† Lost in my mind ||, Cercasi sfidante.

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,Natsu,
view post Posted on 20/12/2009, 10:00




Nomi: Natsu Inuzuka vs ???
Gradi: Genin vs Studente/Genin
Eenergie: Gialla Vs Bianca/GIalla
Villaggi: Konoha Vs ???
Luogo dello scontro: Area addestramento n. 44 Foresta della morte. Area di 80 metri quadrati. L'intera area dello scontro è cosparsa di alberi ognuno distante dall'altro di circa 2 metri. Ci sarà molto più spazio combattendo sopra gli alberi, sui rami.
Temperatura e Ora: 10 e 45 della mattina, temperatura di 21 gradi centigradi.
La luminosità all'interno della foresta è simile a quella emessa da una decina di candele nel buio più totale. Si possono distinguere le sagome a 6 metri di distanza, non si possono vedere le ombre, poichè confuse con quelle degli alberi, il suolo è composto da erba alta fino a metà polpaccio, ciò significa che al movimento si farà rumore.
1 Post di presentazione, 4 Post di combattimento, 1 Post di conclusione.
Non sarà possibile morire.


CITAZIONE
Schede:
- Natsu Inuzuka
-

 
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tom93f.mk
view post Posted on 22/12/2009, 13:26




Nome: Sanji Mugiwara
Grado: Studente
Energia: Bianca
Villagio: Konoha
Lnk scheda: Scheda
 
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tom93f.mk
view post Posted on 26/12/2009, 22:33




CITAZIONE
Narrato
"pensato"
-parlato-

POST DI PRESENTAZIONE- Sanji Mugiwara



Parlando con suo padre, qualche giorno prima, Sanji aveva scoperto l' esistenza dei campi pratica, che i ninja del villaggio usavano per esercitarsi e allenarsi.
“Se sono un vero ninja”, pensava, “dovrei saperne di più, e recarmici anche io!”.
Così, nei giorni successivi, indagò su questi campi pratica, e ne scoprì la collocazione, le caratteristiche e il numero. In particolare, lo affascinava parecchio il campo pratica 44, uno dei più ostici, difficile da attraversare persino per un chunin.
“Che cosa aspetto? Domani andrò subito a vederlo! Dev'essere estremamente eccitante...si, c' è il piccolo sconveniente del rischio di morte, ma dovrò abituarmici, se diventerò un ninja”.

Così, il giorno dopo, attorno alle 9.00 di mattina, prese le sue armi e si recò alle cancellate del campo pratica 44.
“Bene, ci siamo. Ora entro e avanzo fino all'edificio situato al centro dell'area.”.
Si voltò, guardando, forse per l' ultima volta, il villaggio. Valeva la pena avventurarsi in un luogo così denso di insidie con un' esperienza praticamente pari a zero? Non che la morte lo spaventasse, però sarebbe stato un peccato morire così giovane, senza nemmeno essere diventato un ninja.
“Oh, ma cosa stai pensando? Perché dovresti morire?”.
Determinato e sereno, Sanji si inoltrò nel campo pratica 44.

Erano pressoché le 10.45. Sanji avanzava senza sosta da molto tempo, saltando da un ramo all'altro. Stranamente, gli unici pericoli incontrati erano stati serpenti e animali di media taglia, che non aveva avuto difficoltà ad allontanare, correndo molto veloce. Tuttavia, in quell'intricato labirinto di rami e tronchi era estremamente difficile procedere, e non aveva fatto molta strada dall'inizio della sua avventura. Gli alberi impedivano alla luce di passare e illuminare bene il terreno, e la visuale del ragazzo era molto limitata, anche se con il tempo si era leggermente abituato all'oscurità. Riusciva, quindi, a distinguere le sagome a sei metri di distanza. L' erba del terreno era molto alta, e faceva rumore se qualcuno vi camminava sopra. La temperatura, unico fattore favorevole, era sui
20° C. Sanji si fermò per fare una pausa.
“Questa camminata è sfiancante”.
Ad un tratto, Sanji si alzò di scatto. Aveva sentito un rumore, un fruscio improvviso, proveniente dalla sua destra. Guardando non vedeva la persona o la cosa che avesse potuto produrre il suono, ma lui era attentissimo, pronto a percepire con tutti i sensi la presenza di qualche pericolo. Il fruscio si avvicinava. Piano piano, a circa sei metri, si delineò una figura: era un essere umano. Sanji si rilassò. Con voce più serena disse:
-Ehi! Tranquillo, sono un essere umano! Non attaccarmi, non ho intenzione di farti del male! Mi chiamo Sanji Mugiwara, sono un aspirante ninja di Konoha! Tu chi sei?-

CITAZIONE
Grado: Studente
Energia: Bianca
Chackra: 50/50
Condizione mentale: Rilassato dopo un momento di tensione, allegro, curioso
Condizione fisica: Buona (nessuna ferita o dolore)
Equipaggiamento svelato: /

COMUNICAZIONI: A te la parola. Posta quando vuoi: essendo noi in piene vacanze, non mettiamo limiti di tempo. Buon divertimento e buon combattimento e, già che ci siamo, buon proseguimento di vacanze.

 
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,Natsu,
view post Posted on 4/1/2010, 13:00




I'm absolutely crazy about it!



Place: Konohagakure's forest.



Le prime luci del mattino spuntavano all’orizzonte, mentre le fredde stelle notturne andavano scomparendo insieme alla pallida luna che aveva illuminato con la sua fioca luce quell’angolo di mondo. Le nuvole prendevano mille tonalità di colori, e le ombre, che fino a pochi attimi prima erano le protagoniste indiscusse della notte, andavano via via scomparendo lentamente, lasciando spazio ai piccoli uccellini mattinieri che canticchiavano per allietare il risveglio di tutti coloro che dovevano intraprendere la loro giornata fin da quelle prime ore del mattino. Mentre la grande parte della popolazione del villaggio della foglia preferiva rimanere sotto le coperte, c’era sempre quel qualcuno che osava trasgredire questa sorta di rituale, secondo il quale tutti quanti dovevano dormire fino ad una certa ora; quel qualcuno che faceva rumore nella più totale quiete, quel qualcuno che spuntava sempre nei momenti meno appropriati, ovvero la giovane promessa dell’ ormai scomparso clan Inuzuka. I radiosi fasci di luce si riflettevano sulla brizzolata chioma, e i suoi occhi, del medesimo colore del cielo, scrutavano in ogni dove, alla ricerca di qualcosa che egli stesso non conosceva.

«Fokushi, per l’allenamento di oggi, non ti andrebbe di farlo nella foresta della morte?»


Disse il giovane ad una figura che si trovava proprio affianco a lui.

«Non so…Non mi piace molto come posto in se.»



Disse una voce nella sua mente. La figura abbaiò. Era un cane, o meglio, così pareva, ed era il fidato compagno animale del giovane pupetto degli Inuzuka.

«In quel luogo aleggia un aria di morte, non mi piace come luogo. Mi da il senso che la mia vita sia aggrappata ad un filo.»



Disse nella mente del ragazzo in tono preoccupato.

«Non temere, finché ci sono io puoi stare tranquillo. Poi chissà, magari ti diverti nella foresta.»


Esclamò il giovane con tono divertito, come se provasse un qualche piacere perverso al pensiero di avventurarsi nei meandri più bui della foresta.

I due camminarono a lungo, intanto le ora passavano e il sole continuava a scaldare quella porzione di territorio, tuttavia la temperatura era abbassata da un venticello che fischiava tra gli alberi, facendo quel rumore così sinistro che accapponava la pelle. I tronchi degli alberi avevano perso ormai da molto tempo la loro tonalità di marroncino, bensì erano neri, come se fossero stati bruciati, fatto sta che al giovane pupetto sembrava di vagare in una coltre d’ebano, e solo grazie a qualche spiraglio di luce si potevano distinguere le informi sagome degli alberi. Sopra alle loro teste una cupola di foglie verdi, che tuttavia più verdi non erano, poiché anch’esse pareva che stessero per andare inesorabilmente in contro ad una morte lunga che avrebbe spogliato completamente i tenebrosi alberi; sopra ai rami decine di lucette gialle a coppie di due scrutavano il ragazzo e il suo amico animale, ed emettevano strani versi, alquanto inquietanti, per poi svanire nelle più profonde tenebre di quella arcana foresta.

