Una Settimana Intensa, Addestramento Energia Verde

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Shiryu
view post Posted on 30/4/2009, 10:00




1st Day

Quello che accadde nella settimana successiva alla promozio Genin fu davvero sconvolgente, tamente tanto che ci si sarebbe potuto scrivere un libro con titolo " Le avventure di un ninja di Oto scazzato". La mattina dopo la promozione mi svegliai ancora lì, nella solita camera degli alloggi per studenti stranieri che mi aveva accolto per tutto il periodo dell'addestramento e che presto avrei dovuto abbandonare data la mia promozione e le pressioni dell'accademia per liberare le camere in quanto l'affluenza di studenti stranieri, soprattuto provenienti da Oto, era aumentata esponenzialmente e dunque si necessitava di letti liberi. Come dicevo, venni svegliato da fiochi raggi di sole provenienti dalla tenda che la sera prima avevo dimenticato di chiudere accuratamente. Alzatomi lentamente dal letto sul quale giacevano le mie stanche membra mi alzai, rimanendo però ancora seduto sul morbido materasso, nel tentativo di capire se ciò che era accaduto era reale, oppure se era solo una mera illusione di ciò che gli uomini chiamano sogni. Ancora in dubbio, mossi qualche passo in direzione della cucina, andando ad incrociare per strada il mobile sul quale avevo posto il mio coprifronte la sera prima.

°E' tutto vero...°

Ci ero arrivato tardi, ma l'importante era il risultato finale. Ci misi un attimo a fare colazione, lavarmi e prepararmi per uscire. Presi tutto l'armamentario e il coprifronte che legai accuratamente al braccio destro. La prima tappa sarebbe stata l'accademia ninja di Kiri per richiedere del tempo alla ricerca di una somma di denaro sufficiente per poter affittare un appartamento per poter dunque rimanere a Kiri. A quell'ora di mattina le strade erano affollate solamente da negozianti intenti a preparare tutto il necessario per aprire le proprie attività e da bambini diretti verso l'immenso edificio noto a tutti come l'accademia ninja, era quella la mia destinazione. Una volta all'interno della struttura mi guardai intorno, ormai conoscevo bene la pianta dell'accademia e quindi mi diressi immediatamente in direzione dell'area assegnazione appartamenti. Curioso l'uomo che affidava gli appartamenti agli studenti stranieri: era un uomo pelato sulla cinquantina, aveva la pancia ed aveva una barbetta bianca molto folta. Era curioso e sembrava essere un buon uomo così, dopo aver fatto la fila, cominciai a parlare in sua direzione.

"Salve, sono un Genin di Oto appena diplomatosi in questa accademia, sono in possesso di un appartamento datomi in dotazione dall'accademia, ecco...vorrei sapere se fosse possibile esserne proprietario per un breve periodo anche se ormai ho finito il mio addestramento, sa...vorrei rimanere qui al villaggio e vorrei avere del tempo per guadagnare del denaro in modo da poter affittare un altro appartamento."

L'uomo mi squadrò in maniera strana, era strano che un ninja straniero decidesse di rimanere nel villaggio dove aveva ricevuto la sua istruzione invece che tornare a casa. Fortunatamente questo però non fece domande a riguardo e, dopo averci pensato un attimo, rispose alla mia domanda, aveva una voce forte e dura, in contrasto con il suo aspetto tranquillo.

