Investigazione nella Contea, Corso Kr-8

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.:Namikaze Minato:.
view post Posted on 27/9/2008, 16:37




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Investigazione nella Contea.

Tipologia: Quest Non Ufficiale
Obiettivo:Corso per promozione a Genin
Sensei:Reed Hyrigame Kaguya
Allievi:Massimo di 5
Luogo:Campagna del Kirigakure
Durata:Otto giorni Gdr On
Limite post:Massimo 6 giorni per post

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» Tanzou Village, ore 19.45


Aveva nevicato per otto ore, senza lasciare spazio ad uno spiraglio di calma. Le strade si erano ghiacciate, mentre la bufera di neve – improvvisa e crudele – calava sul piccolo villaggio di Tanzou. Gli abitanti si trovarono impreparati ad affrontare una simile sciagura e preferirono ritirarsi nelle loro case, accendendo fuochi e sbarrando porte e finestre. Si vedeva la luce filtrare da qualche spicchio, mentre nulla si udiva dall’interno, né le voci delle famiglie a cena, né quelle dei bambini che giocavano davanti al focolare. L’interno era totalmente di diverso dall’esterno, freddo e buio, ma soprattutto isolato. Qualcosa non quadrava. Per niente. Un rumore di zoccoli si perdeva nella neve, mentre il ringhiare dei cani veniva spento dal forte vento. Dalle tenebre emerse una figura spettrale a cavallo, impossibile da riconoscere nelle fattezzwe, ma sicuramente non poteva essere facilmente dimenticata. Un’immagine che lasciava un brivido al ricordo…quel lungo mantello nero, il volto celato dal cappuccio, la nuvola di aria gelida al suo respiro. Alzò una mano verso qualcosa o meglio dire qualcuno dietro di lui…poi più nulla.



[…]



» Amministrazione di Kirigakure, ore 7



Ero stato chiamato inaspettatamente. Devo ammetterlo, non avrei mai creduto di riavere del lavoro tra le mani. In parte ero felice, perché potevo staccare dai miei soliti allenamenti. Tuttavia c’era da vedere cosa il buon vecchio consigliere voleva rifilarmi. Se fosse stata una rogna, di sicuro avrei bestemmiato tutto il calendario. Quando Bosu venne correndo alla Residenza, portando quella missiva non potevo aspettarmi minimamente che intrigo politico vi fosse sotto. Era tempo che non ne affrontavo una missione e mai mi sarei aspettato di riceverne una così. Solo. Così decretò il consiglio, quando mi presentai di fronte a loro.

« Andrai da solo come rappresentate del Villaggio a risolvere la questione. In fondo Danzou dista solo ad un giorno di cammino. »

Non riuscii a resistere. Dall’alto dei loro scanni credevano di essere loro a comandare, ma non avevano intuito che nel mio animo v’era una tigre che ruggiva in continuazione ad ogni affronto.

« Mi rifiuto a meno che Bosu non venga con me. Ho bisogno di una spalla. »

Uregari, il più anziano del Consiglio, sembrò riflettere un attimo, quasi per non voler concedermi la soddisfazione di avere ragione, ma soprattutto i avere la forza di affrontare l’autorità che rappresentava il Villaggio.

« Hai il mio consenso, ma ad una condizione. Porterai dei nuovi iscritti all’Accademia con te. Li addestrerai e farai loro vedere in prima persona in cosa consiste il mestiere del ninja. »

Bastardo di un vecchio. Ed io idiota che non ero altro. Mi aveva fregato…mi aveva davvero fregato. In quelle condizioni, non potevo far altro che accettare. Sarebbe stata la mia prima volta da maestro, da sensei vero e proprio, ma non sarebbe stato facile. Tra le fredde mura di aula era una cosa…non rischiavi il culo ogni secondo. In missione ogni passo poteva essere fatale, tanto per me, quanto soprattutto per dei studentelli incoscienti ed inesperti. L’aiuto di Bosu mi sarebbe stato davvero necessario.

« Farò come volete, consigliere »

Portai il pugno chiuso al petto, e poi mi voltai per dirigermi verso il luogo in cui avrei incontrato i miei nuovi allievi. Prima però dovevo avvertire il Bosu.
Questo simpatico attendente, istruito all’arte ninja, ma non troppo pratico per esserne uno vero e proprio, svolgeva missioni e incarichi riguardanti l’informare i vari ninja o collaborare con loro come supporto. Questo era ciò che il Bosu faceva. Ma chi era?
Nessuno lo sa per certo, ma si racconta fosse un orfano cresciuto nella foresta dalla scimmie gialle, poi preso in adozione dal Consigliere ed istruito per svolgere qualche mansione adatta alla sua intelligenza. La più grande dote di quell’omone alto due metri, con i capelli ed gli occhi neri, con la pelle scura scura, era la lealtà. Quando gli veniva assegnato un compito lo svolgeva nei minimi particolari.



[…]



» Kirigakure no Sato, ore 9



Il Bosu avrebbe raggiunto ogni studente, portando loro una lettera uguale per tutti, tranne che nel nome del destinatario. L’uomo li avrebbe prelevati al momento, senza dire una parola, ma lasciando solo che lo seguissero senza indugiare…avrebbero dovuto conoscere il loro nuovo sensei, ed il luogo adatto non era certo l’aula di una Accademia. La lettera recapitata recitava così:
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CITAZIONE

Caro XXX ( mettere il nome del proprio Pg),
per assolvere alla tua istruzione seguirai un corso accelerato sull’arte ninja. Per questo motivo, ti invito a raggiungermi presso il luogo a cui il mio messaggero ti condurrà. Li ti aspetteranno altri studenti ed io. Porta il tuo equipaggiamento, perché non sarà una passaggiata.

Cordialmente,
Reed Hyrigame Kaguya


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image



I ragazzi sarebbero stati condotti in una radura poco fuori le mura del villaggio, una radura molto singolare, nascosta alla strada, un luogo di pace assoluta. Non avrebbero mai potuto immaginare cosa li aspettasse, né tanto meno rendersi conto se quello fosse davvero ciò per cui erano stati chiamati. Cosa avrebbe potuto loro far credere di non essere stati giocati? Potevano essere uccisi senza che nessuno ne venisse a sapere niente. Quel piccolo sentiero di sassolini che ornava in centro della radura non sarebbe stato nemmeno macchiato di sangue. Ma era fortunati, ora avrebbero dovuto assolvere ad un compito più importante. Il Bosu li fece mettere in riga, uno di fianco all’altro, mani lungo i fianchi, petto in fuori e pancia in dentro. Dovevano essere rigidi come soldati, perché stavano per essere addestrati come soldati. La sua voce forte ed autoritaria avrebbe scosso e incuto terrore nelle facce dei poveri ragazzini, che avrebbero dovuto ubbidire. Oppure la verga di legno dell’attendente sarebbe scattata con forza.

« Mettetevi in fila!Uno di fianco all’altro forza. Testa alta, petto in fuori e guai a chi fiata!Ci siamo intesi? Siete qui per imparare, quindi seguite gli ordini! »

Brandì minaccioso la verga di legno, mentre li osservava uno ad uno. Nel suo sguardo un disprezzo profondo. I ragazzi lo avrebbero odiato da subito, perché troppo severo e troppo arrogante. Tutto studiato. Solo quando il silenzio sarebbe sceso nella radura, solo allora…avrei fatto la mia comparsa.

Questa sarà la mia legenda.

Narrato
« Parlato mio »
« Parlato di altre persone »
« Parlato di Bosu »



Il mio Pensato sarà accorpato al testo.


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OFF-GDR



Benvenuti, giovani Aspiranti Genin!
Questo corso accelerato è volto a migliorare le vostra capacità descrittive, ma soprattutto a testarle per capire chi di voi ha la stoffa per diventare un ninja. Ricordate che ognuno è come un piccolo Rock-lee, solo con il tempo e l’allenamento potrà migliorarsi nel bellissimo gioco che è il Gdr. Ma partiamo proprio da questo: cosa è un Gdr?
Un GDR , acronimo per Gioco di Ruolo, è un tipo di attività che prevede la creazione di un nostro Pg (Personaggio) che deve essere animato, cioè fatto muovere, pensare, parlare, ma soprattutto vivere e che si svolge, nel nostro caso, narrando tutto ciò in un post. Quasi come se fosse la pagina di un libro. Ma per farlo abbiamo bisogno di una discreta padronanza della lingua italiana, e soprattutto di tanta fantasia.
Per comincio nel darvi alcune nozioni fondamentali su come un post deve essere svolto. Alcune regole generali. Molti di voi già le sapranno, ma è sempre meglio fare un po’ di ripetizione – come si dice a scuola.

Capitolo 1 : La Legenda di un Post



Prima di scrivere un post è necessario sapere che tutti coloro che leggono hanno bisogno di un sistema per codificare il vostro stile di scrittura. Questo vuol dire che bisogna apporre una legenda, che distingua il vostro stile di grafia. Perché in un post ci sono vari elementi:

  • Il Narrato

  • Il Parlato

  • Il Pensato

  • Il Citato


Tutti questi elementi formano il vostro e li analizzeremo tutti uno ad uno. L’importante è che per prima cosa voi sappiate che potete distinguere ognuno di loro attraverso l’uso di simboli o colori che affermino dove inizia e dove finisce ognuno di loro. Esempio:

*Narrato*
<<parlato >>
§ Pensato §



Questo è un esempio di Legenda, che può essere posta tanto all’inizio quanto alla fine di un post o in Spoiler o in Quote. Esempio:

SPOILER (click to view)

*Narrato*
<<parlato >>
§ Pensato §




CITAZIONE

*Narrato*
<<parlato >>
§ Pensato §


Ora vi darò una definizione per ognuno di loro, non è essenziale, ma sicuramente utile per farvi capire la distinzione.

1.1 Narrato.



Si definisce Narrato la porzione di post che racchiude descrizioni di persone, cose, animali, ambienti circostanti, la narrazione di una storia o delle azioni di altri personaggi. In forma indiretta può anche contenere le emozioni che il vostro Pg prova, tecnica di narrazione questa che prevede di accorpare Narrato e Pensato. Non può essere Citato, cioè racchiuso nel Code Quote. Si può citare solo il parlato di un altro personaggio, ma mai il suo narrato né il suo pensato.

1.2 Parlato



Si definisce Parlato tutto il testo che esprime i discorsi dei personaggi, sia del proprio che degli altri. È l’unica porzione di testo che può essere citata, in quante è proprio con il Parlato che si interagisce localmente con i Pg degli altri giocatori che giocano con noi.

1.3 Pensato



Il Pensato è la porzione di testo che descrive quelli che sono i pensieri del vostro Pg, le sue impressioni interne, i suoi stati d’animo, le sue riflessioni. È quindi una cosa propria del nostro personaggio, che interagisce con se stesso.

1.4 Citato



La Citazione riguarda ciò che gli altri personaggi dicono durante una ruolata. Esso può essere riportato nel proprio post per delineare quello che è lo sviluppo cronologico delle azioni che si svolgono nelle interazioni tra i personaggi.

Capitolo 2 : Il Tempo e il Modo di Narrazione



Avrete intuito dalle mie parole che le azioni del personaggio, le descrizioni, gli ambienti e anche le emozioni vanno narrate, scritte come se fossero parte di un libro.
La narrazione può essere di due tipi:

  • Passata, ovvero attraverso l’uso di tempi passati quali l’imperfetto, il passato remoto, ecc…;

  • Presente, ovvero attraverso l’uso di tempi presenti quali il presente semplice, ecc… .

Il modo di narrazione riguarda invece la persona che si intende utilizzare. Ovvero:

  • Prima persona, è un tipo di narrazione che mette come soggetto se stessi, quindi si guarda la situazione dal punto di vista del personaggio e solo di esso. È molto utile per concentrarsi sullo sviluppo del proprio Pg, per entrare nel suo carattere al meglio, secondo il mio parere.

