Allenamento Energia Verde, Yahiko Senjuu

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Jirayasennin
view post Posted on 7/6/2009, 10:45




Don’t give up now!

Lunedì

Mi svegliai, ma era presto, circa le 6 della mattina. La sveglia, per colpa di una mia svista era suonata con molto anticipo. Cominciai subito ad imprecare, mentre mi rotolavo nelle coperte, e cercavo di srotolarmi da quel groviglio di lenzuola.
Scesi dal letto, e mi avviai con passo strascicato alla cucina. Una volta arrivato feci dietro-front, e andai in bagno, dove mi lavai la faccia. Ritornai in cucina, e li presi il latte, il nesquik, e i cereali, e li mischiai tutti dentro ad una tazza.
Mi sedetti a sorseggiare il latte freddo, mentre pensavo a cosa avrei potuto fare la mattina.
Allora…vediamo…potrei andare a farmi un giro per il villaggio, ma…no, meglio di no…sono ancora molto debole, è meglio che mi alleni per diventare più forte…già proprio così oggi vado ad allenarmi, e farò così per il resto della settimana, tanto non ho nulla da fare.
Finii di fare colazione, ed andai a vestirmi. Indossai una maglietta a maniche corte, e dei pantaloncini corti, entrambi di colore arancione. Calzai i sandali ed uscii di casa, senza svegliare mia nonna, bensì lasciai un biglietto sul tavolo.
Mi diressi verso il boschetto, vicino al mio parco giochi preferito, ed una volta arrivato, intorno alle sette, cominciai subito ad allenarmi. Con passo assonnato, mi avvicinai al mio albero preferito, e lo fissai, aspettando un qualcosa che non sarebbe mai arrivato. Ma mi sbagliavo. Sentii un rumore provenire dal bosco, circa 10 metri alle mie spalle. Mi voltai rapidamente, riattivandomi immediatamente. L’adrenalina cominciò ad aumentare rapidamente nel mio sangue, e la mia ipofisi ne continuava a producere. Gli occhi si muovevano frenetici, cercando di scorgere un qualsiasi movimento. Non capii il motivo di quella reazione così improvvisa, ma non volevo tornare tranquillo. Un venticello passò attraverso quello spiazzo che divideva me dal bosco misterioso e lugubre. Portai velocemente la mano destra alla sacca dei kunai, e ne estrassi uno. Lo feci ruotare attorno al mio pollice, e lo feci passare con maestria sull’indice. Chi sei? Fatti vedere!
Tutto taceva. Improvvisamente qualcosa uscì da un cespuglio di fronte a me. Uno scoiattolo, un roditore stupido, simile ad un topo, ma con la coda molto più folta. Era alto circa 10 centimetri, era di colore arancio-marroncino, con una riga di colore bianco che tagliava in due il suo gracile dorso. Non mi accorsi subito della trappola, così mi avvicinai lentamente allo scoiattolo, per non farlo scappare, ma appena si voltò, con orrore potei vedere una carta bomba sulla sua schiena. Non l’avevo vista precedentemente perché potevo vedere solamente la schiena, ma dopo quella sconvolgente scoperta, feci due balzi all’indietro, per poter evitare quell’esplosione. Nulla accadde, tranne che lo scoiattolino ritornò nella boscaglia. Mi lasciai andare un sospiro di sollievo, ma non era ancora finita. Decisi che quello non era il luogo migliore per allenarsi
vado nella palestra dell’accademia…li mi potrò allenare molto me…
Non feci a tempo a completare la frase che uno spiedo mi colpì di striscio la spalla
Gwaaaaaaaaaah!!! Lo sapevo…
Yahiko Senjuuuuuuu!!!! Una voce cupa, adulta, urlò il mio nome, e immediatamente la paura si sostituì al dolore.
Fottiti figlio di un cane!!!!! Fuuton: Muro di Vento!!!
Composi i seal. Scimmia, Ariete! Istantaneamente un muro circolare si formò attorno al mio corpo. In quello stato di immunità provvisoria, guardai da dove venivano i colpi. Decine di spiedi caddero a terra una volta a contatto con la mia barriera. Mi chinai, congiunsi le mani verso il basso, chiusi gli occhi, e con saggezza mi misi a pensare.
Il genjutsu è il mio forte, quindi userò quello. Aprì gli occhi. Giusto il tempo di vedere che una palla di fuoco mi stava venendo incontro. Solo dieci metri mi separavano da quella sfera incandescente, che mi avrebbe raggiunto in pochi secondi, quindi decisi di darmi una mossa e dare il via alla tattica, quindi unii nuovamente le mani, e composi rapidamente i seal. Gabbia Di Roccia!!!!
In un attimo una sfera rocciosa mi avvolse. Mi ritrovai all’interno di una gabbia scura, umida, e fredda, ma al suo interno mi sentivo come nuovamente all’interno dell’utero materno.
Con decisione unii le mani ancora, e composi i sigilli per attivare la tecnica superiore delle sabbie.
