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Quarto giorno
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Disteso sull’umido terreno smosso, il giovane si riposava, privo d’alcun sentimento perverso che ostacolasse la purezza dei suoi pensieri; gli occhi balzavano rapidamente da un luogo ad un altro, tentando così di carpire tutto ciò che avveniva intorno alla sua persona, così insignificante in confronto al resto del mondo. Piccoli uccelli saltellavano sui fragili rami degli alberi, tentando di accoppiarsi con altri piccoli volatili del sesso opposto. Non amava particolarmente la natura, e in particolare odiava i volatili; con le loro ali potevano volare ovunque, scampando ad ogni legge della gravità. Contemporaneamente gli stimava, anzi, voleva essere proprio come loro, veloci e leggiadri, in grado di scalare con estrema semplicità intere montagne, e con il gran dono di poter vedere tutto dall’alto. I fiori, così colorati, erano circondati da vere e proprie squadre di api, indaffarate a portare a compimento il loro estenuante lavoro, mentre altre centinaia di piccole formiche stavano combattendo con un altro insetto, o bestia che fosse, nel tentativo di portare il cadavere nel nido. La creatura non demordeva, nonostante fosse tempestata di morsi e graffi, inflitti dalle coraggiose formiche, che perivano una dopo l’altra sotto i vigorosi colpi del loro nemico. In pochi attimi però, la creatura arcana venne circondata da un numero stupefacente di formichine, tutte pronte a dare la vita pur di portare a compimento la loro difficoltosa missione. Nessuna di loro mostrava alcun segno di volersi ritirare o di scappare di fronte ad un animale tanto potente e mostruoso, anzi, continuavano ad attaccare con sempre più vigorosità, finché la creatura, stremata a causa delle numerose ferite subite, cadde a terra, priva di vita. Il giovane Yahiko si lasciò andare in piccolo gemito di gioia, poiché la vittoria era andata alle piccole creature a sei zampe. Stanco di stare ad osservare la natura che lo circondava, si alzò in piedi e si avvicinò al suo nido notturno, per poterlo così riordinare. Quando fu a poco più di un metro di distanza dall’albero, una sagoma confusa sbucò fuori, da dietro l’imponente fusto ligneo, sferrando un poderoso pugno nello stomaco della giovane promessa del villaggio. Il ragazzo venne piegato in due dall’impatto, e schizzi di saliva fuoriuscirono dalla sua bocca, mentre volava per molti metri all’indietro, fino a finire dentro all’acqua. “Che diamine…non me la aspettavo proprio questa…per fortuna nulla di rotto grazie a dio, certo che fa un male terribile questa botta.” Si massaggiava la pancia, mentre tentava con le gambe di spingersi per poter uscire fuori dal lago, e quando fu sulla riva del laghetto, la sagoma alta e snella si rivolse verso il giovane. «Non sei affatto migliorato Yahiko! Ti fai sempre beccare in pieno da quella tecnica. Sei solo uno sciocco, nulla di più.» La voce familiare fece sorridere il giovane che, ancora dolorante per il violento impatto, si alzò in piedi, bagnato fradicio. «Padre, non potevate avvisarmi prima di tirarmi il pugno?» ironizzò il sabbioso. «Certo, se vuoi la prossima volta ti mando una lettera.» Proseguì l’uomo «Ma ora basta scherzare. Il vero addestramento inizia ora. Ti chiederai come ti ho trovato, be’, è stato piuttosto semplice, poiché ti ho spiato durante gli allenamenti per tutti questi giorni. Ti devo dire una cosa. Il clan è fiero dei risultati conseguiti dalla tua persona, tuttavia, non possiamo tollerare che continui a perdere contro tutti gli avversari che ti presentano davanti. Prima con un Uchiha, poi contro un kirese, ed infine contro un altro Uchiha» il volto del giovane si fece man mano sempre più cupo «Il fatto sta che tu non sei affatto potente, anzi, sembri una vecchietta reumatica quando combatti. Non sei elegante nei movimenti, non sei agile, e nemmeno forte nello sferrare i colpi; Il clan ti da un ultimatum, dopodiché dovremo decidere se ritenerti ancora parte della gloriosa stirpe dei Senjuu, oppure se dovremo esiliarti da essa. La prova consiste nel scontrarti contro di me. Fino a quando lo dirò noi due ci scontreremo, fino a che non cadremo a terra, stremati. Mi devi dimostrare che questi giorni d’allenamento sono serviti a qualcosa. Ora però, è meglio tornare a casa. Ci scontreremo appena arrivati. Il luogo del nostro scontro sarà il giardino della nostra abitazione. Lì ci daremo battaglia fino a che uno dei due non cadrà a terra. Sappi che io non mi limiterò a difendermi.» Concluse l’alto uomo, sulla cinquantina, mentre tornava a casa, pronto ad iniziare l’addestramento con suo figlio.
