The Beginning

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Bash.
view post Posted on 13/10/2010, 16:24




CITAZIONE
Intanto voglio dire che il mio allenamento verde è una quest fittizia inventata da me. L'allenamento è separato in due parti. Quella che vi posto oggi è la parte iniziale e un po' noiosa se così si può dire. Spero vi divertiate a seguire l'allenamento del mio pg. Comunque mi scusa ancora con coloro che hanno avuto problemi con i miei post ma questo post vi giuro che è stato fatto in due giorni, può assicurare dirge per me.





The beginning







26/05
Abbiamo un'importante missione da svolgere per conto di Konoha. Pare che un laboratorio ai confini del paese dei fulmini, a sud ovest di Kumo, stia portando avanti un macabro progetto, grazie al quale tutti coloro sottoposti ad un certo trattamento a base di farmaci, non possa fare a meno di tramutarsi in uno zombie. Tutto ciò che sappiamo è che questi zombie non agiscono per proprio conto, ma sono tutti comandati dal capo di un'azienda che ufficialmente commercia spezie ed altre merci di prima necessità, ma che di nascosto contrabbanda droga e armi. Come se non bastasse pare che diriga anche bordelli e case da gioco. Un vero e proprio boss della malavita. In più sta mettendo su una vera e propria armata tramite i suoi laboratori per attaccare i paesi adiacenti. Le possibilità che noi possiamo sconfiggere tutti i nemici da soli sono inferiori allo zero poiché probabilmente stiamo parlando di centinaia, forse migliaia. Il rischio più grande è che anche i grandi capi di Kumo siano coinvolti in questo pasticcio. Dubito che il nostro paese natale possa essere coinvolto in questo schifo ma non si sa mai. Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio.
An si...purtroppo nella nostra squadra sono il più debole, poiché non possiedo ancora nessuna particolare abilità, mentre i miei compagni possiedono di già una loro capacità peculiare. Suito è cieco tuttavia ha un udito pazzesco, è il più simpatico del gruppo, in più è davvero una bomba. Può usare di quelle tecniche che sono spettacolari.
Kato, beh, è il più forte nei taijutsu. E' incredibile come riesca a sopraffarmi sempre e comunque solamente con un paio di calci e pugni; tuttavia credo ci sia qualcosa sotto, è davvero esageratamente forte. L'ultima rimasta è Futo. E' una bellissima ragazza che ho conosciuto quando ancora non andavo all'accademia e siamo molto molto legati. Usa tutte tecniche legate all'acqua e al vento. Io invece? Uso solo qualche tecnica così, alla bona e via ma non possiedo ancora nessuna particolare capacità. Tuttavia sono innamorato di una tecnica di Futo, che lei chiama Getsuga Tenshoo. E' davvero spettacolare e non riuscirei in nessun modo a descriverla a parole. E' qualcosa di magico.
Ultima cosa. Abbiamo ricevuto l'ordine di portare a compimento l'incarico in meno di cinque giorni. Kato ha tutta l'intenzione di completare l'incarico in non meno di una settimana, poiché, a suo dire, non sono ancora pronto ad affrontare una missione di questo genere. Credo invece che voglia soltanto farmi sentire come una palla al piede, ma non me ne frega nulla, se ha detto che dobbiamo aspettare noi aspetteremo. Nel frattempo, sempre sue parole, faremo degli attacchi mordi e fuggi senza che nessuno sospetti nulla, tutto per allenarmi. Ah, eccoli che arrivano. Ci vediamo domani, ciao!

Il ragazzo ripose la matita e il diario nella sacca porta oggetti e si levò in piedi, si stiracchiò, si legò dietro alla schiena la sua fidata katana, soprannominata Zampakutou, e corse a nascondersi dietro all'albero.
§Tre !§ gridò una voce, probabilmente Kato, stando ad indicare la formazione da attuare.
"Bene, il numero di nemici è compreso tra cinque e otto."
