| ~ Naruto ~ |
| | CITAZIONE ~Narrato ~Parlato ~Pensato
~La prima prova: “La Piscina”. Basterà la forza di volontà ?
~Il colpo era ormai scattato, non ci si poteva più fermare. Come un lampo, l’Onda tagliente, caricandosi nelle braccia di Monkey D. Rufy, venne spazzata via con grandissima forza, al solo scopo di centrare il bersaglio, un Kinchou: questo sarebbe stato infatti il nuovo sensei del genin, poiché questo aveva bisogno di qualcuno che gli insegnasse a controllare le sue abilità, il suo chakra, e tutto ciò che era contenuto nei suoi geni. Oramai, ottenere il controllo delle fibre nere era diventata la priorità assoluta, qualcosa che non poteva essere messa da parte. Ma il ragazzo dal cappello di paglia aveva perso di poco il controllo, scatenando tutta la sua rabbia contro un estraneo, di cui non conosceva praticamente nulla, se non il suo clan. Caratterizzato da un carattere molto allegro e socievole, il giovane shinobi del villaggio del Suono è sempre stato circondato da buoni amici: lui non tradiva mai il rapporto che c’era fra lui e un’altra persona. Anche se bisogna ammettere che non è un tipo molto saggio, che sa aiutare; eppure ascolta e tutti coloro che ne hanno bisogno, possono fare affidamento su di lui e sulla sua compagnia e affettuosità. Ma tutti all’interno delle sue relazioni, prima o poi, venivano a conoscenza della sua particolare e pericolosissima doppia personalità: non appena venivano menzionati il suo cappello, la sua famiglia o i suoi più cari amici, ai quali sono legati profondi e importanti ricordi, lui diventa letteralmente una bestia, non capendo più nulla e pensando solamente il modo più rapido e potente per distruggere la sua povera vittima. Ma adesso ha fatto veramente un record personale: essere così sfrontati, da affrontare in aperto pubblico ad un ninja di Oto, almeno chuunin, non è una cosa di cui possono “vantarsi” in molti. L’aria, nel momento della decisione ferma del testardo allievo di accettare la sfida proposta spudoratamente dal sensei, come se quest’ultimo fosse un suo parigrado, si era fatta veramente parecchio pesante, e i secondi trascorrevano lenti. Ma non appena l’attacco venne scagliato, un’incredibile onda d’urto andò a colpire tutto ciò che stava sul suo percorso: finestre, corridoi, quadri, e mobili. Fortunamente per loro, gli altri sensei e shinobi che si occupavano dell’accademia ed erano capitati nel posto sbagliato al momento sbagliato, erano riusciti a trarsi in salvo, lasciando libera la sala durante i brevi secondi del semplice senjutsu di Rufy. Ma non appena il getto d’aria, visibile solamente ai ninja che sapeva utilizzare o avevano già visto quella tecnica, terminò, Cappello Di Paglia rivedette il suo sensei. Non si era fatto praticamente nulla, come se si fosse integrato con il getto d’aria e fosse magicamente sparito nel nulla, per poi riapparire magicamente di fronte ai suoi occhi. Le pupille cominciarono ad allargarsi, e un brivido lo afferrò. Cosa avrebbe potuto fare adesso, ora che non aveva più né il vantaggio della prima mossa né sapeva con certezza le abilità del suo avversario. Ma in un secondo, senza neanche accorgersene, quest’ultimo cominciò a parlare, dicendo cose veramente irritanti.
CITAZIONE « Tsk,povero illuso,cosa speri di fare così?Mi hai forse preso per un marmocchio della tua portata?Se vuoi colpirmi servono maggiore strategia,carattere e,soprattutto,voglia di uccidere! » ~Cazzo, è veramente veloce. Devo cercare di difendermi in tutti modi, altrimenti in un colpo ben assestato, sono già morto e sepolto. La deve pagare, non posso rimangiarmi la parola data.
~Una risata abbastanza lunga seguì l’affermazione scontrosa del sensei, che cercando di dimostrare la sua superiorità rispetto all’allievo, espresse tutta la sua spavalderia attraverso quel gesto, così stomachevole per chi potesse sentirlo. Dopo pochi secondi sparì letteralmente dalla visuale del genin, per poi riapparire alle sue spalle; infatti alla velocità del suono, se non maggiore, il Kinchou si mosse, quasi teletrasportandosi, provocando così terrore nell’animo dell’allievo. Quella era la prima volta che sentiva un’emozione così forte e negativa. Era sempre sicuro di sé; eppure in quel momento si sentiva come braccato, come se qualcuno lo avesse sottomesso di lì a poco. Ma per sua grande fortuna, il destino non gli aveva riservato un brutto finale, almeno per ora: infatti il maestro, che in quel momento aveva il completo controllo mentale su Rufy, non aveva intenzione di ucciderlo, anche se era questo ciò che voleva fargli capire, evidentemente. Delle goccie di sudore cominciavano a scendere dal viso del giovane shinobi di Oto, che si era come paralizzato.
