The New Way, Allenamento Energia Verde.

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Kaitos
view post Posted on 20/8/2008, 13:36




SPOILER (click to view)
Narrato
Pensato
Parlato
Parlato Madre
Parlato Kaori/Vega


Parte Prima: La montagna della fatica




Nuovo Sensei


Giovedì



Avevo terminato da poco il corso accademico e la conclusione era stata positiva, avevo veramente sudato questa volta anche se finalmente mi ero meritato il coprifronte che simboleggiava il fatto che ero finalmente conteggiato come un soldato di Konoha e non più un semplice civile; la sveglia segnava che era un lunedì ed erano circa le cinque del mattino, l'orario perfetto per uscire silenziosamente di casa ed iniziare una sessione di allenamento che mi avrebbe permesso di superare i miei attuali limiti.
Aprii il guardaroba e decisi di indossare la consueta felpa bianca con cui avevo passato il corso all’accademia, preparai il mio equipaggiamento e afferrai la cartina su cui avevo segnato un punto con svariati cerchi fatti a matita il luogo prestabilito per il mio allenamento; uscii dalla finestra lasciandola aperta, dopotutto era primavera e quindi non si rischiava di rimanere al freddo a causa della temperatura esterna.
Sul tetto, però trovai una Kunoichi ad aspettarmi, ovvero mia madre che con i suoi due cani sembrava essere in piedi da molto più tempo di me quindi con un’aria da poliziotto che aveva appena colto in flagrante il reo cominciò a parlare:

Ma bene, mio figlio ha intenzione di scappare di casa?
In ogni caso non voglio sentire le tue scuse, ma per questa volta sarò clemente e ti perdono per i due crimini che hai commesso in casa mia.



Il mio volto aveva completamente cambiato espressione, non avevo mai infranto nessuna delle regole che mi erano state imposte, inoltre il clima piatto di prima cambiò facendo posto ad una violenta folata di vento, come se la stessa natura ce l’avesse con me per via del mio presunto sbaglio:

Sentiamo, e io che avrei fatto di male per meritarmi questo interrogatorio?
Ho per caso dimenticato di dare da mangiare al cane?



In quel momento parve che il tempo si fosse fermato, l’inuzuka sembrava sul punto di esplodere io che cercavo un possibile riparo per evitare di essere travolto da uno dei suoi attacchi selvaggi, ma sul tetto non riuscii a trovare altro che il piccolo camino di casa, ma inaspettatamente la donna tirò fuori dalla tasca una mappa ricoperta da uno strato plastico in cui era stato precedentemente segnato un punto ed il percorso migliore per raggiungerlo.

Ho pensato che ti saresti sicuramente allenato in qualche posto secondo i ritmi nara che sono fiacchi e lenti basati unicamente sulla strategia.
Mio figlio anche se forse non diventerà un Inuzuka completo dovrà almeno sapersela cavare nelle arti marziali che non ti deludono mai!!
Ricorda che un calcio al momento giusto e nel punto giusto è in grado di mettere K.O chiunque.
Adesso devo andare in missione, comunque se segui la cartina arrivando fino al punto che ho segnato troverai una mia amica ad aspettarti.
Lei è molto più severa di me, ma se vuoi veramente migliorare lei è l’ideale.



Tutta questa sceneggiata era tipica di mia madre, decidere tutto al mio posto senza neppure darmi modo di dire la mia a proposito.
In ogni caso scegliere una persona che seguisse i miei allenamenti era stata una buona idea in fin dei conti, perchè la sua esperienza mi sarebbe stata certamente utile; senza perdere troppo tempo consultai la mappa e decisi di seguire il percorso segnato dalla cartina.
Ci volle un’oretta prima di riuscire ad uscire dalla città, infatti notai immediatamente il cambiamento di paesaggio, dal caotico clima del villaggio alle foreste incontaminate dove l’uomo non vi aveva lasciato ancora la sua traccia, stavo percorrendo una stradina sterrata che mi avrebbe condotto fino ad un lago in montagna, l’unica motivazione plausibile che mi facesse pensare ad un allenamento in un luogo del genere era semplicemente che grazie alla rarità dell’ossigeno ad alta quota avrei sicuramente aumentato la mia resistenza alla fatica e la mia capacità polmonare.

In circa due ore di strada arrivai alla meta e lo spettacolo era davvero impressionante, l’aria era freschissima e notai che c’era una tenda già montata, mi avvicinai cercando di fare meno rumore possibile, arrivato di fronte all’accampamento mi avvicinai fino a spostare lentamente quello che doveva essere un telo in plastica grigia quando sentii una fredda lama alla gola accompagnato dalla seguenti parole:

Sei in ritardo Shintaro.
Ricordati di tenere sempre alta la guardia, e poi non si guarda nella tenda di una kunoichi.



Appena la lama perse il contatto della mia pelle mi voltai e vidi una bellissima ragazza, aveva probabilmente la stessa età di mia madre e si poteva chiaramente notare che era un ninja più esperta di me; quindi senza indugi mi diede il primo compito della giornata.

Adesso dovrai svuotare il tuo zaino, montare la tenda e sistemare i tuoi effetti personali e dovrai mettere delle pietre nel tuo zaino.
Dovrai percorrere circa tre giri del lago che in termini di metri dovrebbe ammontare a circa 10 chilometri.
Fai quello che ti ho detto.



Non avevo apprezzato i suoi modi, non si era neppure presentata e come se non bastasse dovevo montare una tenda, cosa che avevo fatto circa un paio di volte in tutta la mia vita, ma tutto questo non era ancora sufficiente, infatti dovevo portarmi sulla schiena delle pietre per 10 chilometri intorno al lago.

Spero proprio che questo allenamento serva a qualcosa, perchè l’inizio è stato veramente deludente; in ogni caso se è stata mia madre a contattarla deve per forza sapere il fatto suo.



Decisi di obbedire senza dovermi lamentare nei suoi confronti, perciò montai la tenda in meno di 40 minuti mentre la donna stava tranquillamente sorseggiando del te; gettai rabbiosamente tutti i miei effetti personali che mi ero portato dietro e rifornii lo zaino di grossi sassi trovati facilmente vicino alle rive del lago.
Misi lo zaino in spalla e cominciai a svolgere l’esercizio, per riuscire a compensare la carenza di ossigeno dovuta all’altitudine regolai il respiro, alternando ad ogni passo inspiravo ed espiravo, nonostante ricorressi più volte alle tecniche di taijutsu e quindi sforzavo il mio corpo costantemente, però questo esercizio era decisamente molto faticoso, dopo un solo giro percepivo il mio corpo più pesante del solito, ogni passo era come se stessi correndo su un tappeto di chiodi arrugginiti, sentii la voce della donna incitarmi:

Muoviti Shintaro, ancora due giri e direi che ce l’hai fatta........ per il momento.



Per usare una espressione alquanto comune potevo dire che oltre al danno prodotto dalla fatica al mio corpo si aggiungevano le sue inutili parole che avevano sortito l’effetto opposto, invece di spronarmi a dare il meglio di me avevo solo voglia di mollare lo zaino e tornare a casa e posticipare l’addestramento di un paio di settimane fino a quando mio padre non sarebbe tornato dalla missione nel paese dei campi di riso.
Tuttavia in un solo momento cambiai idea, ero consapevole del tacito consenso che avevo dato a quella donna appena avevo cominciato a salire la montagna, non mi sarei arreso per cosi poco, dovevo continuare a costo di trascinarmi sui gomiti , stringendo i denti terminai la prova, appena i miei piedi calpestarono l’ultimo metro di terra gettai lo zaino a terra e mi accasciai al suolo; respiravo affannosamente, il cuore voleva uscire dal petto e i miei piedi erano gonfi, ma il sadismo della mia istruttrice non aveva fine, infatti mi affidò un altro compito:

Molto bene, sei proprio come aveva detto tua madre, infatti sei obbidiente e poco resistente allo sforzo fisico prolungato, anche se forse non hai ereditato i sensi svliluppati e le altri doti fisiche tipiche degli inuzuka devi assolutamente abituarti a ritmi serrati senza alcuna possibilità di pausa, ricorda che sia i combattenti che optano per un medio o lungo raggio d’azione devono assolutamente essere in grado di resistere ad attacchi continui e se per caso verrai colpito per te sarebbe la fine soprattutto se la parte interessata è un arto oppure un punto vitale.