All'improvviso, a piombare nello spiazzo erboso chiazzato dalle ombre delle foglie, proprio Kato, che una volta atterrato, si voltò di scatto, sguainando la sua Zangetsu. In un istante una creatura informe avvolta da stracci e bende gli si scaraventò addosso, armata di falce. Kato senza esitare parò il colpo e con altrettanta maestria mozzò una gamba all'obbrobrioso individuo e lo stesso fece con quella tozza sporgenza munita di due occhi gialli ocra.
La creatura, ormai senza vita si accasciò al suolo. Altre ne spuntarono fuori proprio davanti a Kato, che, senza paura le osservò tutte una ad una. La maggior parte di loro portavano segni di morsi sull'intero corpo, veri e propri squarci che portavano alla menomazione di questi infimi esseri. Immediatamente molti dubbi tormentarono la mente del giovane ninja. Raito, da dietro l'albero guardava la scena con ammirazione nei confronti del capo squadra che non indietreggiava nemmeno di un passo nonostante si trattasse di veri e propri mostri. Tuttavia il ragazzino sapeva che doveva intervenire in nome del suo allenamento, e così, con rapidità sbucò fuori dall'albero. I mostri emisero tutti versi inspirati e a dir poco vomitevoli nell'accorgersi della sua presenza. Il più vicino al bimbo tentò ti mozzargli la testa con uno strascicato movimento di braccia, inutile però dire che il giovane riuscì a schivarlo con incredibile facilità, dando inizio al proprio contrattacco. Trapassò la testa del primo e spingendo andò per forare il collo del mostro affianco. Con celerità recuperò l'arma sporca di sangue nero, giusto in tempo per parare il colpo di falce proveniente dalla sua destra. Mille scintille partirono e il ragazzo fu trascinato all'indietro dalla potenza del colpo. Emise un sospiro e poi si lanciò ancora all'attacco. Nel frattempo Kato giocava a combattere contro altri tre del gruppetto di mostri, divertendosi a schivare i loro colpi con semplicità. Raito, impegnato con altri due faticava a tener loro testa, tuttavia, abbassandosi, atto a schivare un colpo mortale, riuscì a far uccidere uno dei due mostri proprio dall'altro che furioso emise un urlo atroce. Raito però non rimase imbambolato ad aspettare che quell'altro finisse di cantare la serenata, quindi con un netto taglio di spada mozzò il fiato del mostro, che cadde a terra, riverso in una pozza di sangue nero. Convinto di aver fatto il proprio lavoro il ragazzo venne richiamato da Kato tramite un cenno con la testa, facendogli intendere che doveva sbrigarsela lui anche contro gli altri tre. Quindi, con la spada ormai del color dell'ebano in mano, si lanciò all'attacco. Mozzò immediatamente il tronco del primo a partire da destra, poi, eseguendo una piroetta su se stesso tranciò il cervelletto del secondo ed infine nel tentativo di tagliare verticalmente a metà il terzo, menò un fendente a vuoto. La creatura scivolò all'indietro per alcuni metri e quando si fermò, i due si squadrarono. Un fetido odore proveniva da quella sagoma informe. Il suo corpo era ricoperto di morsi, segno che era stato assalito dai suoi simili o da animali feroci, le sue vesta imbrattate di sangue rosso e nero, i suoi inorganici occhi puntati sul piccolo ninja. Il mostro si scagliò all'attacco con la falce alzata, sperando di poter fare ciò che il bimbo aveva appena provato ad attuare nei suoi confronti. Il ragazzino, sempre con sguardo serio, prima bloccò la falce e poi mozzò il braccio del portatore. L'essere lanciò un grido di dolore e il bimbo, convinto di poterlo eliminare, gli trapassò il cuore. La creatura, dapprima guardò la lama, poi punto di nuovo i suoi occhi privi di vita verso il giovane. Uchiha tentò di recuperare subito la lama ma la creatura con la mano rimastagli afferrò la spada impedendo al ragazzo di estrarla. La situazione era complessa. “Merda, il bastardo non molla...” Lo zombie, se così può essere chiamato, tentò di mordere il braccio del ragazzo, che ovviamente mollò la presa. Il ragazzo leggermente scosso ascoltava il ritmo dei suoi respiri affannati, a causa del rischio corso. Conscio del fatto che in quello stato di agitazione