Corso Accademico ~ Garko

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» • G i a c o ~
view post Posted on 12/3/2011, 14:55




Narrato
« Parlato »




Era una ragazza da tutti ritenuta STRANA. Sin dall'infanzia, in molti la prendevano in giro, le facevano i dispetti, in quanto era solita essere fisicamente pallida e magrissima, caratterialmente chiusa e silenziosa. Non parlava con nessuno e teneva sempre lo sguardo fisso verso il basso, nascondendo i suoi occhi – stranamente – viola nei folti capelli neri, che le arrivavano all'altezza delle spalle. Altro elemento che contribuiva al suo isolamento dai compagni di scuola, era il fatto che fosse una bambina, e poi ragazza, intelligentissima: non si esponeva mai durante le lezioni, facendo credere a tutti di essere piuttosto stupida, ma durante i compiti, le interrogazioni e le prove pratiche otteneva sempre risultati eccellenti. Secondo molti barava, copiava, pagava gli insegnanti, oppure aveva semplicemente fortuna; altri ancora, e sempre più persone la pensavano in questo modo, ritenevano che fosse una aliena, venuta da un'altro pianeta per distruggerli tutti. Ecco perché, alla fine, risultavano in maggioranza le persone spaventate da lei, dalla sua STRANA, apparentemente inesistente, personalità. Il suo nome era Hotaru Tomoe e, anche se poteva sembrare incredibile, a soli quindici anni, era diventata una delle più grandi promesse di Suna. Come poteva essere accaduto tutto ciò? Beh, in realtà, i suoi compagni di scuola non erano andati molto lontano dalla vera natura della ragazza: nata come una bambina qualunque, aveva subito esperimenti scientifici sin dai primi giorni della sua vita. Suo padre, difatti, era un famosissimo scienziato del villaggio, al quale solitamente si faceva affidamento per sperimentare nuove tecnologie applicabili anche alle persone, al fine di poterle controllare a proprio piacimento, al fine di spiarle. Sfortunatamente, su Hotaru, tali esperimenti non ebbero effetto e la costrinsero a letto per tutta l'infanzia e l'inizio della giovinezza: grazie alla medicina, alle tecnologie farmaceutiche del padre, ella riuscì a sopravvivere, ma tutto ciò l'aveva lasciata stremata, fisicamente e psicologicamente. Ecco spiegato il perché del suo aspetto fisico e del suo carattere particolarmente introverso. Ma che cos'era quindi? Doveva diventare una specie di robot, un androide invincibile, e alla fine non era altro, se non una semplice ragazza, che avrebbe avuto molte più difficoltà degli altri a socializzare, a trovare un posto nel mondo. La svolta nella sua vita avvenne quando aveva undici anni, al secondo anno in cui frequentava l'Accademia per diventare una kunoichi. Arrivò un ragazzo dai capelli castani chiari e pettinati in avanti, dai bellissimi occhi verdi e dotato di un'intelligenza fuori dal comune, persino superiore alla sua. Invece che provare invidia, la ragazza ne rimase profondamente affascinata, anche perché egli riusciva a socializzare con i compagni e li aiutava nei momenti di difficoltà. Così cominciò a spiarlo, a seguirlo di nascosto, senza mai riuscire a scuotersi, a farsi avanti anche solo per un saluto. Semplicemente lo osservava mentre studiava, mentre parlava con gli altri, mentre gioiva nel portare a termine le sue invenzioni. Ben presto, tuttavia, il rapporto del nuovo arrivato con i compagni degenerò, poiché essi iniziarono a pretendere troppo da lui, tanto che giunsero a rubare il Kaze Tessen che aveva costruito con le sue stesse mani quando aveva cinque anni: lo avevano chiuso nell'aula e lo avevano accerchiato, minacciandolo. Hotaru, rimasta come al solito a guardarlo, decise di lasciarsi guidare dall'istinto: spalancò la porta dell'aula e, con un semplice gesto della mano, generò una corrente di vento tale da spingere al muro tutti i compagni, lasciandoli leggermente storditi; poi prese il Ventaglio e lo restituì al suo legittimo proprietario. Da quel giorno, Hotaru Tomoe e Trowa Barton, divennero amici inseparabili. La vita della ragazza acquistava finalmente quel senso che aveva tanto ricercato nel corso del tempo. Divenne una persona allegra, solare, socievole e cominciò a fare amicizia anche con gli altri compagni; di questi benefici psicologici risentì presto anche il fisico, il quale si modellò sempre di più, fino ad assumere le caratteristiche forme femminili che, fino a quel momento, le erano mancate. Ogni giorno, i due amici, studiavano assieme e realizzavano invenzioni, nuove tecniche e strategie di combattimento veramente notevoli per la loro età. E poi... E poi, purtroppo, con gli anni le cose cambiarono...
Il sole cuocente regnava incontrastato sul cielo azzurro. Non un alito di vento, non una nuvola, non un animale che volava. La pace, il silenzio...la solitudine. Era mattina, circa le otto, ed in Accademia ancora non si era fatto vivo nessuno. Erano tutti in missione – probabilmente – e, per questa volta, il compito più noioso era toccato a lei: attendere, nel caso in cui qualcuno si fosse presentato per iscriversi ad un corso o per faccende burocratiche varie. Tsk. Stare là fuori, ferma senza fare nulla, la deprimeva, la costringeva ad abbandonarsi a vecchi ricordi...brutti, belli e poi di nuovo brutti. Circondata da un mare di sabbia, la panchina sulla quale sedeva si trovava esattamente accanto all'entrata del grande edificio: pianta circolare, forma emisferica o meglio sferica, dato che – in realtà – nascondeva un emisfero sotterraneo. Due sole porte di ingresso: una principale, ampia, alta, mastodontica, ed una secondaria, posta sul retro, per accedere ai vari campi di addestramento. Era costituito da materiale sabbioso e argilloso, condensato a formare una struttura solida tanto quanto la roccia, praticamente indistruttibile. Era suddiviso in piani, il cui diametro andava diminuendo a causa della struttura, e punteggiato da numerose finestre. Ma perché lo stava fissando, ricapitolandone la struttura principale? Ah già, perché non aveva niente da fare. Il coprifronte legato sulla fronte, una cannottiera bianca ed i pantaloni scuri della tuta indossata dai Chuunin, portò le braccia dietro la testa e si appoggiò alla parete dell'edificio, a gambe incrociate. Il suo sguardo si posò sul suo Kaze Tessen, adagiato esattamente accanto a lei, e subito risalì lo sconforto: era quello che Trowa le aveva costruito e regalato...