Nonostante la potessi definire una sadica oppure un tiranno senza scrupoli dovevo ammettere che ogni singola parola uscita dalla sua bocca era vera, dovevo potenziare il mio fisico per stare al passo, con o senza le abilità degli inuzuka a farmi da supporto.
Cercai di migliorare il mio atteggiamento nei suoi confronti e le chiesi quale sarebbe stato il prossimo compito da svolgere:

Ok, hai ragione su tutta la linea, con o senza il botolo ad aiutarmi dovrò imparare a difendermi in caso di assalti ravvicinati, adesso il mio respiro si è regolarizzato grazie a questi minuti di riposo.
Qual’è il prossimo lavoro?



Da un tono di rimprovero il suo volto non potè nascondere la sua palese gioia nel sentire queste parole, corse nella sua tenda e vi rimase per alcuni minuti che sfruttai per regolarizzare completamente il battito cardiaco, infatti i dolori ai piedi erano quasi scomparsi anche se preferii rimanere steso a terra.
Quando la donna uscì dalla tenda notai che teneva con la mano destra un piccolo vaso con la sinistra ed un rotolo chiuso da un laccio viola con la destra, si avvicinò e mi gettò il rotolo ponendomi una domanda:

Quante tecniche conosci?
Non voglio sapere se conosci insulsi giochetti come la trasformazione o la moltiplicazione, ma bensì tecniche serie come la palla suprema di fuoco.
Ma prima di tutto aprii quel rotolo e dimmi i titoli che sono stati scritti.
Un ultimo avvertimento, puoi solo srotolarlo fino alla quinta riga, il resto è troppo avanzato per te, forse tra un pò potrai apprendere ulteriori segreti.



Eseguii gli ordini e lessi mentalmente i nomi riportati su ogni riga, quando terminai l’operazione notai una cosa molto importante, infatti ogni nome riportava il consueto “no jutsu” finale, quindi erano tutte tecniche, capii dove voleva arrivare la donna, cosi ripetei il nome presente su ogni riga e quando terminai lei parlò nuovamente:

Come penso che avrai intuito sono tutti nomi di tecniche, alcuni sono ninjutsu, mentre altri sono taijutsu, non sono un tipo da genjutsu quindi non te ne insegnerò.
Te ne insegnerò una al giorno, ma ti consiglio vivamente di non usare l’entrata dinamica; è un attacco interessante, ma è assolutamente inutile, in pratica ti lanci verso l’avversario con il piede in avanti, meglio tecniche come il tifone della foglia che imparerai oggi.
Dovrai concentrare il chakra nei piedi per aumentare la tua velocità e cercare di colpire quella roccia solo dopo aver effettuato un calcio ruotato.
Il prodotto finale dovrebbe essere una cosa del genere.

Si concentrò per un secondo e in un attimo la vidi di fronte ad una roccia a circa 8 metri di distanza con un asse ruotato di circa 180° rispetto all’asse frontale, terminò il calcio ruotato e colpì la roccia, notai che la tecnica era alquanto veloce anche se il calcio lasciava molto a desiderare in termini di potenza.

Questa tecnica è utilissima per fare danni sicuri e mettere un pò di distanza fra me ed il mio avversario.
Meglio cominciare subito prima che faccia buio, purtroppo mezzogiorno è passato da un pezzo e non ho neppure pranzato.



Seguii il consiglio della donna e cominciai a dirigere nelle gambe una piccola quantità di chakra al fine di ottenere un aumento della velocità, le prime volte riuscii ad aumentare solo di poco la rapidità del colpo, continuavo a pensare che la tecnica non era difficile, era semplicemente una questione tempismo nel concentrare stamina in una particolare zona del corpo, per essere più precisi nelle gambe e riuscire a ruotare completamente il mio corpo a in quelle condizioni in modo da atterrare completamente perpendicolare al terreno.
Ci vollero altri 20 tentativi e gran parte della mia riserva di chakra, ma il risultato fu assolutamente sorprendente, quando scattai notai che la mia velocità era praticamente raddoppiata e grazie all’esperienza ottenuta dai precedenti tentativi sapevo esattamente come ruotare il corpo, quando il mio piede toccò la nuda roccia nell’aria esplosero le mie parole:

Tifone della Foglia!!!!
Prendi questo stupido sasso!!



Sia io che la sensei eravamo visibilmente stupiti dei risultati, non pensavo di sviluppare il jutsu in cosi poco tempo, però il peso dell’allenamento si fece sentire, persi i sensi cadendo a terra; mi risvegliai alcune ore dopo disteso nella mia tenda con la donna che mi aveva preparato la cena, trovai un piatto pieno di spaghetti, la ringraziai e mangiai avidamente, mi disse che avevo finalmente imparato una tecnica e avevo già in mente alcuni senjutsu che comprendevano quella tecnica; dopo aver consumato il pasto mi addormentai distrutto a causa della fatica.

Venerdì



Il secondo giorno dell’allenamento non era ancora sorto il sole quando aprii gli occhi; trovai i resti della cena gustata la sera precedente e i miei vestiti accuratamente piegati ed appoggiati in un angolo della mia tenda.
Per esigenza personale decisi di fare il bagno usando l’acqua del lago, il giorno prima avevo notato alcuni secchi che mi sarebbero stati molto utili per trasportare il liquido senza dover sporcare di sapone quella del lago.
Indossai gli abiti che erano stati gentilmente piegati e riposti in un angolo e riempii tre secchi d’acqua, dopodichè cercai una piccola rientranza dove potessi lavarmi senza essere soggetto ad occhi indiscreti, in realtà ero sicurissimo che quella donna non avrebbe provato nei miei confronti alcun tipo di interesse, ma per una questione di pudore evitai di mostrare in giro il mio corpo.
Terminata la “doccia” con l’acqua gelida mi rivestii e preparai la colazione, una semplice tazza di te verde accompagnata da della pancetta fritta e un uovo strapazzato, appena terminai di riempire il mio stomaco anche la kunoichi uscì dalla tenda, mi cominciò subito a darmi degli esercizi:

Oggi ci andrò molto più pesante con te, dopotutto hai solo fatto 10 Km di corsa e imparato un jutsu nuovo, nulla che si possa fare in poco tempo, anche se la tua intelligenza e velocità di apprendimento sono strabilianti.
Per cominciare oggi rifarai i tre giri del lago sempre con lo stesso zaino pieno di pietre e dopo dieci minuti di riposo dovrai rimanere in piedi sempre con lo stesso zaino sulle spalle e mantenere il sigillo del coniglio per due ore.
Se sarai stato abbastanza bravo oggi pomeriggio ti insegnerò un nuovo jutsu.



