italia,in direzione Milano (già in passato ha detto di voler chiudere la carriera a Milano)

Per commentare l'addio di Ming: un vero peccato. Un gran giocatore,soprattutto per quel che riguarda l'impianto della nazionale cinese che ruotava ormai attorno a lui
 
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Drak94
view post Posted on 2/8/2011, 13:44




Hai ragione Shadow, ma penso che quest'anno salterà a meno che quei cazzo di padroni ragionino un po' con il cervello.Anche se sarebbe come togliere il calcio qua e quindi non penso arrivino a questo punto.Comunque se non si farà spero che qualche buon giocatore arrivi a Milano così magari ritorniamo a vincere
 
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Shadow alkemist
view post Posted on 2/8/2011, 13:53




In Italia potrebbero arrivare,come già succede,solo le seconde linee e pochi nomi illustri perchè le società nostrane non possono pagare stipendi così alti.
Mah io non capisco in ogni caso perchè rimangano fissi sulle loro posizioni. Con la serrata non si rendono conto che non guadagnano nemmeno un centesimo? altro che la perdita dell'anno scorso
 
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Drak94
view post Posted on 2/8/2011, 13:58




Bho io non so come ragione certa gente onestamente, comunque se chiudono vuol dire che hanno già rubato abbastanza e che saranno straricchi da potersi permettere un anno di inattività
 
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Drak94
view post Posted on 27/8/2011, 15:24




NBA - Nuovo incontro, ma aspettative vane


A più di un mese di distanza dalla tavola rotonda del 1° agosto, l'associazione dei giocatori si riunirà nuovamente con i maggiori esponenti della NBA. Le parti, però, sono rocciosamente ferme sulle proprie posizioni


Dopo il meeting del 1° agosto, l'idea era quella di incontrarsi almeno due-tre volte nel mese, magari in giorni consecutivi per facilitare lo sviluppo della trattativa. Il risultato, invece, è che mentre il commissioner David Stern si godeva un paio di settimane di vacanza (dando comunque piena disponibilità per essere convocato d'urgenza), l'associazione dei giocatori si è limitata a piccole riunioni regionali per informare i giocatori stessi dei (nulli) progressi sulle contrattazioni.
Ora le parti si re-incontreranno la prossima settimana, a più di un mese di distanza dall'ultimo meeting, l'unico effettuato dalla scadenza del vecchio contratto collettivo e dall'inizio del lock-out. Sarà, però, una riunione "per pochi intimi", che comprenderà David Stern (nella foto Reuters), il vice-commissioner Adam Silver, il direttore esecutivo della NBA Billy Hunter e il presidente dell'associazione dei giocatori, Derek Fisher.
Per il momento le parti in causa sono ferme sulle proprie posizioni: i giocatori hanno rifiutato la proposta dei proprietari delle franchigie (introduzione di un salary-cap "hard" come nella NHL, taglio del 30% degli stipendi e ridistribuzione degli utili di modo che il grosso vada alle squadre) e contro-offerto una modesta riduzione che non permetterebbe, comunque, alle franchigie di migliorare il proprio bilancio.
"Continueremo a riunirci, a confrontarci, e a farci domande - ha commentato un "positivo" David Stern -. Ci sono diverse maniere per avanzare nuove proposte. Non abbiamo ancora esplorato tutte le possibilità".

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Daniele Fantini / Eurosport
 
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Drak94
view post Posted on 6/9/2011, 09:49




NBA - Che ne direste di una Fall League?