Oooook! Possiamo cominciare... Vediamo di spiegarti un po' cosa faremo e come lo devi fare =)
- Programma: Post di Presentazione; Teoria sui Jutsu; Allenamento Chakra I e II; Post Combattimento I, II e III; Post di Conclusione. Dovrebbero essere 7 post in totale (cerchiamo di accelerare xDDD)
- Metodo di Valutazione: Durante ogni tuo post, valuterò il tuo livello secondo diversi parametri sulla scrittura [Correttezza; Lessico; Fluidità; PERSONALITA'] e poi ti assegnerò un voto. Più voti alti prenderai, più saranno l'esperienza e la ricompensa in Ryo che riceverai alla fine del corso. Se prendi due insufficienze sono costretto a bocciarti ç.ç

- Legenda: All'inizio del post va messa obbligatoriamente una legenda per distinguere i punti in cui narri da quelli in cui il tuo PG parla o pensa [Guarda il mio post come esempio]; puoi usare colori, grassetto, corsivo, simboli e quel che ti pare...basta che non usi una dimensione eccessivamente piccola, sennò la mia miopia peggiorerà a dismisura D= In fondo al post viene inserita una tabella con le condizioni del tuo PG durante il combattimento [Per il momento non c'è bisogno di questa, te lo dirò io quando inserirla e te la esemplificherò].
- Cosa va scritto nel post?: Te lo dirà il Sensei del corso, ma te lo ripeterò volta per volta. Le mie direttive prevederanno una serie di richieste che devono essere eseguite tutte, ovviamente. Ma, al di là degli eventi, ciò che è molto importante descrivere in un post è lo stato d'animo del tuo PG: innanzitutto devi ruolare rispettando alla perfezione la sua indole e, non meno importante del punto precedente, devi descrivere bene gli stati d'animo dl tuo PG. Entrambe queste cose rendono il post bello da leggere e contribuiscono a rendere più chiara la personalità del tuo PG.
- Quanto si scrive in un post? Semplice: ognuno scrive quanto vuole, anche se ciò va poi a influire sull'Exp e i Ryo guadagnati alla fine della missione; tieni presente che, in ogni caso, conta di più come si scrive, piuttosto che quanto. Generalmente, a chi deve fare il passaggio da Studente a Genin chiediamo di scrivere almeno un certo numero di righe, cosa che farò anche con te per tutta la durata del corso.
- Altre cosette...: In questo caso non ci saranno altri PG a ruolare assieme a noi, ma ti capiterà senz'altro in futuro di doverlo fare...per cui tieni presente, già da ora, che tu puoi ruolare solamente cosa fa e cosa pensa il tuo PG, non puoi mai decidere per gli altri. Esempio 1: chiedi al mio PG “Ciao, come stai?”, chiaramente non puoi rispondere direttamente “Bene, grazie! E tu come stai?”, ma devi attendere che ti dia io la risposta. Esempio 2: stai combattendo col mio PG e gli stai per dare un pugno in faccia; non puoi decidere tu se lo schivo o lo prendo in pieno e come lo faccio, chiaro? >_<
- Energia Gialla: Essa viene assegnata in Accademia dal Sensei, al momento che lo ritiene opportuno, ovvero quando vede che ti dimostri un ruolatore decente xP Per cui non aspettartela al primo post, ma già dal secondo-terzo sì =)

