Takeshi's Green

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xyz10
view post Posted on 1/10/2009, 18:45 by: xyz10




¬ Note Post ¬ Questo secondo post contiene l’arrivo del team del mio pg al luogo prescelto dove hanno il compito d’indagare, e l’allenamento che ho messo sotto forma di combattimento, tanto per movimentare un po’ le cose. Siccome questo è un allenamento e non una quest, ho ritenuto più saggio approfondire il combat e lasciare meno spazio alla trama.
A
lcune abilità dei PNG con cui combatto sono un tantino esagerate. (infatti vedrete il Kaguya estrarre il proprio osso ed usarlo come spada, anche se teoricamente è solo un genin verde). Ma, alla fine, chissenefrega - mi son detto - sono solo PNG. :asd:
E poi dovevo rendere il combattimento interessante. :sasa:

Giaco ti posto direttamente la versione normale. ;)

¬ Legenda ¬ Narrato
Parlato
Pensato

Parlato Altrui


¬ Chapter 2: Tuesday ¬ Getting Infos ¬La notte era ormai calata, martedì era ormai venuto. Il trascorrere della mezzanotte aveva però portato con sé una buona notizia: la precipitazione che avrebbe potuto ostacolare il cammino dei quattro shinobi era terminata.
Sbarcati dalla nave che li aveva accompagnati fin lì, a Port City - cittadina sulla costa orientale del Paese del Fuoco - si erano messi subito in viaggio attraverso le fitte foreste che tanto caratterizzavano quelle Terre. I nostri però soffrivano di una grave mancanza, quale poteva essere l’illuminazione solare. Difatti si trovavano nel bel mezzo della notte, perdi più ad un’ora imprecisata. Mai ovviamente avrebbero pensato che quella parte del tragitto potesse essere semplice: la luce lunare, inoltre, non contribuiva quasi a nulla poiché, data appunto la folta presenza di alberi, non poteva filtrare efficacemente come avrebbe fatto se si fossero trovati su un sentiero. Se non altro, comunque, si riusciva a vedere almeno il ramo successivo sul quale si sarebbero dovuti poggiare.


Il silenzio regnava sovrano già da più di una cinquantina di minuti: questo perché la capitana aveva detto che nottetempo solevano spostarsi mukenin e ninja considerabili comunque pericolosi, ed era meglio evitare di avere a che fare con gente del genere. Perciò, era consigliabile tenere occhi ed orecchie all’erta e, per quanto fosse possibile, captare eventuali movimenti sospetti. Se questa condizione si fosse verificata, avrebbero dovuto immediatamente fermarsi e celare la propria presenza con qualunque mezzo a loro disponibile.

D’un tratto un urlo femminile proveniente da dietro Takeshi fece sobbalzare tutti quanti, rompendo quel lungo momento taciturno. Tutti interruppero istantaneamente la loro corsa e si girarono per comprendere la causa di quel suono: videro che la loro compagna di squadra era scivolata, probabilmente data la stanchezza che iniziava a farsi sentire in tutti quanti, e stava precipitando verso il suolo.

Cazzo, si farà male se cade da quest’altezza!


La caduta, difatti, le avrebbe procurato un danno notevole in quanto la differenza di altezza era di almeno cinque metri.

Arrivo, Yui-chan!!


Senza rifletterci sopra nemmeno un momento più del necessario, il Fujiwara si gettò verso il basso. Riuscì ad afferrare la sua fidanzata al volo, ma la forza dell’impatto li spinse ulteriormente giù, facendoli atterrare su un ramo che fortunatamente non cedette. Qualche attimo più tardi, al sicuro da ulteriori pericoli, i loro sguardi si incrociarono. Non ci fu bisogno di dire nulla: nei loro occhi si leggevano tutte le emozioni appena provate. Quasi istintivamente i loro volti si avvicinarono, per esprimere con un gesto concreto la loro felicità attuale.
Passò un tempo indeterminato, in cui però le loro labbra non si sfiorarono nemmeno, finché la voce di Hikaru non venne a disturbare quel bel momento.

Ehi, voi due! Avrete tempo più tardi per fare i romanticoni, ora dobbiamo pensare alla missione!
Muovetevi, se non volete che venga giù io a separarvi!