*E va bene...ti dò una settimana di tempo...tra una settimana devi ritornare a consegnare le chiavi dell'appartamento che ti abbiamo assegnato*

Feci un inchino e risposi tranquillamente

"Certo..la ringrazio"

Dunque uscii dall'accademia, quello che mi rimaneva da fare era trovare un lavoretto part time per pagarmi l'appartamento, almeno avrei lavorato prima di iniziare a svolgere le missioni che mi avrebbero consentito di disporre di una buona quantità di denaro.Impiegai tutta la giornata a chiedere in giro se qualcuno avesse bisogno di un ninja come aiutamente per guadagnare qualche soldo per affittare un appartamento, ma tutti sembravano riluttanti ad offrire un lavoro ad un ninja del paese del suono, perchè era risaputo che siamo un paese di merda, ed era proprio per quel motivo che volevo lasciare il mio villaggio in quanto tutti i suoi abitanti sono gente mediocre.
Era ormai passata l'intera giornata senza che io riuscissi a trovare il lavoro che tanto stavo cercando quando accadde ciò che mi avrebbe creato tanti problemi e che sarebbe però stata la risoluzione dei miei problemi. Dopo aver ricevuto l'ennesima delusione cominciai a dirigermi nuovamente in direzione del mio alloggio a "tempo". Venni però fermato da un uomo che aveva probabilmente sentito il discorso tra me ed il negoziante che aveva rifiutato di offrirmi un lavoro. Il suo aspetto era poco raccomandabile, ma uno come me era abituato a tutto


"E tu che vuoi"

Era ritornato il mio solito carattere freddo e insensibile al contatto dell'uomo con la mia spalla. L'aveva fatto solo per chiamarmi ma io odiavo la gente che mi toccava senza averne il permesso, e odiavo ancor di più se lo faceva un completo sconosciuto.

*Piccolo vedi di tranquillizzarti, non vorrai perdere un occasione per guadagnare i soldi che ti servono vero?*

"Parla"

Intimai l'uomo, ma che lavoro aveva intenzione di darmi?Non sembrava un uomo che gestiva un attvità e di certo la sua aria truce ed il suo tono di voce gelido avrebbe fatto fuggire via qualsiasi cliente.L'uomo si avvicinò dunque al mio orecchio con un ghigno sul volto, probabilmente intenzionato a cominciare a spiegare ciò in cui consisteva il suo incarico.

*Dunque, faccio parte di un associazione non molto nota qui in giro, avremmo delle missioncine da consegnarti, se le porterai a termine otterrai il denaro che ti serve, ogni missione equivale ad una certa cifra, in questa busta c'e' quello che ti è richiesto di fare e sul retro c'e' il luogo dove puoi rintracciarmi, sono sei fogli, non leggere il successivo fino a quando non avrai terminato il precedente, questa è la regola.*

Un associazione criminale ovviamente, ma guarda un pò in che casino mi ero cacciato, presi comunque la busta, avevo bisogno di quei soldi ed il mio sangue non mi avrebbe mai permesso di lasciarmi sfuggire un lavoro del genere. Portai alla tasca la busta per poi accennare un saluto in direzione dell'uomo, andando a muovere nuovamente verso l'appartamento dove, stremato, mi sarei andato a coricare, avrei pensato il giorno successivo alla prima missione, avrei pensato il giorno successivo a leggere ciò che avevano intenzione di farmi fare. Divenne tutto buio nell'appartamento e mi sarei svegliato il giorno seguente, con un lavoro da compiere.

 
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Shiryu
view post Posted on 5/5/2009, 17:42




2nd Day: First Mission

La nottata passò troppo velocemente per poter dire di essere riposati, troppo presto per aprire la busta contenente le indicazioni del mio lavoro, troppo presto...però dovevo farlo. Mi alzai con fare flemmatico dalla posizione che avevo sulle ora calde lenzuola, ma che presto sarebbero state raffreddate dall'assenza delle mie membra su di esse, impegnate a far altro, a compiere qualcosa di più importante. Era molto presto eppure il sole splendeva già alto nel cielo, che fosse velato da un lieve strato di nebbia era ormai abitudine per me, avrei dunque potuto ritenerla una "bella" giornata avendo oramai dimenticato il cielo totalmente azzurro senza neanche una nuvola, senza neanche un filo di umidità a formare quell'odiosa patina che ti occulta gli occhi. Persi più tempo possibile nello svolgere le mattutine mansioni quali fare colazione, lavarmi e indossare gli indumenti che avrebbero vestito il mio corpo per il resto della lunga giornata che si sarebbe prospettata. Arrivò però anche il fatidico momento di scoprire ciò che "loro" avevano progettato per me, cosa avevano intenzione che facessi per ottenere i soldi necessari ad acquistare una casa tutta mia al villaggio della nebbia. Sorrisetto che andò lentamente a palesarsi suil mio volto, era troppo semplice far ciò, troppo semplice per valere così tanti soldi: avrei dovuto rubare un documento importante per la misteriosa organizzazione da un uomo assolutamente indifeso, senza alcuna abilità ninja, senza la preoccupazione di essere visto da qualcuno e senza la preoccupazione di doverlo tenere in vita. Tutto quello che dovevo fare era dunque riportare ai loschi figuri quel pezzo di carta.

