Kekkai Genkai: Controllo Delle Fibre Nere, Sensei: Kinamo Kinchou; Allievo: Monkey D. Rufy

« Older   Newer »
  Share  
~ Naruto ~
view post Posted on 23/8/2008, 14:52






Allenamento: Abilità Mediche e Controllo Delle Fibre Nere



CITAZIONE
~Narrato
~Parlato
~Pensato

~Un nuovo sensei e un testardo giovane !



~Le arti marziali. Ne esistono diversi tipi, eppure hanno gli stessi scopi. Rendere l’individuo che è in grado di usarle incredibilmente potente. Che questo possa essere di indole buona o malvagia, è del tutto irrilevante. Un incredibile divario esiste tra uno sp. Jonin e un genin. Non si tratta solamente di tecniche, ma anche di esperienza e abilità personali. Difatti ogni ninja che si rispetti deve avere la sua propria abilità che lo distingua dal resto della marmassa. Al momento Monkey D. Rufy, aveva passato il tempo ad allenarsi, sviluppando le sue abilità nell’utilizzo del Taijutsu, per il combattimento base, e del Ninjutsu, con tecniche potentissime, grazie all’utilizzo del vento. Grazie al continuo allenamento, e credendo sempre nelle sue capacità, è riuscito a sviluppare notevolmente le sue capacità. Ma non bastava, non si sentiva ancora abbastanza forte. Aveva bisogno di qualcosa che solo lui sarebbe stato in grado di dominare, e che nessun’altro shinobi delle terre ninja avrebbe potuto copiare. Quello di cui avrebbe bisogno era un Kekkai Genkai: un’ “Abilità Innata”, che sarebbe stata utilizzabile tramite il DNA del giovane. Ma un’idea del genere non sarebbe mai venuta direttamente a lui. Come poteva mai pensare che dentro di se ci fosse una così grande forza nascosta. Fu Washi a parlargliene, durante la cena. Gli rivelò che nell’albero genealogico della famiglia di Rufy c’era un’uomo che era capace di controllare delle fibre nere, per curare le ferite, o persino allungare il braccio oltre la sua massima distensione. Inoltre questa Kekkai Genkai permetteva al possessore di aggiungere al proprio corpo principale degli arti, superiori e inferiori, o persino utilizzare fino a cinque cuori. Una tecnica tanto macabra e potente poteva essere utilizzata solamente da individui dotati di un grande talento. Purtroppo il padre di Monkey D. Rufy non seppe dirgli il nome di quello shinobi così forte da possedere una tecnica tanto macabra, ma quello che voleva far capire al figlio era che anche lui doveva cercare di sviluppare quell’abilità. Così la mattina seguente, dopo aver dormito serenamente per tutta la notte, il giovane fece un’abbondante colazione, per andare alla ricerca di un sensei disposto ad allenarlo. Sperava di incontrare un sensei esperto almeno quanto il suo, anche se quasi sicuramente non sarebbe riuscito a trovare un maestro giovane ed esperto quanto Akira Takiremo. Mentre prendeva tutto quello che gli serviva per l’allenamento, compreso il suo amato cappello di paglia, al quale aveva deciso di legare una corda in modo da non perderlo facilmente per il vento, iniziava a divagare su come potesse essere l’aspetto del suo nuovo sensei. Giovane oppure vecchio, alle prime armi oppure esperto ? Non conosceva i maestri di Oto, a parte Akira, e questo lo rendeva molto eccitato, dato che avrebbe conosciuto i ninja più saggi del Paese del Suono. Così, mettendosi i sandali, uscì da casa, per dirigersi subito verso l’accademia. Procedette verso l’edificio, nel quale si coltivavano i giovani talenti del villaggio, con un passo lento e calmo, dato che non c’era fretta. Difatti era ancora presto e quindi era probabile che non avrebbe trovato nessun sensei disposto ad allenarlo. Le lezioni cominciavano alle dieci di mattina; lui sarebbe dovuto essere lì almeno mezz’ora prima, in modo tale da trovarsi un sensei che non fosse già occupato nelle lezioni.

~Chissà se questa Kekkai Genkai è tanto forte quanto dice papa. Se è come l’ha descritta, è proprio micidiale. Grazie al veleno, del quale sono entrato in possesso, sono già molto forte. Ma se aggiungo alle mie conoscenze anche l’utilizzo delle mie abilità, diventerei invincibile !!! Certo, dovrò evitare di far sapere a tutti quello che sarò capace di fare, altrimenti potrei spaventare tutti gli abitanti del villaggio, già. Non vorrei che la gente iniziasse a respingermi e rifiutarmi come essere umano, la cosa mi infastidirebbe molto. Ma adesso è inutile pensarci, procediamo dritti, senza mai fermarsi ! Arrivo, sensei!

~L’allegria lo avrebbe accompagnato sempre e comunque, anche nei casi più difficili. Sapeva che si sarebbe dovuto allenare molto duramente, e non sarebbe stata cosa facile. Non osò nemmeno immaginare cosa gli avrebbe fatto fare il suo maestro, pur di far fuoriscire le sue capacità dormienti. Anche se non poteva fare a meno di pensare a come fosse possibile avere un simile discendente, dato che né il padre né la madre avevano particolari abilità. Però la cosa lo rendeva inquieto, ma era un inquietudine positiva, che lo faceva stare bene. La possibilità che dentro di se si potesse nascondere un’arma così micidiale. Mentre continuava a raggiungere il suo obiettivo, poteva osservare le giovani vite del villaggio, mentre si divertivano giocando a palla, o mentre seguivano i genitori, per le faccende di famiglia. Quelle innocenti persone, che di certo non potevano capirne di violenza o guerra. Toccava a lui e agli altri shinobi di Oto difenderli, anche a costo della vita. Anche se comunque, per Rufy, la vita era la cosa più importante, proprio come gli amici. È inutile per lui, morire per salvare qualcuno, se poi non riesci nell’impresa. Bisogna cercare di sopravvivere salvando le persone care, non c’è altra soluzione. O salvi tutti o nessuno. La cosa era parecchio drastica, eppure erano questi gli ideali di Monkey D.Rufy, ragazzo che non si arrendeva mai e dava tutto per scontato. Si credeva imbattibile e forse questo gli sarebbe costato la vita, un giorno, ma non oggi. Passando per case e negozi, camminando, giunse fino al palazzo del Kokage, dove aveva recentemente incontrato l’autorità più forte del villaggio con il padre, alla fine della missione chiamata “Il Frutto Miracoloso”, dove aveva dovuto recuperare su un’isola non molto lontana un particolare frutto, che sarebbe servito per curare un’epidemia nel paese di Ame, conosciuto anche come il Villaggio della Pioggia. In questo modo i due paesi riuscirono anche i migliorare i loro rapporti diplomatici. Quella missione era riuscita perfettamente, anche se il rapimento della madre era stato un imprevisto poco gradito. Ma fortunatamente tutto è finito al meglio, e la ricompensa che ricevette il padre per quella missione fu parecchio sostanziosa. Il ragazzo così venne spronato maggiormente a migliorare, per non aver bisogno degli altri. Voleva essere lui a proteggere gli altri, e non viceversa. Non amava essere un peso, avrebbe preferito stare solo, piuttosto che rallentare e dipendere dagli altri. Mentre pensava al da farsi, continuò a procedere tranquillamente fino alla tanto attesa accademia di Oto. L’edificio era maestoso, anche se non era tanto grande quanto il palazzo del Kokage, eppure comprendeva un’enorme area per gli allenamenti nel lancio dei kunai e shuriken, e una palestra dove allenarsi corpo a corpo. Entrato nel grande portone principale, si ritrovò alla sala principale dell’accademia, dove si trovavano due shinobi di guardia e uno, con in mano dei fogli in mano. Così Rufy si avvicinò a lui e gli disse con voce molto energica e impaziente.

~Ciao !!! Sono venuto nell’accademia per trovare un sensei che mi alleni personalmente per sviluppare la mia abilità. Lei può affidarmi qualcuno ? O me lo devo cercare da solo, non ho nessun problema eh.

