The Training, Energia Verde [cancellate pure quell'altro]

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[°Turk°]
view post Posted on 14/7/2009, 09:37




Introduzione

CITAZIONE
Allora, questo sarà l'allenamento settimanale per ricevere un power-up che mi permetterebbe di raggiungere l'energia verde.
Ogni post/ giorno sarà separato dell'altro per facilitare tutto l'insieme delle cose.
In questi 7 post/ giorni, descriverò come il mio pg, Yahiko Senjuu, crescerà sia fisicamente che psicologicamente, diventando più maturo.

 
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[°Turk°]
view post Posted on 11/10/2009, 13:30







Narrato
«Parlato»
"Pensato"
~Parlato Altrui~


Risentimento verso Mitsurugi



image



Raggi luminosi irroravano con la loro luce casa Senjuu, ove regnava pace e tranquillità, mentre allegri uccellini cinguettavano e volavano da albero ad albero alla ricerca di una compagna; leggiadre ed eleganti farfalle volavano maestose, colorando con il loro magnifico manto ogni angolo del giardino mentre numerose api andavano di fiore in fiore a succhiare tutto il nettare possibile per poi portarlo nell’alveare per fabbricare quella così dolce e gustosa sostanza giallastra. Disteso sull’erba intento a contemplare il cielo, meraviglia del medesimo colore dell’acqua marina privo di nuvole che ne ostacolassero la bellezza e la luminosità, Yahiko era intento a riflettere sull' andamento della sua vita. Aveva superato l’accademia, aveva sfidato giovani e promettenti ninja, ma mai e poi mai si era sentito così debole ed insignificante.

«Perché sono più debole dei miei avversari, perché non riesco a superare tutti gli avversari che mi sfidano, eppure io sono figlio di un Senjuu, un nobile sangue shinobi scorre dentro di me. Perché non posso essere meglio degli altri? Perché…perché non ho il potere sufficiente…gli esami dei chunin sono sempre più vicini e non ho alcuna intenzione di perdermeli…di sicuro ci sarà gente fortissima…un sacco di genin che mi saranno di certo superiori…e poi ci sarà lui. Quel maledetto Uchiha. Di sicuro anche lui sarà diventato più forte, e probabilmente avrà già sviluppato lo sharingan, e non posso assolutamente farmi superare da lui.»

Mentre continuava il proprio soliloquio, nella mente una idea geniale anche se semplice e scontata baluginava, sovrapponendosi sempre più alle parole che uscivano come acqua cristallina da una pura sorgente montana.

«Potrei iniziare ad allenarmi. Perché no…ho già in mente cosa potrei fare oggi…tanto sono solo le dieci della mattina pressappoco, quindi, direi che potrei iniziare fin da subito il mio addestramento.»

Non fece a tempo concludere la frase, che si trovava già in piedi, con qualche ciuffo di erba tra la voluminosa chioma arancio. Salì i cinque gradini che lo separavano dall’uscio della sua abitazione e afferrando la maniglia di legno aprì la porta della luminosa abitazione. Di fronte a se un lungo corridoio completamente illuminato da alcune finestre poste sul muro. Alla sinistra tre porte e altrettante sulla destra, tutte quante in rapida successione une dalle altre. Entrò in una delle stanze di destra, la sua camera da letto e da li aprì l’armadio e afferrò un paio di mutande, e qualche vestito di ricambio e li infilò dentro uno zaino, poi prese con sé anche i due Aikuchi, il Wakizashi e i guanti, nonché l’accendino e le sigarette. Legato al braccio sinistro, il coprifronte rifletteva raggi dalle mille tonalità di giallo, che illuminavano la camera da una finestra molto grande alla sinistra del letto. Prese anche qualche cosa da mangiare come qualche panino, dei cracker, un sacchetto di patatine e del ramen in scatola, ed infine prese anche il sacco a pelo. Quando fu tutto pronto, uscì di casa, e chiuse la porta

