| Dirge |
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CITAZIONE Caro ragazzo, mi spiace che l'avventura del tuo Pg sia finita qui, con me. Il fatto è che il tuo Uchiha mi ha ispirato morte sin dal momento in cui hai postato la scheda, e ancor di più quando hai stilato il post in Naruto World. Non è nulla di personale, anzi, gradirei che continuassi a ruolare in questo Gdr per poi sfidarti davvero. Ho dovuto killarti il Pg perché questo gesto risulta esere una carta fondamentale per la fuga, oramai prossima, di Mitsurugi, era un'occasiona troppo ghiotta. Dunque, mi ripeto, non lasciare il Gdr dopo la morte del tuo primo Pg, hai ancora tanto da imparare e potrai divenire un buon player.
"Show must go on!"
Anelare all'immortalità. Questo è il desiderio più goloso insito nell'essere umano. Questo bramare al “continuo”, questo “non” arrendersi alla palese evidenza, alla suprema verità. La paura è la scaturigine di certe presunzioni, questi utopici sogni irrealizzabili corporalmente. Stupidi, questa la vasta cerchia unita sotto un pensiero tanto terreno quanto divino. Non capiscono che si può rimanere immortali non con un miracolo, non con una magia, no! L'Immortalità viene conquistata durante il breve tratto di percorso, meglio definito come vita. Esattamente! Le nostre gesta, il vigore con il quale ci si batte per la proclamazione di ideali unici nel loro genere, fatto questo, dopo essere morti materialmente, si continua a vivere nelle menti della gente. Dunque l'immortalità è conquistabile, ma non è detto sia facile, anzi.
Sulle noiose strade del villaggio della foglia camminava con andatura incantata una figura molesta. Mitsurugi Uchiha, questo il nome dell'immortale. Un fiore sbocciato d'inverno. Solo lui, l'unico, il migliore, l'indomabile antieroe della realtà. Soffiava una debole brezza, capace nonostante tutto di far smuovere la nera casacca del ragazzo. Era leggero quel giorno, non aveva molti pesi addosso. Non aveva voglia di equipaggiarsi interamente quel dì, aveva deciso di viaggiare con un unica arma, la sua preferita, sacra quanto le sue divinità, la sua Katana. Ancora una volta non sapeva che fare, quel villaggio era talmente monotono, e di certo non aveva voglia di recarsi dall'Hokage per farsi assegnare una missione, lui non accettava ordini. L'accademia, proprio quella struttura, il nido delle piccole bestiole, sulle quali troppa gente ripone fiducia. Uno stupido edificio dove viene regalato uno emblema di ferro privo di valore. Fino ad allora l'Uchiha non aveva conosciuto nessuno degno di ricoprire la sua analoga carica. Dunque era quello il posto designatoli dalla sorte, dal caso. Avanzò, decise di andare a prendersi gioco di qualche studentello alle prime armi. Quindi si apprestò a varcare il portone principale, trovandosi in un secondo tempo all'interno di uno angusto corridoio monocolore. Molto silenzio. Quella giornata non era animata dal chiasso quotidiano, probabilmente, inconsapevole, si era ritrovato nel bel mezzo di un giorno festivo. Una smorfia seccata si trasfigurò sul suo volto, chissà che da un momento all'altro avrebbe dato di pazzo, distruggendo parte di quell'edificazione. Tutto d'un tratto il suo udito venne attratto da alcuni passi, uniti a semplici borbottii, dunque gettò l'occhio in lontananza, rendendosi conto che due uomini erano in procinto di recarsi all'interno di una stanzina, sulla sua sinistra. Mitsurugi non perse tempo e si diresse proprio in quel punto. Trascorsero pochi secondi sino a quando sbucò alle spalle di quei due, che, nel frattempo, si erano già introdotti all'interno della camerata. «Radasu, Kamichi, cosa sta succedendo?», affermò gelido l'Uchiha. «Ohh, che paura che mi hai fatto, evita di sbucare così all'improvviso, ragazzo. Comunque, non ti preoccupare, nulla di importante. Ci sono questi due ragazzi che sono interessati a frequentare l'accademia, dunque io e Kamichi ci siamo apprestati a raggiungerli per fornire loro una breve spiegazione riguardo quello che sarà il loro futuro nel caso intraprendessero questa strada», rispose, dopo essersi voltato di scatto, Radasu. «Perché non sono accompagnati dai genitori?», asserì il giovane. «Sono venuti di loro spontanea volontà, molto probabilmente i genitori non sanno nulla di questa visita. D'altro canto sono venuti solamente a chiedere informazioni», concluse l'uomo. «Facciamo una cosa, voi portatevi nel vostro ufficio il ragazzo a destra, penserò io, in questa stanza, a rispondere alle domande del ragazzino di sinistra, dopodiché lo riaccompagnerò a casa», affermo