La maschera e le Tenebre [Cit.], Allenamento Energia Verde.

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view post Posted on 3/9/2010, 21:11

Anbu

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La morte ti lecca le ferite, vero, ma solo perché ti vuole tutto intero nel momento in cui sarà lei a tagliarti la gola.



Questo era l'intro al mio Allenamento per il power Up, dalla Gialla alla Verde. Ho postato ora questo per avere già un topic aperto e per non perderci tempo la prossima volta. Ma anche perché Dirgiozzo mi ha ispirato con la sua frase, cioè il Quote. Vi annuncio che non so quante righe farò a post, penso che però un 80-90 le farò, e spero anche che sia un "giudice" clemente a valutare :mki: xD
Beh. Volevo farvi uno scherzo, scrivendo alla fine di questo post:"Kimimaro si allenò per sette giorni e diventò più forte."
Ma visto che vi ho scritto che ne avrei fatte un ottantina, non sarebbe stato "divertente" :smile:
Devo continuare a rompervi le palle o posso lasciare tutto com-
... :look:
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Ok, mi sono scocciato, vado :giangi:

SPOILER (click to view)
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Grado: Genin
Energia: Gialla
Chakra: 100/100
Condizione Mentale: ???
Condizione Fisica: ???
Consumi:-
Recuperi:-
Azione 0/2:-
Techiche 0/1:-
Bonus:-
Malus:-

Armi mostrate:
2 Katane legate ai fianchi.






Edited by ;J e s t † - 16/9/2010, 13:42
 
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view post Posted on 5/9/2010, 22:31

Anbu

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La morte ti lecca le ferite, vero, ma solo perché ti vuole tutto intero nel momento in cui sarà lei a tagliarti la gola. Capitolo I

Basilisk dopo esser diventato genin si sentiva praticamente realizzato, poiché quello era il suo obbiettivo primario, ma si sa, la sete di potere nell’uomo è forte ed è dalla notte dei tempi uno dei punti deboli più forti nella natura non solo di un ninja, ma di tutto il genere umano.
Perciò il neo promosso genin non era soddisfatto delle sue abilità e, dato che a Kiri in quel periodo regnava un clima di pace e tranquillità, dovuto a una temporanea pace tra i villaggi e le missioni da compiere erano relativamente poche e insignificanti, lo shinobi decise di prendersi una settimana da dedicare esclusivamente a se stesso, per allenarsi e migliorare le sue capacità; infatti in quei pochi giorni che erano passati dalla sua promozione aveva avuto modo di accorgersi che i ninja suoi parigrado erano anni luce più forti, veloci ed abili di lui: di sicuro l’esperienza acquisita da mesi o anni di attività faceva la sua parte come fattore determinante per questa distinzione, ma il Kiriano era un ragazzo impaziente e non poteva aspettare di raggiungere quel livello a forza di recuperare gattini smarriti o tagliare l’erbaccia.
La mattina seguente, dopo essersi svegliato, l’idea che balenava nella sua testa da diversi giorni prese vita e da semplice desiderio divenne realtà: così appena fuori dalle coperte, senza pensarci su due volte per non lasciar possibilità al dubbio di insinuarsi nei suoi pensieri, raccolse in fretta e furia le sue cose, abiti, scorte di cibo, armi, e tutto il necessario per sopravvivere una settimana lontano da ogni forma di civiltà, completamente immerso negli allenamenti; la sua sagoma vagava per la casa in cerca delle sue adorate spade, ma erano come nascoste, non sarebbe di certo partito senza, erano troppo importanti. Potevano tagliare un nemico come il burro, erano magnifiche. Una volta trovate le raccolse e la legò all'altezza della vita, in questo modo sarebbe stata più facile da estrarre. Aveva la sua solita veste blu scura, stretta da una cinta viola, che lo copriva; Uscì di casa lentamente, ora non restava che scegliere il luogo perfetto per la sua esercitazione: serviva un ambiente preparato per gli allenamenti, in cui comunque fosse stato possibile sopravvivere, e allenarsi in completa tranquillità lontano dal mondo di tutti i giorni, in modo da maturare solamente con i propri mezzi, senza aiuto altrui.
La scelta cadde sul campo di allenamento di Kiri, ma non quello appena adiacente all'accademia, ma uno situato nella regione più angusta e dimenticata dalle persone, dove la fitta nebbia terminava e iniziava una regione di cui nemmeno si conosceva il nome; nessuno si era mai chiesto cosa ci fosse oltre e sinceramente a nessuno importava, ma il ninja aveva sentito dire che in quelle zone dimenticate, la mano dell’uomo non era arrivata e vi era un clima e un ambiente straordinario, perfetto per le aspettative di Gennosuke, che perciò partì alla volta di questo luogo.
Il viaggio fu tutt’altro che facile, e durò diverse ore, durante il tragitto udiva i rumori anche più impercettibili che risuonavano nel paesaggio che lo circondava, iniziavano a comparire degli alberi in lontanza, e la nebbia scompariva radicalmente; il vento iniziava a levarsi forte, i capelli del Kiriano gli coprivano gli occhi, la pioggia era ancora forte e Basilisk ci camminava attraverso senza alcuna fretta o paura; nella sua mente si vivevano i ricordi di qualche anno prima, ricordi dell'accademia, dei suoi "amici" di corso; ricordava che altri due erano con lui durante il corso, ma. francamente Gennosuke non ricordava chi fossero. Una volta ritornato alla realtà, si accorse che era vicinissimo alla meta. Percorse altri 200 metri o giù di li, ma alla fine il giovane arrivò al suo obbiettivo: capì subito di essere giunto a destinazione, infatti improvvisamente l'umidità e la pioggia si arrestarono, era quasi come se si trovasse nel villaggio del suono, ma sempre nella regione delle acque, e al suo posto si aprì davanti al ragazzo, un paesaggio spettacolare, di quelli che non si vedono tutti i giorni. Lo shinobi non appena arrivato si sentiva distrutto, il cammino era stato a dir poco sfiancante e in quel momento non desiderava altro che riposarsi. Non aveva percorso chilometri e faticato solo per osservare il paesaggio, non era un pic-nic quello, infatti era lì per allenarsi.

*Sono stanco morto, le gambe mi fanno male e ho un assoluto bisogno di fermarmi per riposare. Sono qui, si per allenarmi, ma sarebbe controproducente iniziare stanchi, durerei solo pochi minuti. Inizierò fin da ora ad allenarmi, al massimo solo per oggi potrei dedicarmi a qualcosa di non eccessivamente duro, magari il lancio di armi, dato che ne ho assolutamente bisogno. Poi da domani si vedrà, non voglio fare progetti, ho deciso di vivere giorno per giorno, senza alcun piano preciso.*

E così dopo questa prima riflessione Basilisk iniziò con gli allenamenti, appena dopo essersi accampato; prese tutte le armi a sua disposizione, ovvero i sette kunai che possedeva e la sua amata Katana; poi si diresse verso uno degli alberi che sicuramente non mancavano in quel luogo, e lì mise il suo bersaglio: iniziò a togliere la corteccia ad un mastodontico albero largo più di cinque metri, poi quando questo primo lavoro fu compiuto iniziò a incidere il vivo legno che rimaneva al di sotto, e creò un bersaglio largo due metri, e diede uno spessore diverso a ogni zona del bersaglio, in base alla vicinanza al centro dello stesso, così da sentire il suono diverso dei Kunai che ci si conficcavano, visto che il povero ragazzo non era dotato della vista, avrebbe solo potuto sentire i rumori delle armi che si sarebbero ficcate nel legno dopo essere stati lanciate
Una volta attuata questa operazione di preparazione il ragazzo iniziò col vero e proprio allenamento: lanciò prima di tutto i kunai, più semplici da rilasciare dalle mani; il primo giro di lancio non ebbe eccellenti risultati, infatti addirittura due non colpirono il bersaglio e si persero nella boscaglia, altri due colpirono la zona più lontana dal centro e solo uno colpì la zona più vicina al centro; ci vollero diverse ore prima che riuscisse a colpire con molta più precisione quel bersaglio fermo, ma meno di quelle che si potrebbe pensare, infatti lo shinobi modificò la sua posizione, che cambiò da frontale a leggermente ruotato in senso orario di una quarantina di gradi: i risultati furono più che soddisfacenti, e il bersaglio fu perciò colpito diverse volte alla zona centrale. Poi passò al perfezionare la sua abilità con la spada. Al contrario di prima, questo allenamento risultò molto più difficile, anche perché maneggiare una katana non era come lanciare un pugnale. Le ore si erano susseguite senza che il ragazzo si accorgesse di ciò, era ormai buio; perciò Basilisk fu costretto a smettere e, voglioso più che mai di ricominciare gli allenamenti, se ne andò a dormire. Pensando per una, forse, ultima volta ai suoi cari, si lasciò andare tra le braccia di Morfeo che forse lo avrebbe protetto dalle schifezze di quel mondo.