«Tornerò tra pochi giorni.»
Si avviò all’interno della boscaglia, mentre le verdi fronde degli alberi si agitavano lasciando cadere qualche piccola foglia al passaggio di un ululante vento, che rinfrescò non poco il giovane genin che si addentrò nella foresta, riparato dal sole dalle ombre delle chiome ondose delle querce che si stagliavano fiere sopra di esso dando dimostrazione della loro veneranda età in confronto all’ esile essere umano dai capelli di una tonalità particolare.
Come prima cosa prese una sigaretta, se la infilò in bocca e la accese. Era senza gusto però gli dava conforto e tranquillità, era davvero piacevole per lui poter fumare.
Ricordandosi della presenza di un solitario e ben protetto laghetto oltre la boscaglia, si avviò a passo spedito verso la distesa di acqua. Nel cammino cominciò a riflettere sulle modalità di allenamento. Ma purtroppo non gli venne in mente nulla di entusiasmante o di ben preciso perciò lasciò tutto quanto al caso.
Di fronte a tanto splendore Yahiko non poté fare a meno di rimanere fermo a contemplare la distesa acquatica illuminata da radiosi raggi paglierini. La scena paradisiaca permise a Yahiko di fare il pieno di volontà, permettendogli così di iniziare ad allenarsi.
Mosse alcuni passi fino alla riva e poi si specchiò sulla cristallina acqua che rifletteva nitidamente i tratti eleganti del suo volto. Accennò un sorriso e continuò a camminare, appoggiando uno alla volta in una lenta successione, piede per piede sulla superficie del lago.
Non era sorpreso, ma aveva dimenticato quanto fosse piacevole camminare sull’acqua. Dava un senso di assoluta libertà; cominciò a correre per tutto il laghetto, e un sorriso di soddisfazione si stampò sul suo volto, mentre i suoi leggiadri, e rapidi passi increspavano la superficie dell’acqua, creando motivi concentrici che alteravano il suo riflesso sullo specchio cristallino.
La sua lunga e faticosa corsa durò per molte ore senza alcuna interruzione, cosicché, quando il sole calò, portando con sé la notte, l’ombra e l’oscurità, l’unica cosa che rimaneva ad illuminare la superficie del lago era il riflesso della luna crescente. E mentre tutta la foresta andava a dormire, il giovane ninja consumò un leggero pasto per poi assopirsi dolcemente avvolto nel suo sacco a pelo all’ombra di una imponente quercia, sulla riva del lago cristallino.





SPOILER (click to view)
Spero che sia piaciuto...io personalmente mi sono divertito a scriverlo xD...comunque spero davvero che sia di vostro gradimento


Edit
CITAZIONE
correzzione errori punteggiatura, distrazione e battitura.




Edited by [°Turk°] - 17/10/2009, 16:48
 
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[°Turk°]
view post Posted on 17/10/2009, 15:27







Narrato
«Parlato»
"Pensato"
~Parlato Altrui~




La sfida del Wakizashi







L
a mattina era oramai giunta, il sole era sorto da solo pochi minuti, e il giovane ninja si stava abbeverando nel lago che era a pochi passi dal suo nido notturno. Le gocce di rugiada sulle foglie verdi dei grandi alberi brillavano, illuminate da paglierini raggi di sole. Fiero, rimase alcuni attimi a guardare una nuvola dalla forma incerta, per poi sedersi e rovistare nello zaino nel tentativo di trovare qualcosa di commestibile. Trovò qualche buon panino al salame e lo mangiò, poi si alzò in piedi fresco e riposato.

«Non penso che mangiare mi faccia diventare più forte. Ogni giorno si avvicina sempre più l’esame di selezione dei chunin e io mi sento sempre meno preparato. Non capisco per quale motivo non riesco a migliorare con rapidità…se sapessi fin da subito come riuscire a superare questo maledetto blocco che mi tiene fermo in questo frale corpo umano. Solo potessi raggiungere un livello superiore. Chissà se le cariche alte del villaggio mi prenderanno in considerazione non appena inizieranno gli esami di selezione dei chunin…a quanto ho sentito probabilmente sarò l’unico Sunese, che parteciperà. Non vedo l’ora di poter affrontare qualche potente avversario.»
Serrò i pugni in un impeto di eccitazione ed euforia, tanto che le nocche gli si sbiancarono e la pelle della mano si tese tanto da sembrare finta.

«Vince sempre chi ha l’arma più affilata.»

Afferrò subito la spada, e si addentrò nella foresta a ritmo frenetico, e quando fu nella zona più buia cominciò a menare fendenti contro gli alberi, saltando da una parte all’altra in rapida successione. Lacerò un alberò alla sua destra, e invece di bloccare la rotazione, la continuò sfregiando nello stesso verso l’albero alla sua sinistra.
Continuò con la sua goffa danza, sferzando ogni albero che si trovava entro dieci metri da lui, saltellando di qua e di là con un passo pesante. Quando si rese conto che i suoi movimenti era meno eleganti di quelli di Takeshi, si arrestò, tenendo tra le mani la preziosa wakizashi finemente lavorata da un bravissimo artigiano il cui nome gli era tuttora sconosciuto. Strinse la mano sempre più finché le nocche gli si sbiancarono nuovamente, e la mano cominciò a tremare, per poi urlare alla foresta.

