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.:Namikaze Minato:.
view post Posted on 16/8/2010, 23:42




»Arrivi




Mantello alla mano ed equipaggiamento completo. La “Demone Nero”, questo il nome della sua tensa, legata dietro le spalle, rinchiusa nel suo fodero. Oggi sarebbe stato un giorno diverso: niente kata, niente piegamenti sulle braccia o crunch a testa in giù. Si era allenato abbastanza in queste settimane. Ora sentiva il bisogno di nuove avventure, di nuove missioni, ma il Kirigakure no Sato riteneva che il giovane non dovesse ancora essere impiegato per la difesa o gli interessi del villaggio. Reed sospettava che ci fosse lo zampino del suo tutore Shiltar, influente Jonin del villaggio. Egli era in missione da un po’ di tempo ed il giovane sospettava che avesse dato ordine di non affidargli nulla fino al suo ritorno. Forse voleva che il Kaguya fosse al massimo delle sue potenzialità per non deludere il Clan, che aveva un certo potere e sicuramente un grande rispetto. Tuttavia Reed non aveva voglia di continuare il suo quotidiano allenamento. Piuttosto aveva intenzione di ritrovare il suo amico della Foglia Kisuke Nara, magari per affrontarlo di nuovo in duello e vedere i suoi miglioramenti, nonché i propri. Il giovane Nara abitava nel villaggio di Konohagakure, a circa tre giorni di distanza di viaggio. Sarebbe stata una bella escursione e chissà forse avrebbe potuto raccogliere anche informazioni importanti circa l’Uchiha. Il sangue esigeva vendetta. Reed non aveva dimenticato… . Con il sole di fronte a sé, appena sorto, il giovane si mise in viaggio… .

[ Time Break – Three Days After]

La prima impressione che ebbe della Foglia fu di un paese prospero e rigoglioso, fortunato e aiutato dalla natura, che con gli enormi boschi lambiva l’intero villaggio, dandogli una certa vitalità. Reed guardava le porte da lontano, nascosto all’ombra di un grande albero. Non voleva entrare per la porta principale…poteva non essere gradito al villaggio. Avrebbe aspettato la notte per entrare di soppiatto, con il favore delle tenebre. Quella sera non ci sarebbe stata luna. Un’occasione perfetta. Perché entrare come un criminale rivoluzionario ci si potrebbe chiedere. Beh gli piaceva così, gli sembrava più figo: quindi così avrebbe fatto. Reed seguiva sempre il suo istinto, anche se era freddo e calcolatore. Aveva imparato che a volte il suo inconscio sapeva più cose di lui e quindi si lasciava guidare, ma ben attento a non cadere in errori, banali o fatali che fossero.
Era di fronte al muro ovest della città. Vedeva i fuochi delle porte e dei bastioni delle torrette, dove i guardiani montavano la guardia. Nessun problema per lui. Era abituato a muoversi così silenziosamente da non generare alcun rumore, quindi non avrebbe avuto difficoltà. Concentrò la sua attenzione sul Ki ed richiamò il chakra sulle piante dei piedi per arrampicarsi lungo il muro. La scalata fu semplice. Il mantello nero lo nascondeva e la mancanza di luce lunare era sicuramente un vantaggio.
Quando atterrò dalla parte opposta, subito adocchiò il nascondiglio adatto. Si nascose ed attese il giorno successivo. Nascose il copri fronte così da non essere riconoscibile.
Il sole spuntò nel cielo e le prime finestre incominciarono ad aprirsi. Nel giro di qualche ora una folla quotidiana scese per strade del paese, popolandolo. Reed passeggiava per il mercato di Konoha cercando da qualcosa da mettere sotto i denti. Dopo si sarebbe messo alla ricerca del Nara…

 
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view post Posted on 17/8/2010, 11:01
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Kisuke Urahara

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Ritorni



Era sera inoltrata,quando sulla via principale che conduceva all'entrata del villaggio della foglia,riapparve un ragazzo che da tempo mancava,Rayga,il giovane shinobi di konohagakure. Dopo un lungo periodo di isolamento aveva deciso di fare ritorno al proprio nido,per ricominciare a ripercorrere la via del ninja.Aveva nuovamente degli stimoli che l'avevano indotto a fare nuovamente la sua comparsa.Con passo lento ma sicuro si apprestava a raggiungere il grande portone principale che dava l'accesso al villaggio. Dai vestiti e dall'aspetto si poteva chiaramente vedere la lontananza dalla civiltà.Gli abiti erano strappati di qua e di là,si poteva vedere anche un po' di barba,cosa che normalmente il giovane ragazzo non aveva mai,poichè gli dava un po' di fastidio.Mentre si avvicinava sempre più all'entrata vecchi ricordi e immagini gli riaffioravano alla mente facendogli ricordare i momenti belli e quelli tristi.Quando finalmente giunse dinnanzi all'ingresso le due guardie di turno all'inizio non lo riconobbero,ma dopo qualche attimo di ripensamento capirono di chi si trattava.

Buonasera Rayga-san,è stato via parecchio tempo,è importante che sia tornato,servono sempre giovani ragazzi al villaggio.

Buonasera Ziku-san,è davvero passato un bel po' di tempo dall'ultima volta,ma ora penso di restare a lungo.Spero di essere d'aiuto per il villaggio come facevo prima.

Detto questo il ragazzo salutò le due guardie e si diresse verso la sua casa,nella residenza degli Hyuga,chissà in che condizioni era. Dopo un breve tragitto per le strade desolate del villaggio,raggiunse finalmente l'entrata dell'edificio del suo clan.subito si diresse verso il proprio alloggio per darsi una sistemata e riposare.Ci volle circa un'oretta per essere di nuovo presentabile agli altri. Ci voleva proprio una bella rinfrescata. Subito dopo si corico nel letto e in pochi attimi prese sonno,era veramente stanco.La mattina seguente quando i primi raggi del sole entrarono dalla finestra della stanza lo colpirono in pieno viso,obbligandolo a svegliarsi,dato che gli dava fastidio.Quando si alzò dal letto, si cambiò velocemente e dopo aver mangiato qualcosa prese il suo equipaggiamento e lasciò la struttura per fare un giro per le vie affollate del villaggio.Mentre passeggiava guardandosi intorno per vedere se era cambiato qualcosa vidi un uomo rubare ad un signore anziano un oggetto,che sembrava importante,così si mise ad inseguirlo per catturarlo e riportare l'oggetto al proprietario. Mentre lo inseguiva per le vie affollate cercando di fermarlo,notò che c'era molta gente e che avrebbe potuto perderlo,così decise di velocizzare la cattura e accellerò l'andatura,colpendolo alla gamba e facendolo cadere in direzione di un ragazzo molto alto. Lo Hyuga,sperava che però il ragazzo si spostasse per non essere colpito.

 
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.:Namikaze Minato:.
view post Posted on 17/8/2010, 11:29




»Imprevisti


Camminava tranquillo, nascosto abilmente dal mantello, ma senza destare sospetti. Sembrava un viaggiatore vagabondo come tanti altri. Era importante essere quasi invisibile, risultare un pezzo del quadro cittadino normale, che non destasse attenzione agli occhi degli shinobi di ronda. Poteva non essere gradito. In fondo era di Kirigakure ed i rapporti non erano certo dei migliori, anche se vigeva la pace. Anche se era lì per rivedere un amico, voleva che la sua visita rimasse segreta. Ma purtroppo la fortuna ha serbo sorprese che la mente umana non può del tutto comprendere e vedere al di là dell’orizzonte risulta molto difficile. Solo i più abili ci riescono.

Camminava annusando l’aria, in cerca di una fragranza dolce che lo conducesse da un fornaio: aveva un certo languorino e benché i soldi scarseggiassero, aveva abbastanza per permettersi una buona colazione. All’improvviso dietro di sé avvertì delle urla, un movimento rapido – un calcio forse – ed avvertì uno spostamento d’aria che gli fece capire che qualcosa veniva verso di lui. Uno scatto fulmineo ed il giovane Kaguya saltò in alto roteando su stesso, in modo da prendere visione dell’accaduto…che l’avessero già scoperto?

Quando i suoi occhi misero a fuoco la situazione, si dannò per essere stato così prudente. Poteva essere scoperto … non tutti avevano la sua stessa agilità. Atterrò come un felino, silenzioso. I suoi occhi si posarono sul ninja dietro di lui. Poco più basso di lui, con occhi azzurrissimi, che andavano nel bianco. Uno Hyuga. Ricordava perfettamente quel Clan … ne aveva affrontato un membro tanto tempo fa. Il primo incontro con Cloud. Che ricordi… .