Quella frase riuscì persino a strappare una risata ai quattro ninja, i quali per un attimo dimenticarono ogni cosa. Ciò era senz’ombra di dubbio un buon segno: tra di loro si stava infatti consolidando un forte legame.

[...]


Le tenebre vennero nuovamente sconfitte dal Sole, che sorse illuminando i bei paesaggi delle terre circostanti Konoha. Il team di Kiri aveva raggiunto il luogo prefissato dalla quest: le informazioni del Mizukage si rivelarono esatte, in quanto non dovettero girare molto a vuoto per trovare la vittima dell’attacco di due notti prima. Un uomo calvo sulla cinquantina, ma nonostante ciò molto robusto, era rimasto in loro attesa. La gioia pervase il suo volto non appena scorse i quattro arrivare in suo aiuto: evidentemente non sapeva che essi erano stati inviato solo ed esclusivamente per indagare.
Il mercante fu però molto utile sotto quest’aspetto. Fornì descrizioni abbastanza dettagliate sugli aggressori e sulla merce trafugata: una squadra di ninja della Pioggia - più precisamente tre genin ed un chuunin - gli avevano teso una trappola e gli avevano rubato tutte le armi che stava trasportando verso oltremare. Raccontò inoltre - stando alle voci che circolavano - di non essere l’unico ad essere stato aggredito ma la refurtiva era sempre la stessa, in tutti i casi.


Le informazioni erano state raccolte, ora dovevano soltanto fare rapporto. Scrissero così una lettera che poi inviarono tramite un messaggero al Villaggio della Foglia, il quale avrebbe poi provveduto a spedire la missiva fino a destinazione.
Ora non rimaneva altro da fare che attendere il responso del capo. Ma, ovviamente, non potevano starsene lì con le mani in mano. Erano comunque shinobi e in quanto tali avevano il compito di migliorarsi costantemente ed affinare sempre più le proprie capacità. Di lì a poco, dunque, avrebbero dovuto allenarsi.
Ma prima decisero che un po’ di riposo avrebbe giovato loro molto.
Dopotutto, anche Dio si era riposato dopo aver creato il Mondo. Perché diamine non avrebbero dovuto farlo loro dopo un viaggio durato un’intera notte?
[...]


Dopo aver riposato le loro stanche membra e aver pranzato, i quattro shinobi si diressero all’interno della foresta. Camminarono finché ebbero raggiunto uno spiazzo abbastanza largo da potersi muovere ottimamente all’interno. Lì, capitan Fuhiko illustrò ai suoi allievi quale sarebbe stato il loro allenamento, quel giorno. Un vero e proprio combattimento, anche se avrebbe avuto una caratteristica piuttosto insolita: sarebbe stato un incontro a tre, in cui ognuno avrebbe dovuto affrontare ben due avversari nello stesso momento. Ovviamente, non era permesso infliggere gravi danni e sarebbe intervenuta lei stessa a fermare lo scontro non appena l’avesse ritenuto necessario.