«Perché non posso essere elegante e leggiadro? Perché non posso manipolare con maestria questa spada? Perché?! Ho fatto qualcosa di male forse?»

Non ottenendo risposta alcuna, come era prevedibile, inarcò la schiena e continuò il suo allenamento, nonostante non si fosse mai sentito così impotente nei confronti di se stesso.
Ad ogni ora che passava riusciva a combinare movimenti con alcune mosse eseguite con la spada, e diventava ad ogni tentativo più elastico e veloce. I colpi venivano menati con una notevole velocità, ma purtroppo non padroneggiava ancora con maestria la forza di attacco. Infatti i suoi colpi non lasciavano solchi profondi nei tronchi, tuttavia il giovane era certo, che con ancora qualche ora di allenamento sarebbe riuscito a sferzare fino in profondità il resistenti tronchi dei secolari alberi dalle fronde luminose, irrorate da radiosi raggi solari che indicavano che erano solo le dieci e mezza della mattina.

«Ruota il polso...Girati facendo leva sulla punta del piede…concentra il chakra sulla lama…Libera!!!»

Un bagliore di luce illuminò la spada facendo credere davvero che il chakra potesse scorrere nella lama, mentre erano solo i raggi del sole riflessi sul freddo ferro, fatto sta che però la lama squarciò la corteccia in profondità lasciando Yahiko completamente allibito, tanto che non si accorse nemmeno che le ginocchia non lo tenevano su, e così cadde esausto, supino sul soffice terreno erboso circondato da grandi querce, mentre un radioso raggio di luce gli illuminava la fronte, rimpicciolendosi sempre più fino a sparire lasciando la fronte chiazzata dalle ombre delle foglie svolazzanti, e il giovane dormiente nella più totale quiete.

«Satetsu…» poi crollò.

Si risvegliò solo qualche minuto dopo, ma gli parve di aver dormito un’eternità. Supino, si accorse di avere la spada luminescente alla sua destra, a pochi centimetri dalla mano, che fremeva dall’impazienza, rapidamente mosse gli occhi in direzione del secolare albero alla sua sinistra, ritornò a fissare l’elsa della wakizashi, e con un rapido movimento l’afferrò, e fece ruotare l’intero corpo in senso orario di 270°, ma prima di completare la rotazione, fece leva in avanti con la punta del piede sinistro, e si lanciò in avanti, diretto verso un inerme ramo dell’enorme albero, mentre tutta la sua figura sembrava investita da una poderosa onda di vento.

«Muori maledetto!»

Il poderoso braccio ligneo venne squarciato e separato dalla sua origine, da un rapido e potente taglio netto.
Una volta a terra, con dietro di se i resti dell’albero menomato, si lasciò sfuggire un lieve sorriso di soddisfazione, poi, con la spada tra le mani si voltò deciso a perfezionare la sua tecnica di lotta con la spada.

«Perfetto.»

Provò ancora per molte ore a smembrare dei tronchi e con sua immensa gioia riuscì in ogni suo tentativo. Aveva imparato a padroneggiare alla perfezione, quell’arma dalla singolare eleganza.
Quando furono probabilmente le sette della sera, intraprese il cammino in direzione del suo addiaccio.
Il sole stava calando, e dopo pochi minuti sparì dietro la scura foresta, dall’altra parte del lago. D’esso restava solo un lontano e opaco alone luminoso. Dopo poco sparì completamente lasciando spazio alla sorella luna, che anche oggi si stagliava con la sua luminosità sopra la superficie limpida del laghetto.

Piccoli gufi emettevano qualche inquietante verso, mentre miriadi di grilli intonavano la loro melodica sinfonia tra i soffici ciuffi di erba. Un’altra geniale idea baluginò nella mente affaticata del giovane ninja, mentre era intento ad ingozzarsi con qualche saporito panino con gli affettati.

«Se mi trovassi in una missione ci lascerei le penne se non fossi in grado di combattere in luoghi bui, quindi credo che valga la pena di provare un allenamento notturno, per abituarmi a combattere nelle situzioni più scomode. Ne vale proprio la pena...perfetto...allora farò così» concluse la frase e si gettò sopra al sacco a pelo, e si assopì dolcemente, consapevole che solo dopo poche ore si sarebbe dovuto rialzare per proseguire con determinazione il suo duro allenamento.







SPOILER (click to view)
CITAZIONE
Questo è stato il secondo post. come si può capire dalla fine di questo il terzo sarà di notte...enjoy

 
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[°Turk°]
view post Posted on 14/11/2009, 21:21





SPOILER (click to view)
Ci saranno delle citazioni nei post successivi che staranno ad indicare il cambiamento del luogo di allenamento, oppure saranno dei semplici intervalli tra un paragrafo e l'altro.