Poi posò lo sguardo sulla persona a terra – quella che gli stava venendo addosso – un ladruncolo di antiquariato. Reed aveva capito la situazione: lo Hyuga doveva aver provato a fermarlo, e per stenderlo gli aveva sferrato un calcio alla gamba per farlo cadere ed lui era proprio sulla traiettoria del ladro.
« Buone intenzioni , ma discreto lavoro » disse rivolgendosi allo Hyuga ed indicando il ladro ancora a terra « Pensavo che uno Hyuga avesse più stile. La prossima volta fa più attenzione. Qualcun altro potrebbe farsi male » il tono era tranquillo. Non c’era tracce di scortesia o rabbia per ciò che era accaduto, ma sicuramente lo aveva punzecchiato dove gli faceva più male. Nell’orgoglio. La casata Hyuga era nota per questo: per il suo orgoglio verso il nome del Clan. Reed sapeva che l’altro probabilmente si era accorto che lui era uno shinobi: i suoi movimenti erano stati troppo rapidi per una persona comune… . Stava seguendo una pista pericolosa il Kiriano, inoltrandosi sul sentiero che il Caso aveva intessuto per lui. C'era sicuramente disegno dietro tutto questo...altrimenti perché la Fortuna avrebbe mandato a monte il suo infiltraggio?




 
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view post Posted on 17/8/2010, 12:40
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Orgoglio e conoscenze



L'uomo che aveva da poco colpito stava per andare contro il ragazzo alto,sembrava un normale cittadino del villaggio in giro per il mercato,ma il mantello incuriosiva non poco il giovane ninja,dato che quasi nessuno li portava,forse poteva essere uno straniero. Una cosa però lo fece sorprendere,difatti lo sconosciuto fece un salto rotenado su se stesso,un normale civile non sarebbe stato in grado di farlo,doveva per forza di cosa essere uno shinobi,però non portava nessun coprifronte in testa,forse era celato sotto il mantello per non farsi riconoscere. Quando il probabile ninja atterrò,le ipotesi di Rayga si fecero ancora più certe,dato che il contatto con il suo non provocò alcun rumore,se non un piccolo spostamento d'aria,che sollevò qualche foglia. Ora che i sospetti erano fondati,il ragazzo parlò,punzecchiando il giovane Hyuga per il lavoro un po' rumoroso che avevo fatto.

« Buone intenzioni , ma discreto lavoro. Pensavo che uno Hyuga avesse più stile. La prossima volta fa più attenzione. Qualcun altro potrebbe farsi male »


Lo guardò nei suoi occhi verdi,dovendo alzare lo sguardo visto che lo straniero era più alto di lui. Quelle parole avevano colpito il suo orgoglio ma non poteva darlo a vedere allo straniero sarebbe stato troppo umiliante per lo Hyuga. Così avvicinandomi leggermente a lui presi l'oggetto al ladruncolo,stordendolo con un colpo veloce alla testa,così da non farlo muovere o scappare. Poi mi rivolsi al ragazzo.

Non era nei miei piani fare più casino del solito,visto che solitamente sono molto più silenzioso,ma avevo un po' di fretta,ma non parliamo solo di me,tu non sei un normale cittadino,lo notato prima,da dove provieni,non ti ho mai visto da queste parti,anche se manco da un po' di tempo.

Chiese con una voce tranquilla,dato che non c'era conflitto con questo ragazzo che non gli aveva ancora fatto niente di così irriparabile. Ora l'importante era capire chi fosse questo shinobi a lui sconosciuto,che non poteva essere del villaggio della foglia perchè data l'eta l'avrebbe conosciuto quando andavano all'accademia o in giro per le vie di konoha. Era ancora un mistero che presto sarebbe stato svelato.



 
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.:Namikaze Minato:.
view post Posted on 18/8/2010, 00:05




La sua prima impressione era che lo shinobi aveva una voce strana, forse dovuto all’accento di Konohagakure. Reed ascoltò la risposta della Hyuga con un misto di tranquillità ed ilarità. Le sue deduzioni erano sempre esatte.

CITAZIONE
Non era nei miei piani fare più casino del solito,visto che solitamente sono molto più silenzioso,ma avevo un po' di fretta,ma non parliamo solo di me,tu non sei un normale cittadino,lo notato prima,da dove provieni,non ti ho mai visto da queste parti,anche se manco da un po' di tempo.

Era indeciso: non sapeva se rivelarsi già o giocare un po’ con chi gli stava di fronte. Rendersi subito pubblico significava mandare a monte l’infiltrazione e magari trovarsi addosso forze di Konoha per essere entrato di soppiatto – nonché gli dispiacesse combattere – ma non era venuto lì solo per quello. Era in cerca di qualcosa di nuovo. Che il destino avesse un progetto più grande e lontano di quanto i suoi occhi potessero osservare?

« Sono uno straniero venuto qui per comprare merci pregiate. Ne ho bisogno per i miei affari nel mio villaggio. È normale che tu non mi abbia mai visto…vengo qui di rado, solo quando le carovane di mercanti non giungono a causa dei predatori »


Reed non era proprio un santo…tutt’altro. Era l’incarnazione del diavolo. Se aveva l’occasione di mettere alla prova l’astuzia dell’altro, lo faceva senza pensarci due volte…

 
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view post Posted on 18/8/2010, 08:49
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Shinobi?



Era strano ma al giovane ninja di Konoha questo ragazzo lo aveva già visto in precedenza da qualche parte,però al momento non gli veniva in mente.Doveva scoprire chi era realmente,visto che da quello che diceva lui,era uno straniero in cerca di merci pregiate da comprare per il proprio villaggio,ma dai movimenti visti prima non poteva essere solamente un mercante in cerca di oggetti d'acquisto.Nascondeva sicuramente un segreto,in più uno straniero non avrebbe provato a punzzecchiare un ninja visto che era solamente un "mercante".Le indagini per scoprire la verità sarebbero andate ancora avanti,il talentuoso Hyuga non poteva fermarsi li.

Di certo secondo il mio intuito non sei un semplice straniero venuto qui per comperare,hai un agilità e dei movimenti più da ninja,non mi starai mica tenendo nascosto qualcosa?


Chiese con aria interrogativa allo straniero,il cui nome era ancora un mistero come la sua identità. In quel momento molti pensieri stavano circolando nella mente del genin,un po' di indecisione su come portare avanti questa conversazione,se cercare di arrivare subito al punto cruciale o utilizzare strade più lunghe per raggiungere lo stesso scopo. Con il passare del tempo la risposta giusta a questo quesito sarebbe arrivata.

 
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.:Namikaze Minato:.
view post Posted on 19/8/2010, 08:30




»Infiltrazione


Reed aveva capito che lo shinobi della Foglia intuiva qualcosa, ma i suoi attacchi alla sua bugia erano deboli, fiacchi...non riusciva a scendere nei particolari, non chiedeva più di quanto gli veniva mostrato. Non stuzzicava per far cadere in errore. Rimaneva fermo in attesa come se la manna potesse cadergli dal cielo. Egli non si sarebbe rivelato allo Hyuga, non ancora almeno. Aveva ancora alcune cose da scoprire il quel Villaggio, prima di presentarsi come vero shinobi di Kirigakure.

Comunque Reed sorrise allo Hyuga, cercando di assecondarlo ed allo stesso tempo fregarlo « Non ti sfugge niente, eh? Sì, ho movimenti da ninja perché ho ricevuto l'allenamento dai monaci del tempio del Villaggio. Era una cosa necessaria da apprendere, perché durante questi lunghi viaggi i predoni ci attaccano per depredarci ed è importante sapersi difendere. Sono venuto qui con l'intento di porre lamentela all'Hokage che non manda uomini a difendere le carovane del nostro Villaggio. È nell'interesse commerciale della stessa Konoha, eppure ciò viene ignorato... » pose un accento d'ira sull'ultima nota del discorso, a mostrare che era seriamente coinvolto nella vicenda, che gli stava a cuore. In questo modo lo shinobi non avrebbe sospettato nulla, anzi si sarebbe attivato per dargli una mano. Forse avrebbe potuto sfruttarlo a suo vantaggio. Comunque l'importante era non farsi riconoscere, almeno per il momento... .


 
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view post Posted on 19/8/2010, 09:56
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Aiuto?





