| Kobayn |
| | CITAZIONE Post-it In questo post descrivo l'allenamento della tecnica: Colpo di ginocchio, ma non bisogna essere tratti in inganno da questa mossa.Il mio pg la impara, ma viene ripetuto più volte che deve aumentare la propria massa muscolare prima di utilizzarla, ciò vuol dire che il mio pg non la utilizzarà fino a quando non avrà l'energia verde convalidata. |
†«Il caos spesso genera la vita, laddove l'ordine spesso genera l'abitudine.» Henri Adams
Il sole che avvezza sorgere su quei boschi spettrali aveva ormai compiuto il suo quotidiano movimento, scacciando l’oscurità della notte ancora una volta. L’impellente bisogno del ragazzo di proseguire per il suo viaggio riscosse in lui desiderio d’apprendere. S’alzò di scatto ed andò a svegliare il vecchio che ormai dormiva beatamente nel suo letto di terra e fango. «Sveglia vecchio, mi ha promesso che mi avrebbe insegnato la tecnica da lei utilizzata ieri…» «Si… ma penso possiamo procedere velocemente con gli allenamenti. Non mi pare che tu sia incolto, perciò possiamo passare subito all’ultima parte del programma.» L’eremita si alzò e si posizionò nel lato più in ombra della vallata, iniziando intanto a spiegare al ragazzo la teoria sulla tecnica. «Devi concentrarti sui muscoli del ginocchio ed allenare entrambi gli arti inferiori. Il movimento della gambe deve essere agile e sinuoso, e deve essere eseguito con facilità, senza perdere l’equilibrio. Detto ciò penso tu possa iniziare a prendere mano con il movimento. Non è troppo difficile, ma è molto utile come tecnica. Eserciti su questo.» L’eremita finì di parlare e intanto compose tre sigilli tra i quali il sigillo appartenente al richiamo dell’elemento della terra. Dal terreno spuntò fuori un manichino di legno, delle stesse dimensioni di Sosuke ed intimò al ragazzo di cominciare. Questi non fece domande, ne riguardo alla tecnica, ne riguardo al manichino di legno, eppure dentro di se rimase stupito. Non si preoccupò di ciò che aveva visto ed iniziò ad esercitarsi colpendo allo sterno la sagoma ligenea. Ogni colpo che infliggeva al bersaglio era un dolore sulla propria gamba. Ad ogni colpo che sferrava, un altro colpo gli veniva inflitto. Quell’esercizio era distruttivo, ed aveva la peculiarità di essere eseguito su una superficie più solita del normale, in questo modo i muscoli del giovane si sarebbero presto abituati all’impatto con il corpo estraneo. “Cazzo, in questa maniera mi distruggo i muscoli e le ossa del ginocchio, devo trovare un modo per non sentire il dolore. Potrei provare a far fluire il chakra attraverso le ossa, in modo da rafforzarle, oppure ad anestetizzare momentaneamente i muscoli con il chakra.”. Un altro colpo, troppo masochista si andò a portare nello stomaco del manichino, producendo invariati risultati. Un suono rauco e vuoto provenì dal fantoccio di legno quando un quarto colpo del ginocchio fu scagliato verso la superficie ligenea. Il manichino si spezzò davanti agli occhi dell’eremita che fu stupito dalla velocità dell’esercizio. «Bene… adesso che conosci il movimento penso tu possa imparare a calibrare la potenza e la velocità con cui si esegue il colpo. Ho notato che hai rotto dopo poco il manichino, ciò indica che hai impresso molta forza nei colpi. Devi sapere però che per ottenere buoni risultati da quest’esercizio devi fare molti esercizi fisici di struttura muscolare, ed inoltre non sempre riuscirai ad abbattere il nemico. Ci sono dei casi in cui l’avversario è nettamente più forte di te, con ciò non riuscirai ad abbatterlo con questo colpo. Probabilmente non sarai in grado di utilizzare questa tecnica fino a quando non avrai aumentato la tua massa muscolare, ed io non ti posso aiutare in quell’esercizio. Adesso creerò due manichini, uno sarà statico, ed avrà resistenza ridotta rispetto al manichino precedente, mentre l’altro scapperà e sarai tu a doverlo abbattere con la nuova tecnica da te imparata. Sei pronto?» Il vecchio compose nuovamente i sigilli di prima e dal terreno spuntarono fuori altri due manichini di legno. Uno di essi, come gli era stato preannunciato si muoveva da ogni parte cercando di evitare L’Uchiha. Questi si concentrò su esso ed iniziò a rincorrerlo. Il manichino saltò repentinamente sulla superficie ligenea dell’albero più vicino e continuò la sua gara senza fermarsi. L’Uchiha lo iniziò a rincorrere e creò velocemente una copia che continuò a seguire il manichino, mentre il vero guerriero si muoveva velocemente al di sotto delle alte e ligenee appendici. Riuscì a superare in corsa il manichino, e salì velocemente