  • Terza persona, è un tipo di narrazione che dà lo scrittore come una persone che guarda dal di fuori la scena che vuole descrivere. Non solo si descrivono meglio le azioni, ma anche le descrizioni. È molto utile per coloro che sanno scrivere molto e bene, anche perché richiede l’uso di una certa correttezza logica, sintattica e temporale.

2.1 Usi e funzionalità di entrambi i tempi di narrazione.



Che differenza c’è tra l’usare un tempo presente ed uno passato? Beh la risposta è semplice. Un tempo passato narra gli eventi come se fossero avvenuti molto prima di quanto noi li leggiamo. Raccontiamo dunque di storie avvenute già di cui le riportiamo oggettivamente, o se volete – ed è meglio così – con un pizzico di soggettività, dando cioè un tono personale alla narrazione.
L’uso di un tempo presente invece mostra gli eventi nella prospettiva reale, perché narra tutto ciò che avviene al momento. È un tempo di cronaca, live.

Capitolo 3: Il Titolo



Ogni post, come ho detto, è come una pagina, anzi meglio dire come un capitolo di un libro. Ed ogni capitolo ha un proprio nome, un titolo, che riassume in modo sintetico e rapido tutto ciò che nel capitolo sarà narrato. Il titolo è anche un modo per presentarsi e per rendere interessante il proprio post. Se desta curiosità, sarà un punto a vostro vantaggio. Il titolo va posto all’inizio del corpo del post, dopo la legenda. Il suo allineamento può essere a sinistra, centrale o sulla destra, tutto a vostra discrezione. Ricordate che siete ad impostare la grafica di un post. Oltre ad essere importante a livello di contenuti, un post deve anche avere un aspetto grafico buono, cosicché lo si possa leggere chiaramente, ma anche piacevolmente grazie all’uso di una gradazioni di colori ed ad una formattazione del testo adatte.

Dopo viene il corpo del post, che deve contenere tutto ciò che il vostro Pg farà , dirà, penserà in seguito alla situazione che vi narrato in On-Gdr. Bene, visto che le direttive iniziali ve le ho date, vi affido il primo compito. Dovete rispondere a questo mio post con uno vostro che contenga le vostre emozioni al ricevimento della lettera, le vostre paure, ansie, speranze…e tutto ciò che la fantasia vi suggerisce in base alla situazione. Questo tipo di post è detto di Gdr Puro, e questo sarà un fattore importante che valuterò nella vostra preparazione. Bene, ora date fuoco alle polveri…solitamente non impongo limiti, un post corto ma ben fatto può essere diecimila volte meglio di uno lungo e noioso, ma poiché devo allenare la vostra fantasia, vi richiedo un minimo di 40 righe. Avete 6 giorni di tempo per rispondere da ogni mio post. Buon lavoro a tutti^^



Edited by .:Namikaze Minato:. - 2/10/2008, 22:01
 
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.Jack
view post Posted on 2/10/2008, 14:39




SPOILER (click to view)

Narrato
Pensato
Parlato
Parlato altri
Citato


I°__Nel bosco dei cento Acri.



13 ottobre di 3 anni fa

"Ero in una cella strettissima sotto decine di metri sottoterra, evidentemente avevo qualcosa da nascondere, o da rivelare a quei uomini brutali, che mi ci hanno portato.
Oramai era la decima settimana che ero dentro a quella cella, con un odore pungente di acqua rafferma, senza mai vedere la luce.
Ormai i miei occhi si stavano abituando al buio della terra.
Quando la porta scricchiolò, e si aprì lasciando intravedere un fascio di luce che veniva erogato da un candela, attaccata al muro.
Un uomo di stazza medio alta si avvicinò a me, mi mise delle manette fredde ed umide hai polsi, mi strattonò un po’ e mi portò in una camera, più fredda della mia cella.
Mentre una voce da fondo sala diceva .
Bene fatelo parlare...Con le buone o con le cattive.

Mi legarono in posizione verticale con la faccia appoggiata la muro, e con una frusta mi cominciarono a percuotere.

Parla fottuto bambino parla."


Oggi.

Sempre questo pensiero ricorrente, dovrò andare da uno psicologo uno di questi giorni.
Uh ma che bella giornata, calda, ce ne saranno più o meno 10 di giornate così, in tutto l’anno qui a Kiri.
Mi sembra impossibile, è un così bel paese.


Mi trovavo seduto in una panchina, davanti alla magione del Mizukage, rimuginando pensieri, e storie di un tempo che fu così tanto odiato.
Un piccolo e fievole squarcio di vento da dietro le mie spalle.

Tieni Hato Kaguya, lettera, da parte dell’accademia.


Non pensavo di avere visite oggi.


Poco lo spiritoso Hato prendi questa lettera.

Sisi ho capito, ok ora te ne puoi anche andare...via via sho...


Hato ti teniamo d’occhio.

Aprì la busta che era indirizzata a me.

Caro Hato Kaguya,
per assolvere alla tua istruzione seguirai un corso accelerato sull’arte ninja. Per questo motivo, ti invito a raggiungermi presso il luogo a cui il mio messaggero ti condurrà. Li ti aspetteranno altri studenti ed io. Porta il tuo equipaggiamento, perché non sarà una passaggiata.

Cordialmente,
Reed Hyrigame Kaguya


Accidenti, ma si trova in un posto sperduto. Cavolo, non potrò fare la seduta, psichiatrica.

Eh vabhè sarà per un altro giorno.

Mi diressi, verso il luogo prestabilito, con una camminata blanda e lenta.

Uff, che fatica, ma dove diavolo è questo posto.

Mi introdussi in un piccolo boschetto di noccioli, una sensazione mi stava attirando verso un luogo nascosto, dove filtrava poca luce.
Era un posto magnifico, e davanti a me un uomo di media grandezza con un traversina di legno in mano.
Che cominciò a dettare ordini al mio arrivo.
Lo assecondai, ma non feci molto caso alle sue parole.
Anzi, me ne stavo buono buono.
Era cominciata una nuova avventura che mi avrebbe dato grande spolvero nel paese, della nebbia.



CITAZIONE

Correzione del Sensei

Il post si presenta decisamente scarno, privo di uno sviluppo concreto del carattere del personaggio. C'è più che altro una impostazione delle azioni del Pg, ma la totale assenza delle descrizioni di emozioni e pensieri riguardanti se stesso. La consegna è stata rispettata nei limiti minimi, senza divagare personalmente approfondendo il post con descrizioni di ambienti e personaggi. Tra l'altro non hai ben compreso che il mio messaggero doveva accompagnarti al luogo d'incontro. Dal tuo post si evince che tu ti ci sia recato da solo. La consegna va sempre rispettata. Molti sono gli errori grammaticali e di sintassi. Faccio ora esempi pratici dei tuoi errori. Cominciamo da questo punto:

CITAZIONE
"Ero in una cella strettissima sotto decine di metri sottoterra, evidentemente avevo qualcosa da nascondere, o da rivelare a quei uomini brutali, che mi ci hanno portato.
Oramai era la decima settimana che ero dentro a quella cella, con un odore pungente di acqua rafferma, senza mai vedere la luce.
Ormai i miei occhi si stavano abituando al buio della terra.
Quando la porta scricchiolò, e si aprì lasciando intravedere un fascio di luce che veniva erogato da un candela, attaccata al muro.
Un uomo di stazza medio alta si avvicinò a me, mi mise delle manette fredde ed umide hai polsi, mi strattonò un po’ e mi portò in una camera, più fredda della mia cella.
Mentre una voce da fondo sala diceva .
Bene fatelo parlare...Con le buone o con le cattive.

Mi legarono in posizione verticale con la faccia appoggiata la muro, e con una frusta mi cominciarono a percuotere.

Parla fottuto bambino parla."

Avresti potuto dividere meglio il parlato dal narrato, per prima cosa. Anche se si tratta di un Flash Back non vuol dire che non debba seguire la Legenda data nello specchietto iniziale. Ma tralasciando questo, partiamo da quel "hai polsi" che rappresenta un errore di grammatica gravissimo. Potrebbe essere anche un errore di battitura o di distrazione - e preferisco pensarla così - resta comunque il fatto che è grave. Ti chiedo quindi di rileggere il testo da te scritto almeno una volta. Se scrivi il post nel box html del forum, prima di postarlo, ti consiglio vivamente di copiarlo e incollarlo in un documento Word, usando poi lo strumento "Correzione Automatica" per scandagliare i vari errori. È un buon metodo per prevenire eventuali errori di battitura o di distrazione. Le due frasi in grassetto e rosso potevano essere rese in modo più fluido, almeno la seconda, perché la prima è incorretta. Esempio:

1)Quando la porta scricchiolò, si aprì lasciando intravedere un fascio di luce che veniva erogato da un candela attaccata al muro.

La "e" e la virgola rappresentano due legamenti logici diversi e non vanno mai apposti insieme tranne in pochi rarissimi casi o se si possiede una licenza poetica, cosa che dubito tu possieda. La "e" rappresenta un legamento per polisindeto, la virgola per asindeto. È grammatica base, vacci a dare un occhiata.

2) Mi legarono in posizione verticale con la faccia appoggiata la muro, e con una frusta cominciarono a percuotermi.

Questa sarebbe la frase corretta, ma è solo una precisazione per rendere il testo più scorrevole alla lettura. Per questo - e lo ripeto per la seconda volta - ti consiglio di rileggere il testo più volte, dopo averlo scritto.

Passiamo ora alla seconda parte. Questo è il punto:

CITAZIONE
Mi trovavo seduto in una panchina, davanti alla magione del Mizukage, rimuginando pensieri, e storie di un tempo che fu così tanto odiato.
Un piccolo e fievole squarcio di vento da dietro le mie spalle.

La lingua parlata molte volte influisce sul nostro modo di scrivere, ma dubito fortemente che tu possa sederti dentro una panchina, semmai sopra.
Poi hai fatto lo stesso errore di prima, due legamenti inutili. O usi l'uno o l'altro.
L'ultima frase manca del verbo.

Passiamo avanti. Ecco un'altra frase incorretta:

CITAZIONE
Aprì la busta che era indirizzata a me.

"Aprii la busta che era indirizzata a me" oppure " Aprii la busta indirizzatami". Queste le due forme corrette. Usare un verbo di terza persona in una Narrazione in Prima persona è sbagliato.


Ultima parte. Ecco:

CITAZIONE
Era un posto magnifico, e davanti a me un uomo di media grandezza con un traversina di legno in mano.
Che cominciò a dettare ordini al mio arrivo.

Ma cosa hai scritto o.O ?

Prima dici che è un luogo magnifico e poi c'è sto tizio con la traversina in mano che non si sa cosa fa, perché la frase è senza verbo. La seconda frase invece rappresenta una subordinata che è stata scritta come una principale. Il periodo corretto dovrebbe essere: " Era un posto magnifico. Davanti a me c'era un uomo di media grandezza con una traversina di legno in mano, che cominciò a dettare ordini al mio arrivo."

Questo è tutto. Gli errori che si riscontrano dal tuo post, tra l'altro molto breve, sono questi. Avevo chiesto almeno 40 righe, ma non avevo vietato di farne di più, cosa che avresti benissimo potuto fare. Molti punti del tuo post potevano essere ampliati ottenendo un effetto finale meraviglioso. La prossima volta voglio più impegno, anche perché la promozione dipenderà unicamente da te. Nel mio prossimo post avrai il voto. Leggiti bene questa correzione, mi raccomando e non voglio più vedere questi errori la prossima volta.




