Allenamento Leo reitei, Energia verde

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Fire-
view post Posted on 9/11/2010, 13:50




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parlato altrui
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Bene e male. Due facce della stessa moneta. Una non puo’ esistere senza l’ altra e la spiega come la sindone lo fa con il vangelo. Maestro, la mia vita è votata ad un fine superiore, obbiettivi che perseguirò anche a costo della vita. Cambierò il mondo, abbattendo il clima di terrore, paura e ignoranza che vige sovrano. .Ma per fare ciò ho bisogno di portare la mia immagine all’ attenzione mondiale … ho bisogna di potere!
La ricerca di potere, è questa che spinge gli insaziabili come Leo a diventare leggenda. E’ come una droga, sentire i capillari esplodere inondati da questo mistico fluido … una sensazione paradisiaca, divina. Non esistono aggettivi che possano descrivere lo stato di eccitazione che si prova quando si ha il mondo in pugno, ed il solo pronunciare del tuo nome suscita paura nei più. Una società in cui chi ha potere regna sovrano, tiranno, mentre i più deboli sono vittime, agnelli destinati alle possenti fauci dei leoni.
Un mondo crudele, una società superficiale, io combatto affinché anche la voce del più miserabile possa essere udita. Combatto per tutte quelle famiglie vittime di prepotenze da parte dei forti, che non sono in grado di ribellarsi. Combatto per ogni singolo cittadino del mio paese, affinché non patisca dolore, perché il suo dolore è il mio dolore, poiché ogni singolo cittadino dal più giovane al più anziano, dal più forte al più debole, dal più ricco al più povero , è un mio fratello!
Leo si trovava ancora a Konoha. Sentiva la mancanza del suo villaggio natio, dell’ umidità sulla pelle, delle goccioline condensate solleticargli le braccia.Il neo genin non aveva ancora avuto la possibilità di rifare i bagagli e partire alla volte di Kiri. A breve sarebbe iniziato l' esame chunin. Prova di importanza internazionale nella quale i ninja di ogni villaggio avrebbero mostrato le loro doti, sperando in una promozione di grado. Anche Leo adesso poteva essere chiamato ninja. Da poco si era conquistato questo diritto, in un combattimento in cui aveva rischiato di perdere il braccio, o quanto meno era questo il referto medico. Difatti subito dopo lo scontro, era stato invitato a raggiungere l’ ospedale. Qui era stato curato, ma non del tutto. Sul braccio sinistro appariva vistosa una cicatrice, profonda, impressa a fuoco sulla pelle. Una cicatrice che non lo feriva nel corpo, quanto nell’ orgoglio.
Dannazione, sono debole ! Il mio corpo è debole, ogni mio singolo muscolo, nervo è debole. Non sono stato in grado di fronteggiare Mawashi, in più alla prima ferita, subito la mie debole mente si è piegata in preda al dolore, perdendo oltre alla lucidità, lo scontro. Allo stato attuale beh, sarei letteralmente divorato dagli shinobi più esperti , che dilanierebbero lo mie carni con estrema facilità!
Aveva infatti notato, che nonostante avesse raggiunto il grado genin, i suoi parigrado risultavano essere nettamente più forti sotto ogni punto di vista fisico. L’ esperienza, probabilmente giocava un ruolo determinante in questo abisso che gli separava, e Leo sapeva benissimo che non poteva contare su questo aspetto, che normalmente si acquisisce con il passare degli anni, e dopo lunghi ed estenuanti allenamenti.


[...]



Mancava poco, davvero poco. La meta tanto lontana, si avvicinava di giorno in giorno, e quello che sembrava essere un periodo di ansia estremamente lungo si accorciava sempre più. Aveva i nervi a fior di pelle, era facile notarlo. Leo non era in grado di nascondere i propri sentimenti, ciò lo faceva divenire un libro aperto dalla facile lettura.
Devo prepararmi. Devo temprare mente e corpo, per questa occasione. Ancora una volta Kiri dovrà essere orgogliosa di me. Dovrò risplendere tra i tanti. Io Leo reitei!
All’ improvviso, come un fulmine a ciel sereno, un’ idea folle gli balenò per la testa. Avrebbe dedicato una settimana solamente a se stesso; in quella settimana si sarebbe prefissato l’ obbiettivo di divenire più forte, e lo sarebbe diventato . Era uno stupido testardo, ma quelle parole tanto negative, lo rendevano maniacale nella cura e nel perfezionamento del proprio corpo. Una settimana … sette giorni … 168 ore …10080 minuti …604800 secondi. Un lasso di tempo relativamente lungo. Avrebbe abbandonato la vita monotona e piena di confort, allontanandosi da qual si voglia forma di civilizzazione, per fondersi con la natura diventando parte integrante di essa. Sette giorni in piena solitudine, provvisto solamente delle sua armi fidate. Non un singolo pezzo di pane, lo avrebbe accompagnato in questa sua avventura, la natura avrebbe provveduto a lui, fornendogli, tutto il necessario per il suo sostentamento. Un altro giorno stava morendo. Il sole avrebbe lasciato spazio alla luna, e la luce avrebbe ceduto il passo alle tenebre. L’ indomani mattina sarebbe partito, abbandonando tutto e tutti, dimenticandosi dei problemi che lo affliggevano, dimenticandosi perfino della sua stessa identità.


Edited by Fire- - 21/12/2010, 19:05
 
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