Nella mente del genin quel volto non era nuovo,l'aveva già visto in un'altra occasione,ma non si ricordava bene quale.Doveva essere passato molto tempo,dato che il giovane foglioso aveva una buona memoria delle persone che incontrava. Questo ragazzo era sicuramente tra quelli. Solo che doveva avere delle prove per scoprirne la verà identità. Con il passare della conversazione lo avrebbe scoperto sicuramente. Poi guardandolo negli occhi,vide che lo straniero gli stava sorridendo prima di inziare a rispondere alla domanda fatta poco prima. Disse di essere qui per lamentarsi con la massima autorità di konoha,che non mandava abbasatanza uomini per proteggere le carovane del suo villaggio. Rayga per scoprire la verità su questo ragazzo doveva assecondarlo così d apprendere maggiori informazioni.

Quindi tu avresti bisogno di aiuto per il tuo villaggio,se vuoi posso darti una mano tanto per il momento non ho da fare,qual'è il villaggio da cui provieni?

chiese,cercando di capire bene la situazione,cosa molto importante per uno shinobi,doveva avere una panoramica completa degli avvenimenti. In puù avrebbe capito se questo straniero stava mentendo o diceva la verità.

 
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¬Kob
view post Posted on 19/8/2010, 20:10






•Il rischio è vita, non smettere di vivere per paura di rischiare.
~Anonimo



~Narrato
»Parlato
•Pensato




~Pareva essere una giornata come le altre presso il villaggio di Konoha, ancora nessun problema e nessun compito urgente da svolgere, solo una strana solitudine che aleggiava presso la casa di un giovane del Konohakagure, che occupava quella mattinata monotona leggendo un libro, uno dei tanti a cui non prestava più attenzione di ciò che accadeva a pochi passi da lui. Era particolarmente svogliato in quelle prime ore del giorno, non avendo nulla da fare si era lavato ed aveva fatto una semplice colazione, e con indosso solamente dei lunghi pantaloni color blu scuro e si era addentrato nella lettura di manoscritti di medicina che probabilmente non lo avrebbero aiutato mai nella vita. Le nozioni che aveva immagazzinato all’interno del bagaglio della sua conoscenza erano ormai di medio livello, al di sopra di molti medici avvezzi soltanto ai loro compiti ospedalieri, e non sapeva se mai avrebbe dovuto incrementare tali conoscenze, studiando tecniche alternative e complementari a quelle che già aveva appreso dal suo Maestro, non dovendo fare della medicina la sua vita. Al contrario del suo sensei, Joshua non sperava di arrivare ad essere il capo della squadra medica della foglia, non pensava nemmeno di rimanere presso il Konohagakure tanto a lungo da guadagnarsi un posto tra gli Anbu, pensava di avere progetti più grandi che richiedessero le sue abilità, non solo quelle mediche, presso un altro sito, concludendo situazioni che più richiamavano il comportamento del giovane chuunin. Il giovane Kiro aveva iniziato ad intraprendere quel percorso di studi più per l’utilità di potersi curare in battaglia, o comunque durante una missione, più che per passare il resto della sua vita a curare slogature, tagli e ferite di guerra. Preferiva stare in prima linea, sul campo di battaglia, e le sue conoscenze lo permettevano, ed anche se nell’ultimo periodo era stato protagonista quasi solo di missioni con ambito medico, non pensava di poter resistere ancora a lungo a quel supplizio. Non aveva ancora mai visto il villaggio della foglia come la sua casa, il suo punto di partenza, ma lo aveva sempre considerato una tappa del suo viaggio, fregandosene degli affari che essa svolgeva. Certo non tralasciava i suoi compiti di shinobi, fino al momento giusto avrebbe dovuto lavorare esemplarmente al servizio dell’Hokage, ma non per questo comprendeva quell’aspirazione e quella volontà che era riuscito a scorgere negli occhi di altri ninja del villaggio, che avevano variegato la loro essenza umana, il loro sangue, con questo ideale, che a lui pareva stupido, del sacrificio del fuoco, pronti a tutto per quegli abitanti ingrati ed ignari che abitavano all’interno di un perimetro come un altro, fortunati.
Certo non si sarebbe aspettato, quella mattina, alcuna visita. Pochi conoscevano il suo indirizzo, ed ancora meno avevano avuto l’onore di arrivare in quell’abitazione all’ultimo piano della sua palazzina. Principalmente le visite che riceveva erano di lavoro, qualcuno in difficoltà, assenza di personale all’ospedale, missioni urgenti, anche se poche volte era stato richiamato nel suo giorno di pausa. La gerarchia di Konoha sapeva bene che Kiro faceva doppio lavoro stando all’ospedale nel suo tempo libero, e quindi, i pochi giorni in cui non aveva nulla da fare se non riposarsi, erano tabù, sempre nel caso in cui non ci fosse un emergenza di vitale importanza. Si sorprese, quella mattina, quando un Anbu del villaggio della foglia si presentò da lui, con una pergamena da parte dell’Hokage, urgente. Non era uno dei soliti compiti che doveva svolgere, era anzi alquanto strano per lui. Nessuna missione urgente, nessun urgenza all’ospedale e soprattutto nessun pericolo di vita, il compito per quel ragazzo era piuttosto semplice e banale, e non capiva il motivo per cui dovesse spettare a lui risolverlo. Era uno dei soliti compiti da genin neo-diplomati, tanto che si insospettì e pensò che si trattasse di uno scherza.
«Devo scortare questo Reed Hyrigame Kaguya alla magione dell’Hokage? Posso chiedere almeno il perché di questo compito... “insolito” ?» disse il ninja medico subito dopo aver letto la pergamena portatagli dallo Sp. Jonin.
«Ordini dell’Hokage, non so di cosa si tratti.» rispose con voce roca l’ospite inatteso, aspettando di essere congedato dal ragazzo. Non tanto per riceve la sua approvazione, ma più perché doveva assicurarsi che avrebbe svolto il suo compito, accettandolo.
Kiro non fece altre domande, sapeva che l’Hokage aveva i suoi piani in testa e di sicuro non era uno sprovveduto, e se aveva richiesto lui stesso certamente ci sarebbe stato un motivo. Per un attimo pensò si trattasse di qualcosa riguardante il suo breve soggiorno a Kiri di diversi giorni prima, avendo riscontrato il nome Kaguya in più di uno studente nel suo corso K-20, ma non si scervellò tanto prima di salutare il suo superiore, iniziando ad occuparsi della faccenda. Recuperò il resto dei suoi vestiti sul letto, e velocemente si vestì, facendo particolare attenzione alla ferita sulla spalla appena rimarginatasi, dovuta allo scontro di poco tempo prima con Sosuke Uchiha, prese la pergamenta ed il suo armamentario ed uscì di casa, leggendo i particolari della sua missione.
Reed Kaguya era un chuunin del Kirigature, entrato clandestinamente nel villaggio della foglia la sera prima, ignaro dei sensori di rilevamento attorno alla città. Nonostante questo, però, non erano state mobilitate alcune forze contro di lui, lo avevano lasciato girare, organizzando la situazione. Era stato riconosciuto da uno degli addetti, ed era stata di conseguenza contattata la repubblica di Kiri, con cui avevano stretto un patto di alleanza.L’intruso sarebbe rimasto a Konoha il tempo necessario ad organizzare delle faccende di priorità della foglia e naturalmente avrebbe dovuto aiutare durante la sua permanenza in una faccenda particolarmente spinosa. L’azione che aveva fatto quel giovane non era stata delle più intelligenti. Avrebbe potuto scatenare un conflitto diretto e di sicuro ci avrebbe rimesso. Entrare in un paese altri senza permessi comporta i suoi rischi.
Lesse attentamente tutto quello che doveva sapere riguardo l’individuo che stava andando a prendere, localizzato pochi attimi prima, e man mano che si avvicinava rifletteva sul modo migliore per approcciarsi con lui.
Era identico alla riproduzione sulla pergamena, i lineamenti facciali lo riproducevano in maniera perfetta, e la tonalità del colore degli occhi era pressoché identica, in un verde profondo, che gli dava un aria stranamente grave. Di certo non era uno che passava inosservato, almeno per un occhio allenato pronto a confrontarlo, anche se poteva facilmente essere scambiato per un viaggiatore o un mercante di molto lontano. Già il colore della pelle, pallida, faceva trasparire una lunga permanenza in un luogo non troppo assolato, inoltre il suo vestiario non era dei più comuni, un lungo mantello nero gli copriva le spalle, nascondendolo quasi alla vista in determinati momenti, utile per un ninja in determinate situazioni. Un occhio addestrato avrebbe notato subito la differenza, e se avesse inoltre confrontato i suoi comportamenti più da vicino, analizzandone bene il parlato, i movimenti ed i tic involontari del suo corpo, forse avrebbe potuto trarre una conclusione abbastanza approssimativa di chi era il ragazzo. Eppure la certezza assoluta di tutto questo non la avrebbe avuta facilmente, a dedurre che è uno straniero si fa velocemente, ma a scovare le radici di qualcuno entrato clandestinamente nel villaggio, certo, non è semplice. Bisogna calcolare anche la reticenza e la menzogna che viene adoperata troppo spesso di questi tempi.
Il ragazzo di Kiri era stranamente in mezzo alla strada, alquanto insolito per qualcuno che proviene da così lontano, e pareva non esser preoccupato delle conseguenze delle sue azioni, tanto da permettersi il lusso di chiacchierare con un ninja di Konoha, uno Hyuga in particolare, che Kiro aveva avuto il piacere di riconoscere. Lo aveva adocchiato poco tempo prima, informandosi sull’ultimo esame chuunin, dove aveva appunto partecipato Sosuke, uno dei più duri avversari con cui aveva combattuto. Ebbe un ricordo momentaneo, un flash gli cosparse la mente di immagini e ricordò pochi giorni prima, quando l’Uchiha lo ferì alla spalla dolorante che stava giusto ultimando il processo di guarigione. Anche se era un ninja medico, lo Yakushi preferiva non curare le sue ferite se non in casi di estrema urgenza o in vista di una missione, in modo da far lavorare il suo corpo al meglio, e di rafforzarsi allo stesso tempo. Certo aveva pulito il taglio e aveva bendato la ferita, ma il lavoro più duro lo aveva fatto la macchina del corpo di Kiro.
Il chuunin di Konoha era dunque arrivato presso quel giovane, che ignaro si era fermato ad interloquire, arrivò silenzioso dietro al ragazzo ed una volta arrivato abbastanza vicino ai due sputò, come una sentenza, parole che parvero amare anche allo stesso Kiro, interrompendo i ragazzi.
«Stupido da parte tua entrare di nascosto a Konoha, Kaguya. Potevi finire molto male...»
Lasciò andare la lingua più del dovuto, abbandonandosi quasi ad un momento di libertà. Era curioso di vedere come avrebbe reagito quel giovane alle parole appena sentite, era curioso di vedere se avrebbe commesso un altro errore, tentando di fuggire in un villaggio dove probabilmente, a quell’ora del giorno, tutti ninja del villaggio erano ancora all’erta. Aspettò a presentarsi come doveva, era maleducato da parte sua certo, ma in fondo non gli interessava più di tanto, doveva compiere un mestiere ed educatamente o meno, lo avrebbe fatto, anche se... con calma.