~Bastardo, la pagherai prima di quanto tu possa pensare. Aspetta solo l’occasione giusta, e riceverai un pugno nelle palle così forte da non poterti muovere per mezz’ora. Non oso pensare a cosa voglia farmi questo qua! Però dovrò essere pronto a tutto.
~U Nel frattempo la paura iniziale di Monkey D. Rufy stava trasformandosi in rabbia pura; non avrebbe voluto fare altro che saltare indietro e cercare di colpirlo con la testa, ma avrebbe potuto rovinare il cappello inutilmente; quindi decise di stare fermo e trattenere l’immensa quantità di energia che continuava inesorabilmente a salire, facendogli così tremare i pugni, che erano ben stretti. Ma tutta la tensione accumulata, sparì in un breve attimo, quando sentì questa frase:
CITAZIONE « Mi dispiace,ma come vedi hai miseramente fallito.Non tentare un’altra offensiva,o ti faccio fuori all’istante.Piuttosto,sii svelto a seguirmi,non ho tempo da perdere con i buoni a nulla. » ~E immediatamente iniziò ad avanzare verso una meta sconosciuta, producendo dei rumore di passi veloce e continuo. Senza persarci due volte, Monkey D. Rufy prese a seguirlo, ingoiando saliva e respirando lentamente, pronto ad ogni possibile imboscata. Ma, con sua grande sorpresa, sembrò proprio che questo non lo stesse portando ad una trappola, ma ad una stanza ben precisa dell’accademia, forse per iniziare finalmente quell’allenamento che l’avrebbe fatto diventare più forte. Ma la prudenza non era mai troppa, quindi il giovane, dopo aver raggiunto il suo sensei,correndo un pochettino, continuò a tenersi distante di qualche metro, giusto per dare tempo ai riflessi di schivare qualche suo eventuale attacco a sorpresa.
~Se è vero che non ha intenzione di uccidermi, come diavolo fa a sapere che voglio sviluppare le abilità mediche e quella del controllo delle fibre nere ? Nessuno ne è a conoscenza, tranne mio padre e mia madre. Che questo ninja di Oto sia amico o conoscente di mio padre? Non mi pare il caso di chiederglielo ora; ma magari, ad allenamento concluso, potrei benissimo chiedergli qualcosa su di sé. Mi sembra un tipo in gamba, anche se leggermente voglioso di morte altrui…
~Continuando a camminare, passando da corridoio a corridoio, alla fine i due shinobi, maestro e allievo, prendono una porta, entrando così nell’infermeria dell’accademia. Monkey D. Rufy potè osservare per la prima volta quella stanza dove venivano ricoverati tutti gli allievi che si ferivano o si sentivano male durante le lezioni: a lui non era mai capitata l’occasione di visitarla, dato che non si era fatto molto male durante il periodo trascorso all’accademia sotto l’insegnamento del jonin Akira Takiremo. Era una stanza parecchio paurosa: già si immaginava la noia che potevano passare i poveri infortunati che venivano ricoverati lì, mentre aspettavano qualcuno che li andasse a prendere per portarli a casa. Era piena di armadietti con medicinali, e un sacco di lettini, come se si aspettasse da un momento all’altro un intero gruppo di allievi infortunati. Se questa era previdenza oppure pessimismo a lui non importava, dal momento che l’obiettivo dei due shinobi non era quello. Durante la loro camminata verso il punto x, Rufy potè osservare ai lati del muro delle infermiere, che silenziose osservavano il Kinchou mentre procedeva spedito, senza voltarsi per controllare se il suo allievo gli fosse dietro.
~Può essere mai così terrificante ? Dopotutto è sempre un ninja di Oto, pronto a dare la vita per il suo paese … almeno spero sia così. Non vorrei che le persone iniziassero a mettermi in disparte solamente perché ho un sensei come lui, non lo gradirei affatto.
~Se il sensei si fosse voltato, avrebbe visto la faccia del suo allievo evidentemente turbata e pensierosa, con lo sguardo dritto verso il pavimento, che seguiva il movimento degli arti inferiori. Dopo un po’ , uscirono dalla stanza per entrare in una porticella secondaria, entrando così in una stanza senza uscite. Erano finalmente giunti a destinazione; così lui potè osservare dove avrebbe combattuto e avrebbe sostenuto l’allenamento con il sensei: la cosa che lo stupì di più, oltre alla presenza di tavoli e armardietti con rotoli, contenenti chissà quali segreti, un’enorme piscina.
~Ma guarda te! A saperlo sarei venuto più spesso qui, a farmi un bel bagno come si deve, altro che a casa. Qui posso venire con trenta persone e ancora ce ne sta di spazio! Grazie per avermi mostrato questo posto, lo utilizzerò io come si deve, ahah!
