Hero's Come Back.

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Xyz10
view post Posted on 17/5/2010, 18:41





¬ Note Post ¬
Non so perchè ho fatto questo post. Probabilmente pure manie di protagonismo. Fatto sta che la psicologia di Takeshi si era incasinata durante l'ultima quest, si stava dirigendo inesorabilmente verso il tradimento, e ho dovuto porvi rimedio. Ciò non significa che non abbia più questi istinti, ma almeno per ora si sono calmati. La parte sdolcinata comunque ve la risparmio. xD
Naturalmente, visto che ho postato qui questo post è aperto a tutti coloro che volessero rispondere ed accogliere il ritorno di Takeshi a loro modo.

Non accetterò utenti che si intromettano nel topic senza un valido motivo On Gdr, ergo niente Metagioco. Chiunque non sia di Kiri o non si trovi qui per un motivo valido (del tipo "Oh, c'è Xyz, mandiamo il mio pg a Kiri ad ammazzarlo" o fantasie del genere) verranno semplicemente ignorate.


¬ Legenda ¬
Narrato
Parlato
Pensato


¬ Hero's Come Back ¬
Camminava. Da quanto tempo lo facesse, ormai, non se ne rendeva più conto. Erano passati diversi giorni da quando aveva lasciato il castello del mafioso di cui aveva contribuito alla cattura, poi aveva vagato per il Paese in cerca di un punto di riferimento. Una volta giunto in prossimità di Konoha, la strada da percorrere si illuminò. La tentazione di fermarsi alla Foglia era tanta, soprattutto perché era comunque un luogo ospitale ed i normali cittadini solitamente erano allegri e bendisposti verso gli stranieri. Ovviamente, ciò non si poteva dire dei ninja.
Fatto sta che vinse la tentazione, decidendo di proseguire oltre. Fu così che Takeshi giunse, dopo interminabili viaggi, al confine più estremo della Terra del Fuoco, dove trovò una buon’anima che lo accompagnasse fin sull’isola dell’Acqua.

Più volte, durante quel tragitto, si chiese se stesse davvero facendo la cosa più giusta. Si domandò che cosa realmente volesse. Quella sottospecie di missione gli aveva aperto gli occhi. Gli aveva fatto capire che, per quanto doloroso potesse essere tornare da sconfitto, doveva mandare giù quell’amaro boccone, prima o poi. Perché? Il motivo era molto semplice. Laggiù c’era qualcuno che amava, che attendeva con ansia il suo ritorno, che si sarebbe disperato non vedendolo tornare. La sua fidanzata, la sua famiglia, i suoi amici. Tutte persone che avrebbe perso per sempre, se non fosse mai tornato. Quando, durante quella che credette essere la sua ultima notte, aveva riflettuto su tutte queste cose, si era reso conto che non poteva fare a meno di loro. Che l’orgoglio non valeva tanto quanto l’amore.
“Tsk, che rammollito”, avrebbe detto qualcuno leggendogli nella mente. Eppure non poteva farci niente, era fatto così.

Pareva che anche il sole attendesse il suo ritorno: si era fatto vivo soltanto in quel momento.
Giunto a qualche centinaio di metri delle enormi mura della cittadella, aveva avuto l’ennesima indecisione. Vide l’emblema della Nebbia scintillare. Una morsa gli stritolò stomaco, budella, interiora e tutto ciò che di stritolabile c’era. Abbassò lo sguardo. Non aveva più il coprifronte, per un motivo molto semplice: non ne aveva tenuto alto l’onore. Non era più degno di sfoggiare quel simbolo. Forse entrare sotto false sembianze lo avrebbe nascosto dalle occhiatacce della gente, e soprattutto di tutti quei genin che erano stati scartati per lasciar spazio a lui. L’imbattuto. L’Invincibile. Tutte cazzate.
Si riprese da quell’attimo, cancellando dalla mente quell’assurda ipotesi. Mai e poi mai si sarebbe umiliato in quel modo. Mai e poi mai avrebbe messo la coda fra le gambe.

Fiero, Fujiwara Takeshi si diresse verso la soglia di Kirigakure. Testa alta, come un guerriero. Come un vincitore. Aveva davvero vinto. Aveva sconfitto la sconfitta.


