Corso K-20

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Zoro_Roronoha
view post Posted on 26/5/2010, 17:24 by: Zoro_Roronoha




CITAZIONE

Narrato
Parlato
Pensato
Parlato Altrui


...Capitolo Uno...
...L'Inizio...
E
ra una mattinata splendida a Kiri e nell’aria si respirava l’odore della primavera in arrivo. Erano solo le sette, ma il sole si era già alzato ed illuminava la mia stanza come se volesse dirmi di svegliarmi.
Dopo tutta la neve di ieri un po’ di caldo ci sta proprio bene.
Andai dritto in bagno, mi lavai il viso e tornai in camera per vestirmi. Mi misi un paio di pantaloni lunghi neri, una magliettina smanicata nera ed una felpa bianca con il cappuccio. Corsi giù in cucina a fare colazione e vidi i miei genitori che stavano parlando nel salotto; non ci feci molto caso, gli diedi il buongiorno e mi precipitai in cucina. La tavola era già pronta per la colazione e la cosa mi stupii parecchio perché solitamente mi dovevo preparare sempre tutto io.
Qua c’è qualcosa di strano. I miei sembravano più felici del solito prima, dopo mangiato gli andrò a parlare.
Così cominciai a mangiare. Feci colazione con un succo di frutta all’arancia, due biscotti e una mela poi corsi immediatamente in salotto per scoprire cosa stava succedendo. Entrai in salotto.
Zoro vieni a sederti qua, abbiamo una cosa da dirti. Mi disse mio padre.
Guardai subito mia madre che mi fece un cenno con la testa di avvicinarmi.
Questa mattina è arrivata una lettera dall’accademia ninja di Kiri, eccola.
Cari signori Roronoa,
vi comunichiamo che domani mattina alle ore 12:00 vostro figlio, Zoro Roronoa, dovrà recarsi in accademia, nel campo d'addestramento per iniziare il nuovo corso k-20.
Raccomandiamo puntualità e massima serietà.
Cordiali saluti

Rimasi immobile e stupito per qualche secondo poi scoppiai in un urlo di gioia che fece ridere i miei genitori: era da molto tempo che non li vedevo cosi felici e la loro gioia risuonava in me.
Ci aspettiamo grandi cose da te, figlio mio. Disse mio padre.
Mi raccomando, non deluderci. Ribattee mia madre.
Non vi deluderò, potete starne certi.
Andai all’entrata, indossai un paio di scarpe e corsi fuori.
Torno per pranzo.
Non fare tardi mi raccomando.
Chiusi la porta e mi dirigei verso casa di Sanji Onitzuka, un mio grande amico, per raccontargli della lettere. Arrivato d’innanzi alla sua porta bussai e mi apri sua madre.
Salve signora, Sanji è in casa?
Certo Zoro, è in camera sua, vai pure.
Attraversai il corridoio ed entrai nella sua stanza: aveva appena finito di vestirsi.
Ei Zoro, che ci fai qua?
Non indovinerai mai cos’è successo questa mattina.
Racconta.
Mi è arrivata una lettera dall’accademia, domani mattina inizio.
Grande!!! Beato te, io devo aspettare ancora un anno.
Non vedo l’ora, sono troppo impaziente. Che ne diresti di andare a pescare al lago per festeggiare?
Certo, prendo le canne e andiamo.
Sanji uscì per primo dalla stanza, andò in cucina, prese una mela, se la mise in tasca e corse a prendere le canne. Uscimmo entrambi di corsa e ci dirigemmo verso il lago situato a nord-est del villaggio, appena fuori. Era un posto poco frequentato ma ci andavo spesso quando ero preoccupato o solo per starmene fra me e me. Passammo circa tre ore a pescare, il sole si era alzato ed era quasi sopra le nostre teste.
È quasi mezzogiorno devo tornare a casa.
Si anche io, è stato bello e buona fortuna per domani.
Grazie Sanji, ci si vede.
Ci separammo e corsi verso casa. Arrivato, aprii la porta.
Eccoti, dai che il pranzo è già in tavola.
Disse mia madre e mi diressi verso la tavola. Aveva preparato i miei piatti preferiti: ramen e tofu. Mangiai di gusto, quasi fino a scoppiare.
Era tutto delizioso, complimenti.
Mia madre arrossii. Poi corsi in camera per riposarmi, mi stesi sul letto e mi addormentai in un istante.

[…]


