Il Frutto Miracoloso, Green Energy

« Older   Newer »
  Share  
~ Naruto ~
view post Posted on 13/8/2008, 14:59




CITAZIONE
~Narrato
~Parlato
~Pensato
~Parlato di Washi

Primo Giorno Di Missione - Lunedì

" Richiesta di Aiuto "

~Un tuono risuono’ sul piccolo villaggio di Oto. Nella notte, il piccolo Paese di Oto, destinato a diventare il più forte fra tutte le grandi nazioni ninja, veniva bagnato da una pesante pioggia. Tutte le abitazioni venivano colpite, a partire da quella del Kokage. Nessuna veniva lasciata all'asciutto. In una piccola casetta, che si trovava nella zona residenziale piu’ vicina al centro del villaggio, adesso viveva il giovane Rufy, che dopo essersi diplomato all’accademia sotto la guida del sensei Akira Takiremo, il quale era un grandissimo jonin giovane ed esperto, si era trasferito con la famiglia, in maniera definitiva. Dopo tante discussioni, alla fine il padre e la madre del ragazzo decisero di stabilirsi ad Oto. La casa in cui vivevano non era delle più grandi, ma lo era abbastanza tanto da non fargli mancare nulla, perlomeno quando era un ragazzo normale. Ma da quando Rufy decise di diventare un ninja, un vero ninja, abbandonò le pretese stupide e inutili di un una persona normale, per decidere di guadagnare i ryo che gli servivano da solo, facendo delle missioni, o magari trovando qualche ricco tesoro dimenticato chissà dove, cosa davvero improbabile. Quanto era bizzaro Monkey D.Rufy...
Da piccolo aveva sognato sempre di navigare per i mari e diventare un pirata, ma dato che questi erano definiti come persone carogne e balorde, disposte ad uccidere innocenti pur di impossessarsi di qualche denaro, e ovviamente anche perche' nel luogo in cui viveva, non esistevano mari e oceani abbastanza grandi da realizzare questo suo insolito desiderio, decise di diventare un ninja, per combattere tutti i criminali e ovviamente, essere il migliore fra tutti. Così pensò bene di programmare un’allenamento durissimo, di una settimana, per allenare le proprie tecniche. Dunque lui, tutto pensierioso, iniziò a pensare a molteplici possibilità di allenamento per migliorare le sue capacità. Doveva svilupparsi ovviamente sotto tutti gli aspetti, ma doveva rinforzare particolarmente il suo chakra, e di conseguenza, la potenza e la velocità di esecuzione di tutte le sue tecniche. Dalla Moltiplicazione del Corpo all’ Onda Tagliente. Tutte quante dovevano essere rinforzate e cio’ necessitava di moltissimo tempo e impegno, per non parlare della fatica. Ma non avrebbe incontrato ostacoli durante il suo allenamento. La sua famiglia infatti non gli creava affatto alcun tipo di problemi. Nessuno osava chiedere nulla al giovane. Poteva sembrare persino un ragazzo viziato agli occhi degli altri, ma non era così. Ma capito' che, proprio mentre il ragazzo continuava a pensare alle esercizioni finali, che Washi, il padre del ragazzo, gli chiese una strana cosa: accompagnarlo in una missione. Infatti era stato incaricato dal Kokage in persona di andare alla ricerca di uno strano frutto, che sembra avere straordinarie capacità. Al chuunin di Oto fu permesso di portare una sola persona con se, e questo scelse proprio suo figlio. Tornato a casa, il padre del genin, lo chiamà e spiegò l’obiettivo della missione. La reazione del giovane fu inzialmente di stupore, dato che non riusciva a capacitarsi dell'offerta che gli era stata proposta. Ma dopo qualche secondo ritornò in se, diventando allegro e spiritoso.


~Grazie, papà. Quella che mi hai dato è una notizia stupenda ! Andiamo subito alla ricerca dell' Isola perduta !