Un onda di genjutsu partì dal mio corpo, e in pochi secondi sentii un urlo partire da pochi metri da me. Sciolsi la tecnica della gabbia di roccia, e sempre con il kunai nella mano destra, mi avvicinai al singolare individuo. Era alto più o meno come me, e portava lo stemma di konoha, indossava uno strano camice nero, e cosa ancor più particolare, e che attirò la mia attenzione, mentre il pover uomo subiva la mia illusione, fu il fatto che il suo coprifronte era barrato da una riga. Mukenin eh…forse un giorno saremo nello stesso girone…all’inferno!!! Detto questo conficcai il kunai al centro del petto dello sfortunato, e immediatamente l’illusione venne sciolta dal dolore, ma oramai era troppo tardi, il sangue gli stava uscendo dal naso e dalla bocca, gli occhi si erano arrossati, e stava tremando. Il tutto finì in pochi secondi. L’uomo giaceva inerme di fronte a me, e la voglia di gettarlo nel canale era molta, ma preferii di no…così facendo, mi misi a cavalcioni sul suo petto sanguinante, estrassi il kunai, e composi i seal per eseguire un’ulteriore tecnica. Composti i seal, appoggiai le mie mani sul suo volto sanguinante. Soffio…del vento!! Urlai, e un forte colpo di vento partì dai palmi delle mie mani, e per la potenza venni sbalzato via per alcuni metri. Mi rialzai affaticato, e mi levai la polvere di dosso, mentre confuse idee omicida mi ruotavano in mente. La pazzia da me dimostrata quel giorno era la conferma che non ero del tutto normale, anzi, stava a significare che non ero la persona più adatta a cui affidare un gruppo, e soprattutto la cosa importante che avevo insegnato al mondo quel giorno era di non attaccarmi mai, perché la mia forza era incommensurabile. Mi avvicinai a passo lento e affaticato al cadavere martoriato dai miei colpi, e notai con divertimento che non c’era più la testa, e che se la volevo avere tra le mani dovevo per forza imparare a fare i puzzle.
Il duello era durato nemmeno mezz’ora, ma mi aveva stremato, ma feci finta di avere ancora tutte le forze, cosa che mi costò cara. Avevo quasi lasciato l’area di “gioco” quando venni attacco ancora. Una trentina di kunai mi si avventarono addosso. Senza alcuna esitazione, come se avessi previsto l’ennesima imboscata, mi lanciai nel fiumicciatolo, ma non per farci il bagno, bensì per camminarci sopra. I kunai andarono a conficcarsi a pochi metri dal sottoscritto, con un rumoroso ticchettio, subito il mio avversario si fece vedere. Era un uomo, molto più alto e muscoloso di me, immediatamente lanciò un’occhiata al cadavere inerme dell’uomo che mi aveva attaccato precedentemente. Aohiro…nooooooooooooooo!! Sei stato tu!!! La pagherai cara!!!! Gwaaaaaaaaaaa!!!
Urlando l’uomo mi si lanciò contro, sguainando la sua wakizashi argentata. I tratti di quell’uomo era incredibilmente simili a quelli di quello che avevo ucciso qualche minuto prima. Ero molto affaticato, e il sudore mi grondava dalla fronte, respiravo affannosamente e la tensione saliva a livelli altissimi. L’uomo, a pochi metri dal sottoscritto, saltò in avanti, e con la wakizashi in mano cercò un fendente per potermi amputare il collo, ma fallì miseramente. Piegai la schiena, e mi mantenei in equilibrio solo con la mano sinistra ed entrambe le gambe, mentre, con la mano destra, che impugnava ancora il kunai, lo pugnalai allo stomaco scoperto, e mentre le gocce di sangue mi cadevano addosso un sorriso beffardo e spietato mi si incollò sulla faccia. L’uomo, per il dolore non atterrò in maniera perfetta, anzi, cadde letteralmente al suolo, come un sacco di patate. Con il pollice sinistro mi pulii la goccia di sangue che mi stava sferzando il viso in due, e poi lo misi in bocca, per assaporare quel gusto amarognolo. Scoppiai in una risata malvagia, e mi lanciai contro il avversario, ancora sanguinante e disteso a terra. Muori muori muoriiiiiiiiiii!!!! Urlavo freneticamente correndo verso di lui, mentre cercava affannosamente di rialzarsi, ma non gli lasciai il tempo di fare mente locale sull’accaduto, spiccai un salto a 5 metri da esso, e in aria ruotai su me stesso, e, mentre atterravo dietro lo sfortunato, a pochi centimetri da terra, afferrai con la mano sinistra la wakizashi che era tenuta nella sua mano destra, e ruotai vorticosamente, fino a menare un fendente che lo avrebbe decapitato. Il sangue schizzò fuori felicemente, come se non ne potesse più di restare all’interno di un corpo così debole ed insulso, talmente legato a qualcosa, o a qualcuno da non ragionare con lucidità, e finire poi con il morire miseramente. La mia carneficina era completata, e il mio addestramento giornaliero anche, ma c’era un’altra cosa che dovevo fare: sbarazzarmi di quei due cadaveri che avrebbero insospettito le alte cariche dello stato. Li presi entrambi in spalla, ma stando ben attento a non sporcarmi di sangue, e mi addentrai nella foresta, e li gettai in due posti diversi, a circa 400 metri uno dall’altro.
Uscito dalla foresta, pieno d’orgoglio e soddisfazione per l’atto da me compiuto, presi la strada che mi avrebbe riportato al centro del villaggio, e intrapresi la via verso casa. Il mio “addestramento” era durato solo un ora, ma era stato alquanto sfiancante. Alla fine erano solo dei Mukenin, a chi vuoi che gliene importi?? Pensando a questo alla mia mattinata colorita, e insanguinata, tornai a casa, deciso a prendermi una pausa di un paio di giorni. Infatti per la stanchezza dormì ininterrottamente per quattro giorni.

