La maschera e le Tenebre [Cit.], Allenamento Energia Verde.

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Vik.
view post Posted on 19/9/2010, 14:23 by: Vik.

Anbu

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CITAZIONE
La morte ti lecca le ferite, vero, ma solo perché ti vuole tutto intero nel momento in cui sarà lei a tagliarti la gola. Capitolo III

L’alba del terzo giorno non lasciava presagire nulla di buono, infatti la pioggia scese copiosa per tutta la notte, fino alla mattina, e non pareva voler cessare; fortunatamente il rifugio di Gennosuke era protetto per occasioni come quelle, con una capannina costruita con i rami degli alberi, bloccando tra le sue fronde la maggior parte delle gocce che cadevano una dopo l’altra senza sosta, proteggendo così il giovane e il suo rifugio approssimativo.

Le condizioni meteorologiche erano a dir poco terribili, ma il Koga era in quel luogo per un motivo ben preciso, e non era starsene a dormire per tutto il giorno, ma allenarsi, allenarsi e allenarsi, era il filo conduttore di quei giorni, la costante di quel periodo, l’unico pensiero che gli passava per la testa in quel momento; e non si sarebbe fatto distrarre da niente, tanto meno da una semplice pioggerella estiva, anche se quello aveva più l’aspetto di un temporale invernale, con tanto di lampi all’orizzonte e tuoni a squarciare il pacato silenzio delle gocce che scendevano. Perciò il ninja si levò dal sicuro rifugio, e impavido più che mai si diresse verso il centro della foresta per tener fede al programma d’allenamento che aveva stipulato il giorno precedente: fosse venuto giù il cielo lui quel giorno si sarebbe allenato sul controllo del chackra e la canalizzazione dello stesso.
Si fermò solo quando giunse a una piccola radura scoperta, spoglia, solo erba bagnata per un’area di 20 metri quadrati, a eccezione di un’enorme albero alto più di 30 metri, una cosa fuori dal comune, perfetta per i suoi tentativi, e per la riuscita dei suoi propositi; subito si tolse le scarpe, per avere un contatto diretto con il legno e riuscire meglio poiché ci sarebbe stata meno distanza tra il chakra e la parete lignea; poi subito si concentrò e partì la scalata verticale, ma la pioggia aveva reso ogni cosa bagnata e scivolosa, e dopo un passo il ragazzo cadde all’indietro; ma senza demordere si rialzò e come se l’errore non fosse successo, ritentò, ma i risultati furono gli stessi; solo dopo una decina di tentativi incanalò abbastanza chakra sotto la pianta dei piedi e riuscì a compiere alcuni passi; non era semplice spostare l’energia attraverso il corpo, fortunatamente il sensei d’accademia lo aveva istruito bene, ma sul bagnato era tutta un’altra cosa; dopo alcuni passi però il risultato tornava ad essere quello dei tentativi precedenti: quindi il giovane genin decise di utilizzare una quantità di chakra più elevata, pensando che bastasse per rimanere appiccicato al legno, ma non fu affatto il risultato che ottenne, infatti utilizzare così tanta energia fu come sferrare un calcio potentissimo, poiché l’energia non fu utilizzata per l’adesione, ma per potenziare il piede: di fatto quindi distrusse una parte di corteccia, perdendo aderenza e cadendo al suolo rovinosamente.

Oramai però nonostante l’errore, Basilisk aveva capito alla lunga il meccanismo e le seguenti scalate furono più che positive, tanto da arrivare ad altezze considerevoli e pericolose, ovvero maggiori ai 10 metri, dalla quale altezza una caduta sarebbe stata fatale probabilmente: ma il ninja continuava imperterrito, anche se aumentando l’altezza, anche se solo di alcuni metri, la pioggia si faceva più intensa, e camminando verticalmente cadeva dritta sul viso del ragazzo, che ne poteva provare l'intensità sulla faccia, sentendo il legno sotto i suoi piedi: il problema è che il giovane non si accorse che stava avanzando diagonalmente e che continuando così sarebbe per così dire “uscito di strada”; infatti raggiunta un’altezza di più o meno 20 metri mise un piede fuori dal legno, perse inevitabilmente l’equilibrio e non ritrovando più un corretto bilanciamento di peso cadde, nonostante un piede fosse ancora attaccato al legno: fortunatamente quell’allenamento aveva dato i suoi frutti, e grazie a ciò con estremo sangue freddo canalizzò il chakra nelle mani e si aggrappò in caduta libera ad un ramo che fungeva da sporgenza: senza alcuna difficoltà; perciò arrestò la caduta e uscì magistralmente da una brutta situazione che fino a qualche giorno prima sarebbe stata tutt’altro che facile da risolvere, dando prova di una grande maturazione psicologica e fisica.