~Un solo sguardo fece capire a Rufy che doveva cavarsela da solo. Infatti lo shinobi, che lo guardò con aria stupita, gli fece capire che non era mica il suo servo e che lui stava lì solamente a fare il suo dovere, e cioè controllare il numero di allievi che venivano all’accademia. Che strano mestiere. Rufy fece finta di non averlo incontrato e chinando il cappello lo lasciò andando alla ricerca di qualcuno che fosse disposto ad allenarlo personalmente. Così girovagando , continuò ad andare alla ricerca di un sensei, fino a quando, qualcuno non lo chiamò ...

~Finalmente avrò qualcuno a cui potrò dimostrare tutte le mie abilità !!!



Edited by ~ Naruto ~ - 25/8/2008, 12:45
 
Top
» • G i a c o ~
view post Posted on 25/8/2008, 19:12




CITAZIONE
Narrato
« Parlato »

CITAZIONE
Kinamo si era svegliato,stranamente,ad un’ora decente,giusto perchè era stato di nuovo costretto a recarsi in accademia e svolgere la carica di Sensei alle nuove reclute.Per lui non c’era cosa peggiore da poter assegnare ad un Chunin del suo calibro:tutto ciò che desiderava era combattere fino allo sfinimento,facendo fuori più nemici possibili per concedere al proprio paese l’egemonia sul territorio.Era appena reduce da una missione portata a termine e,preso com’era da essa,avrebbe sperato in un rinnovato incarico come membro di un altro Team,invece aveva ricevuto una brutta sorpresa,essendogli stato riferito che cosa avrebbe dovuto fare quel giorno.Scese svogliatamente dal letto,continuando a sbadigliare senza riuscire a frenarsi:sentiva già una certa noia che lo avvolgeva da capo a piedi e non prometteva nulla di buono.Possibile che di tutti i ninja di rango più elevato,dovessero selezionare proprio lui per quella mattina?Sbuffò,facendo una smorfia di disgusto,quindi,dopo essersi tolto gli indumenti,andò sotto la doccia per darsi una rinfrescata,continuando a borbottare dentro se stesso.Era moltissimo tempo che non affrontava tale esperienza:l’ultima volta aveva avuto solamente un’allieva,dei quattro che avrebbero dovuto presentarsi,Sasame Fuuma,che poi non aveva più rivisto,benché sapesse della sua iscrizione all’Esame di Selezione dei Chunin;se l’era cavata bene,era promettente,per questo si era abbastanza divertito.Stavolta sarebbe stato lo stesso?Sperava di sì,altrimenti avrebbe cominciato a trovare da solo il modo di farlo:minacciare i ragazzi di morte durante un combattimento,per il momento,era l’idea più eccitante che gli era venuta in mente.Una risata maligna si intonò assieme al rumore delle continue gocce che scorrevano sui muscoli del suo corpo e picchiettavano per terra.Non avrebbe,tuttavia,fatto riconoscere subito la propria identità:prima avrebbe fatto il Sensei freddo e distaccato,molto severo ed intransigente;poi,verso la fine,si sarebbe trasformato nel suo essere diabolico;ovviamente non avrebbe fatto fuori nessuno,ma avrebbe trasmesso solo molta paura.

« Dannazione è tardissimo!Maledetti marmocchi,dovevate rompere le palle proprio a me! »


Velocissimamente balzò fuori dal bagno e si recò nella stanza dove dormiva,senza badare alle pozze d’acqua che lasciava per tutto l’appartamento,non essendosi asciugato adeguatamente;inoltre imprecò diverse volte mentre,per tentare di vestirsi in fretta e furia,non riusciva ad infilarsi bene gli indumenti,oppure se li metteva al contrario:tuta standard da Chunin,sandali ninja e coprifronte proprio sulla fronte;si legò la piccola Sacca PortaOggetti ai pantaloni,e per rimediare al problema dei capelli umidi,utilizzò la gelatina,creandosi un’acconciatura un po’ scompigliata ma che,tutto sommato,non gli stava male;infine un paio di occhiali da sole e fu pronto a lasciare la casa per recarsi in accademia.Non appena svoltò l’angolo,notò una grande folla davanti a sé,a causa del mercato mattutino,di conseguenza,se voleva arrivare in tempo,occorreva servirsi di un’altra strada.Sbattè violentemente il pugno al muro accanto a sé,dando vita ad una profonda crepa:stava diventando nervoso,e ciò,più che un male per lui,lo sarebbe stato per i poveri studenti che gli erano stati affidati.Avanzava a passo sempre più svelto,evitando di badare a chi e che cosa ci fosse intorno,anche perchè era impegnato a studiare i dati di coloro,o meglio colui,che avrebbe dovuto addestrare:si chiamava Monkey D.Rufy;che nome del cavolo,non suonava per niente da shinobi,così come il suo aspetto,pareva più un giullare o un comico.Che avessero sbagliato?Impossibile.Allora le apparenze dovevano ingannare veramente tanto se una persona come quella era stata già promossa a Genin.Un pizzico di curiosità lo colse in quel momento:forse ne valeva veramente la pena di svolgere questo incarico,anche perchè ci doveva essere una ragione se,come insegnante,avevano richiesto proprio un tipo amante del sangue e dei combattimenti come lui.Sogghignò:ce ne sarebbero state delle belle,forse.L’edificio si presentò innanzi ai suoi occhi dopo circa cinque minuti:era maestoso come sempre,peccato che fosse piuttosto bassa la quantità di matricole presenti al suo interno,rispetto a quelle degli altri Paesi principali.Entrò nel salone principale senza nemmeno salutare i due colleghi che gli stavano a guardia,anzi li spostò entrambi con le proprie mani,quando tentarono di bloccargli il passaggio per chiedere chi fosse e che cosa dovesse svolgere.Si fermò qualche metro più avanti,proprio al centro della Hall,iniziando a guardarsi intorno,alla ricerca del baldo giovane prescelto.Eccolo là,girato di profilo a far nulla.

« Moro,altino,con la faccia da scemo ed un orrendo cappello di paglia.Tu,Monkey D.Rufy,se vuoi che sia il tuo Sensei devi darmi prova della tua abilità.Attaccami qui davanti a tutti. »


CITAZIONE
Questo post era quasi discreto,però hai fatto degli errori che possibilmente devi evitarli:
- Ripetizioni: cerca di sostituire i soliti sostantivi.
- Accenti: un pò sparsi qua e là ne ho visti mancare,ad esempio nella parola "sè": "se" senza accento è un connettivo che introduce una proposizione ipotetica;siccome te intendevi "se stesso" ->"sè".
- Punteggiatura: qualche uso errato,che ti ho già citato su Msn.
Nel prossimo post attaccami semplicemente,e fallo abbastanza scorrevole e lungo come quello di ora.

 
Top
~ Naruto ~
view post Posted on 27/8/2008, 14:51




CITAZIONE
~Narrato
~Parlato
~Pensato

~Un sensei molto odioso e irritante !

CITAZIONE
« Moro,altino,con la faccia da scemo ed un orrendo cappello di paglia.Tu,Monkey D.Rufy,se vuoi che sia il tuo Sensei devi darmi prova della tua abilità.Attaccami qui davanti a tutti. »

~Evidentemente non c’era bisogno di presentazioni di alcun genere. Finalmente Rufy aveva trovato quello che cercava; eppure questo non aveva proprio il carattere del giovane e allegro Akira Takiremo, esperto jonin del Paese del suono: quest’ultimo infatti era simpatico e severo quando c’e n'era bisogno. Quello “nuovo” invece, sembrava completamente diverso. L’eccezione che conferma la regola; era proprio vero che la maggior parte degli abitanti di Oto sono tutti carenti di allegria e spettava proprio a lui rendere più felice questo posto desolato. Intorno al genin, dopo l'arrivo del nuovo personaggio, un silenzio lo circondava; ci fu una pausa molto snervante, per chiunque si trovasse lì. Ma dentro di sé nel frattempo scalpitava e cominciò ad avvertire qualcosa di molto forte, quasi frenetico; percepiva qualcosa che lo rendeva incredibilmente carico; i pugni infatti cominciavano a stringersi da soli, poichè avevano voglia di andare a scontrarsi sul viso di qualcuno. Era l’ira e la rabbia per essere stato offeso in quel modo, senza neanche un pochettino di rispetto verso il genin che stava cercando un sensei per allenarsi; quantomeno poteva almeno presentarsi . Così si rivolse verso quell'uomo, con aria apparentemente molto calma, ma minacciosa; era la prima volta che qualcuno si era permesso di offenderlo in quel modo ed era deciso a rompergli il muso, fosse stata l’ultima cosa che avrebbe fatto in vita sua. Quella sarebbe stata la prima volta che avrebbe affrontato un ninja del suo stesso villaggio. Rimanendo nella stessa posizione da quando aveva sentito quell’odiosa voce, il ragazzo dal cappello di paglia parlò deciso, abbassando leggermente il capo.

