Rivalità

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view post Posted on 8/3/2009, 21:04
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Kisuke Urahara

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Legenda

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Konohagakure,Residenza Hyuuga,7,34


Era una di quelle mattinate tipiche,infatti mi svegliai abbastanza presto,il sole non era ancora sorto da dietro le montagne degli Hokage,così senza avere niente da fare nel letto mi alzai,e con il pigiama ancora addosso mi diressi con molta lentezza verso il bagno,avevo bisogno di una doccia per ristorare i miei muscoli,dato che dopo il riposo erano diventati tutti tesi ed indolenziti,avevano proprio bisogno di tornare belli attivi.Le gocce risvegliarono completamente il mio corpo ancora intorpidito,facendolo tornare in piena forma. Uscii dalla doccia e mi asciugai velocemente,per poi tornare nella stanza a cambiarmi. Presi prima i pantaloni neri,li indossai,poi presi la maglia bianca e il kimono e li indossai anch'essi. Mi trovavo molto comodo con quegli abiti,soprattutto quando viaggiavo o combattevo. Prima di mettermi il coprifronte legato al braccio sinistro,presi delle bende bianche e le avvolsi intorno alle mani e alle braccia,fino all'altezza del gomito,sistemandogli sopra la manica del kimono. Ero pronto per uscire,anche il simbolo della foglia era al suo posto,così indossai i calzari neri e lasciai la stanza. Percorsi quei corridoi che ormai conoscevo quasi a memoria,fino ad arrivare all'ingresso della residenza. Era ancora presto,infatti il sole era appena sorto,i negozi non erano ancora aperti,ma per le strade del quartiere Hyuga,molti miei compaesani giravano già per le vie,chiaccherando del più e del meno. Iniziai a camminare verso la fine del nostro territorio,per entrare nel villaggio vero e proprio. Infatti il quartiere Hyuga si trovava nella parte più vicina al palazzo degli Hokage,visto che venivamo considerati i migliori ninja della foglia. Di tanto in tanto salutavo qualche conoscente,che nel tempo che avevo trascorso qui avevo conosciuto. Anche se non era molto affollata la via principale,decisi di prendere una scorciatoia,il camminare anche se era molto rilassante per un tipo come me,a volte stava stretto. Così saltai con un balzo armonioso e veloce sul tetto più vicino. Mi trovavo ancora all'interno del territorio degli occhi bianchi. Di balzo in balzo mi avvicinai sempre di più al centro di Konoha. Ogni tocco del mio piede indicava che stavo su un tetto diverso. Dopo una ventina di minuti atterrai con un salto leggero al centro della piazza davanti all'enorme struttura dei più importanti ninja del villaggio. Non sapevo cosa ero venuto a fare,ma qualcosa di più forte di me mi aveva indicato di venire proprio qui. Così balzai nuovamente su un lampione e rimasi lì immobile a guardarmi intorno,osservando ogni minimo movimento. Mi piaceva molto guardare il paesaggio che mi circondava,poichè osservandolo potevo scoprire sempre nuovi posti che non avevo notato prima. Da quando ero arrivato al villaggio avevo conosciuto solo metà di tutto il territorio dentro alle alte mura che racciudevano il nostro più forte potere,l'unione dei ninja. L'unica cosa che conoscevo di un altro clan era il quartiere degli Uchiha,che era all'opposto degli Hyuga,poichè venivano considerati anche loro ninja potenti,anche se sapevo che non potevano competere con la nostra potenza e bravura nel combattere.

Bene,ora posso aspettare qui,succederà sicuramente qualcosa che mi costringerà a scendere da questo lampione,ne sono sicuro. Ma per il momento mi godo la bella visuale che ho da qui,non ho bisogno di utilizzare la mia innata per vedere meglio.
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panicpisa
view post Posted on 9/3/2009, 17:33




SPOILER (click to view)
narrato
"pensato"
parlato
parlato altrui




Forza sveglia! Il sole è alto e tu poltrisci come al solito, sei uno scansafatiche bello e buono lo sai Ikari?


Si, certo che lo sapeva, ma non gli piaceva che qualcuno glie lo ripetesse, gli piaceva dormire la mattina e non voleva mai svegliarsi, soprattutto per andare a svolgere le commissioni che sua madre gli imponeva.

su alzati dai che la mamma ti vuole, te lo aveva detto ieri che lei avrebbe avuto da fare e che saresti dovuto andare tu in giro per lei e lo sai che i negozi sono aperti solo la mattina.