CITAZIONE ■ Ora dimmi... quando si è così potenti come te... è normale diventare anche così crudeli? Naruto. I due figuri erano faccia a faccia, pronti a darsi battaglia. Il primo più alto e robusto, aveva come obiettivo mettere alla prova l’altra sagoma, mentre il secondo, aveva come obiettivo diventare il miglior ninja sulla faccia della terra. Yahiko si mise in posizione di combattimento, e quando il padre gli fece un cenno con il capo, lo scontro iniziò. Il giovane prese un kunai con la mano destra, e lo scagliò all’altezza della spalla destra, poi ruotò di trecentosessanta gradi e con la mano sinistra scagliò uno shuriken verso il volto del suo mentore. L’uomo non ebbe difficoltà a difendersi dalle tecniche, anzi, la sua infinita esperienza sul campo, gli permise di evitare le due armi bianche, o meglio, di afferrarle entrambe, e di spedirle indietro al possessore originale, che senza scomporsi spiccò un salto verso l’alto, eseguendo una capriola in aria, divenendo così carne da macello per il genitore, che si lanciò contro il suo prediletto rotante. Il giovane intento a completare l’acrobazia area non notò il rapido movimento del padre, finendo per subire un calcio sullo zigomo sinistro; il giovane schizzò via come una molla, poiché la potenza del suo maestro era terribilmente superiore alla sua. Atterrò solo alcuni attimi dopo, con il volto sporco di sabbia e cosparso di sangue, il suo sangue. «Merda…non mi aspettavo proprio quest’attacco…» il giovane non ebbe il tempo di rialzarsi, che un poderoso pugno allo stomaco lo fece sussultare, facendogli sputare ancora sangue, poi, un altro calcio sotto il mento lo fece roteare per dieci metri, per poi scaraventarlo al suolo. «Sei debole, questo lo puoi notare anche tu. Perché non ti impegni sul serio?» esclamò il padre del giovane sunese, che tentava di rialzarsi dopo aver subito quella spaventosa combinazione di colpi. Sanguinava, il suo sangue non scorreva così copioso da molto tempo, non pareva inorridito dalla presenza del nettare rosso, frutto del suo corpo, bensì era disgustato dalla sua debolezza. Non riusciva ad accettare tutta questa differenza di potere tra lui e il suo genitore. Si alzò in piedi, le mani inzuppate di sangue, risultato del vano tentativo di diminuire la fuoriuscita del sangue dalla sua bocca, si unirono, e cominciarono ad eseguire armoniche azioni, finché non si arrestarono. «Bushin no Jutsu!» esclamò il ragazzo, mentre cinque copie di se stesso apparivano magicamente. L’uomo parve sorpreso di vedere quella semplice mossa eseguita dal figlio, tanto che ne rimase disgustato. «Vano tentativo di confonderti...» Asserì freddo il mentore, mentre eseguiva un semplice seal. «…Questa è una Bushin no jutsu.» Improvvisamente altri cinque cloni del suo insegnante si materializzarono, ma in loro c’era qualcosa di diverso. Non erano delle semplici illusioni, bensì dei veri e propri corpi tangibili. I dieci doppioni si scambiarono delle rapide occhiate, ma solo quelle del padre sorrisero, poi, partirono all’attacco, tutti indirizzati verso la sagoma posta di fronte ai loro occhi. Le copie del ragazzo svanirono appena vennero toccate da quelle del padre, che iniziarono una sequenza molto coreografica, ed altrettanto letale. Una copia sparì, e nel medesimo istante due mani sbucarono dal terreno afferrando le caviglie del giovane ninja, mentre altre due sferrarono due pugni, diretti uno verso un fianco, e l’altro verso l’altro fianco. Le mani mollarono la presa, e il clone scomparso precedente, sbucò dal sottosuolo e colpì il giovane con un devastante pugno sotto il mento, mentre una copia che attendeva in aria, all’arrivo del giovane, sferrò un calcio verso lo zigomo destro, facendo roteare la sagoma del ragazzo, per poi afferrarlo per le caviglie. La copia iniziò una veloce rotazione, tanto che il giovane provo un senso di smarrimento, per poi scagliare violentemente la fragile sagoma del ragazzino, a terra, ove l’ultima copia inutilizzata ne aspettava l’arrivo. Il giovane ormai non capiva più nulla. Non riusciva più a distinguere quello che stava accadendo e pian piano tutto si faceva sempre più buio. La mazzata finale venne quando, l’ultima copia, che distava poco più di cinque metri dalla sagoma rotante del giovane, si fece saltare in aria, invertendo la rotazione del giovane e lanciandolo al suolo, con la schiena completamente ustionata. «Questo era solo un assaggio di quello che ti aspetterà in questi giorni.» Concluse il mentore, osservando la figura priva di sensi del figlio.
| Chakra: 75/100 Condizione Mentale: Svenuto Condizione Fisica: Ustione Medio - Grave su tutta la schiena, varie emorragie interne. Consumi: 75 Techiche utilizzate: ■ Tecnica della Moltiplicazione del Corpo - Bunshin no Jutsu
Villaggio: Tutti Posizioni Magiche: Tigre, Cinghiale, Bue, Cane Descrizione: Questa tecnica permette di creare dei cloni di se, composti unicamente di chakra. I cloni si presentano come una copia esatta del ninja che le ha create. Le copie possono essere create ad una distanza massima di 3 metri dall’utilizzatore. Le copie possono allontanarsi dal ninja che le ha create di circa 10 metri, superata questa distanza si dissolvono. La resistenza agli urti è minima, infatti ciascuna copia è distrutta appena subisce un qualsiasi contatto. Il numero di cloni creati non deve mai superare il massimo espresso sotto. Un clone che non fa nulla di particolare dura 6 turni mentre un clone costretto a correre o altro dura solamente 3 turni. I cloni creati con questa tecnica non possono attaccare ne simulare un attacco. Possiedono però la controparte illusoria di qualsiasi arma base in possesso del loro creatore. Possono muoversi camminando o correndo, abbassarsi e muovere gli arti con media velocità, e saltare. Non possono fare tecniche e non hanno forza. Se toccati svaniscono. [massimo copie: Studenti 3, Genin 5, Chunin 7, Jonin 12, Sp Jonin 15] Tipo: Ninjutsu (Livello: 6 / Consumo di Chakra: Bassissimo per Copia) Equipaggiamento: 9 Kunai; 3 Shuriken; 1 Flash; Wakizashi; Accendino; 2 Aikuchi; Un paio di guanti con lamina; Panno conduttore di chakra; 2 Tonici azzurri. |
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