Mi pare che non ci sia altro da dire (per eventuali domande → MP)...se non darti le direttive per questo tuo primo post:
1) Descrivi il tuo arrivo in Accademia. Se hai letto l'ultima parte del post, capisci che, anche entrando dentro l'edificio, non trovi nessuno se non Hotaru. Perciò chiedile informazioni =D Se ti serve un'immagine per descriverla è Sailor Saturn di Sailor Moon xD
2) Per quanto riguarda il numero di righe, spero che tu abbia il programma Word, così ti puoi regolare con quello: Font – Times New Roman, Dimensione – 12, mi devi almeno riempire una pagina. Se poi vuoi scrivere di più, fallo pure senza problemi ;D Il limite di tempo entro il quale puoi postare è mercoledì, perché prima non potrei postare a causa di un esame.
 
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Garko
view post Posted on 12/3/2011, 17:31




narrato pensato parlato parlato da altri




Era ancora notte fonda e tutto il villaggio di Suna dormiva tranquillo, cullato dal vento del deserto che spirava verso nord. Tutto taceva e per le strade non si vedeva altro che qualche ombra immobile riflessa sulla sabbia dalla luna che stava li, immobile, grandiosa, unica luce in quel paesaggio di desolazione. Il deserto ,che si estendeva da nord a sud, da ovest a est, con alte dune e distese sconfinate, stritolava le case e le piazze che quasi sembrava non riuscissero a respirare. Garko si tolse il lenzuolo, ormai caldo, e si sollevò dal letto. Non riusciva a prendere sonno e ogni volta che gli sembrava di essersi addormentato, un qualcosa che neanche lui sapeva spiegarsi bene cosa fosse, lo riportava alla realtà. Stava succedendo sempre cosi da qualche mese a questa parte e il giovane ormai si era rassegnato all’idea di non potersi mai più fare una dormita come si deve.

E anche stanotte non si dorme… pensò sfregandosi gli occhi con le dita. Lentamente si alzò in piedi e andò alla finestra della camera sua cercando di evitare di far rumore per non svegliare il resto della famiglia. Sicuramente non è che offrisse chissà quali comfort oppure chissà quali paesaggi, ma ,di notte, tutta la sabbia che circondava il villaggio si trasformava. Quando il sole calava lasciando il posto alla luna, le distese aride prendevano un colore strano,diverso da quello che invece avevano durante il giorno, e riflettendo i raggi lunari, qua e là ,sparsi tra le dune, si vedevano dei luccichii, quasi ci fossero le stelle lì sepolte. Garko non amava molto il suo villaggio e, alcune volte, addirittura non si sentiva proprio parte di esso, si sentiva estraneo, quasi fosse un viandante passato di li per caso ma con l’intenzione di tornare in viaggio verso chissà dove. Era così che si sentiva e la voglia di andarsene da tutta quella gente senza speranza e senza un avvenire, si faceva sempre più strada dentro il suo animo.

Me ne andrò da qui. Non resterò a seccare e morire tra queste sabbie maledette. Un giorno viaggerò per il mondo e vedrò fiumi,laghi,mari. Mi arrampicherò sulle querce di una foresta e balzerò tra i rami in cerca di frutti succosi.Pescherò insieme a nuovi amici, veri amici."