Lo scenario è quello di Las Vegas e i protagonisti in campo soltanto rookie o giocatori NBA. Non è la Summer League, cancellata dal lock-out, bensì la Fall League, un mini-campionato organizzato a settembre per permettere ai professionisti di restare in attività


Se oltre che della NBA, siete anche degli appassionati della pallacanestro oltreoceano un po' più trash, la cancellazione della Summer League di Las Vegas causa lock-out vi avrà lasciato con l'amaro in bocca. E allora che ne direste di una Fall League a Sin City?
L'idea è scaturita dalla mente del trainer Joe Abunassar, uno degli uomini più importanti che si muovono dietro le quinte della NBA, forse ormai "stomacato" da quella intrigante ma allo stesso desolante commistione di giocatori nelle pro-am estive che hanno richiamato anche diverse stelle della Lega professionistica d'oltreoceano.
"Sono 15 anni che alleno - ha detto Abunassar - e so che non c'è niente di meglio e di più stimolante per un professionista che giocare partite ad alto livello. Al posto di allenarsi o giocare da soli in una qualche palestra, potremo far stare insieme i giocatori NBA. Saranno partite vere, intense, e tutti apprezzeranno".
La Fall League dovrebbe cominciare il prossimo lunedì, e avrà la strutturazione di un campionato vero, con classifiche, playoff e finalissima per il titolo in programma il 23 settembre: l'idea è quella di costituire 6-8 squadre composte da 7-8 giocatori NBA, cercando di tenere insieme gli elementi che appartengono alla stessa franchigia.
Il progetto ha già raccolto una quarantina di adesioni, sia fra i veterani, sia fra i rookie, che quest'anno non hanno avuto la possibilità di mettersi in mostra in estate: fra gli altri, hanno dato disponibilità a giocare Chauncey Billups, John Wall (nella foto alla Summer League della scorsa estate), Zach Randolph, Stephen Jackson, Al Harrington, Shawne Williams e i giovani Iman Shumpert, Josh Shelby, Shelvin Mack, Al-Farouq Aminu, Armon Johnson e Avery Bradley.

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Daniele Fantini / Eurosport
 
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Drak94
view post Posted on 7/9/2011, 08:18




NBA - Altro incontro: segnali incoraggianti


I rappresentanti della Lega, dei proprietari e dei giocatori si ritroveranno a New York per la terza tavola rotonda dall'inizio del lock-out: ci sono ancora due settimane di tempo prima della cancellazione dei training-camp ma anche qualche lieve segnale di disgelo


La distanza fra le parti è ancora molto grande, ma da quanto emerso dall'incontro della scorsa settimana, la cortina di ghiaccio fra l'associazione dei giocatori e i proprietari delle franchigie NBA sta cominciando a sciogliersi. Certo, non è il caso di dirsi ottimisti, ma quell'immobilità granitica che aveva segnato la contrattazione estiva sta lasciando il posto a una diffusa sensazione di emergenza per evitare che i training-camp siano cancellati e l'inizio della stagione NBA rimandato.
Restano ancora due settimane di tempo per salvare in extremis il campionato, e dopo l'incontro in programma mercoledì sera a New York ne sapremo qualcosa di più: sarà ancora una volta un meeting ristretto, che vedrà le presenze del commissioner David Stern, del vice Adam Silver e di Peter Holt, proprietario dei San Antonio Spurs e presidente della stessa associazione dei proprietari, in rappresentanza della Lega; dall'altra parte, ci saranno invece il direttore esecutivo dalla NBA Billy Hunter, l'avvocato Ron Klempner, e il presidente dell'assogiocatori, Derek Fisher. Sarà il terzo incontro dall'inizio del lock-out, lo scorso 1° luglio.

KAMAN DISPOSTO A GIOCARE OLTREOCEANO - In coppia con Dirk Nowitzki ha trascinato la Germania alla seconda fase dell'Eurobasket eliminando anche gli azzurri di Pianigiani: ora, Chris Kaman sta pensando di prolungare la sua esperienza in Europa se l'inizio della regular-season NBA dovesse essere rimandato.
"Non ho ancora ben capito che cosa succederà in America - ha detto il centro naturalizzato tedesco -, ma posso aspettare fino a ottobre per vedere come si svilupperà la situazione. Poi sarò disponibile a trattare eventuali offerte che mi arriveranno da squadre europee".

