Corso K-20

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»Nico«
view post Posted on 28/5/2010, 14:20 by: »Nico«
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P o s t

Anche se mi andava davvero poco, dovevo levarmi di mezzo quel peso. Non riuscivo a svolgere anche la minima azione senza ripensare a quel giorno, era un oblio di buio. Come fare, se non trovando il nostro amico e ucciderlo senza scrupoli, trucidarlo e riempirlo di Kunai? Anche un Santo lo vorrebbe fare, non è nelle possibilità umane essere in grado di evitare una cosa simile... Odio in qualcuno pur sempre lo susciti. Addirittura peggio se colui per cui mediti odio fu una persona malvagia che ti ha fatto del male nella vita. E se per togliermi questo odio dal cuore dovevo diventare Shinobi, sarebbe avvenuto. Andai contro il volere di mia sorella ma la situazione era diventata insostenibile per me. Necessitavo scoprire chi era quel maledetto che aveva assassinato due persone a noi care. Naturalmente era impossibile trovarlo senza alcuna base come Shinobi. Non servivano solo muscoli per trovare una persona. Chi se ne frega se dovevo sorpassare il volere di mia sorella, a cui tenevo più della mia giacca. Era un momento complesso da capire, riuscivo ad affidarmi solamente al Credo religioso e a me stesso, non sapevo come districarmi in quel complesso mondo chiamato vita. Bene, il momento della discussione definitiva non tardò ad arrivare. Per fortuna, non fu una discussione molto articolata, con grida da vecchia ottantenne.

« Ma tu non capisci, lo troverò e lo ucciderò e finirà lì! »

« Oh no Shinichi! Non voglio perdere anche un fratello, troppo dolore! »

« Non morirò, stai calma. Infondo, cosa c'è di male? »

« Diverrai un assassino! Perché aspiri tanto a divenire un ninja, andrai in contro alla morte! »

« Come tu sai, la morte già l' ho veduta due volte. Tranquilla Sakome... »

Uscii. Lei imprecò dalla finestra verso di me, fino a smettere non appena girai l' angolo. Ero fin troppo determinato per lasciar perdere. Mi sarei avventurato in questo sciagurato mondo fino alla morte. Era irrilevante in quel momento, per me, ciò che lei avrebbe detto. La camminata non arrecava disturbo al mio corpo e alle persone che traversavano la via principale di Kirigakure affollata come se fosse mezzogiorno di un dì in cui vi era il mercato. Mi fermai un momento e diedi uno sguardo al cielo, come se fossi in cerca di importanti risposte su quesiti altrettanto complessi e importanti. In realtà, l' unico quesito che mi ponevo in quel momento era davvero complesso, probabilmente solo qualche persona avrebbe capito. Perché volevo diventare Shinobi? Già. Mi sembrava tutto così facile da capire, eppure qualche grosso dubbio lo avevo ancora. Vi sembrava riuscissi a capire il perché di tutto ciò, eppure mi ero fatto sopraffare dal cuore e dalle emozioni. Era una domanda davvero complessa da capire, quel momento mi sembrava strano. Mi sentivo diverso... Un' altra persona. Non ero in grado di definire quel momento. Cominciai a pensare alle parole di Sakome. Avevano un evidente fondo di verità, ma erano ingenue. Sono cose che non puoi trascurare, tuo padre e un tuo grande amico sono morti, laggiù vicino a te e non potevi far nulla. E' pazzesco! Non riuscivo a capacitarmi come era avvenuto... Che mi sarebbe capitato ancora? Mia sorella, poi io? Tutto per colpa di quel pazzo. Lo volevo morto. Ripresi il cammino e mi diressi verso l' accademia. Le persone che mi passavano affianco, con usi e costumi differenti, mi davano tutti l' impressione di essere nemici. Qualcuno che non voleva vedermi, volevano sottrarmi la vita, era orribile. Continuavo a camminare con passo veloce sul terreno battuto e in ghiaia del villaggio. Mi guardavo attorno. Nulla sembrava come al solito, mi parevano tutti assassini. Girai l' angolo e colpii qualcosa. Caddi a terra sopra una persona. Inizialmente mi scusai, ma poi ebbi il timore di essere ucciso... Era come un grande oblio attorno a me. Aiutai quella persona e ritornai sui miei passi, allontanandomi con velocità dalla persona. Il subconscio mi diceva di stare lontano a chiunque, mi tramandava una sensazione di paura intima incredibile. Arrivai in poco tempo all'Accademia di Kirigakure no Sato. Era un edificio dalla forma cilindrica. Alla base vi era un enorme Campo di Addestramento, addebito appunto all'allenamento dei neo iscritti all'Accademia. Lo guardai bene. Colore blu molto scuro, proprio quello che piace ai kiriani. Mah... L' edificio è piuttosto insolito, soprattutto per quanto riguarda l' architettura, ormai la maggior parte degli edifici accademici come Shinobi è un parallelepipedo. Invece, Kiri è fedele alla tradizione dell'Accademia a forma cilindrica. Tutto sommato, mantiene uno stupendo effetto antico. Mi avvicinai. Riuscivo a vedere gli Studenti che si allenavano sul Chakra, sul lancio di armi e anche con esercizi fisici. Qui ci tengono proprio a creare assassini, mi venne da pensare immediatamente. Varcai la soglia del portone in legno e entrai in una stanza completamente in legno massello. Un numero ineguagliabile nemmeno dalla via più trafficata del villaggio correva, saltava, camminava, in tutti i modi possibili, si dirigeva verso un luogo. Mi avvicinai ad un bancone. Al di là del legno vi erano due persone. Uno dai capelli biondi che risplendevano anche all'ombra, pupille azzurre come il mare. Fisico muscoloso, si capiva che era un ninja esperto. Indossava la classica giubba da Jounin, ne avevo una vaga idea, pantaloni dal colore verde, più o meno simile a quello del giubbetto. Si intravedeva una maglietta nera. Un sorriso invidiabile. Mi accolse con gentilezza e mi chiese perché ero laggiù. Aveva una voce fievole, si sentiva poco, però grazie al rimbombo della stanza si udiva anche il suo vocio. Risposi a tono, dicendo di voler diventare Shinobi. Dopo un breve passo scritto, fui ufficialmente iscritto all'Accademia. Ecco, compiuto il primo passo, stavo per entrare in un mondo da cui sarei uscito solo morendo. O lasciando perdere, ma questa opzione non è plausibile per me.