~Era una missione alquanto strampalata. Eppure il padre sapeva qualcosa che il figlio sconosceva, e decise appositamente di non rivelargli nulla, mettendo a rischio sia le loro vite, che quella della stessa missione. I due sarebbero partiti lo stesso lunedì, cioe’ l’indomani. Il padre aveva intenzione di allenare il figlio. Infatti lui sapeva del volere del figlio, che voleva diventare piu’ forte. Ma con la missione il chuunin avrebbe preso due piccioni con una fava sola. Così il padre pensò al percorso da seguire con il figlio per farlo allenare il più possibile durante il viaggio, e l’idea arrivò durante la notte. Il giorno seguente, Washi fece alzare di buon orario il figlio, che con aria seccata in apparenza, ma gioiosissimo nell’animo, iniziò a prepararsi per andare fuori per circa una settimana. La missione richiedeva dunque un bel pò di tempo. Avrebbero dovuto prepararsi le provviste solamente per il giorno che avrebbero trascorso sull'isola, dato che prima o poi si sarebbero fermati presso villaggi per rifornirsi. Dunque, appena ebbero finito tutto il necessario, salutarono la padrona della casa, Kushina, e dopo partirono alla volta del frutto miracoloso.

~Che bello, finalmente farò una missione con mio padre, ed è particolarmente eccitante!!! Così potrò ammirare da vicino le sue tecniche e le sue abilità, e chissà, magari potrò avere l’occasione di salvarlo. Ahahah.

~Andiamo, Rufy. Non perdiamo tempo. Il Kokage mi ha permesso di farti venire con me solamente perchè ho bisogno di un altro ninja. Non è mica un gioco, dovresti saperlo. E soprattutto non ho voglia di farti da babysitter

~Sisi, papà, lo so. Però è inutile stare tesi. Questa e’ un viaggio, e dobbiamo godercelo. Non è così ? Ahahahahaha.

~Bè, fa come credi, poi vedrai se avrai ragione oppure no. Penserò io a farti migliorare, come si deve. Con le maniere forti si ottiene tutto, vedrai. Ma e’ ancora presto per fartelo vedere.

~Da Oto, Washi e D.Rufy sarebbero dovuti andare al mare distante di lì piu’ o meno un giorno, dopodichè avrebbero preso una nave per giungere l’isola dove si trovava l’obiettivo della misione, e sarebbe stata distante due giorni di viaggio. Appena approdati sull’isola prescelta, avrebbero dovuto trovare il frutto per tornare indietro al Paese del Suono nei restanti tre giorni. Il motivo della missione a tempo era tale: nel vicino Paese della Cascata si stava diffondendo un’epidemia, a causa di un virus mortale. Il malanno e’ stato definito “La Malattia Delle Sette Notti”, proprio per il motivo che le vittime colpite muoiono dopo sette giorni dall’incubamento del virus. La cura, costituita proprio dal frutto, si trova su un’isola non troppo distante da Oto, ed e’ proprio per questo che il Paese della Cascata ha chiesto aiuto al Paese del Suono. Dunque il Kokage, accogliendo la richiesta del paese richiedendo, ha mandato due suoi shinobi, valutando la missione di livello C+, ritenendo che non ci sarebbero stati problemi esterni. Washi, a differenza del sorridente genin, sapeva bene i dettagli della missione, e dunque l’importanza della riuscita della missione. Vi erano in gioco centinaia di vite, e il rischio di contagio era abbastanza elevato.

~Bene, Rufy, adessero metteremo in pratica quello che hai appreso durante i tuoi allenamenti. Dovremo seguire un fiume, per tutto il suo percorso, fino a quando non giungeremo ad un villaggio presso il mare, alla foce del fiume. Seguimi perchè potremo fare solamente una sosta, a pranzo. Adesso andiamo.

~I due dunque iniziarono a procedere, correndo e correndo, fino a quando non giunsero al lago, chiamato Irokefuma dal quale partiva il fiume che li avrebbe portati al villaggio. Si fermarono al fiume, guardando l’acqua, che era calmissimo. Il papà di Rufy riprese a correre, camminando sull’acqua utilizzando il controllo del chakra, mentre il genin rimase per alcuni secondi immobile, cercando di concentrare il chakra sui piedi. Appena sentì che la stabilità del chakra negli arti inferiori era riuscita, poggiò il piede sull’acqua. Non era abituato molto alla camminata sull’acqua, eppure era piacevole quella sensazione. Era come se camminasse sulla terra, però con una piccola nuvoletta ai piedi. Quindi procedendo piu’ rapidamente, il ragazzo riuscì a raggiungere il padre, che già lo aveva allontanato di qualche decina di metri.

~Anche questo piccolo ostacolo è superato. Che forte però camminare sull’acqua. Starei qui tutto il tempo!