Martedì

Zzz….

Mercoledì

Zzz…

Giovedì

Zzz…

Venerdì

Erano le quattro del pomeriggio e l’odore acre delle mutande usate sparse per la camera era alquanto fastidioso. Dormii per tre giorni e mezzo, e ora mi sentivo perfettamente fresco e rilassato. La stanchezza di lunedì era stata completamente cancellata da un lungo sonno ristoratore. Mi alzai di malavoglia, e senza mangiare uscii di casa, e senza salutare nessuno. Chiusi la porta alle mie spalle e decisi che oggi era ora di perfezionare il controllo del chakra. Pensai ad un posto in cui andare, e finalmente decisi dove. Allora…per camminare nell’acqua posso andare…no…nel parchetto no, quindi potrei andare al fiume…no…troppo distante, quindi potrei andare al…no…è meglio di…sì! Vado al campo addestramento n. 7…dove il maestro Hiroshi mi ha allenato.
Decisi così di andare al punto designato per il mio allenamento, e mi incamminai tra la folla. C’erano molte persone che giravano per la città, e la maggior parte erano turisti provenienti da villaggi vicini e lontani, alcuni per pura voglia di visitare, altri per relazioni diplomatiche con il mio paese. Suna era un villaggio molto potente economicamente, ma la sua forza militare non era pari a quella konohana, esclusi i casi a parte, ma in complesso Suna non era molto forte nel campo militare, questo lo dimostra le numerose perdite subite in guerra.
Tornando con la mente agli avvenimenti di lunedì mattina, cercai di capire come mai quei due conoscessero il mio nome. Perché? Non ho mai rivelato il mio nome a degli estranei…forse il mio nome è già arrivato a konoha? Come mai? Perché sapevano chi ero??? Perché???
Domande ricche di significato mi assillavano la mente, e mentre cercavo di dare una risposta a queste incognite il centro del villaggio si allontanava sempre più, per venir sostituito da un luogo a me familiare: il campo di addestramento numero 7. qui mi lascia andare a ricordi nostalgici dell’accademia, come il mio compagno di corso imbambolato, e il maestro ultra-severo. Il grande Hiroshi sensei. Lui era il mio idolo. La sua freddezza d’animo e il suo carattere lo avevano reso il mio idolo. La sua abilità e la sua forza mi spronavano a diventare come lui. Una piccola goccia mi scese dall’occhio destro, e sperando che nessuno mi avesse visto in quello stato pietoso, mi lanciai dentro al laghetto, e cominciai a camminarci sopra. Spiccai qualche saltello qua e la, ed infine mi ricomposi. Mi misi fermo sopra all’acqua, unii le mani con il simbolo dell’ariete, e concentrai il chakra nei piedi. Anche se aumentavo la quantità di chakra, non sprofondavo, infatti era come se avessi creato un’intercapedine tra il chakra nella pianta del piede utilizzato per stare in piedi sul lago, e il chakra utilizzato per effettuare uno scatto molto veloce. Aprii gli occhi, e spiccai un violento salto in avanti, e atterrai sull’acqua nuovamente, ma sembrava che stessi sciando su di essa, infatti andavo avanti tagliando in due la superficie acquosa. Mi divertivo un sacco, e sapevo che quell’allenamento avrebbe giovato molto alla mia preparazione fisica ed al mio controllo del chakra, così facendo rimasi delle ore ad allenarmi a mantenere un perfetto equilibrio sulla superficie, tanto che camminare sulla terra, e camminare sull’acqua non mi cambiava nulla, era la stessa sensazione, ed era forse questo che intendeva il mio sensei. Era questa la sensazione giusta. Da grande diventerò un grande shinobi…lo prometto papà…diventerò come te.