La fioca luce lunare illuminava tutto intorno la riva del laghetto. L’immagine confusa si rifletteva sulla increspata superficie d’acqua, attirando così gli sguardi di tutte le piccole bestie notturne, che si aggiravano circospette, intimorite da quella arcana luce.
Languidi fari si aprivano e chiudevano a ritmo ben definito, mentre piccole piume planavano a terra ad ogni battito di ciglia, da parte di grossi gufi, fieramente appollaiati sui possenti rami degli alberi. Il giovane, supino sulla soffice erva, chiuso dentro al suo caldo sacco a pelo, dormiva tranquillamente ruotandosi occasionalmente nel tentativo di trovare la posizione più adatta per far riposare il suo prezioso organismo. Consapevole che solo dopo poche ore si sarebbe dovuto alzare per iniziare il suo duro allenamento tra le eterne ombre della notte.
Le palpebre di Yahiko cominciarono a battere più velocemente, per poi spalancarsi. Il giovane era sveglio, pronto a proseguire il suo sofferto allenamento che lo avrebbe portato a potenziarsi fisicamente e a maturare mentalmente. Infilo la giacca, prese tutto il suo equipaggiamento, e indossò il coprifronte, la fascia che simboleggiava il suo impegno e la sua maestria. Purtroppo non era mai stato in grado di mostrare chiaramente la sua abilità, come era successo contro l’Uchiha, e contro il kirese.
«Non posso permettermi il lusso di riposarmi ancora a lungo. È meglio che parta subito. Più mi alleno e meglio sarà. Devo diventare più forte prima che inizino gli esami di selezione dei chunin.» asserì freddo, rivolgendosi all’inerme tronco di quercia, che distava dalla sua persona poco più di un metro. Poi, consapevole che non avrebbe ottenuto alcuna risposta, si allontanò dal suo nido provvisorio, e si avvicinò alla riva del lago. Il grande occhio bianco lo guardava dall’alto, incoraggiandolo a proseguire il suo allenamento, infondendogli una particolare energia difficile da ottenere: la forza di volontà. Si mise in posizione di combattimento. Di fronte a lui, un massiccio tronco, apparentemente indistruttibile. Dietro ad esso altri cinque fusti lignei delle medesime dimensioni. «La prova di oggi consisterà nel…distruggere tutti i sei tronchi davanti a me. Se non ci dovessi riuscire resterò in verticale sopra l’acqua per due ore. Mentre se questo allenamento dovesse andare a buon fine, taglierò tutti i rami dei fusti da me perforati.» poi arrestò il suo soliloquio, e rimase perplesso. «Va bene che devo trapassare tutti i tronchi con una tecnica, ma quale?» Restò li fermo per molti minuti, interrogandosi su quale mossa sarebbe stata più appropriata per poter perforare tutti i tronchi, ma finalmente un barlume di genialità illuminò la mente del giovane ninja. Un piccolo sorriso beffardo si insinuò nella sua espressione seria, facendo incurvare le due carnose labbra. Cominciò ad eseguire dei seal, che lo avrebbero portato a superare quella prima prova, forse…
Le mani si muovevano molto velocemente, ed assumevano forme strane, mentre il giovane pronunciava delle parole, ben scandite e separate une dalle altre.
«Pecora, Topo, Cinghiale, Scimmia, Pecora.»
Dopo che ebbe di formulare le magiche parole, i capelli del giovane vennero sbalzati all’indietro, mentre un’ affascinante sfera trasparente si era formata tra le mani del giovane, il quale puntava i due arti superiori in direzione della fila di alberi. Le braccia cominciarono a tremargli, e una goccia di sudore gli attraverso la gota.
“Dannazione…non riesco a controllare la tecnica. Che diavolo sta succedendo.” E mentre il giovane pensava, la sfera pareva sempre più carica di energia, fino a quando esplose, scaraventando in acqua il giovane sunese, che per sua fortuna ricordava ancora l’allenamento fatto pochi giorni prima. Appoggiò una mano sulla fredda acqua e rimase sopra il livello della stessa, così come il resto del corpo, tuttavia l’improvviso impatto con la superficie del lago, aveva disturbato la quiete stessa dello specchio d’acqua, creando così confusi motivi concentrici. “Dannazione…non doveva accadere questo. Proprio per niente. Come mai? Purtroppo all’accademia non mi hanno insegnato a padroneggiare questa potente tecnica.” Il giovane uscì dall’acqua, riflettendo su come sarebbe riuscito a bucare gli alberi, o perlomeno, a come sarebbe riuscito ad utilizzare la tecnica. Notò con suo disappunto, che oltre a non essere riuscito ad eseguire il jutsu, aveva riportato una lieve ustione ad entrambi i palmi delle mani. «Merda…questa non ci voleva proprio. Vabbè, vuol dire che sopporterò un po’ di dolore.» esclamò riallacciandosi i sandali. Quando si alzò in piedi, tutta la sua figura era elevata nella sua più naturale bellezza. «Proseguiamo.»