Edited by .:Namikaze Minato:. - 8/10/2008, 21:11
 
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mike3000
view post Posted on 17/10/2008, 19:13




SPOILER (click to view)
narrato
-parlato-
§pensato§


L’iscrizione


Con la mano e il braccio destro Mitsuo si asciugò il sudore che cospargeva la sua fronte,piantò quindi l’ascia nel tronco aggrappato al terreno,si girò verso un uomo,posizionato proprio di fronte al sole,per questo in ombra e poco visibile,urlando gli disse:

-Senti io vado,i soldi me li dai domani in base alle ore fatte,ci vediamo domani-

L’uomo annuì e borbottò qualcosa di poco comprensibile. Quindi Mitsuo corse via,e si diresse verso il palazzo del Mizukage dove vi erano anche gli uffici,ma soprattutto l’ufficio dove potersi iscrivere all’accademia. Dopo una buona mezz’ora di cammino giunse di fronte al maestoso edificio,vi entrò e,dopo aver chiesto qualche informazione,giunse finalmente all’ufficio che gli interessava.

-mi scusi mi da i moduli per iscrivermi all’accademia?-

La signora che era di fronte a Mitsuo gli porse,scocciata i moduli,senza batter ciglio ne dire nulla,Mitsuo anche non si perse in chiacchiere e si affrettò a compilare tutti i campi dei moduli,cartacce che reputava inutile,ma che erano necessarie purtroppo. Dopo aver passato un buon quarto d’ora sulle carte,Mitsuo le porse nuovamente alla signora dell’ufficio,che si affrettò ad archiviarle insieme alle altre iscrizioni. Assicuratosi che tutto fosse andato a buon fine,Mitsuo corse a casa in attesa della comunicazione di convocazione in accademia.



Strane visite,strani luoghi


Il sole cominciava librarsi in cielo illuminando tutto ciò che si trovava sotto di lui prima che le nuvole e la nebbia di Kiri filtrassero e coprissero il suo splendore. A poco a poco la luce cominciava a filtrare tra i vetri delle finestre della casa di Mitsuo e,mentre la stanza si illuminava,la sveglia suonò. Con il braccio destro a tastoni Mitsuo la cercava tra le decine di oggetti che erano poggiati sul suo comodino,finché,trovatala,tentò di spegnerla ma,non trovando il pulsante,colto dall’ira e dalla voglia di dormire la sbatté con violenza a terra. Riprese quindi a dormire,assopito e sul punto di addormentarsi fu colto da un pensiero che lo fece sobbalzare sul letto con gli occhi sgranati. Mitsuo batté il pugno e pensò:

§Maledizione,mi devo alzare…Uah odio dovermi alzare così presto,soprattutto odio non essere ninja,non poter uccidere…§

Quel pensiero pieno di frustrazione ricorreva ogni mattina ma ben presto quella frustrazione sarebbe potuta divenire soddisfazione e gioia per merito dell’iscrizione all’accademia che avrebbe potuto portarlo ad essere ninja.

Dopo essersi alzato Mitsuo si recò in bagno a lavarsi,digrignando i denti e borbottando per il nervoso e la rabbia,uscito dal bagno fece una sostanziosa colazione,come era sua abitudine,formata da alcune fette di pane e marmellata e del buon the,ciò lo rilassò e lo caricò di energie,un primo sorriso cominciò a spuntare sul viso,era pronto per affrontare la giornata.

Era passata all’incirca un’ora,la nebbia avvolgeva la città e si preannunciava un'altra giornata di pioggia,Mitsuo si stava vestendo quando si sentì bussare alla porta,così dovette infilarsi rapidamente il pantalone e correre ad aprire infastidito e irritato.


§Ma vedi tu se è il momento di andare a trovare le persone…e poi chi sarà mai,specie aquest’ora§

Quando Mitsuo aprì fu sorpreso da ciò che vide,un grosso omaccione era davanti a lui,proprio davanti la sua porta e gli porgeva una lettera,segno evidente che cercava lui. Mitsuo prese la lettera dalle mani dell’omaccione,la aprì e cominciò a leggerla.

CITAZIONE

Caro Mitsuo Mikawa,
per assolvere alla tua istruzione seguirai un corso accelerato sull’arte ninja. Per questo motivo, ti invito a raggiungermi presso il luogo a cui il mio messaggero ti condurrà. Li ti aspetteranno altri studenti ed io. Porta il tuo equipaggiamento, perché non sarà una passaggiata.

Cordialmente,
Reed Hyrigame Kaguya


§sii finalmente ninja,ora vado ad iniziare il corso§

Mille emozioni si accavallarono nella mente di Mitsuo,gioia,ansia,ambizione,felicità,tutto in poco tempo e per una lettere,non riusciva a crederci. Indicando,poi,l’omaccione disse senza riuscire a trattenere un sorriso e con un tono molto acuto per l’eccitazione:

-Tu sei il messaggero vero?

Non ricevendo risposta,scrollando le spalle disse:

-vabbé chi tace acconsente,aspettami qua che vado a prendere l’equipaggiamento-

Di corsa raggiunse la sua camera,prese tutto il necessario e ritornò alla porta,fece quindi un cenno con la testa al messaggero il quale si incamminò,e Mitsuo lo seguì.

Dopo diverse ore di cammino,i due varcarono le grandi porte del villaggio,uscirono dal sentiero e quindi il messaggero condusse Mitsuo,stupito dal luogo dell’incontro,in una radura isolata. Poca luce filtrava tra gli alberi ma il luogo era di una bellezza sorprendente,inoltre una piccola viottola in ciottoli la percorreva biforcandosi in due alla fine. Mitsuo rimase attonito di fronte a tanta bellezza,e ora piacevolmente stupito dal luogo d’incontro scelto.

§però che bel posto,pensavo di dover frequentare l’accademia in una noiosa aula…e invece guarda qui…§

Appena il tempo di ambientarsi che Mitsuo fu colpito con una verga di legno dal messaggero,che gli disse di mettersi in riga,con spalle dritte e petto in fuori. Colpito Mitsuo fu preso da uno scatto d’ira che fece trasparire la sua sanguinaria personalità,si girò di scatto con uno sguardo infuriato,riuscì però subito a riprendere il controllo di se e si rigirò nella posizione precedente,in attesa di nuove istruzione




 
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.:Namikaze Minato:.
view post Posted on 22/10/2008, 12:38




» Catturati.
» Giorno I, ore 16.



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Quasi non riuscivo a credere a ciò che vedevo. Questa era tutta la forza del Kirigakure? Così pochi adepti si mostravano volenterosi di imparare l'arte ninja e fornire prestanza al Villaggio?
Ero sconvolto. Dall'alto del ramo dove sedevo, osservavo quei due marmocchi restare impassibili di fronte alla spietata sadicità di Bosu, che con la sua verga impartiva ordini precisi. Era un vero sensei, il Bosu. Poteva fare da trainer agli studenti per migliorare le loro prestazioni. Conosceva abbastanza del fisico umano per svilupparlo a dovere.
Dovevo scendere, non avevo altra scelta. Dovevo osservare da vicino quelle reclute per capire quali fossero le loro potenzialità. Poi avrei tentato di svilupparle al massimo. Il Villaggio necessitava di ottimi ninja. E glieli avrei forniti su un piatto d'argento.
Mi calai giù dal ramo scivolando semplicemente nell'aria e, una volta vicino al suolo, mi girai effettuando una capriola in aria. Le piante dei piedi aderirono perfettamente al suolo, mentre mi piegavo leggermente sulle gambe divaricate per scaricare il peso a terra.

« Buongiorno, giovani kagefushas. »

Ero alle loro spalle. Ma presto si sarebbero girati verso di me spaventati dal mio arrivo improvviso. Sorrisi loro in modo impeccabile, e alzai una mano verso Bosu.

« Quello è il mio aiuto in questo corso. Si chiama Bosu. »

Poi abbassai la mano, e cercai di soddisfare la loro curiosità.

« Come avrete immaginato, io sono Reed Hyrigame Kaguya. Benvenuti al Kr-8. »

Il mio tono fu accogliente e calmo. Non credo si sarebbero mai aspettati un maestro così giovane, ma comunque avevo abbastanza esperienza per gestire un corso. Mi avvicinai a loro, puntando il mio sguardo smeraldino nel loro uno ad uno. Un Kaguya ed un Mikawa. Questo ciò che avevo di fronte. Sarebbe stata una bella sfida quella che mi si prospettava davanti. Se li avessi addestrati a dovere, avrebbero superato limiti inimmaginabili. Avevano un potere celato dentro di loro che non immaginavano.

« Metto subito in chiaro un paio di cose. »

Dissi in tono minaccioso ai due, per far intendere che non si scherzava. Non era un gioco quello che stavano per fare.

« Il Governo mi ha dato ordine di catturare un bandito che terrorizza un piccolo villaggio a sud di Kirigakure, Tanzou. »

Presi un foglio sbiadito che avevo nella tasca. V'era sopra una grande foto stampata, esattamente sotto la scritta "Wanted". Barba incolta, occhi neri come la pece, fronte squadrata e una lunga cicatrice sull'occhio destro.

« È un Mukenin di Livello E. Non è particolarmente pericoloso per me, ma potrebbe esserlo per voi, quindi vi chiedo di ragionare prima di agire. Non potrò sempre paravi il culo, quindi prima ve lo imparate a difendere, prima sarete al sicuro. »

Mi voltai verso il sentiero. Alzai la mano e feci cenno di seguirmi.

« Avanzeremo in fila indiana. Guiderò io la spedizione. Voi due - ed indicai i due ragazzi - starete al centro. Bosu chiuderà la fila proteggendoci le spalle. »

Mi avviai camminando alla mia destra verso uno spiazzo libero da alberi. Alzai il capo al sole. Mancavano tre ore prima che raggiungesse lo zenit. Feci un rapido calcolo. Nel primo pomeriggio saremmo arrivati al villaggio.

« Muoviamoci, abbiamo un bel po' di strada da fare. Dunque correremo. Tenete il passo e non fermatevi »

Sul mio volto si dipinse un sorriso osservando le facce di quei poveri malcapitati. Non avrebbero mai immaginato che ritmo di marcia avrei tenuto. Oh!Che fatica che avrebbero dovuto compiere.

Lasciai loro una decina di minuti di tempo per riscaldarsi, camminando lentamente, accennando solo di tanto in tanto, in tratti un po' più impervi, un ritmo più veloce, ma mai superiore alla decina di chilometri orari. Il mio respiro era controllato, così avrebbe dovuto essere il loro. Espirare ed inspirare. Il segreto consisteva nel prolungare il tempo di espirazione, così da svuotare completamente i polmoni e poi riempirli velocemente nella fase inspiratoria. Avrebbe permesso un più rapido riflusso del sangue, ed un maggiore acquisto di ossigeno fresco per l'organismo.
Poi il ritmo sarebbe aumentato vertiginosamente, prendendo un passo veloce e costante. Era una prova di resistenza. Avrebbero corso per circa nove chilometri. Una maratona necessaria per comprendere quanto il fisico, nel mestiere del ninja, fosse essenziale.

[...]

Avevamo percorso all'incirca otto chilometri. A breve mi sarei fermato per far riposare i due ragazzini, che vedevo molto stanchi. Avevano il fiatone ed era ben evidente che li avevo sforzati.

Un rumore di foglie smosse, poi. Impercettibile, ma non a me che compresi al volo.

« Bosu, prendi i ragaz...»

Una buca si aprì quando poggiai il piede avanti e caddi nell'oscurità.

Quattro uomini armati uscirono dal folto degli alberi lanciando delle funi per catturare Bosu. I ragazzi avrebbero dovuto vedersela da soli. Avrebbero dovuto lottare per non farsi prendere, ma alla fine - poiché in svantaggio numerico - sarebbero stati comunque presi. E drogati, affinché non dessero fastidio e non potessero vedere la strada che portasse al nascondiglio.

Quando gli uomini si affacciarono verso la voragine, risero di gusto. Uno di loro:

« Stupido di un Kiriano. Nessuno può sognare di prendere Gogumi, maestro della terra! »

Sputò per terra, e con i due studenti legati ed imbavagliati sulle spalle, si recò verso il nascondiglio segreto, privi di forze e privi di coscienza.