Me l’aspettavo una richiesta di questo tipo, infatti è una cosa molto comune riproporre uno stesso allenamento per più giorni in modo da sviluppare maggiormente in un punto specifico, o in tutto il corpo velocità, forza e resistenza.
Trovai lo zaino nello stesso punto dove era stato gettato il giorno prima, quindi lo misi sulle mie spalle ed iniziai a correre con lo stesso ritmo di ieri, notai con piacere che solo a metà del primo giro la fatica uniti al dolore si facevano sentire, era un miglioramento piuttosto considerevole; terminai la corsa affaticato a causa del peso delle pietre, ma i miei piedi non erano sul punto di scoppiare come l’ultima volta, cercai di regolarizzare il respiro in modo da riprendere il fiato più rapidamente, speravo che quei 10 minuti non passassero mai perchè non avevo voglia di rimanere in piedi con almeno 12 chili di inutili sassi sulla schiena a con le mani intente a formare il seal del coniglio.

Ma come diavolo fa ad inventarsi certi esercizi, posso capire la corsa con le pietre, ma due ore in piedi come un idiota mi sembrano piuttosto eccessive.



Purtroppo, il tempò passò così come la mia pausa, ero ancora stanco, ma potevo tentare di resistere con unghie e denti fino al raggiungimento delle due ore, in modo di cercare di recuperare energie e soprattutto ripristinare il mio corpo ad una condizione di normalità; con molta fatica mi rialzai e quando trovai una posizione comoda formai il sigillo del coniglio e partì il cronometro, ad una prima analisi superficiale avrei potuto affermare che l’esercizio non necessitava di molta concentrazione, poichè si trattava semplicemente ri rimanere in una posizione fissa per un periodo di tempo, ma dopo circa 45 minuti dall’inizio della prova dovetti ritrattare quello che avevo detto.
Il peso sembrava raddoppiato, la cosa peggiore era che mi grattava d’appertutto e non potevo soddisfare il mio bisogno perchè questo avrebbe dovuto sciogliere il sigillo e quindi dover ricominciare tutto da capo; dopo l’effetto urticante cominciarono i dolori ai piedi, mancavano solo 40 minuti alla fine e non volevo mollare nonostante la sofferenza, sentivo come se avessi camminato sui carboni ardenti; dover sopportare quell’inferno ancora una volta sarebbe andato chiaramente al di la della mia sopportazione mettendo in grave difficoltà la mia pazienza.
Quando la lancetta lunga dell’orologio indicò le 11.23 del mattino con un impeto di gioia lasciai cadere a terra lo zaino e mi sedetti su una roccia in cerca del meritato riposo che il mio corpo aveva chiesto per tanto tempo,.
Intanto la donna stava preparando il pranzo e mentre canticchiava allegramente un motivetto molto orecchiabile mi fece una domanda strana:

Se tu potessi scegliere fra il possedere le abilità dei Nara e quelle degli Inuzuka, tu che cosa sceglieresti?



La sua domanda era quella su cui gravitava l’intera vita, sinceramente cominciavo a stancarmi di questa condizione, diviso a metà a causa delle famiglie dei miei genitori che mi contendevano allo stesso modo dei cani con una preda; molto probabilmente avrei scelto qualcosa che si allontanasse il più possibile da quei clan, a costo di imparare persino una kinjutsu; la risposta che le diedi fu molto chiara e non lasciò trasparire alcun dubbio:

Se vuole la verità non voglio andare in giro a combattere con un cane e neppure a elaborare strategie per 20 minuti in uno scontro dove se va male qualcosa è finita.
Molto probabilmente tirerò una monetina o sceglierò qualcos’altro, sono stanco di dover essere in mezzo fra due clan cosi differenti.



Oramai l’orologio aveva segnato mezzogiorno e quindi mi avviai verso la mia tenda dove avrei preparato il pasto e consumato senza neppure emettere un suono, l’ultima conversazione mi aveva alquanto irritato; non avevo voglia di parlare, il mio rapporto con la sensei migliorava ogni attimo che passava, ma con quella domanda era riuscita a distruggere tutto come fa un tornado al suo passaggio che lascia solo macerie.

Terminato il pranzo uscii dalla tenda e la trovai di fronte ad un fuoco circondato da un perimetro di roccie e potevo sentire l’allegro rumore della legna che arde anche se in quel frangente non lo consideravo affatto divertente; la donna lanciò la pergamena dove erano state riportate le tecniche che avrei dovuto imparare, lessi il secondo titolo e notai che si trattava di un katon, ovvero la pioggia di fuoco.

Quasi leggendomi nel pensiero la stessa voce che mi guidava da due giorni introdusse il jutsu, compose i sigilli spiegando ogni fase necessaria alla riuscita del compito e infine espulse dalla bocca delle lingue di fuoco che presero la forma di una decina di piccole sfere che andarono a colpire il punto dove si trovava il fuoco che permetteva di illuminare e compiere altre mansioni richiedenti calore, appena la pioggia impattò con il falò ci fù un lieve bagliore tanto che non dovetti proteggermi gli occhi, non mi sembrava un’offensiva degna di essere appresa, ma non avevo tempo da perdere e soprattutto poteva essere un ottimo diversivo per poter finire l’avversario con qualcosa di più potente.
Il commento che ne seguì fu duro e secco, come il mio umore:

Interessante, mi metto al lavoro.



Cominciai con la composizione dei seal, il principio di base era alquanto semplice, bastava che mi ricordassi del procedimento necessario ad eseguire la palla di fuoco suprema, impastai chakra nei miei polmoni e composi i seal, dopo espulsi l’aria cercando di tramutarla in fuoco mediante la riconfigurazione del chakra, tuttavia fui frustrato dal fallimento, dato che dalla mia bocca uscirono solo pochissime lingue di fuoco; sospettavo che fosse il mio stato d’animo a rendere le mie tecniche più deboli, ma preferii tentare più volte, era una questione di principio, mi rifiutavo di pensare alla sconfitta, poichè per me questo esercizio non era altro che un semplice allenamento.
Purtroppo dovetti mollare a fine giornata, dopo la prima volta non uscirono più fiamme dal cavo orale, c’era veramente poco da fare, era necessario trovare un modo per far scattare nuovamente la scintilla che mi avrebbe permesso di diventare più forte e continuare la mia sfida contro il clan e contro konoha stessa.
Mentre depresso per il fallimento non riuscivo a fare altro che a pensare alla mia condizione di divisione fra due clan totalmente opposti ed io che volevo essere un semplice shinobi di konoha pronto a servire il proprio paese; però un rumore di passi interruppe i miei pensieri, infatti la kunoichi si avvicinò e mi porse una tazza di te caldo:

Ho notato che non sei riuscito a fare passi avanti con la tecnica, l’unica cosa che ti posso suggerire è che devi trovare un equilibrio prima di fare qualunque cosa, tutto si basa sul principio dell’equilibrio, il chakra stesso ne è influenzato; adesso posso percepire rabbia repressa e tristezza dal tuo Chi, per le tue abilità ci sono vari modi di eludere la scelta, oppure puoi sempre compierne un’altra.



Trovai strane le ultime parole, mentre sorseggiai ancora una volta la bevanda bollente che opportunamente raffreddavo con continui soffi, perplesso dall’affermazione chiesi spiegazioni:

Per favore, potresti essere più chiara?
Non parlare per metafore, se esiste un altro modo per diventare forte sono disposto ad accettarlo.



In verità potresti decidere di seguire le orme di tuo padre o di tua madre, oppure potresti ricorrere a delle kinjutsu o a qualcosa di più elaborato, ma allo stesso tempo più difficile da ottenere, ma te ne parlerò solo l’ultimo giorno di allenamento.