SPOILER (click to view)
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Grado: Genin
Energia: Gialla
Chakra: 100/100
Condizione Mentale: Determinato
Condizione Fisica: Leggermente Stanco
Consumi:-
Recuperi:-
Azione 2/2: Armi Lanciate.
Techiche 0/1:-
Bonus: Udito Perfetto(100%+25%)
Malus: Vista Assente

Armi mostrate:
Katana legata alla vita.
7 Kunai
OT// :plis: \\





Edited by ;J e s t † - 16/9/2010, 13:41
 
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view post Posted on 16/9/2010, 12:42

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La morte ti lecca le ferite, vero, ma solo perché ti vuole tutto intero nel momento in cui sarà lei a tagliarti la gola. Capitolo II

Dopo una prima giornata di allenamenti più che soddisfacente il sole sorse ad illuminare la seconda giornata della sessione: il programma del giorno era allenamento per aumentare la forza e la resistenza fisica.

“Si può dire che ieri mi sono rilassato e non ho esagerato col lavoro, con l’allenamento nel lancio delle armi, perciò oggi devo recuperare e dare tutto me stesso per migliorare e recuperare il tempo perso. Inoltre questa notte ho dormito diverse ore e mi sono riposato totalmente, quindi devo approfittare della mia freschezza fisica e mentale, e lavorerò per aumentare forza e resistenza.

Perciò senza perdere ulteriore tempo velocemente si tolse la maglia, per evitare di inzupparla di sudore; però si accorse che il clima era molto freddo, infatti il sole era sorto da poco e ancora si sentivano i grilli gracchiare; i caldi raggi solari ancora dovevano iniziare a riscaldare quel luogo dimenticato da Dio. Dopo i primi attimi di brividi che iniziarono a correre lungo la schiena e poi tutto il corpo del ninja, Gennosuke si abituò a quella situazione e finalmente poté iniziare con gli esercizi, coi quali inoltre avrebbe aumentato il battito cardiaco e di conseguenza anche la temperatura corporea, attenuando il freddo pungente. Per prima cosa il giovane eseguì dieci serie da trenta addominali ciascuna, giusto per scaldarsi; al termine dell'esercizio sentiva un bruciore nel suo torace, segno che lo sforzo stava dando i suoi effetti; poi proseguì con cinque serie da venti flessioni l’una, esercizio molto più difficile del precedente poiché le braccia erano sottoposte ad uno sforzo maggiore, alzare l'intero corpo di Basilisk che pesava sui 90Kg, ma alla fine anche questo esercizio fu ultimato; il ninja era ormai caldo, anzi bollente, l’adrenalina viaggiava a mille nel suo corpo, ed era il momento giusto per passare a qualcosa di più pesante e impegnativo; dopo essersi recato nell'interno del campo di allenamento, a cercare una grossa roccia che doveva essere sollevata dalla base. Questa roccia, pesava intorno ai 50-55Kg, ma i continui sforzi erano vani, la roccia non veniva sollevata neanche una volta dallo shinobi.

Il ragazzo perciò fu costretto a modificare i suoi piani: decise quindi di legare lo stesso masso alla sua schiena e tentare una camminata lungo tutto il campo d'allenamento, perciò partì il prima possibile in modo da tornare prima del tramonto, infatti dopo il calar del sole quei luoghi diventavano estremamente pericolosi, colmi di pericoli e animali tutt’altro che familiari e amichevoli; la fatica solo per arrivare a cento metri dal suo accampamento fu indescrivibile, addirittura nei primi minuti il giovane nemmeno riusciva a spostare il masso di un millimetro, ma poi con sforzi estenuanti riuscì a trascinarlo per quelle centinaia di metri che lo condussero davanti ad una collinetta piuttosto ripida, dove una volta arrivato, si accorse delle reali difficoltà che comportava quell’impresa, ai limiti dell’impossibile: ma il Koga decise comunque di tentare.

“Ormai sono arrivato fino a questo punto, ho faticato e non posso tirarmi indietro; d’altra parte però questa è davvero un’impresa a tutti gli effetti, e sono sicuro che non posso farcela, soprattutto se penso che devo tornare alla base entro il calar del sole”

Perciò fu così che iniziò la sua scalata: inizialmente il viaggio fu quasi piacevole, se così si può dire, infatti la il percorso da seguire era poco più di una semplice salita, nemmeno troppo impervia, un pizzico più difficile rispetto alla strada che aveva percorso per arrivare fino a quella zona; ma dopo alcune decine di metri, la via si fece più ripida e dura e la fatica iniziava a farsi sentire, tanto che il ragazzo fu costretto ad aiutarsi persino con le mani per avanzare, aggrappandosi a qualsiasi appiglio gli capitasse a tiro: in questo modo l’allenamento sarebbe servito a potenziare anche e soprattutto la parte superiore del corpo. Alla fine nonostante gli sforzi raggiunse la probabile fine della sua corsa, infatti arrivò dove finiva la salita e iniziava una vera e propria montagna, la vera scalata iniziava in quel punto, con una ripidezza di quasi 90°; date le condizioni fisiche e psicologiche del giovane ogni cosa avrebbe fatto presagire un ritiro, dato che le mani del ragazzo erano lacerate dalle affilate rocce a cui era stato costretto ad attaccarsi; la stanchezza era troppa per poter continuare quella prova così difficile, ma sapeva che per diventare più forte, questo era il primo passo verso il raggiungimento dell'obbiettivo.

Quindi si rimboccò le maniche, e dopo alcuni minuti di pausa riprese da dove aveva lasciato, iniziò ad appendersi a tutte le sporgenze che gli si paravano dinnanzi, il dolore e la fatica dovuti all’enorme peso che aveva sulle spalle, che gli stava praticamente distruggendo la schiena, non gli impedivano di continuare; perciò avanzo finché aveva forze in corpo, ma alla fine accadde ciò che non doveva succedere: un appiglio all’apparenza solido cedette sotto il grande peso e Gennosuke non riuscì più a trovare un attracco, e cadde nel vuoto, l’altezza era considerevole, all’incirca un centinaio di metri, e a causa della presenza del masso la sua discesa era perfino più rapida del dovuto. Ma lo shinobi in quei giorni aveva avuto modo di migliorare perfino il sangue freddo e con calma invidiabile estrasse un kunai e per prima cosa tagliò la corda che lo teneva legato al masso, poi si voltò osservando la roccia schiantarsi al suolo; ora era molto più leggero e canalizzando una enorme quantità di energia nei piedi riuscì ad ancorarsi alla parete rocciosa del monte; la sua abilità nel controllo del chakra gli permise di salvarsi la vita, aveva rischiato di brutto la morte...

Ma non era il momento di pensare a quelle cose, infatti il sole stava calando ed era il momento di tornare all’accampamento; nonostante le numerose ferite il viaggio di ritorno fu più rapido del solito, infatti senza quel peso sulle spalle si sentiva una piuma, correva leggero tra le fronde degli alberi nonostante la debolezza fisica, eseguiva salti come mai prima di allora, e in quelle condizioni non era nemmeno al 100% delle capacità, e non osava pensare cosa avrebbe potuto fare quando sarebbe stato in forma. Una volta giunto all’accampamento curò le sue ferite grazie ad alcune bende portate da casa, poi ripensando a quel che gli era successo poco prima, decise che il giorno successivo si sarebbe concentrato sul controllo del chakra, che anche se prima d’ora non aveva mai considerato un abilità di primaria importanza per un ninja, dopo lo scampato pericolo del pomeriggio appena concluso aveva avuto modo di ricredersi.
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Grado: Genin
Energia: Gialla
Chakra: 100/100
Condizione Mentale: Determinato
Condizione Fisica: Molto stanco e acciaccato
Consumi:-
Recuperi:-
Azione 0/2:
Techiche 0/1:-
Bonus: Udito perfetto(100%+25%)
Malus: Vista Assente

Armi mostrate:
Katana legata alla vita.


