Corso Sperimentale Kr- 12

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~Fr4nšïsko
view post Posted on 26/9/2010, 15:06 by: ~Fr4nšïsko




[Chapter 2: Stessa merda, altro giorno.]
Noi aspiranti ninja ci eravamo riuniti. Alla fin fine avevo scoperto il nostro effettivo numero: eravamo solo 4. Un numero certo esiguo rispetto all'intera popolazione dei nostri villaggi. Solo in pochi erano destinati al mondo degli shinobi. Ancora di meno a sopravvivere in questo fottuto mondo. Il freddo e l'umidità si sentiva e mi penetrava fin dentro le ossa. Pensavo che se non mi fossi ammalato quel giorno non mi sarei ammalato più. Eravamo tutti stretti vicino a reed-sensei aspettando una sua direttiva, un ordine o qualcos'altro che ci permettesse di dare inizio a questo corso. Sprizzavo energia, ero galvanizzato. Il fuoco della determinazione mi bruciava dentro . A differenza di quanto si possa pensare, arrivati a tu per tu con il problema -con un problema, con la morte- la paura, l'ansia, l'agitazione sono le ultime cose a cui pensi. Cerchi come tirarti di impiccio, come ad evadere il problema. Soprattutto nel momento in cui ti giochi il tutto per tutto per ottenere un coprifronte che ti consacri. Il silenzio ci avvolgeva, sembrava quasi romperci i timpani. Il sensei ci aveva squadrato uno ad uno con uno sguardo gelido almeno quanto il clima. Tutto sommato, forse, non eravamo poi così tanto diversi. Si presentò e ci chiese quale era il nostro motivo che ci avesse spinto a prendere questa delicata strada. In quel momento mi venne in mente una storiella simile che parlava di una volpe e di un leone. La volpe viene catturata e allora il leone le chiede il motivo per cui non avesse dovuto mangiarla. La volpe rispose che non aveva fame in quanto, in caso contrario, non si sarebbe posto il problema. Decisi di adottare la stessa strategia,quanto meno per non svelare i miei veri intenti. Dissi

Be in realtà non c'è motivazione in particolare. Se siamo qua è perchè lei è gia disposto ad allenarci e di conseguenza la nostra risposta non cambierebbe l'esito del corso. Le mie motivazione trascendono la normalità e le posso assicurare che non mi permetterebbero di fermarmi nemmeno se fossi sul tetto del mondo ..

Il sensei sembrava aver gradito la mia spiegazione perciò non aggiunsi niente. Mi piaceva che si creasse un alone di mistero intorno a me. Dopo questa prima fase Reed estrasse dallo zaino delle zavorre. Prendendole in mano potei constatare che pesavano almeno un paio di chili e li legai alle gambe. Egli ci esortò a seguirlo. Così' iniziammo a corrergli dietro cercando di stare al suo passo, evidentemente troppo veloce per noi. Di principio strabuzzai gli occhi, sorpreso da una tale velocità e da un 'altrettanto grande agilità. Poi vedendo che tutti si erano messi a correre mi infilai alla fine del gruppo: ricordo perfettamente che dopo qualche minuto eravamo già tutti col fiatone. Non era certamente cosa da niente affaticarsi in tal modo per dei poveri e indifesi studenti. Non lo era almeno per me. Eravamo solo degli apprendisti ma non demordevamo mica. Più tempo passavo e più riuscivamo meglio a tenere il passo, abituati a quella andatura. Il paesaggio- incantato, come una perfetta cornice immobile era confatto a tale situazione- sembrava guardarci con lo sguardo benevolo che solo madre natura sa dare. L’umidità faceva si che i lussureggianti sotto boschi invadessero il sentiero congiungendosi talvolta con i rami più bassi di alcuni fra i tanti arbusti dalle fittissime chiome. Il verde in questo ambito non sembrava tale: pareva più cupo, come per volerci indicare le insidie che dietro una macchia si poteva celare.