La stanchezza iniziò a farsi sentire, quindi per recuperare le energie spese durante la gionata decisi di andare a letto e che era meglio aspettare l’ultimo giorno di allenamento; mi coricai felice di aver ritrovato una scintilla che mi permettesse di combattere nuovamente e di allenarmi.


Sabato




Il terzo giorno dell’addestramento iniziò con la pioggia, il tempo era davvero orribile, era impossibile poter proseguire con l’addestramento, cosi la sensei entrò completamente bagnata nella mia tenda ed ero certo che avrebbe pronunciato più o meno le stesse parole che mi sarei aspettato da qualcuno con un pò di buon senso, tuttavia la donna aveva un serio problema di mente, cioè sentii queste parole:

Direi che è il tempo perfetto per allenarti per l’utilizzo della tecnica che ti vglio insegnare, e poi considera che il controllo del chakra riesce meglio sotto pressione, devo allenarti a reggere ogni tipo di situazione no?



Uscii dal mio giaciglio e fui accarezzato dalla “dolce” pioggia torrenziale, avevo dato uno sguardo alla pergamena e notai che avrei dovuto imparare oggi, nonostante non avessi imparato il jutsu di ieri era una tecnica acquatica, per la precisione si chiamava muro d’acqua, il seal richiesto era uno solo quindi sarebbe stata una perfetta difesa rapida anche se il suiton in termini difensivi non ha un grosso livello di protezione dato che mi assicurava immunità dal Katon e dai lanci di armi.

Inziai l’esercitazione avvicinandomi a soli 2 metri dal lago e composi il sigillo per cercare di infondere il chakra in acqua per darle la forma desiderata, cercavo di sfruttare le mie conoscenze dell’arte del fuoco ricordandomi di come riesco a dare la forma sferica, ma stavolta dovevo erigere una protezione, tentai diverse volte fino ad ottenere dei risultati decenti, infatti riuscii ad erirgere un muro di circa un metro, notai che era passata all’incirca un quarto della giornata, fui interrotto dalla donna che disse:

Bene, il suiton è praticamente fatto, devi solo fare un pò di pratica, mi è arrivata la richiesta per una missione di lv C, non è difficile soprattutto con la mia assistenza.
Non ti preoccupare, sarà una passeggiata e poi mi farebbe comodo il tuo senjutsu.
Tranquillo, i prossimi tre giorni saranno molto divertenti, torneremo per i’ultimo giorno in cui ti mostrerò qualcosa di interessante, cosi potrai finalmente deciderti.
Che mi dici? Ci stai?



Non avevo mai fatto una missione in vita mia, perciò non potevo non accettare, sarebbe stata una esperienza molto interessante e perciò preparai il tutto fino a ricomporre esattamente il mio equipaggiamento da viaggio esattamente come avevo fatto durante l’andata, non ci dirigemmo verso Konoha, ma bensì verso il villaggio dei fulmini, o per la precisione nel nascondiglio dei briganti, durante questi giorni mi era sorto un dubbio nei confronti di colei che chiamavo ciecamente sensei, infatti non l’avevo mai vista portare un coprifronte e non si era mai presentata, trovavo la cosa alquanto strana e sospetta, dato che è buona educazione presentarsi:

Adesso che ci penso non so quasi nulla della sua vita, mentre lei sembra sapere molte cose, se non tutte sul mio conto.
Potremmo iniziare dalla presentazione, anche se lo sa già mi ripeterò:
Mi chiamo Shintaro Nara, sono un genin di Konoha e lei?



Lei si avvicinò e accennò un inchino di presentazione, la pioggia bagnava il suo volto ed era una scena strana, un diciottenne con una donna di cui non sapevo nulla, ma la sua voce interruppe i miei pensieri:

Per te sono Vega, Kaori, o come diavolo ti piace di più chiamarmi; sono una amica di tua madre e il coprifronte non lo porto perchè siamo vicini ad un villaggio nemico e anche tu dovresti fare lo stesso, quel ferro vicino alla tua spalla è come un orologio d’oro per le allodole, dopotutto se sei un vero membro di Konoha lo dovrai essere nel profondo del cuore e questo inutile pezzo non ti servirà a nulla, può essere solo usato come scudo per dei fukibari.



Perlomeno sapevo come chiamarla, d’ora in poi sarebbe stata Vega-san, aver saputo il suo nome aveva ristorato il mio umore, era quasi terminata la giornata, perciò montammo la tenda dove avremmo passato la notte, la pioggia aumentò di intensità e non ci fu abbastanza tempo per montarne anche la seconda, quindi mi addormentai in silenzio nel mio letto.



Parte Seconda: Un Mondo sconosciuto



Domenica



Prima regola di una missione, andare dal cliente e cercare di ottenere il massimo delle informazioni possibili, prima di andare dai briganti di montagna faremo un salto dai committenti e vedremo di scoprire finalmente tutta la verità, dato che il villaggio è stato molto vago sulle informazioni fornite.

La sua linea di pensiero aveva senso, infatti era sempre la prima mossa contattare i clienti per avere un dettagliato resoconto sui fatti riguardanti la missione; erano circa le sette del mattino e mi ero svegliato da circa 30 minuti, l’intensità della pioggia era visibilmente calata passando da un’acquazzone senza precedenti ad una comune pioggerella estiva; consumai rapidamente la mia colazione estiva mentre la mia pelle percepì chiaramente un’abbassamento della temperatura rispetto a ieri, mentre sorseggiavo il caffè cercai di riempire un altro vuoto fra le mie domande:


Sensei, sicura che posso già fare una missione?
Dopotutto ho imparato solo 2 tecniche e mezzo, non penso proprio di essere pronto.



Tuttavia la sua risposta fu alquanto semplice e decisa:

Guarda, la pioggia di fuoco dovresti averla oramai assimilata anche se il problema dell’altro ieri era una questione a livello inconscio, in realtà il tuo corpo ha già assimilato quel jutsu, era solo la tua testa a bloccarti, prova a rifarlo adesso?
Magari quando stai per emettere le fiamme dalla bocca prova a pensare a qualcosa di bello, magari qualche ricordo felice:



Con un dito indicò una pianta abbastanza isolata che era ormai morta forse perchè non era riuscita a resistere fino alla pioggia di ieri che gli avrebbe certamente ridato un pò di più di vita; composi rapidamente la serie di seal che avevo ripetuto diverse volte ed avvicinai indice e medio alla bocca per poi soffiare; con mio sommo piacere uscirono alcuni dischi di fiamme che si diressero verso l’obbiettivo, anche se nessuno riuscì a colpire l’arbusto.

Ora si tratta solo di una questione di precisione, cosa che riuscirai ad ottenere semplicemente con l’esercizio e l’applicazione in battaglia, comunque ricordati che questa tecnica non ha la stessa potenza della palla di fuoco, la tecnica in se ti permetterà di impedire la fuga del nemico, oppure di creare un buon diversivo prima di eseguire un’altra tecnica.


Per quanto non ci potessi credere, la tecnica era stata eseguita, nonostante non fosse andata a buon fine, comunque concordavo con la collega nel dire che con la pratica sarei riuscito ad “aggiustare” la mira fino a colpire il oppure i bersagli al momento dell’esecuzione.