P.s.: Ovviamente gli esiti degli Esami ancora non sono usciti, dunque potete considerare questo post come un gesto scaramantico, oppure come una specie di mia previsione xD E poi comunque l'obiettivo di questo post era un altro, quello di fargli superare la prima sconfitta.


Edited by Xyz10 - 17/5/2010, 20:21
 
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Giso
view post Posted on 17/5/2010, 20:25




CITAZIONE

Narrato
«Parlato»


Era appena tornato dalla sua rocambolesca avventura nel Paese del Fuoco nei pressi di Konoha e si aggirava per Kiri con una certa frivolezza nel passo che la dicevano tutta sul suo stato d'animo. Nessun ripensamento o rancore sopito o vergogna disillusa. Forse la vergogna sì: vergogna di essersi fatto beccare da quegli idioti che erano quelli della Corporazione e conseguentemente essere usato con l'inganno da quella manica di dementi. Non c'era rancore puro contro di loro o contro Sakimori in particolare; come aveva avuto modo di sperimentare durante il 'contrattacco', se così lo si può e vuol chiamare, non aveva veri motivi di risentimento verso il ciccione. Cioè, non più di quanto fosse giusto e forse addirittura di meno; lui come ninja non ci avrebbe pensato due volte a fare lo stesso se la situazione gli si fosse presentata nelle mani. Anzi, avrebbe rivolto un sarcastico omaggio al malavitoso se casomai lo avesse rivisto. Difficile, visto che in quel momento veniva processato o addirittura già marciva in prigione.
Quanto al ritorno in patria la cosa era stata abbastanza semplice e lineare: all'arrivo nei pressi di Konoha il gruppo si era sfaldato poiché i due della Foglia si diressero direttamente alla loro città natale. Volendo il genin avrebbe ben volentieri proseguito per la sua strada insieme al connazionale Takeshi ma questi sembrava quasi preda di conflitti interiori e al Senjuu importava sicuramente arrivare a casa prima invece che scoprire i perché di tale conflitto. Così, separatosi dal Fujiwara, si diresse di gran carriera a Kiri senza risparmiarsi durante il viaggio. Al mare era riuscito a barattare un passaggio con un peschereccio del Paese dell'Acqua che, fortunatamente per il genin e sfortunatamente per loro, si era spinto troppo a largo e venne sorpreso da una nebbia così fitta da non poter ritornare diretto a casa. Così, una volta tornato nel suo Paese natale e libero di indossare senza remore il coprifronte, si era diretto a Kiri.
A Kiri incombenze burocratiche lo avevano costretto ad una seduta di qualche ora dinanzi al Mizukage dove aveva dovuto spiegare il perché dell'assenza prolungata - Fujio era fuori da Kiri poiché in viaggio - e rispondere alle domande del Kage e dei consiglieri presenti oltre a fornire un resoconto completo e imparziale di ciò che successo. Logicamente anche il mistero dietro la sparizione di Takeshi Fujiwara fu svelato e molta luce fu portata su questioni fin'ora in ombra.

[...]



Si trovava appollaiato sulla guardiola all'entrata di Kiri quando una figura al lui nota varca il cancello con fare spavaldo.

«Ohi, ohi, ohi... il grande guerriero è tornato!»



Disse con con aria sarcastica applaudendo le mani lentamente in quel tipico clichè che tutti conosciamo così bene. Non era così in confidenza con l'altro ragazzo ma dopo gli eventi del Paese del Fuoco potevano ormai dirsi qualsiasi cosa.

«Non sarà un entrata un po' troppo drammatica?»



CITAZIONE
Commento FinePost:
Spero di non essermi intromesso e bla bla bla... credo comunque che io sia l'unico che possa corrispondere ai tuoi requisiti di barbino di Kiri ^^

 
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Xyz10
view post Posted on 18/5/2010, 15:15





¬ Note Post ¬Non mi aspettavo che qualcuno rispondesse così in fretta. Bene, vorrà dire che ci godremo una ruolata normalissima xD

Ah, per ovvi motivi, non farò cenni riguardo all'eventuale promozione a chuunin, anzi faò finta che, con tutta la storia del rapimento ecc., Takeshi non sia nemmeno a conoscenza dei risultati finali. Il che potrebbe essere comunque ragionevole. :sasa:


¬ Hero's Come Back ¬ II ¬Lentamente, passo dopo passo, Takeshi entrò nel perimetro del Villaggio. Probabilmente una musica epica, trionfale sarebbe stata ideale per quel momento, almeno secondo il suo punto di vista. Momento, però, destinato a sfumare; ma a questo si era già preparato. Mille volte aveva immaginato ciò che sarebbe successo quando avrebbe varcato quella soglia, eppure stavolta ciò che accadde riuscì a stupirlo.
Una voce, alquanto nota al giovane, risuonò nell’aria, accompagnata da un battito di mani evidentemente ironico. Ne era evidente il sarcasmo, non c’era nemmeno bisogno di impegnarsi a trovarlo. Scosse la testa e alzò lo sguardo, ma non per disperazione: era da lì che provenivano le parole che sentiva. Non riuscì a trattenere un leggero sorriso.
Di tutte le persone che potevano accoglierlo, proprio lui.
La figura che lo derideva era nientemeno che Fujio, lo stesso che aveva avuto come compagno fino a qualche giorno prima.
Strano. In qualche modo era felice di aver incontrato il ragazzo albino, piuttosto che altri. Si schermò dall’inusuale sole con la mano, così da poterlo guardare direttamente in volto.

Proprio non avevi nulla di meglio da fare, eh?
Che c’è? Forse preferivi vedermi entrare di nascosto? Indubbiamente sarebbe stata una bella scenetta. Piuttosto, anche tu sei sparito dalla circolazione per un pezzo, no? Chissà cosa è successo quando è toccato a te. Si erano almeno accorti della tua mancanza?


Aveva trascorso soltanto tre giorni insieme al giovane che aveva di fronte, eppure sapeva che avrebbe preso sullo scherzo anche le sue provocazioni. Era come se si fosse creato una sorta di legame tra i due. Forse l'essere stati forzati a collaborare, dopotutto, non aveva avuto un cattivo effetto.

 
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Giso
view post Posted on 18/5/2010, 19:27




CITAZIONE

Narrato
«Parlato»


Fece spallucce alla replica del coetaneo che forse si poteva quasi definire amico. In fondo avevano condiviso cose che trascendevano di molto il normale limite dell'amicizia; limite che si ferma ad una confidenza intima nel peggiore dei casi. Loro invece avevano combattuto assieme, ucciso assieme e soprattutto erano sopravvissuti insieme. Il solo ripensare a quei funesti eventi gli fece venire i brividi lungo la schiena. Con un balzo scese dalla guardiola per dirigersi verso l'altro genin che, al dire sarcastico del Senjuu, rispose con con un altro sarcasmo.

«Uhm... Non essere così egocentrico, mica ti aspettavo giorno e notte in attesa del tuo ritorno»



Disse sorridente rivolto all'altro facendo ancora spallucce come se parlassero del più e del meno; e forse a rigor di logica era proprio così. Il bello di essere vivi e liberi era ed è qualcosa d'incommensurabile che solo chi ne è privato può apprezzare fino in fondo. E purtroppo i due per un breve quanto intenso periodo di tempo ne erano stati privati.

«Quanto al tuo 'ritorno trionfale' non avresti fatto una figura più barbina di questa se fossi 'entrato di nascosto o cavolate del genere...



Fece cenno all'altro di incamminarsi verso la parte più interna del villaggio.

«Quanto al mio ritorno so solo che tu eri tutto preso dalla tua indecisione e quindi ti ho anticipato... sappi che ti ho fatto un favore... quattro ore nell'ufficio del Kage a fare un resoconto di questa robaccia...»



Scosse la testa, non sapendo neanche perché si stava spiegando a Takeshi.

 
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Xyz10
view post Posted on 19/5/2010, 20:51





¬ Hero's Come Back ¬ III ¬Dando prova della sua agilità da perfetto shinobi, il ragazzo balzò giù dalla sommità del trespolo sul quale si era appollaiato per assistere all’entrata del Fujiwara. Atterrandogli dinnanzi, il giovane proseguì la conversazione fatta perlopiù da sarcastiche frecciatine. Sembrava che si conoscessero da una vita, che fossero due amici che dopo lungo tempo si incontrano per caso al bar. Invece no, la loro relazione era durata appena quarantott’ore. Eppure non era così. I due avevano lottato insieme, avevano rischiato la vita insieme, avevano condiviso cose che i normali amici non immaginavano nemmeno. Ma nemmeno tra compagni di squadra ci si poteva vantare di ciò che era capitato a quei due. Solitamente non era così, almeno.