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view post Posted on 19/9/2010, 14:23

Anbu

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La morte ti lecca le ferite, vero, ma solo perché ti vuole tutto intero nel momento in cui sarà lei a tagliarti la gola. Capitolo III

L’alba del terzo giorno non lasciava presagire nulla di buono, infatti la pioggia scese copiosa per tutta la notte, fino alla mattina, e non pareva voler cessare; fortunatamente il rifugio di Gennosuke era protetto per occasioni come quelle, con una capannina costruita con i rami degli alberi, bloccando tra le sue fronde la maggior parte delle gocce che cadevano una dopo l’altra senza sosta, proteggendo così il giovane e il suo rifugio approssimativo.

Le condizioni meteorologiche erano a dir poco terribili, ma il Koga era in quel luogo per un motivo ben preciso, e non era starsene a dormire per tutto il giorno, ma allenarsi, allenarsi e allenarsi, era il filo conduttore di quei giorni, la costante di quel periodo, l’unico pensiero che gli passava per la testa in quel momento; e non si sarebbe fatto distrarre da niente, tanto meno da una semplice pioggerella estiva, anche se quello aveva più l’aspetto di un temporale invernale, con tanto di lampi all’orizzonte e tuoni a squarciare il pacato silenzio delle gocce che scendevano. Perciò il ninja si levò dal sicuro rifugio, e impavido più che mai si diresse verso il centro della foresta per tener fede al programma d’allenamento che aveva stipulato il giorno precedente: fosse venuto giù il cielo lui quel giorno si sarebbe allenato sul controllo del chackra e la canalizzazione dello stesso.
Si fermò solo quando giunse a una piccola radura scoperta, spoglia, solo erba bagnata per un’area di 20 metri quadrati, a eccezione di un’enorme albero alto più di 30 metri, una cosa fuori dal comune, perfetta per i suoi tentativi, e per la riuscita dei suoi propositi; subito si tolse le scarpe, per avere un contatto diretto con il legno e riuscire meglio poiché ci sarebbe stata meno distanza tra il chakra e la parete lignea; poi subito si concentrò e partì la scalata verticale, ma la pioggia aveva reso ogni cosa bagnata e scivolosa, e dopo un passo il ragazzo cadde all’indietro; ma senza demordere si rialzò e come se l’errore non fosse successo, ritentò, ma i risultati furono gli stessi; solo dopo una decina di tentativi incanalò abbastanza chakra sotto la pianta dei piedi e riuscì a compiere alcuni passi; non era semplice spostare l’energia attraverso il corpo, fortunatamente il sensei d’accademia lo aveva istruito bene, ma sul bagnato era tutta un’altra cosa; dopo alcuni passi però il risultato tornava ad essere quello dei tentativi precedenti: quindi il giovane genin decise di utilizzare una quantità di chakra più elevata, pensando che bastasse per rimanere appiccicato al legno, ma non fu affatto il risultato che ottenne, infatti utilizzare così tanta energia fu come sferrare un calcio potentissimo, poiché l’energia non fu utilizzata per l’adesione, ma per potenziare il piede: di fatto quindi distrusse una parte di corteccia, perdendo aderenza e cadendo al suolo rovinosamente.

Oramai però nonostante l’errore, Basilisk aveva capito alla lunga il meccanismo e le seguenti scalate furono più che positive, tanto da arrivare ad altezze considerevoli e pericolose, ovvero maggiori ai 10 metri, dalla quale altezza una caduta sarebbe stata fatale probabilmente: ma il ninja continuava imperterrito, anche se aumentando l’altezza, anche se solo di alcuni metri, la pioggia si faceva più intensa, e camminando verticalmente cadeva dritta sul viso del ragazzo, che ne poteva provare l'intensità sulla faccia, sentendo il legno sotto i suoi piedi: il problema è che il giovane non si accorse che stava avanzando diagonalmente e che continuando così sarebbe per così dire “uscito di strada”; infatti raggiunta un’altezza di più o meno 20 metri mise un piede fuori dal legno, perse inevitabilmente l’equilibrio e non ritrovando più un corretto bilanciamento di peso cadde, nonostante un piede fosse ancora attaccato al legno: fortunatamente quell’allenamento aveva dato i suoi frutti, e grazie a ciò con estremo sangue freddo canalizzò il chakra nelle mani e si aggrappò in caduta libera ad un ramo che fungeva da sporgenza: senza alcuna difficoltà; perciò arrestò la caduta e uscì magistralmente da una brutta situazione che fino a qualche giorno prima sarebbe stata tutt’altro che facile da risolvere, dando prova di una grande maturazione psicologica e fisica.

Soddisfatto ormai dei risultati raggiunti in quel campo decise di smettere, almeno per qualche minuto; intanto la pioggia diminuiva e le nuvole furono sostituite da un caldo sole, cosa che Gennosuke non aveva quasi mai provato sulla pelle, soprattutto vivendo a Kiri, non di certo famosa per i paesaggi o il bel tempo. Ora il rumore della pioggia aveva ceduto il passo al cinguettare degli uccelli e soprattutto, al fragoroso scorrere di un fiume, lo stesso dal quale in quei giorni aveva preso l’acqua necessaria alla sua sopravvivenza: ma in quell’occasione, data la pioggia che era caduta incessantemente in quelle ore, il suo scorrere non era tranquillo e calmo come al solito, ma leggermente in piena e soggetto a un impetuoso flusso; Lo shinobi decise che avrebbe provato a camminare sull’acqua, pensando che il meccanismo fosse pressoché lo stesso: non si sbagliava completamente ma il suo presentimento era comunque sbagliato, e non appena poggiò un piede sull’acqua, sprofondò e cadde nel fiume; il suo errore stava sia nel poco utilizzo di chakra, sia in uno sbagliato concentramento dello stesso: infatti l’acqua non offre alcun tipo di appoggio, al contrario di una parete verticale, perciò serviva una maggiore quantità di energia che doveva essere concentrata esattamente nel palmo del piede, in modo da formare una sorta di appoggio galleggiante per non sprofondare: anche in questo caso i fallimenti furono innumerevoli, ma alla fine il giovane arrivò a capire il suo errore e a correggerlo, giungendo alla riuscita del suo obbiettivo; il pregio di Gennosuke era che non si faceva aiutare da nessuno nei suoi allenamenti, correggendosi da solo e arrivando autonomamente alle soluzioni dei suoi problemi, dando prova di ingegno, intelligenza e soprattutto di vocazione innata verso la carriera ninja, nella quale riusciva particolarmente bene.

Ma il ragazzo era anche soprattutto ambizioso, e non si accontentò del semplice camminare sulle acque, ma si allenò ancora un paio di ore per acquisire sicurezza e naturalezza in quella disciplina, finché non fu capace non solo di correre e di saltare, ma persino di combattere senza problemi: già, perché in caso di combattimento non avrebbe potuto mantenere la concentrazione sul chakra posto nei piedi, ma si sarebbe dovuto concentrare sull’avversario e sullo scontro, e non poteva rischiare di cadere in acqua ponendo l’avversario in una situazione di estremo vantaggio; ma alla fine anche questo traguardo fu raggiunto ed ora il Koga era completamente capace di muoversi su qualsiasi superficie, senza dover mantenere la concentrazione sull’energia utilizzata, in modo da compiere movimenti il più fluidi e naturali possibile.
Ora però la notte stava calando e il ninja decise di tornare all’accampamento, anche e soprattutto per asciugare i vestiti che aveva addosso che a causa della pioggia e delle numerose cadute, erano bagnati come non mai, e avrebbero causato al ragazzo una brutta influenza se non se li fosse tolti di dosso il prima possibile.
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Chakra: 100/100
Condizione Mentale: Determinato
Condizione Fisica: Molto stanco.
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Bonus: Udito perfetto(100%+25%)
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Katana legata alla vita.


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view post Posted on 22/9/2010, 10:03

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La morte ti lecca le ferite, vero, ma solo perché ti vuole tutto intero nel momento in cui sarà lei a tagliarti la gola. Capitolo IV

Giovedì, Gennosuke era arrivato fino a quel giorno; all’inizio non avrebbe mai pensato di riuscirci, ma quello non era un ragazzo come un altro, non avrebbe mai mollato, per nessun motivo, non era affatto nel suo DNA: si era preso un impegno e aveva tutte le intenzioni di mantenerlo; perciò anche se nei giorni precedenti aveva dato tutto e in quel pomeriggio di mezzo avrebbe potuto riposarsi e recuperare forze per poi dare il meglio nelle ultime sessioni, decise di allenarsi su forse la cosa più difficile da allenare, la resistenza fisica, la capacità di continuare nel combattimento anche se si sono subiti diversi colpi e la lotta persiste da diverso tempo.