S t a t u s

Generalità ~
Nome: Yakushi Kiro
Villaggio: Konohagakure
Grado: Chuunin
Energia: Rossa

Chakra: 300/300
Condizione Mentale: Stranamente Incuriosito
Condizione Fisica: Spalla dolorante a causa di una ferita rimarginata da poco.
Consumi: N.d.
Armi svelate: N.d.







 
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.:Namikaze Minato:.
view post Posted on 19/8/2010, 22:34




»Novità



Il giovane shinobi stava per rispondere allo Hyuga, quando avvertì una presenza del tutto estranea, molto prima che questa facesse la sua apparizione. I suoi sensi sviluppati avevano individuato un ninja che si dirigeva verso di loro. Con la coda dell'occhio, Reed lo osservò. Sembrava un tipo qualsiasi, se non fosse per l'aria sicura e sfacciata che aveva sul volto. Sapeva perfettamente che il gioco era finito. Che l'avevano probabilmente scoperto, ma egli decise di non battere ciglio. Non era un nemico, ma comunque non era entrato da pubblico personaggio. E questo era stato un bene, a suo parere. Non era molto amato nella Foglia. Aveva duellato contro molti shinobi e li aveva battuti quasi tutti: solo quell'Uchiha era riuscito a farla franca. I ricordi tornarono per un attimo alla mente, ma Reed non perse il controllo alle crude scene che la sua memoria rievocava, anzi le usò come mezzo per riaccendere quel fuoco dentro di lui, quel fuoco che lo voleva più forte.



« Stupido da parte tua entrare di nascosto a Konoha, Kaguya. Potevi finire male... »



Reed sorrise osservando il chunin – ne aveva riconosciuto il grado dai decori - che era entrato nella conversazione. Voleva stuzzicarlo, voleva fargli forse perdere il controllo, ma non sapeva che l'essere freddi e glaciali di fronte a situazioni spinose erano pane del suo essere quotidiano. Shiltar, in fondo, lo poneva in situazioni anche peggiori, si disse.



« Errato, kagefusha. È stato stupido pensare che Konoha non avesse un sistema di allarme spaziale. Vi siete evoluti anche voi, eh? Prima o poi doveva succedere... anche se vedo che in quanto a buone maniere siete ancora primitivi- più delle scimmie. È buona norma presentarsi, quando si interrompe un discorso. »



Sfoderò il suo sorrisetto più arrogante e soddisfatto, facendo così intendere di non essere sotto il controllo di nessuno. Lui non si faceva spaventare. Sapendo che la sua copertura era saltata, si decise ad interrompere il gioco intrapreso con lo Hyuga. Prima che il Chunin o il Genin della Foglia potessero parlare, si presentò al ragazzo dagli occhi bianchi.



« Comunque, calo la maschera del viaggiatore e mi presento per quel che sono, signor Hyuga. Reed Hyrigame Kaguya, Kirigakure no Chunin, piacere di fare la sua conoscenza. » disse scherzando un po' «ti ho riconosciuto: eri anche tu all'Esame Chunin se non erro. Ti ho intravisto alla prima prova. »


Tirò fuori una moneta dalla tasca e voltò le spalle ai due shinobi, dirigendosi verso la sinistra della strada, piena di bancarella e di persone vocianti.



« Perdonatemi, ma ho un certo languorino. » disse camminando tranquillamente come se nulla stesse succedendo « Ah, dimenticavo. Se non avessi voluto farmi riconoscere, mi sarebbe bastato trasformarmi » aggiunse con il tono di uno che la sapeva lunga.



Di sicuro aveva fatto la parte dello sbruffone ed il suo atteggiamento avrebbe irritato non pochi, ma anche a lui piaceva stuzzicare le persone, per vedere le loro reazioni a primo impatto. Sono quelle che rivelano la natura di una persona. Pochissimi sono in grado di controllarle, anche tra i ninja più esperti perché sono parte della natura umana.

 
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¬Kob
view post Posted on 19/8/2010, 23:41