Le parole del genin completarono quell’abbozzo di sorriso che si era dipinto sulle sue labbra poco prima. Erano state settimane dure, le sue ultime: tra il viaggio in solitaria alla volta di Kawa, dove si era tenuta la Selezione, l’Esame stesso, e ciò che seguì poco dopo, non aveva mai avuto motivo di essere felice. Si stupì di essere ancora in grado di farlo.
Annuì alla muta proposta di Fujio di addentrarsi nel villaggio. Era davvero conveniente spostarsi, già della gente aveva cominciato ad osservarlo. Doveva ignorare ciò che gli stava attorno, ed era sicuramente meglio avere il supporto morale di qualcuno per avere una distrazione.

Quattro ore?

Disse, stupendosi del tempo perso in pratiche burocratiche, atte a dissolvere la nebbia che si era creata sul loro recente passato.

Immagino che abbiano voluto sapere tutto, per filo e per segno..
Non ti invidio affatto, sai? Non sono bravo con le parole, sicuramente avrei creato qualche casino.


Poi tacque per qualche secondo, gli spunti di conversazione iniziavano a scarseggiare. E di certo non voleva mettersi a ricordare Sakimori e compagnia bella, anzi stava proprio cercando di dimenticare, almeno, i momenti di smarrimento che aveva avuto in quei giorni.
Ripensando al capo villaggio e a tutte le suddette pratiche, un pensiero gli fulminò la mente. Chissà se il Senjuu ne era a conoscenza.

Ah, non è che per caso hai visto i risultati delle Selezioni dei Chuunin? Sai, con tutta “quella storia”, non sono più riuscito a saperne nulla.

Un qualcosa per rompere l’accenno di silenzio che si stava creando. Probabilmente non avrebbe mai nemmeno voluto conoscerne l’esito.


SPOILER (click to view)
Ovviamente dovrai rispondere che non lo sai :asd:
 
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Giso
view post Posted on 20/5/2010, 15:16




CITAZIONE

Narrato
«Parlato»


Camminando accanto all'amico, ormai lo si può definir così, il Senjuu ascoltò i commenti che Takeshi fece al suo dire di prima. Beh, Fujio aveva detto quattro ore in maniera puramente indicativa e, se poprio avesse dovuto essere onesto, avrebbe ammesso di aver aver gonfiato un po' la cifra fancendola quasi raddoppiare.

«L'ho notato... Ti fai prendere troppo dalle emozioni vecchio mio...»



Disse all'altro sempre con tono velatamente canzonatorio riferendosi alla poca dimestichezza di Takeshi con le parole. L'aveva notato veramente, aldilà di ogni qualunque sarcasmo in merito, durante la loro breve avventura nel Paese del Fuoco. Al momento clue di tutta la vicenda, quando misero le mani su Sakimori, il Fujiwara si era rivolto al povero, aggettivo utilizzabile solo ed esclusivamente in quel contesto, Sakimori lanciandogli parole intrise d'odio immotivato. Eclissando mentalmente l'argomento per non correre il rischio di pronunciarsi in merito e rivangare sepolti timori il genin s'infilò in un locale facendo muto segno all'amico di seguirlo.

«Selezioni dei Chuunin? Non sapevo che ne avevi preso parte...»



Il tono interessato sia all'argomento quanto alla tenue speranza di cambiare quell'argomento inespresso che aleggiava sui due.

«Comunque io non vorrei scombussolarti troppo ma... ehm... ti informo che anch'io ho avuto un ruolo più o meno da protagonista in 'quella storia' e che quindi sono appena tornato e non so minimamente dei risultati...»



Una sceneggiata inutile eppure doverosa per il Senjuu che sorridendo si sedette ad un tavolo del locale per ordinare la colazione.

 
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Xyz10
view post Posted on 24/5/2010, 17:35





¬ Hero's Come Back ¬ IV ¬
L’allegria quel giorno era diffusa a macchia d’olio, a Kirigakure. Seppur non fossero nemmeno le dieci del mattino, quel giorno le vie erano stracolme di vita. Rimase di stucco nel vedere la strada maestra del Villaggio così affollata, ma ciò che lo sorprese ancora di più furono le felici espressioni degli abitanti. Alcuni salutavano i conoscenti con radiosi sorrisi, i venditori urlavano a destra e a manca quasi fossero al mercato, i bambini giocavano e correvano in giro. Non capì il motivo di tanta eccitazione.