Innanzitutto bisognava migliorare la resistenza dei polmoni, ovvero riuscire ad immettere più aria in loro, in modo da avere più ossigeno in corpo e non andare in crisi. E l’unico modo per migliorare il fiato è correre, e il giovane lo sapeva, e anche se sapeva anche benissimo che correre non è una delle sue attività preferite, ma come sempre, se quella era una cosa che gli sarebbe servita, l’avrebbe fatta, nessun dubbio.
Almeno però avrebbe voluto svolgere quell’ingrato compito in un bel luogo, di quelli che ti fanno passare la fatica con i suoni calmi e i vari versi degli animali che erano presenti, con sfondi che farebbero invidia alla migliore delle cartoline. E il posto designato su cui cadde la scelta fu il fiume che scorreva non lontano dal rifugio, quello su cui si era allenato anche per il controllo del chakra: decise che l’avrebbe percorso tutto, fino alla fonte o alla foce, a seconda di che direzione avesse seguito; la scelta fu a dir poco azzardata, infatti non conoscendo quei luoghi non poteva sapere dove finisse il suo corso quello specchio d’acqua, o nemmeno se finisse; d’altro canto però in quel modo non avrebbe corso il rischio di perdersi, infatti per tornare alla base non avrebbe dovuto far altro che seguire il letto del fiume.

Perciò prese con se un po’ di provviste nel caso in cui i luoghi che avesse visitato non avessero avuto risorse necessarie al suo sostentamento: infatti quei luoghi non erano caratterizzati da una uniformità, ma al contrario non avevano nulla in comune l’uno con l’altro, si andava dal più arido dei deserti alla più fredda steppa. Oltre al cibo prese anche con se le poche armi che possedeva, infatti non poteva sapere chi o che cosa avrebbe incontrato nel suo cammino. Quindi dopo aver raccolto il necessario e lasciato il superfluo, partì alla volta dell’orizzonte, dove il sole era da poco sorto e ancora non riscaldava a pieno quei luoghi così lontani dal mondo.
Inizialmente Basilisk mantenne il ritmo della corsa abbastanza basso, per scaldarsi ma soprattutto perché non aveva ancora spezzato il fiato e se avesse corso subito a velocità sostenuta si sarebbe stancato, poiché i polmoni non avevano avuto ancora modo di dilatarsi a pieno e abituarsi ad un battito cardiaco così anomalo e rapido. Inoltre mentre correva il ragazzo iniziò a fare esercizi con le gambe e le braccia, per scaldarsi, a fare piccoli scatti per spezzare il fiato. Quando finalmente la fase di preparazione fu ultimata, lo shinobi aumentò notevolmente la velocità, ora era una vera e propria corsa, sempre più veloce, fino al limite delle sue possibilità; ora doveva mantenere il più possibile il suo scatto, la fatica si faceva sentire sempre di più, la milza bruciava come mai prima d’allora, le gambe si facevano pesanti, la respirazione era sempre più affannosa e l’aria sembrava quasi non voler raggiungere i polmoni, i quali si dilatavano fino al loro limite per racchiudere più aria possibile e facilitare l’esercizio.
Il ragazzo era al limite delle forze, si sentiva mancare, come se tutto ciò non bastasse la stanchezza provocava al giovane alcuni conati di vomito, che rendevano ancora più ostica la prova; ma nonostante le infinite difficoltà il ninja non aveva alcuna intenzione di mollare, e si fermò solo quando le sue gambe smisero praticamente di funzionare, bloccandosi di colpo.

A quel punto Gennosuke decise saggiamente di riposare e riprendere le forze; si stese a terra e a quel punto la vera stanchezza si fece avanti: infatti finché continuava a correre le fatiche erano represse dall’adrenalina e dalla concentrazione. Fortunatamente non impiegò molto tempo a riprendersi, probabilmente perché gli effetti positivi dell’allenamento cominciavano a farsi vedere; prima di ripartire per il viaggio di ritorno, il ninja decise di allenarsi anche nella resistenza ai colpi subiti e quindi ad incassare gli attacchi avversari, e l’unico modo per farlo era lasciarsi cadere da altezze ragionevoli, per migliorare l’atterraggio e ad attutire i colpi dovuti alla caduta.

Una volta trovato un alto albero, vi si arrampicò, raggiungendo i rami più alti, dove il vento soffiava impetuoso, e scuoteva le cime e le fronde superiori, rendendo difficile più del dovuto la sosta su quelle superfici; da lassù lo strapiombo era a dir poco preoccupante e al ragazzo più volte passò per la testa di abbandonare quell’insana idea; ma la voglia di migliorare era troppo forte e ormai da diversi giorni guidava ciecamente le azioni del ragazzo, che ne era schiavo assoluto: perciò prese coraggio e si lasciò andare a peso morto verso il vuoto di almeno 10 metri; l’atterraggio fu un disastro, cadde di spalla che si lussò, poi rotolò per alcuni metri; a quel punto chiunque avrebbe abbandonato, ma non Basilisk, che tutt’altro, prima si curò con le “scorte mediche” a sua disposizione, poi ricominciò la salita, e si rilanciò, questa volta un poco meglio, infatti all’impatto col suolo riuscì a rotolare e salvare la situazione dal peggio, senza evitare però di farsi male; almeno questa volta non aveva avuto bisogno di utilizzare alcunché per recuperare le forze, e questa era già di per se un passo avanti enorme: infatti da li in poi gli atterraggi furono sempre migliori, a parte qualche situazione in cui la situazione sfuggiva di mano al ragazzo, che finiva col capitolare al suolo rovinosamente, anche se la cura era sempre più veloce e semplice con l’aumentare delle cadute, come se la sua ossatura si stesse gradualmente abituando a quei colpi, che erano sicuramente più potenti di un normale colpo ricevuto in battaglia; il risultato alla fine fu più che rassicurante, infatti non vi erano problemi per il giovane nel cadere da quelle altezze, e involontariamente il ragazzo aveva allenato, oltre che la resistenza agli urti, anche l’agilità nella scalata, infatti alla fine si può dire che quasi andasse più veloce a salire che a scendere in caduta libera.

Dopo essersi riposato ancora un poco il ninja decise che era giunto il tempo di ripartire alla volta della base; per il viaggio di ritorno aveva in mente una bella idea per movimentare l’allenamento: avrebbe percorso tutto il tragitto correndo non sulla riva, ma proprio dentro al letto del fiume, all’altezza delle ginocchia, in modo che la corsa fosse rallentata almeno del 50%, senza contare che nel viaggio di ritorno la corrente sarebbe stata a sfavore, avrebbe ulteriormente rallentato il ragazzo.
Quest’ultimo però non si perse d’animo e subito balzò in acqua e iniziò a correre, o almeno a provarci, infatti quella che stava facendo non si poteva definire una corsa, ma più una semplice camminata: sembrava di avere un masso attaccato ai piedi che impedisse il normale movimento, le ginocchia erano pesanti, i movimenti poco fluidi, una tortura in poche parole: ma col passare del tempo i muscoli del giovane si abituarono alla situazione e la camminata prima si trasformò in una marcia, poi verso la fine in una vera e propria corsa, a velocità inferiore rispetto alla corsa su un normale terreno; questo significava che la sua velocità su terraferma era aumentata esponenzialmente, anche se in quel momento non aveva assolutamente le energie necessarie per testare se le sue supposizioni fossero vere, aveva prosciugato ogni più piccola risorsa energetica, e se non fosse tornato all’accampamento in pochi minuti senza sforzarsi ulteriormente sarebbe di certo svenuto a dir poco. Fortunatamente ciò non accadde e l’accampamento fu raggiunto prima che facesse buio, e anche se la sera non era ancora giunta lo shinobi decise di coricarsi, in modo da recuperare quelle energie che aveva utilizzato in quell’estenuante sessione d’allenamento, che però aveva dato enormi frutti, migliorando in un sol giorno velocità e resistenza fisica.