Si disposero tutti e tre in cerchio, ad una distanza di cinque metri l’uno dall’altro. Non appena la chuunin sancì l’inizio dell’incontro, Takeshi portò velocemente la mano destra alla tasca posteriore, estraendone due shuriken, e la sinistra dietro la schiena, precisamente alla fodera della sua nuova wakizashi. Immediatamente lanciò le stellette rotanti contro la ragazza e, non appena le sue dita smisero di tastare il metallo di cui essa erano formate, cominciò una corsa diretta verso il Kaguya. Egli, si armò estraendo un osso della propria schiena e lo impugnò saldamente. Faceva una certa impressione vederlo brandire un pezzo dello scheletro, ma probabilmente vi si era abituato.
I due incrociarono le proprie lame ed entrarono in una fase di stallo, dalla quale solo utilizzando la loro forza fisica avrebbero potuto uscire. Lo shinobi dai capelli rossi tentò di sbilanciare l’avversario, spingendogli il braccio con cui stava impugnando l’arto verso l’esterno del corpo in modo da crearsi un certo spazio, entro il quale avrebbe potuto sferrare un poderoso destro, che difficilmente sarebbe stato parato. Purtroppo, il nemico sfruttò la sua reattività e velocità superiore alla media per bloccare anche il colpo diretto al volto. Entrambi però avevano completamente dimenticato la cosa che più contraddistingueva quella sfida da quelle ordinarie: esso era una battaglia a tre. Ciò stava a significare due nemici per ognuno di loro, ma i due ragazzi stavano lottando escludendo la compagna, la quale aveva sfruttato questa dimenticanza per evocare due grossi cani e scagliandoli in seguito contro i due amici. Non appena quello diretto contro Takeshi spiccò un balzo per avere la possibilità di azzannarlo, egli lo colpì con la sua spada. Lo stesso fece il compagno con l’osso estratto qualche decina di secondi prima. Il Fujiwara quindi approfittò di questo momento di distrazione per colpire il Kaguya con il suo fendente: egli però se ne accorse, anche se con un lieve ritardo, che bastò per procurargli un taglio sulla guancia destra. Immediatamente dopo, il ragazzo che aveva appena sferrato l’attacco si allontanò di circa quattro metri, con l’ausilio di due lunghi balzi all’indietro.
Lo sfidante ora era però deciso a pareggiare i conti: infatti, scagliò un kunai, con legato addirittura una cartabomba, verso il suo parigrado.

Una carta bomba?! Non avrà certo il coraggio di detonarla, ma è meglio essere prevenuti..


Fortunatamente la vide avvicinarsi e così eseguì velocemente uno dei jutsu appena appresi: la Tecnica del Muro d’Acqua. Il getto evocato dal ragazzo si andò a formare a pochi centimetri dal suo viso, andando a deviare con forza il pugnale scontratosi con esso. Riuscì ad attingere un po’ di H2O dal vicino ruscello, che contribuì ad abbassare la quantità di chakra utilizzata per il ninjutsu.

Comunque, mi piace come combatte. Non ha paura di nulla, nemmeno di ferire i propri compagni. È così che dev’essere un ninja di Kiri, proprio come mi disse Akihiro-sensei quella volta.


Ma era consapevole che non avrebbe mai potuto raggiungere quello stato di crudeltà. Ne era più che certo. Non sarebbe mai riuscito a cancellare totalmente il suo carattere docile. Poteva sopprimerlo per un certo tempo, ma debellarlo completamente non era - secondo lui - possibile. Tentava comunque di convincersi che poteva lottare in egual modo, ma in cuor suo sapeva che ciò non era vero.

