Darkness..., Incontro Privato

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~Tom
view post Posted on 26/10/2008, 17:22






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Chapter One : Darkness...






Oscurità…
Era notte come tante. L’oscurità rendeva difficile vedere le stradine annebbiate di Kiri, e il vento incessante continuava a rendere difficile il cammino. Mi diressi verso le uniche fonti di luce, alcuni lampioni ancora accesi che portavano alla via centrale del villaggio. Camminavo lentamente e senza pensieri tra le viuzze sudice del paese bianco. Cercavo una distrazione, un passatempo che mi potesse distrarre dalle solite giornate noiose.

«Non c’è un cazzo di equilibrio nella mia vita! ». Dissi camminando lentamente tra le case e i tuguri. «Se solo fosse possibile una vacanza! ».

Percorsi alcuni incroci e per poco non caddi su una stradina ghiacciata. Ultimamente il freddo e la neve si erano fatti sentire non poco. Era da quella mattina che nevicava continuamente, senza dare tregua a un po’ di serenità e chiarore. Mi immettei in Main Street, ancora piena di gente pullulante.

«Ah?».

Quasi mi sorpresi quando le gente accanto a me iniziava a evitarmi. Non ero una buona compagnia per loro. La gente nel villaggio mi temeva da sempre, o meglio, da quando diventai genin. Mi avvicinai ad un piccolo chiosco e mi sedetti su uno di quegli sgabelli poco comodi. Aveva le pareti color topazio, un colore insolito a Kiri, ancora più insolito il negoziante, troppo gentile e generoso per i miei gusti. Ordinai velocemente qualcosa da bere e lasciai subito i soldi e una lauta mancia sul bancone, aspettando qualcosa di insolito.

   






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.:Namikaze Minato:.
view post Posted on 26/10/2008, 20:44




» Serata in Villaggio.




Quasi non riuscivo a credere che nel Villaggio di Kirigakure vi fosse tutta quella pace. Era incredibile come, camminando per le strade, non ci fosse qualcosa che intaccasse lo scorrere lento e sereno della vita quotidiana. In sé per sé, il Villaggio non era molto grande, ma era abbastanza popolato, e gli affari ultimamente andavano molto bene. I mercanti dell'Acqua riuscivano a portare numerosi merci negli altri paesi, passando per via mare, e se troppo lontano, via terra, utilizzando il famoso Ponte Naruto.
Ero sulla Main Street. Ero da poco tornato dalla zona centrale di Kirigakure, dopo essere andato a trovare una conoscenza. Avevo le mani nelle tasche e camminavo con la schiena ritta ed il volto alto. Un portamento fiero il mio, degno di un Kaguya. Nel Villaggio avevo acquisito anche un certo rispetto, cosa che mi rendeva molto popolare, nonostante i Kaguya non godessero ancora - dopo anni dal famoso episodio di rivolta - di buon rispetto.
Erano rare le figure come la mia o quella del maestro Itachi, o del mio tutore Shiltar.
Quella sera v'era parecchia animazione per le strade, le luci brillavano e la gente passava di bancarella in bancarella per acquistare, guardare, toccare, commentare.
La mia meta erano le mura, dove il Guardiano - mia buona conoscenza - poteva forse avere notizie fresche per me.
Mancavano forse meno di un chilometro, quando il mio stomaco brontolò. Mi portai una mano sullo stomaco, guardandomi intorno - un po' rosso in volto - per vedere se qualcuno avesse sentito. Non so che figuraccia avrei fatto se fosse accaduto.
V'era un unico posto dove il cibo era notoriamente buono: il Chiosco di Geruku.
Controllai il portafogli. V'era qualche banconota. Potevo dunque comprare qualcosa di buono e soprattutto, sostanzioso.
Quando mi sedetti sullo sgabello, notai che v'erano molti clienti, ma uno solo era uno shinobi. Un Genin, a giudicare dal coprifronte.
Geruku si avvicinò a me.

« Ma guarda un po' chi si vede in giro. Il nostro buon Kaguya! Il solito, ragazzo? »



Sorrisi spiccatamente alla velata ironia di Geruku. Qualche confidenza con lui me la prendevo anche io, quindi scherzare tra di noi era normale.

« No, mio caro cuoco. Stasera voglio qualcosa di sostanzioso, quindi datti da fare! »


« Agli ordini! »



Si mise ai fornelli, mentre con la mano presi qualche nocciolina dalla ciotola aperitivo vicino al mio gomito destro.
Curioso, mi voltai verso il ragazzo. Quel ninja.

« Ehi, tu »



I miei occhi smeraldini si sarebbero fissati nei suoi.