SPOILER (click to view)
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Grado: Genin
Energia: Gialla
Chakra: 100/100
Condizione Mentale: Nel mondo dei sogni.
Condizione Fisica: Semplicemente distrutto dall'allenamento.
Consumi:-
Recuperi:-
Azione 0/2:
Techiche 0/1:-
Bonus: Udito perfetto(100%+25%)
Malus: Vista Assente

Armi mostrate:
Katana legata alla vita.


OT// :plis: \\





 
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view post Posted on 23/9/2010, 18:15

Anbu

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CITAZIONE
La morte ti lecca le ferite, vero, ma solo perché ti vuole tutto intero nel momento in cui sarà lei a tagliarti la gola. Capitolo V

Quando il sole sorse ad illuminare la splendida vallata che si affacciava innanzi a quegli alti monti al di la dei quali nessuno sapeva cosa ci fosse, a Gennosuke non poteva sembrar vero che fosse già mattina, infatti nonostante la sera prima si fosse addormentato col sole ancora in fase discendente, la notte sembrava esser volata via in un batter d’occhio: al ragazzo sembrava di aver appena essersi appoggiato sul letto, ancora ricordava gli ultimi pensieri che aveva pensato prima di addormentarsi, quelli che di solito non si ricordano mai; questa era la dimostrazione che più si dorme e più si è stanchi, infatti al ninja quella dormita di dieci o undici ore non aveva fatto altro che incollargli inesorabilmente addosso quella stanchezza che in quei giorni aveva cercato di evitare, senza contare che il sonno su quella specie di letto fatto sulla fredda terra, non aveva che peggiorato i suoi dolori, soprattutto alla schiena, che ancora risentiva delle cadute affrontate il giorno precedente.

Anche se la stanchezza era assai, il giovane non si ritrasse dagli allenamenti, che per quel giorno prevedevano un bel ripasso di taijutsu e delle tecniche basilari: iniziò proprio con la moltiplicazione e la trasformazione, tecniche di fondamentale importanza per un ninja, senza le quali non ci si poteva nemmeno definire un vero shinobi.
Iniziò dalla trasformazione, nella quale riusciva leggermente meglio, anche se non era il massimo in entrambe. Prima di tutto richiamò il chakra, era diverso tempo che non svolgeva questa operazione, e ci volle diverso tempo, anche se alla fine vi riuscì; ora sentiva l’energia allo stato puro scorrergli in tutto il corpo; quando poi si sentì pronto, iniziò a comporre i sigilli: inizialmente la velocità nella composizione era abbastanza lenta, ma poi una volta composto il primo, i seguenti vennero da soli, come parte di una catena che ormai Basilisk conosceva a memoria.

Una volta conclusi i sigilli, decise di trasformarsi nella prima cosa che gli venne in mente: il suo vecchio miglior amico, il suo cane. Purtroppo i risultati non furono dei migliori, infatti ciò che ne uscì non assomigliava più di tanto ad un animale, ma assomigliava più ad un semplice agglomerato di carne, senza una forma ben definita.
Ci vollero diversi tentativi prima di riuscire nell’impresa, infatti il ninja era veramente fuori allenamento, e si era completamente dimenticato la procedura di quelle tecniche così inutilizzate. Alla fine però i risultati furono ottimi, infatti alla conclusione degli allenamenti la velocità nella composizione dei sigilli era aumentata a dismisura, e quasi non si riconoscevano le posizioni delle mani; anche la somiglianza all'animale in cui si voleva trasformare era aumentata di molto, tanto che nessuno, tranne un ninja esperto, avrebbe riconosciuto la copia dall’originale.
Una volta riuscito in questa prima tecnica, che in teoria doveva essere la più semplice, decise di passare alla moltiplicazione del corpo.

La procedura iniziale fu la stessa, con la raccolta del chakra e la composizione dei sigilli, poi però doveva riuscire a creare delle perfette copie di se, perciò simulò nella sua mente la sua figura, poi lasciò andare il chakra, come in una violenta esplosione, che confluì in un sonoro “puff”, seguito da una nuvola di fumo di fianco al ragazzo, dalla quale scaturì una figura obbrobriosa, che non aveva assolutamente nulla in comune con Basilisk, a parte due gambe e due braccia; il corpo non aveva una forma ben definita, sembra una specie di orso e la copia non aveva neanche un briciolo di energia, tanto che non riusciva nemmeno a reggersi in piedi sulle gambe, e svanì in pochi secondi.

Dopo diverse prove finalmente lo shinobi riuscì nell’impresa, con graduali miglioramenti, dapprima il viso con una forma ben definita, oppure una copia perfetta ma senza energie, poi una copia ben riuscita, traguardo molto importante, finché infine il giovane non riuscì a creare ben cinque copie identiche a se in tutto e per tutto. In questo modo aveva dato modo di dimostrare di essere un vero guerriero, che non molla nonostante le difficoltà, già perché riuscire in quella tecnica, che tanti problemi gli aveva dato e che sembrava non voler riuscire per nessuna ragione, era una prova di grande determinazione: perché in qualsiasi attività è necessario sapere che cosa aspettarsi, i mezzi per raggiungere l’obbiettivo e se si hanno le capacità necessarie per il compito proposto; e Gennosuke aveva dimostrato di non avere limiti di miglioramento e che i suoi mezzi in teoria gli avrebbero concesso di arrivare ovunque avesse voluto.

Ora restava da migliorare il taijutsu, l’arte del corpo a corpo, degli attacchi diretti, basata sulla forza dei colpi, ma allo stesso tempo sulla velocità degli stessi, che senza una delle due caratteristiche appena citate sarebbero deboli, facilmente schivabili e inoffensivi; inoltre quella era una specialità in cui non si potevano commettere errori di alcun genere, poiché si sarebbe aperta la strada a un contrattacco nemico, che non avrebbe trovato nulla sulla strada tra sé e il rivale, poiché il taijutsu non offre una vasta gamma di difese, e si basa piuttosto sulla schivata, caratteristica necessaria per non finire in preda agli assalti nemici.
Ma di per se Basilisk era già veloce e agile, quindi abile nella schivata, e necessitava maggiormente di una preparazione in fase offensiva, magari con un potenziamento dei colpi, ottenibile solo con un duro allenamento alla vecchia maniera ovvero contro un grande albero, che sarebbe dovuto cadere sotto gli incessanti colpi del ninja: in quella zona vi era una vastissima gamma di alberi di ogni tipo, per ogni gusto, anche ciò di cui lo shinobi aveva bisogno, ovvero un piccolo tronco alto almeno quanto lui.

Il ninja vi si avvicinò, poi si fasciò le mani per non rovinarsele, prima di iniziare alcuni secondi di preparazione; cominciò a colpire il bersaglio con una marea di pugni, prima abbastanza lenti e dolorosi, tanto che la fasciatura delle mani sembrava dover cedere da un momento all’altro, ma poi con l’avanzare del tempo aumentò anche il ritmo dei colpi, che a causa dell’estrema velocità con cui arrivavano a bersaglio e si allontanavano dallo stesso, quasi non provocavano dolore al ninja, che ormai si era abituato a quella situazione e le braccia quasi si muovevano da sole, spinte dall’adrenalina e dalla voglia di migliorare; intanto la corteccia, sotto i colpi incessanti che la colpivano ormai da decine di minuti, cominciò a cedere e dopo poco fu completamente distrutta; ma l’azione devastante dello shinobi non si fermò lì, e dopo altre decine di colpi anche il vivo legno iniziò a cedere, scheggiandosi a mano a mano che i pugni del giovane vi si infrangevano contro. Poi, non soddisfatto di ciò che stava compiendo, il ragazzo iniziò a colpire il tronco con calci rapidissimi, con gomitate e ginocchiate; questi colpi erano molto più potenti rispetto ai precedenti, e scalfirono pesantemente il tronco, che ormai, dopo minuti e minuti di incessanti attacchi, era ridotto a due terzi rispetto allo spessore di partenza. Come se tutto ciò non bastasse il ninja acquisì col passare del tempo una rapidità inaspettata, e durante l’ultima mezz’ora i suoi colpi viaggiavano a una velocità spaventosa, e causò molti più danni in quel periodo di tempo che in tutto il resto dell’allenamento, infatti dimezzò ulteriormente la grandezza del tronco, che ormai era solamente un terzo della sua grandezza originale.

“Non posso continuare in queste condizioni, ho le mani indolenzite, i gomiti e le ginocchia insanguinati e soprattutto un gran male ai piedi; però mi dispiacerebbe lasciare qui una così grande risorsa di legno che mi potrebbe offrire se l'abbattessi. Devo trovare un modo per distruggere l’ultimo strato del tronco… Userò la tecnica del soffio artico, e dopo aver congelato la base, procederò con la mia Katana ad abbatterlo più facilmente.”

