| La risposta del genin fu positiva, e questo sconcertò Hiroshi Uchiha, anche se ne rimase estremamente contento. Minashi, in modo orgoglioso, gli fece cenno di seguirlo. Camminarono un poco, fino ad arrivare ad un laboratorio, nascosto. Non sapeva bene dove si trovava, ma era nei pressi del cancello Ovest del Villaggio.
Scesero insieme una scalinata, fino ad arrivare ad un ampio locale, costellato di scaffali, armadi e tavoli di lavoro. In un angolo, inoltre, vi era discreta raccolta di libri. Il Sensei gli citò il veleno che avrebbe imparato a creare, lo Scorpio Velenis, il primo tipo. Dopodiché si diresse allo scaffale pieno di testi, ne prese uno, e lo poggiò sul tavolo di fronte al ragazzo. Lo aprì proprio sulla pagina del veleno citato.
Hiroshi sbirciò le pagine, un po' ingiallite. Il tomo era vecchio, forse tramandato di generazione e in generazione. Ora il testimone era passato anche al Senju. In qualche modo si sentiva orgoglioso, sentiva l'orgoglio di apprendere segreti potenti, e rivelati solo a ninja meritevoli.
Il ragazzo osservò attentamente come Minashi lavorasse gli ingredienti necessari per il veleno: la sua maestria era tale che eseguiva tutte le azioni con velocità e precisione scientifica, ma rendendolo tutto molto semplice. Minashi aveva fatto bollire un'erba particolare per tre minuti esatti, poi aveva filtrato il composto con uno speciale attrezzo, e vi si aggiungono le neurotossine dello scorpione. Dopodiché si aggiunge il glucosio, cosi da far amalgamare il composto, facendolo divenire una sorta di gel, applicabile sulle armi.
Terminato il processo, il Genin si rivolse al suo discepolo, chiedendogli di ripetere il tutto. Cosi egli prese il libro in mano, leggendo la lista degli ingredienti: una miscela di neurotossine formate da proteine, da cationi di sodio e di potassio, una pianta velenosa del deserto( Agumentis Sunes) e il glucosio. Celermente, il ragazzo, cercando di ricordare tutti gli ingredienti a memoria, si mosse vero gli scaffali degli ingredienti, tutti catalogati in ordine alfabetico. Il Senju prese i 3 ingredienti e li portò al tavolo. Accese il fuoco, mise l'acqua in un piccolo calderone e mise l'agumentis a bollire, per tre minuti. preciso, come un orologio, tolse il calderone e spense il fuoco, poi filtrò il composto tramite un setaccio, e poi aggiunse le tossine. infine aggiunse il glucosio, e mischiò tramite un mestolo, rendendo il liquido semi-solido, come un gel.
fece esaminare il risultato dal sensei, il quale, con un mezzo sorriso, annuì, facendo capirgli che gli era riuscito bene. Cosi il ragazzo ripeté l'operazione, cosi da averne una quantità sufficiente da ricoprirci tutte le sue armi, più 2 dosi extra. Poi lesse sul tomo quale fosse l'antidoto. Era una proteina che si trovava nella testa dello scorpione, definita "KK", preparata sotto forma di pillole, color rosso. Ne prese dallo scaffale, in generosa misura. Meglio prevenire che curare"
Poi uscirono insieme dal laboratorio, si salutarono, il Senju molto grato all'altro, in quanto gli aveva fornito un'arma in più, facendolo crescere e rendendolo sempre più forte.
Edited by ~Daniele - 27/10/2008, 13:10
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