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~Certamente la situazione non era delle più solite, non capitava spesso nemmeno a Konoha di avere un intruso o più, così egocentrico e sbruffone da permettersi di girovagare con calma e tranquillità per le viuzze del villaggio. Era abile con le parole, Kiro lo doveva ammettere, era riuscito a non mentirsi fino a quel momento, a quanto pareva, ed aveva scelto con cura le parole fino alla fine del suo discorso, ma gli mancava quella marcia adatta a far scattare qualcosa dentro il ragazzo. Joshua si stava divertendo, non era una cosa che capitava spesso, aveva iniziato a pensare che forse quella situazione fosse stata ideata da qualcuno per farlo svagare un poco. Già l’idea di essere disturbato per un compito così poco interessante e articolato, lo faceva interessare ancora di più, lo incuriosiva e pareva solleticare un ironia nascosta, celata in qualche anticamera della mente, assopita tra i mille impegni e l’assenza di umorismo. Inoltre quel Kiriano che stava davanti ai suoi occhi lo faceva divertire. Non tanto per il suo comportamento da buffone o quell’aria da spavaldo che si stava costruendo attorno a lui, quanto più per la sfacciataggine che aveva e per il sorriso stampato sulla faccia, quasi non capisse la situazione. Aveva certamente sorpreso il ninja originario del Konohakagure, anche se esso non lo dava a vedere, manteneva quella maschera inespressiva, priva di alcun sentimento, che ormai da tempo era abituato a mantenere alzata. Alzò le punte delle labbra formando un sorrisino sghembo, quel ragazzo tentava di gareggiare con lui, ed anche se seguiva il trafiletto solito di ogni incontro, la solita routine per contrastare la prima bomba, il primo attacco, sfoggiando la solita frase che segue il modulo: “Non ti sei presentato”, i suoi comportamenti parevano indicare il menefreghismo che avrebbe facilmente ricondotto alla cittadina di Kiri. I ninja della nebbia sono tutti uguali, pensò passandosi una mano tra i capelli per portarli indietro. Sulla faccia dell’intruso si era dipinta un espressione che Kiro conosceva bene, si era costruito sopra un ghigno che poteva parer dire molte cose, tra cui la frase che avrebbe voluto dire, se solo non avesse avuto poco coraggio. Forse credeva di essere superiore a tutti in quella cittadina, o forse aveva semplicemente voglia di scherzare, tant’è che lo Yakushi gli lasciò anche una discreta quantità di spazio. Iniziava a vedere quel ragazzo come la sua parte complementare, o almeno vedeva come tale quel comportamento che riscontrava in maniera elevata in lui. Già la prima parola che quel giovane, e forse troppo inesperto ragazzino disse richiamava l’idea di una qualche assurda superiorità, a cui Kiro avrebbe potuto facilmente rispondere a tono. D’altro canto Kiro poteva dire di conoscere mediamente bene quel nuovo arrivato, avendone letto la scheda personale, arrivatagli da parte dell’Hokage, mentre ignaro quel Kiriano sguazzava in acque nere, che non si sognava nemmeno di conoscere. Forse sfidava la sorte, o forse non gli interessava particolarmente di quello che accadeva attorno a lui, dichiarandosi superiore. Molti avrebbero perso la testa alla visione del suo comportamento, e se il ninja medico non avesse avuto un totale controllo su di se, probabilmente, avrebbe trovato il modo per risolvere la situazione alla vecchia maniera o, come si suol dire, duellando. Però, al chuunin, era vietato anche quello. Non aveva infatti intenzione di lottare con quel ragazzo, aveva un compito e doveva portarlo a termine, ed anche se si divertiva a trattare con quel giovane non lo dimenticava. Aspettò che finisse di parlare, quindi, per aprire bocca, e rispondere al giovane intruso. Non che gliene importasse molto, ma provava una strana sensazione piacevole sulla sua schiena, che per poco non lo dominava, portandolo così a ridere all’impazzata davanti a tutti, come già una volta era successo, e per questo, prima di scortarlo alla magione, aveva intenzione di scambiarci quattro chiacchiere.
«Se non mi sono presentato, è solo perché non penso che sia necessario. Che tu sappia chi sono io, oppure no, non ha importanza. Questa situazione finirà proprio come è stato stabilito. Comunque vada... Il mio nome è Kiro Yakushi ed è mio compito scortarti alla magione.» disse il chuunin della voglia senza badar troppo alle parole che accompagnava con la lingua, e nel mentre seguiva con gli occhi e con la mente la figura del Kiriano, che distanziandosi di poco da loro, e con un ninnolo in mano, si scusò, lamentando un certo languorino, ed aggiungendo scuse, o alibi per la sua noncuranza o sfacciataggine.
«Non credo serva dire... che anche con un altro aspetto non saresti stato al sicuro, il chakra non mente mai, e non so come si suole fare dalle vostre parti, ma qui le cose si fanno per bene.» rispose tranquillo al giovane «Io sono comunque qui ad aspettarti o... a costringerti, a seconda di come preferisci vedere la faccenda.» aggiunse puntando dritto nei suoi occhi verdi, attendendo una sua risposta. Sapeva che il giovane avrebbe tentato, nuovamente, di provocare o comunque di fare qualche sorta di ironia, per questo lo teneva d’occhio. Non lo perdeva di vista, e si assicurava che stesse sempre abbastanza vicino da poterne rilevare il chakra e sentirne i battiti cardiaci, in modo tale da evitare problemi. Certo doveva essere un compito facile, quella mattina, ma era anche da calcolare l’approccio che Kiro non si era risparmiato, ed il comportamento che comunque permaneva, lasciando “giocherellare” quei due chuunin attorno alle vie del villaggio.




S t a t u s

Generalità ~
Nome: Yakushi Kiro
Villaggio: Konohagakure
Grado: Chuunin
Energia: Rossa

Chakra: 300/300
Condizione Mentale: Divertito
Condizione Fisica: Spalla dolorante a causa di una ferita rimarginata da poco.
Consumi: N.d.
Armi svelate: N.d.









 
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view post Posted on 20/8/2010, 07:26
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Kisuke Urahara

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Rivelazioni



Mentre lo Hyuga conversava con lo straniero in quella strada leggermente affollata dopo la cattura del ladruncolo che aveva provato a fuggire. Si sentì l'arrivo di un'altra persona,che si stava dirigendo verso il punto in cui si trovavano lo Hyuga e lo straniero. Il giovane genin fece la stessa cosa che stava facendo il ragazzo di fronte a lui,con la coda dell'occhio diede uno sguardo per vedere se lo riconosceva. Tra tutti i volti noti che Rayga conosceva questo non vi era di certo. Ed anche se era un membro della foglia,la lunga assenza non gli dava la possibilità di ricordarsi. Quando anche questo ninja giunse vicino al gruppetto,iniziò subito a parlare senza neanche presentarsi. Arrivò subito al dunque,smascherando lo straniero che era di fronte al genin,era un kiriano,infatti il clan dei Kaguya proveniva dal paese delle nebbie. Solo in quel momento allo Hyuga venne in mente dove l'aveva incontrato per la prima volta,ma per il momento continuò a tacere visto che era iniziato un battibecco tra Reed e Kiro,così era il nome del chunin che si era aggiunto al nostro piccolo gruppo. Era stato proprio il Kaguya a presentarsi,facendo cadere la messa in scena che aveva progettato prima di entrare nel villaggio. Anche lui si ricordava di aver intravisto il giovane shinobi dagli occhi bianchi alla prima prova dell'esame chunin. Mentre Il chunin della nebbia si allontanava per acquistare qualcosa da mettere sotto i denti,il dibattito con l'altro chunin continuava anche a distanza. Ma adesso anche il giovane ninja della foglia avrebbe fatto parte della conversazione non volendo rimanere in disparte.

Visto che ci siamo presentati tutti,lo faccio anch'io per quelli che non mi conoscono,mi chiamo Rayga Hyuuga è faccio parte del clan Hyuga,son un genin della foglia.Come hai detto bene,la prima e unica volta che i nostri sguardi si non incrociati è stato proprio alla prima prova dell'esame chunin,un ragazzo alto come te è difficile che passi indifferente.

Non voleva aggiungere altro,forse aveva già parlato fin troppo,ma era buona educazione presentarsi agli sconosciuti. Lo Hyuga era un po' fuori dal dibattito,visto che la questione era solo nei confronti del Kaguya,che doveva essere accompagnato da questo chunin della foglia fino alla sede dell'Hokage. Non sembrava un problema,perchè se no avrebbero già attaccato lo straniero da un po' di tempo,quindi si presumeva che la maggiore autorità del villaggio per il momento voleva solo parlare a Reed.Rayga non poteva neanche immaginare di cosa avrebbero parlato,ma dal canto suo questo Kiriano sembrava una persona abbastanza apposto,sempre se non aveva delle intenzioni che non voleva svelare a nessuno.

 
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† K y u b i »
view post Posted on 20/8/2010, 16:56




..:: ۞ The Colossus Of Fear ۞ ::..