°Come primo giorno non dovrò neanche impegnarmi più di tanto, su questo foglio c'e' scritto come e quando si muoverà quest'uomo per portare al sicuro questo documento°

Mi andai a sedere su una delle sedie della cucina, studiando il tragitto che la "vittima" avrebbe dovuto compiere per giungere alla destinazione che, purtroppo per lui, non sarebbe neanche riuscito a vedere. Poco ci mise il mio "genio" a comprendere semplici regole che avrei dovuto tenere a mente per far si che tutto andasse liscio: Innanzi tutto avrei dovuto evitare di farmi notare da lui, per impedire che potesse cominciare a scappare e chiedere aiuto, non potevo dunque farmi notare poichè avrei rischiato di destar sospetti nella sua persona. Sarei dovuto spostarmi rapidamente, dimostrando maestria nei movimenti ed ottima conoscenza della zona: edifici, negozi, affollamento delle zone... e per ultimo, sarei dovuto essere silenzioso e letale nel momento in cui nessuno avrebbe potuto notare il mio fare. Missione divertente, che probabilmente avrebbe destato il mio istinto omicida che ormai da tempo era assopito all'interno del mio cuore, istinto omicida che non si manifestava da prima dell'accademia. Sarebbe stata dunque una possibilità per trovar nuovo vigore nel mio fare in quanto l'incontro con Kegah Riddle mi aveva rammollito e non poco, una settimana per ritrovarmi, una settimana per rinforzarmi, una settimana per raggiungere i miei scopi e muovere un altro passo verso la gloria, verso le mie ambizioni.
Lasciai trascorrere le ore lentamente, in attesa che arrivasse il momento di agire, sudavo sul tragitto che avrei dovuto compiere, non volevo sbagliare e così prestavo maniacale cura ai dettagli, bisbigliando istante dopo istante il percorso, in una cantilena senza fine, che pareva quasi esser un lamento infernale. I miei occhi erano socchiusi ed il mio corpo dondolava avanti ed indietro, incapace di star fermo, talmente desideroso di passare all'azione da donare fremiti e sussulti all'intera spina dorsale nel mentre il mio borbottio continuava incessante a spezzare il religioso silenzio della cucina che, fino a qualche tempo fa, regnava sovrano all'interno del locale.
La situazione non cambiò minimamente finchè il tempo non si consumò inesorabilmente, ponendo fine a quell'eterna attesa. Gli occhi si aprirono di scatto e la mia voce s'interruppe al serrarsi istantaneo delle ormai secche labbra, non percepivo la sete, era troppa la concentrazione. Mi catapultai fuori dall'edificio veloce come una folata di vento, dovevo raggiungere il luogo in cui l'uomo sarebbe partito dal luogo indicatomi dai miei "colleghi" prima che questo partisse, per evitare di perderlo di vista sin da subito e mandare a monte ore di assidua preparazione all'evento. Ormai ero giunto e la folla che ghermiva le strade del villaggio era decisamente massiccia. Tutta la popolazione riversata per le strade era tipico di Kiri in quell'ora della giornata ed era probabilmente questo il motivo per il quale l'operazione sarebbe dovuta svolgersi a quell'orario, probabilmente la "vittima" voleva utilizzare la folla per disperdersi meglio al suo interno, in modo da evitare appunto di essere seguito, incosciente che il suo futuro assassino era un ninja in grado di vantare una vista migliore rispetto a quella di un normale essere umano. Finalmente l'operazione partì e io scattai da un tetto all'altro, conoscendo a memoria il tragitto che questo avrebbe dovuto seguire, sibili silenziosi andavano ad accompagnare le mie movenze, quasi a ricordare mentalmente il percorso


"Sinistra...Destra...Destra..."