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Daniele Fantini / Eurosport
 
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Drak94
view post Posted on 8/9/2011, 13:12




NBA - Draft 2011, ci sarà il terzo giro?


Proseguono le trattative ed emergono particolari interessanti. I proprietari delle squadre avrebbero chiesto di modificare i criteri di eleggibilità dei nuovi prospetti per avere bilanci più sani. Intanto, a New York, si continua a discutere...


Mentre proseguono le trattative tra i proprietari delle franchigie NBA e I vertici della lega professionistica, emergono particolari abbastanza clamorosi sulle richieste che i patron avrebbero fatto nell’ambito di queste discussioni. Si parla di draft, nello specifico della possibilità di aggiungere un terzo giro.
E’ il sito internet Sheridanhoops.com, gestito dall’ex commentatore per ESPN e AP Chris Sheridan, a svelare la novità che contribuirebbe non poco ad innalzare il livello competitivo del campionato, concedendo maggiori possiblità di scelta alle squadre meno quotate e in generale l’opportunità di gestire bilanci più equlibrati. Che è poi il vero motivo del contendere tra proprietari e lega.

Il draft in tre round è scomparso dal 1988 e nella sua nuova versione andrebbe a strutturarsi in questa maniera:

1) Prima proposta: le quindici peggiori classificate del precedente campionato continuerebbero ad avere la prelazione dalla prima alla quindicesima chiamata, ma col nuovo regolamento potrebbero avere anche dalla sedicesima alla trentesima scelta. Di conseguenza, le 15 franchige col miglior record stagionale avrebbero diritto a scegliere i primi 15 nuovi prospetti del secondo turno, quindi dal numero 44 al 60.

2) Seconda proposta: e ultime 8 dell’annata uscente godrebbero di ulteriore “pick” nel primo turno, con la chiamata numero 22, mentre le migliori 8 verrebbero escluse dalle prime scelte e andrebbero ad esercitare le proprie pereferenze per i primi giocatori del secondo giro (dal 31 al 38) e per gli ultimi otto.
Nel frattempo, riprendono oggi a New York i colloqui per scongiurare il lock-out e tentare di far partire la stagione entro la fine di ottobre.

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Andrea Distaso / Eurosport
 
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Shadow alkemist
view post Posted on 8/9/2011, 19:11




Mah entrambi i criteri mi paiono una stronzata. Sono poche le squadra scarse in Nba,è un campionato tutto sommato equilibrato e punta da sempre alla spettacolarità. E poi nel basket nessun risultato è scontato.
E cmq secondo me questa idea del draft è anche un modo per recuperare posizioni,in caso di cessazione del lock-out,nel gradimento generale dopo tutti gli addii dei vari giocatori fuggi via per via del blocco
 
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Drak94
view post Posted on 13/9/2011, 13:42




NBA - Ora si lavora per salvare la stagione


Le trattative fra giocatori, proprietari e Lega si sono infittite negli ultimi giorni: questa settimana sono in programma altri due incontri e l'opinione condivisa è che la stagione si possa salvare. Intanto, a Las Vegas comincia la Impact League, una sorta di Summer League riservata a giocatori NBA


