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| Notizia triste tra avvenimenti terribili Sanji girovagava per le vie di Konoha. Dopo una breve passeggiata, stava tornando a casa. Erano circa le sette di sera. Il giovane era stato dimesso il giorno prima dall'ospedale di Konoha, in cui era stato tenuto sotto sorveglianza dopo l'attentato ai suoi danni e il trapianto di fortuna di un bulbo oculare destro (con sharingan) al posto del suo occhio, perso nell'incidente. Le bende nascondevano la zona sottoposta all'operazione. Ad un tratto, Sanji fece caso alle parole di due uomini che passavano per la sua stessa strada, in senso opposto: -Natsu Inuzuka, proprio lui! E' stato ucciso da un Nara in uno scontro fra clan. Pare sia stato uno scontro impari.-. Dapprima la sorpresa, lo sgomento, poi un filo di tristezza, poi la rassegnazione. Il tutto molto veloce nella mente del giovane genin, che a causa delle brutte esperienze che aveva recentemente passato si era maggiormente abituato ai crudi avvenimenti del mondo shinobi di cui faceva parte. Amareggiato pensò: "Che mondo disgustoso. Speravo che non potesse essere permessa una cosa del genere. Ninja di Konoha che si ammazzano fra di loro... Ma è mai possibile che le alte sfere lascino che accada? Ora posso dire addio ad un nuovo scontro con quel ragazzo... Povero Natsu Inuzuka... Nascere in un clan famoso non porta altro che guai. E non che io sia stato più al sicuro ultimamente. Quando poco tempo fa sono entrato nel mondo shinobi, non credevo che potessero avvenire simili barbarie. Ma ormai ne faccio parte, non posso fare altro che continuare a vivere e cercare di vedere il lato positivo. Mi piacerebbe cambiare questo stato di cose, ma pare difficile. Fortunatamente, ci sono anche ninja diversi, che credono nella giustizia... Diventerò così, senza dubbio.". Alzò lo sguardo. Era già arrivato a casa. Aprì la porta e gridò: -Ciao, sono a casa!-. La disavventura di Natsu faceva già parte di una serie di spiacevoli ricordi che cominciavano ad accumulare il suo risentimento per quello stile di vita che avrebbe voluto combattere. Tuttavia, quel ricordo era troppo poco doloroso rispetto a tutti gli altri per segnarlo nel profondo. Disavventure peggiori gli erano già capitate e, nel giro di pochi giorni, gli sarebbero successe. |
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