[…]



Finalmente giunse il giorno dell' Esame accademico per divenire un Genin e incominciare la rivalsa per l' assassinio di quel maledetto sterminatore. Mi avvalsi della facoltà di utilizzare per la sesta volta, in maniera anche abbastanza strana, della Stanza Allenamento. Trattasi di una stanza in cui il defunto fidanzato di mia sorella costruì molti attrezzi ginnici, anche strani e assurdi. Tra quelli più divertenti, vi era uno strano aggeggio con due nastri in grado di bloccare i polsi, poco sopra dei massi in grado di sorreggere un gran peso su cui si sarebbero “appese” le mani e sotto solo una panca. Mi spiegò, ai tempi in cui lui era tra noi e mi allenava qualche raro giorno, che serviva a allenare le braccia, i suoi termini però erano molto vaghi, inserendo i polsi in quei nastri e sollevandosi con le mani, imprimendo una forza nei muscoli superiori per potersi sollevare dalla panca. Mi faceva sorridere, ogni volta che la vedevo. Però, quel giorno non mi andava di usare quella stanza. Volevo andare a pregare assieme al Sacerdote al Torii, per chiedere la grazia di Amateratsu. Già, intendevo degnarmi del rispetto alla Dea principale di questa nostra cultura. Mi sarebbe stata utile la sua grazia, per un Esame complesso come questo. Dopo essere uscito di casa, bussai alla porta accanto a quella della nostra abitazione. Dall'immobile uscì il Sacerdote, il signor Kamatsu, pronto per la consueta Preghiera della mattinata. Lo seguii, per tutto il suo peregrinare in direzione del Torii.

[…]



La preghiera si concluse giusto in tempo. Fui costretto a scappare e a non ringraziare il signor Kamatsu per l'aiuto spirituale in vista dell'importante Esame. Non potevo fermarmi a fare nulla, ero di fretta. Il ritardo può creare enormi problemi, in qualsiasi occasione. Però riuscii a recuperare il mio equipaggiamento lasciato vicino ad uno dei pilastri della porta d'ingresso del Torii. Si trattava di un comunissimo Torii, dai numerosi pilastri che mirano a sorreggere il peso immane di altrettanti pilastri, in genere due per arcata, che vanno a formare una specie di tetto. L' ingresso in legno è molto comune tra i Torii di tutto il mondo. E' piccolo, conta solamente di poche statue raffiguranti Amateratsu, Susano-wo e qualche altro Kami piuttosto importante. Tuttavia, può risultare abbastanza utile, specialmente per casi estremi come il mio. Beh, non resta altro che dirigersi in fretta verso l'Accademia kiriana. Per fortuna, non mi sembrava fosse come quella volta, la prima volta in cui mi diressi verso l'Accademia. Mi pareva di vedere molti assassini... Questo però non è il caso. Quest'oggi mi sento in grado di eseguire l' Esame. In pochi minuti, passando per vie secondarie, alcune nemmeno visibili a chi non ha una affinata conoscenza di Kiri. Fui costretto, dato che non conoscevo in alcun modo l'Accademia. Una persona, un ragazzo più o meno della mia stessa età, mi diresse verso un Campo Addestramento non lontano. Si trattava di un Corso Accademico, qualcosa come K-20. Non restava altro che provare. Mi avventurai, senza timori reverenziali, verso il Campo Addestramento. La strada mi pareva infinita, anche se si trattava di soli 100 metri. Appena entrai, si aprì davanti ai miei occhi un terreno erboso. Mi guardai attorno per vedere completamente il Campo. Possedeva un lungo diametro, una parte era in erba e possedeva numerosi alberi, mentre l' altra era costellata di rocce. Per fortuna vi era uno specchio d' acqua, visibile a malapena, con cui si potevano creare figure e tecniche acquatiche. Scorsi due figure, due ragazzi. Potevo chiedere loro informazioni, ma non mi andava, potevano essere degli idioti e non volevo aver nulla a che far con loro. Non vi era neppure l' ombra di un Sensei. Meglio attendere allora, in ogni caso, rimasi laggiù.

S t a t u s

»Status

Grado: Studente
Energia: Bianca
Chakra: 50/50
Condizione Mentale: Pronto
Condizione Fisica: Illeso
Consumi:-
Recuperi:-
Slot 0/1:-
Techiche 0/1:-
Bonus:-
Malus:-

•Armi ed Equipaggiamento

Shuriken 2/2
Kunai 3/3
Flash 1/1
Tatami 1/1
Sacche Porta Oggetti/Porta Shuriken 3/3
Custodia Porta Armi 1/1

†Edit:-

¤Off Topic: Non so esattamente come sia venuto, però, mi scuso per un eventuale ritardo e spero vada bene, in quanto è il primissimo post che faccio così.


 
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