Derek Fisher ha smentito di aver inviato ad alcuni giocatori degli sms per avvisarli di tenersi pronti al regolare inizio della stagione NBA: ma dopo gli incontri della scorsa settimana, i rappresentanti dei giocatori, della Lega e dei proprietari si ritroveranno nuovamente martedì e, molto probabilmente, anche mercoledì, e la cosa, dopo oltre due mesi di nulla cosmico, lascia trapelare più di un segnale positivo per la fine del lock-out.
“La questione è che i training-camp cominceranno il 3 ottobre - spiega lo stesso Fisher, presidente dell’assogiocatori -. Se vogliamo veramente far sì che la stagione inizi senza ritardi, allora dovremo trovare in fretta un accordo”.
Quello che è successo negli ultimi incontri è abbastanza oscuro: mentre Fisher sostiene che le parti non abbiano avanzato nuove proposte per venirsi incontro, Adam Silver (il vice-commissioner della NBA), afferma tutto il contrario. L’unica cosa certa è che a fine mese saranno effettuate modifiche (piccole o grandi, a seconda dei risultati che arriveranno nei meeting di questa settimana) al calendario della stagione 2011-12.
Nel frattempo, a Las Vegas è cominciata la “Impact League”, una sorta di Summer League di tarda estate che comprende 8 squadre formate per lo più da rookie, giovani e free-agent, impreziosite dalla presenza di qualche veterano. Il campionato si svilupperà dal 12 al 21 settembre, con le semifinali il 22 e la finalissima il 23.
Questi, nel dettaglio, i roster delle squadre, passibili di modifiche in qualsiasi momento della “stagione”:

TEAM A: James Anderson (San Antonio), Melvin Ely (Denver), Larry Hughes (FA), Malcolm Lee (Minnesota), Kawhi Leonard (San Antonio), Marreese Speights (Philadelphia), Sebastian Telfair (Minnesota).

TEAM B: Tony Allen (Memphis), Derrick Caracter (LA Lakers), Jeremy Evans (Utah), Gary Forbes (Denver), Al Harrington (Denver), Stephen Jackson (Milwaukee), Armon Johnson (Portland), Coby Karl (FA), Josh Shelby (Memphis), Xavier Silas (FA).

TEAM C: Alan Anderson (FA), Austin Daye (Detroit), Jared Dudley (Phoenix), Channing Frye (Phoenix), Courtney Lee (Houston), Kyle Lowry (Houston), Hakim Warrick (Phoenix).

TEAM D: Chauncey Billups (New York), Damon Jones (FA), Roger Mason Jr. (New York), Jermaine O'Neal (Boston), Iman Shumpert (New York), Jamaal Tinsley (FA), Shawne Williams (New York).

TEAM E: Al-Farouq Aminu (LA Clippers), Eric Bledsoe (LA Clippers), Ryan Gomes (LA Clippers), Travis Leslie (LA Clippers), Willie Warren (LA Clippers), Mo Williams (LA Clippers).

TEAM F: Avery Bradley (Boston), DeMar DeRozan (Toronto), JJ Hickson (Sacramento), Corey Maggette (Charlotte), Isaiah Thomas (Sacramento), Bonzi Wells (FA), Dorell Wright (Golden State).

TEAM G: Marcus Banks (New Orleans), Jordan Crawford (Washington), Desmon Farmer (FA), Rashard Lewis (Washington), Shelvin Mack (Washington), Larry Owen (Washington), John Wall (Washington), Terrico White (Detroit), Nick Young (Washington).

TEAM H: TJ Ford (Indiana), Paul George (Indiana), Dahntay Jones (Indiana), Dominique Jones (Dallas), Wesley Matthews (Portland), Brandon Rush (Indiana), Coret Stokes (FA), Jordan Williams (New Jersey).

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Daniele Fantini / Eurosport
 
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Drak94
view post Posted on 13/9/2011, 14:45




Curiosport - Jordan commenta il lock-out: multato!


Fatale l'intervista rilasciata a un quotidiano australiano in cui parla anche di Andrew Bogut: Jordan, proprietario dei Charlotte Bobcats, viene multato per 100.000 dollari dalla NBA per aver infranto la policy sul lock-out