__________________________

Legenda:

Narrato
« Parlato mio »
« Parlato Gogumi »
« Parlato Bosu »

Il pensato è accorpato al testo.

__________________________

OFF GDR



Il concetto basilare del prossimo post è lo stesso: aumentare la vostra capacità descrittiva, sia introspettiva ( ovvero descrivere le emozioni del proprio Pg), che esplicativa ( ovvero la descrizione delle situazioni e degli ambienti).
Leggete bene il mio post e rispettate la consegna :addict: . Descrivete le vostre emozioni alla vista del sensei, i vostri pareri riguardo a lui..tutto ciò che volete. Da voi voglio inoltre la descrizione degli otto chilometri di corsa, delle emozioni durante l'assalto e del combattimento con i rapitori. Dovrete cercare di essere più realistici possibile. Ricordate che che siete solo studenti e che quindi alla fine vi drogheranno ed imbavaglieranno. Ma comunque fate del vostro meglio. Vi do carta bianca sull'attacco che gli avversari vi porteranno. Inventatelo voi, poi giudicherò in seguito. Non vi do righe da rispettare, ma più il vostro post sarà sostanzioso e corretto più il vostro voto lieviterà e farà media alla fine per l'assegnazione del grado Genin e del punteggio.
L'energia Gialla ancora non la possedete :guru: . Deciderò al prossimo post se concedervela :tea: .
Ora ecco i voti dei precedenti post:

.Jack : Il tuo stile non è male, ma non ti impegni affatto. Commetti un sacco di errori e non approfondici la trama, facendo risultare i tuoi post scarni e privi di quello spirito che rende la tua storia emozionante e ricca di colpi di scena. Devi migliorare parecchio, dovrai impegnarti al massimo, e soprattutto dovrai tirare fuori lo spirito narrativo che c'è in te. Mi aspetto grandi cose. Nessuno nasce player perfetto, ma solo con l'allenamento si diventa bravi. Ognuno di noi è come un piccolo Rock-lee, ricordalo.Voto : 4

Mike3000: Anche il tuo stile non è male, ma hai due difetti fondamentali: 1) Non rispetti la punteggiatura e 2) devi dare ancora più carattere al tuo Pg. In questo modo diventerai un buon player. Le mie correzioni le avrai verso il fine settimana, con tutti i commenti. Ma comunque, dalla prima occhiata, il voto è questo qui . Voto: 5

Avete una settimana di tempo per il prossimo post. Buon lavoro, ragazzi :660b7zk.gif:


Edited by .:Namikaze Minato:. - 24/10/2008, 16:54
 
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mike3000
view post Posted on 29/10/2008, 15:03




SPOILER (click to view)
purtroppo per mancanza di tempo devo rinucnciare a corso e gdr.Mi spiace ma non ho il tempo materiale per fare un post,specie se lo devo fare decente,mi spiace e arrivederci
 
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Sephiroth
view post Posted on 29/10/2008, 15:38





SPOILER (click to view)
Narrato
-Parlato-
-URLATO-
<pensato>
Tecniche


Nel posto giusto al momento sbagliatissimo



Era mattina, mi trovavo a letto. Era molto presto, la fioca luce dell'alba filtrava attraverso i vetri della mia finestra. Intanto la mia mente viaggiava. Pensando a varie cose mi tornò in mente la richiesta presentata all'accademia una settimana prima. Non avevo avuto risposta quindi quel giorno sarei andato all'accademia a cercare di capire che problema si fosse potuto verificare.
Dopo altri trenta minuti decisi di alzarmi, vestirmi e scendere a mangiare qualcosa. Al piano di sotto mi aspettava la mamma, intenta a preparare la colazione, mentre papà come al solito era già andato a lavorare. Feci una colazione abbastanza sostanziosa e, appena finito, mi diressi verso l'accademia. Per la strada non c'era molta gente. In effetti erano solo le 8 e mezza del mattino. Ero speranzoso di trovare una risposta arrivato lì, ma anche un po' nervoso per quello che avrei dovuto affrontare nel caso avessi potuto iniziare un corso a breve.
Immerso nei pensieri ero quasi arrivato, l'accademia si presentava davanti ai miei occhi imponente, o forse era solo l'emozione che mi faceva dare così tanta importanza a quell'edificio.
L'emozione aumentava, quasi non speravo di ricevere una risposta immediata, ma invece: entrai nell'accademia e mi rivolsi a uno dei responsabili delle iscrizioni. Era un uomo abbastanza alto, scuro, e con l'aria stanca, probabilmente per l'ora. Dopo un controllo dettagliato che gli rubò più di dieci minuti mi disse che la mia richiesta sembrava non essere stata presa in considerazione. Fortuna volle che in quel momento passò una persona importante di cui ignoravo la carica, che mi disse che se proprio volevo partecipare ad un corso dovevo recarmi in un posto che a mio ricordo era disabitato e poco frequentato, ma soprattutto fuori dal villaggio. Mi dissero anche che mi sarei dovuto sbrigare perchè il corso sarebbe iniziato a momenti. Ma prima mi trattennero ancora per farmi conoscere i dettagli. Sarebbe stato un corso molto particolare, una vera e propria selezione sul campo, semplicemente saremmo stati giudicati per il nostro comportamento durante una missione. Spesso una missione è meglio di tanti altri esami in accademia.
Appena mi finirono di spiegare i dettagli iniziai a correre verso la radura indicatami, appena fuori le mura del villaggio, ma fuori le mura che si trovavano dall'altro lato del villaggio rispetto alla mia posizione.

-Ah, merda, sono in ritardo ancor prima di cominciare e pensare che stamattina sarei potuto stare tranquillamente a letto!!-

Mentre pronunciavo queste parole per sfogarmi e per ingannarmi sapevo bene di essere felice e pervaso da una serie indefinita di emozioni in quel momento. Se tutto fosse andato per il meglio sarei diventato presto un ninja a tutti gli effetti. Ancora una volta immerso in questi pensieri raggiunsi le mura del villaggio. Arrivato alla radura indicata non trovai nessuno.

-Sono arrivato tardi forse. EHI, C'E' NESSUNO QUI? SONO VENUTO PER IL CORSO, NON PENSO VI ASPETTASTE IL MIO ARRIVO. SENSEI!!!-

Nessuna risposta, sembrava fossero già andati via, ma nel silenzio sentii un rumore di passi che proseguivano verso la mia destra.
Sperando che fossero ancora nei paraggi mi lanciai al loro inseguimento.

[...]

Dopo otto chilometri di marcia forzata vidi degli uomini davanti a me che combattevano con due ragazzi presumibilmente della mia età. Non potevo stare a guardare, dovevo muovermi. Stavo correndo verso di loro ma i quattro aggressori non avevano fatto ancora caso a me. Era il momento di agire.

-Tecnica della moltiplicazione acquatica del corpo.-

CITAZIONE
Tecnica della Moltiplicazione Acquatica - Mizu Bushin no Jutsu
Villaggio: Kiri (Orig. Cascata)
Posizioni Magiche: 3 (veloce)
Descrizione: Questa tecnica permette di creare dei cloni di se sfruttando l’acqua presente nella zona, almeno dieci litri entro dieci metri. I cloni si presentano come una copia esatta del ninja che le ha create. Le copie possono allontanarsi dal ninja che le ha create di circa 25 metri, superata questa distanza ritornano acqua. La resistenza agli urti è bassa, e le copie si disfano appena subiscono una ferita lieve. Il numero di cloni creati non deve mai superare il massimo espresso sotto. Un clone che non fa nulla di particolare dura 8 turni mentre un clone costretto a correre o altro dura solamente 5 turni. I cloni creati con questa tecnica possono attaccare, la loro velocità è però dimezzata rispetto all’originale, mentre la forza risulta ridotta del 90%. Possono muoversi camminando o correndo, abbassarsi e muovere gli arti con media velocità, e saltare. Non possono fare tecniche. Se toccati la loro consistenza è fisica. Solitamente non sono armati, ma con un ulteriore consumo Basso possono essere dotati di un’arma a scelta (che però deve essere presente nella scheda di chi utilizza la tecnica).
[Massimo copie: Studenti 2, Genin 3, Chunin 4, Jonin 6, Kage/Sannin 8, Sennin 10]
Tipo: Ninjutsu
(Livello: 5 / Consumo: Medio-Basso per Copia)

Creai 2 copie dall'acqua delle pozzanghere lasciate dalla nevicata della sera prima, in modo da essere almeno in maggioranza numerica. Mandai le due copie avanti per contrastare fisicamente l'attacco. Finalmente due degli aggressori fecero caso a me e attaccarono le mie copie. Fu un attimo. Vidi solo acqua che si disperdeva nell'aria.

-Merda, chi diavolo siete?!-

Erano sicuramente più forti di me. Riflettendoci ci avrebbero fatti fuori senza difficoltà anche se fossero stati in due. Eppure un pensiero mi tormentava: se quelli erano i miei compagni di corso che fine aveva fatto il sensei? Era inutile pensarci in quel momento. Ero stato anche stupido a mettermi subito allo scoperto, ma l'istinto aveva prevalso sulla ragione. Uno dei miei grandi difetti. C'era una sola cosa da fare. I nemici stavano per tentare un attacco diretto. Mi stavano correndo incontro. Erano a pochi metri. Solo pochi secondi per comporre le posizioni magiche e sentii il chakra impastarsi nella bocca. Era il momento di soffiare.

CITAZIONE
Soffio Artico
Posizioni Magiche: 5 ( medio )
Villaggio: Kiri
Descrizione: Impastando una discreta quantità di chakra nella bocca, è possibile emettere un getto di vento ghiacciato che arriva anche a sei metri dall'utilizzatore, e raggiunge una larghezza all'estremità pari a tre metri. Chi viene colpito da questo jutsu riporta ustioni da congelamento leggere su tutte le parti colpite; inoltre se il ninja venisse anche solo in parte investito da tale jutsu sugli arti, risentirà di un peggioramento della velocità del 15 % per 2 turni. A causa del leggero congelamento dei muscoli. All'inizio il difetto di questa tecnica è che ci vuole molto tempo per impastare il chakra da utilizzare e che il ninja deve rimanere fermo mentre la esegue, ma dal grado di chunin in poi questa carenza viene a cadere, compensata dall'esperienza dello shinobi.
Tipo: Ninjutsu
(Livello: 4 / Consumo: Medio)

Li colpii in pieno, pensavo di essermeli tolti di torno, ma quando il vento lì colpì al loro posto non vidi altro che un ceppo di legno.

-La tecnica della sostituzione NO!!-

Fu un attimo. Mi arrivarono addosso dall'alto. Non riuscii a sopraffarli in alcun modo. Intanto vidi anche i miei probabili compagni che venivano legati insieme ad un uomo dalle dimensioni notevoli. Mi imbavagliarono e mi coprirono gli occhi, prima di drogarmi. L'ultima cosa che ricordo è un insulto fatto a qualcuno da un aggressore, ma non capii proprio con chi stesse parlando. Dopo questo, nella confusione mentale caddi in un sonno profondo.







Edited by Sephiroth - 12/11/2008, 18:52
 
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.:Namikaze Minato:.
view post Posted on 7/11/2008, 23:26




» Ombra nella Notte,
» Giorno I, ore 24.