non sarebbe potuto andare avanti molto chiuse gli occhi e si calmò, quindi gli riaprì giusto in tempo per vedere il mostro scattare verso di lui. Afferrò un kunai con il quale trafisse il piede sinistro del mostro, facendolo così inciampare, poi prese lo shuriken del vento demoniaco e con le lame ancora raggruppate, finì lo zombie aprendogli la testa. Il sangue nero iniziò a zampillare come un ruscello di montagna. Quello che pochi minuti prima era uno spiazzo verdeggiante ora era intinto dello stesso colore della morte. Lo sguardo cupo del giovane, segnato da quel lungo susseguirsi di omicidi calò sulla figura deforme. La capovolse con i piedi e si riprese il kunai e la katana, ma prima di riporre quest'ultima, alzò il braccio e sotto gli occhi di Kato, menò un fendente che staccò di netto la testa del mostro devastato dalle ferite, facendola volare per parecchi metri. Il giovane si voltò verso il compagno che gli fece un cenno con la testa e gli sorrise, quindi il ragazzo cerco un posticino per potersi riposare dopo il lungo scontro. La chioma scura cadde sopra i suoi occhi, seguita da un sospiro di sollievo.
§Mai visto nulla di simile?§ gli chiese Kato sedendosi affianco a lui.
§Avete fatto un ottimo lavoro ragazzi!§ esclamò Futo uscendo da un cespuglio seguita ruota da Suito.
§Beh, Raito ha fatto quasi tutto da solo. Ha fatto davvero un bel lavoro, complimenti!§
§Grazie ragazzi!§
La sera calò e il gruppo accese un falò dove si raccontarono le solite cose e discussero su ciò che avrebbero dovuto fare il giorno seguente. Dopo qualche ora, andarono a dormire, tranne Raito, che rimase sveglio ancora un poco, giusto il tempo per raccontare cosa era successo al suo fidato diario, poi si addormentò anche lui, cercando di riposare in previsione che la giornata successiva sarebbe stata ancora più dura.
Il giorno dopo il gruppo si svegliò intorno alle otto della mattina. Erano tutti parecchio carichi e pronti a ricominciare con la solita minestra. Anche per quel dì avrebbero tenuto una strategia “mordi e fuggi”. I ragazzi mangiarono un semplicissimo pasto e poi si divisero in due gruppi. Kato, Futo e Raito sarebbero andati in avanscoperta per raccogliere un maggior numero di informazioni possibili sul luogo degli esperimenti e su cosa fosse accaduto al villaggio adiacente. Dopo aver discusso delle direttive generali il trio si avviò verso il villaggio sicuri di trovare qualcosa, una qualsiasi pista che li potesse condurre alla verità, e nel mentre chiacchieravano fra loro, cercando di allentare la tensione. Un pensiero il piccolo Raito lo dedicò anche a Suito, che purtroppo era rimasto indietro da solo. Non che fosse un pericolo lasciarlo da solo, poiché la sua abilità singola era paragonabile a quella di Futo e Raito assieme, tuttavia il ragazzino non poteva fare a meno di preoccuparsi. Dopo alcuni minuti di cammino arrivarono al confine della verde foresta. Li i tre si nascosero tra i cespugli e dietro agli alberi per cercare di vedere qualcosa senza che quel qualcosa potesse vedere loro, tuttavia il villaggio era deserto. Modeste casupole di paglia e legno completamente vuote. Era un villaggio piuttosto piccolo composto da circa una ventina di case sparse qua e la. E nonostante tutto nulla, nessun rumore. Il silenzio regnava sovrano. Il gruppetto camminava sempre con le orecchie attente, cercando di udire un qualsiasi rumore che potesse attirare la loro attenzione. Le case al loro interno erano completamente vuote, fatta eccezione per vere e proprie megalopoli di mosche che svolazzavano in ogni dove accompagnate da un nauseabondo puzzo. Che fine avevano fatto tutti gli abitanti di quel posticino sperduto e dimenticato da tutti? La squadra continuava a setacciare alla ricerca di qualche superstite ma nulla. Era un vero e proprio paese fantasma. Una terra morta completamente. Il trio si riunì dopo pochi minuti per pianificare la mossa successiva quando un rumore gli fece scattare come molle. Sembrava il rumore di passi. Improvvisamente una figura coperta dall'ombra si fece vedere. Futo per prima ruppe il silenzio inquietante.