Ero in trance, la mia testa non era più in grado di pensare ad altro se non a quello che il suo corpo era impegnato a fare, la concentrazione era talmente alta che niente avrebbe potuto distogliere il suo sguardo dall'uomo che decisi poi di superare, in quanto ricordai che ci sarebbe stata una parte di tragitto in una stradina secondaria, buia, purtroppo era un percorso obbligato e quindi sarebbe dovuto andarci per forza, andarci si...ma non ne sarebbe uscito vivo. Scattai dunque prendendo un notevole vantaggio sull'uomo che aveva notevoli difficoltà a muoversi tra la folla, aveva deciso di muoversi tra di loro per confondersi meglio? A quel punto doveva pedalare!!! Giunsi nel luogo in cui avrei incrociato l'uomo, ora sarebbe stato possibile notare il mio abbigliamento, perfetto per l'occasione, pensato apposta per mantenere l'anonimato: Indossavo un cappello di paglia a cono, che andava a coprire tutto il mio volto ed un kimono lungo, scuro e strappato, che mi avrebbe dato l'aria di essere un barbone, che mi avrebbe dato l'opportunità di ucciderlo così all'improvviso, così da poter godere della sua faccia terrorizzata, al suo volto totalmente impossibilitato a capire cosa fosse successo perchè la sua mente lo aveva già abbandonato. Ero appoggiato su di un muro ad attendere ormai da una ventina di minuti quando il mio obiettivo sfilò rapido davanti ai miei occhi, correva e stava sudando parecchio, probabilmente stava cercando di allontanarsi da quel luogo il prima possibile, per tornare alla luce del sole e poter dunque scongiurare un attacco che, ahimè, ci sarebbe stato comunque. Tranquillamente spinsi con il sedere il peso del mio corpo, andando a recuperare una posizione completamente eretta, prima di lanciar via il cappello e togliere lo scomodo kimono, andando a mostrare un kunai nella mano destra, un arma senza barlumi, il sole lì non batteva e presto non lo avrebbe più visto neanche l'uomo. Rapido lo scatto, felino, silenzioso, famelico...

°Sangue...°

Ero tornato finalmente io, il solito sanguinario ragazzo di Oto, addestrato da delle fottutissime merde a non avere pietà dell'avversario, a non permettere che qualcuno, dopo un tuo attacco, possa abbandonare il luogo con le proprie gambe. L'adrenalina saliva mentre la distanza tra noi si accorciava e il mio succulento bocconcino continuava a tentare di fuggire dall'ombra dei viottoli di Kiri, ignaro che la sua vita era legata ad un filo e che io ci stavo giocando pericolosamente. 10...5...3...1...Zack!!! La mia lama andò a portarsi dinnanzi alla gote dell'inerme vittima, mentre il ginocchio era andato a tirare una ginocchiata alla spina dorsale dell' uomo che, in quel modo, avera perso l'equilibrio in corsa ed era andato a schiantarsi contro il filo del kunai che aveva così avuto la possibilità di affondare meglio, più in profondità togliendogli la vita in minor tempo, accorciandogli l'agonia. Da quando mi preoccupavo di far soffrire poco le persone che uccidevo? Da mai!!! Il mio gesto era semplicemente finalizzato a far sgorgare una maggiore quantità di sangue dalla gola del cadavere al quale avrei sussurrato gelido mentre i miei occhi erano spalancati ed avevano un barlume di follia.