All’inizio del lock-out, la NBA aveva ricordato a tutti gli addetti ai lavori che chiunque avesse fatto commenti in pubblico sulla serrata o sui giocatori coinvolti sarebbe stato passibile di multe fino a un milione dollari. E la regola vale per tutti, compreso chi della NBA è stato, ed è ancora, uno dei volti principali: Michael Jordan.
In una intervista rilasciata lo scorso 19 agosto al quotidiano australiano “The Herald Sun”, MJ, proprietario dei Charlotte Bobcats, aveva esposto un nuovo sistema di suddivisione dei guadagni e menzionato anche Andrew Bogut, il giocatore australiano più rappresentativo nel panorama cestistico mondiale: Jordan e Herb Kohl, il proprietario dei Milwaukee Bucks, squadra in cui milita lo stesso Bogut, si sono infatti separati dalla linea tenuta dagli altri proprietari sostenendo un nuovo sistema di suddivisione degli utili che abbia un occhio di riguardo per le squadre più piccole.
“Abbiamo bisogno di supporto finanziario interno alla Lega, così come una diversa ridistribuzione dei guadagni per tenere la barca a galla - ha dichiarato Jordan al “The Herald Sun” -. Ci sono star come Bogut che devono rispondere a un certo tipo di domanda. Ma noi, per fare profitti in mercati relativamente piccoli, dobbiamo riuscire a costruire squadre migliori e vincenti”.
L’associazione dei giocatori ha sottoposto alla Lega una proposta per un nuovo piano di ridistribuzione degli utili simile a quello della NFL e della MLB per provare a tamponare le enormi perdite annuali da 300 milioni di dollari: i proprietari hanno però rifiutato l’offerta asserendo che una ridistribuzione su larga scala che interessasse in maniera maggiore le franchigie più piccole non sarebbe comunque sufficiente per evitare conti in rosso.

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Daniele Fantini / Eurosport
 
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Drak94
view post Posted on 14/9/2011, 14:46




NBA - Incontro finito male, il lock-out è vicino


Le posizioni di proprietari e giocatori sono sempre più lontane dopo un meeting infruttuoso tenutosi nella giornata di martedì: il rischio della serrata si fa sempre più concreto per la NBA


Adesso sì che il rischio si fa concreto. Se negli ultimi giorni era nato un certo ottimismo, ora come ora scongiurare il lock-out della stagione NBA pare decisamente più difficile. Nella giornata di martedì, infatti, si è tenuto l’incontro tra proprietari e giocatori mediato da David Stern, quello che nelle aspettative di tutti doveva segnare la svolta in una trattativa da tempo ingessata.
Ma di svolta non si può affatto parlare, quanto meno in positivo. L’incontro fissato a New York non ha smosso le acque più di tanto, nonostante ben cinque ore di contrattazione. E lo stesso Stern è parso piuttosto scuro in volto dopo la conclusione del meeting. “Non è stata una bella giornata – ha dichiarato il commissioner – questo è poco ma sicuro. Giovedì però ci sarà una nuova riunione tra i proprietari e noi rimaniamo fermi nella nostra intenzione di non cancellare alcuna partita della preseason. Certo, la situazione è difficile. Ma dobbiamo cercare di essere ottimisti”.
Un ottimismo di facciata che stona parecchio con l’opinione di Billy Hunter, il rappresentante dei giocatori. “E’ stato un vero nulla di fatto – ha detto – e non ci sono risultati concreti. Non c’è possibilità alcuna che la nostra associazione possa accettare l’accordo proposto dai proprietari. Almeno metà della stagione potrebbe saltare prima di riuscire a trovare un accordo”.
A questo punto, la preseason è a forte rischio, come sottolinea Derek Fisher: “Non pensiamo che i training camp possano iniziare alle date prestabilite”. Cala il buio, dunque sulla NBA della prossima stagione. Anche perché un nuovo incontro, inizialmente previsto per la data odierna, è stato cancellato e ora le due parti proseguiranno a lavorare ma in modo parallelo.
Giovedì i proprietari si incontreranno a Dallas, mentre i giocatori si confronteranno a Las Vegas. Come andrà a finire? Difficile dirlo. L’unica cosa certa è che il tempo corre. E le due parti sembrano sempre più lontane.

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Eurosport
 
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