~Salve ... lei afferma di essere il mio sensei, se ho ben capito. Vedo che lei sa già tutto di me, per quanto riguardo l'aspetto esteriore: sono moro, altino e porto questo cappello di paglia. Ora è evidente che lei non mi conosce, altrimenti non si sarebbe mai permesso di offendere questo stupendo copricapo!!! Per me è molto più importante di moltissime altre cose esistenti sulla terra. Se è un modo di spronarmi, si sbaglia di grosso. Le dirò qualcos'altro di me: io sono un tipo molto confidenziale, quindi non ti darò mai del lei, neanche se lei fosse il Kokage in persona. E' il mio modo di fare, se vuoi farmi da sensei devi accettarmi così come sono. E inoltre ti volevo dire: puoi offendere me quanto ti pare, anche se io non ho fatto proprio nulla contro di te, ma questo meraviglioso cappello di paglia non si tocca!!! Sono stato chiaro ? Se desideri essere attaccato, qui di fronte a tutti, bè sono affari tuoi, tanto la vita è la tua. Non credere che mi faccia questioni solamente perché qui ci sta altra gente. Tanto a quest’ora gli allievi sono tutti nelle loro classi, e intorno ci stanno solamente ninja di grado superiore al chuunin e so per certo che sanno il pericolo che passano se restano qui. Bene, sensei… Si prepari!!!

~Che sia solo una prova? A me non importa, mi ha provocato e io raccoglierò la sua sfida. Deve stare attento, anche se si vede benissimo che ancora non mi conosce. Gli farò vedere io di che cosa sono capace, anche se è proprio questo che lui vuole. Chissà, magari dopo avermi allenato diventerà leggermente più buono e meno aspro. Anche se ancora non ho capito perché ce l’ha con me.

~Monkey D. Rufy ha continuato a restare fermo, da quando quel chuunin, nominandolo e descrivendolo, ha offeso lui e ciò a cui teneva moltissimo. Quel semplice cappello di paglia, che per alcuni poteva sembrare ridicolo, o persino orrendo, per lui rappresentava un ricordo e una promessa: quella di diventare il più forte genin del mondo. Ma non ci sarebbe riuscito restando a Oto; lì tutte le persone sono antipatiche e cupe, a parte qualche eccezione ovviamente. Durante l’accademia, quando ancora Rufy era solamente uno studente, incapace di capire i pericoli che poteva portare il diventare uno shinobi, il suo sensei Akira Takiremo, era entrato in simpatia con lui proprio durante le ore di lezioni passate insieme; fu lui infatti a insegnarli le nobili arti dei ninja, dal controllare il chakra fino all’utilizzare le tecniche ninja di base. Quel periodo fu il più felice e il più gioioso per il piccolo studente del Paese del Suono. Ma quando il corso finì, e allievo e maestro non avevano più niente da spartire, finirono per farsi una promessa: Monkey D. Rufy, ora genin di Oto, avrebbe presto raggiunto il suo maestro Akira Takiremo, battendolo in uno scontro fisico. Per far ricordare al giovane la promessa fatta, il simpatico e giovane maestro glì regalò un cappello di paglia, semplice all’apparenza, ma ricco di ricordi e significato. Dopo il diploma all’accademia, la promessa di Otokagature no Sato ha continuato ad allenarsi costantemente, pur di raggiungere il suo obiettivo, e grazie all’aiuto del padre è migliorato molto e ha imparato a produrre un veleno micidiale: il Boletus Satanas. Il giovane era parecchio sicuro delle sue capacità e avrebbe lottato senza farsi nessuno scrupolo. Tanto sapeva che il chuunin non avrebbe potuto ucciderlo, se avesse avuto anche un solo pizzico di dignità nei confronti di qualsiasi avversario; ma dal suo comportamento, anche ciò poteva essere messo in discussione. Così, nei successivi istanti si voltò di scatto, e in pochissimi secondi utilizzò l’Onda Tagliente, attacco che lo shinobi avversario non avrebbe potuto evitare, nemmeno se avesse sacrificato l’anima al diavolo pur di salvarsi. Un breve movimento con la testa e potè osservare con chiarezza il suo sensei: era un ragazzo giovane, anche se era poco più grande di lui; sembrava avere la stessa età del suo precendente maestro. Inoltre era anche muscoloso e aveva sei braccia, e portava anche degli occhiali da sole, che lo rendevano ancora più inquietante.

~Ma cos’è ? O mio dio che forte!!! Il mio sensei ha sei braccia, sembra un ragno, troppo forte!!! E poi quegli occhiali scuri ... sembra un playboy !!! Ha proprio l'aria da figo, non c'è che dire ... Vediamo che cosa mi riesce a combinare, e se è degno di essere mio sensei; già mi piacerebbe averlo come sensei, e non mi importa del suo carattere, però la deve pagare lo stesso per l’offesa; devo mantenere la parola data.

~Onda Tagliente!!! Prendi questo!

~Non avrebbe potuto schivare l’attacco. La distanza non gli avrebbe permesso di fare alcunché, e inoltre la velocità del suono non è paragonabile a quella che avrebbe potuto avere un semplice essere umano da una distanza così ravvicinata. Chissà, magari come premio per il suo coraggio, gli avrebbe rivelato le sue identità, anche se dal suo fisico poteva già conosceva il suo cognome: Kinchou, la famiglia degli uomini-ragno; erano famosi per questa abilità, a dir poco mostruosa. Sarà stato proprio per la bruttezza dell'innata che Monkey D. Rufy venne assegnato a quel sensei ? Forse, solo un Kinchou avrebbe potuto comprendere i motivi del giovane, di apprendere una kekkai genkai tanto macabra quanto quella del controllo delle fibre nere. Presto lo avrebbe scoperto, in un modo, o nell'altro.



CITAZIONE
~Chakra:
~180/200
~Fisico:
~Illeso
~Mente:
~Arrabbiato e sicuro di sè
~Armi:
~Shuriken x5
~Kunai x2
~Edit:
~Correzioni durante la ri-lettura.
~Tecniche utilizzate:
~Onda Tagliente - Zankuuha
Tipo: Ninjutsu
Villaggio: Oto
Descrizione: Con uno speciale tubo impiantati nel braccio è possibile modificare la pressione dell'aria e i supersuoni presenti tramite il chakra creando un'onda d'urto molto potente. La sua gittata arriva fino a 18 metri e l’ampiezza risulta di circa 4 metri, il colpo oltre a possedere una buona dose di energia cinetica esprime una capacità tagliente seppur minima che potrà creare una ferita medio-leggera su tutte le parti interessate [Potenza: 20].
(Livello: 4 / Consumo: Medio)
[Necessita un Manipolatore d’aria]



Edited by ~K e n i c h i - 28/8/2008, 11:28
 
Top
» • G i a c o ~
view post Posted on 31/8/2008, 19:11




CITAZIONE
Narrato
« Parlato »