"Buonanotte fiorellino..."

Rapidamente la lama, ancora conficcata nella carne dell'uomo si bagnà del sangue di quell'essere, si sporcò così tanto da sgocciolare sul mio braccio destro che brandiva l'arma, inzuppandolo pian piano di quel liquido carmineo, dall'odore ferrugginoso. Rimasi in quella posizione, amavo sentire il peso del corpo della vittima sul mio, mi rendeva consapevole del fatto che quell'uomo era morto per mano mia, mi rendeva consapevole del fatto che non era in grado di reggersi sulle sue gambe, ormai prive di vita.La mano mancina andò a frugare all'interno delle vesti dell'uomo fino a trovarvi il documento richiestogli dall'associazione, mettendolo al sicuro nelle mie, poi estrassi con forza il metallo dal corpo dell'uomo, con forza, andado a sgozzarlo completamente ora, sarebbe stato troppo difficile estrarre la lama eseguendo il movimento contrario con il braccio destro. Perchè rispettare l'ormai pallido "manichino" imbrattato di sangue ora che non aveva neanche bisogno della dignità?
Con il kunai ancora nella man destra andai a conficcarlo nel cuore di quella "cosa" che lasciai accasciarsi al suolo, decisi dunque di lasciarlo in pace, avendo compiuto la missione ed avendo soddisfatto la mia voglia di sangue. Mi voltai, alzando il braccio destro, ora nudo fino alla spalla data la mancanza del kimono, precedentemente strappato via, portandolo alle labbra, socchiudendo quest'ultime e lasciando fuoriuscire la rosea lingua, che lenta andò a gustare il rosso liquido corporeo, muovendo con tranquillità immensa in direzione del luogo dove l'uomo mi aveva detto di recarmi, una volta ultimata una missione. Camminai per i vicoli bui per non farmi notare dalla folla che si sarebbe sicuramente spaventata nel vedermi insanguinato a camminare per le vie principali.
Giunsi lì davanti, era un vecchio magazzino mal messo, effettivamente un organizzazione di nuovo stampo non poteva permettersi un covo lussuoso e accogliente, avrebbe dovuto invece accontentarsi di ciò che il villaggio, involontariamente, gli forniva per portare avanti i loro loschi giri. Entrai dunque all'interno del luogo avvedendomi, pochi istanti dopo, delle cattive condizioni dell'edificio al suo interno: Vetrate rotte, finestre spaccate, bidoni gettati al suolo, goccioline d'acqua stagnante che cadevano a singhiozzo dalle crepe del soffitto che ormai aveva fatto la muffa, e della quale si poteva tranquilllamente sentire il forte odore. Avanzai senza proferir verbo con il sangue che pian piano si incrostava sul mio braccio destro, facendosi sempre più scuro, sempre più inquietante. Non ci volle molto a ritrovarmi davanti ad un cospiquo numero di uomini al centro dei quali c'era quello che cercavo. Frugai dunque con la mancina all'interno di una delle tasche, lanciando poi al suolo il documenti da lui ricercati dicendo solo.

"Missione compiuta"

*Bravo giovanotto, vedo che hai già capito come girano i nostri affari, tieni un pò qui...ti sei meritato la tua prima ricompensa ed il tuo primo bonus per aver gestito la missione perfettamente, gli spargimenti di sangue ci piacciono, continua così ragazzino...ci vediamo domani...*

Presi i soldi che l'uomo mi diede, andandoli a contare e a sorridere lievemente, erano tanti e la missione era stata una barzelletta.Non dissi nulla, mi voltai e cominciai a camminare in direzione opposta, alzando il passo ora, diretto verso casa, dove mi sarei lavato e mi sarei coricato immediatamente, desideroso di sapere con quale altra cavolata avrei potuto guadagnare il denaro per la mia abitazione, sparii nel buio dei viottoli, soddisfatto.



Edited by Shiryu - 5/5/2009, 20:44
 
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