Narrato
« Parlato »
Il passato si era avvinghiato alla sua mente, impedendole di restare lucida, concentrata su chiunque passasse intorno a lei. I ricordi la stavano letteralmente soffocando, episodi così nitidi da sembrare vivi, da riportarla a quei momenti in cui la sua vita era cambiata, in cui si sentiva straordinariamente felice. Perché ogni cosa doveva risolversi nel peggiore dei finali? Aveva faticato tanto a trovare un posto nel mondo e, quando finalmente lo aveva trovato, tutto era crollato e poi svanito nel nulla, come sabbia gettata al vento. Avrebbe voluto piangere, ma ormai l'aveva fatto così tante volte che non ne aveva più la forza; inoltre qualcosa si era acceso in lei, da qualche giorno a questa parte, una piccola speranza, forse. Al più presto avrebbe fatto qualcosa per cambiare la situazione, per dare una svolta a quel momento di crisi. Avrebbe trovato le risposte che cercava, ad ogni costo. Sorrise al pensiero che la vita potesse tornare a scorrere tranquillamente, al pensiero di potersi staccare da terra e volare libera in quel cielo sconfinatamente blu. Tali immagini cominciarono a farsi più sfuocate, incomprensibili, in quanto i cinque sensi tornarono improvvisamente a predominare. Una presenza, una voce, di fianco a sé. Spostò il volto velocemente, notando la presenza di un ragazzo: era alto, con un fisico ben sviluppato e dei folti capelli color rame; non indossava un coprifronte, indi per cui era completamente inoffensivo. Si alzò in piedi, ascoltando le sue parole ed osservando l'arrivo di un secondo ragazzo: aveva corti capelli neri ed un fisico nella norma, ma ciò che la stupì furono gli strani occhi rossi, bellissimi. Si trattava di due studenti in cerca di un Sensei, dunque. Benissimo, non poteva chiedere di meglio! Raccolse il suo Kaze Tessen, quindi aprì la porta dell'edificio ed iniziò a muovere i primi passi al suo interno. Si voltò di circa novanta gradi...
« Benvenuti, vi faccio strada. »
Hotaru non era mai stata una persona abile nel costruire dei rapporti, difatti risultava spesso impacciata a causa della sua timidezza. Ma stavolta doveva assumere il ruolo di una Sensei e, come tale, non poteva permettersi un carattere troppo titubante, altrimenti non l'avrebbero mai rispettata. Non voleva cominciare subito con dei pregiudizi, eppure sin dalle prime parole aveva percepito due personalità completamente differenti, relativamente ai due esaminandi: il primo le aveva posto una domanda in maniera gentile e pacata, mentre il secondo l'aveva fatto di fretta, quasi scocciato, tanto che si era persino seduto prima di ricevere la risposta. Data la sua esperienza passata, sperava solo che i due andassero d'accordo, che potessero stringere un'amicizia sufficientemente salda da mantenersi anche a distanza. Che sciocca: molte cose erano cambiate, figuriamoci se l'interesse dei ragazzi sarebbe stato quello di conoscersi a vicenda. Superò l'ingresso e salì l'ampia scalinata marmorea che conduceva ai piani superiori, dopodiché, giunta al primo piano, imboccò un ampio corridoio, il cui pavimento era costituito da pietre finemente lavorate per fare in modo che fosse piano, piacevole al tocco; ai lati era possibile osservare diverse porte e, ad intervalli regolari, quadri appesi alle candide pareti e statue di illustri personaggi di Suna posate su piedistalli marmorei. Camminarono per qualche secondo su quel pavimento scuro che contrastava il bianco dolce e puro delle pareti e delle statue, fino a quando la ragazza aprì una porta sulla destra, invitandoli ad entrare.