Garko fece un sospiro, mentre una folata di vento faceva roteare una scia di sabbia nella piazza di fronte casa sua per poi scomparire, cosi come le sue idee di cambiamento. Non avrebbe mai avuto il coraggio di andarsene via ed abbandonare la sua famiglia, questo lo sapeva bene. Il suo era un rapporto viscerale con i propri genitori: nonostante non li vedesse spesso durante il giorno, non appena si trovava finalmente vicino a loro, ogni problema scompariva, ogni pensiero negativo si accantonava in un angolo lasciando spazio a tutt’altro genere di pensieri ed emozioni. Mai sarebbe stato in grado di vivere senza di loro. Un sorriso si fece largo sul suo viso e anche il deserto, adesso, sembrava meno desolato. Il giovane ritornò a letto e si girò e rigirò in cerca della posizione giusta prima di addormentarsi e sognare il mare.
Il mattino seguente Garko si alzò di buon ora. Quello che stava per cominciare sarebbe sicuramente stato un giorno davvero importante per lui perché ,finalmente, avrebbe cominciato l’accademia ninja. Scese dal letto e ,aperta la porta della cameretta, si diresse verso il bagno dove lo aspettava una bella doccia rinfrescante e risanante. Il clima nel deserto era davvero singolare infatti mentre durante le ore di sole si sfioravano anche i cinquanta gradi;di notte invece la temperatura calava drasticamente sfiorando lo zero. Chi era nato in quel tipo di ambiente aveva il tempo di abituarsi a tutto questo ma chi ,invece, era soltanto di passaggio, cadeva facilmente malato. Fortunatamente per Garko questo non era un suo problema perché sua famiglia era lì fin dagli albori, da generazioni e generazioni. Finitosi di lavare, si vestì e rapidamente scese si diresse verso la cucina dove lo attendeva la sua bella colazione. Definire “bella” quella colazione era un’ eufemismo visto che era composta da un tozzo di pane ed un bicchiere di latte ma, come diceva sempre suo padre: “Se c’è un tozzo di pane, un bicchiere di latte e la salute, non manca più niente per essere felici”. E il giovane la pensava allo stesso,identico, modo. In pochi minuti divorò tutto ed usci di casa. Il sole era alto nel cielo e quella si prospettava una delle solite giornate asfissianti ed afose tipiche di Suna. Non c’era neanche una nuvola o forse c’era, ma talmente erano forti e penetranti i raggi che non ti permettevano di sollevare la testa per scrutare cosa ci fosse al di sopra del tuo capo. Garko si immise sulla strada che portava al centro del villaggio e cominciò a camminare in direzione dell’accademia ninja.

” Ancora non ci credo. Finalmente comincerò l’accademia. Non vedo l’ora di apprendere il più possibile e diventare sempre più forte. E poi, una volta diventato ninja, potrò aiutare davvero mio padre. Diventerò fortissimo così nessuno più della mia famiglia dovrà lavorare. Baderò io a loro

Sorrideva mentre pensava a suo padre a casa, la mattina, e sua mamma che preparava una vera colazione e lo andava a svegliare dolcemente sussurrandogli che era pronta. Mai nella sua vita, aveva fatto colazione insieme a tutta la sua famiglia,almeno nella realtà. Passo dopo passo, il centro del villaggio si faceva sempre più vicino e ,con esso, tutto il frastuono,i colori ed i profumi che rapivano chiunque si fosse addentrato al suo interno. Aromi , musiche, spezie, gioielli, impossibile resistere a quelle tentazione materiali che ti catturavano senza chiederti il permesso. Garko non poteva permettersi però quello sfarzo, e per questo molte volte gli era capitato di rubare qualcosa dalle bancarelle per poi portarlo in dono alla madre. Rapidamente attraversò il mercato e svoltò verso l’accademia. Dopo alcuni minuti vi fu di fronte. Una struttura imponente ed indistruttibile costruita sulla sabbia e con la sabbia. Era pressoché impossibile non rimanere estasiati ed ammutoliti da tale magnificenza e maestosità. Stranamente però non vide nessuno entrarvi o uscirvi. Non c’era nemmeno un anima. Il giovane si osservò intorno un’ istante e poi si diresse verso l’entrata deserta. Una figura, seduta su di una panchina accanto all’ingresso principale della struttura, comparve ai suoi occhi diventando sempre più chiara e nitida ad ogni passo fino a diventare una persona, una ragazza. Aveva capelli scuri, non molto lunghi, che a malapena si poggiavano sulle piccole spalle di un corpo esile e sinuoso. Garko si fermò a qualche passo dalla ragazza e cominciò ad osservala in tutto il suo splendore. Non era un ragazzo timido nonostante non avesse mai avuto chissà quanti amici e ,soprattutto, quanti rapporti con ragazze.

Ciao. Ma non c’è nessuno qui? Ho ricevuto una lettera e dovrei cominciare oggi l’accademia. Soltanto che non vedo anima viva e non vorrei aver sbagliato giorno.

Il giovane attendeva una risposta mentre un leggero soffio di vento gli scompigliò i capelli per poi perdersi tra le dune del deserto.
 