«Spero proprio di trovare uno spiazzo erboso illuminato, sennò giuro che me ne torno a casa.»


Continuava a ripetere incessantemente Fokushi, che era terrorizzato da tutto ciò che i suoi piccoli occhietti neri incontravano.

I bracci forti degli alberi sembravano incurvarsi verso di loro e gli incavi sui tronchi facevano cadere chiunque li guardasse in una specie di illusione ottica, e da ogni dove si sentivano rumori particolarmente inquietanti quali ululati, sibili, grugniti, poi ancora sibili.
L’odore di putrefazione proveniva da ogni parte, ma più precisamente dalla loro destra, un tanfo simile non lo avevano mai odorato, tanto che Fokushi, spaventato a morte da quel fetido puzzo saltò dentro al cappuccio del ragazzo, emettendo guaiti e lamenti. Lentamente quel nauseabondo odore uscì dal campo d’azione dei loro nasi, mentre nella bocca del giovane si stava formando sempre più quel insopportabile odore dell’insoddisfazione e della delusione. Un gusto amaro, che accompagnato da quel luogo raccapricciante, porta lentamente all’incessante desiderio di essere attaccato da qualcosa, qualsiasi cosa essa sia, purché gli impedisca di procedere con il suo cammino. Trovava quel percorso troppo facile, e desiderava ardentemente di svoltare all’interno di qualche meandro buio della foresta, tuttavia i suoi pensieri erano rivolti al piccolo animaletto la cui vita gravava sulle sue spalle, e fu solo questo il motivo che gli impedì di intraprendere una spericolata avventura con il pericolo di perdersi perennemente all’interno di quella enorme foresta nera. Una cosa differente però cominciò a prendere forma dinnanzi ai suoi occhi. Una sagoma umana, e sperando che fosse un nemico da affrontare, si diresse a passo lanciato verso essa, non preoccupandosi di non far rumore. E proprio qui sbagliò, poiché il ragazzo di fronte a lui, perché dalla voce si capì subito che era un ragazzo, parlò.

«Ehi! Tranquillo, sono un essere umano! Non attaccarmi, non ho intenzione di farti del male! Mi chiamo Sanji Mugiwara, sono un aspirante ninja di Konoha! Tu chi sei?»



Le uniche parole alle quali il giovane dalla chioma albina fece attenzione furono: aspirante ninja di Konoha. Il resto non gli importava. Con chi avesse a che fare non gli interessava, l’importante era trovare qualcuno con cui combattere, o meglio, allenarsi, e sperava con tutto se stesso di averlo finalmente trovato. A causa della luce soffusa proveniente da qualche piccolo spiraglio, il giovane ebbe la possibilità di capire solo due cose dell’aspetto fisico di colui che gli si poneva davanti, ovvero la chioma bionda, e l’altezza, che pareva più o meno simile alla sua.

«Bene Bene. Uno scolaro a quanto pare. Be piacere il mio nome è Natsu, esponente del clan Inuzuka. Vorrei prima sapere per quale motivo sei qui, e se non ti dispiace, vorrei anche allenarmi un po’ con te. Una cosa che potrebbe giovare ad entrambi, non pensi?»



Esclamò il ragazzo degli Inuzuka, che non vedeva l’ora di fronteggiarsi con quel giovane ragazzo, per mettere alla prova le proprie capacità.



CITAZIONE
Gli stats li inserirò a partire dal mio prossimo post.
Auguro al mio avversario buon combattimento.
 
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tom93f.mk
view post Posted on 8/1/2010, 22:53




CITAZIONE
Narrato
"pensato"
-parlato-

POST DI COMBATTIMENTO N° 1- Sanji Mugiwara

Mentre parlava, Sanji esaminò meglio il suo avversario, ma le uniche caratteristiche che riscì a carpire furono l' altezza grosso modo simile alla sua, la capigliatura stranamente candida e il fatto che non fosse completamente da solo: proprio da lui, infatti, si sentiva abbastanza chiaramente, nel grande silenzio, un rumore sommesso simile ad un ringhio, intervallato, talvolta, da qualche guaito; era probabile, da quei versi, che la bestia, probabilmente attaccata in qualche modo alla schiena del suo padrone (non sapeva come, in quanto non era in grado di vederla), fosse un cane, o qualche essere simile.
Dopo aver pronunciato quelle parole, Sanji attese la risposta dell'uomo di fronte a lui. Era tranquillo, ma stava comunque attento: non conosceva nulla di quel ninja (aveva intuito il fatto che si trattasse di un ninja dal fatto che si trovasse in quel posto), che avrebbe potuto benissimo, per quanto ne sapeva, attaccarlo improvvisamente. Tuttavia, il ragazzo (che era un ragazzo lo capì dalla voce) rispose in tono eccitato ma non aggressivo:
-Bene Bene. Uno scolaro a quanto pare. Be piacere il mio nome è Natsu, esponente del clan Inuzuka. Vorrei prima sapere per quale motivo sei qui, e se non ti dispiace, vorrei anche allenarmi un po’ con te. Una cosa che potrebbe giovare ad entrambi, non pensi?-
Nella testa di Sanji si affollarono una marea di pensieri.
“Calmati e organizza la tua mente!”, pensò fra sé se sé l' aspirante ninja, “Dal modo in cui ha detto che a quanto pare sono uno scolaro, direi che è di rango superiore, e dunque sarà un ninja professionista, come ci si aspetta da qualcuno che si avventura qui. Ha detto di essere un esponente del clan Inuzuka, dunque è un abitante di Konoha; per di più, ho la conferma che quel rumore che sento già da prima sono i versi di un cane, di dimensioni abbastanza ridotte, a giudicare dal fatto che non posso vederlo ma che è estremamente vicino al suo padrone, probabilmente attaccato alla sua schiena, magari raggomitolato in una sacca o qualcosa di simile. Non ha intenzione di attaccarmi per uccidermi, come si evince dalla proposta di allenarsi insieme che mi ha fatto. Direi dunque che, visto che sono venuto qui per fare esperienza, posso soddisfare il suo desiderio, ma stando sempre molto cauto. Morire qui sarebbe sconveniente.”.
Sanji, dopo aver analizzato la situazione, si sentiva un po' più tranquillo.
-Accetterò la tua richiesta, Natsu. In effetti, sono venuto qui per allenarmi, e trovare un avversario con molta più esperienza di me, un ninja già promosso all'accademia, se non erro, e per di più che impiega un compagno animale, un cane, per combattere, è stata veramente una fortuna. Non credere che io sia stupido a rivelarti ciò che ho scoperto di te: credo soltanto che, oltre al fatto che tu già avrai sospettato del fatto che io abbia già intuito queste cose, mi sarà più utile combattere in condizioni sfavorevoli, scoprendo momento per momento nuovi elementi solo durante il corso della battaglia, e non prima. Ci alleneremo insieme, dunque, niente da ridire. Ti porrei solo una richiesta: visto che sei più forte di me quasi di sicuro, non uccidermi, se puoi; prima di andare all'altro mondo, infatti, mi piacerebbe godermi un po' la vita terrena, visto che dopo probabilmente non c' è nulla. Detto questo, possiamo cominciare. Non attenderò che tu faccia la prima mossa. Iniziamo!-
Il giovane era eccitato: quello era il suo primo vero combattimento! Ma improvvisamente gli venne un dubbio: era sicuro di voler dare inizio alle danze per primo, con quella poca esperienza che possedeva? Probabilmente la sua tattica, qualunque fosse quella che avrebbe escogitato, sarebbe stata facilmente anticipata da un ninja già promosso all'accademia, in quanto abbastanza banale e da principiante. Fatto questo ragionamento rapidissimo, il giovane cambiò idea: era meglio lasciare l'attacco al giovane avversarrio e porsi solo in condizioni un po' migliori per lottare sfruttando meglio le sue poche capacità al momento opportuno. Non si contraddisse ad alta voce (dunque non dichiarò di voler concedere la prima mossa), però, ma solo nel pensiero: la sua affermazione precedente (“Non attenderò che tu faccia la prima mossa.”) gli sarebbe stata utile. Il ragionamento intero era durato in realtà molto poco, su per giù tre secondi, il tempo in cui, l'avversario avrebbe pensato, Sanji avrebbe potuto escogitare una prima tattica. Rapidamente, Sanji prese un Kunai, come per lanciarlo, e proprio nel momento in cui avrebbe dovuto scagliare il dardo, fermò improvvisamente il movimento e saltò verso un ramo alto circa tre metri, posto alla sua sinistra, sfruttando una sporgenza di un tronco dietro di lui posta a un metro e mezzo come appoggio per affrontare il salto, abbastanza, forse troppo, alto per un balzo unico. Confidava nel fatto che il suo avversario sarebbe caduto nel tranello, perché un attacco frontale con un kunai era abbastanza tipico, presumeva, come inizio di combattimento per uno studente, e anche perchè l'Inuzuka si sarebbe probabilmente ricordato della precedente dichiarazione di attacco di Sanji (“Non attenderò che tu faccia la prima mossa.”). Salito sul ramo, sempre osservando il nemico, si posizionò, rivolto verso di lui, che si trovava a circa sei metri di distanza (il salto non aveva allungato di molto le distanze in realtà), ovviamente più in basso, in posizione di difesa, impugnando il kunai che aveva impiegato per la finta. Così attese la mossa dell'avversario, immobile e teso come una corda di violino, pronto a proteggersi, schivare o contrattaccare.