« Dopo di voi. »
Nonostante fossero solo in due, aveva scelto un aula piuttosto grande, infatti poteva arrivare a contenere cinquanta persone. L'architettura era la stessa del corridoio, con l'aggiunta di banchi, una cattedra ed una lavagna che occupava più della metà della parete a cui era appesa. Assicurandosi che i due non si fossero ancora addentrati tra le numerose file di banchi, sollevò il braccio ed aprì il palmo della mano, infine lo mosse velocemente di lato, creando una corrente di vento che spostò con delicatezza i banchi verso il fondo dell'aula, tutti tranne due in prima fila. Chiunque si sarebbe aspettato un rumore assordante, una serie di suoni fragorosi e disordinati causati dallo strisciare dei banchi, ma ciò non accadde perché era stato il vento a trasportarli, cullandoli tra le proprie braccia ed infine adagiandoli delicatamente alla parete più distante dalla cattedra. Eh, già: un controllo così perfetto dell'elemento Fuuton era la sua specialità, ciò che la distingueva da tutti gli altri ninja di Suna. Nel mentre gli Studenti si accomodavano agli unici due posti rimasti, Hotaru appoggiò il Tessen al muro, quindi si sedette sulla cattedra, pensando a come dovesse organizzare la lezione... Tanto per cominciare, avrebbe richiesto una presentazione, alla quale sicuramente avrebbero risposto con neanche una frase intera, dopodiché sarebbe partita con la teoria sui jutsu: aveva in mente una piccola prova per far capire ai due studenti quale fosse il corretto utilizzo del chakra.
« Buongiorno ragazzi, il mio nome è Hotaru Tomoe e sono un giovane Chuunin del Villaggio della Sabbia. So che per voi sarà difficile da credere che una ragazza di soli quindici anni possa addestrare degli studenti anche più grandi di lei...perciò vi chiedo di prendere tutto quel che vi dirò nel corso dell'accademia con molta serietà... »
Sorrise per tutta la durata del discorso, emanando una dolcezza infinita.
« E adesso la parte del corso più odiata dai ragazzi...ovvero la presentazione. Vorrei sapere chiaramente il vostro nome, il clan se lo avete, da dove provenite e soprattutto...è importante per me conoscere il perché avete deciso di diventare dei ninja. Uno alla volta, non fate complimenti. »
Avrebbe ascoltato con molta attenzione ogni singola parola, quindi la lezione vera e propria sarebbe cominciata.
« OK...Solitamente gli Studenti preferiscono la pratica, tuttavia...personalmente, credo che qualche pillola di teoria non faccia male a nessuno. Anzi, direi che sia necessaria...ma non mi dilungherò molto, state tranquilli »
Prese fiato, ricercando le parole più facili, più giuste per aiutarli a capire ed assimilare i concetti fondamentali.
« I ninja si differenziano dalle persone comuni per la loro capacità di utilizzare jutsu nei combattimenti. Ciò che rende possibile tale capacità è la presenza di un sistema circolatorio del chakra, che innerva ogni singola cellula del nostro corpo. Proprio così, il chakra è la nostra materia prima, la fonte di energia alla quale ci appelliamo costantemente. »
Ma sul chakra avrebbero discusso dopo, perciò tornò sull'argomento principale.
« Arti magiche o Ninjutsu, arti illusorie o Genjutsu, arti marziali o Taijutsu. Questi sono i tre principali gruppi in cui le tecniche vengono raccolte. Tutte e tre le tipologie, seppur in maniera diversa, necessitano di un consumo di chakra. Sia Genjutsu che Ninjutsu sono caratterizzate da un utilizzo del chakra di tipo diretto, nel senso che entrambe ne richiedono una accurata manipolazione, spesse volte con l'uso di specifiche posizioni magiche; la differenza tra le due sta nel fatto che le prime immettono il flusso di chakra all'interno del sistema circolatorio della vittima, disturbandolo e creando degli effetti illusori, mentre nelle seconde l'effetto è reale. I Taijutsu, al contrario, non prevedono una manipolazione del chakra, bensì un suo utilizzo di tipo indiretto: è sufficiente trasferirlo nei propri muscoli per aumentarne le prestazioni, in forza, resistenza, velocità... Immagino che tale differenza non vi sembri molto chiara, dunque vi accenno una cosa, che approfondiremo più tardi: “manipolare” il chakra significa combinare nella maniera migliore possibile l'energia fisica con l'energia spirituale, cosa che non è richiesta per le arti marziali. »Era stata abbastanza chiara? Qualora non ci fossero state domande, sarebbe andata avanti.