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The Doctor;
view post Posted on 16/3/2011, 22:40




CITAZIONE
narrato - pensato - parlato - parlato altrui


[...]
Lunghi 3 giorni a girovagare per quelle foreste, 3 giorni di lunghe camminate per raggiungere una destinazione ignota a noi non rilevata per la nostra sicurezza e incolumità.
Molti studenti e genin che proseguivano il viaggio si facevano mille domande su dove sarebbero capitati, molti altri avevano la paura di combattere o di affrontare la guerra, molti non si sentivano pronti ad affrontare la realtà, una realtà che in quel periodo aveva sconvolto la vita di molti familiari e altri invece che non credevano letteralmente a queste realtà pensando solo che quel viaggio sarebbe stata una vacanza per i loro sforzi.
RuY non era curioso e di certo in quel momento non si confrontava con gli altri, infatti si isolò dai gruppetti e proseguì dietro di loro, preferì la solitudine, non sopportava il fatto di chiacchierare. Durante il viaggio pensava a quel momento fatidico, quel momento che gli stravolse la vita, iniziò a ricordare quando il dottore uscì dalla sala operatoria dandogli la fatidica notizia della morte della sua ragazza.

CITAZIONE
[FLASHBACK]

image

Dottore: Signor TeKiNaRa la informo che la ferita riportata dalla sua ragazza era grave siamo riusciti a fermare la prima emorragia ma poi non siamo riusciti a fermare le altre e quindi la informo che la ragazza è ufficialmente defunta. Se vuole rivederla...


E proprio in quel momento che RuY si trovò il mondo cadere addosso e abbandonò tutto, odiava tutti in quel momento, aveva perso la cosa più cara al mondo, aveva perso la persona che lo faceva ridere e lo faceva provare emozioni che nessuno gli aveva mai fatto provare in vita sua.
Mentre pensava all'accaduto, all'orizzonte si notarono cinte di mure e abbassando lo sguardo iniziammo a trovare sabbia, era ovvio ci trovavamo a Suna ma ancora non sapevamo il perché e venimmo smistati in alloggi comuni a tempo indeterminato.

[...]
Suna, una notte come le altre, l'aria era afosa ed era accompagnata da leggeri fili di vento che facevano smuovere i capelli del giovane studente di Oto. RuY non credeva di trovarsi in quel villaggio, odiava Suna ma date le conseguenze della nuova alleanza tra villaggi bisognava stare alle regole e quindi fu trasferito in mezzo a quel maledetto deserto. Quella notte RuY camminava per le strade di quel villaggio, ripensava a tutto quello che aveva perso, non aveva genitori e ormai l'ultima compagnia che gli era rimasta la perse, non aveva ragioni di vivere e l'unica cosa che lo manteneva in vita era il desiderio di sacrificio e di adorare un'altro Dio... Gironzolava a zonzo per quelle strane viee che erano ricoperte da fili di sabbia portati dal vento. Si arrampicò su un albero e iniziò a guardare l'orizzonte, pensava al futuro e quel futuro lo ricercava all'orizzonte... Un orizzonte che ancora non poteva esplorare viste le sue scarse abilità ninja, in quel momento un unico pensiero tormentava la sua mente ed era quello di uscire, di attraversare quelle mure che dividevano la noia dall'infinito, si così lui chiamava la terra che sconfinava dal villaggio "l'infinito", per lui l'emozione di "assaporare" il desiderio di libertà era qualcosa di magico, qualcosa che lo mandava in estasi era disposto a tutto pur di lasciare la sua monotona vita che ruotava attorno ai soliti fabbisogni umani: mangiare, uscire, dormire e lavorare, questi erano le solite cose che svolgevano gli abitanti in quel maledetto villaggio e questo suscitava nel ragazzo un enorme odio verso di loro, che avvolte sarebbe arrivato all'omicidio, pur di far cessare quell'inutile vita degli abitanti. Quel momento di rabbia durò poco perché la stanchezza iniziò ad avvolgere il ragazzo che si stese su quel comodo ramo e si fece rapire dalle grinfie di morfeo.

[THE ARRIVAL]
Passarono poche ore che il sole iniziò a sorgere in cielo e passarono pochi minuti per far svegliare il ragazzo che fu acceccato da un raggio di sole abbagliante, si alzò lentamente lasciando le spalle appoggiate sul quel tronco maestoso abbassò lo sguardo per coprirsi dal sole e sul suo ventre trovò una lettera, sulla busta che conteneva il messaggio si poteva leggere la sigla dell'accademia e quando la scartò lesse il responso ufficiale:

Accademia Ninja

» Lo studente RuY TeKiNaRa è desiderato all'edificio accademico per il corso Genin «