~Il sole creava uno strano effetto sull’acqua, infatti questa sembrava risplendere come uno specchio. Gli alberi, che sembravano disposti in parallelo con il fiume, seguendo lo stesso percorso, creavano un bellissimo paesaggio, accompagnati dai suoni della fauna presente lì in quei luoghi. Quindi continuarono a proseguire, grazie all’uso del chakra. Purtroppo però, l’abilità di Cappello di Paglia non era paragonabile a quella del padre, molto più esperto di lui. Dopo poco tempo, infatti, dopo sole due ore di viaggio, già l' Otokagature No Genin era stanco e affaticato, proprio per il poco chakra in suo possesso. Fortunatamente, erano arrivati ad un piccolo villaggio, cresciuto sul corso del fiume. Dunque Washi decise di fermarsi proprio in quel villaggio per riposarsi il tempo strettamente necessario al recupero delle energie.

~Vieni, andiamo alla taverna del villaggio. Mangiamo qualcosa e poi partiamo di nuovo. Tanto la nave parte domani mattina, e prima non si può, non c’è fretta.

~Il comportamento di Washi a volte era veramente strano, quasi menefreghista. Monkey D.Rufy a volte, non riusciva proprio a comprenderlo. Ma dopotutto lui era suo padre, e quindi anche lui doveva essere bizzarro in qualche modo. Giunti dunque alla locanda, presero entrambi qualche panino col prosciutto e dell’acqua per rinfrescarsi. Così pagarono il tutto e uscirono per continuare il loro importante viaggio. La sera arrivarono finalmente al villaggio tanto lontano, e mentre lo guardava, Rufy ripensava a quali avventure avrebbe trascorso sul mare nei prossimi due giorni. Ma già sapeva che sarebbe stato indimenticabile e non vedeva l'ora che entrambi si fossero imbarcati sulla nave.

~Finalmente potrò avere l’onore di solcare i mari come un vero pirata!!!

~Così il ragazzo prese il sacco a pelo, salutò il padre, e dormì, lasciando spazio ai sogni e alla fantasia più aperta, che lo avrebbe preso non appena si sarebbe addormentanto profondamente… Ma poco prima che questo si fosse addormentato, una voce lo risvegliò, lanciandogli un'avvertimento.

~Rufy, domani alleneremo insieme le tue tecniche sulla bagnarola che prenderemo mentre andremo all'isola. Quindi dormi che ti conviene. Ahaha, notte figliolo.

~Notte Papà. Domani vedremo chi è il piu' forte. Ride bene chi ride ultimo ahah! Certo che sei bizzarro però, mi ricordi qualcuno... Però non so chi !







Edited by ~ Naruto ~ - 17/8/2008, 12:23
 
Top
~ Naruto ~
view post Posted on 14/8/2008, 14:41




CITAZIONE
~Narrato
~Parlato
~Pensato
~Parlato di Washi
~Parlato del Comandante

Secondo Giorno Di Missione – Martedi’

" La Partenza "

~Un enorme distesa di acqua e un cielo azzurro. Quale scenario migliore si poteva immaginare ? Era incredibile come la mente del giovane genin, promosso per la sua forza di volontà e per il suo forte ideale nell’amicizia e nella squadra, potesse vagare tanto. Una nave, mastodontica stava solcando il più grande oceano del mondo. E a guidare tutto e tutti c’era lui, Rufy, il capitano Rufy. Dava ordini a tutti: issare le vele, cambiare la rotta, andare all’arrembaggio, e tutto il resto che spettava ad un capitano. Lui e tutta la sua ciurma andavano navigando da terra in terra, affrontando mostri marini, e correnti marine improvvise. Il sonno del giovane sembrava agitato, quasi un incubo, ma in realta’, questa era un sogno normalissimo per lui.

~All’arrembaggio uomini!!! Chi trova più tesoro avrà una portata di arrosto in più!!!

~Un colpo svegliò il ragazzo. Il padre di Rufy gli diede un colpo in testa con la mano, tanto forte da farlo svegliare. Aprendo gli occhi, il coraggioso ragazzo, che decise di aiutare il padre nella missione definita “Il Frutto Miracoloso”, vide Washi, con il suo zaino già alle spalle, e un pezzo di pane. Glielo lanciò sulle mani non appena il ragazzo alzo’ le spalle.

~Svelto a mangiare. Dobbiamo andare al porto. La nave sbarca fra dieci minuti.

~Come dieci minuti!!! Ma ci vorra’ di più!!!

~Per questo ti ho detto svelto, stupido!!!