CITAZIONE
Grado: Studente
Energia: Bianca
Chackra: 50/50
Condizione mentale: Contento, esaltato, concentrato sull'imminenete offensiva dell'avversario
Condizione fisica: Buona (nessuna ferita o dolore)
Equipaggiamento svelato: 1 kunai

COMUNICAZIONI:
-Ho scritto che sentivo i guaiti sommessi del cane forse un "bastardamente"...però tu non hai mai detto che il cane ha smesso di guaire, mi dispiace XD
-Il fatto che il cambiamento di idea sia avvenuto in tre secondi circa, spero concorderai con me, è possibile in quanto nello scritto è descritto minuziosamente, ma nella realtà virtuale del gioco è improvviso e repentino (cosa che ho precisato nel testo con l'uso iterato di parole simili a improvvisamente o rapidamente).
-Il salto, in quanto alla fine attua un movimento solo in vericale e a sinistra, non indietro, non cambia di molto le distanze fra i due, come precisato sul testo. Spero che tu sia d'accordo con me anche su questo.

BUon post, posta quando vuoi. Ciao!

 
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,Natsu,
view post Posted on 9/1/2010, 22:29




I'm abolutely crazy about it! 2°



Place: Konohagakure's forest.



Le parole uscirono dalla bocca del giovane come un fiume impetuoso perché a conoscenza della leggera differenza di grado che intervallava tra i due. Gli alberi si erano nuovamente schierati contro di lui e sembravano tutti piegati verso il centro di quello che sarebbe stato un campo di battaglia vero e proprio, prendendo le più assurde e macabre forme che egli avesse mai visto. L’atmosfera non era affatto piacevole poiché, a quanto sentiva il suo naso evoluto, quell’odore di morte stava giungendo anche in quel angusto angolo di foresta, per “allietare” il respiro dei due giovani shinobi. Aveva appena concluso il suo rapido discorso e notò il suo avversario cadere in una profonda riflessione che d’altro canto non durò poi così tanto, poi si scostò i capelli e si rivolse una seconda volta all’albino.

«Accetterò la tua richiesta, Natsu. In effetti, sono venuto qui per allenarmi, e trovare un avversario con molta più esperienza di me, un ninja già promosso all'accademia, se non erro, e per di più che impiega un compagno animale, un cane, per combattere, è stata veramente una fortuna. Non credere che io sia stupido a rivelarti ciò che ho scoperto di te: credo soltanto che, oltre al fatto che tu già avrai sospettato del fatto che io abbia già intuito queste cose, mi sarà più utile combattere in condizioni sfavorevoli, scoprendo momento per momento nuovi elementi solo durante il corso della battaglia, e non prima. Ci alleneremo insieme, dunque, niente da ridire. Ti porrei solo una richiesta: visto che sei più forte di me quasi di sicuro, non uccidermi, se puoi; prima di andare all'altro mondo, infatti, mi piacerebbe godermi un po' la vita terrena, visto che dopo probabilmente non c' è nulla. Detto questo, possiamo cominciare. Non attenderò che tu faccia la prima mossa. Iniziamo!»

Lo guardò perplesso, notando una vena di sicurezza in quelle parole. Era soddisfatto, almeno avrebbe combattuto contro qualcuno che non aveva paura di scontrarsi con lui solo perché di grado superiore. Sciolse le spalle e ignorando i movimenti del giovane tentò di assaporare ogni attimo prima che iniziasse il combattimento; chiuse gli occhi e tentò di carpire tutti i suoni che provenivano da quella piccola ed angusta parte di foresta. Fruscii, urla, rami che si spezzavano, piccoli animaletti intenti a sgranocchiare il loro ben magro pasto, nulla sfuggiva al suo udito. Un ennesimo fruscio attirò la sua attenzione a pochi metri da lui. Il suo avversario non c’era più, ora si trovava su un ramo, abbastanza grosso e resistente, che lo osservava in una improvvisata posizione di difesa. La esperienza insignificante la si poteva notare dalla strana posa che assunse, nonostante i suoi piccoli occhietti verdi trasmettessero sicurezza e determinazione. Era di fronte a lui e la distanza era circa sei metri, ma si sarebbe potuto sbagliare, così la sua mente cominciò ad elaborare una strategia. Improvvisamente si ricordò del suo piccolo amico animale, e senza esitare, nella sua mente, si rivolse al piccolo animale terrorizzato dalla loro presenza in quella putrida e puzzolente area del villaggio.

“Foku, come stai?”
“Abbastanza bene. Ho seguito i vostri discorsi. Non ho comunque la minima intenzione di muovermi da qui, perciò arrangiati.” Rispose freddo il piccolo animale.
Rimase un po’ deluso dalla risposta del suo compagno, ma non si stupì, d’altro canto aveva proposto una sfida senza nemmeno sentire il parere del suo amico. Un piccolo senso di amarezza gli si formò in gola, ma poi passò. Ora doveva iniziare a combattere altrimenti il suo avversario avrebbe preso l’iniziativa, e le cose si sarebbero fatte meno rosee.

«Be? Non avevi detto che mi attaccavi? Come vuoi, inizio io se non ti dispiace.» disse divertito, allargando le braccia verso il suo improvvisato avversario.
«Comunque puoi stare tranquillo. Non ho la minima intenzione di ucciderti; questo è solo un allenamento. Però non ci andrò molto leggero, perciò preparati.» concluse tentando di rassicurare un po’ il suo compagno di allenamento. Le mani puntate verso il suo avversario tremavano dall’impazienza finché egli stesso non si stupì “Tranquille, ora ci penso io a sistemare le cose” pensò ancora più divertito.
Portò entrambe le braccia dietro la schiena ed afferrò due kunai, uno per mano, poi riportò in avanti le braccia. Un kunai, quello riposto nella mancina, lo scagliò senza pensarci troppo all’altezza del fegato del suo avversario, mentre con la destra scagliò in aria l’arma bianca che andò a conficcarsi su un ramo sopra di lui. Da qui unì i palmi delle mani, e cominciò ad eseguire dei seal per lui familiari, tanto che uscirono quasi spontaneamente. Dalla sua bocca traboccavano lapilli e fiamme, e mentre un immenso calore si stava concentrando nella sua faringe e se il suo avversario glielo avrebbe permesso, avrebbe emesso dodici sospiri in rapida successione, dai quali sarebbero usciti il medesimo numero di dardi infuocati, che sarebbero stati indirizzati verso il suo avversario. Quattro verso la sagoma dello studente dell’accademia, tre sopra d’esso di circa un metro, due sotto al ramo, sopra il quale era posizionato, uno alla sua destra e due alla sua sinistra. Tutto si sarebbe concluso rapidamente, se tutto fosse andato come doveva.