sugli alberi per scontrarsi finalmente con il fantoccio. Caricò la gamba destra per il colpo e saltò nella traiettoria del bersaglio che stupì l’Uchiha, facendo fuoriuscire dalle proprie falangi un kunai di legno e scagliandolo nella traiettoria del giovane. Questi ebbe pochi secondi per difendersi, ma per ultimare l’attacco decise di subire il colpo facendosi colpire di striscio allo zigomo destro, ma continuò costantemente ad avanzare scagliando facilmente il proprio attacco contro il fantoccio che si sfaldò davanti agli occhi dell’Uchiha. Il giovane raccolse il corpo ligeneo privo di movimenti e lo pose sulla propria spalla, rilasciò la tecnica della moltiplicazione e tornò dall’eremita. «Non mi avevi avvertito dell’eventuale offensiva del manichino…» disse in tono d’accusa. «Non credevo ce ne fosse bisogno, con un avversario reale davanti non chiedi a questo se utilizzerà o no armi o quant’altro. Comunque ho notato che ti sei mosso egregiamente, ciò vuol dire che sei pronto ad utilizzare la tecnica in combattimento, ma solo non’appena avrai aumentato la tua massa muscolare. Adesso sveglia Hayumi, voglio partire presto.» Sosuke ubbidì ed andò a svegliare la giovane addormentata, poi iniziarono il cammino verso le porte della città. Secondo il programma sarebbero arrivati presso l’entrata di Oto ai primi del pomeriggio, e sarebbero potuti entrare poco dopo. Si fermarono solamente per una piccola sosta per rifocillarsi e riprendere le forze, che non durò più di mezz’ora, poi ripartirono spediti verso Oto. I passi veloci e scattanti dei giovani seguivano la strada mostratagli dall’eremita, che viaggiava davanti a loro di una decina di metri. Però, per quanto Sosuke si sforzasse, non riusciva a raggiungere il vecchio che era nettamente più veloce di lui. «A… i giovani d’oggi sono dei rammolliti, persino un vecchio come me riesce a superarli.» Sosuke sentì dire al vecchio di tanto in tanto. Arrivarono alle porte del villaggio verso le tre del pomeriggio, come era stato previsto dall’eremita e varcarono i pilastri di pietra, incisi da immagini rupestri, con un semplice stratagemma. Si fermarono poco dopo aver varcato la soglia della cittadina, in un piccolo parco pieno di alberi e poco fangoso, chiedendosi come trovare Lara Thompson Uchiha. «Adesso come ci muoviamo?» disse l’Uchiha al vecchio. «Mha… io vi seguirò fino a quando non avrete completato la missione, la vostra testardaggine potrebbe farvi cadere in semplici trabocchetti, ed essendo tu uno dei pochi Uchiha ancora puri, la tua incolumità mi interessa. La strada, però la dovete trovare voi, non possiamo muoverci alla cieca, dobbiamo trovare un anello e sfruttarlo» rispose flemmaticamente Il trio si era ormai fermato, attendeva una soluzione al loro problema, e per pura fortuna, o per sfortuna divina, la risposta arrivò gratuitamente davanti a loro. Il filo di Arianna si presentò, scattando fuori dal terreno. Non era molto alto, avrà avuto all’incirca quattordici anni, ma sembrava essere preparato sia psicologicamente, sia fisicamente. Aveva una folta pelliccia di capelli castani, ed una divisa che apparteneva ai ninja del villaggio in cui i giovani ed il vecchio stavano facendo visita. Il coprifronte era targato da una nota, simbolo distintivo del villaggio di Oto, con cui dichiarava di essere uno shinobi a tutti gli effetti. Alzò, pochi attimi dopo essere spuntato fuori dal terreno, le braccia e la testa, mettendo in mostra due fori circolari sulle sue mani. A Sosuke non piacevano per niente quelle cavità sui palmi delle mani. Repentinamente Sosuke impastò il chakra nella laringe e compose alcuni sigilli molto conosciuti nel suo clan. Sputò, fuori dalle labbra, dodici sfere di fuoco che traghettarono verso il ninja di Oto in linea retta. Il ninja non si mosse minimamente, ma fece fuoriuscire dai propri fori sulle mani un onda impercettibile che neutralizzò l’attacco avversario. Sosuke si spostò dalla linea dell’attacco e riuscì a notare l’effetto della tecnica sul terreno. Le steppe si alzarono in aria, come fossero state tagliate di netto, e le zolle di terreno presentavano una conca che partiva dai piedi del ninja fino ad arrivare a qualche metro di distanza dalla posizione originaria del Konohano. “Dannazione, non sono riuscito nemmeno a vedere l’attacco. Essendo un ninja di un altro villaggio non posso nemmeno contare sulle sue tecniche. Inoltre sembra essere molto preparato, non penso riuscirò a batterlo utilizzando ninjutsu, posso provare a fare affidamento sui taijutsu, sperando che sia meno preparato di me.” Prima che Sosuke