Non era entusiasta dalla lettera, era ancora stanco e provava solo noia, perchè sarebbe dovuto rimanere chiuso in quell'edificio per chi sa quante ore e magari doveva essere costretto ad allenarsi all'aperto con quel caldo afoso che toglieva il respiro. Scese dall'albero con calma e notò un enorme silenzio nel villaggio, non c'era il solito tram-tram di giovani genin che si divertivano a prendere in giro le matricole, il villaggio sembrava quasi un deserto e per le viee si notavano solo mercanti che iniziavano ad aprire i negozi con visi che rispecchiavano la disperazione, non sapeva darsi una spiegazione lo studente che senza farsi troppe domande si recò all'edificio, aprì quella porta cigolante e quando il rumore si fermò notò anche lì il silenzio più totale, fece pochi passi per i corridoi che sentì una voce rimbombare nei corridoii, seguì l'udito e trovò un giovane ragazzo fermo sulla porta che dialogava con una ragazza seduta e annoiata, RuY non riuscì a sentire la domanda che gli fece il ragazzo alla giovine e così espose una sua domanda veloce e diretta:

Come mai il villaggio e l'edificio sono vuoti? Oggi non dovevano esserci i corsi genin?

E dopo quella domanda rimase immobile annoiato e stanco, anche se il tronco era morbido sentiva dei crampi al corpo e così senza ulteriori indulgi nell'attesa della risposta della giovine ragazza si sedette in una sedia sulla sinistra della porta a fissare il vuoto, poggiandosi la mano sul fianco del viso.


SPOILER (click to view)

Scusate per il post scarno ma è ancora il post di presentazione, farò evolvere il carattere del mio PG durante il corso



Edited by The Doctor; - 16/3/2011, 23:19
 
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» • G i a c o ~
view post Posted on 18/3/2011, 11:58




Narrato
« Parlato »




Il passato si era avvinghiato alla sua mente, impedendole di restare lucida, concentrata su chiunque passasse intorno a lei. I ricordi la stavano letteralmente soffocando, episodi così nitidi da sembrare vivi, da riportarla a quei momenti in cui la sua vita era cambiata, in cui si sentiva straordinariamente felice. Perché ogni cosa doveva risolversi nel peggiore dei finali? Aveva faticato tanto a trovare un posto nel mondo e, quando finalmente lo aveva trovato, tutto era crollato e poi svanito nel nulla, come sabbia gettata al vento. Avrebbe voluto piangere, ma ormai l'aveva fatto così tante volte che non ne aveva più la forza; inoltre qualcosa si era acceso in lei, da qualche giorno a questa parte, una piccola speranza, forse. Al più presto avrebbe fatto qualcosa per cambiare la situazione, per dare una svolta a quel momento di crisi. Avrebbe trovato le risposte che cercava, ad ogni costo. Sorrise al pensiero che la vita potesse tornare a scorrere tranquillamente, al pensiero di potersi staccare da terra e volare libera in quel cielo sconfinatamente blu. Tali immagini cominciarono a farsi più sfuocate, incomprensibili, in quanto i cinque sensi tornarono improvvisamente a predominare. Una presenza, una voce, di fianco a sé. Spostò il volto velocemente, notando la presenza di un ragazzo: era alto, con un fisico ben sviluppato e dei folti capelli color rame; non indossava un coprifronte, indi per cui era completamente inoffensivo. Si alzò in piedi, ascoltando le sue parole ed osservando l'arrivo di un secondo ragazzo: aveva corti capelli neri ed un fisico nella norma, ma ciò che la stupì furono gli strani occhi rossi, bellissimi. Si trattava di due studenti in cerca di un Sensei, dunque. Benissimo, non poteva chiedere di meglio! Raccolse il suo Kaze Tessen, quindi aprì la porta dell'edificio ed iniziò a muovere i primi passi al suo interno. Si voltò di circa novanta gradi...

« Benvenuti, vi faccio strada. »