Status:


Slot Azione: 1° [Lancio di 2 armi] 2° //
Slot Tecnica: 1° [Tecnica della pioggia di fuoco]
Condizione Psicologica: Divertito.
Condizione Fisica: Illeso.
Chakra: 75/100
Consumi: 25
Tecniche utilizzate: Tecnica della pioggia di fuoco [25]
SPOILER (click to view)

Pioggia di Fuoco - Katon: Housenka no Jutsu

Villaggio: Foglia
Posizioni Magiche: Topo, Tigre, Cane, Bue, Coniglio, Tigre.
Descrizione: Impastando una discreta quantità di chakra nella bocca, è possibile emettere parecchie sfere di fuoco (12) dalle dimensioni di due pugni uniti, che arrivano anche a venti metri dall'utilizzatore. Chi è colpito da questi proiettili riporta ustioni medio-leggere su tutte le parti interessate. All'inizio il difetto di questa tecnica è che la singola sfera non è in grado di danneggiare molto un avversario, e lanciarle tutte in un unico punto potrebbe vanificare completamente il jutsu. Dal grado di chunin però, il ninja è in grado di lanciare all'interno delle sfere fino a sei shuriken, che verranno quindi occultati completamente dalle fiamme: in questo modo il potere offensivo del singolo proiettile è almeno raddoppiato. Inoltre, dal grado jonin in su, l'utilizzatore può eseguire questo jutsu di counter, ad esempio appena dopo un salto atto a schivare una carica nemica.
Tipo: Ninjutsu
(Livello: 4 / Consumo: Medio-Alto)


Equipaggiamento svelato: 2 kunai

Note: Spero che tutto nel post sia chiaro, sennò parliamo pure per mp come abbiamo stabilito.
 
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tom93f.mk
view post Posted on 9/1/2010, 23:55




CITAZIONE
Narrato
"pensato"
-parlato-

POST DI COMBATTIMENTO N°2- Sanji Mugiwara

Non ci poteva credere. Il suo avversario, durante la sua azione, aveva chiuso gli occhi! Era così sicuro di sé? Sanji figurava davvero così debole da permettersi di chiudere gli occhi dinnanzi ad un suo attacco? Beh, non si sarebbe certo fatto impressionare. Si preparò a ricevere un attacco, pronto ad osservare ogni movimento dell'avversario. Passarono pochi secondi.
Fu un attimo: Natsu si mosse spostando le mani dietro la schiena, evidentemente per prendere delle armi da lancio o qualcosa di simile. Con riflesso veloce, Sanji, che nella mano destra reggeva il kunai estratto precedentemente, prese con la mano sinistra uno shuriken: con un kunai, arma da lancio ma anche da contatto ravvicinato e da difesa per dardi lanciati al corpo, ed uno shuriken, arma da lancio ideale per intercettare dardi, avrebbe avuto più possibilità di proteggersi bene dall'attacco nemico. Nel frattempo l'avversario aveva scagliato due kunai, uno verso di lui, uno più in alto. Sanji riuscì appena in tempo a proteggersi dall'attacco diretto del nemico, un kunai lanciato verso il suo fegato, con la protezione del kunai che teneva lui nella mano destra, usando un movimento dall'alto verso il basso, che spedì l'arma dell'Inuzuka sul ramo e da lì sul terreno, nell'erba alta, poco più avanti del ramo su cui sanji si trovava. Con la mano sinistra, subitò dopo, lanciò il suo shuriken verso l'alto in modo che intercettasse l'altro kunai scagliato dall'avversario prima che esso si bloccasse nel ramo superiore a quello su cui Sanji si trovava. Lo studente pensò: “Non so che intenzioni abbia, ma è certo che non gli permetterò di preparare strategie che non siano improvvisate nel momento di essere attuate. Chissà come voleva impiegare quel kunai dopo averlo conficcato in quel ramo. Sono un principiante, non un idiota.”. Fortunatamente lo shuriken raggiunse il kunai in aria, a circa un metro di distanza dal ramo a cui il coltello sarebbe dovuto arrivare, impedendo che terminasse il suo percorso; tutte e due le armi, cozzando, persero velocità e precipitarono verso il basso, vicinissime al kunai dell'avversario caduto in precedenza, passando proprio davanti al lui.
Sanji, non appena vide le armi passare cadendo verso il basso davanti a lui, si gettò verso l'erba alta dal ramo, facendo un piccolo saltino con una capriola in aria, per atterrare in piedi, piegato sulle ginocchia, vicino alle tre armi (il suo shuriken e i due kunai dell'avversario) cadute in quel luogo; durante il salto si mise in bocca il kunai che ancora teneva nella mano destra. Se fosse filato tutto liscio, si sarebbe trovato di fronte al suo avversario con a fianco tre armi e in bocca una quarta.
Tuttavia, non filò esattamente tutto liscio. Infatti mentre Sanji compiva il lancio dello shuriken e poi il salto con capriola verso il terreno erboso, Natsu aveva scagliato una tecnica di fuoco: circa una dozzina di dardi infuocati erano partiti dalla sua bocca andando diritti verso Sanji. Lui si era già buttato giù dal ramo, ma uno dei due dardi che erano stati lanciati sotto di esso colpì di striscio il dorso della sua mano sinistra, proprio mentre lui stava completando la capriola. Sanji emise un gemito di dolore, ma riuscì a non aprire la bocca per non far cadere l'arma che stringeva con le fauci. Atterrando miracolosamente in piedi proprio fra le armi cadute prima, dopo aver evitato non del tutto indenne il colpo nemico, sfregò forte il dorso della mano sinistra sull'erba alta, non senza dolore, e spense la piccola fiamma che ardeva sul dorso della sua mano.
Subito dopo, il più velocemente possibile, raccolse con la mano sinistra, seppur ustionata, il suo shuriken che prima aveva lanciato e che ora si trovava casualmente proprio alla sua sinistra, e lo mise nella sacca delle armi; nello stesso momento con la mano destra raccolse uno dei kunai dell'avversario e lo lanciò al mittente, precisamente verso le gambe dell'Inuzuka. Fatto ciò, subito afferrò anche il secondo kunai, di nuovo con la destra, e lo scagliò all'altezza del torace dell'avversario, perfettamente conscio che sarebbe stato visto durante tutti e due i lanci che sarebbero stati facilmente evitabili, ed anche consapevole del fatto che avrebbe riconsegnato le armi al suo avversario. “E' solo un allenamento, non ha senso se mi prendo troppi vantaggi. Voglio vedere se sono in grado di vincere con le mie forze.”.
Infine prese nella mano destra il kunai che teneva in bocca, ed emise un urlo lacerante, quando finalmente poté aprire il cavo orale. La mano doleva da morire. Sanji si mise in una posizione di difesa molto chiusa; il ragazzo era teso e pronto allo scatto, già piegato sulle ginocchia e leggermente incurvato con la schiena, con il braccio sinistro lungo il fianco sinistro, appena piegato, e il braccio destro posto orizzontalmente all' altezza del cuore, pronto ad alzarsi abbassarsi o spostarsi lateralmente, con in mano il kunai che l'aveva difeso anche prima.
Tutta l'azione (dalla prima parata alla nuova posizione di difesa) era durata circa otto secondi. Sanji era rimasto abbastanza impressionato dall'azione del nemico, anche se era conscio che era molto probabile che esistessero ninja più forti di quell'Inuzuka; mentre i kunai erano quasi arrivati al bersaglio pensò: “Questo ragazzo ha un'esperienza davanti alla quale la mia impallidisce. Mi ha ferito con una rapidità sconcertante! Per fortuna ho lasciato la prima mossa a lui, altrimenti avrebbe contrattaccato facilmente! Già mi ha colpito così, quando ero pronto alla difesa. In più il suo cane non si è neanche mosso! Ho solo il vantaggio di non aver impiegato chackra durante il combattimento, a differenza di lui. Spero solo di reggere ancora un po' e di non farlo annoiare...e anche di non lasciarci le penne.”. Respirava a fondo per riprendere fiato. Ne era certo: non l'avrebbe lasciato vincere senza impegnarsi almeno un po'!Più sereno, fece un gran sorriso. Quanto gli bruciava la mano! Quello era solo un allenamento!Quanto sarebbero state rischiose le vere missioni? Rise forte. Quanto gli bruciava quella mano!