~Un altro colpo venne ricevuto dal genin, questa volta peroò era più forte. Però lui non la prese a male, anzi, rispose al padre con un sorriso e mangiò voracemente quel panino, dopodichè si alzò, rimise il sacco a pelo nello zaino, e seguì suo padre, il quale li condusse fino al porto, proprio appena la nave stava per partire senza di loro. Allora i due salirono immediatamente sulla nave, cercando il comandante per presentarsi e partire. Appena lo ebbero trovato, Washi congedò il figlio e andò nella cabina del comandante per discutere di dettagli che il figlio non avrebbe potuto sapere. Così Rufy ando’ in giro sulla nave per esplorarla: era una nave da carico, non aveva cannoni di alcun tipo, per passare inosservato, e trasportava del grano e dei vari frumenti da trasportare al Paese del Fulmine. Ovviamente tutto questo era solamente una copertura, poichè fra i marinai vi erano dei soldati, in caso che dei pirati si facessero vedere per rapinare i passeggeri della nave da carico. Nella cabina del capitano intanto…

~Bè, sara’ stato informato dal Kokage della situazione. Richiediamo la massima disponibilità da tutti i membri del suo equipaggio. So che il viaggio durera’ quasi due giorni.



~Si infatti. Il Kokage mi ha inviato due giorni fa una lettera, e ho iniziato subito a preparare la nave con il carico e l’equipaggio. Ho scelto i miei uomini piu’ fidati per la spedizione. Ah già, ora che ci penso, il Kokage mi ha anche informato di un dettaglio, dicendo che dovevo chiedere spiegazioni a lei. Ha detto che ci potrebbero essere dei problemi. Mi dica lei meglio.

~Ora le spiego subito. Vede, questo Frutto dei Miracoli ha delle grosse proprietà curative, o perlomeno si e’ accertato solamente questa proprietà del frutto. Pero’ come può ben immaginare, ci altre persone, oltre a noi, che potrebbero volerlo, ovviamente a scopi di lucro. Un oggetto capace di curare malattie gravi come la Malattia delle Sette Notti deve valere parecchio. Bè dovremo stare attenti che non ci siano altre persone interessate a quest’oggetto, che ci rallentino. E per altre persone, intendo pure i suoi uomini, non so se mi spiego…

~Non deve dubitare dei miei ragazzi!!! Lo giuro sul mio onore, che nessuno di loro vi tradirà.

~Lo spero per lei. Altrimenti io e mio figlio faremo fuori tutti quanti, per non lasciare sospetti. Adesso devo andare, lei deve far salpare la nave e comandarla dopotutto. Io invece devo pensare a mio figlio. Quando ha bisogno di chiedere qualcosa, non si faccia scrupoli. Io sono sul ponte.

~Washi aprì e chiuse la porta della stanza, dopodichè ando’ verso Rufy, che nel frattempo aveva gia’ visto tutta la nave, arrampicandosi su ogni parte della nave sulla quale sia possibile arrampicarsi. Ma fortunatamente per Rufy, il padre non lo venne mai a sapere, altrimenti sarebbero stati guai seri per lui. L’interesse del padre al momento era un altro: far sviluppare al ragazzo dal cappello di paglia le sue tecniche. Chiamato il figlio, che si trovava sulla poppa della nave, ad ammirare la partezza di questa, lo condusse al ponte; il luogo perfetto per un’allenamento. Entrambi si disposero alla distanza di tre metri. Il combattimento di allenamento stava per iniziare.

~Bene Rufy, adesso tu mi attaccherai e io mi difenderò. Fai seriamente, perchè io farò lo stesso. Via!!!

~Il giovane partì a razzo verso il padre, attaccando con calci e pugni, che riuscì a schivare con estrema facilità. La situazione era completamente impari, ma questa rappresentava un’ottima possibilità di miglioramente per il genin. Rufy attaccava in continuazione, con serie di pugni e calci, senza mai fermarsi: calci girati, calci diretti, pugni alternati. Ma Washi prese la mano di Rufy e contrattaccò con un pugno, diretto allo stomaco. Il ragazzo, essendo stato colpito, fece un volo di due metri all'incirca, sbattendo contro la parete della nave, sopra la quale sorgeva l'albero maestro.

~Usa le tue tecniche, forza!!! Fammi vedere di che cosa sei capace, o ti spaventi di tuo padre.