CITAZIONE
La provocazione del Sensei aveva fatto placare il trambusto,causato dal continuo via vai delle persone presenti all’interno del salone principale dell’Accademia:tutti si erano fatti da parte,interrompendo le proprie attività ed accostandosi alle pareti,per non essere coinvolti nello scontro che sarebbe cominciato a breve.Forse li aveva spaventati la minaccia,probabilmente perchè conoscevano Kinamo Kinchou come una persona amante dei combattimenti e,meglio ancora,dell’omicidio;parevano come immobilizzati,se non terrorizzati dalle sue possibili intenzioni,non tanto per loro,ma per quel povero ragazzo che avrebbe dovuto essere il sottoposto.Quest’ultimo,al contrario di ogni aspettativa,non era fuggito via,anzi,era rimasto immobile nella sua posizione,cambiando l’espressione stupida che aveva,in una seria e quasi irata:abbassò leggermente il capo,per poi rivolgersi al Ragno in maniera,allo stesso tempo,decisa ed irrispettosa,quasi stesse parlando con uno del suo livello.Aveva addirittura offeso l’autorità del Kage,oltre ad accettare l’invito di attacco,rivendicando l’importanza del suo orribile cappello di paglia.Era davvero simbolo di qualche evento o raggiungimento particolare?Doveva essere senz’altro così,se la sua reazione era stata così radicale.Si sentì osservato per qualche istante,sghignazzando silenziosamente nel vedere il Genin in quelle condizioni:era troppo divertente la sua faccia,qualsiasi smorfia facesse,per di più non incuteva per nulla timore,qualsiasi mossa avesse in testa di utilizzare.Se fosse stato prudente non si sarebbe avvicinato troppo,pertanto la sua scelta sarebbe obbligatoriamente ricaduta su un Ninjutsu,sempre che avesse pensato ad una cosa del genere:non escluse che l’aspetto fisico poteva anche essere proporzionale all’abilità celebrale,in tal caso sarebbe risultata pessima.Non si mise neppure in posizione di difesa,tanto avrebbe avuto mille maniere per poter evitare l’offensiva altrui,proprio perchè era nettamente superiore in qualsiasi statistica;non c’era possibilità che riuscisse a scalfirlo.Monkey D.Rufy si era dimostrato abbastanza intelligente da mantenersi a distanza di quattro metri,servendosi di un Jutsu come l’Onda Tagliente:essa aveva un ampio raggio d’azione,ed anche una discreta potenza,che però non sarebbero stati minimamente sufficienti.Non appena riconobbe la tecnica,compì un unico hand seal:

« Tsk,povero illuso,cosa speri di fare così?Mi hai forse preso per un marmocchio della tua portata?Se vuoi colpirmi servono maggiore strategia,carattere e,soprattutto,voglia di uccidere! »

Pose particolare accento su quell’ultima parola,intanto che il silenzio più totale era sceso nella stanza.Produsse un’amara risata,prendendosi gioco di Rufy,e scomparve nel nulla,riapparendo,alla velocità della luce,alle spalle del ragazzino.Lo prese nuovamente in giro,facendolo sentire inferiore:

« Mi dispiace,ma come vedi hai miseramente fallito.Non tentare un’altra offensiva,o ti faccio fuori all’istante.Piuttosto,sii svelto a seguirmi,non ho tempo da perdere con i buoni a nulla. »

Non si preoccupò di assicurarsi la presenza del giovane;scattò in avanti,alla volta dei corridoi,con passo svelto e deciso.Anche lì regnava la quiete,in quanto tutti gli studenti erano già nelle proprie classi,con i rispettivi insegnanti,a svolgere determinate lezioni per arrivare,infine,all’esame di promozione.Non era una comune aula la loro destinazione,difatti dovettero camminare per qualche minuto,in modo da raggiungere il lato opposto dell’edificio;svoltarono un’ultima volta a destra e finirono in lungo corridoio dritto,al termine del quale c’era una porta con incisa una croce di colore rosso:l’infermeria.Chiunque si sarebbe immaginato un luogo piuttosto ristretto,ed invece era totalmente l’opposto:appena entrati,apparivano sulla sinistra una scrivania e qualche seggiola,accompagnate da diversi armadietti colmi di medicinali ed una lavagna,mentre sulla destra vi erano dei lettini;da lì,attraverso un’altra apertura,si giungeva proprio al centro dell’area,dove c’era un’ulteriore stanza:essa occupava,in estensione,un intero lato del perimetro dell’accademia,sulla cui parete si trovavano delle grandi librerie,contenenti numerosissimi tomi,rotoli di pergamena e kit medici;nel mezzo,circa dieci metri prima degli scaffali,un enorme tavolino rettangolare in pietra bianca,alla cui destra prendeva vita una piscina scavata nel terreno,lunga fino al termine del lato stesso,e larga circa cinque metri.Il Kinchou aprì violentemente la seconda porta,sbattendola alla parete,e varcò la soglia senza troppi problemi,ponendosi di lato per far passare Rufy,poi richiuse.Riprese a camminare fino al misterioso tavolo,quindi parò chiaramente:

« Ciò che hai visto prima è l’infermeria;ciò che vedi ora è la sala di apprendimento di una particolare abilità,per ragazzi che,sin da Studenti,si dimostrano talentuosi.Non dire una parola,limitati ad eseguire:utilizzando il controllo del Chakra,percorri per quindici metri la piscina che hai di fronte,all’andata reggendoti sui piedi,al ritorno sulle mani.Non ripeterò ulteriormente,né ti darò spiegazioni o aiuti di alcun tipo.Un singolo errore ti costerà molto caro.Ora,vai! »


CITAZIONE
Post corretto,anche se hai usato un po’ eccessivamente il “;”.Bravo!

 
Top
~ Naruto ~
view post Posted on 3/9/2008, 20:58




CITAZIONE
~Narrato
~Parlato
~Pensato

~La prima prova: “La Piscina”. Basterà la forza di volontà ?




~Il colpo era ormai scattato, non ci si poteva più fermare. Come un lampo, l’Onda tagliente, caricandosi nelle braccia di Monkey D. Rufy, venne spazzata via con grandissima forza, al solo scopo di centrare il bersaglio, un Kinchou: questo sarebbe stato infatti il nuovo sensei del genin, poiché questo aveva bisogno di qualcuno che gli insegnasse a controllare le sue abilità, il suo chakra, e tutto ciò che era contenuto nei suoi geni. Oramai, ottenere il controllo delle fibre nere era diventata la priorità assoluta, qualcosa che non poteva essere messa da parte. Ma il ragazzo dal cappello di paglia aveva perso di poco il controllo, scatenando tutta la sua rabbia contro un estraneo, di cui non conosceva praticamente nulla, se non il suo clan. Caratterizzato da un carattere molto allegro e socievole, il giovane shinobi del villaggio del Suono è sempre stato circondato da buoni amici: lui non tradiva mai il rapporto che c’era fra lui e un’altra persona. Anche se bisogna ammettere che non è un tipo molto saggio, che sa aiutare; eppure ascolta e tutti coloro che ne hanno bisogno, possono fare affidamento su di lui e sulla sua compagnia e affettuosità. Ma tutti all’interno delle sue relazioni, prima o poi, venivano a conoscenza della sua particolare e pericolosissima doppia personalità: non appena venivano menzionati il suo cappello, la sua famiglia o i suoi più cari amici, ai quali sono legati profondi e importanti ricordi, lui diventa letteralmente una bestia, non capendo più nulla e pensando solamente il modo più rapido e potente per distruggere la sua povera vittima. Ma adesso ha fatto veramente un record personale: essere così sfrontati, da affrontare in aperto pubblico ad un ninja di Oto, almeno chuunin, non è una cosa di cui possono “vantarsi” in molti. L’aria, nel momento della decisione ferma del testardo allievo di accettare la sfida proposta spudoratamente dal sensei, come se quest’ultimo fosse un suo parigrado, si era fatta veramente parecchio pesante, e i secondi trascorrevano lenti. Ma non appena l’attacco venne scagliato, un’incredibile onda d’urto andò a colpire tutto ciò che stava sul suo percorso: finestre, corridoi, quadri, e mobili. Fortunamente per loro, gli altri sensei e shinobi che si occupavano dell’accademia ed erano capitati nel posto sbagliato al momento sbagliato, erano riusciti a trarsi in salvo, lasciando libera la sala durante i brevi secondi del semplice senjutsu di Rufy. Ma non appena il getto d’aria, visibile solamente ai ninja che sapeva utilizzare o avevano già visto quella tecnica, terminò, Cappello Di Paglia rivedette il suo sensei. Non si era fatto praticamente nulla, come se si fosse integrato con il getto d’aria e fosse magicamente sparito nel nulla, per poi riapparire magicamente di fronte ai suoi occhi. Le pupille cominciarono ad allargarsi, e un brivido lo afferrò. Cosa avrebbe potuto fare adesso, ora che non aveva più né il vantaggio della prima mossa né sapeva con certezza le abilità del suo avversario. Ma in un secondo, senza neanche accorgersene, quest’ultimo cominciò a parlare, dicendo cose veramente irritanti.