Hotaru non era mai stata una persona abile nel costruire dei rapporti, difatti risultava spesso impacciata a causa della sua timidezza. Ma stavolta doveva assumere il ruolo di una Sensei e, come tale, non poteva permettersi un carattere troppo titubante, altrimenti non l'avrebbero mai rispettata. Non voleva cominciare subito con dei pregiudizi, eppure sin dalle prime parole aveva percepito due personalità completamente differenti, relativamente ai due esaminandi: il primo le aveva posto una domanda in maniera gentile e pacata, mentre il secondo l'aveva fatto di fretta, quasi scocciato, tanto che si era persino seduto prima di ricevere la risposta. Data la sua esperienza passata, sperava solo che i due andassero d'accordo, che potessero stringere un'amicizia sufficientemente salda da mantenersi anche a distanza. Che sciocca: molte cose erano cambiate, figuriamoci se l'interesse dei ragazzi sarebbe stato quello di conoscersi a vicenda. Superò l'ingresso e salì l'ampia scalinata marmorea che conduceva ai piani superiori, dopodiché, giunta al primo piano, imboccò un ampio corridoio, il cui pavimento era costituito da pietre finemente lavorate per fare in modo che fosse piano, piacevole al tocco; ai lati era possibile osservare diverse porte e, ad intervalli regolari, quadri appesi alle candide pareti e statue di illustri personaggi di Suna posate su piedistalli marmorei. Camminarono per qualche secondo su quel pavimento scuro che contrastava il bianco dolce e puro delle pareti e delle statue, fino a quando la ragazza aprì una porta sulla destra, invitandoli ad entrare.

« Dopo di voi. »



Nonostante fossero solo in due, aveva scelto un aula piuttosto grande, infatti poteva arrivare a contenere cinquanta persone. L'architettura era la stessa del corridoio, con l'aggiunta di banchi, una cattedra ed una lavagna che occupava più della metà della parete a cui era appesa. Assicurandosi che i due non si fossero ancora addentrati tra le numerose file di banchi, sollevò il braccio ed aprì il palmo della mano, infine lo mosse velocemente di lato, creando una corrente di vento che spostò con delicatezza i banchi verso il fondo dell'aula, tutti tranne due in prima fila. Chiunque si sarebbe aspettato un rumore assordante, una serie di suoni fragorosi e disordinati causati dallo strisciare dei banchi, ma ciò non accadde perché era stato il vento a trasportarli, cullandoli tra le proprie braccia ed infine adagiandoli delicatamente alla parete più distante dalla cattedra. Eh, già: un controllo così perfetto dell'elemento Fuuton era la sua specialità, ciò che la distingueva da tutti gli altri ninja di Suna. Nel mentre gli Studenti si accomodavano agli unici due posti rimasti, Hotaru appoggiò il Tessen al muro, quindi si sedette sulla cattedra, pensando a come dovesse organizzare la lezione... Tanto per cominciare, avrebbe richiesto una presentazione, alla quale sicuramente avrebbero risposto con neanche una frase intera, dopodiché sarebbe partita con la teoria sui jutsu: aveva in mente una piccola prova per far capire ai due studenti quale fosse il corretto utilizzo del chakra.

« Buongiorno ragazzi, il mio nome è Hotaru Tomoe e sono un giovane Chuunin del Villaggio della Sabbia. So che per voi sarà difficile da credere che una ragazza di soli quindici anni possa addestrare degli studenti anche più grandi di lei...perciò vi chiedo di prendere tutto quel che vi dirò nel corso dell'accademia con molta serietà... »



Sorrise per tutta la durata del discorso, emanando una dolcezza infinita.

« E adesso la parte del corso più odiata dai ragazzi...ovvero la presentazione. Vorrei sapere chiaramente il vostro nome, il clan se lo avete, da dove provenite e soprattutto...è importante per me conoscere il perché avete deciso di diventare dei ninja. Uno alla volta, non fate complimenti. »



Avrebbe ascoltato con molta attenzione ogni singola parola, quindi la lezione vera e propria sarebbe cominciata.

« OK...Solitamente gli Studenti preferiscono la pratica, tuttavia...personalmente, credo che qualche pillola di teoria non faccia male a nessuno. Anzi, direi che sia necessaria...ma non mi dilungherò molto, state tranquilli »



Prese fiato, ricercando le parole più facili, più giuste per aiutarli a capire ed assimilare i concetti fondamentali.

« I ninja si differenziano dalle persone comuni per la loro capacità di utilizzare jutsu nei combattimenti. Ciò che rende possibile tale capacità è la presenza di un sistema circolatorio del chakra, che innerva ogni singola cellula del nostro corpo. Proprio così, il chakra è la nostra materia prima, la fonte di energia alla quale ci appelliamo costantemente. »



Ma sul chakra avrebbero discusso dopo, perciò tornò sull'argomento principale.