~Il ragazzo si alzò con aria arrabbiata. Guardò il padre con sguardi fissi e usò la tecnica piu’ potente di cui era in possesso: L’onda Tagliente. Un enorme getto d’aria, largo quattro metri, colpì il padre in pieno, estendendosi per circa diciotto metri. Tutta la nave barcollò avanti e indietro, a causa del forte urto d’aria, che andò pure a creare delle grosse onde, che si estendettero per circa un kilometro. Quando focalizzò bene l’immagine di Washi, il ragazzo guardò con occhi sbalorditi: il padre era stato ferito da tutte le parti. Infatti era tutto graffiato e aveva le vesti strappate. Era parecchio contento della reazione del figlio: quando Rufy si arrabbiava diventava capace di uscir fuori tutte le sue forze.

~Bravissimo. Adesso io sono un pò stanco, facciamo un’altra mezz’ora e dopo vado a riposarmi. Tu invece devi continuare. Siamo intesi ? In questi due giorni devi sudare e sudare, se vuoi migliorare. Adesso continuamo a combattere.

~Dunque ripartirono alla volta del combattimento. Per tutta la mezz’ora che seguì, i due shinobi non si risparmiarono colpi. Non appena la fatica si fece sentire, i due si sedettero per cinque minuti a guardare il mare. Era stupendo, c’erano interi stormi di gabbiani che volavano e dei pesci che saltavano per interi metri fuori dall’acqua per poi cadere con un gran tonfo. Il mare era pulitissimo e azzurrissimo, ma non si vedeva il fondo. Questo voleva dire che già la nave si era allontanata un bel po' dal territorio del Paese del Suono. Rufy si rialzò e cominciò ad allenarsi, prendendo dei pesi dallo zaino del padre, che si era portato tutto il necessario per l’allenamento. Così per tutta la mattinata il giovane passò il tempo ad allenare le braccia, rinforzando la muscolatura, e aumentando la forza e la resistenza. In questo modo, il giovane si stanco’, consumando buona parte del chakra. Allora, stanco, andò a riposare, dormendo nella sua piccolissima stanza, con solo un letto. Dormì di fila per circa tre ore e mezza. Appena si svegliò, si rese conto della grave dimenticanza: non aveva pranzato.

~Noooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo!!! Ho fameeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!!!

~La nave sembrò vibrare per il forte urlo. Immediatamente il giovane uscì dalla stanza e andò alle cucine, per andare a prendere qualcosa da mangiare. Arrivato alle cucine, un’intera montagna di cibo lo accolse. I cuochi stavano cucinando per tutti i membri dell’equipaggio. Piano piano, il ragazzetto iniziò, di nascosto a mangiare cibi di tutti i generi, dalla frutta, alla pasta, alla carne. Ma quando uno dei cuochi se ne accorse, un cucchiaio pesante volò, sfiorandolo sulla testa. Allora se ne scappò, con la pancia piena, ritornando sul ponte ad allenarsi… Nel frattempo Washi aveva passato il tempo esaminando e interrogando uno per uno, tutti i membri dell’equipaggio della nave. E proprio come gli aveva riferito il capitano, nessuno sembrava essere un bandito. Ma comunque l’attenzione e la prudenza non erano mai troppe…

~Ancora qui ad allenarti ? E bravo Rufy, sei un degno figlio di tuo padre. Per oggi basta, ti sei allenato anche abbastanza, non ti affaticare troppo, che se ti stiri un muscolo potrebbero esserci problemi. Dopotutto siamo nel bel pieno di una missione. Fra due giorni arriveremo finalmente su quella benedetta isola. Troveremo quel frutto e cureremo gli abitanti di Amegakature No Sato.

~Giusto, Papà. Così diventeremo famosi. Vero ?

~Oh figliolo. Non conta solamente essere famosi o quant’altro. Fare il ninja è una questione di onore, che riguarda te e solamente te. Onore porta rispetto da parte degli altri. Ovviamente anche se sei famoso il risultato è lo stesso, ma lo si può essere per diversi motivi: infatti puoi essere famoso per aver svolto una missione, o per avere ucciso qualcuno. Quando sarai più grande lo capirai meglio. Adesso andiamo a cenare e dopo a dormire. Domani ci alleneremo sulle tecniche.

~Mi alleno altri cinque minuti e vengo subito.

~Ma il ragazzo, senza accorgesene, si allenò per più di un’ora, e stremato cadde a terra, dormente. Washi, che dopo un pò si preoccupò della mancanza del figlio, andò a controllare dove fosse, e quando lo vide, lo riportò in camera, lasciandolo dormire tranquillo.