CITAZIONE
« Tsk,povero illuso,cosa speri di fare così?Mi hai forse preso per un marmocchio della tua portata?Se vuoi colpirmi servono maggiore strategia,carattere e,soprattutto,voglia di uccidere! »

~Cazzo, è veramente veloce. Devo cercare di difendermi in tutti modi, altrimenti in un colpo ben assestato, sono già morto e sepolto. La deve pagare, non posso rimangiarmi la parola data.

~Una risata abbastanza lunga seguì l’affermazione scontrosa del sensei, che cercando di dimostrare la sua superiorità rispetto all’allievo, espresse tutta la sua spavalderia attraverso quel gesto, così stomachevole per chi potesse sentirlo. Dopo pochi secondi sparì letteralmente dalla visuale del genin, per poi riapparire alle sue spalle; infatti alla velocità del suono, se non maggiore, il Kinchou si mosse, quasi teletrasportandosi, provocando così terrore nell’animo dell’allievo. Quella era la prima volta che sentiva un’emozione così forte e negativa. Era sempre sicuro di sé; eppure in quel momento si sentiva come braccato, come se qualcuno lo avesse sottomesso di lì a poco. Ma per sua grande fortuna, il destino non gli aveva riservato un brutto finale, almeno per ora: infatti il maestro, che in quel momento aveva il completo controllo mentale su Rufy, non aveva intenzione di ucciderlo, anche se era questo ciò che voleva fargli capire, evidentemente. Delle goccie di sudore cominciavano a scendere dal viso del giovane shinobi di Oto, che si era come paralizzato.

~Bastardo, la pagherai prima di quanto tu possa pensare. Aspetta solo l’occasione giusta, e riceverai un pugno nelle palle così forte da non poterti muovere per mezz’ora. Non oso pensare a cosa voglia farmi questo qua! Però dovrò essere pronto a tutto.

~U Nel frattempo la paura iniziale di Monkey D. Rufy stava trasformandosi in rabbia pura; non avrebbe voluto fare altro che saltare indietro e cercare di colpirlo con la testa, ma avrebbe potuto rovinare il cappello inutilmente; quindi decise di stare fermo e trattenere l’immensa quantità di energia che continuava inesorabilmente a salire, facendogli così tremare i pugni, che erano ben stretti. Ma tutta la tensione accumulata, sparì in un breve attimo, quando sentì questa frase:

CITAZIONE
« Mi dispiace,ma come vedi hai miseramente fallito.Non tentare un’altra offensiva,o ti faccio fuori all’istante.Piuttosto,sii svelto a seguirmi,non ho tempo da perdere con i buoni a nulla. »

~E immediatamente iniziò ad avanzare verso una meta sconosciuta, producendo dei rumore di passi veloce e continuo. Senza persarci due volte, Monkey D. Rufy prese a seguirlo, ingoiando saliva e respirando lentamente, pronto ad ogni possibile imboscata. Ma, con sua grande sorpresa, sembrò proprio che questo non lo stesse portando ad una trappola, ma ad una stanza ben precisa dell’accademia, forse per iniziare finalmente quell’allenamento che l’avrebbe fatto diventare più forte. Ma la prudenza non era mai troppa, quindi il giovane, dopo aver raggiunto il suo sensei,correndo un pochettino, continuò a tenersi distante di qualche metro, giusto per dare tempo ai riflessi di schivare qualche suo eventuale attacco a sorpresa.

~Se è vero che non ha intenzione di uccidermi, come diavolo fa a sapere che voglio sviluppare le abilità mediche e quella del controllo delle fibre nere ? Nessuno ne è a conoscenza, tranne mio padre e mia madre. Che questo ninja di Oto sia amico o conoscente di mio padre? Non mi pare il caso di chiederglielo ora; ma magari, ad allenamento concluso, potrei benissimo chiedergli qualcosa su di sé. Mi sembra un tipo in gamba, anche se leggermente voglioso di morte altrui…

~Continuando a camminare, passando da corridoio a corridoio, alla fine i due shinobi, maestro e allievo, prendono una porta, entrando così nell’infermeria dell’accademia. Monkey D. Rufy potè osservare per la prima volta quella stanza dove venivano ricoverati tutti gli allievi che si ferivano o si sentivano male durante le lezioni: a lui non era mai capitata l’occasione di visitarla, dato che non si era fatto molto male durante il periodo trascorso all’accademia sotto l’insegnamento del jonin Akira Takiremo. Era una stanza parecchio paurosa: già si immaginava la noia che potevano passare i poveri infortunati che venivano ricoverati lì, mentre aspettavano qualcuno che li andasse a prendere per portarli a casa. Era piena di armadietti con medicinali, e un sacco di lettini, come se si aspettasse da un momento all’altro un intero gruppo di allievi infortunati. Se questa era previdenza oppure pessimismo a lui non importava, dal momento che l’obiettivo dei due shinobi non era quello. Durante la loro camminata verso il punto x, Rufy potè osservare ai lati del muro delle infermiere, che silenziose osservavano il Kinchou mentre procedeva spedito, senza voltarsi per controllare se il suo allievo gli fosse dietro.

~Può essere mai così terrificante ? Dopotutto è sempre un ninja di Oto, pronto a dare la vita per il suo paese … almeno spero sia così. Non vorrei che le persone iniziassero a mettermi in disparte solamente perché ho un sensei come lui, non lo gradirei affatto.

~Se il sensei si fosse voltato, avrebbe visto la faccia del suo allievo evidentemente turbata e pensierosa, con lo sguardo dritto verso il pavimento, che seguiva il movimento degli arti inferiori. Dopo un po’ , uscirono dalla stanza per entrare in una porticella secondaria, entrando così in una stanza senza uscite. Erano finalmente giunti a destinazione; così lui potè osservare dove avrebbe combattuto e avrebbe sostenuto l’allenamento con il sensei: la cosa che lo stupì di più, oltre alla presenza di tavoli e armardietti con rotoli, contenenti chissà quali segreti, un’enorme piscina.

~Ma guarda te! A saperlo sarei venuto più spesso qui, a farmi un bel bagno come si deve, altro che a casa. Qui posso venire con trenta persone e ancora ce ne sta di spazio! Grazie per avermi mostrato questo posto, lo utilizzerò io come si deve, ahah!

~Involontariamente, un piccolo sorriso fuoriuscì dalle labbra del giovane genin, che però, non volendo farlo notare al Kinchou, ritirò immediatamente. Così, ritornando alla solita aria seriosa che aveva assunto durante l’incontro con il ninja, rimase in attesa di un qualsiasi ordine. Questo non tardò ad arrivare: infatti, dopo che il maestro chiuse la porta con decisione, utilizzando uno dei suoi sei bracci, andò al tavolinetto situato di fronte alla piscina, e dunque cominciò a spiegare che cosa avrebbe dovuto fare Cappello di paglia durante la prima prova.

CITAZIONE
« Ciò che hai visto prima è l’infermeria;ciò che vedi ora è la sala di apprendimento di una particolare abilità,per ragazzi che,sin da Studenti,si dimostrano talentuosi.Non dire una parola,limitati ad eseguire:utilizzando il controllo del Chakra,percorri per quindici metri la piscina che hai di fronte,all’andata reggendoti sui piedi,al ritorno sulle mani.Non ripeterò ulteriormente,né ti darò spiegazioni o aiuti di alcun tipo.Un singolo errore ti costerà molto caro.Ora,vai! »

~Un semplice cenno con la testa, e un sorriso ben visibile; questa volta non era proprio riuscito a trattenerlo, ma non gli importava. Dopotutto gli era stato ordinato di non parlare, ma per il resto non c’erano regole. Così, si avvicinò al bordo della piscina, togliendosi i sandali e posando il cappello di paglia per terra, dopodiché si mise al bordo, pronto per iniziare la sua prima prova.