potesse muoversi il ninja di Oto lanciò ancora una volta l’onda precedentemente lanciata, questa volta riuscendo però colpendo il giovane Uchiha, che sobbalzò indietro cadendo sul terreno. Una goccia di sangue gli fuoriuscì dalla bocca e gli rigò la guancia. Intanto la giovane donna e il vecchio aspettavano che l’Uchiha finisse il combattimento, come era giusto che facesse. Il combattimento era suo, e doveva risolverlo lui. «Stai per terminare di esistere Uchiha, non saresti dovuto venire qui ad Oto. Sei un debole uomo, che vive in un debole villaggio. Io Zaku Abumi ti ucciderò e ti venderò per fare soldi a chi cerca disperatamente di acquisire lo sharingan.» disse l’aggressore. Sosuke vacillò, non poteva assolutamente perdere adesso, quell’estraneo aveva appena fornito al ragazzo la ragione di vincere. Zaku alzò le braccia nuovamente e lanciò un grido seguito da un ulteriore onda talmente potente da alzare una gran quantità di polvere dal terreno. «L’ho disintegrato eheh…» gridò l’Otohano non vedendo più il corpo del giovane Uchiha. «Hai disintegrato chi?» rispose da dietro le sue spalle Sosuke. L’Uchiha si era mosso velocemente ed aveva iniziato a correre velocemente verso le spalle del ninja, sfruttando anche la polvere alzata per evitare di essere visto. Da li dietro gli tirò un pugno ben assestato sull’attaccamento della mascella che lo fece volare via di qualche metro. Si rialzò velocemente, il colpo non era stato molto incisivo, ma il giovane fu nuovamente bersagliato dagli attacchi di Sosuke. Questi infatti lanciò verso l’abitante di Oto tre shuriken a cui era attaccato un Flash che scattò e rese cieca la vista dell’alterigioso sfidante. Questi si parò ponendo le braccia ad X, subendo però i tagli provocati dalle armi da lancio. Mentre il giovane restava in quella posizione Sosuke si era scagliato subito contro di lui, e con un Kunai lo aveva colpito alla schiena, facendolo cadere sulle ginocchia, per poi aggrapparsi ai polsi dell’avversario e porre il proprio piede sulla schiena nemica. Sosuke aveva intrappolato il giovane Abumi nella sua morsa, e lo teneva tanto forte da spezzargli quasi le braccia. «Dimmi Zaku Abumi… Dove si trova l’acquirente a cui mi avresti venduto? Le tue braccia sono in gioco, le perderai se non mi dici ciò che voglio.» disse Sosuke preso dalla rabbia. «Non lo so, lo giurò…Aaaaaaaaaaaaaah» un grido di dolore fuoriuscì dalla bocca sanguinosa del ragazzo. Le braccia gli erano state rotte con un gesto netto dell’Uchiha. «Sono… sono sistemati fuori dal centro del paese. SI entra da una porta metallica posta sotto uno strato di terra ed erba, a circa 2 Km a nord da qui. Ve lo giuro… lasciatemi in pace adesso, io sono solo un mercenario mal pagato. Non mi rivedrete più.. Vi prego…» Qualche attimo di silenzio sanzionò l’esito dello scontro. Sosuke aveva vinto, e Zaku si era ritrovato senza braccia da utilizzare. I tre scattarono subito via, non avevano il tempo da perdere con il giovane disteso sull’erba e picchiato a sangue.
†« Negli immensi misteri del tempo e dello spazio io sento le tue braccia intorno alle mie spalle e non ho paura.» Carl W. Brown
| Chakra: 75/100 Condizione Mentale: Impaziente Condizione Fisica: Ferita lieve sullo zigomo; 3 ferite lievi sul virus. Consumi: [25] pioggia di fuoco. Techiche utilizzate: Pioggia di fuoco. Bonus: / Malus: / Equipaggiamento: 10 Kunai; 10 Shuriken; 2 Flash; Katana; 40m di Filo d'acciaio; 2 Tonici azzurri.
Pioggia di Fuoco Villaggio: Foglia Posizioni Magiche: Topo, Tigre, Cane, Bue, Coniglio, Tigre. Descrizione: Impastando una discreta quantità di chakra nella bocca, è possibile emettere parecchie sfere di fuoco (12) dalle dimensioni di due pugni uniti, che arrivano anche a venti metri dall'utilizzatore. Chi è colpito da questi proiettili riporta ustioni medio-leggere su tutte le parti interessate. All'inizio il difetto di questa tecnica è che la singola sfera non è in grado di danneggiare molto un avversario, e lanciarle tutte in un unico punto potrebbe vanificare completamente il jutsu. Dal grado di chunin però, il ninja è in grado di lanciare all'interno delle sfere fino a sei shuriken, che verranno quindi occultati completamente dalle fiamme: in questo modo il potere offensivo del singolo proiettile è almeno raddoppiato. Inoltre, dal grado jonin in su, l'utilizzatore può eseguire questo jutsu di counter, ad esempio appena dopo un salto atto a schivare una carica nemica. Tipo: Ninjutsu (Livello: 4 / Consumo: Medio-Alto) |
| Edited by Kobayn - 12/10/2009, 14:36
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