† Notte cieca. Luna invisibile. Pensieri fugaci gli passavano per la mente. Incubi. La notte era il peggior avversario che gli potesse capitare di questi tempi infausti. Nella sua mente era racchiusa ancora l’immagine di quello che aveva fatto all’arena Kasazaki. La crudeltà aveva preso il sopravvento, e piuttosto che risparmiare quel giovane ragazzo aveva preferito toglierli la vita. Da quello che aveva udito, nelle ore seguenti il corpo deturpato da quelle profonde ferite era stato portato all’interno del quartiere Inuzuka per essere preparato per la visita dei famigliari. Il funerale si sarebbe tenuto il giorno successivo nel tempio Inuzuka poco distante dai portoni Ovest del villaggio. Lì c’era il cimitero del clan. Di quella triste vicenda tutti ormai ne parlavano e nel giro di pochi attimi quasi tutto il villaggio sapeva cosa era accaduto in quella specie di contesa fra clan. Dopo quanto successo gli Inuzuka osservavano da lunga distanza i Nara, in special modo Kisuke, in quanto ritenuto il carnefice della contesa. La tensione era alle stelle e in certi momenti si era addirittura accesa una rissa fra i due clan. La morte per il figlio al prodigo aveva scatenato un profondo stato vendicativo da parte loro ed ogni occasione era buona per tirare fuori la rabbia. Da parte sua il giovane manipolatore d’ombre non prestava caso a quelle futili cose, tutti quelli del clan gli dicevano di guardarsi le spalle ma loro non sapevano che il codino della foglia se le guardava da quando era venuto al mondo. L’unica cosa che aveva rallegrato la giornata era una lettera ufficiale recapitatogli dal postino qualche ora prima. La sua nomina a Chunin era stata confermata dalle alte sfere dei villaggi, in primis quello della foglia. Un altro tassello era stato colmato. Forse era solo un’onorificenza del tutto formale, in quanto Kisuke si sentiva chunin già da parecchio tempo, forse anche al disopra di quel grado ma tant’è.. Disteso sul tetto di casa propria guardava il cielo oscurato, nella mano sinistra teneva ancora stretta la lettera inviatogli dal notaio pocanzi. Strinse le dita attorno al foglio fino a piegarlo fra gli artigli macchiati di sangue. Era un inutile certificato che rispecchiava l’ipocrisia della gente potente. Un vento leggero gli scompigliò la coda. La comunicazione oramai diventata una pallina di carta venne trasportata via dal vento. Libera e semplice com’era il suo contenuto. Un singolo e tranquillo sbadiglio lo trasportò fuori dalla sua mente. Si sentiva pesante come non mai. Minuzioso come sempre per i dettagli, ogni giorno controllava che tutto fosse pronto e in ordine per la grande fuga. I contatti che riceveva quotidianamente e quel buco nascosto nell’ombra di quelle assi erose dal tempo, tutto sembrava far presagire qualcosa di buono. C’era solo un ma.. Come egli sapeva non poteva rilassarsi solo perché quei due punti erano a posto. I sensori sparsi attorno al villaggio sarebbero scattati ugualmente. Questo problema era impossibile da superare e quasi sicuramente se non fossero stati abbastanza veloci a scappare o a nascondersi si prospettava una feroce battaglia contro i ninja guardiani. Nel mentre, preso da quei importanti punti sentì una cosa acuminata mordergli l’orecchia. La realtà sembrò quella di sempre, il dolore paragonato alla puntura di uno spillo gli fece vibrare tutta la schiena. Durò un secondo, poi Kisuke si girò di scatto con aria contrariata. Davanti a lui scodinzolava un cane dal muso schiacciato e dalla taglia minuta. Una bestia come lui, solo non adatta alla battaglia.

⌐ Pakkun cosa vuoi a quest’ora? Ti ho evocato solo perché mi avvisassi nel caso qualcuno si fosse avvicinato al punto cruciale del mio piano. Poi potevi smaterializzarti nel tuo mondo canino.

† Passò qualche secondo prima che il cane, simile a un carlino, parlasse nuovamente. La sua voce era rocca e nel spiegargli la situazione muoveva la coda a destra e a sinistra, come se fosse il gesto più naturale di questo mondo. Quel suo modo di fare faceva andare il sangue in testa a Kisuke. In quei momenti l’avrebbe volentieri strozzato. Quella sera era una di quelle infatti. Considerando il motivo di tale intromissione nei suoi pensieri.

• Kisuke, c’è una presenza estranea che è appena entrata nel villaggio dai portoni ovest, dovresti andare a controllare. Sai come sono le disposizioni dei capi, insospettirai qualcuno se ti comporti da menefreghista. Ecco per…

⌐ Pak, tranquillo ci penserà qualcun altro, non c’è motivo di scomodare il qui presente. Va pure a dormire, penso che ci sentiremo a breve, un paio di giorni al massimo devo sentire quell’altra persona prima. Il tuo aiuto sarà indispensabile per la riuscita del mio piano, avvisa anche gli altri nel tuo mondo, la loro presenza sarà fondamentale. Ora vai. Vai..

† Facendogli segno con la mano invitò il cane a levare le tende. Lui prima di scomparire nella nuvoletta di fumo perlaceo gli lanciò uno sguardo preoccupato. Da parte sua il Nara non si sentiva per niente turbato da quella presenza entrata da pochi istanti nel villaggio di Konoha. Qualcuno che non era sicuramente lui si sarebbe occupato della faccenda; sta sera o domani che fosse lui non aveva più interesse per quel villaggio e la sua gente. Se era un dinamitardo folle il compito della sua fuga sarebbe stato molto più facile. Non vi era dubbi su questo punto. Con il lobo dell’orecchia ancora informicolato si alzò da terra. In piedi sul comignolo ora aveva una vista della foglia notturna. Mille luci accompagnavano il villaggio che non dorme mai. Non vedeva l’ora di andarsene, poche giorni, forse addirittura poche ore. Contattare il giovane Mr. M. era la priorità adesso, da quel giorno nefasto della finale chunin non aveva più avuto modo di parlargli. Sapeva che egli condivideva appieno le sue idee, per questo motivo aveva deciso di portarselo via con se. Una spalla su cui appoggiarsi e sfruttare era la miglior cosa, sopratutto se ci fosse stata occasione di combattere per la propria vita e per la fuga. Sapendo a cosa stava andando in contro, il manipolatore d’ombre si avviò giù, verso il secondo piano di casa sua. La c’era la stanza da letto, fresca ed accogliente. I demoni sulle sue spalle e nel suo corpo stavano per essere liberati, e nemmeno quell’esoterica mente poteva farne a meno. Voleva sapere, e il miglior modo per farlo era quello di addormentarsi.


~ The Day After Tomorrow





† La mattina seguente, l’alba era oramai sorta e da parecchi a quanto pare. I primi passeri erano già usciti dalle loro tante a canticchiare sui rami degli alberi. La notte per Kisuke era stata piena di scoperte e di contrattazioni. Il male che albergava in lui aveva decretato un tempo. Spettava a lui ora convogliare tutte le sue energia per far si che suo piano si realizzi entro quella fatidica data. Alzandosi dal suo futon si accinse ad aprire la finestra poco distante da lui. Peccato che il bel tempo a lui non andasse particolarmente a genio. Odiava il sole, il caldo, le persone dall’animo solare, felice, inconsapevoli dei dolori altrui. Compose i tre famosi sigilli per dar origine alla pioggia da lui desiderata. Quella che prima era una giornata afosa e insopportabile ora stava diventando l’ambiente ideale per lui. Tutto iniziò con un paio di schizzi, poi le gocce andarono ad aumentare sia in numero che in volume. Alla fine l’acquazzone raggiunse un ampiezza di circa cinquecento metri quadrati. Non comprendeva tutto il villaggio ma a lui bastava: 1. Far capire alla gente di Konoha che la grande bestia nera si era svegliata e 2. In quelle metrature sapeva che si sarebbe svolta la sua giornata. Doveva comperare qualcosa per il suo viaggio. Mangiare e ber in primis, questo era la base di tutto. Sennò il suo lungo viaggio non sarebbe durato più di una settimana. Prendendo il mantello nero dall’appendiabiti situato non molto lontano dalla porta uscì socchiudendosi la porta alle spalle. Scese venti gradini e arrivò in pian terra o primo piano, l’aspetto rustico e lugubre di quella stanza poteva far sembrare a una zona dove si celebrano strani riti a dei pagani o maligni. Fantasticherie, leggende metropolitane che si erano inventati i popolanti di Konoha. Chiudendosi la porta alle spalle con una mandata sia sopra che sotto il manipolatore d’ombre fu sotto la pioggia in pochi secondi. L’atmosfera era diventata rilassante. Fece un balzo felino e salì sul tetto della casa che aveva di fronte a se. Il paesaggio era ammirevole. Poteva vedere benissimo le nuvole frastagliarsi all’orizzonte. La pioggia, un elemento “naturale” bellissimo. Sogghignò nel vedere la gente per strada correre sperando di bagnarsi il meno possibile. Continuò a balzare di qua e di la per i tetti fogliosi. In poco tempo raggiunse il viale più affollato della città. Sul cocuzzolo della casa più alta aguzzò la vita nella speranza di vedere qualche bancarella di alimentari ancora in affari. Quello a cui riservava degna fiducia era ancora aperto e come sempre gli affari dovevano andare bene, perché anche sotto la pioggia la gente acquistava la merce del vecchietto Kioshi come se avessero paura di non trovarla il giorno dopo. Sorrise biecamente alla vista di quella gente morbosa e materialista. Con lo sguardo a fessure iniziò a setacciare ogni singolo individuo. Le sue palpebre non si abbassarono per tutto il tempo. Le sue iridi fotografavano freneticamente ogni popolano fino a quando non si bloccò su un terzetto distante da lui quasi dieci metri circa. Anche sotto la pioggia riconobbe a vista d’occhio un ragazzo non molto alto, possedeva circa un metro e ottanta centimetri ,una corporatura nella media e con una massa abbastanza resistente e agile. Doti che rispecchiavano il clan a cui apparteneva. Rayga Hyuuga, genin della foglia. Un personaggio a cui il grado chunin non apparteneva, per questo era rimasto cadetto sebbene avesse partecipato più di una volta all’esame. Il particolare di quella casata temuta e potente era il Byakugan. Potente Doujutsu. Vicino a lui c’era un altro giovane ma che non aveva mai visto, forse un personaggio da poco sceso alla ribalta o forse solo un estraneo fra gli estranei di quel vasto villaggio. Il terzo ed ultimo membro della combriccola era un giovane dall’aspetto familiare. Possedeva un stoltezza paragonabile solo alla sua forza. Un Kagefusha con cui aveva già guerreggiato in passato. Il suo nome era Reed Kaguya. Il nome in mezzo non lo ricordava mai, ma tant’è.. L’unico che l’avesse battuto in uno scontro uno contro uno. Non si era mai perdonato per quella debolezza. Forse era il momento giusto per contraccambiare l’umiliazione che aveva subito. Che si fossero accorti della sua presenza oppure no iniziò a compiere i sigilli per dar vita ad una nuova tecnica imparata da poco.