[…]


CITAZIONE
Un luogo dove qualcuno ancora pensa a te, quello è il luogo che puoi chiamare casa.
Jiraya.

Era ancora di fronte alla massiccia schiera di tronchi, più determinato che mai a portare a compimento la sua sessione di allenamento. «Questa volta ti buco, maledetto albero.»
Unì le mani, ma le staccò improvvisamente, sentendo che le ferite ai palmi delle mani era piuttosto dolorose. Non ci fece caso più tanto, poiché il risultato finale doveva essere raggiunto a costo di qualsiasi cosa. Una piccola goccia di sudore gli scese dalla fronte, mentre le mani, seppur doloranti, si muovevano agilmente su stesse, mentre il giovane ninja impastava il chakra necessario alla realizzazione della tecnica stessa. “Non sono concessi errori.” Dalle mani del giovane ne uscì nuovamente la sfera di vento, che pareva più stabile rispetto qualche minuto prima, tuttavia, il giovane impiegò qualche attimo per realizzare il fatto che fosse in grado di controllare la tecnica. «Ora!» urlò, mentre un raggio di vento, si avviava diritto verso la schiera di tronchi.
Con tutto il suo cuore sperava che il colpo fosse sufficientemente potente da sfondare almeno il primo tronco, ma sfortunatamente non fu affatto così. Infatti, il colpo di vento andò man mano a diminuire d’intensità, ad ogni momento in cui la distanza tra la tecnica e i tronchi diminuiva. Solo un piccolo venticello raggiunse il fusto ligneo, lasciando completamente senza parole lo sfortunato ninja. Continuò invano per numerose ore, prendendosi più volte una pausa per poter recuperare le forze, poiché la tecnica che cercava di completare richiedeva un cospicuo dispendio d’energie. Non riusciva proprio a sfondare quel primo tronco, ma quando sembrava che non ci sarebbe stato più nulla da fare, una piccola fossetta si venne a creare quando il giovane colpì il fusto con la tecnica. Tante piccole schegge partirono via in ogni direzione, lasciando stupefatto ancora una volta il giovane ninja. Era riuscito ad imprimere la forza sufficiente a rompere lievemente il tronco. Non si diede per vinto, e così continuò con la sua interminabile serie di tentativi, ma quando, lanciando ancora la tecnica, il tronco venne completamente forato, si gettò a terrà, urlando dalla gioia. «Siii! Ce l’ho fatta! Siii!» lentamente il tono della sua voce calava, e il giovane perdeva sempre più lentamente le forze. Non capendo ciò che gli stava accadendo, si lasciò trascinare all’interno di quell’insieme di sensazioni confuse, per poi perdere completamente i sensi. “Ottimo lavoro...Yahiko.”





+ Edit: Modifica della grafica.
Chakra: 20/100
Condizione Mentale: Svenuto
Condizione Fisica:Ustione Medio-Leggera su entrambi i palmi delle mani
Consumi: 80
Techiche utilizzate: ■ Soffio del vento
SPOILER (click to view)
Villaggio: Sabbia
Posizioni magiche: 5
Descrizione:Dopo aver accumulato una grandissima quantità di chakra nei palmi delle mani il ninja riesce ad emettere la massa di energia, larga massimo 50 cm, sottoforma di un'unico getto di vento che raggiunge i 20 m di estensione. Il vento creato può assumere una traiettoria solo lineare. Da genin tale limite viene superato, consentendo al ninja di effettuare una (a genin) o due(a chunin) curve alla massa di vento. Se colpisce in pieno risulta capace di causare un danno Medio. Dal grado di genin la tecnica può essere potenziata facendo viaggiare nel vento un massimo di 4 kunai, i quali seguiranno la traiettoria del vento. Spostare la massa di vento costa un Bassissimo, richiede un corrispettivo movimento di mani, diminuisce la potenza di 10 a curva e può essere al massimo di 90°. Ogni kunai è come se venisse lanciato con un potenziamento in forza pari a Basso.
Tipo: Ninjutsu
(Livello: 4 / Consumo: Medio)

Armamentario: 9 Kunai; 3 Shuriken; 1 Flash; Wakizashi; Accendino; 2 Aikuchi; Un paio di guanti con lamina; Panno conduttore di chakra; 2 Tonici azzurri.