Era giusto, era tutto maledettamente giusto, e questo lo faceva innervosire; perchè gli altri avevano sempre ragione su queste cose? non poteva, almeno per una volta, sottrarsi ai doveri domestici per dedicarsi ad osservare gli insetti o le nuvole o qualsiasi cosa gli capitasse a tiro? No non poteva, e lo sapeva, ma ammetterlo gli faceva male quasi quantoi suoi occhi per il sole che penetrava nella sua stanza.

Va bene, va bene, ho capito, non c'è bisogno di agitarsi tanto sorellona, lo so che hai ragione, va bene, due minuti e mi alzo. Dì a mamma di prepararmi un po di colazione che ne avrò bisogno per ricordarmi tutta la lista... per favore.

Con la mano sinistra davanti agli occhi per abituarsi alla luce gradualmente dette uno strattone alle coperte con la mano libera, quindi si alzò e, dopo una breve sosta in bagno, si recò giù a fare colazione, dove sua madre lo aspettava con un'espressione di disappunto stemperata da un sorriso divertito.

certo Ikari che sei proprio un distratto, ti sei messo la maglia al contrario!

"o accidenti, sono veramente un disastro appena svegliato, è possibile che sia una tale frana?"

rivoltata la maglia si sedette al tavolo e mangiò una colazione abbondante mentre la mamma gli elencava le consegne: sarebbe dovuto recarsi al centro del villaggio per comperare, oltre agli ingredienti per la cena di quella sera, a cui erano invitate parecchie persone del clan Nara, alcuni rotoli di pergamena, inchiostro e degli strani componenti che servivano alla madre per non si sa quale intruglio.
finita la colazione, ancora un po intontito dal sonno, Ikari si incamminò a passo lento ma costante verso il centro che distava a quell'andatura poco più di un quarto d'ora, durante il quale il ragazzo canticchiava fra se.

Le strade poco affollate facevano venire al giovane una grande malinconia del proprio letto:

chissà quanta gente sarà ancora nel suo caldo lettuccio mentre io sono costretto a sbrigare queste faccende stupide...

Ma qualcosa turbò il suo pensiero, una volta giunto nel centro del villaggio, tra le persone che piano piano popolavano le strade, si accorse che c'era qualcuno in alto, dove non avrebbe dovuto, o meglio, potuto stare, una persona normale;
era un ragazzo giovane, vestito con pantaloni neri e una kimono bianco con delle bende avvolte sugli avambracci, ma il particolare che colpì di più Ikari furono gli occhi, totalmente bianchi, con pupilla assente: era uno hyuga!

" e che cosa ci fa questo di mattina in cima ad un lampione, ha l'aria di uno che sta aspettando qualcosa o qualcuno, adesso..."

E mentre guardava il ragazzo sul lampione, Ikari si era dimenticato di ciò che lo sosteneva: il lampione stesso, che, non dando accenno a spostarsi, rimbalzò il ragazzo a terra; sdraiato con gli occhi ancora fissi sullo hyuga, il giovane si massaggiò la fronte dolorante
 
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^Mange^
view post Posted on 12/3/2009, 00:17





Narrato
Parlato






Era ancora notte, la luna sempre ferma li, immobile, osservando come una regina quelle terre popolate da tanti esseri umani. Illuminava di luce fioca ogni casa, albero, strada, insomma tutto ciò che era posto sotto i suoi chiari occhi. Le strade erano deserte, il vento frusciava con violenza quasi volesse impedire a qualsiasi viandante di percorrere quelle vie, il motivo era ignoto, e sarebbe rimasto tale in eterno. Un solo uomo aveva sfidato la rabbia di quel Dio comunemente denominato Eolo, ero io Mitsurugi Uchiha, discendente purosangue del temuto clan del ventaglio, bastava solamente il mio cognome per presentarmi, poche lettere che racchiudono una grande leggenda. Camminavo con flemma, lo sguardo privo di vita rivolto verso il basso, perpetuamente avvolto nei miei pensieri, ma ugualmente prudente ed attento agli avvenimenti circostanti. Mi mimetizzavo nell'occulta atmosfera, quasi fossi divenuto parte integrante di essa, i miei vestiti, la mia psiche erano contornati da una sorta di aura maligna, presente sin dal giorno della mia nascita. Minuti particolari, ero nel bel mezzo di un conflitto interiore, chiunque mi si sarebbe prostrato dinanzi, sarebbe stato vittima della mia ira, non avrei avuto pietà, era una parola senza nessun significato logico per me, poiché non inclusa nel mio vocabolario. Trascorsero parecchie ore, quella passeggiata sembrava non avere fine quando, inaspettatamente, scorsi all'orizzonte un bagliore, impossibile non riconoscerlo, era il sole. Esso emetteva ancor una luce fioca e priva di forza alcuna, che recava entro me una sensazione di puro piacere, i miei occhi nero pece, prima oscurati dall'ombra, erano irradiati dai fievoli raggi di quell'essenza unica, inconfondibile ed eterna, che da secoli donava la vita al mondo che conosciamo attualmente. Così decisi di proseguire il mio cammino, con l'intento di recarmi alla base della montagna degli Hokage, per scrutare da vicino gli uomini che avevano costruito man mano il villaggio della foglia, sia materialmente che spiritualmente. Ogni mio passo faceva eco tra quelle strade prive di presenza alcuna, ove solo io mi ritrovavo a marciare, ma ciò non mi incuteva nessun timore, d'altronde la solitudine fu compagna della mia vita per tutta la fase adolescenziale, ed adesso questa non mi danneggiava affatto. Ero quasi arrivato al punto prestabilito, e nel frattempo quella palla di fuoco luminescente era alta nel cielo, prendendo il posto della luna come regnante assoluto. Pochi metri mi distaccavano dal punto d'arrivo quando, con grande sorpresa ed incredulità, intravidi due sagome immobili nelle loro posizioni, uno su di un palo e l'altro a terra, dinanzi alla struttura massiccia del palazzo dell'Hokage, posto alla base della montagna leggendaria. Mi avvicinai con fare impassibile, non facendo notare sul mio viso taluna traccia di meraviglia, poi una volta portatomi a pochi metri da questi, senza indirizzare il mio sguardo a nessuno dei due shinobi, ma osservando il terreno sottostante, affermai:

”Sciocchi vermicelli spuntati dal terreno, esigo che vi presentiate dinanzi al mio cospetto! Ma vi avverto, non siate troppo prolissi, poiché ho fretta, come sapete il tempo che ciascuno di noi possiede è assai breve, e non intendo sprecarlo con due insulsi attrezzi come voi!

A quel punto sollevai con flemma lo sguardo, scrutando con occhi colmi di odio il ninja posto sulla punta del palo e dissi:

”Avanti inizia tu odioso occhi bianchi!”.

Lo si poteva giudicare un approccio errato sotto molteplici punti di vista, ma ciò non mi interessava minimamente, ed a seguito non avrei osato scusarmi con nessuno dei due, specialmente con lo Hyuga, appartenente al mio clan rivale.


 
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view post Posted on 16/3/2009, 22:49
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Kisuke Urahara

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Konohagakure,Residenza Hyuuga,7,34


Ero ancora eretto su quel lampione ad osservare tutto quello che mi circondava,mi sentivo in pace con il mondo,la mia armonia con esso era perfetta in quell'istante,niente o nessuno avrebbe potuto disturbarmi,ma forse mi sbagliavo. Infatti mentre guardavo la montagna degli Hokage,dove si ergevano in tutta la loro maestosità le figure nella roccia di ogni ninja che ha ottenuto quel ruolo,dopo circa venti minuti però,qualcosa urtò contro l'oggetto metallico che mi stava sostenendo,facendolo vibrare quel che basta per farmi accorgere della persona che gli era andata contro,per poi ritrovarsi a terra,con la fronte un po' dolorante. A primo impatto,sembrava ancora uno studente,poiché non riuscivo a notare da nessuna parte un coprifronte di appartenenza. Non aveva molta importanza,era un giovane aspirante shinobi,pronto ad intraprendere la carriera del ninja,lo si poteva vedere dal vestiario e dall'equipaggiamento che portava. Questo fatto non mi disturbo più di molto,anche se la mia posizione non cambiò,rimasi fermo immobile,facendo passare i miei occhi bianchi dal suo corpo fino ai dintorni e viceversa. Di tanto in tanto lo controllavo,per vedere cosa stava facendo,anche se a dir la verità non mi importava molto,ma era per educazione e gentilezza rivolgergli almeno uno sguardo,per non essere indifferente. Però quello non era l'unica persona che mi sarebbe capitata in quella mattinata,infatti un altro ragazzo si avvicino al lampione,però era molto più sicuro del precedente,che senza alzare minimamente lo sguardo da terra inizio a proferir parola in direzione mia e del giovane studente,con parole abbastanza arroganti e pesanti.

”Sciocchi vermicelli spuntati dal terreno, esigo che vi presentiate dinanzi al mio cospetto! Ma vi avverto, non siate troppo prolissi, poiché ho fretta, come sapete il tempo che ciascuno di noi possiede è assai breve, e non intendo sprecarlo con due insulsi attrezzi come voi!.