con un falso tono di gentilezza il sanguinario. «D'accordo, credo sia una buona idea. E così sia, grazie Mitsurugi!», disse Radasu. A quel punto, quest'ultimo, seguito da Kamichi, dopo aver fatto un cenno di capo al ragazzo di destra, uscì dalla stanza, diretto alla rampa di scale posta alla fine del corridoio, con l'intento di salirla per giungere nel suo ufficio. Erano rimasti soli in quel piccolo locale, Mitsurugi Uchiha e il bambino. Quel posto era davvero piccolo, così semplice da far schifo: pareti di un giallo logorato, una sedia al centro della stanza, sulla quale era appollaiato l'altro, e una finestra dietro questa. Essa dava direttamente al bosco, non era una novità che la struttura dell'accademia fosse alquanto ambigua e confusionaria. Nel perimetro di questa, il buco nel quale erano racchiusi i due risultava parecchio isolato rispetto all'ambiente vivo della scuola, ove, tra l'altro, si trovavano le aule per le lezioni ed i vari campi d'addestramento. Cosa aveva realmente nella testa il bellico? Scontato, aveva sete di sangue. Dunque attese che i passi si fecero lontani e, con un piccolo calcio, fece chiudere la porta alle sue spalle. Il bambino era seduto ad esattamente due metri dalla sua sagoma, molto vicino. Impassibile era lo sguardo dell'Uchiha, come sempre. Decise di muoversi, portandosi ad un metro dal ragazzo, mentre, da sotto la grande casacca, occultato ovviamente, come sempre, fece scivolar la sua unica spada nella manica destra, tenendola ancor velata. Prese a fissare l'altro, e tutto d'un tratto i suoi occhi si tinsero di rosso, ma neanche il tempo di ricevere qualche apprezzamento da quello, oppure far si che egli emettesse una sorta di verso, che, nel momento in cui quella pozza di sangue pervase appieno il suo recipiente, fece scattare fuori la Katana, tentando l'affondo violento al cuore. Un brusco quanto elegante e raffinato movimento di polso in parabola rettilinea con tanto di effetto sorpresa, e facendo ricorso ad una delle tante peculiarità del suo potere diabolico, la preveggenza. In tal modo avrebbe agito direttamente nella traiettoria di schivata avversaria, lasciando inevitabilmente il moccioso senza speranza di salvezza, considerando oltretutto l'aggravante della sua posizione svantaggiosa: seduto su di una sedia con limiti di movimento dunque. Sarebbe stato un omicidio rapido, freddo, silenzioso. D'altronde l'assassino era un esperto in quel campo, nessuno avrebbe udito rumori o lamenti inerenti a quell'ambito, poiché la vittima non avrebbe neanche avuto il tempo di aprir bocca. Cosa ne avrebbe fatto, l'Uchiha, del corpo esanime? Facile, egli aveva calcolato tutto, quella finestra era la via. Esattamente, dopo aver pulito, con dei vestiti, le traccie di sangue sulla base lurida della camerata, e ne avrebbe avuto il tempo data l'inesistente presenza di Shinobi nelle vicinanze, avrebbe afferrato la carcassa del ragazzino, ponendosela sulle spalle, per poi uscire dalla finestra, inoltrandosi silenziosamente nella foresta, ove avrebbe riposto la vittima. Come se ne sarebbe liberato? L'avrebbe bruciata, producendo un piccolo rogo, oppure mutilata in piccoli pezzi e poi data in pasto alle bestie feroci, o ancora in pasto a se stesso, ovviamente dopo averlo derubato interamente. Tutto sarebbe dipeso dalla follia del momento.
| ~Status: Grado: Genin Energia: Verde Chakra: 190/200 Condizione Mentale: Gelido Condizione Fisica: Illeso Consumi:- 10 [Attivazione Sharingan] Recuperi:- Slot 1/2:- Techiche 1/2:-
Sharingan Attivazione: Ci si concentra sui propri occhi irrorandoli di energia (Consumo di Chakra: Basso). Il colore degli stessi varierà da quello originario a rosso intenso, e ad affiancare la pupilla appariranno uno o più "tomoe". L'abilità dura fino all'esaurimento del chakra del ninja che esegue la tecnica oppure al rilascio della tecnica stessa. Mantenere attivo questo potere costa una quantità di chakra per ogni turno in cui rimane attiva (escluso il primo). [Attivare lo Sharingan conta come Tecnica Base]
Bonus:- Riflessi aumentati. Malus:-
~Armi ed Equipaggiamento
Katana 1/1
Sacche Porta Oggetti/Porta Shuriken 3/3 Custodia Porta Armi 1/1 *Note= Le altre armi, come specificato nel post, Mitsurugi le ha lasciato volontariamente a casa. L'ho fatto perchè questo topic, secondo i miei ragionamenti, dovrebbe essere collocato prima degli Esami Chuunin, e dato che nel corso di questi Il mio cucciolo ha ucciso un altro Pg, rubandogli le armi, non volevo creare troppe complicazioni. |
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