§Finalmente! Ehi tu! Che fine hanno fatto tutti?§
Prima che ella potesse terminare la frase la sagoma uscì dall'ombra a passo strascicato. Alla luce del sole si poteva distinguere nitidamente la carne putrefatta e il nugolo di mosche che aleggiavano sopra alla sua testa. La figura camminava in maniera scomposta e da quello che si poteva dedurre si trattava sicuramente di un maschio. La figura emanava un forte puzzo ed emetteva gutturali versi indescrivibili.
Kato per primo estratte la spada dal suo fodero e con pietà guardo la figura avvicinarsi sempre di più. Improvvisamente il giovane Uchiha avvertì un nuovo rumore, come un sibilo nell'aria, simile al rumore del vento. Ma di vento non ce n'era.
Che diavolo poteva essere?
Improvvisamente il giovane fu investito da un flash mentale che lo illuminò sull'origine di quel rumore. Con repentinità afferrò la sua lama e con altrettanta velocità si voltò giusto in tempo per parare il colpo volante. Quello zombie ambulante e nauseabondo era solo uno specchio per le allodole. Il vero attacco proveniva dall'alto. Sopra di loro ben dieci di quei mostri e in aggiunta un normalissimo essere umano. Ad attaccare Raito era stato uno di quei morti viventi armato di un insidioso palo di ferro. Nonostante il colpo fosse stato piuttosto potente e soggetto alla forza gravitazionale che ne aveva amplificato la violenza, il giovane Uchiha riuscì a resistere e con un movimento evasivo si allontanò dal mostro avvisando i suoi compagni del pericolo in arrivo. Kato per primo si voltò e afferrata Futo per un braccio spiccò un salto all'indietro, sufficiente per allontanarsi dagli avversari in arrivo di una decina di metri e con un cenno di testa fece a capire a Raito che era soddisfatto dalla sua azione. Ora i due fronti erano riuniti e uno di fronte all'altro. I ninja con le spalle rivolte alle case e i non morti, con le spalle rivolte al bosco. Tre contro undici? Piuttosto sleale e sarebbe stata molto più vantaggiosa la fuga, ma una miniera di informazioni come quella non potevano farsela scappare, e ritirandosi avrebbero mostrato al nemico la loro base e non sarebbero stati più tranquilli nemmeno di notte. L'uomo che aveva accompagnato gli zombie si fece avanti. Era piuttosto alto e grande e come caratteristica peculiare aveva una strana maschera sotto la mascella appunto a forma di mascella e in più due strani segni sopra agli zigomi. L'omaccione dai modi burberi arrivò a meno di cinque metri da Kaito e si rivolse con toni piuttosto burberi.
§Ragazzino! Ti conviene lasciare immediatamente questo posto se non vuoi farti del male. Non siamo...la polizia locale per un certo senso e ne tu ne i tuoi compagni potrete fare molto contro la nostra “giustizia”.§
§Perchè non mi racconti che fine hanno fatto gli abitanti di questo paese?§ ribattè Kaito senza ascoltare le avvertenze dell'uomo, che all'udire quelle parole scoppiò in una grassa risata derisoria.
§Ahahah! Ragazzino, sei davvero simpatico, ora, invece di fare domande che un bambino non dovrebbe fare, perchè non torni a casa dalla tua mammina? Eh coglioncello?§
§Stai zitto sacco di letame. Ti ho fatto una domanda e tu mi rispondi! Ci siamo capiti?§ rispose acido il giovane.
L'uomo rimase imbambolato alcuni secondi nel vedere che quel ragazzino non lo temeva minimamente. Poi con con sorrisino beffardo si voltò e ritornò in mezzo ai mostri e con un tono canzonatorio ordinò al gruppo di eliminarli.