Perciò il giovane ninja raccolse il chakra, compose i sigilli ed eseguì la tecnica; non appena il restane pezzo del tronco fu congelato, prese la sua spada e con un colpo netto, che attraversò e spaccò il ghiaccio, fece cadere quel pezzo di legno. La tecnica del soffio artico era stata eseguita anche male, indi, l'unica cosa che avrebbe dovuto fare al prossimo giorno, era perfezionare le sue tecniche.

SPOILER (click to view)
Status:

Grado: Genin
Energia: Gialla
Chakra: 55/100
Condizione Mentale: Pensieroso su cosa debba fare l'indomani
Condizione Fisica: Alcune ferite su ginocchia, gomiti e mani.
Consumi:-
Recuperi: Nella notte recupererà tutto il Chakra perso oggi.
Azione 1/2: Utilizzo della Katana
Techiche 1/1:Utilizzo Tecniche

CITAZIONE
Tecnica della Moltiplicazione del Corpo - Bunshin no Jutsu
Villaggio: Tutti
Posizioni Magiche: Tigre, Cinghiale, Bue, Cane
Descrizione: Questa tecnica permette di creare dei cloni di se, composti unicamente di chakra. I cloni si presentano come una copia esatta del ninja che le ha create. Le copie possono essere create ad una distanza massima di 3 metri dall’utilizzatore. Le copie possono allontanarsi dal ninja che le ha create di circa 10 metri, superata questa distanza si dissolvono. La resistenza agli urti è minima, infatti ciascuna copia è distrutta appena subisce un qualsiasi contatto. Il numero di cloni creati non deve mai superare il massimo espresso sotto. Un clone che non fa nulla di particolare dura 6 turni mentre un clone costretto a correre o altro dura solamente 3 turni. I cloni creati con questa tecnica non possono attaccare ne simulare un attacco. Possiedono però la controparte illusoria di qualsiasi arma base in possesso del loro creatore. Possono muoversi camminando o correndo, abbassarsi e muovere gli arti con media velocità, e saltare. Non possono fare tecniche e non hanno forza. Se toccati svaniscono.
[massimo copie: Studenti 3, Genin 5, Chunin 7, Jonin 12, Sp Jonin 15]
Tipo: Ninjutsu
(Livello: 6 / Consumo di Chakra: Bassissimo per Copia)

Tecnica della Trasformazione – Henge no Jutsu
Villaggio: Tutti
Posizioni Magiche: 1
Descrizione: Il ninja che pratica questa tecnica è capace di cambiare il proprio aspetto. Se la sua scelta ricade su qualcosa di diverso da un altro essere umano, per esempio un oggetto o un animale, questo deve essere compreso entro questi parametri: da 1/3 del proprio peso e volume (minimo) a +33% del proprio peso e volume (massimo). Il consumo Bassissimo va sottratto dalla propria riserva all'inizio di ogni turno di chi ha effettuato la tecnica.
Tipo: Ninjutsu
(Livello: 6 / Consumo di Chakra: Bassissimo)

Soffio Artico
Posizioni Magiche: 5 ( medio )
Villaggio: Kiri
Descrizione: Impastando una discreta quantità di chakra nella bocca, è possibile emettere un getto di vento ghiacciato che arriva anche a sei metri dall'utilizzatore, e raggiunge una larghezza all'estremità pari a tre metri. Chi viene colpito da questo jutsu riporta ustioni da congelamento leggere su tutte le parti colpite; inoltre se il ninja venisse anche solo in parte investito da tale jutsu sugli arti, risentirà di un peggioramento della velocità del 15 % per 2 turni. A causa del leggero congelamento dei muscoli. All'inizio il difetto di questa tecnica è che ci vuole molto tempo per impastare il chakra da utilizzare e che il ninja deve rimanere fermo mentre la esegue, ma dal grado di chunin in poi questa carenza viene a cadere, compensata dall'esperienza dello shinobi.
Tipo: Ninjutsu
(Livello: 4 / Consumo: Medio)

Bonus: Udito perfetto(100%+25%)
Malus: Vista Assente

Armi mostrate:
Katana legata alla vita.


OT// So che le tecniche usate sono tre, ma visto che non sono tutte su una singola azione, ma sono diciamo "da allenamento", pensavo di poter usarle. Se non è così, perdonatemi. Ho contato nello slot tecniche solo il Soffio Artico, che veniva usato per un fine ben preciso. \\





 
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view post Posted on 24/9/2010, 16:40

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CITAZIONE
La morte ti lecca le ferite, vero, ma solo perché ti vuole tutto intero nel momento in cui sarà lei a tagliarti la gola. Capitolo VI

Anche il sabato giunse alle porte, un giorno normale, col sole alto in cielo e il profumo della primavera, ormai alle porte, era forte e rallegrava lo spirito del giovane Basilisk, che già in piedi da qualche ora, aveva deciso quella mattina di godersi un po’ di meritato riposo e rilassarsi, operazione che in quel posto così paradisiaco era più che semplice. Ma gli allenamenti non potevano aspettare oltre, e dopo pranzo il tempo del lavoro era ancora una volta arrivato:
perciò dopo aver indossato un abbigliamento consono all’attività, il ragazzo partì alla volta di un luogo adatto, che per quel giorno poteva essere uno spiazzo qualsiasi, dato che l’allenamento che era in procinto di svolgere non richiedeva particolari condizioni. La scelta cadde sempre su quel posticino vicino all'accampamento, dove vi era presente anche un fiume, utile per le tecniche del paese dell'acqua; infatti non si poteva chiedere niente di meglio, dato che in quella zona si respirava una fresca arietta, inoltre la zona era piuttosto ombreggiata a causa della presenza di tutti quegli alberi.

Nulla avrebbe potuto rovinare un clima così surreale e ora non restava che cominciare: per prima cosa il giovane ninja decise di cominciare con qualcosa di leggero, una tecnica che molti a Kiri conoscevano e sfruttavano, il muro d'acqua.

Un jutsu semplice e all’apparenza inutile, che consisteva di fatto in un getto d’acqua che veniva elevato davanti al ninja, senza però creare danni, ma che con una buona strategia alle spalle, poteva rivelarsi estremamente utile. L’obbiettivo di Gennosuke era aumentare la resistenza del muro, in modo che quest’ultima potesse fermare il lancio di armi da parte dei nemici, aumentando la possibilità per Basilisk di contrattaccare;

Perciò senza perder tempo il ninja si preparò ed iniziò il “lavoro”: per prima cosa effettuò la tecnica una prima volta per ricordarsi il suo effetto, poi iniziò a cercare di migliorarsi; inizialmente, avendo migliorato già nei giorni precedenti il controllo del chakra, si limitò ad aumentare l’apporto di energia nel comporre i sigilli, pensando che ciò fosse abbastanza per ottenere ciò che voleva; ma i presupposti si rivelarono sbagliati e i risultati furono minimi, infatti ci fu solamente un lieve aumento della resistenza del muro, fattore non da sottovalutare visto che le armi erano state lanciate con un congegno comandato con il piede, le quali oltrepassarono facilmente quello strato di acqua e rischiarono di ferire il giovane shinobi. Dopo aver capito il punto debole della sua preparazione, ci riprovò e quella volta le armi vennero bloccate e Basilisk pote' sbucare del muro che intanto si stava distruggendo e colpire il manichino che aveva preparato precedentemente, con la sua Katana.

Alla resa dei conti perciò i risultati furono ottimi, e l’obbiettivo iniziale fu pienamente raggiunto.
Ora però era il momento di abbandonare l’euforia per la “vittoria” e riconcentrarsi per passare a qualcosa di più difficile, una tecnica più complicata, ma che si basava essenzialmente sullo stesso principio della precedente, poiché basata anch’essa sull’elemento acqua: la tecnica del soffio dello squalo.

Praticamente un getto di acqua a forma di squalo; una tecnica insomma molto buona, se non fosse che dopo averla subita una priva volta, neanche il più stupido degli avversari sarebbe caduto nelle grinfie di tale tecnica, questo poiché il getto procede esclusivamente in direzione rettilinea. Proprio per questo l’obbiettivo di Basilisk era trovare un modo per modificare la traiettoria del colpo, anche per sorprendere l’avversario che potrebbe non aspettarsi una tale modifica.