~Involontariamente, un piccolo sorriso fuoriuscì dalle labbra del giovane genin, che però, non volendo farlo notare al Kinchou, ritirò immediatamente. Così, ritornando alla solita aria seriosa che aveva assunto durante l’incontro con il ninja, rimase in attesa di un qualsiasi ordine. Questo non tardò ad arrivare: infatti, dopo che il maestro chiuse la porta con decisione, utilizzando uno dei suoi sei bracci, andò al tavolinetto situato di fronte alla piscina, e dunque cominciò a spiegare che cosa avrebbe dovuto fare Cappello di paglia durante la prima prova.
CITAZIONE « Ciò che hai visto prima è l’infermeria;ciò che vedi ora è la sala di apprendimento di una particolare abilità,per ragazzi che,sin da Studenti,si dimostrano talentuosi.Non dire una parola,limitati ad eseguire:utilizzando il controllo del Chakra,percorri per quindici metri la piscina che hai di fronte,all’andata reggendoti sui piedi,al ritorno sulle mani.Non ripeterò ulteriormente,né ti darò spiegazioni o aiuti di alcun tipo.Un singolo errore ti costerà molto caro.Ora,vai! » ~Un semplice cenno con la testa, e un sorriso ben visibile; questa volta non era proprio riuscito a trattenerlo, ma non gli importava. Dopotutto gli era stato ordinato di non parlare, ma per il resto non c’erano regole. Così, si avvicinò al bordo della piscina, togliendosi i sandali e posando il cappello di paglia per terra, dopodiché si mise al bordo, pronto per iniziare la sua prima prova.
~Bene, ci siamo. Adesso dovrò dare il meglio di me. Si inizia!!!
~La prima parte della prova sarebbe stata quella di concentrare il chakra nei piedi. Niente di più facile; lui era ormai abituato a stabilizzare il chakra negli arti inferiori, quindi potè procedure con molta facilità. Una volta concentrato il chakra nel posto desiderato, mise con molta calma e concentrazione i piedi nell’acqua, cominciando a correre sull’acqua lungo il percorso prefissato. La piscina non era divisa in corsie, ma immaginandola divisa in tale maniera, Rufy correva proprio lungo la corsia centrale, con un movimento scattante e pronto. Mentre svolgeva il suo compito, il genin non pensava a nient’altro se non concentrarsi sull’obiettivo. Una volta arrivato a destinazione, quindici metri, dopo una decina di secondi, si voltò, guardando nuovamente il bordo vasca, e il sensei che sembrava osservarlo mentre svolgeva il suo operato.
~Mi devo ricredere, forse. Sembra abbastanza bravo ed esparto, è giunta l’ora di impegnarsi ancora di più e dimostrargli quanto valgo. Forza Monkey D. Rufy, facciamogliela vedere noi !!!
~Quella semplice scena, di un sensei che osservava con aria molto attenta il suo allievo, gli aveva fatto rammentare i ricordi del passato; quando si allenava con il vecchio sensei, mentre lanciava kunai e shuriken, e combatteva contro altri allievi. Ma prima o poi avrebbe dovuto smettere di pensare sempre e solo ad Akira. C’erano altre persone oltre a lui, che si aspettavano qualcosa di grande. Valeva la pena lottare per questo: così, il ragazzo si diede una spinta con i piedi, concentrando il chakra sulle mani, ritrovandosi a testa in giù, con il solo sostegno delle mani. Adesso iniziava la parte più difficile della prova; infatti non era abituato a controllare il chakra nel palmo delle mani, dato che ci si poteva arrampicare o camminare sull'acqua, solamente attraverso l’utilizzo dei piedi. E non bastava solamente il fatto di mantenere stabile la quantità di chakra nei piedi: infatti avrebbe dovuto anche sopportare tutto il suo peso con gli arti superiori, avanzando verso il traguardo. Movimento dopo movimento, Rufy iniziò a procedere lentamente, ma con ritmo costante. Non doveva affrettarsi a compiere la sua missione, o si sarebbe distratto, cascando così in acqua. Grazie al suo corpo leggero e alla sua grande forza non ebbe problemi a controllare la posizione del baricentro, esposto ad equilibrio instabile. Ma tutto procedeva tranquillamente. In questo modo, Rufy, detto il ragazzo dal cappello di paglia, dopo circa trenta secondi, arrivò alla fine dell’arduo percorso, poggiando nuovamente i piedi sulla terraferma. Allora si diede una spinta con le mani in avanti, compiendo così un giro di 180°, che lo riportò in posizione eretta. Senza dire una parola guardò Kinchou, aspettando il suo responso.
CITAZIONE ~Chakra: ~180/200 ~Fisico: ~Illeso ~Mente: ~Concentrato e deciso ~Armi: ~Shuriken x5 ~Kunai x2
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