___________________

Sentivo urla confuse, gente che si scontrava in superficie. Quell'attacco - dovevo proprio ammetterlo - era stato rapido ed inaspettato. In cuor mio speravo che gli studenti stessero bene. Dopotutto erano con Bosu, e quel vecchio furbacchione avrebbe fatto di tutto per mantenerli in vita. Inoltre essi potevano rappresentare anche una buona merce di scambio per eventuali trattative con il governo. Mi diedi dello stupido per come mi ero fatto prendere alla sprovvista, anche perché avrei dovuto immaginare che la banda avesse degli infiltrati che gli passassero informazioni. Probabilmente all'interno del villaggio colpito, Tanzou, vi era qualche talpa.
Mentre a testa in giù, con i piedi e le mani aderenti alla parete di terra, nell'angolo più buio, riflettevo, sentii una voce dire:

« Stupido di un Kiriano. Nessuno può sognare di prendere Gogumi, maestro della terra! »

Un vero buffone patentato, pensai subito. Non poteva vedermi, probabilmente pensava che fossi morto nel burrone da lui creato. Per questo - dall'angolo buio in cui mi trovavo - riuscii a vederlo in volto. E compresi. Lo avevo già visto non molto tempo fa. Sorrisi malizioso. Ora sapevo chi era. Le cose cominciavano a quadrare.
Improvvisamente sentii delle urla. Una nuova voce che non avevo udito prima, ma che sembrava molto giovane. Una lieve nota preoccupata increspò il mio viso ed i miei occhi per un attimo rilasciarono emozioni contrastanti. Dovevo uscire al più presto da quel buco, ma non prima che quella gentaglia si fosse allontanata. Il piano era semplice. Una banda di ladri, un nascondiglio segreto, ragazzi in pericolo ed un solo Kaguya.

[...]


L'accampamento era nascosto dietro due colline, che si stagliavano basse alla fine della foresta. Era composto da un recinto quadrangolare di 100m x 100m. Tre erano le sentinelle di guardia, poiché il quarto lato era praticamente attaccato alla base della collina e non v'era bisogno di protezione. Qualsiasi attentatore sarebbe stato subito avvistato con facilità. Il problema più grande per la banda di malfattori - e loro lo sapevano bene - poteva provenire solo dalla foresta, dove gli alberi enormi coprivano la visuale. L'ombra era netta e così oscura da mettere paura anche ai demoni più crudeli.
Quando mi affacciai dal folto della cima di un albero, notai che la notte di luna piena mi sfavoriva. Sarei stato facilmente avvistato al primo avvicinarmi. E colpire a distanza la sentinella appostata sulla torretta di legno, avrebbe significato soltanto svegliare l'intero accampamento. Come potevo salvare i miei studenti ed il mio aiutante?Una civetta si udì lontana. Il tempo scorreva e le torce lungo le porte dell'accampamento palizzato si stavano lentamente consumando. Se si fossero spente, le bestie selvatiche avrebbero cominciato a scorrazzare per l'intera area.
Un'idea malsana prese lentamente forma nella mia mente. Forse c'era un modo per far fuori le sentinelle. Unii le mani nel sigillo della Pecora, richiamando allo stesso tempo il chakra. L'addome si contrasse infatti ed un'affluenza di energia proruppe dal mio Tatien confluendo nel sistema circolatorio e dirigendosi verso gli tsubo di tutto il corpo, ma in particolare verso quelli presenti sulle mani, che unite nella posizione speciale, evocarono la tecnica di cui avevo bisogno. Con un leggero [pof!], divenni un gufo. Svolazzai lentamente verso la torre più vicina, dove la sentinella - leggermente stanca - svolgeva il suo turno di guardia. Mi appollaiai proprio sul lato destro del parapetto della torre ed attesi che l'uomo si accorgesse di me. Quest'ultimo infatti dapprima spaventato, si mise a ridere per la sua paura e rimase a guardarmi, mentre tubavo tranquillo. La morte arriva da chi meno te l'aspetti, pensai. Voltai la testa verso le altre due sentinelle. Erano di spalle verso le loro rispettive visuali e questo era proprio il momento di agire.
Veloce mi ritrasformai assumendo però le sembianze della persona che avevo di fronte. L'uomo sgranò gli occhi, strofinandoseli per vedere se avesse delle allucinazioni. Doveva essere sconvolgente trovarsi se stessi davanti agli occhi, soprattutto se quel sé era poco prima stato un gufo. Fu un attimo. Il mio kunai si abbatté sulla sua gola. Lo afferrai prima che cadesse a terra con un tonfo, e lo sistemai in modo che non fosse visibile. Recuperai il kunai e mi misi in posizione di guardia. Ora io ero la sentinella.
Il collega alla mia sinistra si voltò, facendomi cenno se tutto era tranquillo. La mia testa fece di sì, per poi tornare ad osservare la foresta. Velocemente davo degli sguardi all'accampamento, studiando la sua planimetria. Dovevo trovare al più presto la casupola dove tenevano i prigionieri. Prima però, avrei dovuto mettere a tacere le altre due guardie. Misi la mano nella sacca porta- shuriken. Ne presi due. Sentivo il metallo freddo tra le dita, ne palpavo la forma acuminata a stella. Il primo movimento fu rapidissimo e puntò alla collo della sentinella alla mia sinistra. Voltandomi veloce dall'altra parte, lanciai anche il secondo, nello stesso punto. Non si udì alcun rumore, tranne quello dei corpi che si accasciarono lentamente sul piano della torretta. Gli shuriken erano penetrati nella gola, evitando che ne fuoriuscissero rumori ed uccidendoli sul colpo.
Mantenendo lo stesso aspetto, scesi dalla torretta e più silenziosamente possibile iniziai a girare per l'accampamento alla ricerca di Bosu.
Notai che una capanna aveva delle sbarre alle finestre. L'unica.
Lì dentro, pensai. Mi accostai alla finestra dando un veloce sguardo all'interno. Erano lì, tutti e quattro. Come tutti e quattro? Chi diavolo era l'altro ragazzino? Da dove era spuntato fuori? Il mio cervello collegò subito. Quelle urla che avevo sentito, mentre ero nella voragine. Ecco di chi erano.

Un rumore alla mia sinistra mi fece trasalire. Un luce si stava avvicinando all'angolo. Feci appello al mio chakra, e dopo averlo concentrato nelle piante dei piedi, mi arrampicai veloce lungo la parete, salendo sul tettuccio della capanna e stendendomi su di esso in modo da essere invisibile. La guardia delle celle passò, non notando la mia presenza e concluse il giro perimetrale dell'abitazione andandosi nuovamente a sedere sulla seggiola davanti alla porta. Strisciai fino all'altra parte della casupola, estraendo il filo d'acciaio. La guardia se lo ritrovò alla gola. Tirai con forza verso l'alto e tenni teso il filo, finché l'uomo non smise di agitarsi. Uccidere a sangue freddo stava diventando un abitudine ormai. Ma in quell'occasione non potevo fare diversamente, anche perché più riuscivo a farne fuori senza essere scoperto, meno ne avrei dovuti affrontare in seguito.
Rovistai nelle tasche della guardia, sottraendo qualche arma e soprattutto il mazzo di chiavi. Iniziai a provarne alcune, finché dopo svariati tentativi, aprii la serratura.
La porta non cigolò - era stata oliata di recente - ed entrai. Trovai i quattro ragazzi seduti a terra, le mani ed i piedi legati da funi abbastanza spesse. Il kuani saettò verso le funi di Bosu, poi mi dedicai ai ragazzi. Tutti e tre mi avrebbero guardato stupiti, chiedendosi chi fossi veramente. Solo Bosu mi avrebbe riconosciuto subito.

« Avanti, veloci. Dobbiamo andarcene di qui al più presto. »

Li condussi fuori dall'accampamento, lontani dai loro rapitori. Al sicuro, almeno per il momento.


» Allenamento.
» Giorno II, ore 10.


Avevo tenuto il turno di guardia per tutto il tempo in cui i ragazzi avevano riposato. Quando si svegliarono, decisi di fare loro un bel discorsetto.

« Come avete visto. Qui non si scherza. Si rischia la pelle ogni momento. Chi di voi vuol tornare a casa e rinunciare può farlo ora. Dopo non ce ne saranno occasioni. »

I primi due ragazzi giunti al corso, alzarono le spalle. Diedi loro veloci indicazioni su come tornare a casa, poi mi dedicai al nuovo venuto, il ragazzo che sembrava dimostrare più coraggio di tutti.

« Bene. Prima cosa, complimenti per averci raggiunto e benvenuto al Kr-8. »

Lo guardai negli occhi.

« Come hai visto, i nostri avversari non sono tipi da sottovalutare. Quindi devo allenarti velocemente per riuscire a metterti su un livello di combattimento abbastanza vicino al loro. Per questo, ti spiegherò i segreti del chakra. »

Mi avvicinai ad un albero, lungo una quindicina di metri, le cui foglie ci riparavano dal sole.

« Il chakra è un particolare tipo di energia che può essere percepita dentro noi stessi e quindi usata grazie a particolari tecniche di allenamento e meditazione. Esso è la fusione tra energia fisica, detta Stamina, ed energia psichica, detta Spirito. Le due energie si uniscono in un punto preciso del corpo, il Tatien, che si trova due dita sotto l'ombelico, e da lì si distribuiscono nel corpo come un'unica energia, attraverso un sistema circolatorio speciale, detto Sistema Circolatorio del Chakra, che attraversa tutto il corpo. Questo sistema conta 361 punti particolari, detto tsubo, da dove fuoriesce il chakra all'esterno, ed "otto porte", dette Cancelli Celesti, che regolano il flusso del chakra nel corpo. Alcune tecniche di controllo del chakra e di richiamo del chakra le avrai già affrontate da piccolo, mentre imparavi le tecniche più basilari dell'arte ninja. Ora invece imparerai a dosare il chakra, a controllarlo bene e, ma soprattutto ad indirizzarlo dove ti interessa. »

Mi arrampicai sul tronco dell'albero usando i soli piedi, e dopo aver raggiunto un'altezza di cinque metri, tornai indietro.

« È possibile creare un tipo di chakra particolare, detto chakra adesivo, che ti permette di arrampicarti su superfici verticali o particolarmente lisce. Tuttavia non è facile come a prima vista. Per prima cosa devi richiamare il chakra dal corpo e concentrarlo sotto le piante dei piedi, dosando bene la quantità di chakra e tenendo un flusso costante. Se concentrerai troppo poco chakra, i tuoi piedi non aderiranno e cadrai. Se invece concentrerai molto chakra, molto chakra, forse spezzerai la corteccia, cadendo lo stesso. »

Lo guardai.

« Hai un giorno di tempo per imparare a usare il chakra adesivo. Datti da fare. Per stasera ti voglio sulla cima di quell'albero. »

Gli sorrisi e mi avviai verso Bosu. A quest'ultimo detti pochi sbrigativi ordini: procurare del cibo e fare la guardia. Io avrei sonnecchiato un po'. La notte precedente era stata molto attiva. A quanto pare, prima di potermi vendicare su quella specie di ninja scava buchi, avrei dovuto addestrare il mio unico studente. Se avesse imparato a padroneggiare il chakra con questo esercizio, e con quello che gli avrei proposto l'indomani, il suo livello sarebbe nettamente aumentato, poiché quel tipo di controllo era difficile anche per ninja di grado più elevato. Sapersi controllare è un'azione sempre molto difficile.

___________________


Legenda:

Narrato
« Parlato »
« Parlato Gogumi »
« Parlato Bosu »

Il Pensato è accorpato al testo.

