Rainy Day in Kirigakure

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Shiryu
view post Posted on 23/3/2009, 14:05




In The Darkness...



Kiri ore 8:30
Alloggi Accademici - Stanza numero 44



Noia...Era oramai un ora che permanevo lì, sveglio e immobile sul materasso scaldato dalle mie stanche membra e la testa posata sul soffice cuscino mentre guardavo il soffitto, mentre le coperte abbracciavano i lineamenti del mio corpo, nell'intento di proteggerlo dal freddo.
Ero dunque perplesso, ripensando alla vita accademica che avevo iniziato a condurre qualche giorno prima, titubante dinnanzi ad uno stile che non avevo mai intrapreso precedentemente e che in qualche modo avrebbe potuto incidere sul mio carattere.
Le cristalline iridi erano ancora posate sul muro superiore dell'edificio con entrambe le mani portate dietro la testa, una sotto il cuscino e l'altra nella candida chioma, a grattare il capo.



° Farei meglio a muovermi o quest'ozio finirà per rammollirmi °



[...]



Ore 10:30
Centro di Kiri



Due ore dopo camminavo per le vie del centro di Kiri, non avevo più i capelli scompigliati e non ero mezzo nudo come prima, indossavo una maglia a maniche lunghe molto stretta, che mostrava i lineamenti del mio corpo esile ma atletico, sul retro vi erano disegnate un paio di ali stilizzate di color argento su uno sfondo nero. Indossavo un paio di guanti con placche in ferro a protezione delle nocche ed un paio di pantaloni larghi di colore nero che semplificavano i movimenti nel caso ve ne fosse stato bisogno.
Dire che non sapevo cosa fare era niente, presi posto dunque ad una panchina vicina dove decisi di sostare. Infilai le mani nelle tasche, esplorandole rapidamente prima di concludere.

"merda...le sigarette"

Poca la voglia di alzarsi, dunque rimasi lì, guardando i passanti con aria scocciata, chissà cosa avrei deciso di fare.

 
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Vitani
view post Posted on 28/3/2009, 03:42




CITAZIONE
narrato
parlato
parlato da altri
pensato

Quando le ore sembrano perdurare secoli allora significa che è giunto il momento di dare un senso alla situazione.
Gli alloggi accademici erano a dir poco sconci, nulla a che vedere con casa propria. Il materasso sembrava suonare un concerto ad ogni movimento e gli spifferi davano non poco fastidio.
Come si può dormire in questo tugurio?! Non mi aspettavo di certo una suite! Però questo è troppo...
Kengah rimase immobile, quasi come incantata ad osservare la camera che gli era stata assegnata per tutta la durata dell'accademia. Strabuzzò gli occhi indignata e lamentandosi decise di andare fuori, non gli importava dove, doveva uscire.
Dovrei allenarmi in vista delle nuove prove, da un lato potrebbe essere positivo allontanarmi da questa camera.
Si guardò nuovamente intorno come per convincersi ancora di più ad uscire.
Prima di andare al campo addestramento però vado a comprarmi un tramezzino! cazzo sto morendo di fame.
Si incamminò verso il centro della città osservando indifferente il posto, gustando con evidente piacere un tramezzino appena acquistato.
Ehi Kengah... sempre a mangiare eh? Mamma mia non cambierai mai, attenta però che chi magia troppo ingrassa, poi che vogliamo fare eh? rovinare sta siluette?! ahah
Oddio Dudley che ci fai qui? Che rottura sempre in mezzo! Guarda, sembra che lo fai apposta!
Che ci vuoi fare... so di essere sempre presente nei pensieri degli altri, ma d'altra parte non potrebbe essere altrimenti vista la mia notorietà!
Si certo, la notorietà dello scemo del villaggio, conosci? La ragazza guardò Dudley sospirando, alzò gli occhi al cielo quasi a sperare che riabbassandoli potesse scomparire.
Senti Dudley ho da fare, devo allenarmi, sai cose serie non cazzeggio tutto il giorno come fai te, se permetti te lo dico cn gentilezza o ti devo ricordare un vecchio angolo di tavolo?
Senza aspettare la risposta del ragazzo, Kengah avanzò a passo svelto verso la piazza.

incontro


Kengah continuò ad avanzare senza meta sbuffando, quel ragazzo aveva l'abilità di farla uscire di se.
La prima cosa da ninja che farò sarà menare quel tipo...!
Nervosa, calciò una lattina capitata davanti ai suoi piedi, il lancio fu involontariamente diretto sul polpaccio di un uomo seduto su di una panchina a pochi metri.
Kengah si guardò intorno perplessa strabuzzando gli occhi verso il malcapitato.
Ehi scusami, non volevo mirare a te, è capitato...
si mise una mano dietro la testa ridendo forzatamente, l'imbarazzo la fece arrossire leggermente.