Probabilmente l’unico modo per spostare il raggio d’azione era accompagnare il movimento con un rapido gesto delle mani, come a voler muovere manualmente il getto. Il problema era capire in che modo effettuare tale operazione: lo shinobi pensò bene di continuare ad immettere chakra nelle mani per lasciare che si formasse una specie di legame tra l’energia nella tecnica e quella ancora in corpo. E in effetti la strategia si rivelò impossibile da attuare, poiché dopo una decina di tentativi il ragazzo non riuscì a deviare il corso della tecnica manco di 2 centimetri. Era stato un vero e proprio fallimento; l'importante era aver comunque perfezionato una tecnica che potesse essere altrettanto distruttiva anche con attacco frontale.

Il giorno era ormai giunto al termine e il sole era in procinto di lasciare il suo posto alla pallida luna, ma per Basilisk c’era ancora tempo di provare a migliorare una tecnica, molto semplice da eseguire, ma che purtroppo non gli riusciva molto bene: la tecnica del geyser respingente, grazie alla quale avrebbe potuto sia difendersi sia allontanare l'avversario, e può essere alla base di molte strategie offensive.

L'allenamento consisteva come al solito, nel respingere delle armi lanciate da una media distanza, e rispedirle al mittente, così da ferirlo con le sue stesse armi, in poche parole doveva riuscire a potenziare il getto della sua tecnica così tanto da poter lanciare al suo nemico la sua offensiva. Una difesa che valeva per l'attacco; inizialmente i suoi sforzi risultavano vani, perché il massimo che riuscisse a fare era fermarle d'innanzi a se. Ci provò per un'ultima volta per vedere se riuscisse o meno nel suo intento e come da lui sperato, le armi schizzarono verso il punto di partenza che si trovava ad un quattro metri circa. L'albero che aveva di fronte si trovò conficcato nella sua corteccia tutti e sette i kunai, Basilisk li sentì entrare uno dopo l'altro all'interno del legno. Anche quella era andata a segno.

Il tempo era passato veloce e il giovane non se ne era quasi accorto: la notte era ormai inoltrata, e lui aveva bisogno assolutamente di riposarsi per il lungo viaggio che lo aspettava il giorno seguente. Perciò senza attendere oltre tornò all’accampamento e si mise a dormire.

SPOILER (click to view)
Status:

Grado: Genin
Energia: Gialla
Chakra: 50/100
Condizione Mentale: Preparato e pronto per il viaggio di ritorno.
Condizione Fisica: Stanco.
Consumi:-
Recuperi: Nella notte recupererà tutto il Chakra perso oggi.
Azione 0/2:
Techiche 1/1:Utilizzo Tecniche

Tecnica del Geyser Respingente
Villaggio: Kiri (Orig. Nebbia)
Posizioni Magiche: Ariete; (molto veloce)
Descrizione: Questa tecnica permette di dare vita ad una piccola colonna d'acqua, da un punto a terra a meno di cinque metri dall'esecutore.
Dopo l'esecuzione dei seals, si sbatte con forza un piede a terra, così da smuovere la quantità d'acqua presente nel sottosuolo, comprimendola.
La tecnica è preannunciata da una piccola pozzanghera, dalla quale sghorgherà un getto acquatico che avrà un doppio ruolo.
L'utilizzo del getto è doppio: è possibile tentare di respingere il bersaglio, con la pressione creata dalla colonna. Nel caso in cui la colonna colpisse l'avversario esso verrebbe sbalzato nella direzione opposta al getto per un totale di metri dettati dal grado, e risulterà inoltre leggermente stordito fino al termine del turno, per l'impatto;
Oppure è presente un uso difensivo, è possibile utilizzare il getto d'acqua per bloccare un attacco con armi, che non abbiano potenza superiore a quella d'un kunai.
Ciònonostante la tecnica non ha proprietà offensive, e non è in grado di infliggere alcun danno. La tecnica è di rapida esecuzione, ottima se usata in combinazione con armi a distanza.
[Distanza max. d'allontanamento: Reclute 2 Metri, Studenti 4 Metri, Genin 6 Metri]
Tipo: Ninjutsu
(Livello: 5 - Consumo: Basso)

Muro d'Acqua - Suiton: Suijinheki
Villaggio: Kiri (Orig. Cascata)
Posizioni Magiche: ???
Descrizione: Tramite questa tecnica il ninja crea davanti a se un resistente muro d'acqua, che gli permette di preteggersi da attacchi di fuoco e dalle armi da lancio. A seconda delle necessità il muro può assumere una forma cilindrica e proteggere il ninja a 360°, in quel caso però la sua robustezza risulterà indebolita. Il consumo varia da Medio in presenza di una consistente quantità d'acqua (almeno 20 litri concentrati entro 3 metri dall'utilizzatore) ad Alto in assenza della suddetta condizione.
Tipo: Ninjutsu
(Livello: 4 / Consumo di Chakra: Variabile)

Soffio dello Squalo - Suiton: Suikodan no Jutsu
Villaggio: Kiri (Orig. Cascata)
Posizioni Magiche: ???
Descrizione: Tramite questa tecnica d'acqua il ninja è in grado di dare forma ad una porzione di liquido in modo che assuma le sembianze di uno squalo. Un piccolo muro d'acqua circolare precederà il formarsi del proiettile marino. Le dimensioni del getto dalle fattezze di squalo solitamente non superano una lunghezza di otto metri e una circonferenza di due. L'impatto con lo squalo corrisponde a quello di una cartabomba livello 2. Per servirsi di questa tecnica, il ninja deve poter attingere ad una buona quantità d'acqua (almeno 60 litri) che deve trovarsi entro sei metri da lui.
Tipo: Ninjutsu
(Livello: 4 / Consumo di Chakra: Medio-Alto)

CITAZIONE

Bonus: Udito perfetto(100%+25%)
Malus: Vista Assente

Armi mostrate:
Katana legata alla vita.
Sette Kunai Lanciati per provare le tecniche.

OT// Come nel post precedente: So che le tecniche usate sono tre, ma visto che non sono tutte su una singola azione, ma sono diciamo "da allenamento", pensavo di poter usarle. Se non è così, perdonatemi. Nello slot le ho contate tutte e tre poiché non potevo dire di non aver usato tecniche. \\





 
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view post Posted on 25/9/2010, 12:49

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[QUOTE=;J e s t †,24/9/2010, 17:40]


CITAZIONE
La morte ti lecca le ferite, vero, ma solo perché ti vuole tutto intero nel momento in cui sarà lei a tagliarti la gola. [Ultimo] Capitolo VII

Sembrava che quel giorno non dovesse arrivare mai, ma alla fine anche domenica giunse alle porte. L'ultimo giorno, Basilisk quasi non poteva crederci, se pensava alle volte che aveva pensato di mollare e di abbandonare quella folle idea e a quante volte la fatica e la stanchezza gli avevano impedito di essere lucido e di lavorare al 100%. Ma alla fine dei conti lui era lì, non si era arreso, aveva continuato imperterrito con la mente quando il corpo sembrava non farcela, e con il corpo quando la mente sembrava cedere da un momento all'altro. La giornata non poteva che essere splendida, così come i pensieri del ragazzo, che quella mattina era al colmo della gioia: aveva realizzato tutti i suoi obbiettivi, si era decisamente migliorato in tutti i campi ninja, dal controllo del chakra al taijutsu, passando per l'aumento della forza fino al miglioramento della resistenza. Chiunque si sarebbe ritenuto soddisfatto di tali risultati, ma non il Koga; non era proprio il tipo che si accontentava e provava a sfruttare ogni minuto a sua disposizione: proprio per questo anche la mattina del settimo giorno, con risorse fisiche pressoché esaurite completamente, il giovane decise di allenarsi e continuare il lavoro del giorno precedente, ovvero il miglioramento delle tecniche conosciute.