Edited by [°Turk°] - 14/11/2009, 22:12
 
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[°Turk°]
view post Posted on 17/11/2009, 13:31






Quarto giorno


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Disteso sull’umido terreno smosso, il giovane si riposava, privo d’alcun sentimento perverso che ostacolasse la purezza dei suoi pensieri; gli occhi balzavano rapidamente da un luogo ad un altro, tentando così di carpire tutto ciò che avveniva intorno alla sua persona, così insignificante in confronto al resto del mondo. Piccoli uccelli saltellavano sui fragili rami degli alberi, tentando di accoppiarsi con altri piccoli volatili del sesso opposto. Non amava particolarmente la natura, e in particolare odiava i volatili; con le loro ali potevano volare ovunque, scampando ad ogni legge della gravità. Contemporaneamente gli stimava, anzi, voleva essere proprio come loro, veloci e leggiadri, in grado di scalare con estrema semplicità intere montagne, e con il gran dono di poter vedere tutto dall’alto. I fiori, così colorati, erano circondati da vere e proprie squadre di api, indaffarate a portare a compimento il loro estenuante lavoro, mentre altre centinaia di piccole formiche stavano combattendo con un altro insetto, o bestia che fosse, nel tentativo di portare il cadavere nel nido. La creatura non demordeva, nonostante fosse tempestata di morsi e graffi, inflitti dalle coraggiose formiche, che perivano una dopo l’altra sotto i vigorosi colpi del loro nemico. In pochi attimi però, la creatura arcana venne circondata da un numero stupefacente di formichine, tutte pronte a dare la vita pur di portare a compimento la loro difficoltosa missione. Nessuna di loro mostrava alcun segno di volersi ritirare o di scappare di fronte ad un animale tanto potente e mostruoso, anzi, continuavano ad attaccare con sempre più vigorosità, finché la creatura, stremata a causa delle numerose ferite subite, cadde a terra, priva di vita. Il giovane Yahiko si lasciò andare in piccolo gemito di gioia, poiché la vittoria era andata alle piccole creature a sei zampe. Stanco di stare ad osservare la natura che lo circondava, si alzò in piedi e si avvicinò al suo nido notturno, per poterlo così riordinare. Quando fu a poco più di un metro di distanza dall’albero, una sagoma confusa sbucò fuori, da dietro l’imponente fusto ligneo, sferrando un poderoso pugno nello stomaco della giovane promessa del villaggio. Il ragazzo venne piegato in due dall’impatto, e schizzi di saliva fuoriuscirono dalla sua bocca, mentre volava per molti metri all’indietro, fino a finire dentro all’acqua. “Che diamine…non me la aspettavo proprio questa…per fortuna nulla di rotto grazie a dio, certo che fa un male terribile questa botta.” Si massaggiava la pancia, mentre tentava con le gambe di spingersi per poter uscire fuori dal lago, e quando fu sulla riva del laghetto, la sagoma alta e snella si rivolse verso il giovane.
«Non sei affatto migliorato Yahiko! Ti fai sempre beccare in pieno da quella tecnica. Sei solo uno sciocco, nulla di più.» La voce familiare fece sorridere il giovane che, ancora dolorante per il violento impatto, si alzò in piedi, bagnato fradicio.
«Padre, non potevate avvisarmi prima di tirarmi il pugno?» ironizzò il sabbioso.
«Certo, se vuoi la prossima volta ti mando una lettera.» Proseguì l’uomo «Ma ora basta scherzare. Il vero addestramento inizia ora. Ti chiederai come ti ho trovato, be’, è stato piuttosto semplice, poiché ti ho spiato durante gli allenamenti per tutti questi giorni. Ti devo dire una cosa. Il clan è fiero dei risultati conseguiti dalla tua persona, tuttavia, non possiamo tollerare che continui a perdere contro tutti gli avversari che ti presentano davanti. Prima con un Uchiha, poi contro un kirese, ed infine contro un altro Uchiha» il volto del giovane si fece man mano sempre più cupo «Il fatto sta che tu non sei affatto potente, anzi, sembri una vecchietta reumatica quando combatti. Non sei elegante nei movimenti, non sei agile, e nemmeno forte nello sferrare i colpi; Il clan ti da un ultimatum, dopodiché dovremo decidere se ritenerti ancora parte della gloriosa stirpe dei Senjuu, oppure se dovremo esiliarti da essa. La prova consiste nel scontrarti contro di me. Fino a quando lo dirò noi due ci scontreremo, fino a che non cadremo a terra, stremati. Mi devi dimostrare che questi giorni d’allenamento sono serviti a qualcosa. Ora però, è meglio tornare a casa. Ci scontreremo appena arrivati. Il luogo del nostro scontro sarà il giardino della nostra abitazione. Lì ci daremo battaglia fino a che uno dei due non cadrà a terra. Sappi che io non mi limiterò a difendermi.» Concluse l’alto uomo, sulla cinquantina, mentre tornava a casa, pronto ad iniziare l’addestramento con suo figlio.