« Dico proprio a te, Genin. A che divisione appartieni? »



Era molto più giovane di me. Si vedeva a prima vista. Per questo avevo enfatizzato sul suo grado. La mia fascia era nascosta a lui, perché all'altro braccio, che lui non poteva giustamente vedere.

 
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~Tom
view post Posted on 26/10/2008, 21:51






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Chapter Two : Kaguya



Disturbo…
Me ne stavo calmo per i fatti miei, mentre sorseggiavo del buon Sakè caldo. La mia sensazione di pace fu disturbata da una voce dura, leggermente baritona. Apparteneva a qualcuno dall’altra parte del chiosco. Era una persona alta e magra, quasi scheletrica, con la pelle troppo pallida perché sia normale. Aveva due segni rossi sulla fronte, e delle occhiaie marcate. I capelli gli ricadevano sulle spalle, argentei, con due trecce raccolte ai lati del viso.

«Ah? Parli con me per caso?». Dissi.

[…]

Mi voltai verso il ragazzo e incrociai i suoi occhi freddi, distaccati e profondi, proprio come i miei. Non era un Kiriano come tutti. Era un ninja, questo lo avevo capito. Non avevo capito invece il perché del suo interesse verso di me.

«Comunque sia, non è altro che uno scocciatore.».Pensai tra me e me.

Abbassai lo sguardo sulla mano rugosa del negoziante che prendeva le monete dal bancone e poi tornai a fissare il ragazzo.

«A nessuna in particolare… Perche?». Gli risposi con un tono altrettanto freddo e duro.

Kaguya!

   






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.:Namikaze Minato:.
view post Posted on 27/10/2008, 22:58




» Strane, le persone.



Avevo poggiato entrambi i gomiti sul bancone, osservando il Goruku mentre lavorava il suo piatto con maestria. Il giovane Genin sembrava essere estraniato da ciò che gli succedeva intorno. Quando gli feci la domanda, rispose sorpreso di essere interpellato da qualcuno.


"Ah? Parli con me per caso?"



Risi, mentre la mia mano si infilò di nuovo nella ciotola aperitivo per pescare qualche nocciolina.

« E con chi sennò. Sei l'unico a portare il coprifronte con la lamina metallica, targata Kirigakure. »


Usai un tono un po' rozzo per parlare di un oggetto dal grande valore simbolico. L'avevo descritto come un elemento opzionale a prima vista, ma se si analizzava bene la mia frase si capiva subito quanto quella fascia fosse necessaria ad un ninja. Gli dava autorità e lo riconosceva legalmente, perché apparteneva ad una comunità che l'aveva selezionato.
Comunque, il ragazzo - che nonostante sembrava un novizio appena uscito dall'Accademia, era comunque più grande di me - sembrò squadrarmi a lungo, soprattutto dopo la profonda e dura occhiata che gli avevo lanciato prima.

"A nessuna in particolare… Perche?"



Geruku posò una ciotola fumante davanti a me, insieme a vari altri piatti. Mi presi tutto il tempo per rispondere, prendendo le salse confezionate dalle varie ciotole, aprendole, mischiandole...compiendo insomma tutti i riti necessari alla preparazione finale del piatto secondo i miei gusti personali.
Prima di cominciare a mangiare, decisi di rispondere.

« Perché ho bisogno di ninja freschi per un piccolo lavoretto. Ben pagato, ovvio. »



Presi i bastoncini e cominciai a mangiare il sushi nella ciotola. Attendevo qualche domanda da quello strano tipo. Sicuramente avevo destato la sua attenzione. Uno sconosciuto ti offre lavoro in nero al chiosco, senza presentarsi...sotto ci dev'essere un malaffare, verrebbe da pensare.

 
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~Tom
view post Posted on 4/11/2008, 17:23






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Chapter Three : Mission?






Inganni...
Il ragazzo di fronte a me iniziò a mangiare distogliendo lo sguardo da me. Sulla mia faccia si dipinse in pochi attimi un ghigno che sparì altrettanto velocemente. Mi passai una mano tra i capelli, un gesto naturale ormai.

«Cosa ti fa pensare che io sia quel tipo di ninja? mi pare di aver capito che tu non mi conosci, oppure è solo un trucco per provocarmi, e spingermi ad accettare? Se proprio volevi un favore da me avresti dovuto prima informarti su di me non credi? E non credi che avresti dovuto commissionarmi il lavoro in privato, senza occhi indiscreti e orecchie irritanti?»

Sospirai. Feci un segno al negoziante, e velocemente ri-iniziai ad ingurgitare quella bevanda alcolica e scottante. Ci fu una folata di vento che straziò il silenzio che si era formato attorno a noi, ed osservai la reazione esitante del ragazzo. Feci un piccolo sorriso sghembo, alzando i lembi dell'estremità delle mie labbra e mi sistemai ancora una volta i capelli.