Perciò nonostante la voglia di tornare a casa fosse forte, quella di migliorare ulteriormente lo era ancora di più, e per questa ragione ancora una volta appena sorto il sole, il ragazzo si fece trovare nuovamente nell'ormai conosciuto giardino poco lontano dal fiume, lo stesso che lo aveva ospitato tante volte in quei giorni così difficili. Ma questa volta prima di partire raccolse tutte le sue cose, disfò l'accampamento che con tanta cura aveva preparato, e dopo aver salutato un ultima volta quei luoghi, ripartì alla volta del torrente, che fu raggiunto in pochi minuti. Una volta a destinazione il ninja iniziò subito il suo allenamento, in modo da concludere il più presto possibile e tornare a casa entro la notte. Perciò senza neanche pensarci su troppo, Gennosuke decise di lavorare sulla prima tecnica che gli venne in mente: la tecnica della prigione acquatica

Una tecnica molto difficile da eseguire e soprattutto da mandare a segno nei confronti dell'avversario, poiché aveva alcune restrizioni, cioè che il nemico si sarebbe dovuto trovare vicino ad una piuttosto grande quantità d'acqua e che per mantenerla bisognava avere sempre una mano occupata. Ma nonostante i grandi difetti questa restava comunque una delle tecniche preferite dello shionobi, che quella mattina ebbe un'illuminazione su quel jutsu; già, perché il furbo ninja pensò bene che una tecnica del genere, molto utile per intrappolare l'avversario, sarebbe potuta rivelarsi utile anche per riparare se stessi, dato che la resistenza dell'acqua avrebbe potuto fermare alcune armi lanciate da una media distanza
Quindi il ragazzo procedette subito con i tentativi: per prima cosa eseguì la tecnica una prima volta per ricordare le modalità di esecuzione del jutsu; poi passò al suo obbiettivo: compose i sigilli, aspettò che la massa di liquido iniziasse a coprirlo, infine fece scattare i suoi soliti congegni che fecero partire le armi verso di se. In un secondo i kuani viaggiavano in aria si fiondarono verso il giovane, che inizialmente ne fu spaventato, ma quando il processo fu concluso si rese conto dell'effettivo che aveva provocato. Infatti si trovava all'interno di una prigione quasi impenetrabile, al cui interno egli aveva la possibilità di pensare per alcuni minuti alla migliore delle strategie.

Incredibilmente questa volta l'obbiettivo fu raggiunto al primo tentativo, poiché in realtà il difficile non stava nell'eseguire la tecnica in quel modo, ma nell'avere un'idea tanto rivoluzionaria.
Ora però era il momento di passare oltre e lasciarsi alle spalle l'euforia per il successo appena raggiunto; per questo si concentrò su un'altra tecnica, anch'essa molto difficile da eseguire, la tecnica del simulacro di spine, un jutsu estremamente utile sia a livello offensivo che a livello difensivo, infatti tramite l'utilizzo di chakra il ninja aumenta la lunghezza dei propri capelli e di renderli molto resistenti e appuntiti. Un nemico, a contatto con quelle spine, avrebbe potuto riportare seri danni al corpo e agli organi casomai questi venivano presi di mira.
Purtroppo però facendo due calcoli, il ninja si rese conto che se avesse perso ulteriore tempo in allenamento, non sarebbe mai riuscito ad arrivare a casa prima che il sole fosse calato, anzi, era addirittura già in ritardo sulla tabella di marcia e, probabilmente sarebbe arrivato lì quasi a notte fonda.

L'unica soluzione era partire immediatamente e utilizzare l'allenamento che aveva fatto in quei giorni per riuscire ad andare più velocemente. Perciò Basilisk raccolse le sue cose e immediatamente partì alla volta di casa: inizialmente, per le prime 2 o 3 ore, si limitò a correre normalmente, con un ritmo continuo, in modo da riposarsi e non sprecare energie, operazione che riuscì perfettamente. Intanto, durante il tragitto, il ragazzo pensò bene di cercare di distruggere alcuni rami con la tecnica del simulacro, allungando i suoi capelli in direzione degli alberi, così da perfezionarla anche senza fermarsi. Ormai era ora di dire addio a quei paesaggi così perfetti, infatti Basilisk era arrivato in prossimità del più brutto e umido clima mai sentito sulla pelle segno che la meta era ormai prossima. Aumentò il passo per percorrere quelle ultime centinaia di metri, sfruttava al massimo il suo allenamento, ormai una corsa non era più stancante, dopo aver corso in un fiume controcorrente. Di quel passo il villaggio fu raggiunto in poche dozzine di minuti, con una velocità di cui persino Gennosuke fu sorpreso.
Perciò alla fine anche l'ultimo obbiettivo fu portato a compimento, e il villaggio natale fu raggiunto; il Koga era felicissimo di ciò, e non vedeva l'ora di mostrare agli altri ninja del villaggio i suoi progressi.

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Grado: Genin
Energia: Gialla
Chakra: 70/100
Condizione Mentale: Felice di essere tornato a casa-Pronto a far vedere come è migliorato.
Condizione Fisica: Illeso-Stanco per il viaggio.
Consumi:-
Recuperi:-
Azione 0/2:
Techiche 1/1:Utilizzo Tecniche

Prigione Acquatica (Suirou no Jutsu - Water Prison Skill)
Villaggio: Kiri (Orig. Cascata)
Posizioni Magiche: ???
Descrizione: Questa tecnica permette di imprigionare un nemico che sia a contatto con una discreta quantità di acqua (almeno un'equivalente di 10 litri entro un metro dal bersaglio). Il ninja crea una sfera d'acqua imprigiona l'avversario immobilizzandolo (all'interno quindi non è possibile respirare, inoltre muovere braccia e gamba sarà impossibile per un pari energia, difficile per un energia superiore e mediamente complesso per un energia 2 volte superiore). Finchè l'utilizzatore mantiene il contatto con la sfera con almeno una mano è molto difficile che l'avversario riesca a fuggire; altrimenti il jutsu sarà annullato in pochi istanti. La tecnica dura fino all'esaurimento del chakra dell'utilizzatore o al rilascio della stessa. Per essere mantenuta ha bisogno di un consumo Bassissimo per ogni turno escluso il primo.
Tipo: Ninjutsu
(Livello: 5 / Consumo: Medio)

Simulacro di Spine (Marin Jijizo - Underworld Spines)
Tipo: Ninjutsu-TaiJutsu
Villaggio: N/A
Impastando chakra nei capelli, essi diventano come una coperta munita di spine molto appuntite che lo avvolge completamente tranne la faccia e i piedi. I capelli non sono tuttavia solidi, quindi pur essendo in grado di difendere da proiettili e infliggere danni ad un eventuale attaccante in corpo a corpo, non attenueranno quasi per nulla gli effetti di un colpo subito in corpo a corpo.
(Livello: 5 / Consumo: Medio)

CITAZIONE

Bonus: Udito perfetto(100%+25%)
Malus: Vista Assente

Armi mostrate:
Katana legata alla vita.
Sette Kunai Lanciati per provare le tecniche.

OT// C'è sempre quel fatto del tecniche nel post. Comunque scusatemi se è una merda, ma non avevo la voglia di scrivere, ma restava il fatto che dovessi chiudere questo benedetto allenamento. \\




 
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¬Kob
view post Posted on 25/9/2010, 17:12




Il tuo allenamento per l'energia verde ha dato buoni frutti. Si vede che sei migliorato dai post dell'accademia, però non pensare di aver raggiunto il tuo limite. L'allenamento è sufficiente per farti guadagnare l'energia, anche se avresti potuto scrivere di più. Alcuni post, nonostante raggiungessero la sufficienza, potevano essere descritti maggiormente.
On gdr Non hai fatto molti errori, solo devi stare a tento a non dire cavolate, come il problema della caduta con il masso che ti ho descritto su msn. Gli allenamenti che hai fatto sono stati buoni, avresti potuto aumentarli, ma vanno bene, ed inoltre hai trovato alcuni esercizi particolari abbastanza interessanti.
P.s. Una pesa di 55 Kg, un ninja energia gialla la muove, magari non riesce a fare i pesi con quella, ma la muove. Sono sicuro che anche tu, in real, potresti prendere un peso da 99 Kg e muoverlo. Non dico farci i pesi ma muoverlo e alzarlo leggermente con due mani si.

Off gdr hai fatto un po i soliti errori. Hai sbagliato alcune forme lessicali e verbali, niente di troppo grave ma stacci attento, e non hai ancora reso il testo facilmente leggibile. Devi allenarti ancora sulla fluidità della scrittura, e per farlo devi stare molto attento alle congiunzioni e devi usare bene la punteggiatura, che spesso ti sei dimenticato. Prova a fare periodi più lunghi di tre o quattro parole e non sorvolare le parti che ti stanno annoiando.

315 Ryo e 85 punti Exp

 
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8 replies since 3/9/2010, 21:11   171 views
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