« Prima di assegnarvi un facile esercizio, vi citerò un ultimo esempio di tecnica che dovrete tenere a mente nel corso della vostra carriera: le tecniche di sigillo o Fuinjutsu, un sottogruppo delle arti magiche, le quali hanno l'obiettivo di rinchiudere qualcosa all'interno di un oggetto o di una persona; a meno che non esista una tecnica nata o creata appositamente per distruggere un dato sigillo, esso non potrà mai essere rimosso, se non per volontà di colui che lo ha applicato. Infine – come sapete – le tecniche vengono classificate in base alla loro difficoltà, all'abilità necessaria per poterle realizzare, ma anche in base alla loro pericolosità; ecco perché molte vengono catalogate come Kinjutsu, ovvero tecniche il cui utilizzo è severamente proibito. »
Posò con decisione le mani sul bordo della cattedra e, facendo perno su di essa, si diede uno slancio in avanti, intenzionata a passare dalla posizione seduta a quella in piedi.
« Basta. Per me è sufficiente così. Se non ci sono domande, adesso vorrei chiedervi una cosa... Potreste eseguire, uno alla volta, uno dei jutsu che conoscete? Non so...quello che ritenete più forte, quello che vi piace di più, quello che sapete fare meglio...uno qualunque... Inoltre è importantissima la seguente parte dell'esercizio: vorrei sapere che cosa sentite dentro di voi, nel vostro corpo, mentre eseguite il jutsu. »
Dunque...non male questi primi post! Diciamo che per ora mi mantengo basso perché sono i primi, dopodiché alzerò i voti se dimostrerete di essere in gamba ;P A Garko do un 7+, mentre a Pera un 6,5 perché ogni tanto ho visto degli Orrori di italiano e di punteggiatura (rileggiti meglio il post prima di postarlo ò__ò xD); le personalità vanno già abbastanza bene, ma spero che le approfondirete ancora nel corso di questa noiosissima accademia.
Veniamo a cosa dovrete fare nel prossimo post:
1) Descrivere il tragitto verso l'aula (é un buon momento da riempire con pensieri del proprio PG oppure con dialoghi con il compagno di classe → in quest'ultimo caso, se qualcuno vuole domandare qualcosa all'altro, conviene che vi accordate privatamente e poi ciascuno di voi riporta la conversazione nel proprio post).
2) Presentazione. Non per forza dovete essere loquaci eh: se la vostra indole è stronza potete anche rispondere a Hotaru che deve farsi gli affari suoi xD Quindi, insomma, rispettate molto la natura del vostro PG.
3) Riflettete su quanto la Sensei vi sta dicendo riguardo alla teoria sui Jutsu. Se avete domande, mandatemele via MP ed io vi invierò le risposte (come nel punto 1) il dialogo alunno-Sensei andrà riportato direttamente nel post) (come nel punto 2), se l'indole del vostro PG è menefreghista, potete anche scrivere di non ascoltarla minimamente mentre vi spiega le cose)
4) Eseguite il jutsu, spiegando cosa sentite dentro il vostro corpo. In altre parole, se sentite o meno il chakra che scorre e che si manipola al momento dell'esecuzione. Che lo sentiate o meno non comporterà nulla =) Inoltre non inserite i dati sul consumo di chakra, per quella ci pensiamo dopo.
5) Come per il post precedente, scrivete almeno una pagina di Word. Scadenza del post: lunedì sera a mezzanotte. Buon lavoro ^__^