« Bue, Scimmia, Coniglio, Topo, Cinghiale, Gallo, Bue, Cavallo, Gallo, Topo, Tigre, Cane, Tigre, Serpente, Bue, Ariete, Serpente, Cinghiale, Ariete, Topo, Nono Segno, Scimmia, Gallo, Drago, Gallo, Bue, Cavallo, Ariete, Tigre, Serpente, Topo, Scimmia, Hare, Cinghiale, Drago, Ariete, Topo, Bue, Scimmia, Gallo, Nono Segno, Topo, Ariete, Gallo… Soffio del Drago Marino - Suiton: Suiryuudan no Jutsu »


† Nel pensarlo attivò la sua tecnica. Alle sue spalle si formò un gigantesco drago marino. L’effetto sorprese era inutile perché la gente appena lo vide iniziò ad urlare per la strada. L’obbiettivo era fissato, che colpisse il bersaglio oppure no non era rilevante, quello era solo il suo modo per dare il benvenuto ad un vecchi amico forgiato dal ferro e dal sangue. L’impatto fu violento, sembrava quasi un esplosione di un paio di carte bomba. Le persone vennero trascinate via dalla corrente. Le bancarelle e le case subirono parecchi danni. E i tre? O per meglio dire Reed dov’era finito. Nell’aria la voce del Nara risuonò come una campana all’interno di una chiesa.


⌐ Quanto tempo Reed.. appena arrivato e già nei casini.







S t a t u s

Generalità ~
Nome: Kisuke Nara
Villaggio: Konohagakure
Grado: Chunin
Energia: Rossa

Chakra: 245/300
Condizione Mentale: Indemoniato
Condizione Fisica: Illeso


Consumi:
† Tecnica della Pioggia - Suiton: Kouu no Jutsu [30]
† Soffio del Drago Marino - Suiton: Suiryuudan no Jutsu [25]

Slot Azioni:
1/3:
2/3:
3/3:
Slot Tecniche:
1/2: † Soffio del Drago Marino - Suiton: Suiryuudan no Jutsu
2/2: † Tecnica della Pioggia - Suiton: Kouu no Jutsu


Armi svelate:
Katana {2/2}


OT: Non sono qui per uccidere. XD


 
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.:Namikaze Minato:.
view post Posted on 20/8/2010, 19:39




»Trovato!



Ora ci si era messa anche la pioggia. Il tempo era variato velocemente. Ma questo non era un dettaglio importante per Reed: era preso da altro al momento. Parole grosse quelle del Chunin della Foglia. Era un tipo strano, particolarmente serio di aspetto, ma Reed sapeva che dentro nascondeva un po' di semplice umorismo - o meglio - di ironia che cacciava quando si trovava a combattere contro qualcuno che lo stuzzicava, che gli faceva capire di non aver paura né di lui, né del nome o grado che portava e né del Villaggio da cui proveniva. Il Chunin credeva di spaventarlo con le sue parole:

« Se non mi sono presentato, è solo perché non penso che sia necessario. Che tu sappia chi sono io, oppure no, non ha importanza. Questa situazione finirà proprio come è stato stabilito. Comunque vada... Il mio nome è Kiro Yakushi ed è mio compito scortarti alla magione. »

Come se la cosa non lo riguardasse, il Kiriano acquistò una pagnotta dolce al chiosco e la spezzò. Il Chunin, così come il Genin, lo teneva d'occhio. Lo seguiva in ogni passo e contemporaneamente gli parlava. Reed non lo stava ascoltando. Piuttosto rimuginava sull'ultima frase che aveva ascoltato. Doveva essere scortato alla magione. Che cosa poteva volere l'Hokage da lui, semplice Chunin di Kirigakure?Per conoscere il suo aspetto, il baccucco dello Yakushi doveva aver ricevuto una sua immagine e gli unici ad averne erano... i burocrati del Kirigakure! Quindi forse il Mizukage lo voleva...strano, si disse. Era da tempo che non succedeva qualcosa del genere. Che fosse un'emergenza? Nel frattempo, Kiro continuava nei suoi discorsi: «Non credo serva dire... che anche con un altro aspetto non saresti stato al sicuro, il chakra non mente mai, e non so come si suole fare dalle vostre parti, ma qui le cose si fanno per bene. Io sono comunque qui ad aspettarti o... a costringerti, a seconda di come preferisci vedere la faccenda. »

image
Gli scappò una risata, che quasi lo fece soffocare per via del boccone di pane zuccherato che aveva appena messo in bocca. Si battè la mano sul petto ed ingoiò tutto il bolo. Fu colpito da una strana sensazione.



[Wroosh]



Rumore di acqua che scorre, lo stesso che udiva quando si formava la sua tecnica dello squalo- solo questa volta l’acqua era molta di più. Reed la udì da non molto lontano. Uno sguardo d'intensa con il Chunin della Foglia e poche sbrigative parole:

« Metti il Genin in salvo»



Allo stesso modo, si senti dire « Difenditi ». Reed sorrise, non c’era bisogno di dirlo. Era un Chunin del Kirigakure dopo tutto, e prima ancora era un Kaguya. Vide un enorme drago acquatico puntare nella loro direzione. Il drago si era abbassato al livello del suolo. L’avversario intendeva spiaccicarli contro il muro dietro di loro. Reed saltò di cinque metri verso l’alto – usando la parete dietro di lui come trampolino grazie al chakra adesivo - e pose le mani a formare un sigillo sotto il mantello.

Kage Bushin no Jutsu



Un clone apparve in aria, unendo le mani nel cosiddetto “coppino”. Reed puntellò il piede sulle mani del Bushin e si fece scagliare ancora più in alto, oltre i dodici metri di altezza e roteando cercò di stabilizzare la posizione, prima che la gravità lo richiamasse al suolo. Il clone fu spazzato via dal flusso di corrente, che si abbatté contro la casa, provocando innumerevoli danni. Reed, nel frattempo, aveva preso visuale del nemico, anzi dell’amico. Non era venuto proprio a cercare lui? E guarda un po’, il destino gli aveva giocato proprio un brutto scherzo: era stato il Nara a trovarlo per primo. Non si poteva dire che la sua entrata non fosse stata teatrale: gli piaceva quel ragazzo, in fondo. Aveva stile. Solo che forse aveva dimenticato chi era Reed Hyrigame Kaguya. Dalla rotazione, partì un kunai diretto verso il “cocuzzolo” dove il Nara era rifugiato. Quest’ultimo aveva gli occhi puntati verso il basso e quindi non avrebbe potuto accorgersi di lui che era più alto della sua visuale. Inoltre era concentrato a cercarlo tra i flussi della corrente, convinto forse di aver fregato il Kiriano. Mormorò anche queste parole:

« Quanto tempo Reed…appena arrivato e già nei casini »



Il Kaguya compose veloce il sigillo della tigre, sorridendo. L’avrebbe colto di sorpresa. Ma non voleva fargli male, prima di ucciderlo di botte avrebbe dovuto farsi spiegarsi perché un semplice “Ciao” non gli fosse bastato. Doveva riconoscerlo: l’effetto non sarebbe stato lo stesso tuttavia.

Kunai Kage bushin no Jutsu



Si formarono altri due kunai un po’ più sopra al primo, che si sarebbero diretti alle spalle del manipolatore d’ombre in modo da impedirgli la fuga da dietro, mentre il rimanente o l’originale – come volete chiamarlo - si sarebbe conficcato a un paio di metri sotto di lui. Reed a quel punto avrebbe rilasciato il chakra.