I mostri non ci pensarono su nemmeno un secondo e tutti si lanciarono in massa contro il gruppo che si era riunito. Nel frattempo lo zombie che aveva trovato appena arrivata stava avanzando indisturbato sempre più e se il gruppo non se ne fosse accorto sarebbero stati tutti colti alle spalle impreparati.
[…]
Lo scontro si dilungò per parecchi minuti fino a quando tutti gli zombie non furono eliminati. Era tutti parecchio spossati e quasi tutti avevano dato fondo alle loro tecniche, tutti tranne Kato che nonostante la fatica aveva ancora qualche carta da giocare. L'uomo, che aveva precedentemente fatto segno allo zombie alle spalle del gruppo di attendere prima di attaccare, iniziò a battere le mani in tono derisorio.
§Che bravi ragazzini. Che ne dite di far divertire anche me?§
L'uomo inarcò la schiena e iniziò a ridere come un folle. Raito posò i suoi occhi sull'intera figura del tizio che lo stava prendendo in giro. Appena strinse la presa della katana, l'uomo di scatto riportò il busto in avanti e con violenza scattò in direzione di Raito. La sua velocità era imparagonabile rispetto a quella del ragazzo che non poté nemmeno reagire. Kato imprecò sottovoce e si lanciò in soccorso del compagno inerme. Il pugno poderoso dell'omaccione si avvicinava sempre più e nonostante Kato facesse affidamento a tutta la sua velocità non sarebbe mai riuscito a raggiungere il compagno in tempo. Ma dobbiamo ricordarci che Kato è un ninja.
Nel lasso di tempo paragonabile a mezzo secondo, Kato convogliò la sua potenza, portò le braccia incrociate davanti alla faccia e con un urlo di sforzo liberò la sua energia repressa. La sua pelle divenne di un particolare colore rossastro, i suoi capelli si sollevarono e gli occhi gli diventarono completamente bianchi. Lo spiazzo di terra intorno a lui fino ad un raggio di due metri venne sostituito da un piccolo cratere appena il giovane sprigionò la sua potenza. Era diventato un fulmine. Improvvisamente raggiunse il compagno, come un lampo,e senza alcuno sforzo bloccò il devastante pugno del ciccione che rimase non poco sorpreso.
§Che ragazzino interessante.§ esclamò l'uomo prima di venir colpito da calcio che lo avrebbe scaraventato in aria per una ventina di metri.
“Incredibile...” il giovane uchiha aveva occhi di completa ammirazione nei confronti del suo compagno che lo aveva salvato e che aveva rivelato la sua abilità segreta.
Kato gli sussurrò di allontanarsi e dopo che il giovane ebbe ubbidito, il ragazzo si abbassò e intorno a lui formò una forma di attrazione gravitazionale che gli avrebbe conferito una velocità inaudita.
§Loto Posteriore.§ furono le parole che il ragazzino pronunciò prima di dare inizia a qualcosa di inspiegabile. L'aria intorno a lui si fece irrespirabile, era mista al chakra stesso del giovane. Il suo corpo sembrava emanasse vapore e desse vita veri e propri turbini di vento. Una potenza strabiliante che chiunque vorrebbe possedere. La potenza era invidiabile, quasi magica e i due, Raito e Futo, non poterono che rimanere stupefatti dal valore del loro compagno che stava lottando con tutto se stesso per proteggerli. Il giovane partì in direzione del ciccione che stava rotolando in aria che improvvisamente si ritrovò sbalzato via da una forza invisibile. Lo stesso accadde per una seconda volta, una terza, quarta e per un altro indefinito numero di volte fino a quando Kato non ritornò visibile agli occhi di tutti. Il giovane eseguì un ultima devastante mossa con la quale riuscì a colpire la bocca dello stomaco del suo avversario che precipitò a terra accompagnato da un frastuono assordante. La terra stessa si alzò all'impatto e l'uomo era la, riverso a terra esanime. Tuttavia anche il loro compagno non riuscì ad atterrare correttamente, anzi, cadde proprio come un sacco di patate.