CITAZIONE
■ Ora dimmi... quando si è così potenti come te... è normale diventare anche così crudeli?
Naruto.

I due figuri erano faccia a faccia, pronti a darsi battaglia. Il primo più alto e robusto, aveva come obiettivo mettere alla prova l’altra sagoma, mentre il secondo, aveva come obiettivo diventare il miglior ninja sulla faccia della terra.
Yahiko si mise in posizione di combattimento, e quando il padre gli fece un cenno con il capo, lo scontro iniziò. Il giovane prese un kunai con la mano destra, e lo scagliò all’altezza della spalla destra, poi ruotò di trecentosessanta gradi e con la mano sinistra scagliò uno shuriken verso il volto del suo mentore. L’uomo non ebbe difficoltà a difendersi dalle tecniche, anzi, la sua infinita esperienza sul campo, gli permise di evitare le due armi bianche, o meglio, di afferrarle entrambe, e di spedirle indietro al possessore originale, che senza scomporsi spiccò un salto verso l’alto, eseguendo una capriola in aria, divenendo così carne da macello per il genitore, che si lanciò contro il suo prediletto rotante. Il giovane intento a completare l’acrobazia area non notò il rapido movimento del padre, finendo per subire un calcio sullo zigomo sinistro; il giovane schizzò via come una molla, poiché la potenza del suo maestro era terribilmente superiore alla sua. Atterrò solo alcuni attimi dopo, con il volto sporco di sabbia e cosparso di sangue, il suo sangue. «Merda…non mi aspettavo proprio quest’attacco…» il giovane non ebbe il tempo di rialzarsi, che un poderoso pugno allo stomaco lo fece sussultare, facendogli sputare ancora sangue, poi, un altro calcio sotto il mento lo fece roteare per dieci metri, per poi scaraventarlo al suolo. «Sei debole, questo lo puoi notare anche tu. Perché non ti impegni sul serio?» esclamò il padre del giovane sunese, che tentava di rialzarsi dopo aver subito quella spaventosa combinazione di colpi. Sanguinava, il suo sangue non scorreva così copioso da molto tempo, non pareva inorridito dalla presenza del nettare rosso, frutto del suo corpo, bensì era disgustato dalla sua debolezza. Non riusciva ad accettare tutta questa differenza di potere tra lui e il suo genitore. Si alzò in piedi, le mani inzuppate di sangue, risultato del vano tentativo di diminuire la fuoriuscita del sangue dalla sua bocca, si unirono, e cominciarono ad eseguire armoniche azioni, finché non si arrestarono. «Bushin no Jutsu!» esclamò il ragazzo, mentre cinque copie di se stesso apparivano magicamente.
L’uomo parve sorpreso di vedere quella semplice mossa eseguita dal figlio, tanto che ne rimase disgustato. «Vano tentativo di confonderti...» Asserì freddo il mentore, mentre eseguiva un semplice seal. «…Questa è una Bushin no jutsu.» Improvvisamente altri cinque cloni del suo insegnante si materializzarono, ma in loro c’era qualcosa di diverso. Non erano delle semplici illusioni, bensì dei veri e propri corpi tangibili. I dieci doppioni si scambiarono delle rapide occhiate, ma solo quelle del padre sorrisero, poi, partirono all’attacco, tutti indirizzati verso la sagoma posta di fronte ai loro occhi. Le copie del ragazzo svanirono appena vennero toccate da quelle del padre, che iniziarono una sequenza molto coreografica, ed altrettanto letale. Una copia sparì, e nel medesimo istante due mani sbucarono dal terreno afferrando le caviglie del giovane ninja, mentre altre due sferrarono due pugni, diretti uno verso un fianco, e l’altro verso l’altro fianco. Le mani mollarono la presa, e il clone scomparso precedente, sbucò dal sottosuolo e colpì il giovane con un devastante pugno sotto il mento, mentre una copia che attendeva in aria, all’arrivo del giovane, sferrò un calcio verso lo zigomo destro, facendo roteare la sagoma del ragazzo, per poi afferrarlo per le caviglie. La copia iniziò una veloce rotazione, tanto che il giovane provo un senso di smarrimento, per poi scagliare violentemente la fragile sagoma del ragazzino, a terra, ove l’ultima copia inutilizzata ne aspettava l’arrivo. Il giovane ormai non capiva più nulla. Non riusciva più a distinguere quello che stava accadendo e pian piano tutto si faceva sempre più buio. La mazzata finale venne quando, l’ultima copia, che distava poco più di cinque metri dalla sagoma rotante del giovane, si fece saltare in aria, invertendo la rotazione del giovane e lanciandolo al suolo, con la schiena completamente ustionata. «Questo era solo un assaggio di quello che ti aspetterà in questi giorni.» Concluse il mentore, osservando la figura priva di sensi del figlio.