Il mio allenamento giornaliero era terminato, così uscii dal lago, e senza esitazione me ne ritornai a casa. Sull’uscio mi ricordai che non mangiavo praticamente da quattro giorni, e un forte dolore allo stomaco mi impose di mangiare qualcosa. Rientrai in casa, e salutai i miei nonni. Ciao nonna! Ciao nonno! Sono tornato! Era anche ora caro! Non vedi che ore sono? Sono già le otto e mezza….è tardissimo e noi abbiamo già mangiato! Scusate…ma sono andato ad allenarmi, e ho perso la concezione del tempo…tranquillo…non ti fa mai male allenarti, non è vero caro? Gia già!
Dai…ora si mangia, ti ho preparato un’insalata di riso. Davvero?? Grazie nonnina!!!
Consumai l’abbondante pasto, e mi addormentai sulla sedia dalla stanchezza. Grazie…

Sabato

Mi svegliai intorno alle dieci del mattino, e sentivo dei forti dolori alle gambe. Noooo!! Mi sono addormentato sulla sedia!! Cazzo! Vabbè…oggi flessioni!!! Siiiiiiiii…
Ok…non montiamoci la testa. Ora vado in camera. Salii le scale, e mi infilai in camera. Entrai e fui accolto dal potente puzzo di essa. Qui devo mettere a posto, sennò quell’altra mi spara merda…
Allora…le mutande…nella cesta della roba sporca, mentre i calzetti puliti nel cassetto della biancheria. I pantaloni nell’armadio e la camicia pure. Si mi pare di aver finito. La camera era molto più accogliente, e il tremendo odore era sparito grazie al profumo che avevo appena spruzzato.
Creai uno spazio a terra, spostando il letto, e subito mi misi a fare flessioni.
1.5.10.15.20.30.
La fatica non si sentiva, tranne qualche piccola goccia di sudore che scendeva per via del caldo torrido di quella bella giornata d’estate.
35.40.45.50.60.
Sentivo dei piccoli dolori alle braccia, ma non mi avrebbero impedito di fermarmi sul più bello, e mentre altre gocce di sudore scendevano dal mio viso riposato, continuavo a fare flessione per potenziare i miei muscoli.
70…8..5…90…100.
La fatica si sentiva eccome. Il mio corpo diventava più pesante ad ogni momento che passava, e i dolori alle braccia si facevano sempre più intensi.
102.103..10..5…109…115…
Basta! Non ce la faccio più. Ero deluso dalla mi scarsità, e dalla mia debolezza muscolare, tanto che a momenti non scoppiavo a piangere. Così allora, mi distesi a terra, e decisi di fare 500 addominali.
Ore 19:04
499…500
da quanta fatica avevo fatto nell’eseguire quei cinquecento addominali, perdevo sangue dal naso, e dato che ero stremato, non riuscii a completare quell’intenso allenamento settimanale, e crollai, e dormii fino al lunedì mattina.
Diventerò…un chunin non appena inizieranno gli esa…mi…
Ed esalando un ultimo respiro mi addormentai come un bimbo mentre una lacrima cristallina dall’origine ignota, attraversò la mia guancia destra, per finire poi nel mia bocca, e illuminando così quel viso sempre sorridente e felice, che però nascondeva malinconia e solitudine, oltre che rabbia e odio.