 
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Shiryu
view post Posted on 29/3/2009, 13:23




Red Haired Girl

Lo sguardo vagava tra le nuvole cariche di pioggia che, data l'umidità, divenivano sempre più minacciose riducendo la luce presente nel luogo e minacciando, di lì a poco, un violento acquazzone; Di fatti le nuvole avevano un colore grigio scuro molto intenso e mosse da un forte vento, solcavano il cielo ad una velocità considerevole. La mia attenzione però venne attirata da qualcosa di inaspettato: mentre ero immerso nei miei noiosissimi pensieri riguardanti il nulla, una lattina di ramen precotto andò a impattare con il mio polpaccio destro con una forza non consona allo spostamento che si avrebbe avuto con quel vento, portai nuovamente le mie iridi d'orate in direzione della strada, trovando dinnanzi a me una ragazza dalla chioma color fuoco e gli occhi di smeraldo.
Kegah Riddle dunque sostava di fronte a me con il volto lievemente arrossato, in eviodente imbarazzo.Presi la lattina da terra e dopo averla guardata un secondo, portando l'etichetta in una posizione bel visibile le dissi.


"Kegah Riddle, ti va di mangiare qualcosa?"

La voce distaccata ma non fredda giunse alle orecchie della ragazza che ora doveva scegliere se accettare l'invito di un compagno di corso a cui aveva appena dato fastidio o rifiutare.
Si prospettava interessante la situazione nella mia mente, ma cosa volevo fare? Poteva semplicemente essere un altro modo per metterla in imbarazzo, come poteva semplicemente essere un invito a mangiare avendo molta fame.
Una, due gocce bagnarono il mio corpo, e mi portarono a continuare


" Ti conviene decidere in fretta se non vogliamo rimanere a parlare sotto la pioggia, non che questa mi dia fastidio, ma tu potresti ammalarti"


Tono provocatorio ma non acido, sembravo star trattando la ragazza con i guanti d'argento rispetto al mio solito anche se, per chi non mi conosceva, non poteva pensarla proprio nello stesso modo.

 
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Dirge
view post Posted on 31/3/2009, 11:25





Narrato
Pensato
Parlato






image



~Gelosia~



Era mattina, quando mi ritrovai a girovagare per le strade di quel posto a me sconosciuto, il villaggio della nebbia. Quell'improvviso trasferimento dovuto per motivi accademici mi recò non pochi disagi, anche se perfettamente trascurabili data la grande opportunità a me offerta. Raramente ero solito albergare nella piccola stanza, risiedente all'interno di una casa costruita appositamente per accogliere stranieri, conferita a me dal governo del paese di Kiri, e questo perché ancora non mi fidavo dei suoi abitanti. Unico passatempo al di fuori dell'accademia, in quei giorni, furono le camminate per la città, non fine a se stesse, bensì derivanti da un secondo scopo, studiare nel minimo dettaglio ogni angolo del paesello. Ero convinto che un giorno queste informazioni mi sarebbero state utili per un mio personale interesse, o magari per fini bellici. Di certo durante quelle lunghe ore, nella mia mente non sussisteva sempre il suddetto pensiero, bensì anche un'altra ricorrente forma di ossessione attanagliava il mio animo e di conseguenza la mia psiche, non riuscivo a smettere di pensare a quella ragazza dai capelli rossi, mia compagna di corso accademico. Solamente il sospetto che qualche d'un altro le avesse messo gli occhi addosso, come presumibile, e che le stesse facendo la corte, magari tentando di instaurare una sorta di conversazione, non a fini amichevoli ma propriamente di carattere erotico, mi faceva ribollire il sangue in maniera poco consona. Purtroppo non ero consapevole di quale fosse il posto ove ella abitasse, e per ciò la possibilità di incontrarla era presente solamente durante l'addestramento, ove per lo più era quasi impossibile interloquiare con quest'ultima, data la notevole attenzione che entrambi dovevamo prestare alle parole del sensei, basi per la nostra formazione. La giornata stava promettendo noia e solitudine, non conoscevo nessuno di quella zona, e di certo non ero intenzionato a trascorrere del tempo con l'altro shinobi del mio medesimo villaggio, quindi mi limitai a percorrere sempre con lo stesso pesante passo, quelle strade intrise di profonda tristezza. D'un tratto qualcosa, o qualcuno, catturò la mia attenzione, delle voci provenienti da molto vicino rimbombavano nell'aria, allora, incuriosito da tal avvenimento, mi portai, grazie all'ausilio dell'udito, in direzione dell'origine dei suoni. Notai dopo qualche secondo di corsa, due sagome, l'una dinanzi all'altra, poste all'incirca a dieci metri da me, allora mi nascosi dietro il tronco di un albero, spiando i due con curiosità.