Erano circa le cinque quando mi svegliai, mi sedetti sul letto e pensai al da farsi. Optai per dirigermi verso l’armeria di mio padre. Era a soli cinque minuti di strada da casa nostra e mentre percorrevo la via pensavo al giorno seguente.
Uffa, perché devo aspettare fino a domani, è troppo lunga da aspettare.
Sembravo un bambino di sei anni troppo capriccioso e troppo cresciuto, ma d'altronde come biasimarmi, era da tanto che aspettavo quel giorno e finalmente era arrivato. In un batter d’occhio ero di fronte all’armeria: mio padre produceva armi da taglio come katane, tanto e wakizashi. Mi piaceva andare a guardalo lavorare e così mi avvicinai a lui.
Oh Zoro, sai ti stavo pensando, volevo proporti un allenamento con me, ti và?
Certo padre, perché no.
Ci dirigemmo verso l’uscita posteriore e mio padre prese due bokken (spade giapponesi completamente in legno, usate per allenarsi) e me ne lanciò una.
Mi raccomando vacci piano con il tuo vecchio.
Non avrò pietà. Dissi ridendo.
Mi scagliai verso di lui e gli sferrai un fendente con tutta la forza che avevo. Ovviamente lo parò come se niente fosse.
Niente male, prova ancora. Disse con fare scherzoso.
Indietreggiai e gli sferrai un affondo verso il torace. Invece di pararla, questa volta si spostò con il busto lateralmente e mi colpì in testa. Cominciò a ridere. Io invece sbuffai.
Dai non prendertela, è normale, non sei ancora in grado di maneggiare con abilità una spada. Ci vogliono anni e anni di apprendimento. Comunque cerca di usare più la testa e meno i muscoli, ti servirà per la prossima volta. Ora andiamo a casa.
Erano quasi le otto ed eravamo in ritardo per la cena.
Questa volta la mamma si arrabbia e in più sta iniziando a piovere.
Dissi ridendo a mio padre. Appena arrivati sull’entrata mia madre ci si precipitò dinnanzi.
Vi sembra questa l’ora di arrivare? Ora a tavola subito.
Eh si, è proprio arrabbiata. Disse mio padre.
Cenammo abbondantemente ed a fine pasto io e mio padre andammo in veranda a giocare a shogi. Era veramente bravo, non ero mai riuscito a batterlo una volta e come volevasi dimostrare nemmeno quella sera.
Sei pronto per domani?
Un po’ ansioso ed anche eccitato.
Ora via. Domani ti aspetta una giornata movimentata.
Si. Buonanotte padre.
Mi dirigei verso camera mia, mi spogliai e mi feci cadere sul letto. Ero troppo emozionato all’idea di iniziare l’accademia e quindi ci misi un po’ a prendere sonno.

[…]


La mattina seguente mi venne a svegliare mia madre. Erano circa le nove e mezza e mia madre era già di fianco al mio letto a sbraitare.
Non vorrai fare tardi proprio il tuo primo giorno vero?
Balzai giù dal letto come una molla, corsi in bagno, mi lavai e tornai in camera per vestirmi. Indossai un paio di pantaloni grigio scuro con un tribale rosso lungo tutta la gamba destra, una magliettina a maniche corte ed una felpa, entrambe nere. Andai in cucina per fare colazione. Sembravo un tornado: avevo cosi tanta voglia di iniziare che dalla fretta feci cadere il bicchiere con l’acqua che stavo sorseggiando.
Ma perché proprio oggi.
Sbruffai e pulii il disastro che avevo combinato. Appena finito salutai i miei genitori, indossai un paio di scarpe a tennis e uscii di casa.
Non ti sei dimenticato niente?
Urlò mia madre.
Ma dove hai la testa Zoro. Rilassati se continui cosi non concluderai niente a scuola.
Avevo dimenticato il mio equipaggiamento. Tornai nella mia dimora e rapidamente feci le due rampe di scale che dividevano me dal mio armamentario. Riempii lo zaino con gli shuriken e i kunai, corsi nuovamente giù ed uscii.
Succederà qualcos’altro ora?
Pensai ridendo. Appena uscito di casa notai che il tempo non era dei migliori: si stava rannuvolando e c’era decisamente più freddo rispetto al giorno prima.
Anche questa ci voleva. Non sarà di certo il tempo a rovinarmi la giornata.
Arrivai circa dieci minuti prima dell’orario stabilito. Per qualche secondo rimasi immobile, stupito all’idea di iniziare. Fin da quando avevo dieci anni desideravo entrare in quella scuola e finalmente il momento era arrivato. Varcai l’entrata dell’accademia ed iniziai a guardarmi in torno.
Sei del nuovo corso k-20 giusto?
Mi chiese un uomo alle mie spalle. Sobbalzai da quanto ero agitato.
Si. Saprebbe mica indicarmi dove si terrà il corso?
Certo. Prosegui dritto fino in fondo. Uscirai in un arena. Li ci dovrebbe essere ad attenderti il tuo maestro.
Grazie mille. Buona giornata.
Seguii le sue indicazioni ed arrivai nel punto prestabilito. Rimasi sbalordito e infiniti pensieri mi volavano il testa.
Rimani concentrato Zoro.
Iniziai a studiare l’arena. Era di forma circolare, grande circa 100-150 metri, composto in parte da erba e in parte da terra. Nella zona sud-est dell’arena era situato un piccolo bosco ancora innevato, un ruscello percorreva l’area in diagonale e qualche albero sparso completava lo scenario. Ero troppo agitato e non riuscivo a stare fermo.
Chissà come saranno i miei compagni di classe. Ed anche il mio maestro. Uffa, qua non c’e nessuno ancora.
Spazientito, mi sedetti contro il muretto in attesa, ma nel frattempo mi accorsi di un ragazzo disteso sull'erba che fino a quel momento avevo ignorato.
Chissà. magari è un mio compagno di corso.


SPOILER (click to view)

¤Status¤

Grado: Studente
Energia: Bianca
Chakra: 50/50
Condizione Mentale: Agitato ed Emozionato
Condizione Fisica: Illeso
Consumi:-
Recuperi:-
Slot 0/1:-
Techiche 0/1:-
Bonus:-
Malus:-


 
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