Futo preoccupata corse verso il suo compagno supino quasi senza energia. Dal lato di una casa però venne fuori un altro uomo, uno che a prima vista pareva un brigante normalissimo che l'afferrò dopo averle dato una botta in testa e se ne scappò via, lasciando Raito completamente sbalordito da quella azione così repentina ed improvvisa, e al suo posto entrarono in campo altri cinque di quegli zombie. Sei odori riusciva a percepire di fronte a se. Cinque di questi partivano dal gruppetto che lo voleva morto, mentre l'ultimo, quasi impercettibile era quello di Kato. Pieno di odio, consapevole di non poter lasciare Kato in balia di quei mostri per andare a salvare Futo, Raito si lasciò sfuggire un grido di disperazione seguito dall'estrazione della sua katana. I suoi occhi erano tinti di odio e morte. La difficoltà di quelle decisioni non gli permetteva di agire come avrebbe voluto e quella era proprio l'origine del suo odio.
“Maledetti...Non posso lasciare qui Kato per andare a salvare Futo. Ma non posso nemmeno lasciare Futo. Che diavolo posso fare?” improvvisamente i suoi pensieri vennero turbati dalla presenza di un nuovo odore, nuovo per modo di dire. Proveniva da dietro di lui e li capì tutto. Lo zombie che avevano trovato all'inizio non lo aveva mai attaccato nessuno e nessuno si era più ricordato di lui perchè tutti intenti a combattere contro la squadra venuta dal cielo. Che errore madornale. Come ci si poteva scordare di un avversario? Avevano commesso uno sbaglio incalcolabile ed ora ne avrebbero pagato le conseguenze. Il ragazzo cercò di voltarsi in tempo per colpire il nemico vigliacco che lo stava per assalire alle spalle, ma non fu abbastanza veloce. Il mostro lo azzannò giusto al braccio sinistro giusto nel momento in cui la lama troncò la sua testa. I suoi denti non entrarono molto in profondità forse mezzo centimetro, ma le conseguenze di quel morso non si conoscevano e sarebbe potuto accadere letteralmente di tutto. La parte superiore del braccio sinistro era completamente ricoperta di sangue e il dolore si faceva per un qualche curioso caso sempre più acuto e martellante, fino a quando non perse i sensi.
[…]
Sagome prive di forma si prostravano ai suoi occhi. Che diavolo erano? Semplicemente le fronde degli alberi. Il ragazzo battè gli occhi alcune volte per poter riprendere a vedere come sempre. Stordito si mise a sedere e di fronte a lui Suito.
§Ben svegliato!§
§Che diavolo ci faccio qui? Cosa è successo agli zombie? E a kato? E-e-e Futo?§
Suito abbassò il lasciando intendere che la situazione era piuttosto grave. Kato non mostrava cenni di miglioramento poiché la spericolata tecnica che aveva provato ad attuare era una spietatissima tecnica a doppio taglio. Che incosciente era stato. Per quanto riguarda Futo, la ragazza era ancora prigioniera chissà dove. Ammesso che l'avessero presa come ostaggio e non l'avessero uccisa. La situazione era piuttosto critica.
La preoccupazione saliva sempre di più e poi al giovane balenò una domanda per la testa.
§Per quanti giorni sono rimasto svenuto?§
§Per due giorni. - emise un sospiro – per due lunghissimi giorni sei stato vittima di una violentissima febbre e credevo che ci stessi per lasciare le penne. Eri davvero messo malissimo e non facevi altro che sudare e lamentarti nel sonno. Ho temuto per la tua vita.§
Il ragazzo si mise a sedere e stette la, fermo impassibile a riflettere sugli avvenimenti che si erano susseguiti troppo velocemente. La missione era a rischio ed erano rimasti solo in due. Lui e Suito. Kato purtroppo non accennava a migliorare e il ninja medico della squadra, Futo per l'appunto, era stato rapito. Che fare?Avrebbero potuto optare per una ritirata nel tentativo di ritornare a Konoha e riformare una squadra più efficiente, ma ci sarebbe voluti due giorni andata e ritorno a velocità insostenibili e probabilmente il nemico avrebbe continuato ad espandere il proprio controllo sui villaggi adiacenti se non ci fossero stati loro ad attuare attacchi mordi-e-fuggi. E sentiva che era tutta colpa sua. Se fosse stato abbastanza forte da fermare il ciccio bastardo non sarebbe successo nulla di tutto questo. Sarebbero ancora tutti insieme e probabilmente avrebbero messo già il nemico alle strette. Tutta colpa della sua mancanza di potere. Intenzionato a porre rimedio a quel casino, si alzò in piedi e guardo Suito.