Senza proferire altre parole, la kunoichi riprese il suo viaggio e dovetti accelerare un pò per recuperare il terreno che in poche falcate era riuscita a frapporre fra lei e me; in circa mezza giornata riuscimmo a trovare il campo base dei briganti, ovvero una fortezza che sembrava essere quasi inespugnabile, ma ero abbastanza sicuro che un erede dei nara sarebbe stato in grado di penetrare nel complesso senza troppe difficoltà per poi trovare il capo della marmaglia ed infine durante la notte aprire le porte ad il proprio alleato per sgominare nel sonno i cattivi.
Un piano semplice, quanto efficace pensai, tuttavia la sensei aveva in mente altro:

Dalle poche informazioni di cui siamo in possesso sappiamo che ogni giorno alle due del pomeriggio un gruppo di volontari si reca al villaggio più vicino per prelevare il loro medico, in modo che questi possa visitare e curare i loro compagni., dovrai semplicemente sgominare il gruppetto ed aspettare che mandino i rinforzi.
Nel frattempo ti sarai trasformato in uno dei banditi e fingerai di essere stato aggredito da un gruppo di mercenari avversari, se va tutto bene ti porteranno all’interno del campo dove potrai avvicinarti al capo dei briganti ed ucciderlo.
Al resto ci penserò io.



Si poteva dire di tutto, tranne che il piano fosse stupido, la donna aveva perfettamente ragione, bastava battere un tipo, usare la Henge no Jutsu e poi sarebbe stata una cosa semplice entrare nel campo e passare per uno di loro.

Mi fu consigliato di nascondermi nella boscaglia circostante l’accampamento ed aspettare che il gruppo uscisse per poi attendere il ritorno dove li avrei sgominati per sostituirmi ad uno di essi.

Non ci volle molto prima che un gruppo di cinque persone a cavallo ripercorresse la stessa strada fatta qualche ora prima, con la sola differenza che ora c’era un altro tizio che non aveva evidentemente nulla a che vedere con il gruppo, quindi compiendo un balzo, atterrai quasi al centro della strada, per poi pronunciare le seguenti parole:

Oggi avremo Quattro banditi in meno sulla piazza.
Avete qualcosa da dire a proposito?




I cavalieri rimasero attoniti per un paio di istanti, forse più per l’improvvisa comparsa, che per il discorso in se, ma per il fatto che un teenager avesse avuto le palle di mettersi in mezzo fra dei malviventi ed il loro bicchierino serale, cosa che li fece incazzare oltre ogni limite.
Quindi uno invitò gli altri a travolgermi con i cavalli e continuare dritti per la loro strada dato che ci separavano solo cinque metri, però quando fecero per tirare le redini, colpii quello più vicino con il tifone della foglia per poi atterrare pochi centimetri più in la, cosa che lo fece volare per alcuni metri sbattendo violentemente la testa, gli altri estrassero subito le spade per attaccarmi, infatti uno dando un colpo al destriero si avvicinò a me cercando di tagliarmi con una sciabolata che schivai prontamente rotolando di lato per poi ribattere con un lancio di tre kunai, prendendolo nel petto, normalmente mi sarei trattenuto, ma dato che si trattava di combattere con gente che non aveva il minimo scrupolo ad uccidere e depredare tanto valeva ripagarli con la stessa moneta.

Il terzo invece mi colse di sorpresa colpendomi al braccio, che inizio a sanguinare in maniera copiosa e faceva piuttosto male; l’unica soluzione che riuscii a trovare fu quella di comporre il più rapidamente possibile i sei sigilli necessari ad eseguire la pioggia di fuoco, ed in un soffio lanciai le sfere di fuoco verso la bestia ed il suo padrone.

Il risultato fu addirittura meglio di quello che avessi previsto, dato che due dischi raggiunsero l’obbiettivo in piena faccia e fianco, mentre l’essere sotto di lui fu preso ad una zampa, cosa che lo fece partire di scatto, ma con conseguente cadura, probabilmente a causa del danno subito.

Ora toccava all’ultimo degli “amigos”, oramai la ferita faceva piuttosto male, perciò l’unica cosa rimasta da fare era quella di ricorrere ad una strategia semplice e pulita.

Con il braccio ferito strinse il fodero della katana, mentre quello buono andò ad estrarla, poi impugnandola con entrambe le mani balzai di lato e colpì la zampa dell’equino.
Quest’ultimo cadde andando a finire sopra il proprio cavaliere, che trapassò sul colpo.

A questo punto scese Vega che disse:

Ottimo lavoro, ora non ti resta che trasformarti in uno di questi tizi a tua scelta e poi prendi il cavallo col dottore e vattene al loro accampamento.
Inventati qualche storiella credibile, tipo un attacco di alcuni ninja e sei scampato per miracolo.
I dettagli li lascio a te; pulirò io questa carneficina.



Poi avvicinandosi al dottore gli intimò di confermare la storiella se ci teneva a tornare a casa. Eseguii la tecnica e partì senza esitare, avevo preso l’aspetto dell’ultimo che avevo fatto fuori e mi cosparsi un pò di sangue per passare come un reduce di un attacco ninja.
Sfortunatamente dovetti lasciare tutte le mie armi con Kaori perchè non sarei riuscito a passare come bandito in caso di ispezione.

Passò un pò di tempo prima di arrivare al campo base, dove fui accolto da molti dei miei “compagni”, il primo di loro a rivolgermi la parola era probabilmente il capo, riconoscibile dal fatto di essere quello con il maggior numero di cicatrici, fra le quali spiccava una che gli attraversava l’occhio destro.

Scesi da cavallo e l’energumeno mi rivolse la parola:

Perchè diavolo sei tutto insanguinato e cosa più importante dove sono gli altri.
Ti conviene parlare in fretta.



Ora bisognava farsi forza e sperare di riuscire a fargli bere quella balla:

Sono stati dei ninja, quei maledetti !
Ci hanno attaccati di sorpresa, sono stato l’unico che sia riuscito a sfuggire con il medico approfittando della morte di uno di loro.



Parlai con un tono stanco, per far sembrare più credibile la mia storia ed il medico non esitò un istante a confermare il tutto e disse anche che avrebbe dovuto portarmi in infermeria per occuparsi delle mie ferite, dato che c’era il rischio di essere stato avvelenato.

Non c’è che dire, bella pensata doc !



Quindi andai in infermeria dove fui curato dal dottore e passai la notte.

Lunedì



Uscito dall’infermeria fui chiamato nuovamente dal capo che mi disse di raccontargli tutto ciò che avevo visto durante l’imboscata, sapevo che un racconto troppo dettagliato oppure uno troppo generico non avrebbero fatto altro che aumentare gli eventuali sospetti del bosso, perciò l’unica alternativa possibile era quella di creare una frottola ben congeniata, però con delle lacune, in modo da rendere il tutto decisamente più realistico.

Fortunatamente il cretino ci cascò in pieno e mi disse che le ferite riportate durante l’attacco erano lievi, perciò mi sarei dovuto allenare in modo da evitare di essere nuovamente colto alla sprovvista.

Fui condotto da una specie di energumeno esagitato in mezzo ad un cortile dove mettendosi di fronte a me mi lanciò a terra una spada e mi disse:

A questo punto dovrai imparare a difenderti meglio, il capo vuole che ti insegni a difenderti al massimo delle tue capacità, dopotutto sei uno degli ultimi arrivati, perciò dovrai impegnarti di più, perchè non ci andrò assolutamente leggero con te.

Mi furono fatti eseguire diversi esercizi legati alla nobile arte del kenjutsu come inutili affondi oppure fendenti all’aria, sinceramente preferivo Vega come addestratrice, anche se dovevo stare al gioco per non crearmi dei problemi.

Subito dopo il pranzo ebbi mezz’ora di pausa prima di riprendere, quindi decisi di optare per un giro del fortino, dopotutto era necessaria una buona, se non ottima conoscenza del luogo in modo da coordinare al meglio qualunque tipo di attacco con Kaori.