Ma che è tutto sto caos, oggi? Non sarà perché c’è il sole?

Tutto poteva essere, benché quell’ipotesi fosse praticamente assurda. Gli abitanti mutavano carattere in base al tempo atmosferico?
Rimase sconcertato da quella deduzione, tanto che fece appena in tempo ad accorgersi che il compagno gli aveva rivolto la parola.

Ah.. si’, vi ho partecipato qualche settimana fa. I dieci esaminandi erano praticamente tutti Konohani, con solo due della Sabbia e nessuno del Suono. Secondo me c’era sotto qualcosa.. Non ti pare strano?

Effettivamente qualcosa di anomalo c’era in quella storia, l’aveva notato anche una volta giunto al castello di Kawa. Ma probabilmente, andare a pensare a qualche intrigo politico fra la nazione ospitante e la Foglia era inutile. Forse era solo frutto della sua immaginazione.
Comunque, avrebbe evitato quell’argomento ben volentieri, dunque fu lieto che Fujio gli accennò di voler entrare in un bar.
I due si diressero fino al primo tavolo libero che trovarono, poi si sedettero per ordinare qualcosa da mettere sotto ai denti.
Takeshi si guardò intorno, leggermente incuriosito dal locale, che di certo non sembrava godere di buona fama, almeno dall’aspetto. Era un locale qualunque, con il solito arredamento: qualche tavolo qui e là, qualche sedia rigorosamente in legno, un lunghissimo bancone, dietro al quale stava il barista. Un uomo ben piazzato, probabilmente sulla quarantina dato il colore quasi grigiastro dei capelli, intento a servire i clienti, con un leggero abbozzo di soddisfazione sulle labbra. Probabilmente nemmeno lui si capacitava del “pienone”, se quella decina scarsa di persone si potesse definire tale, che aveva invaso la baracca. Avrebbe sicuramente fatto la giornata.
Analizzò con lo sguardo le persone lì presenti, tanto per ritrarne un identikit degli abituali clienti, ma non era affatto un impresa facile. Il bel tempo avrebbe scombussolato l’indagine. I suoi occhi indugiarono pochi secondi su gran parte di esse, ma fu una figura in particolare ad attrarre la sua attenzione.
Spalancò gli occhi, rimanendo quasi interdetto. Di certo non si aspettava di incontrarlo in un posto come quello.


¬ Note Post ¬
Sì, è proprio quello che pensate. Un'infamata. Ora il povero Giso dovrà rileggersi il mio bg per trovare colui che potrebbe corrispondere a quella descrizione. :sisi:
Però era l'unico modo per ridare un po' di vivacità a questa ruolata, sennò rimaneva piatta. xD



 
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Giso
view post Posted on 24/5/2010, 18:31




CITAZIONE

Narrato
«Parlato»
Parlato Altri


I due si sedettero dentro al locale che stranamente era più pieno che mai, per la gioia del proprietario. Stavano ad un anonimo tavolaccio di legno circondato da quattro sedie sempre di legno e discutevano dell'Esame di Selezione dei Chuunin al quale Takeshi aveva preso parte. Non disse se aveva vinto o qualcosa di simile.

«Evidentemente le donne di Konoha sono di facili costumi vista la quantità di ninja...»



Commento che ad uno che lo conosce abbastanza superficialmente sotto l'aspetto emotivo, come per l'appunto è Takeshi, potrebbe sembrare un semplice commento maligno indirizzato ad un altro villaggio ninja con il quale non si avevano rapporti di amicizia. In realtà il commento era velato di un antico odio non ancora sopito all'interno del Senjuu che, come mai aveva rivelato a nessuno, era nato a Konoha e vissuto lì per un po'. Riportando l'attenzione al presente il genin notò gli occhi sbarrati dell'amico che volgeva lo sguardo in una direzione alle spalle di Fujio. Questi girandosi impallidì a sua volta: Akihiro Hinaji, Chuunin di Kiri nonché sensei di Fujio Senjuu. Evidentemente, considerò questi, doveva essere una conoscenza di Takeshi poiché lo sguardo di terrore e sbigottimento che lanciò al Chuunin fu quello tipico di uno studente o ex-tale.

