.:Namikaze Minato:. |
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| » Serata in Villaggio. Quasi non riuscivo a credere che nel Villaggio di Kirigakure vi fosse tutta quella pace. Era incredibile come, camminando per le strade, non ci fosse qualcosa che intaccasse lo scorrere lento e sereno della vita quotidiana. In sé per sé, il Villaggio non era molto grande, ma era abbastanza popolato, e gli affari ultimamente andavano molto bene. I mercanti dell'Acqua riuscivano a portare numerosi merci negli altri paesi, passando per via mare, e se troppo lontano, via terra, utilizzando il famoso Ponte Naruto. Ero sulla Main Street. Ero da poco tornato dalla zona centrale di Kirigakure, dopo essere andato a trovare una conoscenza. Avevo le mani nelle tasche e camminavo con la schiena ritta ed il volto alto. Un portamento fiero il mio, degno di un Kaguya. Nel Villaggio avevo acquisito anche un certo rispetto, cosa che mi rendeva molto popolare, nonostante i Kaguya non godessero ancora - dopo anni dal famoso episodio di rivolta - di buon rispetto. Erano rare le figure come la mia o quella del maestro Itachi, o del mio tutore Shiltar. Quella sera v'era parecchia animazione per le strade, le luci brillavano e la gente passava di bancarella in bancarella per acquistare, guardare, toccare, commentare. La mia meta erano le mura, dove il Guardiano - mia buona conoscenza - poteva forse avere notizie fresche per me. Mancavano forse meno di un chilometro, quando il mio stomaco brontolò. Mi portai una mano sullo stomaco, guardandomi intorno - un po' rosso in volto - per vedere se qualcuno avesse sentito. Non so che figuraccia avrei fatto se fosse accaduto. V'era un unico posto dove il cibo era notoriamente buono: il Chiosco di Geruku. Controllai il portafogli. V'era qualche banconota. Potevo dunque comprare qualcosa di buono e soprattutto, sostanzioso. Quando mi sedetti sullo sgabello, notai che v'erano molti clienti, ma uno solo era uno shinobi. Un Genin, a giudicare dal coprifronte. Geruku si avvicinò a me.
« Ma guarda un po' chi si vede in giro. Il nostro buon Kaguya! Il solito, ragazzo? »
Sorrisi spiccatamente alla velata ironia di Geruku. Qualche confidenza con lui me la prendevo anche io, quindi scherzare tra di noi era normale.
« No, mio caro cuoco. Stasera voglio qualcosa di sostanzioso, quindi datti da fare! »
« Agli ordini! »
Si mise ai fornelli, mentre con la mano presi qualche nocciolina dalla ciotola aperitivo vicino al mio gomito destro. Curioso, mi voltai verso il ragazzo. Quel ninja.
« Ehi, tu »
I miei occhi smeraldini si sarebbero fissati nei suoi.
« Dico proprio a te, Genin. A che divisione appartieni? »
Era molto più giovane di me. Si vedeva a prima vista. Per questo avevo enfatizzato sul suo grado. La mia fascia era nascosta a lui, perché all'altro braccio, che lui non poteva giustamente vedere.
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