[Boooooomm ]



La carta bomba appiccicata al manico del kunai originale sarebbe esplosa, facendo crollare la parte di edificio sotto il Foglioso facendolo così precipitare al suolo. Già si immaginava le reazioni del Manipolatore. Sentirsi crollare la terra sotto i piedi non sarebbe stata una bella sensazione. Questo però era il suo modo per dirgli che aveva apprezzato il saluto. Era partito con l’intenzione di non bussare alla porta principale entrando a Konoha: non voleva guai per quel viaggio. Ma come c’era da aspettarsi: erano i guai che avevano trovato lui. Atterrò su un tetto poco distante, incrociando le braccia al petto: avrebbe osservato il Nara da lì.
« Kisuke, dovresti saperlo: la vita tranquilla non fa per me » sorrise sfacciatamente, mentre i ricordi del loro ultimo incontro riaffioravano come se fosse avvenuto il giorno prima. Non c’era che dire, questo viaggio si stava rivelando più movimento del previsto. E gli piaceva.


SPOILER (click to view)
CITAZIONE
Chakra: 140/200
Status Fisico: Illeso
Status Mentale: Divertito
Slot azione: Salto, Lancio Kunai
Slot Tecnica: Kage Bushin no Jutsu[20], Kunai Kage Bushin no jutsu[ 40]
Armi rivelate: Kunai x 1 , Bombacarta x 1

SPOILER (click to view)
CITAZIONE
OT/ Allora, direi di impostare un ordine per postare o non capiremo più niente. Il prossimo a postare è Kob, poi viene Alan. Poi di nuovo Kisuke ed infine il sottoscritto. La ruolata si sta facendo interessante...mmmm. Benvenuto, Marco :guru: Piaciuta la contromossa? :gupat:


 
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Dirge
view post Posted on 21/8/2010, 03:25





Ancora odio...



Giornate noiose nel paese del fuoco. La mattina tutta quella folla nel centro della città metteva nausea al giovane purosangue. Era certo che un giorno, sotto altre vesti, si sarebbe divertito a lanciare simpatici esplosivi nel suo bel mezzo. La sua vena sadica sarebbe stata saziata, in parte, alla sol contemplazione della desolazione. Delle persone coinvolte nel pieno dell'incidente, sdraiate a terra prive di vita, dal volto ormai irriconoscibile a causa delle terribili ustioni. Avrebbe goduto ancor di più nel vedere gli altri, quelli che non avrebbero subito al cento per cento l'ira della strage, coloro i quali erano ancora in vita, ma mutilati e sofferenti. Oh che risata avrebbe attraversato con un eco l'intera città, che visione stupenda sarebbe stata quella delle fiamme specchiate negli occhi già rossi del mostro. Quel giorno non sarebbe stato troppo lontano.

Ma per fortuna, in attesa di quel momento, qualcuno riuscì a smuovere quella monotonia venutosi a creare. Più persone avevano contribuito a questa pura opera. Il ragazzo maledetto aveva osservato tutto. Ogni singola frazione di quello scenario assai patetico. Era seduto sul tetto di una casa vicina, con lo sguardo fisso su di loro e l'udito accorto, migliorato dalla una delle sue tante abilità. Inizialmente rifletté sulla scarsità dello Hyuga, ricordando che egli stesso, da Genin, non era così scandaloso. Sapeva chi fosse quel ridicolo elemento, era Rayga, uno dei primi Shinobi scartati al nobile esame dei Chuunin. Dunque un perdente. In seconda battuta la sua curiosità venne rapita da uno straniero, un tipetto che a quanto pareva sapeva il fatto suo. Inizialmente ne ignorava l'identità, proprio come occhi bianchi, ma successivamente, a causa dell'intervento di un terzo elemento, venne smascherato. Risultava essere un Chuunin del paese di Kiri. Interessante. Era ansioso di scoprire il motivo della sua ambigua visita. Con l'avvento dell'ultimo ragazzo il quadro si tinse di un diverso colore. Uno più scuro. E proprio come la tela di esso anche l'umore dell'Uchiha mutò radicalmente. Gli occhi si socchiusero e la mano destra smosse appena la spada. Quello schifoso Chuunin di Konoha si stava ponendo con tono superbo, si sentiva superiore. Eppure Mitsurugi non lo aveva mai visto prima, chi era questo individuo, da dove era spuntato? L'eletto si stava irritando, quelli con il suo stesso atteggiamento molto spesso lo facevano innervosire, stava incominciando ad odiare quell'intruso. Si stava alzando in piedi, pronto ad intervenire quando, tutto d'un tratto, ci fu l'ennesima entrata di scena, questa letteralmente più manifesta e pomposa. Un drago dalle dimensioni enormi attraversò tutta la strada, distruggendo qualsiasi cosa si trovasse dinnanzi a sé, mirando precisamente lo straniero del paese della nebbia. Un sorriso beffardo irradiò l'espressione cupa del sanguinario. Comunque prontamente, come tutti si potevano ben aspettare, il Kirese, non si fece sorprendere. Mise in atto una serie di salti, aiutato da un suo clone, sino a schivare quell'enorme bestia, concludendo quella rappresentazione di destrezza con l'intento di creare ulteriori danni: un Kunai munito di carta-bomba era diretto sotto i piedi del Nara, mentre altri due, fatti spuntare sopra il primo, avevano l'intento di colpirlo alle spalle. Mitsurugi solitamente non sarebbe intervenuto, anzi, più esplosioni si succedevano tra loro migliore sarebbe stata la sua goduria. Ma non questa volta. Non voleva far detonare quella carta-bomba, voleva che l'attenzione, tutto d'un tratto ricadesse su di lui. Dunque lanciò con celerità il pugnale, che teneva nascosto in precedenza all'interno della manica destra, a pochi centimetri dalla base ove sostava Kisuke, indirizzandolo nella traiettoria del Kunai originale di Reed, deviandolo, mentre gli altri due li lasciò liberi di volteggiare, tanto non sarebbe stato un problema per il manipolatore d'ombra renderli innocui. Non ci furono esplosioni, poi un attimo di silenzio ed eccolo. Il bellico con estrema agilità approdò vicino allo Hyuga e all'altro. Era distante dalle loro sagome di otto metri all'incirca. Gli occhi si tinsero di rosso, la maledizione era stata resa pubblica. Inizialmente scrutò torvo il Kirese, per poi passare al Nara, senza proferir parola, per poi appoggiarsi sugli altri due. Per primo contemplò gli occhi dell'inutile e indecente Hyuga, prendendo a ridere senza ritegno.
«Che essere disgustoso, la cosa ridicola è che ancora vieni classificato come un ninja. Non riesco a capire come la Foglia non si vergogni di averti fra le sue schiere, come faccia il tuo clan ad osservarti ed evitare di pentirsi di non averti ucciso da piccolo. Sei un aborto, mi fai schifo!»
Fece una smorfia disgustata per poi trasportare i suoi fari color sangue verso la figura posta accanto allo Hyuga. Tornò serioso.
«Tsk...e tu? Da dove spunti? Mi fanno ridere i tuoi discorsi, il tuo modo di porti. Ti ritieni tanto importante e prezioso solamente perché l'Hokage ti ha dato un incarico? Ho l'impressione che tu sia uno di quei zerbini tanto odiosi che amano servire il proprio padrone, facendosi mettere anche i piedini in testa se necessario. Siete fatti tutti in serie, uno più ridicolo e scontato dell'altro. Sai, avrei goduto parecchio nell'osservare il Kirese romperti il sederino, perché sono convinto che può farlo quando vuole. Ma è troppo buono, oppure molto semplicemente non vuole sporcarsi le mani. Carino quel vestitino che porti, mi raccomando evita, durante questa chiacchierata, di macchiarlo di urina. Anzi, a pensarci bene non sarebbe male come idea, forse il suo odore ripugnante riuscirebbe a sovrastare la tua puzza di marcio, di schiavo schifoso. Perché fidati, l'ho sentita dapprima che tu arrivassi!», disse il purosangue.
A quel punto non smise di contemplare gelido quella nauseante figura, attendendo impaziente lo scorrere degli eventi.



S t a t u s

Generalità ~
Nome: Mitsurugi Uchiha
Villaggio: Konohagakure
Grado: Chuunin
Energia: Verde
Chakra: 190/200
Condizione Mentale: Irritato
Condizione Fisica: Illeso
Consumi: Attivazione Sharingan [10]
Slot Azioni:
1/1: Lancio Kunai
1/2:


Slot Tecniche:
1/1:
1/2:

Armi svelate: Kunai x1

Ot: Scusate il disturbo ma non ho resistito xD Ah, comunque niente di personale per le offese ;)

 
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20 replies since 16/8/2010, 23:42   424 views
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