Soddisfatto ormai dei risultati raggiunti in quel campo decise di smettere, almeno per qualche minuto; intanto la pioggia diminuiva e le nuvole furono sostituite da un caldo sole, cosa che Gennosuke non aveva quasi mai provato sulla pelle, soprattutto vivendo a Kiri, non di certo famosa per i paesaggi o il bel tempo. Ora il rumore della pioggia aveva ceduto il passo al cinguettare degli uccelli e soprattutto, al fragoroso scorrere di un fiume, lo stesso dal quale in quei giorni aveva preso l’acqua necessaria alla sua sopravvivenza: ma in quell’occasione, data la pioggia che era caduta incessantemente in quelle ore, il suo scorrere non era tranquillo e calmo come al solito, ma leggermente in piena e soggetto a un impetuoso flusso; Lo shinobi decise che avrebbe provato a camminare sull’acqua, pensando che il meccanismo fosse pressoché lo stesso: non si sbagliava completamente ma il suo presentimento era comunque sbagliato, e non appena poggiò un piede sull’acqua, sprofondò e cadde nel fiume; il suo errore stava sia nel poco utilizzo di chakra, sia in uno sbagliato concentramento dello stesso: infatti l’acqua non offre alcun tipo di appoggio, al contrario di una parete verticale, perciò serviva una maggiore quantità di energia che doveva essere concentrata esattamente nel palmo del piede, in modo da formare una sorta di appoggio galleggiante per non sprofondare: anche in questo caso i fallimenti furono innumerevoli, ma alla fine il giovane arrivò a capire il suo errore e a correggerlo, giungendo alla riuscita del suo obbiettivo; il pregio di Gennosuke era che non si faceva aiutare da nessuno nei suoi allenamenti, correggendosi da solo e arrivando autonomamente alle soluzioni dei suoi problemi, dando prova di ingegno, intelligenza e soprattutto di vocazione innata verso la carriera ninja, nella quale riusciva particolarmente bene.

Ma il ragazzo era anche soprattutto ambizioso, e non si accontentò del semplice camminare sulle acque, ma si allenò ancora un paio di ore per acquisire sicurezza e naturalezza in quella disciplina, finché non fu capace non solo di correre e di saltare, ma persino di combattere senza problemi: già, perché in caso di combattimento non avrebbe potuto mantenere la concentrazione sul chakra posto nei piedi, ma si sarebbe dovuto concentrare sull’avversario e sullo scontro, e non poteva rischiare di cadere in acqua ponendo l’avversario in una situazione di estremo vantaggio; ma alla fine anche questo traguardo fu raggiunto ed ora il Koga era completamente capace di muoversi su qualsiasi superficie, senza dover mantenere la concentrazione sull’energia utilizzata, in modo da compiere movimenti il più fluidi e naturali possibile.
Ora però la notte stava calando e il ninja decise di tornare all’accampamento, anche e soprattutto per asciugare i vestiti che aveva addosso che a causa della pioggia e delle numerose cadute, erano bagnati come non mai, e avrebbero causato al ragazzo una brutta influenza se non se li fosse tolti di dosso il prima possibile.
SPOILER (click to view)
Status:

Grado: Genin
Energia: Gialla
Chakra: 100/100
Condizione Mentale: Determinato
Condizione Fisica: Molto stanco.
Consumi:-
Recuperi:-
Azione 0/2:
Techiche 0/1:-
Bonus: Udito perfetto(100%+25%)
Malus: Vista Assente

Armi mostrate:
Katana legata alla vita.


OT// :plis: \\





 
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8 replies since 3/9/2010, 21:11   172 views
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