Notai che il lato est della palizzata era decisamente più debole rispetto agli altri tre, quindi fissai nella mia testa questa informazione in modo da poterla sfruttare al meglio durante l'attacco con cui avrei messo fine alle scorrerie in quella zona con l'aiuto di Vega.

Per mia enorme sfiga trovai un botolo, un dannatissimo cane che iniziò ad abbaiarmi contro, non potevo metterlo fuori uso per il semplice fatto che avrebbe potuto attirare l'attenzione su di me.

Decisi di cambiare aria rapidamente, però la sfortuna era decisamente al mio fianco oggi, perchè arrivò un tipo che mi disse:

Perchè diavolo il tuo cane ti sta abbaiando contro?
Sai che è stato un casino farlo accettare dal capo, quindi vedi di azzittirlo oppure lo ammazzo.
E non mi interessa se ti metterai a fare da scudo umano come l'ultima volta, vi ammazzo entrambi.



Terminato di parlare il tipo se ne andò borbottando qualcosa, però tutta sta faccenda si era complicata, dato che secondo quello che mi era stato detto, il tipo che stavo impersonificando adorava talmente tanto il proprio cane da addirittura rischiare la propria vita.

L'unica cosa da fare era quella di farselo amico, andai direttamente in cucina sperando di farmi dare un paio di pezzi di carne; dopo aver allungato un paio di ryo ricevetti il cibo e tornai dal cane.

Questi iniziò nuovamente ad abbaiare e righiarmi contro, quando provai ad avvicinare la mano per accarezzarlo quasi rischiai di essere morso, quindi dovetti mettere in pratica un metodo che solitamente fanno gli Inuzuka per guadagnarsi la fiducia del proprio cucciolo.

Mi sedetti e con una mano tenni la salsiccia, lo scopo dell'esercizio era dimostrare al canide di non essere una minaccia per lui, ma anzi una persona di cui fidarsi ed avere rispetto, se non lo potevo ingannare come suo padrone, me lo sarei fatto come amico.

[...]



Erano passate almeno 4 ore da quando avevo iniziato l'esperimento e sembravano esserci stati dei miglioramenti, dato che la bestia aveva terminato di ringhiare ed aveva già mangiato una salsiccia, ora dovevo semplicemente fare in modo di riuscire ad accarezzarlo ed instaurare un vero rapporto di fiducia.

Dopo ancora mezz'ora l'animale si avvicinò in cerca del secondo pezzo di salsiccia, che gli diedi solo dopo averlo accarezzato, finalmente avevo conquistato il cane che ribatezzai "Inumaru", che non significa altro che cane.

Oramai il sole era calato, quindi andai a cenare per poi dormire, a mezzanotte dovevo incontrare Kaori per discutere il piano d'attacco del giorno dopo, quindi dovevo assolutamente riposare più che potevo.

Martedì



Mi fa piacere vedere che stai bene ed ho pure visto come hai fatto a socializzare col cane complimenti.
Forse il mio allenamento ti sta facendo uscire il lato Inuzuka che nascondevi.



La voglia di giocare era poca, quindi decisi di tagliare corto ed andare direttamente al punto:

Quale sarebbe il piano di oggi? Esplosivi in tutto il villaggio e poi facciamo saltare in aria a debita distanza?
Oppure qualcosa di più ricercato come uccidere il capo dei banditi e sperare che il morale degli altri si abbassi moltissimo?



Entrambe buone idee, ma ne ho una migliore.
Dovrai restistere fino alle due del pomeriggio quando sarò arrivata con un contingente messo a disposizione dalle forze locali per risolvere una volta per tutte questo problema.
Appena sentirai una deflagrazione annulla la trasformazione e fai fuori il capo, poi vattene alla svelta.



Vega era una stratega straordinaria, aveva elaborato un ottimo piano senza che dovessi espormi in qualche modo per quanto mi riguardava invece avrei dovuto semplicemente eliminare un brigante, cosa piuttosto facile per un ninja addestrato ed in pieno allenamento.

[...]



Erano le sei del mattino, quando ci fu la sveglia generale e dopo una veloce colazione andai dal cane fino all'ora di pranzo per consolidare il rapporto di fiducia, però lo stesso energumeno del giorno precedente, verso l'una del pomeriggio, mi prese e riportò nello stesso luogo dove ci eravamo allenati:

Ieri in qualche modo sei sparito evitando l'allenamento, oggi ti punirò per la tua intransigenza.
Ti farò venire i lividi blu per quante botte ti darò.



Detto questo mi lanciò una spada di legno, ciò significava che voleva chiaramente farmi del male, ma non uccidermi; dovevo dare il massimo.

Iniziarono i primi scambi, nel puro stile shinobi cercavo di colpirlo alle gambe oppure al polso, in modo da disarmarlo oppure farlo cadere, però la resistenza di quel tipo era semplicemente inumana, più lo colpivo, più lui ribatteva con ferocia.

Non ci volle molto prima di ritrovarmi completamente sulla difensiva, addirittura dovetti schivare alcuni colpi ed indietreggiare, ma la folla che si era nel frattempo formata incitava alla violenza, fra cui scorsi il boss, e con un brusco spintone fui rispedito nelle grinfie della belva.

La situazione stava volgendo rapidamente a mio sfavore, normalmente uno del genere lo avrei battuto usando qualche ninjutsu oppure un bel taijutsu nello stile della foglia, ma non me lo potevo permettere perchè ciò avrebbe rovinato la copertura e per non parlare del fatto che mancava poco all'attacco dove avrei potuto suonarle a quell'idiota.

Nonostante stesse usando una semplice spada di legno quella sotto categoria di Maciste era davvero forte, tanto da riuscire a spezzare la mia guardia e riportare così delle dolorose botte sfociate in lividi.
Con qualche balzo indietreggiai in modo da guadagnare distanza e tempo; quando il tipo iniziò la sua corsa per colpirmi sentì una potente deflagrazione, il cancello che proteggeva quel luogo era stato fatto saltare in aria e dall'apertura entrarono diversi soldati.

Era arrivato il momento di chiudere quella sottospecie di teatrino per imbecilli, quindi utilizzai contro il tipo il tifone della foglia, oramai diventata la mia tecnica preferita, l'impatto e probabilmente l'effetto sorpresa fecero volare l'ercole per qualche metro più in la.

Improvvisamente sentì del dolore proveniente dal mio braccio, proprio nel punto dove ero stato ferito prima dal bandito a cavallo, qualcuno mi aveva ferito ed il sangue stava iniziando a colare.
Mi girai di scatto e vidi il carismatico capo con in mano una Katana, arma tipica dei ninja e mi disse le seguenti parole:

So che non sei Rinji, perciò annulla la Henge no Jutsu e combattimi con il tuo vero aspetto.
Non ho voglia di uccidere qualcuno che ha l'aspetto di una persona a me cara.



Non ebbi nulla in contrario, quindi decisi di esaudire quello che sarebbe stato il suo ultimo desiderio, perchè una cosa era assolutamente certa, cioè che sarei stato io il vincitore assoluto di quello scontro, avevo dalla mia il ninjutsu ed il taijutsu, mentre quello scarto di criminale le sue armi e nulla di più.

A parte la spada di legno non avevo altre armi, quindi per essere franchi potevo tranquillamente definirmi disarmato, gettai l'arma a qualche metro di distanza dalla mia posizione e decisi di assumere una posizione offensiva abbassando il baricentro; pochi istanti dopo scattai divorando i sette metri che ci separavano, per poi utilizzare un jutsu di grande effetto, ovvero la raffica della foglia, l'intenzione era quella di atterrarlo per poi finirlo con una tecnica dalla potenza impressionante, ovvero la palla di fuoco.