~Bene, ci siamo. Adesso dovrò dare il meglio di me. Si inizia!!!

~La prima parte della prova sarebbe stata quella di concentrare il chakra nei piedi. Niente di più facile; lui era ormai abituato a stabilizzare il chakra negli arti inferiori, quindi potè procedure con molta facilità. Una volta concentrato il chakra nel posto desiderato, mise con molta calma e concentrazione i piedi nell’acqua, cominciando a correre sull’acqua lungo il percorso prefissato. La piscina non era divisa in corsie, ma immaginandola divisa in tale maniera, Rufy correva proprio lungo la corsia centrale, con un movimento scattante e pronto. Mentre svolgeva il suo compito, il genin non pensava a nient’altro se non concentrarsi sull’obiettivo. Una volta arrivato a destinazione, quindici metri, dopo una decina di secondi, si voltò, guardando nuovamente il bordo vasca, e il sensei che sembrava osservarlo mentre svolgeva il suo operato.

~Mi devo ricredere, forse. Sembra abbastanza bravo ed esparto, è giunta l’ora di impegnarsi ancora di più e dimostrargli quanto valgo. Forza Monkey D. Rufy, facciamogliela vedere noi !!!

~Quella semplice scena, di un sensei che osservava con aria molto attenta il suo allievo, gli aveva fatto rammentare i ricordi del passato; quando si allenava con il vecchio sensei, mentre lanciava kunai e shuriken, e combatteva contro altri allievi. Ma prima o poi avrebbe dovuto smettere di pensare sempre e solo ad Akira. C’erano altre persone oltre a lui, che si aspettavano qualcosa di grande. Valeva la pena lottare per questo: così, il ragazzo si diede una spinta con i piedi, concentrando il chakra sulle mani, ritrovandosi a testa in giù, con il solo sostegno delle mani. Adesso iniziava la parte più difficile della prova; infatti non era abituato a controllare il chakra nel palmo delle mani, dato che ci si poteva arrampicare o camminare sull'acqua, solamente attraverso l’utilizzo dei piedi. E non bastava solamente il fatto di mantenere stabile la quantità di chakra nei piedi: infatti avrebbe dovuto anche sopportare tutto il suo peso con gli arti superiori, avanzando verso il traguardo. Movimento dopo movimento, Rufy iniziò a procedere lentamente, ma con ritmo costante. Non doveva affrettarsi a compiere la sua missione, o si sarebbe distratto, cascando così in acqua. Grazie al suo corpo leggero e alla sua grande forza non ebbe problemi a controllare la posizione del baricentro, esposto ad equilibrio instabile. Ma tutto procedeva tranquillamente. In questo modo, Rufy, detto il ragazzo dal cappello di paglia, dopo circa trenta secondi, arrivò alla fine dell’arduo percorso, poggiando nuovamente i piedi sulla terraferma. Allora si diede una spinta con le mani in avanti, compiendo così un giro di 180°, che lo riportò in posizione eretta. Senza dire una parola guardò Kinchou, aspettando il suo responso.


CITAZIONE
~Chakra:
~180/200
~Fisico:
~Illeso
~Mente:
~Concentrato e deciso
~Armi:
~Shuriken x5
~Kunai x2

 
Top
» • G i a c o ~
view post Posted on 6/9/2008, 13:01




CITAZIONE
Narrato
« Parlato »

CITAZIONE
Kinamo osservò con piacere che il ragazzo aveva attuato una qualche forma di sottomissione,e che,pertanto,avrebbe obbedito a qualsiasi ordine gli sarebbe stato impartito.Era più facile di quanto pensasse trattare con i ninja di rango inferiore:bastava accusarli di essere deboli,mezze calzette,inutili ed incapaci,così da far loro dare il meglio di sé,sprigionando il massimo delle capacità.Mentre Rufy si avviava verso il bordo della piscina,con l’immancabile cappello di paglia sulla testa,il Chunin sogghignò e si mise a sedere sul bordo del grande tavolo di pietra,incrociando le braccia e scrutando il giovane allievo,in attesa di testarlo nell’esercizio appena dettato.Tolse gli occhiali da sole,rivelando dei lucenti occhi azzurri,che non rendevano,però,l’effettiva bellezza a causa della sua espressione rigorosamente perfida.Non lo face va apposta,era così di natura,anche se,in questo caso,ci godeva particolarmente a mettere sotto pressione colui che stava addestrando:il suo sorriso era maligno,così come gli occhi,fissi su di lui,capaci di perforare anche le anime più resistenti,fino a manipolarle e schiavizzarle completamente;adesso,era come se non aspettasse altro che un errore,la minima distrazione,per ridicolizzare ancora il povero Genin,fino a farlo rinunciare alle proprie intenzioni.Non era un metodo comune,anzi,praticamente nessuno lo adottava,in quanto il test psicologico era previsto solamente per i contendenti dell’Esame di Selezione dei Chunin,ma a lui non importava:voleva divertirsi,vedendo gli altri soffrire sotto le sue torture;inoltre la riteneva una prova abbastanza utile a stabilire chi veramente meritasse di chiamarsi Ninja,per la propria forza di volontà:chi voleva esserlo,doveva dare tutto per riuscirci,senza fermarsi di fronte a nulla.L’intera giornata avrebbe deciso se Monkey D.Rufy meritasse di essere uno Shinobi,oppure no;in quest’ultimo caso l’avrebbe ucciso,tanto non serviva della sporca feccia in un posto come Oto,dove ce n’era già troppa.Sbuffò:quanto gli ci voleva a mettere due piedi nella superficie dell’acqua,concentrando il chakra sotto i propri arti come una ventosa,in modo da rimanere a galla,per poi percorrere i primi quindici metri?Si stava innervosendo,il che era un male.Finalmente Cappello di Paglia sembrò tentare l’impresa,così il Kinchou si affrettò a prestargli attenzione:

« Che ti muovi?!Non posso stare qui tutto il giorno per uno come te!!! »

Le capacità del ragazzo erano nella norma,difatti gli riusciva alla perfezione camminare sull’acqua,e con i piedi,e con le mani.D’altra parte era ovvio che lo sapesse fare,altrimenti non sarebbe mai potuto essere promosso all’accademia:il controllo del chakra era un requisito necessario non solo per chi voleva diventare un Genin,ma per tutti i ninja,poiché su di esso si basava l’intero sistema di utilizzo dei vari tipi di Jutsu;uno Shinobi senza padronanza dell’energia,era come un cecchino senza la precisione,o un albero senza radici:non poteva fare niente di niente.Non sembrava questo il caso,per sua fortuna:era anche abbastanza sciolto e fluente nel movimento,tanto sicuro di sè che non pareva affrontare la prova con la minima tensione.Che la tortura psicologica non stesse funzionando su di lui?Era un buonissimo segno,ma ancora era presto per affermarlo con certezza.Non appena il giovane mise nuovamente i piedi a terra,Kinamo emise un sonoro sbadiglio,seguito da un’altrettanto rumorosa risata:non aveva intensione di dargli la minima soddisfazione;se voleva un complimento,doveva sudarselo tutto fino alla fine dell’addestramento.Si grattò dietro la testa e guardò Rufy,assumendo uno sguardo particolarmente assonnato ed annoiato,così come la voce:

« Che ti ci voleva una spinta?!C’hai messo una vita,mi stavo addormentando!...Roar…Chiunque ci avrebbe messo almeno la metà del tuo tempo,non ci siamo per niente.Uff..Là! »


Ed indicò l’ultimo scaffale in alto a destra che arrivava quasi al soffitto,alto una decina di metri:

« Ci sono delle valigette.Percorri la libreria verso l’alto e prendine una,dopodichè torna qui.Non puoi sbagliare nulla,ed allo stesso tempo non devi rovinare nulla;tutto deve rimanere come è,non sarà contemplato neppure lo spostamento di un millimetro di un qualsiasi libro o tomo su cui metterai i piedi,o meglio,il chakra.E se ti dessi un tempo limite di dieci secondi per fare il tutto?No eh?!E’ troppo difficile per uno come te scommetto,figuriamoci se vuoi affrontare la prova.Tsk,non sto parlando con un vero ninja,perdonami per questa svista,mi sono proprio dimenticato di avere te,una nullità,di fronte a me.Sù,che aspetti?!Vai a prendere quella valigetta,ed al ritorno prendi anche uno di quei rotoli,nello scaffale più in basso a destra.Hai dieci secondi per..ah,scusami,che sbadato!Vai! »

Se Cappello di Paglia fosse ceduto alla provocazione,avrebbe senz’altro accettato di tentare la prova a tempo.Il Kinchou sogghignò,scrutandolo malignamente,estraendo dalla tasca un cronometro che,su richiesta,non avrebbe esitato ad attivare.