Chakra: 75/100
Condizione Mentale: Svenuto
Condizione Fisica: Ustione Medio - Grave su tutta la schiena, varie emorragie interne.
Consumi: 75
Techiche utilizzate: ■ Tecnica della Moltiplicazione del Corpo - Bunshin no Jutsu
SPOILER (click to view)
Villaggio: Tutti
Posizioni Magiche: Tigre, Cinghiale, Bue, Cane
Descrizione: Questa tecnica permette di creare dei cloni di se, composti unicamente di chakra. I cloni si presentano come una copia esatta del ninja che le ha create. Le copie possono essere create ad una distanza massima di 3 metri dall’utilizzatore. Le copie possono allontanarsi dal ninja che le ha create di circa 10 metri, superata questa distanza si dissolvono. La resistenza agli urti è minima, infatti ciascuna copia è distrutta appena subisce un qualsiasi contatto. Il numero di cloni creati non deve mai superare il massimo espresso sotto. Un clone che non fa nulla di particolare dura 6 turni mentre un clone costretto a correre o altro dura solamente 3 turni. I cloni creati con questa tecnica non possono attaccare ne simulare un attacco. Possiedono però la controparte illusoria di qualsiasi arma base in possesso del loro creatore. Possono muoversi camminando o correndo, abbassarsi e muovere gli arti con media velocità, e saltare. Non possono fare tecniche e non hanno forza. Se toccati svaniscono.
[massimo copie: Studenti 3, Genin 5, Chunin 7, Jonin 12, Sp Jonin 15]
Tipo: Ninjutsu
(Livello: 6 / Consumo di Chakra: Bassissimo per Copia)

Equipaggiamento: 9 Kunai; 3 Shuriken; 1 Flash; Wakizashi; Accendino; 2 Aikuchi; Un paio di guanti con lamina; Panno conduttore di chakra; 2 Tonici azzurri.

 
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† K y u b i »
view post Posted on 21/11/2009, 10:36




Devo proprio? ùùù Anche se non ho letto molto posso dire che ti convalido "momentaneamente" l'energia verde uu xD Sappi che devi migliorare ancora molto. Ho visto i post dell'esame e mi sono fatto un idea. In questi ultimi giorni che ti restano da descrivere cerca di fare meglio dei precedenti, sennò il scarso rendimento cadrà sui i Ryo e l' Exp °-°
 
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[°Turk°]
view post Posted on 21/11/2009, 10:39




CITAZIONE († K y u b i » @ 21/11/2009, 10:36)
Devo proprio? ùùù Anche se non ho letto molto posso dire che ti convalido "momentaneamente" l'energia verde uu xD Sappi che devi migliorare ancora molto. Ho visto i post dell'esame e mi sono fatto un idea. In questi ultimi giorni che ti restano da descrivere cerca di fare meglio dei precedenti, sennò il scarso rendimento cadrà sui i Ryo e l' Exp °-°

ok grazie marco, una domanda, anzi no! 2 domande, io posso iniziare a fare l'allenamento per l'innata?ovviamente senza staff? e poi, io potrò usare la verde nella seconda prova dell'esame?

grazie comunque non ti deluderò nei post successivi
 
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» • G i a c o ~
view post Posted on 21/11/2009, 13:10




Ti rispondo io a queste due domande: Sì,puoi cominciarlo,ma non postarlo ancora,perchè dovrai ambientarlo in un dterminato contesto. Per poter utilizzare sia l'innata,sia la verde nell'esame dovrai aspettare quando te lo dico.
 
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[°Turk°]
view post Posted on 21/11/2009, 13:21




ok grazie, però in che contesto è che devo ambientarlo?? non capito bene.
 
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» • G i a c o ~
view post Posted on 21/11/2009, 13:28




Te lo dirò io al momento opportuno,ovvero al termine della Prima Prova dell'Esame: non so,al momento,se sarai ammesso alla fase successiva o meno.
 
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[°Turk°]
view post Posted on 21/11/2009, 13:35




ok grazie
 
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10 replies since 14/7/2009, 09:37   204 views
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