"Lei, è proprio qui, quei capelli rossi la rendono unica, quanto è bella! Aspetta ma quello è Ren Tsumiji, che cazzo ci fa con lei!".

Gli occhi di ghiaccio scrutarono la sagoma dell'individuo con malignità, erano socchiusi, simili a quelli di un serpente, mentre entrambe el mani si contorsero in maniera scomposta, e i denti erano stretti in una morsa ferrata. Comunque nonostante tutto decisi di ascoltare precisamente le parole che le stava rivolgendo l'individuo in questione, così per non andar li e fare la figura del cretino per un motivo banale. Qualche secondo di attenzione e le mie ipotesi furono fondate, così senza perder tempo effettuai uno scatto felino, portandomi rispettivaente accanto alle due sagome.

"Tu, giovane, sappi che non è da persona educata chiedere di uscire insieme ad una ragazza nel momento stesso in cui l'hai conosciuta! Come vedi la stai solamente mettendo in imbarazzo, con le tue stupide parole, quindi smettila! Ora pivello, potresti dileguarti da questo posto e tornare a casa, oppure ad allenarti? Te lo sto chiedendo con gentilezza, per adesso!".

Improvvisamente ignorai del tutto, il giovane Ren, puntando gli occhi in direzione di quelli verdi smeraldo della splendida creatura. Subito sollevai la mano destra, indirizzandola verso il volto roseo della donna, con l'intento di sfiorare delicatamente la sua pelle morbida e velata, che aveva assunto un colorito tendente al rosso, probabilmente era una reazione pervenuta da un suo imbarazzo. E nel medesimo frangente in cui stessi eseguendo tal atto feci fuoriuscire dalla mia bocca poche parole caratterizzate da una tonalità bassa e profonda.

"Sono Nagato è un piacere far la tua conoscenza, giovane kunoinichi!".


Edited by Dirge - 31/3/2009, 14:21
 
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Vitani
view post Posted on 1/4/2009, 00:23




CITAZIONE
narrato
parlato
parlato da altri
pensato


Confusione


"Kegah Riddle, ti va di mangiare qualcosa?"
I duei giovani novizzi si guardarono reciprocamente, Kengah sorrise, sollevata per la consapevolezza di non aver infastidito il suo intelocutore.
La volta sopra al villaggio incuteva sempre più timore, nuvole colme di pioggia si ammassavano compatte oscurando, nonostante fosse ancora pomeriggio, il paesaggio circostante.
La giovane alzò lo sguardo nel sentire tuonare innavertitamente. Cazzo non ci voleva, questa città mi sta iniziando a far girare gli attributi che non ho con questa nebbia e brutto tempo! Fortuna che ho incontrato il mio compagno di corso, l'idea non è male di mangiare qualcosa insieme, anche se... bene o male in quest'ambito siamo comunque rivali!
Un brivido le portò ad incrociare le braccia al busto, la temperatura era notevolmente calata; La ninja in erba si toccò una ciocca di capelli rossi come il rame e fece per rispondere quando, da dietro un alberò, si presentò con un rapido sbalzo, Nagato, compagno di corso, proveniente da oto.
Oh Cristo. Stavo per rischiare un infarto! Che gli è preso da saltare così all improvviso davanti a noi?!
Inarcò un sopraciglio fissando scettica il nuovo arrivato.
Tu, giovane, sappi che non è da persona educata chiedere di uscire insieme ad una ragazza nel momento stesso in cui l'hai conosciuta! Come vedi la stai solamente mettendo in imbarazzo, con le tue stupide parole, quindi smettila! Ora pivello, potresti dileguarti da questo posto e tornare a casa, oppure ad allenarti? Te lo sto chiedendo con gentilezza, per adesso!.
Successivamente cambiò espressione, addolcendosi quasi come se fosse avvenuto uno scambio di personalità.
"Sono Nagato è un piacere far la tua conoscenza, giovane kunoinichi!".
Sfiorò con la mano il viso della ragazza.
Ehi ehi ma che stai dicendo? Kengah si frappose tra i due tenendo fisso lo sguardo sul ninja di Oto. Si può sapere che ti prende? Non ti ha fatto nulla, siamo tutti ninja al pari livello e se qualcosa mi da fastidio posso vedermela anche io... Non occorre essere così bastardi!