CITAZIONE
Post ben fatto,non ho nulla da dire.

 
Top
~ Naruto ~
view post Posted on 11/9/2008, 21:41




CITAZIONE
~Narrato
~Parlato
~Pensato


~Coundtown !!! Il sensei sfida nuovamente Cappello di Paglia ! Rufy propone una richiesta inaspettata !




~Riflessi. Cosa sono i riflessi: una risposta rapida e involontaria ad uno stimolo sia esso meccanico o chimico. Questa caratteristica è importantissima nel combattimento, dato che grazie a questa puoi vincere il tuo avversario definitivamente. Non tutti gli individui sono dotati di grande capacità di riflessi, eppure è possibile migliorare tale abilità, grazie al duro allenamento; col combattimento infatti si può riuscire a migliorare la percezione dei movimenti di chi ti sta di fronte, potendo così rispondere in maniera adeguata. Inoltre esistono anche kekkai genkai che ti donano fin dalla nascita una straordinaria capacità di “preveggenza”: il più famoso fra questi è lo Sharingan, doujutsu del clan Uchiha, provienente da Konoha. Grazie ai loro particolari occhi potevano vedere in anticipo qualsiasi movimento dell’avversario e contrastarlo a dovere. Ma adesso è giunta l’ora di parlare della promessa di Oto: Monkey D. Rufy. Lui è agile e scattante fin da piccolo, nonostante la sua esile corporatura; aveva sempre pensato che fosse dovuto alla presenza della parola “Monkey” nel suo cognome. Era sempre stato agile come una scimmia, capace di schivare quasi tutti gli attacchi, dalla distanza e non. Eppure non si sentiva ancora abbastanza forte, così ha cercato un nuovo sensei nella speranza di sviluppare meglio le sue doti combattive. E sembrava essere riuscito nel suo obiettivo: infatti aveva trovato uno shinobi, membro del clan Kinchou, che si era “noiosamente” offerto di insegnarli come controllare le fibre nere, grazie alle quasi avrebbe assorbito un potere incredibile.

~Potere, voglio ancora più potere ! Devo cercare di diventare sempre più forte, senza fermarmi mai. Il futuro del mio paese dipende totalmente dalle mie capacità. Ottenendo l’abilità innata del mio antico avo, riuscirò a ottenere ciò che desidero, diventando così il più forte delle terre ninja. La capacità di rigenerarmi, e avere parti del corpo degli altri avversari. Sembra particolarmente interessante. Devo impaegnarmi fino allo sfinimento, non posso cedere adesso. Tutto ciò che il sensei mi ordinerà di fare, dovrò eseguirlo senza discutere. Pronti ? Via !!!

~La prova era finalmente conclusa, la fatica era stata ripagata del tutto. Rufy, grazie all’enorme forza di volontà, riuscì a concludere la sfida proposta dal suo sensei in maniera pressoché eccellente. Dal suo punto di vista, non aveva sbagliato nulla, percorrendo quei benedetti quindici metri della piscina, situata nella stanza, che avevano raggiunto da poco i due shinobi del paese del Suono; prima utilizzando le gambe, al ritorno le mani. Inizialmente il genin era un po’ insicuro sulla riuscita del suo obiettivo prima di partire, ma successivamente riprese coraggio e usando tutte le sue abilità raggiunse il bordo della piscina e il suo sensei, aspettando una sua risposta. Ormai sembrava aver capito il suo comportamento ostile nei confronti del genin, però l’effetto che gli diede il tanto atteso responso fu comunque negativo. Infatti questo, con un grande sbadiglio, valutò la prova svolta dal scomodo ma ostinato allievo.

CITAZIONE
« Che ti ci voleva una spinta?!C’hai messo una vita,mi stavo addormentando!...Roar…Chiunque ci avrebbe messo almeno la metà del tuo tempo,non ci siamo per niente.Uff..Là! »

~E’ impossibile che abbia fatto così schifo. Non è accettabile, ci ho messo tutto il mio impegno, e non è affatto vero che altri ci avrebbero impiegati metà del mio tempo. È impossibile, e lo so per certo. Come si permette questo ninja da quattro soldi, è cosa di chiedergli a di fare il mio stesso percorso, e vediamo se riesce veramente a fare il percorso nella metà del tempo. Ma guarda te stò tipo..


~Ma... che cosa dici ?

~Non riuscì a trattenersi, nonostante avesse ben capito gli ordini del sensei. Con gli occhi spalancati rimase a guardare quell’uomo che lo aveva disprezzato anche quella volta. Il Kinchou non voleva sentire ragioni, né ogni sorta di lamentele da parte del giovane; eppure era sicurissimo del fatto che quella risposta lo avrebbe completamente spiazzato. Chissà, forse nel suo cuore, Rufy sperava che il nuovo maestro fosse come quello vecchio, buono e severo, proprio quanto ce ne vuole. Ma niente, questo sembrava fatto di pietra; eppure Monkey D. Rufy non si sarebbe arreso, dal momento che aveva ormai deciso di entrare nel cuore del sensei dalle sei braccia, e nulla l’avrebbe fermato. Sarebbe stato disposto persino a lottare proprio contro di lui, a costo della vita. Cercando ordunque di respirare lentamente per mantenere la calma e la concentrazione, per percepire così ogni cosa a lui esterna, rimase immobile, sperando in una risposta positiva del sensei. Ma questo fece finta di non sentirlo proprio, indicando con il dito un’enorme armadio, alto una decina di metri, con tanti e tanti scaffali, ognuno contenenti tantissimi libri e rotoli. Monkey D. Rufy continuava a guardare tutto ciò con aria meravigliata: cosa mai gli avrebbe chiesto di particolare il maestro che aveva a che fare con quel mobile. Rimase fermo, senza muovere neanche un muscolo; il cappello era ancora a bordo piscina, accanto ai sandali: proprio per questo motivo lui era ancora scalzo e un piccolo brividò trasalì su per le gambe. Poi si riprese e rimase concentrato ascoltando tutto ciò che il Kinchou aveva da dire. Così quest’ultimo iniziò a spiegare chiaramente l’obiettivo della nuova prova.