CITAZIONE
Grado: Studente
Energia: Bianca
Chackra: 50/50
Condizione mentale: Sempre più eccitato, diveritissimo ma anche un po' impaurito del dolore.
Condizione fisica: Unico danno ustione abbastanza leggera ma fastidiosa al dorso della mano sinistra.
Equipaggiamento svelato: 1 kunai e 1 shuriken

COMUNICAZIONI:
Sono abbastanza soddisfatto di questo mio post. Tocca a te ora. Vai quando vuoi! Ciao!

 
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,Natsu,
view post Posted on 17/1/2010, 10:51




What a fuck! What a fuck! What's going on?



Place: Konohagakure's forest.



Le fiamme uscirono numerose dalle fauci del giovane illuminando intensamente pochi metri quadrati di quella angusta zona di foresta, finalizzate ad abbattere la giovane figura che si stagliava pochi metri davanti a lui. Era sopra a un ramo abbastanza robusto da sopportare il suo peso, in una improvvisata posizione difensiva, bersagliato dalle fiaccole volanti e da una piccola arma bianca che volava leggiadra. Il giovane, contro le aspettative di Natsu, riuscì a salvarsi dall’offensiva parando il coltello con un altro coltello, lanciando uno shuriken contro un kunai vagante, cadendo nella pseudo trappola indirizzata a fargli intravedere una falsa strategia, e poi si tuffò all’indietro, cadendo verso il suolo, nel tentativo di evitare tutti i proiettili di fuoco, vanamente però, poiché una delle dodici fiaccole lo colpì di striscio ad una mano causandogli un acuto dolore. Atterrò composto, con i kunai alla sua destra e lo shuriken alla sua sinistra, che raccolse con la mano ferita, poi, osservando cautamente il suo avversario afferrò il primo dei due kunai con la destra e lo scagliò verso le gambe dell’altro foglioso, ripetè la stessa azione una seconda volta per poi mettersi in difesa, attendendo una immediata risposta dal “rivale”.
«Complimenti!» esclamò Inzuka vedendo l’offensiva del giovane, analizzando rapidamente la modalità di attacco/difesa che il suo avversario aveva scelto. Schivare le due armi bianche non fu un problema per il ragazzino dai capelli argentei, infatti li evitò eseguendo una capriola in aria. Spiccò il volo e roteò una, due, tre volte, per poi fermare immediatamente quel monotono movimento rotatorio nell’udire i due kunai inficcarsi dietro di lui, su un albero. La distanza da esso non era affatto molta, anzi, pochi decimetri e sfruttando il movimento dello slancio, atterrò con i piedi sopra ai due kunai, che erano saldamente affibiati alla corteccia.
L’erba soffice illuminata dalla fioca luce solare, faceva apparire quel luogo un magnifico posto, ma non appena si alzi lo sguardo, quello che pochi attimi prima è un piccolo angolo di paradiso, diventa la patria del male, della morte e della perversione. Migliaia di inquietanti rumori gutturali provenienti da chissà quali fauci rompevano l’eterno silenzio, portando chiunque si fosse fermato in quel luogo anche solo per poco, alla pazzia. Odori nauseabondi colpivano i delicati nasi di coloro che vivevano in città, provocando forti dolori allo stomaco, mentre le bocche si riempivano di gusti carichi di vuoto, di morte, di oblio. Gusti che si possono sentire solo in luoghi come questo. Nella profondità però due giovani sagome guerreggiavano per puro divertimento, da parte di uno dei due, per allenarsi, da parte dell’altro. Si colpivano, schivavano e pareva che nessuno dei due avesse intezione di cedere, ma il più soprendente per quanto riguarda stile e carattere nel combattimento era un giovane dai capelli argentei, sembrando superiore all’altro.
Molteplici dubbi invasero Inuzuka, che il suo rivale fosse davvero uno studente, o che lo avesse detto solo per farlo sentire superiore? E se magari quel pupetto dai capelli biondi fosse un genin? Le domande affollavano la mente del ragazzino alla luce della tattica scelta dall’ apparentemente innoquo avversario e della sua velocità nell’esecuzione. Purtroppo quello non era il momento più adatto per farsi cogliere dai dubbi perciò il giovane raddrizzò la schiena e si preparò a ricominciare lo scontro. Tuttavia un ultimo lampo di genialità illuminò la mente del ragazzo. Cosa ci faceva uno studente in quel posto? Se non fosse stato almeno un genin, non sarebbe riuscito ad arrivare fin lì incolume, senza nemmeno una ferita o i vestiti sporchi. Non c’era più alcun dubbio, quel ragazzino lo aveva ingannato, e lui, irato nei confronti del giovane, serrò i pugni, e con tono freddo, come di chi vuole uccidere una persona con le parole, asserì:
«Ti sei preso gioco di me! Non te la farò passare liscia. Non ti ucciderò, per carità, ma un po’ di schiaffoni te li darò per avermi ingannato!» si lanciò repentinamente contro il suo avversario, che da lui distava poco meno di cinque metri.
Quando la distanza venne a mancare, Inuzuka sferrò un potente calcio sinitro al livello della gota destra del suo avversario, poi, non curandosi della buona riuscita del primo colpo, roteò in aria in modo da poter sferrare un calcio destro discendente sul capo del biondo ragazzo, ed infine, una volta a terra, di schiena sferrò un macino ascendente che se avesse colpito l’avversario, lo sfortunato si sarebbe trovato un tallone sotto il mento.

Status:


Slot Azione: 1° // 2° //
Slot Tecnica: 1° [Vento della foglia]
Condizione Psicologica: Sorpreso, Irato.
Condizione Fisica: Illeso.
Chakra: 60/100
Consumi: 15
Tecniche utilizzate: Vento della foglia [15]
SPOILER (click to view)
Posizioni Magiche: Nessuna
Villaggio: Foglia
Descrizione: Grazie a questo taijutsu il ninja è in grado di sferrare un attacco in più rispetto al massimo concesso dal suo grado. Tutti questi attacchi, portati con gli arti inferiori, saranno leggermente più forti e più veloci rispetto allo standard dettato dell'energia dello shinobi (come se si fosse concentrato bassissimo su ogni colpo). Ovviamente ripetere questa combinazione vari volte nello stesso combattimento la rende prevedibile, e quindi facilmente contrastabile.
Tipo: Taijutsu
(Livello: 5 / Consumo: Medio-Basso)


Equipaggiamento svelato: 2 kunai

Note: Spero che tutto nel post sia chiaro, sennò parliamo pure per mp come abbiamo stabilito.
 