Un altro tuono infranse quel cielo sempre più scuro. I tre apprendisti genin sembravano essere gli unici a rimanere fermi in quella piazza mentre la gente nei dintorni si affrettava a tornare alle proprie case.
 
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~Zack Hewley~
view post Posted on 1/4/2009, 14:42






Stupid students!



Parlato
Pensato
Narrato



Dolce, amata quiete, quante volta l’ho invocata, ma quante altre volte mi è arrivata? Poche, gli interventi divini ultimamente non erano benevoli. Anche quando si prospettava una di quelle giornate che non mi dispiace affatto avere, il caos era all’ angolo, ma la domanda da porsi era piuttosto un’ altra. Il Kaguya, lo voleva il caos. Un genin novizio di solito gira per la città, cerca sfidanti, va in altri paesi, insomma, si muove. Il invece, non avevo voglia di far niente, il coprifronte veniva portata con aria tutt’ altro che boriosa sulla spalla. Come per dire: Si, sono un ninja, e adesso che volete l’ applauso? Seduto su uno dei tetti della cara vecchia Kirigakure, stavo mangiando un consistente piatto di frutta, non c’ era nemmeno stato bisogno di tornare a casa per lavarla, la pioggia aveva fatto il suo lavoro. Un piccolo ombrello impediva alla materia liquida di sfiorarmi, in modo da mantenere i miei biondi capelli intatti e ritti al loro posto. Come ho già detto, si prospettava una tranquilla giornata, la solita pioggia i soliti passanti incazzati. Tutto in regola, avevo ormai finito l’ uva, quando da una panchina sentì provenire un rumore d’ alluminio. All’ improvviso due voci. Anche se v’ era la pioggia era semplicissimo distinguerle, una donna ed uomo. Per ascoltare i loro discorsi potenziai del venticinque percento il mio udito.

Sentiamo cosa si dicono questi due.

I loro discorsi mi parvero alquanto noiosi, non c’ era motivo per continuare ad ascoltare. Uno che ci prova al primo incontro è un solo un apparato cronico. Stavo per girarmi e balzare su di un altro tetto, quando un’ altra persona fece la sua apparizione. Un certo Nagato, aveva difeso la tipa, la Riddle, con toni piuttosto bruschi. La faccenda si faceva interessante. Avevano parlato di allenamenti e roba varia, erano dei ninja, ma da quello che riuscii in quegli attimi a vedere non portavano coprifronte. Studenti dunque? L’ aria cominciava a surriscaldarsi. Un tuono squarciò l’ aria. Io che con occhi spalancati osservavo quei due bambini che con sguardi pieni d’ odio si ammiravano, misi una mano davanti alla bocca per non scoppiare a ridere.

Ora vediamo cosa fa la tipetta.

La ragazza, piuttosto carina, non sapeva cosa fare. A chi avrebbe annuito la ragazza. Il tiretto là, Nagato si rivolse in seguito con tono dolce alla donzella, sfiorendole il viso. Scoppiai in una calorosa risata. La ragazza era andato a separare i due colossi che stavano per picchiarsi. Frugai nella borsa, cercando qualcosa dalla forma di un parallelogramma. Avevo una semplice idea per far finire quella scena pietosa. Una busta si levò dolcemente dalla sua posizione, rivelandosi. Presi due foglietti di carta su cui scrissi velocemente il nome dei due ragazzi. Sconosciuto e Nagato. La sorte avrebbe scelto. Li rifissai un attimo. Avrebbero scelto la via della fortuna? Secondo il mio modesto parere, era solo un pretesto per far casino, e se c’ era una cosa che odiavo erano proprio i casinisti.
Con un rapido balzo scesi dal tetto, atterrando proprio davanti al gruppetto. La ragazza che li divideva, i due che si scannavano mentalmente. Un altro tuono. Sembrava non dovesse più smettere. La pioggia all’ improvviso calò. Cosa spingeva il clima a fare cazzate. Prima pioveva e un attimo dopo aveva smesso. Un arcobaleno si formò nel cielo.