___________________


OFF Gdr



Bene. .Jack e Mike3000 hanno ufficialmente abbandonato il corso, quindi sono bocciati.
Per quanto riguarda te, Sephirot, complimenti davvero. Un post abbastanza buono, anche se potevi approfondire qualche descrizione e qualche stato d'animo. Il tuo stile è regolare e lineare, ben costruito sintatticamente. Voto: 6 e 1/2

Per quanto riguarda il prossimo post, credo che tu abbia capito cosa devi fare. Prima cosa, devi descrivere le ore di prigionia. I tuoi sentimenti mentre eri legato, ciò che provavi alla vista dei tuoi compagni, lo stato in cui trovavi appena risvegliato. Poi descriverai la liberazione, soprattutto il fatto che la persone che ti stava liberando era un rapitore che avevi già visto. Poi descrivi la notte di sonno ed infine, la parte più importante: l'allenamento. Mi sembra inutile dirti che il tuo Pg non riuscirà subito ad usare il chakra adesivo. Se hai visto le puntate iniziali di Naruto, sai perfettamente che i due ninjia geni impiegarono un giorno o anche di più. Quindi più tentativi farai, più saranno descritti bene, più il tuo voto lieviterà. Mi raccomando: ricordati che la tua riserva di chakra non è infinita. Quindi più avanzerai nel tempo, più ti sentirai stanco.Ora mi metto a studiare la Rivoluzione Industriale per poi ritirarmi a letto, poiché sono esausto. Il minimo di righe da rispettare è 70. Datti da fare, caVo!Se riesci a fare bene il post, ti becchi l'energia gialla :addict:

Buon lavoro e buon post :riot:
Hai una settimana per rispondere al post. Se ti mancasse tempo e vuoi una proroga, basta chiederla. So che la scuola impegna tutti, come anche me del resto. :soso:

 
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Sephiroth
view post Posted on 12/11/2008, 22:32





SPOILER (click to view)
Narrato
-Parlato-
-URLATO-
Pensato incluso nel testo
Tecniche
-Parlato altrui-


Tutto ciò che nella vita non avresti mai pensato ti sarebbe successo

Era tutto così strano. Mi ero svegliato in un luogo che non conoscevo, parzialmente buio insieme a altre 3 persone imbavagliate e legate come me. Mi sentivo stordito e non ricordavo nulla. Passarono cinque minuti prima che prendessi coscienza di quello che fosse successo. Ricordai l'attacco di alcuni ninja qualche km fuori dal villaggio. Ricordai il bavaglio che mi misero e lo stordimento che sentii prima di addormentarmi. Il resto mi era oscuro. Pensai di essere stato rapito e imprigionato ma il motivo mi era oscuro e in quel momento non era la prima cosa a cui volevo pensare. Mi guardai intorno. Di fronte a me c'era una porta e poi vidi anche delle finestre con delle inferriate. Sembrava impossibile scappare. Inoltre sicuramente ci sarebbero state delle guardie fuori l'abitazione. Osservai anche le altre tre persone presenti. I due ragazzi, approssimativamente della mia età, erano leggermente feriti sulle braccia e sul volto, anche se uno dei due aveva anche una gamba medicata. Forse non era intenzione dei rapitori farci morire. Dovevamo servire a qualcosa. Invece l'uomo gigante che notai anche durante il combattimento era pesantemente ferito e legato con molte più corde. Dovevano aver sperimentato la sua forza o avevano semplicemente paura della sua mole. Passarono delle ore e si svegliarono anche gli altri due ragazzi. Mi guardarono per molto tempo incuriositi. Non avevano idea di chi fossi molto probabilmente. Non facevano altro che gemere per il dolore, mentre il gigante che mi stava di fianco si svegliò solo dopo. Ma non emise un suono. Si limitò a guardarsi intorno pensoso e a cercare di forzare le corde che lo legavano. Probabilmente cercava un modo per scappare. Non riuscì a spezzare le corde.
Passò un po' di tempo, uno dei ragazzi si era riaddormentato. Si sentivano dei rumori provenire da sopra il tetto della casa. Pensai fosse stata qualche guardia e infatti poco dopo la porta si aprì e entrò una guardia. Ma questa ci liberò e ci portò via di corsa. Non avevo idea di chi fosse, ma guardia o no fino a quando ci avesse trattato in quel modo mi sarebbe andata più a genio delle altre. Eppure quando mi tolse il bavaglio dalla mia bocca uscirono istintivamente delle parole.

-E tu chi sei?!-

Questa guardia ci portò lontano e nel tragitto fu avvolta da una nuvoletta di fumo che indicava la fine di una tecnica illusoria. Si mostro uno Shinobi del villaggio di Kiri. Non sapevo ancora chi fosse ma già gli ero infinitamente riconoscente. Ci fece fermare in una radura e ci ordinò di dormire dicendo che i convenevoli li avremmo rimandati al giorno dopo.
Il cielo era limpido, nemmeno una nuvola, solo le stelle. Lo shinobi di Kiri era a fare la guardia e io dovevo solo dormire.
Sarà per la situazione passata o per il mal di testa, ma quella è stata la migliore dormita di tutta la mia vita anche se fatta in un luogo scomodissimo, ma mi faceva apprezzare il valore della tranquillità, che capii un ninja può apprezzare per poco tempo nella sua vita tra una missione e l'altra.

[...]

Al mattino aprii gli occhi e lessi negli occhi del nostro guardiano la stanchezza pura. Gli altri erano già in piedi, ma non penso da molto. Dopo che tutti fummo ricomposti e pronti per parlare il ninja che ci ha salvato iniziò.


-Come avete visto. Qui non si scherza. Si rischia la pelle ogni momento. Chi di voi vuol tornare a casa e rinunciare può farlo ora. Dopo non ce ne saranno occasioni.-


Mi fece ironicamente piacere il fatto che non si degnò neanche di presentarsi a me, che ancora non avevo capito chi fosse. Ma a questo punto i miei sospetti si colmarono. Era il mio maestro. Il suo invito intanto fu gradevolmente accettato da i due giovani che erano con me che, spaventati dagli ultimi trascorsi, preferirono andare a frequentare regolarmente l'accademia piuttosto che rischiare ancora la pelle.
Dopo che i due ragazzi furono fuggiti, perchè fuggirono letteralmente ad una velocità mai vista, il maestro si degnò di darmi il benvenuto, come se fosse stata la cosa più naturale del mondo dopo che mi avevano: massacrato, drogato, rapito, legato, lasciato a marcire per ore in un'abitazione sperduta e poi liberato amabilmente. C'era anche da dire che io nel mio carattere ero pura indifferenza ma non mi sentivo così pazzo a voler diventare ninja affrontando una vera missione e sperimentando sul campo se ero portato. Mentre pensavo il maestro continuava il suo sermone.

-Come hai visto, i nostri avversari non sono tipi da sottovalutare. Quindi devo allenarti velocemente per riuscire a metterti su un livello di combattimento abbastanza vicino al loro. Per questo, ti spiegherò i segreti del chakra.-

Iniziò a ripetermi tutta la teoria studiata e strastudiata sui libri prima di salire su un albero camminandoci come se stesse passeggiando sul terreno. A quel punto mi guardò attirando la mia attenzione.

-È possibile creare un tipo di chakra particolare, detto chakra adesivo, che ti permette di arrampicarti su superfici verticali o particolarmente lisce. Tuttavia non è facile come a prima vista. Per prima cosa devi richiamare il chakra dal corpo e concentrarlo sotto le piante dei piedi, dosando bene la quantità di chakra e tenendo un flusso costante. Se concentrerai troppo poco chakra, i tuoi piedi non aderiranno e cadrai. Se invece concentrerai molto chakra, molto chakra, forse spezzerai la corteccia, cadendo lo stesso. Hai un giorno di tempo per imparare a usare il chakra adesivo. Datti da fare. Per stasera ti voglio sulla cima di quell'albero.-

Detto questo si andò a coricare sotto un albero per dormire come non era riuscito a fare per più di un giorno.

L'allenamento

Ascoltate le parole del maestro feci una prima prova giusto per vedere come ero messo a controllo del chackra. Iniziai a concentrarmi. Sentivo il chackra fluirmi dentro attraverso l'apparato circolatorio di quest'ultimo. Ero pronto. Cercai di concentrarlo nei piedi. Lo sentivo, il suo calore sotto le piante dei piedi, sentivo ogni deformazione del terreno. Aderenza perfetta. Ebbi un lampo di genio, pensai di correre sull'albero per arrivare subito in cima e chiudere quell'allenamento. Iniziai a correre fino ad arrivare alla base dell'albero, feci due passi sulla corteccia e poi caddi a terra orizzontalmente. Pensai che sarebbe stato comico visto dall'esterno, e infatti l'energumeno che faceva la guardia e che sarebbe dovuto andare a prendere il cibo si fece una strozzata risata tra se e se. A quel punto pensai che era meglio procedere per gradi. Prima cosa appoggiai un piede sulla corteccia e iniziai a concentrare il chackra sulla pianta di questo. Sentivo che scivolava finquando non trovai l'equilibrio perfetto che me lo faceva sentire aderente. Mi bastò perdere un attimo la concentrazione per aumentare il flusso di chackra e rompere la corteccia trovandomi il piede incassato 3 cm nell'albero. Capii la difficoltà dell'esercizio. Il problema non era concentrare la giusta quantità di chackra quanto tenerla costante, per evitare sprechi o fallimenti. Una teoria su cui si poteva basare l'uso delle tecniche. L'unico modo per imparare allora era allenarmi a tenere costante il flusso di chackra. Posizionai un piede su tronco e concentrai il chackra fino a sentire l'aderenza. Non feci altro per un ora se non tenerlo costante. Dopo la prima ora iniziai a distrarmi, per vedere se ero in grado di tenere costante il flusso anche durante un combattimento, altrimenti sarebbe servita a ben poco questa tecnica. Iniziai e scivolare. Ma subito ripresi l'equilibrio del flusso. Iniziai a pensare ad altro finquando mi accorsi che anche diminuendo di poco la concentrazione riuscivo a tenere costante il flusso. Ora dovevo provare con due piedi, cosa molto più difficile. Allora provai prima a mettere solo il piede sinistro per cercare le differenze con il destro usato prima. Non sembravano molte, riuscivo tranquillamente a farlo aderire alla corteccia. La mia superbia mi fece pensare di aver trovato l'equilibrio assoluto e mi bastò alzare dal terreno il piede destro per cadere di nuovo a terra. La conclusione mi parve ovvia. Muovendosi si perde molta più concentrazione di quanto si possa credere. Dopo altre 2 ore di allenamento, riuscii a segnare con il kunai un percorso si due metri in verticale, ma ne mancavano ancora parecchi. Però sentivo la stanchezza che mi attanagliava. Il chackra era quasi finito nel mio corpo e mi riuscivo a stento a muovere. Si era fatta ora di mangiare qualcosa, il che mi rese enormemente felice e mi diede la possibilità di riprendere le forze. Dopo mangiato decisi che era ora di provare a che livello di concentrazione ero arrivato correndo di nuovo sulla corteccia. Presi in mano il kunai e, concentrato il chackra nei piedi iniziai a correre verso l'albero. Riuscii a fare ben 15 passi prima di staccarmi dalla corteccia e saltare via. Ero riuscito a segnare i 7 metri. Riprovai e riprovai con questo ritmo guadagnando centimetro su centimetro e metro su metro a ogni tentativo. Fino a che arrivai in cima all'albero verso sera. Ero stanco, ma l'allenamento non sarebbe stato utile se non fossi riuscito a salire sullo stesso albero anche senza correre ma camminando. Ormai riuscivo a tenere costante il livello di chackra nei piedi muovendomi e parlando. Provai a salire camminando sull'albero. Alla concentrazione si addizionava la paura di un eventuale fallimento. Era la prova del 9 e il maestro, che intanto si era alzato, mi guardava curioso. Mi si un piede, poi l'altro, e poi di nuovo il primo, e alternandoli arrivai lentamente in cima. Finalmente lì, sottosopra attaccato ad un ramo, esultai saltando. Il maestro applaudiva. Non capii se però applaudiva ridendo perchè ero arrivato in cima o perchè saltando sottosopra ero caduto da 20 metri di altezza sul suo amico gigante.



Correzioni del Sensei.

SPOILER (click to view)
Credo, in primo luogo, di dovermi congratulare. Il post non è affatto male: hai una buona padronanza della lingua e della grammatica italiana, cosa che rende il tuo post abbondantemente sufficiente nella valutazione.
Tuttavia è mio dovere correggere tutti gli errori che ti impediscono di prendere un voto nettamente superiore a quello che ti meriti per questo post. Vedi, è importante avere un voto alto, perché sarà in base alla media dei voti che darò il punteggio in Ryo ed Exp, necessari alla crescita del tuo personaggio. Ora vediamo di correggere le tue pecche: hai un grande potenziale, solo che devi imparare ad inserirti nel contesto del gioco e nelle sue regole.

