Riflessione, L'inizio della storia

ra un giorno come un altro a Kiri. Nell’aria risuonavano le grida dei bambini che giocavano per la strada, felici e spensierati, tirava un vento leggero, che sembrava sfiorasse il viso dei passanti, come il bacio di una madre che porta via l’infelicità e le ingiustizie del mondo. Sembrava che quel vento funzionasse veramente con la gente di Kiri: ovunque si potevano vedere facce sorridenti e pessone felici. Ovunque, tranne che sul viso di un giovane.
Zoro, un ragazzo di Kiri, passeggiava per le vie della città: pensoso e irrequieto, stava aspettando l’inizio dell’accademia e fremeva dalla voglia di cominciare, ma nello stesso tempo pregava che la scuola non sarebbe mai iniziata: aveva paura di sbagliare, di commettere errori, come ha sempre fatto, e di dare un ulteriore delusione alla propria famiglia, ma questa volta sapeva che non gliela avrebbero perdonata.
Infatti, da quando ha deciso di iscriversi all’accademia, tutti gli occhi della famiglia Roronoa sono puntati su di lui, come gli occhi del giudice guardano l’imputato, si sentiva sotto pressione e persino sua madre, Akiko Koga, non lo proteggeva e lo difendeva più come prima, al contrario lo sgridava con foga e rabbia che mai.
Pensava alle parole del padre Non farai mai nulla di buono nella tua vita! Solo danni su danni! E quelle della madre Avevamo fiducia in te ma ci sbagliavamo! Cosi, con quelle frasi che non volevano uscire dalla sua testa cominciò a correre e a piangere. E corse tanto, tanto, fino ad arrivare ad un lago subito fuori Kiri.
Era un posto poco frequentato, circondato da alberi immensi e maestosi: sembrava lo stessero fissando e lo stessero consolando. Cosi, si lasciò cadere sull’erba, sotto ad un olmo: rimase immobile e inizio a sentire il vento tra le foglie, l’acqua cadere giù dalla cascata e gli uccelli cinguettare a più non posso: era in pace con il mondo e senza aprire bocca si addormentò.

Edited by Zoro_Roronoha - 31/5/2010, 20:47