Visto, a sentirvi litigare si rompe pure la pioggia. Studenti di kirigakure, piuttosto che dar corda ad uno straniero, dovreste allenarvi, o l’ accademia farà male. Quanto a te ragazzo:

Una breve pausa, con tanto di sospiro, fermò il mio discorso. Intanto stavo facendo dei passi in avanti portandomi a pochi centimetri dalle loro sagome.

Stavo dicendo, se vieni un paese straniero comportati bene, altrimenti le autorità ninja te la faranno pagare, e sai, oggi non né è voglia. Risparmiate le ostilità e andate a mangiare tutti in santa pace va bene. Un’ ultima cosa: tu ragazza, sei troppo esitante, tu invece sei un mandrillo, e tu Nagato, la gelosia è una brutta cosa, anche se questa è una ragazza piuttosto carina, fati i cazzi tuoi ogni tanto. Fidati aiuta. Me lo ha insegnato il sensei Akihiro. Un grande uomo quello. Ho sentito che ultimamente tiene il K-10. Ricordo ancora l’ esercitazione del 9. Ecco visto che non avete niente da fare, voi due perché non andate al K-10 a prendere il titolo di genin? Sempre se ne sarete capaci

Tutto detto con uno sorriso smagliante. Performance perfetta, ero anche riuscito a cambiare discorso. Solo una cosa non mi tornava, io il volto della ragazza, lo avevo già visto... In quegli attimi ricominciò a piovere. che tempo di merda...
 
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Shiryu
view post Posted on 8/4/2009, 12:57




As you Want...

La mia richiesta causò talmente tante reazioni in talmente tanti individui che quasi mi passò la voglia di invitare la ragazza a mangiare qualcosa assieme, anzi, quasi quasi mi chiedevo perchè lo avessi fatto. Uno sguardo gelido su Nagato prima di cominciare ad interloquire freddo e tagliente.

"Senti Idiota...non sono qui per provarci con nessuno, se davvero vuoi questa ragazza prenditela in maniera normale ma non stare qui a scassare il cazzo a qualcuno che fino a pochi secondi fa era a farsi i fatti suoi e nessuno gli stava tra i piedi"

Portai poi lo sguardo su Kegah...essere imbarazzati per una richiesta di simile? Se era realmente così non lo dava proprio a vedere, in realtà sembrava essere una ragazza dallo spirito abbastanza forte, confermato anche dalle sue parole in direzione di quello sfigato di Oto che mi aveva appena accusato di starci provando con lei e che ora era lì davanti a lei ad accarezzarle il volto presentandosi...la reazione della rossa fu talmente divertente che mi sfuggì dalla bocca...

"povero sfigato"

Voltatomi ora in direzione di un altro ragazzo che si era appena presentato a causa del bordello che stava mettendo in atto Nagato. Effettivamente come aveva iniziato a piovere aveva subito smesso, poi una frase semplice e chiara:

"io non litigavo con nessuno...non mi interessa di questo tipo inferiore e temo che non me ne importerà mai..."

Detto questo continuai in direzione di tutti:

"A gran richiesta dei rompipalle me ne vado, divertitevi...ah...se avete fame io sono a quel bel chioschetto del ramen siccome ho fame, non ci provo con una ragazza come quello sfigato di Nagato"

Terminato il mio dire mi voltai di 180° andando a portare le mani nelle tasche e dirigendomi verso l'illuminato chioschetto del ramen che tanto era invitante e che sembrava essere l'unico in grado di salvare il mio stomaco dalla fame, data la totale assenza di altri luoghi ove sfamarsi nei dintorni.