Dopo qualche secondo il Kaguya cambiò il suo obiettivo, andando a scontrarsi con la ragazza. Nello stesso momento lei si era moltiplicata, lasciando combattere il suo clone con il ragazzo e dirigendosi lei stessa contro Takeshi. Correva velocemente, quindi il genin del Kirigakure avrebbe dovuto pensare con altrettanta velocità ad una contromossa. Sperando che la sua sfidante proseguisse la sua corsa, lo shinobi della Nebbia saltò sul posto sferrando un calcio atto a colpire il bel visino della sua compagna di squadra, la quale con un abile mossa riuscì però ad eluderlo. Con un successivo colpo di reni il ragazzo si girò, mentre era ancora in aria, con il busto rivolto verso il terreno e aiutandosi con la spinta delle braccia, le scagliò violentemente contro due calci frontali. Tutta quell’azione, che faceva parte del jutsu denominato Abbraccio dell’Assassino, era mirata ad un solo obiettivo: allontanarla da lui, in modo che il suo compagno, appena liberatosi della falsa Yui, potesse colpirla da dietro. Accadde esattamente ciò che aveva previsto: il Kaguya la colpì alla testa con la sua spada ossea, in modo da farle perdere conoscenza ed eliminarla dalla lotta.
A quel punto rimanevano solo loro due: ora tutto ciò che volevano era stabilire chi era il migliore. La sensei andò solamente ad accertarsi delle condizioni della sua allieva, non interruppe certo il combattimento; almeno non ora che stava prendendo una piega così interessante.
I due ripeterono la stessa scena iniziale, ovvero incrociando le proprie armi. Questa volta fu l’avversario ad allontanarsi da Takeshi e puntò le proprie dita verso il rivale, mormorando una parola incomprensibile, ma che lo sveglio shinobi comprese essere un’arte magica. Cinque falangi partirono come proiettili dalla sua mano e si diressero ad una velocità impressionante contro il loro bersaglio. Purtroppo, non poteva effettuare più alcuna tecnica, essendo a corto di chakra per almeno una decina di secondi. Tentò di pararle con l’ausilio della wakizashi, ma quasi inutilmente. Due di esse lo colpirono allo sterno, mentre una sulla fronte; le rimanenti ossicine fortunatamente furono deviate. Venne spinto all’indietro dalla forza dei colpi, che gli avevano procurato delle Ferite Medio-Leggere cadauna. L’avversario approfittò del suo stordimento per avvicinarsi velocemente: gli balzò oltre e lo afferrò immobilizzandolo nel cosiddetto “abbraccio dell’orso”. Takeshi non sapeva più che cosa avrebbe fatto per eludere anche quella mossa; inoltre, non riusciva a ragionare per via del colpo infertogli alla testa. Il Kaguya eseguì un'altra delle sue tecniche derivate dalla sua abilità innata: il “Ballo del Salice”. Fece fuoriuscire le proprie ossa a comando, le quali raggiunsero qualche centimetro di estensione e trafissero la carne dell’avversario in più punti. Stette ben attento, comunque, a non colpire nessun punto vitale: dopotutto quello era solamente un allenamento, anche se intenso.
Lo liberò dalla presa, spostandosi per evitare eventuali contrattacchi. Il genin ferito compì l’ultimo sforzo: sentì che la sua riserva di energia gli permetteva ancora un attacco. E sarebbe stato quello decisivo.
Mentre il suo sfidante si apprestava a compiere seal per un’ulteriore tecnica, Takeshi estrasse dalla tasca una sfera flash, che venne lanciata pochissime frazioni di secondo dopo. Ben sapeva però che l’altro genin, come lui stesso d’altronde, avrebbe chiuso gli occhi per evitare di essere accecato. Ma quello era solo un diversivo: in realtà il suo piano era distrarre il nemico, così da avere il tempo materiale di mettere in atto la sua senjutsu.
Per la seconda volta in pochi minuti, il torrente fu la sua salvezza. Questa volta però la tecnica per la quale esso veniva sfruttato era diversa. Mentre il Kaguya chiudeva gli occhi, infatti, egli stava già eseguendo i sigilli necessari per il Soffio dello Squalo, un altro dei cavalli di battaglia della Nebbia.
La porzione di liquido azzurro formò dapprima una specie di muro circolare ma poi venne manipolato in un attimo dal kirese, in modo da fargli assumere appunto la forma di suddetto pesce. Esso fu scagliato in avanti verso il suo bersaglio ad una velocità maggiore di quanto l’avversario, stanco, potesse mai raggiungere per evitare un colpo dal diametro di due metri. Hikaru parve capirlo, dato che non si mosse nemmeno, ma almeno tentò di ergere una barriera, precisamente utilizzando il jutsu del Geyser Respingente. Evidentemente non conosceva la mossa dell’avversario: se avesse saputo infatti che l’impatto era precisamente quello di una carta bomba livello 2, avrebbe utilizzato il Muro Acquatico. Difatti, il genin venne investito in pieno dalla creatura marina, sfaldando il fragile tentativo di difesa nemico. La forza del colpo fu tale da scagliare il malcapitato ragazzo per alcuni metri, facendolo ruzzolare contro il duro terreno.
opo quest’ultimo gesto i due si fermarono, entrambi visibilmente feriti, cercando di riaccumulare le energie perdute durante questa intensa lotta.


A quel punto, Fuhiko pose fine al combattimento, dichiarandolo concluso in parità. Non era emerso, dunque, nessun vincitore. Forse si sarebbero risfidati ancora una volta, magari a missione conclusa, e avrebbero decretato chi di loro era il più forte shinobi.