   




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.:Namikaze Minato:.
view post Posted on 5/11/2008, 15:07




» Principiante, nessun dubbio.



Quando mi ero seduto al bancone ed avevo guardato quello strano ninja con il coprifronte non ero totalmente sicuro che fosse un Genin neodiplomato. In me si era aperta la minima possibilità che fosse anzi un tipo con una buona esperienza alle spalle. Proprio per questo forse avevo giudicato le mie parole iniziali un po' azzardate. Non avrei dovuto nemmeno farlo. Una preoccupazione inutile: il mio intuito aveva centrato in pieno. Mentre con le bacchette portavo alla bocca una fetta di carne che galleggiava solitaria nella ciotola di sushi, ormai quasi vuota, ascoltai quelle parole che dissero tutto di lui:

«Cosa ti fa pensare che io sia quel tipo di ninja? mi pare di aver capito che tu non mi conosci, oppure è solo un trucco per provocarmi, e spingermi ad accettare? Se proprio volevi un favore da me avresti dovuto prima informarti su di me non credi? E non credi che avresti dovuto commissionarmi il lavoro in privato, senza occhi indiscreti e orecchie irritanti?»



Mi venne da ridere e la carne finì per andarmi di traverso. Cominciai a tossire e, dopo aver dato un paio di colpi al torace, presi il bicchiere di saké e ne bevvi la metà, lasciando che il liquido facesse scivolare il bolo rimasto nell'esofago fino allo stomaco.
Ripresomi da queste breve intervento, continuando a sorridere, mi decisi a rispondere:


« Si vede subito che sei appena uscito dall'Accademia, marmocchio. Non credo di averti provocato. E perché mai avrei dovuto parlarti di questo lavoretto in privato? »



Il mio tono era calmo e pacato, un po' roco per la gola infiammata dallo scampato soffocamento.

« Confondi la parola "missione" con "lavoro sporco", collegandoli entrambi alla parola "segretezza". E non solo. Nella tua arroganza da neodiplomato, credi che io voglia commissionarti un lavoro, spacciandotelo come favore. Io voglio offrirti la possibilità di lavoro per farti un favore. È diverso. E poi che tutti sentano, non è certo un segreto se voglio mettere dentro qualche ricercato del Kirigakure Bingo Book. »



Posai la ciotola del sushi e presi quella del pesce arrosto e delle polpette di riso. Leccandomi i baffi, iniziai a mangiare, interrompendo di proposito quella discussione. Lasciando alcuni attimi per permettere al giovane di riflettere sulle mie parole, decisi, dopo aver dato un assaggio ad una polpetta di riso, di dare un'altra piccola spintarella verso la mia direzione.

« Se non vuoi accettare quest'offerta non c'è problema. Sono tanti i neoninja vogliosi di un avventura contro un ricercato. »



Il Bingo Book era il libro dei ricercato. Il mio lavoro consisteva nel catturarli. C'era possibilità di far soldi e di migliorarsi, oltre alla possibilità di lasciarci le penne. Non vedevo come una cosa del genere potesse essere rifiutata!

 
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~Tom
view post Posted on 16/11/2008, 14:40






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Chapter Four : Good Bye






I lembi delle mie labbra si alzarono formando uno strano sorriso compiaciuto e composto. Bevvi l'ultimo sorso di sakè che mi era rimasto nel minuscolo bicchiere da alcolici e mi girai dulla sedia guardando la strada affollata e piena di schiamazzi. Il Kiriano nelle vicinanze si era appena aggiudicato un posto tra i ragazzi simpatici e divertenti del villaggio.

«Oh. E così credi che io sia un neodiplomato eh? dimmi ragazzo, cosa ti fa pensare ciò ? Cosa ti dice che io non sono unp Jonin o superiore? Cosa ti fa pensare che io non sia un esperto in combattimenti e uccisioni?- il tono scherzoso si trasformò in una smorfia di dolore e di durezza e continuai a parlare- e sopratutto... cosa ti fa pensare che io non sia un assassino?»

Mi alzai dalla sedia lasciando il negoziante sgomento e i presenti che avevano ascoltato la conversazione intimoriti. Non avevo prestato molta attenzione al ragazzo Kaguya, ma non mi interessava il suo giudizio.

«E... di solito non ci si presenta così alle persone...Kaguya.»

Lasciai la locanda e mi avviai verso la stradina buia e solitaria del villaggio. Non ero preoccupato della reazione del giovane, e sopratutto non mi interessava assolutamente un cazzo di ciò che avrebbe pensato.

   






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