 
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Vitani
view post Posted on 12/4/2009, 09:22




CITAZIONE
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Incontro accidentale


Pioggia.
Lente goccioline scorrevano su pareti case, cose e persone.
Così delicate, talmente effimere.
Kengah sembrò non averci neanche fatto caso, assorta dal trambusto in cui era coninvolta.
Imbronciata, si accarezò una ciocca di capelli, spostandosi su di un lato per valutare bene la situazione.
Era a dir poco.. ridicola! Tutta questa faccenda. A questo pensiero si fece scivolare una mano sul viso sbuffando sonoramente.
Guardò Ren avanzare verso un chiostro di ramen con fare seccato, e come dargli torto? Anche lei in quei minuti avrebbe voluto affogare tutto quel trambusto in un piatto di Ramen.
Afferrò il braccio del ragazzo con forza. -Ren, non devi andare perchè qualcuno rompe le scatole! Anche a me la situzione sta scassando, però se tutti quanti dovessimo girare i tacchi ed andarcene non ci sarebbe confronto. Ne divertimento!-Ammiccò con lo sguardo, lasciò il braccio del compagno di corso girandosi verso il nuovo arrivato. -A questo punto... Diamo un senso a questo casino!-
Chi sei tu per dirci quello che dobbiamo fare? Te ne esci improvvisamente da dietro un tetto manco fossi "mago Merlino" sparando storie del tipo "vi dovete allenare". Che poi... sei passato genin, quando? Un mese fa...? ah, sai mi ricordo di te. Stavamo iniziando il corso precedente insieme. Bhè allora che ne dici di affrontarci a tu per tu in un incontro? Non sopporto quando la gente si mette in mezzo e sopratutto, non mi piace quando la gente spara minkiate!-Indietreggiò abilmente di qualche passo portando le braccia in posizione di attacco; sorrideva maliziosamente inarcando un sopraciglio.
I capelli ed i vestiti erano per gran parte bagnati, solo allora si accorse del tempo che imperversava.
Un tuono sembrò squarciare il terrenò a pochi metri dai giovani ninja. Nulla sembrò esser lasciata al caso in questo imprevedibile ed inspiegabile mondo.





Edited by Vitani - 12/4/2009, 17:20
 
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~Zack Hewley~
view post Posted on 24/4/2009, 13:16




Ops, mi ero dimenticato di avvisarvi che io salto il turno, voglio vedere come rispondi, Ren. Qualunque sia la vostra risposta, Nariaki non alzerà un dito, tenetelo bene in testa.
 
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Shiryu
view post Posted on 27/4/2009, 21:43




No thanks...

Ero lì lì per muovere in direzione del chiosco del ramen in prossimità del luogo dove in quel momento sostavamo quando per un istante sentii un contatto umano, una stretta, uno strattone. Mi voltai e vidi Kegah che aveva agguantato il mio braccio destro, bloccandomi, impedendomi di fare un passo in più di quelli che avevo già compiuto. Sostai, guardandola direttamente negli occhi, le mie iridi d'orate si specchiarono completamente all'interno di quelle fiammanti della rossa, non avrei voluto rispondergli in maniera secca, ma non era proprio il caso, non avevo voglia di sparger sangue per le vie di Kiri, non oggi, non in quell'occasione che ero sempolicemente uscito dagli alloggi per gli studenti per godere di quella piovosa aria liberatoria.

"certa gente non merita che ci sporchiamo le mani, lasciali parlare, arriverà il giorno del loro giudizio in cui pagheranno per tutti gli errori che hanno fatto, il giorno in cui qualcuno gli farà pagare tutti i loro errori rimasti impuniti, e magari quel giorno ci sarà uno di noi due, ma non è oggi, non ora, pazienta stringendo gelosamente i tuoi sentimenti e prima o poi otterremo la vendetta che stai desiderando così ardentemente in questo momento."

Parole tranquille, sussurrate all'orecchio della ragazza, non dure, non fredde, bensì più calde del solito, che abbia conquistato un posto tra le mie grazie? Chissà, sicuramente la ritenevo migliore, più in gamba di tutta la gentaglia che calpesta, indegnamente, il medesimo suolo di qualcuno di più forte, di più meritevole di vivere, di migliore. Mi voltai dunque dopo aver terminato il mio dire, aggiungendo ancora

"Io ora vado al chiosco, lascio a te la decisione su ciòl che desideri fare, se vuoi seguirmi sai dove trovarmi Kegah-chan"

Da quando avevo iniziato ad usare i vezzeggiativi? Boh, semplicemente avevo cercato di rendere meno dure le mie parole di prima, per evitare che la ragazza fraintendesse e credesse che mi fossi arrabbiato con lei per le sue parole. Adesso avrei ricominciato a muovere in direzione del chioschetto, attendendo l'evolversi degli eventi...

 
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9 replies since 23/3/2009, 14:05   223 views
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