CITAZIONE
« Ci sono delle valigette.Percorri la libreria verso l’alto e prendine una,dopodichè torna qui.Non puoi sbagliare nulla,ed allo stesso tempo non devi rovinare nulla;tutto deve rimanere come è,non sarà contemplato neppure lo spostamento di un millimetro di un qualsiasi libro o tomo su cui metterai i piedi,o meglio,il chakra. E se ti dessi un tempo limite di dieci secondi per fare il tutto?No eh?!E’ troppo difficile per uno come te scommetto,figuriamoci se vuoi affrontare la prova.Tsk,non sto parlando con un vero ninja,perdonami per questa svista,mi sono proprio dimenticato di avere te,una nullità,di fronte a me. Sù,che aspetti?!Vai a prendere quella valigetta,ed al ritorno prendi anche uno di quei rotoli,nello scaffale più in basso a destra. Hai dieci secondi per..ah,scusami,che sbadato!Vai! »

~Subito l’istinto colse il giovane genin, che senza pensarci due volte, partì verso l’armadio: mentre cercava di concentrare nuovamente il chakra nei piedi per risalire il mobile, gli era venuta in mente una particolare richiesta da fare al sensei, non appena avrebbe finito con successo la prova. Si, infatti lui ci sarebbe riuscito, ne era completamente sicuro. Slanciandosi in avanti, con un’incredibile forza si attaccò come una ventosa alla parte dell’enorme armadio, iniziando a risalire. Erano appena passati pochi secondi e il tempo scorreva velocissimo e lentissimo allo stesso tempo; i suoi occhi intenti verso l’obiettivo: quella valigetta in alto e uno dei tanti rotoli, situato in basso a destra. Avrebbe dovuto trovare il modo di prendere tutti e due gli oggetti in meno di cinque secondi, in modo tale da arrivare in tempo. Un lampo di genio arrivò in un’istante, mentre percorreva l’ultimo tratto del gigantesco mobile; così senza neanche persarci arrivato allo scaffale dove si trovava la valigetta, saltò, e si mise a testa in giù. Era attaccato al tetto della stanza e da lì poteva osservare tutto con estrema chiarezza: il primo oggetto richiesto era situato al centro del scaffalo, mentre il secondo era in basso a destra. Una volta visualizzato ciò che doveva afferrare, continuò a camminare a testa in giù per il tetto, fino a quando, una volta sorpassata la valigetta, si girò di 180° e si lanciò con una spinta moderata. Dunque afferrò la valigia con la mano sinistra e se la passò a quella destra in appena un secondo. Successivamente diresse la mano verso uno dei rotoli e riuscì a prenderlo per un soffio, tenendolo così ben stretto in mano. Adesso gli rimaneva solamente come atterrare: inclinò la testa in avanti e iniziò a compiere delle capovolte in aria, cadendo con le gambe e attutendo la forza dovuto alla gravità piegando leggermente le gambe, appoggiandosi in tale modo col ginocchio sinistro.

~Ci sono riuscito, lo sapevo che avrei raggiunto il mio obiettivo. Sono inarrestabile. Monkey D. Rufy !!! E adesso avrò quello che chiederò. Non potrà dire di no, nossignore. Consegniamo queste cose e procediamo con l’allenamento.

~Si rialzò, e porse la valigia e il rotolo, che chissà cosa conteneva al suo interno, al sensei. Questo aveva la solita aria stufata e annoiata, ma gli avrebbe fatto avere un’espressione particolare, non appena gli avesse fatto la domanda. Allora iniziò a parlare con con voce squillante e felice, ancora carica e ricca di energia.

~Ecco qui ciò che mi hai chiesto. Questa volta non puoi assolutamente dire che ho fallito il compito o che altri sarebbero stati più veloci di me almeno il doppio. Avrei una domanda da farle: voglio sapere il tuo nome !!! So già che il cognome è Kinchou, sai dal braccio. Però voglio conoscere il tuo nome. Solo allora continuerò il mio addestramento !

~Cappello di Paglia rimase immobile a fissarlo, questa volta con uno sguardo serio e sicuro di sè; voleva fargli capire che voleva ottenere ciò che aveva chiesto, e che avrebbe preferito non avere obiezioni al riguardo.

CITAZIONE
~Chakra:
~180/200
~Fisico:
~Illeso
~Mente:
~Sicuro e pieno di volontà
~Armi:
~Shuriken x5
~Kunai x2




Edited by Fratello Afro - 18/9/2008, 21:02
 
Top
» • G i a c o ~
view post Posted on 20/9/2008, 15:19




CITAZIONE
Narrato
« Parlato »

CITAZIONE
Come Kinamo aveva previsto,le continue provocazioni stavano cominciando ad avere effetto,difatti,non appena aveva rimproverato il ragazzo,dicendogli di essere stato lento come una lumaca a causa dell’eccessiva quantità di tempo impiegata per percorrere appena trenta metri in totale.Vabbè che tale prova richiedesse grande abilità nella concentrazione e nel controllo del chakra,tuttavia c’era da dire che se l’era presa troppo con calma,almeno per i suoi gusti personali.Sogghignò quando lo sentì inveire e protestare:era evidente che non riusciva a trattenersi oltre,poiché aveva raggiunto il proprio limite di sopportazione.Il Ragno lo ignorò,come se non avesse neppure aperto bocca,e lo studiò bene bene,constatando che in men che non si dica avrebbe sbottato,facendo uso della violenza per imporsi.Rise dentro di sé:era troppo facile,anche se Rufy lo stava stupendo per la grande capacità di autocontrollo che possedeva,difatti si era ormai parzialmente calmato;era deciso e molto coraggioso,forse non lo avrebbe giudicato male al termine di questo addestramento.Ancora,però,il bello doveva arrivare.Indicò una parte della grandissima libreria contenente delle valigette e dei rotoli,posti ordinatamente in scaffali ben precisi:l’esercizio sarebbe consistito nel prendere e portare con sé entrambi gli oggetti,in quanto sarebbero serviti subito dopo per sviluppare la latente abilità medica.In men che non si dica,Cappello di Paglia era partito a corsa,così il Sensei aveva attivato il cronometro senza perdere tempo:durante la spiegazione della prova,il Genin era ceduto all’ennesimo tranello,sempre riguardante la velocità nel portare a termine un dato compito;stavolta ce l’avrebbe dovuta fare in non più di dieci secondi.Scattava,impastava il chakra,con precisione e grande fiducia in se stesso:stava andando veramente bene,ma non doveva esagerare,in quanto non gli era consentito smuovere nulla all’interno dei vari scompartimenti,nemmeno di un misero millimetro.Si sarebbe dimostrato così bravo come diceva di essere?Questo lo avrebbero deciso i numeri,che continuavano a scorrere aumentando sempre di più la propria quantità.Quando il giovane si ripresentò davanti a lui con tutto l’occorrente,il Chuunin lasciò scorrere ancora il cronometro senza farsi vedere,stoppandolo silenziosamente,solo quando le cifre ebbero sorpassato il numero dieci.Nel frattempo lo sentì pronunciare una richiesta inusuale:voleva sapere il suo nome.Lo ignorò e rise sonoramente:

« Non so perchè dovrei dire il mio nome ad un pivello come te che non raggiungerà mai i miei livelli.Guarda:10,1 secondi.Sapevo che ti avrei chiesto troppo,e pensare che iniziavo a farmi una buona idea su di te..peccato,vorrà dire che avevo ragione io quando ti credevo una nullità.Umpf,se non vuoi continuare l’allenamento fa pure,anche se a quanto pare non hai altra scelta,se non farti addestrare da me.Vediamo di rendere le cose più interessanti:poggia ciò che hai appena preso sul grande tavolo che vedi,ed apri il rotolo esattamente nel suo centro.Eccolo qua,un bel pesce..mezzo morto;come vedi non si muove né si dibatte,poiché la ferita che riporta sull’intero lato sinistro è abbastanza lunga e profonda,da prosciugargli l’energia.Ecco che cosa dovrai fare:posizione le tue mani,una sopra l’altra,leggermente sopra il taglio,dopodichè tira fuori il chakra.La pergamena sulla quale opererai serve a far sviluppare il chakra curativo,ma devi tener presente che,per prima cosa,devi concentrarti mentalmente sull’obiettivo,e poi agire padroneggiando il chakra.Tutto ciò è parte della base delle conoscenze che devi assolutamente possedere,per essere un futuro Anbu della squadra Medica.Cura questo pesce,se ci riuscirai avrai l’onore di conoscere il mio nome,altrimenti il corso terminerà qui. »


CITAZIONE
O cchio agli errori di ortografia,perchè in questo post ne hai fatti un po’ xD Nel prossimo,ovviamente,devi far riuscire a rinvenire il pesce,che dibattendosi finirà nella piscina.Cerca di dedicare maggiore spazio alla prova che devi affrontare,portandola a termine in maniera graduale,piuttosto che alle ricapitolazioni di quel che è già successo in precedenza,così viene più bello **

 
Top
7 replies since 23/8/2008, 14:52   227 views
  Share