Tuttavia l'avversario pareva conoscere bene la tecnica, perchè con un salto evitò di farsi atterrare e replicò con un pugno diretto al mio volto, a causa dell'enorme concentrazione che avevo immesso nell'esecuzione della tecnica non riuscii a schivarlo e mi colpì sulla guancia sinistra, facendomi volare per un paio di metri.

Non c'è che dire, fisicamente è molto forte, per non parlare dei riflessi che sono a dir poco straordinari.



Quei riflessi sarebbero stati un grosso problema, perciò tanto valeva farla finita ed usare direttamente il ninjutsu per crearsi un'apertura e terminare in bellezza con le vecchie arti marziali.

Iniziai a comporre alla massima velocità possibile i sigilli del Gogakyuu no jutsu ed espirai, lanciando così quel mini sole infuocato; le probabilità che il nemico non si spostasse oppure non riuscisse a schivare erano piuttosto basse a dire la verità, però il tizio non si scollò fino a quando la tecnica non lo raggiunse, si levò una grossa coltre di fumo ed attaccare in quelle condizioni era semplicemente un azzardo troppo pericoloso.

Invece di trovare un cadavere carbonizzato, vidi che il tizio uscì completamente illeso e con uno scatto velocissimo riuscì ad afferrarmi al collo ed iniziò a stringere:

E' assurdo, non pensavo che i genin di Konoha fossero tanto scarsi, ai miei tempi un brocco come te non superava il primo anno.
Oppure è proprio il metodo del villaggio della foglia a fare pena, mentre Kiri è più severa con i suoi ninja.



Che ne sai te del mondo dei ninja, sporco delinquente, non parlare male della mia professione!

L'avversario stringendo di più la presa iniziò a ridere, l'aria iniziava a mancare sul serio e dovevo assolutamente trovare una soluzione a questo problema davvero spinoso, però le sue parole mi riportarono alla realtà:

Che cosa ne so io dei ninja hai detto?
Hahaha, non sei riuscito a vedere prima che ho bloccato la palla di fuoco con una tecnica acquatica?
Non pensavo davvero che tu fossi tanto debole.
Ad ogni modo è ora di dirci addio.


Quando stavo per perdere le speranze una voce mi aiutò a non mollare:

Prendi Shintaro!



Era vega, che aveva lanciato la mia katana a terra a soli pochi passi dal mio piede, perciò l'unica cosa che dovevo fare era obbligare il ninja a mollare la presa e poi giocarmela al 100% delle mie capacità.

Il modo più semplice per costringere qualcuno che ti sta strangolando è quello di colpire proprio il busto di quello che ti sta trattenendo la gola, quindi richiamando tutte le mie energie tirai un potente calcio mirato alle costole dell'ex Kiriano, cosa che gli fece mollare immediatamente la presa, tossii come prima cosa e dopo aver riorganizzato le idee afferrai la lama giapponese, se neppure il ninjutsu poteva aprire la sua guardia, sicuramente una lama di sarebbe riuscita.

Se la gioco sulla potenza perderò sicuramente, ma un buon bilanciamento di agilità e scherma dovrebbero bastare a ferirlo seriamente.



Quindi il signorino vuole giocarsela con la Katana?
Mi sta bene, vedi bene di farmi divertire un pò prima di ucciderti, altrimenti non c'è gusto.



Senza ascoltare le sue parole scattai, il primo fendente era diretto al polpaccio procedendo parallelamente al terreno, tuttavia la sua spada, messa in perpendicolare riuscì a bloccare la minaccia; quindi rotando sul mio asse mi portai al suo fianco, cercando di colpirlo con una gomitata del braccio libero sempre in direzione delle sue costole, in modo da ottenere la tanto agoniata possibilità di ferirlo seriamente, ma la schivò senza problemi, anzi sembrava che fosse un giochetto per lui.

Senza perdere la speranza provai un affondo all'inguine, anch'esso deviato con un secco colpo di spada, fino a quel momento avevo provato solamente strategie dirette, perciò ora avrei dovuto usare un approccio molto più brusco, scattai ed usai il tifone della foglia, per quanto fosse veloce non poteva evitare una spinta di quel tipo, infatti proprio come aveva previsto l'avversario volò per alcuni metri ed era proprio quello il momento perfetto per colpire, senza farsi pregare scattò al massimo consentitogli dal suo corpo e riuscì finalmente ad affondare la lama nella carne che a lungo stava pregustando ed un'altro allo stomaco.

Perfetto, sono riuscito a ferirgli una gamba, la sua mobilità è praticamente compromessa, per non parlare dell'altra ferita.

Accidenti.... la mia gamba, sembra che tu sia riuscito a fregarmi, ma non mi avrai vivo!



A quel punto usò la spada per uccidersi, peccato che quell'idiota non sapesse che lo dovevo proprio uccidere, mi aveva risparmiato della fatica in più. Dato che il mio compito era terminato, uscii dal campo come mi era stato ordinato da Vega.

Parte Terza: Una scelta difficile



Mercoledì



Dopo una bella dormita mi alzai, la sera prima vega mi aveva raggiunto poco fuori dall'accampamento dei briganti e mi aveva fatto i complimenti per il combattimento, avevo saputo sfruttare bene quello che mi era stato insegnato ed il giorno dopo Kaori mi accolse con una colazione frugale, ma energetica e mi fece cenno di sedermi su una pietra di fronte a lei:

Come ti avevo promesso, oggi faremo un allenamento piuttosto blando e poi faremo un bel discorsetto.
Limitati a fare qualche giro di corsa del lago e prova ad eseguire la Housenka, poi torna qui.



Considerando che il primo giorno avevo fatto tre giri del lago decisi di arrischiarmi e farne quattro, il che significava aggiungere altri tre chilometri alla corsa, quindi riempendo lo zaino di rocce iniziai a fare il mio dovere.

[...]



Il jogging mi aveva sfiaccato, avevo il fiato corto ed avevo provato la Housenka dimostrando di aver oramai padroneggiato quel Katon; quindi come promesso tornai dalla sensei e dopo avermi offerto un sorso di te verde iniziò a parlare:

Sei indubbiamente migliorato in questi sette giorni, da un ragazzino arrogante e pomposo sono riuscita a trasformarti in una persona responsabile e su cui contare, l'obbiettivo di questo allenamento non era quello di renderti più forte, ma di migliorare il tuo carattere rendendoti pronto per le prossime sfide che dovrai affrontare, come l'esame chuunin oppure altri combattimenti con ninja più esperti e probabilmente più forti di te.



Dopo una breve pausa ed un sorso di te riprese a parlare:

Come ti avevo già detto tu hai la predisposizione per apprendere le tecniche del clan Nara oppure degli Inuzuka, solo che hai un'arma in più che non hai mai pensato di avere in vita tua.



Non ci potevo credere alle sue parole, oltre al mio bagaglio tecnico ed il mio equipaggiamento non avevo mai pensato di poter essere in possesso di qualche potere speciale.

Quale sarebbe questo potere?



E' proprio il fatto che sei un misto fra un clan famoso per il proprio istinto combattivo ed uno rinomato per gli strateghi che lo compongono.
Ti ho visto in battaglia, preferisci le taijutsu per combattere e cerchi di terminare lo scontro con le ninjutsu, questo è semplicemente la prova inconfutabile che hai le doti fisiche di tua madre ed il cervello di tuo padre.