CITAZIONE

Il resto mi era oscuro. Pensai di essere stato rapito e imprigionato ma il motivo mi era oscuro e in quel momento non era la prima cosa a cui volevo pensare


Iniziamo da questi due periodi. Le parole in grassetto sono ripetute due volte a breve distanza l'una dall'altra. Ciò storpia la scorrevolezza del periodo. Ricorda: non ripeterti a meno che non sia necessario. Saper usare un vocabolario vasto e ricco aumenta le tue credenziali.

CITAZIONE

I due ragazzi, approssimativamente della mia età, erano leggermente feriti sulle braccia e sul volto, anche se uno dei due aveva anche una gamba medicata. Forse non era intenzione dei rapitori farci morire


Per le parole in grassetto è come sopra. Un'altra ripetizione. Inoltre il verbo "ferire" è seguito dalla preposizione " a " quando si indica che cosa è stato ferito. La frase avrebbe avuto maggiore scorrevolezza se fosse stata scritta così: " I due ragazzi, approssimativamente della mia età, erano leggermente feriti alle braccia ed al volto, ed uno di loro anche ad una gamba, opportunamente fasciata. Forse non era intenzione dei rapitori ucciderci".

CITAZIONE

Invece l'uomo gigante che notai anche durante il combattimento era pesantemente ferito e legato con molte più corde.


"Che avevo notato" è la forma verbale esatta.

CITAZIONE

Pensai fosse stata qualche guardia e infatti poco dopo la porta si aprì e entrò una guardia. Ma questa ci liberò e ci portò via di corsa. Non avevo idea di chi fosse, ma guardia o no fino a quando ci avesse trattato in quel modo mi sarebbe andata più a genio delle altre. Eppure quando mi tolse il bavaglio dalla mia bocca uscirono istintivamente delle parole.


Dove sono le virgole ed i punti e virgola? °° Usi la punteggiatura in modo pessimo, vedi di migliorare. Allora voglio farti notare che quando la congiunzione "e"
è seguita da una parola iniziante per vocale, si aggiunge la "d". Non ripetere le stesse parole (guardia in questo caso), ma usa pronomi o sinonimi. "Mi tolse il bavaglio dalla mia bocca" è brutto perché il pronome "mi" indica già che il bavaglio sta sulla tua bocca. ( Dove cavolo può stare un bavaglio? xD)
Usa periodi più lunghi per mezzo di virgole e non stoppare le frasi così come in questo periodo. Sarebbe stato meglio scrivere così:
"Pensai fosse stata qualche guardia ed infatti, poco dopo, la porta si aprì e ne entrò una che ci liberò, portandoci via di corsa. Non avevo idea di chi fosse, ma guardia o meno, fino a quando ci avesse trattato in quel modo, mi sarebbe andata più a genio delle altre. Quando mi tolse il bavaglio, non potei però evitare queste parole."

CITAZIONE

Si mostro uno Shinobi del villaggio di Kiri


La frase corretta è " Si mostrò come uno Shinobi del Villaggio di Kiri."

CITAZIONE

Sarà per la situazione passata o per il mal di testa, ma quella è stata la migliore dormita di tutta la mia vita anche se fatta in un luogo scomodissimo, ma mi faceva apprezzare il valore della tranquillità, che capii un ninja può apprezzare per poco tempo nella sua vita tra una missione e l'altra.


Se nella narrazione usi il passato, devi continuare ad usarlo. Ti riscrivo la frase nella forma corretta: " Sarà per la situazione passata o per il mal di testa, ma quella fu la migliore dormita di tutta la mia vita, anche se fatta in un luogo scomodissimo, che comunque mi face apprezzare il valore della tranquillità, che un ninja può provare per poco tempo, tra una missione e l'altra, nella sua vita. "

CITAZIONE

Al mattino aprii gli occhi e lessi negli occhi del nostro guardiano la stanchezza pura


Ripetizione di lemmi uguali, come sopra. Cerca di non riperterti o la frase diventa cacofonica.

CITAZIONE

Dopo che i due ragazzi furono fuggiti, perché fuggirono letteralmente ad una velocità mai vista, il maestro si degnò di darmi il benvenuto, come se fosse stata la cosa più naturale del mondo dopo che mi avevano: massacrato, drogato, rapito, legato, lasciato a marcire per ore in un'abitazione sperduta e poi liberato amabilmente. C'era anche da dire che io nel mio carattere ero pura indifferenza ma non mi sentivo così pazzo a voler diventare ninja affrontando una vera missione e sperimentando sul campo se ero portato. Mentre pensavo, il maestro continuava il suo sermone.


Ah, queste virgole!Chissà dove sono sparite! :patkill: . I due punti in quella situazione non c'entrano proprio. E nell'altra frase in grassetto forse volevi dire che " che per il mio carattere risultavo indifferente, ma non così pazzo da voler diventare ninja affrontando una missione...".

La cosa più importante che voglio farti notare è questo punto:

CITAZIONE

Il maestro applaudiva. Non capii se però applaudiva ridendo perchè ero arrivato in cima o perchè saltando sottosopra ero caduto da 20 metri di altezza sul suo amico gigante.


Tu non puoi assolutamente muovere il mio Personaggio senza il mio permesso. Questo tipo di azioni, nel Gdr, sono etichettate sotto il nome di "Autoconclusive". Ti spiego cosa è l'autoconclusività.
L'azione autoconclusiva è una azione che si conclude senza la possibilità di terzi di intervenire o dell'altro player di intervenire, quindi l’azione descritta avviene. Questo tipo di metodo è concesso esclusivamente per la difesa, infatti è il player a decidere, in modo autoconclusivo, se l’azione avversaria avvenga oppure no.
Se utilizzata in fase offensiva è da considerarsi grave errore, infatti gli attacchi devono essere ipotetici, cioè occorre lasciare la possibilità all’avversario nel decretare il loro esito.
Si tenta sempre di portare a segno il colpo non lo si da mai. Sarà l’avversario a schivarlo oppure a subirlo, rimanendo attinente al realismo della situazione.
Per il resto l'allenamento non presenta grandi errori, esclusa la punteggiatura. Mi raccomando di rivedere quest'ultimo aspetto, perché è la punteggiatura a determinare il modo in cui il tuo post viene letto, e dunque interpretato. Non sai quante volte mi sono dovuto sorbire le lamentele del boss sul mio uso della punteggiatura, finché non ho imparato ad usarla correttamente xD
Beh il voto lo avrai alla fine del mio post tra stasera e domani. Leggiti bene le correzioni più di due volte e soprattutto prima di postare un qualche cosa, rileggilo più volte per vedere se ci sono errori e se la lettura è scorrevole. Usa il microsoft word( o un altro creatore di testo) per correggere gli errori di distrazione. E poi scrivi sempre con la fantasia che ti anima!



Edited by .:Namikaze Minato:. - 15/11/2008, 17:38
 
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.:Namikaze Minato:.
view post Posted on 16/11/2008, 23:44




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» Miglioramenti.
» Giorno II.



Il mio petto si abbassava e si alzava ritmicamente. Gli occhi erano immobili, dietro le palpebre; i capelli erano leggermente mossi dalla brezza di terra che spirava, sinuosa, tra le foglie degli alberi. Un fresco odore di erba bagnata aleggiava nell’aria e colpiva le mie narici con la stessa intensità di un dolce profumo femminile, non estremamente forte ma abbastanza frizzante.
Il capo era poggiato al tronco della grossa quercia: mi ero sistemato in una rientranza del tronco alla base, particolarmente adatta – mia fortuna – ad ospitare ninja dormiglioni.
Le mie labbra si incresparono di una nota negativa, nonostante stessi dormendo. La spalla destra si spostò di due centimetri in alto, l’osso trapezoidale schioccò sonoramente. Un mugolio soddisfatto e un leggero sorriso evidenziarono il mio senso di benessere.
La natura cantava una melodia rilassante e rigenerante, con note basse e dolci dall’effettivo potere medico. Era la melodia del mondo: le foglie al vento, il canto degli uccelli ed il ritmare degli altri animali. Le mie orecchie sarebbero rimaste estasiate dalla congiunzione con le soavi note di madre natura, ma un assolo stonava nel ritmo crescente degli alberi al vento: il rumore dei passi rapidi di qualcuno che cercava di correre.
La palpebra destra si sollevò un po’ e l’iride azzurrina fu invasa dalla luce del giorno. La pupilla si restrinse per regolare il flusso della luce all’interno dell’occhio e l’immagine, perfettamente a fuoco, del ragazzino, cui facevo da maestro, si materializzò nella mia mente.
Erano passate più di tre ore da quando, dopo aver affidato la guardia al mio aiuto Bosu, mi ero appisolato, mentre il giovanotto al mio seguito si istruiva sull’uso del chakra adesivo.
Lo vedevo correre verso il tronco, saltare e poi scivolare di nuovo a terra. Probabilmente si era fatto male, mi dissi. Avrei dovuto intervenire forse? Per niente. Doveva riuscirci da solo, così come v’ero riuscito prima di lui. Furono proprio quell’immagine del ragazzino e questi pensieri decisi a far affiorare alla mia memoria i ricordi dell’Accademia.
Giovane di talento, membro di un famigerato Clan, mi ero iscritto sperando di poter migliorare me stesso oltre i limiti impostimi dal mio tutore, Shiltar. Fu proprio in Accademia che conobbi il maestro Itachi, figura che reputo necessaria alla mia formazione professionale. Fu lui a farmi compiere lo stesso esercizio che ora stava svolgendo Sephirot. E fu sempre lui ad addestrarmi nell’arte del Clan, di cui entrambi eravamo membri.
Ma al Corso non avevo avuto un buon rapporto solo con il maestro, ma anche con il mio unico compagno di corso: Choji Kaguya, che purtroppo aveva esalato l’ultimo respiro tempo prima.
Il giovane studente sembrava essersi fermato a riflettere e la cosa mi fece piacere: forse avrebbe iniziato ad usare la testa, prima di usare i piedi. Pigramente, richiusi la palpebra e tornai a dormire, lasciando che i sensi non si assopissero del tutto, ma che fossero sempre vigili come quelli di un felino.

[...]

Conoscete la sensazione che si prova quando, una volta sorto il sole da parecchio tempo, ci si sveglia nel tepore e nell’incoscienza con la mente totalmente schioccata da ciò che i sogni gli avevano mostrato? Ebbene così mi presentai quando sentii un tonfo durante la sera. La sfera infuocata, che brucia ogni giorno l’aria senza vento, aveva terminato il suo lungo ciclo oltre l’orizzonte, andando ad illuminare con i suoi tiepidi raggi l’altro lato del pianeta. Non si vedeva molto, ma riuscivo benissimo a sentire. Ero infastidito, dovevo ammetterlo: mi avevano interrotto nel mezzo di un bellissimo sogno, che per ragioni di privacy non voglio raccontare. Con la faccia ancora contrita per la frustrazione di essere stato svegliato, dissi al Bosu:

« Dagli da mangiare, vecchio mio, poi fallo riposare. È stata una giornata faticosa per lui. »

Sorrisi al giovane, prima di arrampicarmi sull’albero sotto cui qualche secondo prima stavo dormendo. Come una pantera o un giovane ghepardo su un albero della savana, così mi appisolai su ramo più alto e più grande che la quercia aveva. Che fossi diventato un maniaco dell’altezza? La verità era che dall’alto potevo facilmente osservare qualche improvviso arrivo nella radura, senza il previo invito. Il mio turno di guardia era dunque iniziato.

» Verso Tanzou.
» Giorno III, ore sette.