¬ Status ¬ Takeshi Fujiwara ¬
Grado: Genin
Energia: Gialla
Chakra:35/100
Condizione Mentale: Stanco
Condizione Fisica: Due Ferite Medio-Leggere allo sterno, una sulla fronte.
Consumi: 65
Recuperi: 100 (Fine post)
Tecniche Utilizzate:
- Muro d'Acqua
SPOILER (click to view)
Villaggio: Kiri (Orig. Cascata)
Posizioni Magiche: ???
Descrizione: Tramite questa tecnica il ninja crea davanti a se un resistente muro d'acqua, che gli permette di preteggersi da attacchi di fuoco e dalle armi da lancio. A seconda delle necessità il muro può assumere una forma cilindrica e proteggere il ninja a 360°, in quel caso però la sua robustezza risulterà indebolita. Il consumo varia da Medio in presenza di una consistente quantità d'acqua (almeno 20 litri concentrati entro 3 metri dall'utilizzatore) ad Alto in assenza della suddetta condizione.
Tipo: Ninjutsu
(Livello: 4 / Consumo di Chakra: Variabile)

- Abbraccio dell'Assassino
SPOILER (click to view)
Villaggio: Kiri
Posizioni Magiche: Nessuna
Descrizione: Questa combinazione di attacchi nasce e si sviluppa dall'esigenza di mettere a segno un ninjutsu. I ninja della nebbia sono maestri in quest'arte, e proprio per questo i loro avversari tendono a costringerli in un serrato corpo a corpo che ne inibisca l'utilizzo. Innanzitutto è necessario che il ninja che vuole servirsi di questa combinazione spinga il nemico a corrergli incontro: solo a questa condizione il concatenamento può avere inizio. Anticipando grazie ad una massiccia concentrazione di chakra il prossimo movimento avversario (valido solo con ninja di energia pari o inferiore), lo shinobi salta sul posto, sferrando un calcio laterale verso il volto nemico. Con un successivo colpo di reni, lasciando la gamba stesa, inverte la posizione del busto proiettandola verso il basso. La successiva messa a terra di entrambe le braccia lo rende in grado di sferrare fino a due calci, stavolta frontali e mirati alla guardia nemica. Portando a terra le gambe, cariche come se volesse balzare, il ninja porterà le mani nella prima posizione richiesta dal ninjutsu che intende utilizzare. Tenuto a distanza con i primi tre calci, il nemico potrà essere infine disorientato dall'ultima manovra del ninja: un potente salto all'indietro ove il terreno stesso cederà alla pressione, generando una variabile coltre di pulviscolo atta a distrarre l'avversario. Il contemporaneo allontanamento dovrebbe permettere quindi allo shinobi di chiudere la combinazione con la tecnica prescelta. Ovviamente anche la scelta del terreno è molto importante per la riuscita di questa semplice strategia. Seppur questa combinazione permette al ninja di utilizzare due tecniche avanzate nello stesso turno, ha parecchi svantaggi: innanzitutto il ninja dovrà difendere perfettamente tutti gli attacchi a distanza nemici; consumare tutte le proprie azioni attive (sia slot tecnica che slot azione); dovrà utilizzare una quantità di chakra notevole per ottenere un risultato che avrebbe potuto ottenere in altri modi; inoltre dovrà usare un ninjutsu adatto a proteggerlo da eventuali azioni che il nemico aveva deciso di compiere durante la sua carica.
Tipo: Taijutsu
(Livello: 4 / Consumo di Chakra: Medio)

- Soffio dello Squalo
SPOILER (click to view)
Villaggio: Kiri (Orig. Cascata)
Posizioni Magiche: ???
Descrizione: Tramite questa tecnica d'acqua il ninja è in grado di dare forma ad una porzione di liquido in modo che assuma le sembianze di uno squalo. Un piccolo muro d'acqua circolare precederà il formarsi del proiettile marino. Le dimensioni del getto dalle fattezze di squalo solitamente non superano una lunghezza di otto metri e una circonferenza di due. L'impatto con lo squalo corrisponde a quello di una cartabomba livello 2. Per servirsi di questa tecnica, il ninja deve poter attingere ad una buona quantità d'acqua (almeno 60 litri) che deve trovarsi entro sei metri da lui.
Tipo: Ninjutsu
(Livello: 4 / Consumo di Chakra: Medio-Alto)



¬ Equipaggiamento Svelato ¬

Wakizashi [x1]
Sfera Flash [x1][Utilizzata]





 
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9 replies since 24/9/2009, 20:54   260 views
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