Potrei insegnarti la mia tecnica speciale, comunque il mio consiglio è quello di scegliere fra i due rami che ti sono stati concessi per natura, perchè sei geneticamente predisposto ad usarle.
Ti potrei parlare dei Kinjutsu, potenti tecniche che hanno allo stesso tempo dei gravi effetti collaterali.
E poi sei riuscito a conquistare quel cane, ora sono sicura che non avrai davvero alcuna difficoltà ad addestrare tuo cucciolo Hahaha.



Aveva ragione, infatti da quando ero riuscito a conquistare la fiducia di Inumaru era calato decisamente il risentimento che avevo nei confronti dei cani. Ora ero in grado di compiere la scelta che probabilmente avrebbe condizionato per sempre il mio modo di combattere e vivere.

Comunque basandomi su questi sette giorni penso di essere giunto ad una conclusione, spero proprio che sia te quella che mi allenerà.
Ti devo un grosso favore Vega, come ti posso contattare in caso di bisogno?



Dopo questa piccola esperienza insieme non penso che avrai bisogno ancora dei miei insegnamenti, comunque casomai avessi bisogno di una mano chiedi a tua madre, lei saprà trovarmi.



Detto questo si alzò e mi porse la mano, qualcosa che facevano gli adulti fra di loro, un segno che mi considerava suo pari.

Componendo un seal sparì in una nuvoletta di fumo, lasciandomi ultimare i preparativi prima di tornare a Konoha e compiere la mia scelta.

SPOILER (click to view)

Tecniche Utilizzate:



Tifone della Foglia - Konoha Gouriki Senpuu
Tipo: Taijutsu
Villaggio: Konoha
Questa tecnica è la versione potenziata della Raffica della Foglia. Ha un raggio molto elevato (ben 8 metri) che viene raggiunto tramite un'alta concentrazione di chakra e ovviamente un salto adeguato alla distanza che si vuole raggiungere. Servendosene un ninja, che durante l'esecuzione della stessa compirà un giro di 360° sull'asse frontale, tenterà di colpire uno o più bersagli che siano nelle immediate vicinanze del punto in cui la esegue. Nella sua interezza questo taijutsu si compone di un unico calcio girato di spinta. La forza del colpo è leggermente superiore a quella di un calcio normale, ma la velocità è doppia, rendendo una completa difesa davvero difficile. Se colpiti, eventuali avversari verranno scagliati parecchio lontano... da quell'effetto simile ad una raffica di vento che dà il nome alla tecnica.
(Livello: 4 / Consumo: Medio)

Muro d'Acqua - Suiton Suijinheki
Tipo: Ninijutsu
Villaggio: Konoha
Posizioni Magiche: Serpente con indice destro fuori.
Tramite questa tecnica il ninja crea davanti a se un resistente muro d'acqua, che gli permette di preteggersi da attacchi di fuoco e dalle armi da lancio. A seconda delle necessità il muro può assumere una forma cilindrica e proteggere il ninja a 360°, in quel caso però la sua robustezza risulterà indebolita. Il consumo varia da Medio in presenza di una consistente quantità d'acqua (almeno 20 litri concentrati entro 3 metri dall'utilizzatore) ad Alto in assenza della suddetta condizione.
(Livello: 4 / Consumo di Chakra: Variabile)

Raffica della foglia - Konoha Reppuu
Posizioni Magiche: Nessuna
Villaggio: Foglia
Descrizione: Servendosi di questa tecnica il ninja, che durante l'esecuzione della stessa compirà un giro di 360° sull'asse frontale, tenta di portare a terra un'avversario in corpo a corpo. Nella sua interezza questo taijutsu si compone in un abbassamento del baricentro, una spazzata che mira ad entrambe le gambe avversarie, e una conseguente spinta verso l'esterno. Se colpito nel punto prescelto, l'avversario non solo finirà a terra, ma verrà anche scagliato lontano... da quell'effetto simile ad una raffica di vento che dà il nome alla tecnica.
Tipo: Taijutsu
(Livello: 5 / Consumo: Basso)

Pioggia di Fuoco - Katon: Housenka no Jutsu
Tipo: Ninijutsu
Villaggio: Konoha
Posizioni Magiche: Topo, Tigre, Cane, Bue, Coniglio, Tigre.
Impastando una discreta quantità di chakra nella bocca, è possibile emettere parecchie sfere di fuoco (12) dalle dimensioni di due pugni uniti, che arrivano anche a venti metri dall'utilizzatore. Chi è colpito da questi proiettili riporta ustioni medio-leggere su tutte le parti interessate. All'inizio il difetto di questa tecnica è che la singola sfera non è in grado di danneggiare molto un avversario, e lanciarle tutte in un unico punto potrebbe vanificare completamente il jutsu. Dal grado di chunin però, il ninja è in grado di lanciare all'interno delle sfere fino a sei shuriken, che verranno quindi occultati completamente dalle fiamme: in questo modo il potere offensivo del singolo proiettile è almeno raddoppiato. Inoltre, dal grado jonin in su, l'utilizzatore può eseguire questo jutsu di counter, ad esempio appena dopo un salto atto a schivare una carica nemica.
(Livello: 4 / Consumo: Medio-Alto)
[Solo se si ha in scheda la Palla di Fuoco Suprema]

Palla di Fuoco Suprema - Katon:Goukakyuu no Jutsu
Posizioni Magiche: Serpente, Tigre, Cinghiale, Cavallo, Tigre
Villaggio: Foglia
Descrizione: Questa arte magica è la base per quasi tutte le tecniche di fuoco del villaggio della foglia. Impastando una discreta quantità di chakra nella bocca, è possibile emettere un getto di fiamme che arriva anche a sei metri dall'utilizzatore, e raggiunge una larghezza non inferiore ai tre. Chi è colpito da questo jutsu riporta ustioni medio-gravi su tutte le parti interessate. All'inizio il difetto di questa tecnica è che ci vuole molto tempo per impastare il chakra da utilizzare e che il ninja deve rimanere fermo mentre la esegue, ma dal grado di chunin in poi questa carenza viene a cadere, compensata dall'esperienza dello shinobi.
Tipo: Ninjutsu
(Livello: 4 / Consumo: Medio)


CITAZIONE
Permettetemi di commentare questo allenamento un pò speciale che mi accompagna da più di un anno:

Potrei dire che è un esperimento, ho voluto provare qualcosa di nuovo, dato che entrambi gli allenamenti che ho scritto qui per conseguire la verde sono sempre 7 giorni di allenamenti dove sudo e soffro tanto.
Ho voluto approfittare di questo passo non solo per potenziare il mio personaggio, ma allo stesso tempo renderlo più profondo ed umano, cosa che non mi sono mai curato di fare con gli altri personaggi che ho ruolato qui e su altri gdr di Naruto.

Fatto il mio bel discorsetto lascio il lavoro al/ai correttori :guru:
Spero che ci andiate piano col mio pg :look:



Edited by ~ K a i - 8/10/2009, 06:08
 
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Shadow alkemist
view post Posted on 5/10/2008, 20:15




questo allenamento è per la verde? continuerà o è finito qui?(penso la prima)
 
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Kaitos
view post Posted on 7/10/2009, 18:31




CITAZIONE
Ho finito :guru:



Edited by ~ K a i - 30/3/2010, 10:37
 
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» • G i a c o ~
view post Posted on 9/10/2009, 14:11




Energia Verde Ok. Appena posso correggo ^__^
 
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† F e F F e †
view post Posted on 14/6/2010, 15:54




CITAZIONE
Ne hai avuto di voglia e pazienza per scrivere questo poema eh Kai? Complimenti, un grande lavoro, ed un grande lavoro va ricompensato in maniera adeguata.
Exp: 60 Ryo:500

 
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4 replies since 20/8/2008, 13:36   242 views
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