Quando alzò gli occhi mi guardò fisso nei miei,continuando a parlare

”Avanti inizia tu odioso occhi bianchi!”.

Il suo tono era troppo arrogante da non tenerne conto,così senza essere troppo impulsivo,cosa che non s'addiceva alla mia persona,riflettei alcuni secondi sull'approccio da prendere nei suoi confronti. Non sapevo come l'avrebbe presa l'altro giovincello,ma poco mi importava,dalle sue parole si capiva che era diretto essenzialmente verso di me il suo discorso da duro. Non mi toccava minimamente,lui era solamente un giovane studente,mentre io sono uno tra i più promettenti genin del villaggio e soprattutto del mio clan,quello Hyuuga. Dopo alcuni ripensamenti decisi di agire e così scesi dal lampione posizionandomi tra i due giovani ragazzi. Ognuno inferiore a me in tutto,quel ragazzo voleva una riposta e io gli risponderò,

Buongiorno,anche se questa parola non la meriti,ma essendo educato lo faccio,non mi presenterò finché non porterai rispetto verso un tuo superiore anche di poco,ti va bene che siamo all'interno del villaggio,se no a questo punto saresti già nella tomba. Quindi attento alle parole che pronunci. Mi hai capito bene o devo ripetertelo.

Avevo già uno sguardo molto duro in sua direzione,mentre per l'altro ninja avevo un po' più di pena,poiché non centrava niente in tutto questo,era solo nel punto sbagliato al momento sbagliato. Così rimasi lì a guardare,non valeva la pena neanche attivare la mia innata per un moscerino come lui.

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panicpisa
view post Posted on 23/3/2009, 23:11




Legenda

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situazione delicata.

Mentre era seduto a terra massaggiandomi le tempie per riprendermi dalla botta, una voce, a metà fra l’ostile e l’arrogante, si rivolse a Ikari e al ragazzo Hyuga sul lampione intimandoci di presentarci e dando l’ordine di parlare prima a “occhi bianchi”, come lo chiamava lui.

Il Nara alzò gli occhi sul ragazzo appena arrivato. Che era un ragazzo lo aveva capito dalla voce, troppo acuta per essere di un adulto, ma abbastanza impudente e sapiente da non essere più un bambino, ma quello che si trovò davanti lo sconcertò non poco; quegli occhi neri intensi e profondi, quel portamento quasi nobile, che snobbava chiunque gli passasse vicino, unito all’impudenza verso uno Hyuga, dopo alcuni secondi Ikari collegò i frammenti: poteva essere solo un Uchiha.

Adesso si spiegava in parte il suo comportamento, o per lo meno sarebbe stato spiegato se fosse stato un jonin o almeno un chunin, visto che il ragazzo vestito di bianco portava il copri fronte e a prima vista sembrava un genin di discreta bravura, sicuramente una promessa futura del clan, ma l’Uchiha era uno studente, proprio come Ikari, e non avrebbe dovuto essere così arrogante da usare un tono provocatorio contro un genin, anche se del clan rivale. Si perché l’esortazione era principalmente rivolta allo Hyuga, lo si capiva dalle parole usate e dalla provenienza di quel ragazzo, di Ikari a lui importava come a un cane di un topo, per lui il Nara era solo uno dei tanti mediocri ninja che sarebbero morti di lì a poco o che sarebbero finiti a fare gli insegnanti in accademia non essendo abbastanza forti per essere utilizzati in missioni pericolose e importanti.

Lo Hyuga rispose al nuovo arrivato in tono cortese, cosa che sorprese Ikari all’inizio, poi però realizzò che il genin non voleva mettersi al livello di un semplice studente, e capì che il suo comportamento era stato giusto, adesso toccava a lui.

Senti amico, non m’importa se sei un membro importante di un qualsiasi clan di questo villaggio, non puoi arrivare in una piazza e credere di dar ordini a chi vuoi, comunque, visto che io conosco le buone maniere, ti dirò il mio nome, e tu mi dirai il tuo. Mi chiamo Ikari Nara.

Non voleva scoprire subito le sue carte, non voleva dire che aveva capito che l’altro era un Uchiha, voleva che l’interlocutore si scoprisse da solo, così forse poteva dire qualcosa di più di quello che già Ikari sapeva, e per un Nara si sa: le informazioni sono tutto.




 
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Shiryu Uchiha
view post Posted on 30/3/2009, 12:22




CITAZIONE

La ruolata, anche se Mange si è ritirato, continuatela lo stesso. Sta venendo bene. Con una scusa qualsiasi fate uscire di scena il suo Pg. ;)


 
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5 replies since 8/3/2009, 21:04   154 views
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