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tom93f.mk
view post Posted on 17/1/2010, 20:51




CITAZIONE
Narrato
"pensato"
-Parlato-

POST DI COMBATTIMENTO N°3- Sanji Mugiwara


Il dolore alla mano era persistente, ma per fortuna era limitato ad un'area molto piccola e poco utilizzabile in battaglia: la mano non era del tutto fuori uso. Sanji finì di ridere, quando vide che le armi originariamente lanciategli dall'avversario Inuzuka e successivamente rinviate dallo studente al nemico non lo avevano colpito, come era facile prevedere, ma erano andate a colpire un tronco che stava dietro alla posizione originale di Natsu. Egli, per schivare, aveva fatto una atletica capriola in aria, aveva girato tre volte ed era riatterrato in piedi. “Quel movimento io me lo sogno...piuttosto...ora che farà?”, pensò Sanji.
Natsu non si mosse immediatamente, come se fosse assorto in qualche pensiero. Poi, improvvisamente, si mise a sbraitare: -Ti sei preso gioco di me! Non te la farò passare liscia. Non ti ucciderò, per carità, ma un po’ di schiaffoni te li darò per avermi ingannato!-.
Sanji non capì: in che cosa il suo avversario era convinto di essere stato ingannato? L'unica cosa certa era che era molto arrabbiato. Rapidamente, l'Inuzuka si lanciò in avanti con scatto repentino, portandosi vicino a Sanji con un movimento in linea retta. “Che cosa? Un attacco frontale? E' proprio furioso, se non impiega una vera tattica.”, pensò il giovane. Con calma, Sanji si preparò alla difesa, quando improvvisamente Natsu accelerò, e con la gamba sinistra portò un calcio alla gota destra dello studente. Sanji riuscì a parare il calcio con la mano sinistra, muovendola verso destra e spostando la testa invece verso sinistra. Quasi senza pensarci, mirando al polpaccio dell'avversario, menò un gran fendente con il kunai che teneva nella mano destra. Di certo l'attacco era buono, e sarebbe stata molto probabile la sua riuscita, ma Sanji, pur avendo contrattaccato bene, non aveva considerato il movimento del nemico. Egli, anche se fosse stato colpito dal kunai, cosa comunque probabile, era già lanciato per l'attacco successivo, che sarebbe riuscito a sferrare anche con una gamba ferita, soprattutto perché il colpo di Sanji non avrebbe di certo leso dei muscoli o delle arterie importanti, ma avrebbe tagliato la pelle, non in superficie ma neanche troppo profondamente. Natsu, dunque, facendo una strana ma efficace torsione, sferrò un calcio destro discendente puntando a Sanji. Per fortuna quest'ultimo, precedentemente, aveva spostato leggermente la testa a sinistra. Il colpo, comunque, arrivò lo stesso, però sula spalla. Sanji emise un gemito di dolore, ma riuscì a tenere in mano l'arma da taglio che brandiva, con cui aveva appena concluso di sferrare l'unico (anche se buono) contrattacco che era riuscito ad escogitare. Tuttavia, la mossa avversaria non era terminata. Natsu ora si trovava a terra. Ferito o no (tanto sarebbe stato comunque un movimento fattibile), egli sferrò un poderoso sinistro rovesciato, dando la schiena e mirando al mento di Sanji. Egli riuscì a spostare di qualche centimetro la testa verso destra, ma non abbastanza da evitare del tutto l'attacco, che lo colpì sulla guancia e sullo zigomo, facendolo cadere sul fianco destro. Il giovane, seppur stordito, si alzò più in fretta che poté, e, effettuando due salti e due passi indietro, si portò a circa tre metri e mezzo di distanza dall'Inuzuka. Repentino, Sanji si mise nella posizione di difesa prima collaudata.
“Sono messo male!”, pensò, “ Anche se è probabile che il mio colpo sia andato a segno, la ferita che avrà provocato non sarà poi così profonda. Gli farà perdere molto sangue, ma solo venoso. Inoltre non era abbastanza profondo per recidere il muscolo in un punto che fosse essenziale per l'uso della gamba. In pratica, anche se colpito, l'unico danno che sentirà durante il resto della sfida sarà un dolore abbastanza fastidioso e costante, ma non insostenibile, tutt'altro, e che non peggiora nell'usare la gamba. Di sicuro si arrabbierà ancora di più. D'altro canto, io ho una parte del dorso della mano bruciacchiata, una spalla un po' dolente ed ora anche un male cane alla guancia, oltre che il gusto di sangue in bocca. Direi che è chiaro l'esito della gara fino a questo momento: sta vincendo lui, e di gran lunga. Se vado avanti così finisce che riceverò un danno consistente e perderò la battaglia. Devo fare di tutto perché non succeda. Avanti!”.
Subito, per prendere tempo e anche per curiosità, disse: -Ehi, Natsu! Io non ti ho ingannato in nessun modo! Non ti ho mai mentito in niente! Dunque perché prima hai detto che ti ho ingannato?-. Teso e pronto a qualunque tipo di reazione, Sanji aspettò la risposta dell'avversario. L'ebbrezza della battaglia, l'ambiente suggestivo, la possibilità di migliorare: in effetti era felice di trovarsi lì; anche il dolore in un certo qual modo lo faceva sentire felice. Sorrise, pensando che aveva fatto bene ad essere incauto e ad avventurarsi nei meandri di quella fittissima e ostile foresta.


CITAZIONE
Grado: Studente
Energia: Bianca
Chackra: 50/50
Condizione mentale: Un poco stordito, un po' preoccupato, ma comquneu contento e curioso
Condizione fisica: Ustione abbastanza leggera ma fastidiosa al dorso della mano sinistra, spalla destra leggermente dolente, guancia sinistra dolente e tagliata nell'interno.
Equipaggiamento svelato: 1 kunai, 1 shuriken

COMUNICAZIONI:
Questo post dovrebbe essere completamente nelle regole e non da supereroe...non mi dispiace, se devo dire la verità. Ho anche curato di più l'estetica, apportando il colore al testo...proprio carino...bene, tocca a te! Vai e posta! Ciao Bash!

 
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,Natsu,
view post Posted on 24/1/2010, 17:16




Try to end this!





Place: Konohagakure's Forest.



Provava un incessante desiderio di pestare a sangue quel ragazzino che tanto aveva osato ingannarlo, quanto negare tutto dopo aver schivato parzialmente dei rapidi e potenti attacchi portati con le gambe in tre punti diversi. Il primo, incredibilmente, lo parò con un solo braccio, tanto che Inuzuka rimase quasi allibito nel vedersi parare quel potente colpo in quel modo, poi come se non bastasse, l’avventuriero, con il kunai che aveva nella mano, provò a contrattaccare mirando al polpaccio del giovane foglioso, sferzando di striscio il potente muscolo poiché il moto rotatorio del giovane, intenzionato a colpire il capo dell’avversario aveva già avuto inizio, permettendo alla gamba di rimanere pressochè illesa. Provò dolore, poco, e non si azzardò nemmeno a fare una smorfia nel tentativo di reprimerlo, e ciò permise alla sua rabbia di crescere sempre più; credette di aver colpito il capo, nemmeno stavolta però riuscì a centrare alla perfezione il suo obbiettivo, infine cominciò un ultimo colpo ascendente nel tentativo di colpire il mento avversario, non sarebbe riuscito a schivarla, ma neanche questa volta il giovane venne assecondato, poiché colpi di strisciò solo la gota avversaria. Completato il colpo, spiccò una capriola nella direzione opposta al suo avversario. Si inginocchiò toccandosi la ferita, e nel tentativo di reprimere una ondata di furia omicida, si morse la mano, ferendosi. Il sangue caldo colava lentamente all’interno delle sue fauci, pronto per tornare a casa, al caldo. Rapidamente l’ennesimo squarcio cominciò a volatilizzare il desiderio di uccidere provocato dalla amara sensazione di essere stati ingannati, e il ragazzo rilfettè rapidamente per elaborare una nuova strategia. In pochi secondi la sua mente geniale partorì un nuovo piano, più efficace e tremendo che mai. Portò una mano dietro alla schiena e nel mentre stava per afferrare un kunai dal borsellino, la voce di Sanji richiese la sua attenzione, chiedendo il perché il giovane avesse urlato con sicurezza di essere stato ingannato. Il giovane, al colmo dell’ira si ricordò che quello era solo un allenamento, uno scontro amichevole, con tecniche amichevoli tra ragazzi amichevoli. Con celerità portò fuori la mano, ora armata di tre kunai. In uno era legata all’anello nell’estremità del coltello una carta bomba, mentre gli altri erano completamente spoglii. Era certo, quella tattica sarebbe stata sufficiente per farlo “vincere”.
Senza rispondere al pupetto lanciò l’arma bianca equipaggiata con la bomba carta, che teneva tra il l’indice e il medio, a mezzo metro dai piedi del giovane e senza aspettare sguinzagliò la seconda e la terza che erano strette tra il pollice e l’indice, rispettivamente una per polmone, mentre, con la mancina propria, già armata di un altro kunai, mirò allo stomaco, per poi scagliarsi con foga verso il suo avversario, e se almeno uno dei tre kunai avesse raggiunto la destinazione, avrebbe sferrato un poderoso pugno allo sterno del ragazzino, abbastanza forte da scagliarlo via levandogli il fiato. Cosa ne avrebbe fatto dopo? Non c’aveva ancora pensato, o meglio, non ne aveva ancora avuto il tempo, ma una cosa era certa, si sarebbe fatto dire tutto quanto per filo per segno da quel mascalzone che aveva preferito prenderlo per i fondelli piuttosto che mostrarsi con la sua vera identità.




