A zonzo per Kiri..., Per chi volesse fare amicizie/inimicizie con il mio pg...

Ore 10.30, Casa, Villaggio della Nebbia

Quella mattina iniziò come tante altre per Takeshi. Non aveva nulla di speciale. Fuori, regnava - ovviamente - la nebbia, tipica di ogni mattina, a Kiri.
“Dopotutto, se si chiama Villaggio della Nebbia, ci sarà un motivo, no?”
pensò il ragazzo, guardando fuori dalla finestra di camera sua, intravedendo la foschia che, pur essendo estate, aleggiava nell’aria.
“Oggi, ho deciso, andrò a farmi una bella passeggiata e andrò, finalmente, ad iscrivermi all’Accademia Ninja del villaggio.”
Questi erano i suoi programmi, almeno per la mattinata. Quel giorno, finalmente, sarebbe andato ad iscriversi all’accademia dei ninja, abbandonando così definitivamente la scuola normale, che aveva frequentato fino alla fine dello scorso anno scolastico. Dopo la scomparsa del padre, un ANBU non molto conosciuto di Kiri, avvenuta quattro anni prima, aveva deciso che sarebbe toccato a lui portare avanti il nome della famiglia Fujiwara, e così, aveva deciso di diventare un ninja. Temeva di non essere pronto, e così si fece insegnare qualcosa dalla madre, ex chunin di Kiri. Ma quell’estate decise di abbandonare gli studi “normali” per dedicarsi a quelli ninja. Così, dopo aver fatto colazione, salutò sua madre, che gli disse che quel giorno sarebbe stata impegnata e che quindi non sarebbe tornata a casa per il pranzo.
“Ah beh, vorrà dire che mi fermerò a mangiare in qualche chiosco.”

Come detto prima, anche se ormai era passata una buona mezz’ora abbondante, fuori vi era, come tutte le mattine, una leggera foschia. Si incamminò, diretto verso il palazzo del Mizukage, dove avrebbe compilato il modulo d’iscrizione alla scuola ninja. A quell’ora, a Kiri vi era già molta gente per le strade, ma Takeshi non incrociò lo sguardo di nessuna di loro:
“C’è brutta gente in questo villaggio... Per questo che la mamma vuole portarci via.. Chissà dove potrebbe portarci.. Dicono che Oto sia come Kiri, quindi sicuramente non ci porterà li.. Magari Konoha.. O Suna.. Anzi no, speriamo non Suna.. Essendo abituato al clima di queste parti, la sicuramente morirei di caldo!!”
Immerso nei suoi pensieri, il ragazzo camminò per circa una decina di minuti, o almeno così gli sembrò, poiché non aveva un orologio con sé. Giunto alla sua destinazione entrò, e cercò il luogo dove ci si iscriveva. Lo trovò quasi subito: al banco delle informazioni vi era un chunin, che stava parlando con un ragazzo in fila. Così, Takeshi si mise in coda ad aspettare il suo turno. Non dovette attendere neanche cinque minuti.
“Buongiorno, io sono qui per iscrivermi all’accademia”,
disse. Il ragazzo al banco, qualche anno più grande di lui, lo guardò con freddezza, come solo gli abitanti di Kiri sapevano fare.
“Ecco, questo è il modulo da compilare”
Gli porse un foglio ed una penna. Pochi minuti dopo, Takeshi glieli riconsegnò.
“Benissimo. Sarai avvisato qualche giorno prima dell’inizio dei corsi”
“Perfetto. Arrivederci”

Ora che si era iscritto, si era tolto un peso, e la giornata non poteva che migliorare. A questo punto, avrebbe fatto una passeggiata per il villaggio, sperando, magari, di incontrare qualche ragazzo della sua età con cui fare amicizia. A Kiri, la maggior parte delle persone era antipatica e scontrosa, ma lui non era tra quelli. Per questo motivo, però, non era mai riuscito a stringere un’amicizia degna di questo nome. Immerso in questi pensieri, si diresse istintivamente verso la via principale del villaggio, quella che portava dalla porta ovest, alla porta est, e viceversa. Essa, inoltre, si incrociava con l’altra via, che portava da nord a sud di Kiri, formando così una specie di croce, che terminava, in ogni direzione, al mare, dato che il villaggio della Nebbia era situato su un isola. Quelle due vie erano, per questo, le più trafficate del villaggio e quindi erano costellate di negozi, ristoranti, chioschi, ecc...
“Sicuramente” pensò “tra tutti questi ne troverò uno dove cucinino bene... E magari, incontrerò anche qualche persona interessante”.
Non se ne era accorto, ma erano passate già quasi due ore, ed il suo stomaco iniziava oramai a brontolare. Decise di fermarsi in un ristorante a circa metà della strada, sulla destra, che, dall’esterno, non sembrava frequentato da tipi loschi. Tanto per avere una conferma di ciò, guardò all’interno, e capì che le sue intuizioni erano esatte: era un ristorantino abbastanza piccolo, formato da un paio di locali. I tavoli erano già stati apparecchiati ed la stanza era tenuta in ottimo stato.
"Perfetto. Non sembra proprio il tipo di locale dove si aggira quel genere di persone.."
Ormai aveva deciso, si sarebbe fermato lì per il pranzo..