§Quanti giorni abbiamo per completare la missione?§
§Abbiamo ancora tre giorni.- rispose il ragazzo dopo un attimo di perplessità – perchè? Che intenzioni hai?§
§Devo diventare più forte. Se fossi stato più potente a quest'ora non saremmo costretti a dover fare strane scelte o ad organizzarci in maniera improponibile.§
Te lo dico io un modo – lo interruppe Suito – però dovrai starmi a sentire e dovrai fare e seguire alla lettera e alla perfezione tutto quello che ti dirò. E' l'unico modo che abbiamo per migliorarci almeno di un poco. Fidati di me.§

29/05
<<suito, dopo avermi spiegato dettagliatamente ciò che mi avrebbe fatto fare iniziò a parlare della missione vera e propria. Ci saremmo intrufolati nel villaggio centrale una volta individuato. Secondo le informazioni conferite alla squadra dal villaggio, l'origine di tutti i problemi è un quartiere di periferia a ovest di Taukon, una cittadina di media grandezza che ospita circa centomila abitanti. Trovare informazioni sul capo della ditta che commercia “spezie” sarà un gioco da ragazzi anche perché il nostro simpatico ometto è piuttosto conosciuto nella città sia per i suoi soldi che per le sue donne.
Infatti il nostro criminale è un damerino che si diverte a portarsi a letto ragazze ventenni che sarebbero pronte a tutto pur di guadagnarsi un posto assicurato nella fruttuosa azienda, tuttavia l'uomo è ufficialmente sposato con una donna, una certa Minami Haruno. La donna è una bellissima trentenne succube dell'uomo che la sposò solo per potersi accaparrare tutto il denaro della donna, ereditiera di una rinomata catena di negozi di vestiti. Lei vive quasi sempre da sola nell'ultimo piano di un famoso hotel di Taukon, che ha una tiratura di circa seimila ryo a notte. Da questo ti lascio intendere quanti cazzo di soldi ha quella donna. Comunque il mio obiettivo è incontrare la donna e ottenere più informazioni sul marito. Nel frattempo Suito andrà ad ovest a scoprire più cose possibili sul covo dove creano gli zombie. Ovviamente la donna non sa nulla del fatto che il marito crea vere e proprie macchine da guerra, il che potrei rivelarglielo io, anche se lo trovo un po' ingiusto, tuttavia credo la donna sospetti qualcosa, ma queste sono solo informazioni generali. Ora ti lascio, devo prepararmi. Ciao!>>

Il giovane si alzò in piedi e dopo essersi preparato si mise in marcia.
Nel frattempo, in una stanza buia, incatenata ad un muro Futo cercava di resistere a tutti i genjutsu che i nemici cercavano di usare su di lei nel tentativo di estrapolare informazioni utili che avrebbero permesso a quei criminali di fermare sul nascere molte delle azioni che la squadra avrebbe attuato. La situazione era critica e la giovane non sapeva più che fare. Era davvero messa maluccio e la sua situazione si fece ancora più drammatica quando uno snello uomo di mezz'età vestito con camice, con gli occhiali e una siringa nella mano, varcò la porta dell'umido buco dove la ragazza era tenuta prigioniera.
#Test sulla mutazione genetica# era il titolo della cartella ripiena di documenti nella stanza accanto.





 
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¬Kob
view post Posted on 13/10/2010, 17:48




In vista degli esami chuunin ti convalido l'energia verde, ma dovrai comunque continuare l'allenamento appena possibile. Pena la rimozione dell'energia.

 
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1 replies since 13/10/2010, 16:24   57 views
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