Erano passate più o meno un paio d'ore - non so quante per l'esattezza non avendo a portata di mano un orologio ed essendo tutto l'ambiente avvolto da un fitto manto di nebbia non potevo regolarmi con il sole- quando il sensei scomparve dentro un cespuglio. Pensai che volesse giocare a nascondino -ossia che si trattasse di una nuova fase dell’esaminazione - . Noi, ovviamente fidandoci cecamente di lui, lo seguimmo ma la sorpresa che si celava al di dietro di tale cespuglio. Di punto in bianco ci trovammo a circa 10 m d’altezza dal suolo, per essere più preciso a 10 m dalla superficie dell’acqua. Il fiato si mozzò di botta, come su una giostra. Non ricordo cosa provai, anzi non ebbi tempo di provare niente perché subito ci trovammo inzuppati fradici. Un urlo accompagnò la nostra patetica discesa. L’acqua era gelida, come se il clima, già freddo non bastasse. Non ricordo cosa provavo mentre cadevo nel baratro ma ricordo perfettamente la sensazione di rabbia che un attimo dopo mi avvolse, sensazione che pian piano mutò in insistente stupore: il chini di Kiri stava camminando sull’acqua. La mia mente, ancora non aperta a tutto ciò che concerneva al mondo ninja, alle particolari tecniche che sembravano proprie di un dio, si inondò di domande: perché? come ?. Come si diceva dalle mie parti : “le chiacchiere stavano a zero”. Era ovvio che il prossimo passaggio sarebbe stato imparare questa nuova tecnica, tutt’altro che facile. Quanto tempo ci avremmo impiegato? Ero alquanto sconvolto per gli ultimi avvenimenti accaduti. Decisi allora di andare verso la riva. Da li avrei potuto calcolare razionalmente la prossima mossa da fare. Il sensei oltre a camminare sull’acqua aveva scalato una parete rocciosa impervia e bagnata.

Dunque.. indubbiamente non è una tecnica che abbia un alto consumo di chakra in quanto non ha bisogno di particolari sigilli. Inoltre l’unica parte in contatto con l’acqua sono i piedi perciò esso è sicuramente concentrato sui quest’ultimi. Vediamo di darci sotto.

Era la prima volta che ci provavo e già intuivo che non sarebbe stata l’ultima. Così raccolsi il chakra nei piedi e ne misi uno sull’acqua. Ero esitante. Pensai che se avessi messo entrambi I piedi sull’acqua avrei potuto avere più coraggio e stabilità. Ma così non fu. In un batter d’occhio mi trovai nuovamente in acqua.

[..]

Era sera. Ormai avevo perso il conto degli innumerevoli tentativi fatti. Avevo perso un sacco di energia e chakra ero stanco. Avevo però capito una cosa importante: il chakra non doveva essere ne troppo, ne troppo poco. Si sprofondava in tutti e due i casi. Comunque ero riuscito a fare qualche passo, riuscendo ad arrivare fino alla parte rocciosa dove però cadevo costantemente. Allora decisi di allenarmi in una situazione analoga-inerpicandomi su per una albero- così da poter curare meglio la seconda parte del percorso. Mi avvicinai al busto. Ero un pò malinconico visti I miei continui fallimenti ma certo non volevo arrendermi; avevo un fine più profondo io. Posai un un piede sulla corteccia ma essa si scompattò. Succedeva questo a mettere troppo chakra su una superficie solida. Ci impiegai poco a capire come tutto funzionava. Ciò appreso riuscì a raggiungere il sensei che ci aspettava insieme a dei cadeveri di lepre che presumibilmente sarebbe dovuta essere la nostra cena.


[Inventario]
Grado: Studente
Energia: Bianca
Chakra: 30/50
Condizione Mentale: Galvanizzato
Condizione Fisica: Felice
Consumi:-
Recuperi:-
Azione 0/2:-
Techiche:-
Bonus:-
Malus:-

Armi mostrate:

SPOILER (click to view)
So perfettamente che non è tra i miei migliori testi di repertorio ma il tempo stringe :èlui: .. Scusate l'attese.. Il prossimo testo sarà fatto e meglio e in tempi più corti

Correzioni del Sensei


SPOILER (click to view)
Qualche errore di distrazione. Capitano a tutti. Ma ben o male la forma è corretta. È il contenuto che scarseggia rispetto ai tuoi standard. Anche tu ottieni l'energia Gialla, che puoi aggiungere in scheda. Tuttavia il voto calerà per il ritardo nel post ed il mancato avviso. Una penalità che abbasserà di poco la tua media. Il voto è: 6



Edited by .:Namikaze Minato:. - 1/10/2010, 00:27
 
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20 replies since 6/9/2010, 18:59   628 views
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