Status:


Slot Azione: 1° [Lancio di 3 armi] 2° [Lancio di 1 arma e pugno]
Slot Tecnica: //
Condizione Psicologica: Infuriato.
Condizione Fisica: Ferita lieve sul polpaccio sinistro
Chakra: 60/100
Consumi: //
Tecniche utilizzate:
Equipaggiamento svelato: 6 kunai; 1 Carta Bomba.

Note: Chiedo perdono per la infima lunghezza di questo post, la mia unica giustificazione, è che nelle condizioni in cui verso tutt'ora non riesco proprio a scrivere di più, o meglio, a farmi venire altro in mente. Ho voluto postare nonostante tutto per rispetto verso Tom, affinchè non attenda più del dovuto.


Edited by Bash. - 25/1/2010, 19:36
 
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tom93f.mk
view post Posted on 25/1/2010, 19:40




Parlando con Bash lui ha detto 2 cose:
1) Deve cambiare il chackra da 75 a 60, quidni deve editare e io in quanto avversario gli do il permesso (non so se deve farlo anche uno staffer ma per me va bene).
2) Non l'ha specificato nel topic, ma la bomba carta è un espediente, e quindi non esplode. Se vuole cambiare anche questo aspetto nel topci va bene per me. Io comquneu farò come se non esplodesse come lui mi ha detto.
 
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,Natsu,
view post Posted on 25/1/2010, 20:12




No la seconda non posso moddarla. Va contro il regolamento. Tu puoi teoricamente come meglio credi poichè è una mia lacuna narrativa. Però se tu decidessi di farla esplodere io non vorrei essere in te XD.
 
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tom93f.mk
view post Posted on 25/1/2010, 21:21




Infatti non la farò esplodere XD. Fra pochi minuti posto, devo solo adattare il tutto, ma il testo è terminato. Arriva!
 
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tom93f.mk
view post Posted on 25/1/2010, 21:38




CITAZIONE
Narrato
"pensato"
-Parlato-

POST DI COMBATTIMENTO N°4(ULTIMO)-Sanji Mugiwara


Più se ne rendeva conto e meno ne capiva la motivazione: il suo avversario Natsu era davvero arrabbiato! Non capiva proprio, ma non gli importava neanche troppo. Sanji gli aveva chiesto il motivo di tutto ciò, ma era stato bellamente ignorato dall'Inuzuka, che invece che rispondere aveva spostato le mani dietro alla schiena, e aveva cominciato a trafficare con chissà quale arnese. “Peggio per lui.”, pensò, “Non ci guadagna niente e io non ci perdo niente. Vorrà dire che, così infuriato, sarà solo meno concentrato a non fare errori nella battaglia.”.
Natsu improvvisamente si mosse. Nella mano destra, estratta da dietro la schiena, aveva tre kunai, che rapidamente lanciò, seguiti subito da un altro. Solo allora Sanji vide che uno dei primi tre, che puntava più in basso degli altri due, che invece si dirigevano verso il giovane all'altezza dei polmoni (il quarto era diretto allo stomaco), aveva una carta-bomba legata all'estremità non tagliente del coltello. Immediatamente, Sanji si mise a correre a rotta di collo verso destra, per evitare di essere colpito, anche se non era sicuro di riuscire ad non subire l'esplosione del tutto. Schivando senza grossa difficoltà i kunai lanciatigli. La carta-bomba, con suo immenso piacere, non esplose: era stato incredibilmente incauto (non avendone avuto il tempo, non aveva pensato al raggio d'azione dell'esplosione dell'ordigno), ma anche estremamente fortunato.
Tirando un sospiro di sollievo, continuò la corsa verso destra, mantenendo, facendo una leggera curva continuata, come se stesse percorrendo il bordo di un cerchio immaginario, invariata la distanza di circa quattro metri fra lui e l'avversario. Mentre correva mise rapidamente il kunai che teneva in mano di nuovo nella borsa delle armi, e, dopo aver finito di escogitare una tattica (aveva cominciato al momento del lancio dei kunai dell'avversario), pensò: “E va bene, questa è l'ultima azione offensiva che farò. Qualunque sia l'esito dell'attacco, dopo che lui avrà contrattaccato, se lo farà, mi difenderò e poi dichiarerò concluso l'incontro, sia che io perda, sia che io vinca, sia che esso finisca in parità. Lui non ha quasi nessun danno, io invece non sono messo molto bene. Inoltre il suo cane finora non ha agito, ma potrebbe cominciare a farlo in qualunque momento. Ok, via!”.
Dall'inizio della corsa erano passati circa quattro secondi e mezzo, molto pochi, e lui si era finalmente portato dove voleva arrivare: l'albero (non molto distante dal luogo dove Sanji si trovava al momento dell'offensiva del genin che stava affrontando)dove i kunai che aveva lanciato in precedenza, dopo che si era gettato dal ramo, si erano conficcati. Subito ne estrasse uno e lo lanciò all'altezza della testa dell'Inuzuka, e subito cominciò, impastando chackra, a comporre i seals giusti. Erano cinque, composti in rapida successione. Una volta terminate le preparazioni per la tecnica, calibrò la distanza che il centro della palla di fuoco avrebbe avuto da lui, grosso modo 4 metri, proprio ai piedi di Natsu, e la grandezza della palla stessa, sì e no quattro metri (dunque due metri di raggio, quindi due metri dalla posizione dell'Inuzuka al limitare delle fiamme). Liberò il chackra, pensando “KATON, GOUKAKYUU NO JUTSU!”. Dal lancio del kunai erano trascorsi circa sei o sette secondi, quando la palla di fuoco raggiunse il luogo prestabilito e si allargò in tutta la sua potenza e maestosità.
Nei brevissimi istanti in cui Sanji soffiava il fuoco ardente verso l'avversario, illuminando la foresta attorno a lui bruciando anche dei rami che casualmente si trovavano nel raggio di azione della sua tecnica, sentendo la fatica che la perdita di chackra comportava, pensò: “Ho fatto proprio bene a non utilizzare chackra durante il combattimento, prima. In effetti, non ne ho molto, anzi è proprio quello, per ora, il mio più grande punto debole. Questa tecnica mi riesce, ma consuma troppo chackra per me e io non reggo il suo effetto collaterale. Tutto il resto, in questa mia prima lotta, non è andato male per nulla! Me la sono cavata. Ora vediamo agirà Natsu e se sarà in grado di contrattaccare, e dopo la mia difesa fermerò tutto. Sono abbastanza esausto e malconcio. Piccola ustione sulla mano, dolore a spalla e guancia, affaticamento generale da perdita di quasi metà del mio chackra in un sol colpo: non riuscirei a portare avanti la lotta ancora per molto, meglio fermarsi finché non rischio la morte. A proposito, questa tecnica non sarà un po' troppo rischiosa? Non c'è il pericolo che io possa uccidere Natsu? Beh, lui prima ha usato una tecnica altrettanto pericolosa, e inoltre lui è in gamba, saprà trarsi d'impaccio. Bene, vediamo l'esito dell'attacco. Ahah! Come sono felice di essere qui!”. Natsu chiuse la bocca quando il fuoco che doveva gettare dalle fauci si estinse, e sorrise.