The End…




CITAZIONE
Spero sia piaciuto...e aspetto con ansia che gli staffer me lo giudichino.




scusate...devo editare...ho visto che la lunghezza è alquanto deprimente...quindi gdr staffer non giudicatelo....
 
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Kobayn
view post Posted on 7/6/2009, 13:30




Questo allenamento non è completo. Non servirebbe a completre gli obiettivi per l'energia verde. Se desideri che questo post funga da allenamento settimanale devi descrivere sette giorni di allenamento. Non puoi assolutamente descriverne tre e pensare di ricevere il power up.

 
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Jirayasennin
view post Posted on 7/6/2009, 14:18




leggere la fine del post no???
 
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Dirge
view post Posted on 7/6/2009, 15:39




:fuckya: :pwn: :specchio: :cryoo: :panic: :o_o: :look:
Quoto ciò che ha detto Kobby. Quello che dico io, jiraya, è che se viene detto di stilar un allenamento di una settimana, sussiste un motivo ben preciso: per metterti alla prova, e misurare la tua volontà. Dai modda i giorni di sonno, non farli di fretta, sennò vengono male. Buon lavoro, giovane. :smile:
 
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Kobayn
view post Posted on 7/6/2009, 15:59




CITAZIONE (Jirayasennin @ 7/6/2009, 15:18)
leggere la fine del post no???

Non commento solamente per non andare in OT, ergo pregerei di fare lo stesso con chiunque senta lo stimolo. Comunque Jiraya, evita di fare il sarcastico, perche ho letto tutto il post, e ti ho informato dell'errore da te commesso. Ti pregherei di tenere la testa bassa e fare la persona umile, soprattutto con chi ti cerca di aiutare.

 
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Shadow alkemist
view post Posted on 7/6/2009, 16:18




Apparte quello che t'è già stato detto da Dirge e Kobayn,io ti aggiungo anche: devi inserire la legenda all'inizio del post. Tutti,soprattutto noi staffer,dobbiamo sapere già ad occhio se stai formulando un pensiero o parli ad alta voce,così come devi scrivere se usi colori diversi per il parlato di altri personaggi. Credo che questo però ti sia stato già detto in accademia,quindi non perdere le buone abitudini.

Chiaramente ribadisco che l'allenamento deve essere rifatto adeguatamente alla richiesta di dover svolgere 7 giorni di allenamento
 
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Jirayasennin
view post Posted on 7/6/2009, 16:34




CITAZIONE (Kobayn @ 7/6/2009, 16:59)
CITAZIONE (Jirayasennin @ 7/6/2009, 15:18)
leggere la fine del post no???

Non commento solamente per non andare in OT, ergo pregerei di fare lo stesso con chiunque senta lo stimolo. Comunque Jiraya, evita di fare il sarcastico, perche ho letto tutto il post, e ti ho informato dell'errore da te commesso. Ti pregherei di tenere la testa bassa e fare la persona umile, soprattutto con chi ti cerca di aiutare.


ok...ti chiedo scusa....pardon
 
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Jirayasennin
view post Posted on 14/7/2009, 09:24




cancellate pure questo topic....ne sto per aprire un altro, ma l'allenamento sarà leggermente divero.
 
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7 replies since 7/6/2009, 10:42   98 views
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