« Arti magiche o Ninjutsu, arti illusorie o Genjutsu, arti marziali o Taijutsu. Questi sono i tre principali gruppi in cui le tecniche vengono raccolte. Tutte e tre le tipologie, seppur in maniera diversa, necessitano di un consumo di chakra. Sia Genjutsu che Ninjutsu sono caratterizzate da un utilizzo del chakra di tipo diretto, nel senso che entrambe ne richiedono una accurata manipolazione, spesse volte con l'uso di specifiche posizioni magiche; la differenza tra le due sta nel fatto che le prime immettono il flusso di chakra all'interno del sistema circolatorio della vittima, disturbandolo e creando degli effetti illusori, mentre nelle seconde l'effetto è reale. I Taijutsu, al contrario, non prevedono una manipolazione del chakra, bensì un suo utilizzo di tipo indiretto: è sufficiente trasferirlo nei propri muscoli per aumentarne le prestazioni, in forza, resistenza, velocità... Immagino che tale differenza non vi sembri molto chiara, dunque vi accenno una cosa, che approfondiremo più tardi: “manipolare” il chakra significa combinare nella maniera migliore possibile l'energia fisica con l'energia spirituale, cosa che non è richiesta per le arti marziali. »

Era stata abbastanza chiara? Qualora non ci fossero state domande, sarebbe andata avanti.

« Prima di assegnarvi un facile esercizio, vi citerò un ultimo esempio di tecnica che dovrete tenere a mente nel corso della vostra carriera: le tecniche di sigillo o Fuinjutsu, un sottogruppo delle arti magiche, le quali hanno l'obiettivo di rinchiudere qualcosa all'interno di un oggetto o di una persona; a meno che non esista una tecnica nata o creata appositamente per distruggere un dato sigillo, esso non potrà mai essere rimosso, se non per volontà di colui che lo ha applicato. Infine – come sapete – le tecniche vengono classificate in base alla loro difficoltà, all'abilità necessaria per poterle realizzare, ma anche in base alla loro pericolosità; ecco perché molte vengono catalogate come Kinjutsu, ovvero tecniche il cui utilizzo è severamente proibito. »



Posò con decisione le mani sul bordo della cattedra e, facendo perno su di essa, si diede uno slancio in avanti, intenzionata a passare dalla posizione seduta a quella in piedi.

« Basta. Per me è sufficiente così. Se non ci sono domande, adesso vorrei chiedervi una cosa... Potreste eseguire, uno alla volta, uno dei jutsu che conoscete? Non so...quello che ritenete più forte, quello che vi piace di più, quello che sapete fare meglio...uno qualunque... Inoltre è importantissima la seguente parte dell'esercizio: vorrei sapere che cosa sentite dentro di voi, nel vostro corpo, mentre eseguite il jutsu. »




Dunque...non male questi primi post! Diciamo che per ora mi mantengo basso perché sono i primi, dopodiché alzerò i voti se dimostrerete di essere in gamba ;P A Garko do un 7+, mentre a Pera un 6,5 perché ogni tanto ho visto degli Orrori di italiano e di punteggiatura (rileggiti meglio il post prima di postarlo ò__ò xD); le personalità vanno già abbastanza bene, ma spero che le approfondirete ancora nel corso di questa noiosissima accademia.

Veniamo a cosa dovrete fare nel prossimo post:
1) Descrivere il tragitto verso l'aula (é un buon momento da riempire con pensieri del proprio PG oppure con dialoghi con il compagno di classe → in quest'ultimo caso, se qualcuno vuole domandare qualcosa all'altro, conviene che vi accordate privatamente e poi ciascuno di voi riporta la conversazione nel proprio post).
2) Presentazione. Non per forza dovete essere loquaci eh: se la vostra indole è stronza potete anche rispondere a Hotaru che deve farsi gli affari suoi xD Quindi, insomma, rispettate molto la natura del vostro PG.
3) Riflettete su quanto la Sensei vi sta dicendo riguardo alla teoria sui Jutsu. Se avete domande, mandatemele via MP ed io vi invierò le risposte (come nel punto 1) il dialogo alunno-Sensei andrà riportato direttamente nel post) (come nel punto 2), se l'indole del vostro PG è menefreghista, potete anche scrivere di non ascoltarla minimamente mentre vi spiega le cose)
4) Eseguite il jutsu, spiegando cosa sentite dentro il vostro corpo. In altre parole, se sentite o meno il chakra che scorre e che si manipola al momento dell'esecuzione. Che lo sentiate o meno non comporterà nulla =) Inoltre non inserite i dati sul consumo di chakra, per quella ci pensiamo dopo.
5) Come per il post precedente, scrivete almeno una pagina di Word. Scadenza del post: lunedì sera a mezzanotte. Buon lavoro ^__^
 
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The Doctor;
view post Posted on 21/3/2011, 14:08




SPOILER (click to view)
la scadenza è scaduta per garko posso postare io?
 
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» • G i a c o ~
view post Posted on 21/3/2011, 23:08




La scadenza era x entrambi xDDDD Vabbè, posta tu appena puoi =)
 
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5 replies since 12/3/2011, 14:55   122 views
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