CITAZIONE
Grado: Studente
Energia: Bianca
Chackra:30/50
Condizione mentale: Contento, concentrato, sereno.
Condizione fisica: Ustione abbastanza leggera ma fastidiosa al dorso della mano sinistra, spalla destra leggermente dolente, guancia sinistra dolente e tagliata nell'interno,stanchezza generale (causata dall'impegno del combattimento e dall'improvvisa perdita di chackra)
Equipaggiamento svelato: 1 kunai, 1 shuriken

COMUNICAZIONI:
Questo post dovrebbe essere completamente nelle regole come quello di prima. A te per l'ultimo di combattimento. Vai quando vuoi. Ciao!

 
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,Natsu,
view post Posted on 30/1/2010, 17:27






BondsP oteva un essere così mettere tanto in difficoltà il giovane Inuzuka? A quanto pare si. Riusciva a destreggiarsi con maestria il ragazzino dai capelli biondi, schivando per intero e parzialmente tutti gli attacchi che avrebbero potuto danneggiarlo. Anche la carta bomba, che generalmente terrorizzerebbe chiunque, lui di fronte a quel foglio di carta magico non aveva accennato nemmeno ad una smorfia, anzi, era andato a ripararsi per evitare la pioggia di kunai. La sua ombra non si poteva distinguere e lui continuava a sgattaiolare tra un albero all’altro rimanendo sempre nei paraggi del foglioso, nel tentativo di elaborare una strategia più che valida. Purtroppo ci riuscì. Potente. Indubbiamente, non si poteva dire nulla su questo e anche molto sveglio e abile. Lo aveva tremendamente sottovalutato e ora ne stava per pagare le nefaste conseguenze di quella sua negligenza psicologica. Le fronde smisero di muoversi, il tempo pareva fermato, come in attesa che tutto esplodesse con la successiva mossa di Mugiwara. Non fu Inuzuka abbastanza lesto da proteggersi adeguatamente, nonostante conoscesse a fondo la tecnica che il suo avversario si stava apprestando a fare. Gli occhi gli si tinsero di spavento. Non credeva che un giovincello come quello fosse in grado di utilizzare persino quel Jutsu. Chi l’avrebbe mai detto che anche quel biondino fosse in grado di eruttare fuoco e fiamme dalle sue fauci?
Il pupetto dai capelli paglierini unì le mani e cominciò a comporre alcuni sigilli. Le dita si muovevano freneticamente e fin troppo precisamente e quando fu ora di espellere il concentrato informe di calore, una potente fiammata ne uscì. Illuminò tutto quanto nel raggio di diversi metri e il ragazzo rimase allibito nel vedere tanta abilità in una persona che diceva di essere solo uno studente. Ecco un’altra prova a favore della teoria secondo la quale il Mugiwara si era uno studente.
Allarmato si rivolse telepaticamente al suo cucciolo.
“Foku, scappa, allontanati da cui, non ne uscirai affatto se resti qui!”
Come risposta ottenne “Io non me ne vado da qui, non ora almeno!” Senza pensarci su due volte afferrò il piccolo animale e lo scagliò lontano alcuni metri cercando di individuare con la coda dell’occhio una zona erbosa più folta delle altre in modo da attutire la caduta. Ormai non aveva più tempo, così si mise in una improvvisata posizione difensiva. Sentiva il calore in faccia. Ora aveva paura, o almeno, temeva il suo avversario. Nonostante tutto però non rimase fermo la, imbambolato come un idiota a subire la furia devastante delle fiamme. Caricò celermente la gamba e spiccò un salto all’indietro, sebben poco potente. Troppo tardi. Nonostante fosse riuscito un po’ ad allontanarsi dalle fiamme, venne investito interamente dal fuoco. Era nell’inferno e stava miseramente bruciando. Qualcosa però nelle fiamme punitive venne a mancare e la potenza originale svanì lasciando il giovane affannante con gli avambracci ustionati, circondato da fiammelle fluttuanti più o meno grandi. Allargò celermente le braccia facendo svanire tutti i fuochi.
Le unì nuovamente e cominciò a comporre ancora altri seal. Era al limite e sapeva benissimo che quello sarebbe stato l’ultimo attacco. Concentro al massimo la potenza e soffio consecutivamente dodici volte. Le fiamme avvolsero di nuovo quel macabro luogo che ora sembrava una antica cattedrale gotica illuminata da tante, piccole, candeline fluttuanti. Le indirizzò in modo che colpisserò tutto ciò che incontrassero ad altezza uomo due metri a sinistra e destra dell’albero dove era riparato il giovane Mugiwara. Sarebbe perito in mezzo alle fiamme come meritava per aver ingannato il principe della foresta, ma non era più nemmeno sicuro lui il perché stesse facendo tutto ciò. Era veramente perché lo aveva ingannato, secondo l’ottica di Inuzuka, oppure c’era qualcosa sotto? Non lo sapeva e mentre contemplava la scena appoggiato con la spalla destra al tronco di un albero tremendamente massiccio, sperando che non riuscisse a salvarsi, o perlomeno a non continuare il duello, una scena vagamente famigliare attraversò la sua mente.
“Sakumo…”



Stats

Slot Azione: 1° // 2° //
Slot Tecnica: 1° [Tecnica della pioggia di fuoco]
Condizione Psicologica: Preoccupato.
Condizione Fisica: Ferita lieve polpaccio sinistro, Ustioni Medio - Leggere agli avambracci.
Chakra: 60/100 - 25 = 35/100
Consumi: 25
Tecniche utilizzate: Tecnica della pioggia di fuoco [25]
SPOILER (click to view)
Pioggia di Fuoco - Katon: Housenka no Jutsu

Villaggio: Foglia
Posizioni Magiche: Topo, Tigre, Cane, Bue, Coniglio, Tigre.
Descrizione: Impastando una discreta quantità di chakra nella bocca, è possibile emettere parecchie sfere di fuoco (12) dalle dimensioni di due pugni uniti, che arrivano anche a venti metri dall'utilizzatore. Chi è colpito da questi proiettili riporta ustioni medio-leggere su tutte le parti interessate. All'inizio il difetto di questa tecnica è che la singola sfera non è in grado di danneggiare molto un avversario, e lanciarle tutte in un unico punto potrebbe vanificare completamente il jutsu. Dal grado di chunin però, il ninja è in grado di lanciare all'interno delle sfere fino a sei shuriken, che verranno quindi occultati completamente dalle fiamme: in questo modo il potere offensivo del singolo proiettile è almeno raddoppiato. Inoltre, dal grado jonin in su, l'utilizzatore può eseguire questo jutsu di counter, ad esempio appena dopo un salto atto a schivare una carica nemica.
Tipo: Ninjutsu
(Livello: 4 / Consumo: Medio-Alto)


Equipaggiamento svelato: 6 kunai, 1 carta bomba.



Edited by Bash. - 3/2/2010, 20:04
 
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