Tu! Ho sentito dire che hai fatto schifo alle Selezioni dei Chuunin... dovrei ucciderti qui sul momento...



Si era rivolto al Fujiwara che ovviamente non poteva più glissare sull'argomento, tant'è che Fujio cominciò a fissarlo avido.


CITAZIONE
Commento FinePost:
Chi la fa l'aspetti barbinello uuu

 
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Xyz10
view post Posted on 26/5/2010, 21:16





¬ Hero's Come Back ¬ V ¬
Non ci poteva credere, era impossibile. Con tutti i locali che c’erano a Kiri, proprio in quello dovevano entrare per rifocillarsi. Con tutte le persone che poteva incontrare, il Fato gli aveva riservato proprio lui. Quante probabilità c’erano?
Ma d’altronde, si sa, se c’è anche una minima possibilità che le cose possano andar male, sicuramente lo faranno. E stavolta era davvero successo.

Occhi freddi come il ghiaccio lo scrutavano, quasi come se volessero incendiarlo. Un biondo ragazzo dalla giacca verde si ergeva di fronte al tavolo al quale si erano seduti, una figura che conosceva sin troppo bene, purtroppo o per fortuna. Akihiro Hinaji.
Le parole che uscirono dalla sua bocca avevano esattamente il tono che si ricordava. Il suo timbro vocale era duro e serio, sembrava quasi che ogni sillabe pronunciata fosse troppo pesante per essere sopportata. E ciò che più lo affliggeva era che era tutto vero. Alle Selezioni aveva fatto schifo, lo sapeva. Forse anche la Prima Prova l’aveva superata per merito del ninja della Foglia. Non poté far altro che chinare il capo. Persino il suo orgoglio venne annichilito dalla predica del suo ex-maestro.
Non c’erano storie, non c’erano scuse che reggevano. Era un buono a nulla. Punto. Tutti i suoi allenamenti, tutto ciò che colui che aveva di fronte gli aveva insegnato, non era servito a niente. La posizione dalla quale lo fissava, cioè dall’alto verso il basso, stava a simboleggiare l’incommensurabile divario che c’era tra i due. L’allievo non avrebbe mai superato il maestro. Non di questo passo.

Le sue ultime parole furono quelle che più lo colpirono. Minacce di morte.
Deglutì in silenzio. Tentò di formulare una frase di senso compiuto, ma non gli venne granché bene.

Ma.. ma.. ho..

Lo sguardo del ragazzo, mentre rialzava la testa per rivolgersi allo shinobi, incrociò per un attimo quello del Senju. Le sue labbra si erano incrinate, formando un abbozzo di ghigno. Evidentemente anche lui voleva sapere. Dopotutto, aveva cercato di restare sul vago, sin’ora, di cambiare sempre argomento. Poi ebbe un flash. Un qualcosa che, forse, lo avrebbe risollevato da quella misera situazione.

Ho contribuito alla cattura di un boss mafioso che avrebbe potuto danneggiare il commercio del Villaggio! Questo non conta niente?!

Cercò gli occhi del compagno, nella speranza che potesse testimoniare a suo favore. Non che fosse sicuro che l’avrebbe fatto, ma sostenere quello sguardo era cosa davvero impossibile per chiunque.


 
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Xyz10
view post Posted on 31/8/2010, 20:18





¬ Note ¬ Scusami Giso se ti rubo il turno, ma è necessario che l'incontro con Akihiro vada in un certo modo, e visto che tu non posti da mesi, ho risolto così. Per farla breve, in questo modo mi assicuro un Sensei On Gdr per l'Innata. Così trasformo una situazione scomoda in una in mio vantaggio. XD

Ah, comunque la ruolata a colpi d'infamate non termina qui, ho scritto che esco dal locale. Quando vorrai continuare, o se qualcun altro volesse aggiungersi (vedi regole primo post), potrai farlo normalmente. :smile:

¬ Legenda Aggiuntiva ¬ Parlato Akihiro
Parlato Altri

¬ Hero's Come Back ¬ VI ¬
La scenata in corso nel piccolo locale aveva attirato l’attenzione di tutti i presenti, che immediatamente avevano smesso di conversare allegramente e si erano fatti seri, forse per tentare di capire quale fosse il motivo di tanta confusione. Non che quel bar – o qualunque altro bar a Kirigakure - fosse avvezzo da litigi e trambusti vari, anzi. Si poteva benissimo dire che senza la solita litigata serale, forse complice qualche bicchiere di troppo, ci si sarebbe addirittura annoiati. Ma d’altronde, considerato l’abitante tipo del Villaggio della Nebbia, si poteva facilmente concludere che azzuffate e scazzottate erano all’ordine del giorno, con o senza superalcolici. Ma quella volta, persino il barista – ormai quasi abituato a vedersi distruggere il mobilio - sembrava aver assunto un’espressione preoccupata, e probabilmente era per due evidenti motivi. Primo. Erano le dieci del mattino scarse, non aveva servito alcolici a nessuno dei due litiganti, dunque non era quella la causa del diverbio. Secondo elemento, che forse era quello che più incuteva timore al proprietario, era che uno dei due, quello in piedi, portava la classica giacca verde dei chuunin. E un ninja avrebbe potuto disfargli il locale in pochi secondi, se avesse perso il lume della ragione.

Lo spirito di Takeshi stava iniziando ad infuocarsi. La sua ultima frase avrebbe dovuto portare Fujio dalla sua parte, invece sembrò non ottenere risultati: il ragazzo si limitava ad osservarlo, impaziente di scoprire qualcosa che avrebbe potuto rinfacciare all’amico. L’espressione del maestro, invece, non era minimamente cambiata. Lo fissava, sprezzante d’ira, forse, più che d’odio, gli occhi glaciali puntati su quelli dell’ex studente. Soltanto quello sguardo ipnotico era sufficiente per fargli la predica, non erano necessarie parole. E Akihiro forse lo sapeva, ecco perché infieriva.

Mi è giunta una voce simile, è vero. Eppure io so che eravate in quattro, due Konohani e proprio voi due qui presenti. E vorresti farmi credere di aver fatto tutto da solo? Con le capacità che hai dimostrato di avere in sede di Esame, saresti già dovuto morire! Vorresti farmi credere che tu, Fujiwara, hai collaborato alla pari con un Uchiha, un Nara ed un Senjuu, tre tra i più famosi clan del nostro mondo? Sei semplicemente stato d’intralcio!

Era come se ogni parola fosse un pugno nello stomaco. Non riusciva a sostenere quegli occhi e contemporaneamente a resistere a tali frasi, era impossibile. Chiuse gli occhi, sentiva il sangue ribollire nelle vene. In pochi secondi perse la testa. Si alzò in piedi, di scatto, urlando.

Se davvero è deluso per il mio risultato, perché non mi allena nuovamente?! Perché non si offre di correggere gli errori di uno dei suoi studenti?! Non ne è capace, forse?! Oppure teme che possa diventare più forte di lei?

Per la prima volta, il genin vide l’espressione del sensei mutare. Poteva giurare di aver visto una scintilla tra il gelo dei suoi occhi. La contro-risposta di Akihiro fu rapidissima: alzò entrambe le mani verso il vecchio allievo, afferrandolo per il bavero.

Ficcatelo bene in testa, moccioso. Non sarai mai al mio livello, e tantomeno migliore di me. Vuoi che ti alleni di nuovo? Bene, sarà fatto. Domani, ore nove, Campo di Allenamento 13. Vedi di essere puntuale, odio perdere tempo. Se t'impegnerai, forse, non ti ucciderò.

Il biondo mollò la presa e poi, rivolto uno sguardo anche all’altro giovane lì presente, si voltò e sparì in una nuvola di polvere.
Ora tutti lo scrutavano. Qualcuno mormorava con timore il nome del chuunin appena congedatosi, qualcun altro sembrava felice che la scaramuccia fosse terminata. Abbassò lo sguardo, rivolgendosi a Fujio.

Andiamocene.

Non attese nemmeno una risposta, e si incamminò verso l’uscita. Quell’incontro gli aveva fatto passare persino la fame. Fu quando passò di fianco ad un gruppo di persone che confabulavano sottovoce, che uno di essi gli rivolse la parola.

Mi sa che l’hai fatto incazzare, amico. Hehehe..

Lo fissò con tanta intensità da incenerirlo. Il ghigno sarcastico svanì dalla sua bocca con tanta velocità che quasi non se ne accorse. Poi giovane uscì dal locale.
 
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9 replies since 17/5/2010, 18:41   168 views
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