Quando il Sole riprese il suo ciclo nel nostro emisfero, mi alzai sgranchendo le gambe ed atterrando al suolo con un balzo. Portai la mano alla bocca, mentre quest’ultima si apriva inspirando aria fresca. Uno sbadiglio mi colse in fragrante, mentre cercavo di purificare i miei polmoni dal fumo di quelle odiose sigarette di Shiltar, che sottraevano ad ogni tiro sette preziosissimi minuti della propria vita, che potevano essere spesi in attività più piacevoli.
Svegliai gli altri due e iniziai a prendere dagli zaini e dalle bisacce tutto ciò che poteva servire per una colazione veloce, ma nutriente: quel giorno sarebbero servite moltissime calorie per sostenere lo sforzo energetico necessario a guadare il grande torrente che scorreva quattro chilometri a destra della nostra attuale posizione.
Mi voltai verso Sephirot, lanciandogli un sacchetto contenente alcune gallette di pastafrolla e cioccolato. Biscotti dal sapore gustoso, ma dal grande contenuto di grassi vegetali, necessari per ripristinare le energie perdute il giorno precedente e per sostenere quelle odierne.

« Mangia. Avrai bisogno del massimo delle tue forze. »

Mentre Bosu si rifocillava, iniziai a preparare il necessario per il viaggio, dando nuovamente uno sguardo al percorso che avevo programmato all’inizio dell’avventura. Ormai le situazioni erano mutate: avevo bisogno di arrivare il primo possibile sul luogo dell’accaduto per raccogliere informazioni, lavoro – quest’ultimo – particolarmente complesso e lungo.
Attraversare un torrente impetuoso come quello cui ci saremmo accinti, non era certo un’impresa da poco. Contavo inoltre sul giovane Sephirot affinché apprendesse il secondo stadio del controllo del chakra, ovvero il camminare sull’acqua. Sarebbe stata, quest’ultima, un ‘impresa in cui tutto sarebbe dipeso da lui, dalla sua intelligenza e dalla sua resistenza.

« Appena siete pronti, partiamo. »

Lasciai altri dieci minuti per riprendersi dal torpore del sonno ristoratore, poi – preso uno dei tre zaini ed alcune bisacce – mi accinsi a partire. Gli altri mi avrebbero sicuramente seguito, dal momento che guidavo la missione.
Camminando nella foresta, tra quegli alberi secolari, mi sentii un po’ nervoso, come se la vitalità ed il pensiero arcani di quegli essere legnosi mi avvolgesse e mi sussurrasse parole dal significato oscuro e preventivo, quasi mi stessero suggerendo sul mio futuro.
Non potendo interpretarli, mi lasciavo condizionare passivamente da loro, eppure la mia fredda razionalità restava in azione, ragionando come se nulla fosse accaduto.
Marciammo per due chilometri nella foresta; ormai mancava poco al torrente, ma prima di arrivarci bisognava raccogliere della legna da portare con noi. Ci sarebbe servita una volta accampati dopo il corso d’acqua per cucinare. Non potevamo certo marciare per tutto il giorno con la colazione che avevamo fatto?
Quindi diedi disposizioni. Bosu sarebbe andato in avanscoperta verso il fiume. Sephirot avrebbe raccolto la legna secca intorno al luogo in cui ci eravamo fermati. Il sottoscritto si sarebbe invece allontanato per verificare che nessuno ci stesse seguendo. La prudenza non era mai troppa.

[…]

Il giovane kiriano stava raccogliendo la legna. Era chino su un ramoscello nascosto sotto alcune foglie quando un sinistro [ crack! ] lo fece voltare di scatto. Si udì un respiro potente ed uno zoccolo che sbatteva a terra. Sephirot si sarebbe trovato davanti un grosso cinghiale infuriato per la violazione del suo territorio. L’animale avrebbe caricato, lanciandosi con tutta la velocità che era capace di raggiungere, abbassando la testa vicino al ragazzo per far impattare le sue potenti corna contro il corpo del ragazzo per cacciarlo via o forse per fargli pagare quell'affronto, quella impudente violazione di proprietà. Si sa: gli animali ci tengono alla casa. Chissà come si sarebbe comportato il giovane studente… . [ Cinghiale » Velocità pari ad Energia Bianca; Forza e Resistenza pari ad Energia Verde. ]

____________________

Legenda:

Narrato
« Parlato »
Il Pensato è accorpato al testo.

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Off Game.


Le correzioni al tuo precedente post, mio caVo, le troverai a fine dello stesso. Come già detto lì, il post è al di sopra della sufficienza, quindi spero che indovinerai il voto. Te lo metto, comunque, tanto per non illuderti :guru: . Voto: 6 ½
Se vuoi andare oltre, sai come fare. Intanto ti concedo l'Energia Gialla.
Bene, ora due delucidazioni sul prossimo post. Come hai potuto leggere, ci siamo fermati per controlli di routine e tu devi raccogliere la legna secca. Tuttavia violi il territorio di un cinghiale che comincia ad attaccarti. Le statistiche dell'animale sono a fine post, come hai visto. In velocità è inferiore a te, ma in forza e resistenza è superiore, quindi se ti becca ti ammazza e se tu lo becchi non gli fai quasi niente, quindi devi trovare un'ottima strategia per metterlo al tappeto. Mi raccomando, inventiva e rispetto della realtà! Ah, dimenticavo...l'energia gialla la puoi aggiungere in scheda :addict:

Buon Lavoro :riot:
Il tempo a tua disposizione è sempre lo stesso, una settimana cioè. Nel caso te ne servisse di più, basta un Mp per la richiesta di una proroga. Ed ora scrivi! :qwda1in.gif:

 
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Sephiroth
view post Posted on 24/11/2008, 22:55





SPOILER (click to view)
Narrato
-Parlato-
-URLATO-
Pensato incluso nel testo
Tecniche
-Parlato altrui-


Il primo combattimento, se così si può chiamare...

Finalmente era mattina. Dopo un lungo riposo dall'estenuante allenamento del giorno prima riuscii ad alzarmi quasi nel pieno delle mie forze. Sentivo che qualcosa non andava. Avevo uno strano dolore all'osso sacro. Inizialmente pensai fosse stata la caduta o il modo oltremodo scomodo che avevo usato per dormire, ossia appoggiato alla corteccia di un albero che non si può dire propriamente morbida come un letto. Il maestro già da una decina di minuti stava controllando una specie di mappa. Immaginavo stesse studiando una strada sicura, o una strategia di attacco. Non sapevo a cosa stesse pensando anche perchè non mi aveva ancora spiegato veramente in cosa consisteva la missione. Tutto ciò che mi era dato sapere era che i nemici erano molto forti, ma questo l'avevo sperimentato sulla mia pelle non troppo tempo prima. Nella mattinata ero riuscito anche a conoscere il nome del nostro accompagnatore che fino a quel momento identificavo come "il grande uomo" o "il gigante" nella mia mente. Si chiamava Bosu e sembrava che il sensei si fidasse tantissimo di lui.
Mentre io e Bosu stavamo finendo di mangiare il maestro parlò.

-Appena siete pronti, partiamo.-

Dopo quasi dieci minuti senza proferire parola il maestro senza degnarci di uno sguardo si alzò, prese una delle bisacce e si accinse a partire. Bosu fece lo stesso ed io non potei fare altro che seguirli prendendo l'ultima bisaccia. Marciavamo a passo sostenuto nella foresta. Camminammo per 2 km. Arrivammo a un ruscello. Il maestro disse che ci sarebbe servita acqua per cucinare una volta accampati e legna per accendere un fuoco. Mandò quindi Bosu in avanscoperta verso il fiume e ordinò a me di prendere della legna secca lì nei dintorni. Lui invece si allontanò verso il punto da dove eravamo partiti. Probabilmente voleva controllare qualcosa, se qualcuno ci seguiva o voleva montare delle trappole per gli eventuali inseguitori. Pensai comunque che fosse improbabile che ci seguisse qualcuno, altrimenti ci avrebbe sicuramente raggiunto durante la giornata di risposo che ci eravamo presi. Posai la bisaccia per terra e come da ordini iniziai a raccogliere la legna secca che trovavo per terra.
Mentre stavo per prendere l'ennesimo di quei legnetti sentii un <crack> dietro di me che mi fece allarmare. Mi girai di scatto e vidi un cinghiale. Sembrava infuriato, ma lì per lì non ne capii il motivo e sinceramente non era il primo dei miei problemi a quel punto. Non mi sfiorò nemmeno l'idea di provare a ragionarci con un bestione simile.

-Ma possibile che ci si mettano anche dei maiali troppo cresciuti?!-

Il cinghiale non si fece attendere. Tra me e lui c'erano una ventina di metri, e con una simile rincorsa l'impatto del mio femore con la sua testa non sarebbe stato dei più piacevoli. L'animale iniziò a correre. Raggiunse una buona velocità. Avevo una sola possibilità, sfruttare la mia agilità rispetto alla sua mole. Ormai era a pochi passi da me. Mettendo in pratica gli insegnamenti da poco impartitimi concentrai il chakra sui piedi e sulla mano destra. Quando fu a una distanza abbastanza piccola da permettermi di appoggiare la mia mano sulla sua testa agii. Misi appunto la mano sulla sua testa e spiccai un salto allargando le gambe e dandomi slancio dalla parte opposta della carica dell'animale. Ero esattamente sopra di lui. Il salto era stato potenziato dal chakra concentrato nei piedi e la mia mano aveva aderito alla parte superiore della testa del cinghiale perfettamente per lo stesso motivo. Mancava solo il colpo di grazia. il chakra nella mano mi permise di spiccare un salto con la sola forza di questa anche se non troppo alto. Il cinghiale era sotto di me. Dovevo infliggergli un colpo veloce e che la facesse finita in fretta. Non mi venne in mente nient'altro che congelarlo. Almeno l'avremmo potuto usare anche come cena dato le magre scorte che ci portavamo dietro. In aria formai i 5 sigilli con le mani il + velocemente possibile. In quel lasso di tempo il cinghiale era passato sotto di me ed io stavo per toccare il suolo con i piedi. La parabola era perfetta. Il chakra era impastato nella bocca. Ero dietro di lui e mi bastò soffiare sperando di procurargli ustioni da freddo e a ucciderlo ma allo stesso tempo conservarlo per bene.

CITAZIONE
Soffio Artico
Posizioni Magiche: 5 ( medio )
Villaggio: Kiri
Descrizione: Impastando una discreta quantità di chakra nella bocca, è possibile emettere un getto di vento ghiacciato che arriva anche a sei metri dall'utilizzatore, e raggiunge una larghezza all'estremità pari a tre metri. Chi viene colpito da questo jutsu riporta ustioni da congelamento leggere su tutte le parti colpite; inoltre se il ninja venisse anche solo in parte investito da tale jutsu sugli arti, risentirà di un peggioramento della velocità del 15 % per 2 turni. A causa del leggero congelamento dei muscoli. All'inizio il difetto di questa tecnica è che ci vuole molto tempo per impastare il chakra da utilizzare e che il ninja deve rimanere fermo mentre la esegue, ma dal grado di chunin in poi questa carenza viene a cadere, compensata dall'esperienza dello shinobi.
Tipo: Ninjutsu
(Livello: 4 / Consumo: Medio)

Il soffio era preciso, il colpo indirizzato, i piedi avevano raggiunto terra, il dolore di schiena della mattina si era fatto risentire durante l'arrivo a terra e vedevo già il cinghiale sulla brace mentre il soffio artico stava per raggiungerlo.

 
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Sephiroth
view post Posted on 6/12/2008, 17:44




SPOILER (click to view)
C'è nessuno?


Edited by Sephiroth - 6/12/2008, 23:07
 
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» • G i a c o ~
view post Posted on 6/12/2008, 17:49




Al di là che la domanda diretta in inglese si formula in modo diverso xD

Ti rimando a QUESTA discussione,c'è Nami che ha lasciato un messaggio per te.
 
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Sephiroth
view post Posted on 6/12/2008, 23:06




grazie, non avevo proprio visto, ho corretto anche l'inglese XD
 
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12 replies since 27/9/2008, 16:37   620 views
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