Edited by ~ Naruto ~ - 17/8/2008, 13:08
 
Top
~ Naruto ~
view post Posted on 15/8/2008, 21:03




CITAZIONE
~Narrato
~Parlato
~Pensato
~Parlato di Washi
~Parlato dei Pirati
~Parlato dei Vice-Capo Cuoco

~Terzo Giorno - Mercoledi'

" L'arrembaggio "

~La mattina successive, Rufy venne svegliato violentemente da un colpo di cannone. Intontito, si guardò intorno, cercando di capire che cosa stava succedendo. Piano piano, andò sul ponte, e osservò la situazione: marinai che andavano e venivano, tutti urlando le parole: Attenti, ci attaccano i Pirati!!! Il ragazzo, essendosi appena svegliato, non sapeva se navigasse ancora in un brutto sogno, o se invece fosse la realtà. Purtroppo ciò che stava per scoprire era tutt’altro che piacevole. Affacciandosi sulla poppa della nave, per poco una palla enorme non lo colpì. Una nave di medie dimensioni si stava avvicinando pericolosamente a quella da carico. Dei pirati li stavano attaccando. Era mai possibile crederci ? Bè, per il ragazzo dal cappello di paglia, la situazione rappresentava un occasione per un ottimo bottino. Immediamente, andò per tutta la nave cercando il padre. Nella cabina del capitano, in cucina, nella sala ristorante, anche nelle varie stanze. Ma niente, non si trovava. Ritornò di nuovo sul ponte, quando un’idea lo assaltò. Guardò in alto e dunque scoprì che i suoi sospetti erano fondati; suo padre si trovava sulla vedetta, a osservare dall’alto tutta la situazione.

~Papà che dobbiamo fare? Dobbiamo lasciarli avvicinare per poi attaccarli, oppure dobbiamo cercare di seminarli ? Dimmi tutto che io ubbidisco.

~Non ti ho mai visto così nervoso. Il tuo sogno si sta avverando eh ? Allora se arrivano delle palle di cannone dirette alla nave, devi cercare di deviarle con le tue tecniche. Ti verrò a dare una mano, se ce ne sarà bisogno. Adesso vai!!!

~Immediatamente, il ragazzo si precipitò nuovamente sulla poppa, per osservare il movimento della nave. Questa avanzava a grandissima velocità, li avrebbe raggiunti in pochi minuti. E probabilmente per questo motivo, avevano smesso di sparare, per timore di rompere la nave e farla affondare, con tutte le sue presunte ricchezze. C’era da considerare purtroppo anche un’altra questione. Quei pirati erano lì per depredare le loro ricchezze oppure per fermare il loro viaggio verso l’isola del frutto ? Non ci sarebbe stata la possibilità di scoprirlo, avrebbe dovuto fermare i pirati prima che questi salissero sulla nave da carico. Mentre stava riflettendo sul da farsi, ormai i pirati erano quasi accanto alla nave attaccata. Un gran tremito scosse la nave. Non cadde per poco per il forte tremito; adesso poteva guardare ogni pirata negli occhi. Erano all’incirca una ventina, tutti armati con enormi spade e vestiti alla stessa maniera. Abiti neri e bandana rossa e maglietta gialla. Una bandiera nera con un teschio a forma di capra con una corona sventolava sulla vedetta della imbarcazione pirata.

~Che strana bandiera ? Ma chi sara’ mai il loro capitano ? Non oso immaginarlo…

~Siamo i pirati della Capra Reale. Arrendetevi e vi sarà risparmiata la vita. Noi vogliamo solamente il vostro carico. Nient’altro. Allora che decidete di fare ? Volete morire oppure avere salva la vita ?

~Prima di fare minaccie, guardate chi avete di fronte. Mi presento: il mio nome è Washi Itaka e quel ragazzino lì è Monkey D.Rufy, mio figlio. Entrambi siamo dei ninja del paese del Suono, e inoltre abbiamo delle tecniche potentissime. Andatevene prima che per voi sia troppo tardi, non ci faremo scrupoli.

~Nel dire queste parole, Washi prese la katana e saltò giù dalla vedetta, atterrando sul ponte davanti a tutti i marinai, pronti per il combattimento. Rufy più di tutti era agitato, ma era comunque pronto alla lotta. Sapeva benissimo che con le sue tecniche ninja avrebbe potuto sconfiggere facilmente i pirati della Capra Reale.

~Ahahah! Due shinobi di Oto qui, in mezzo al mare ! Che ci fate voi due qui. E poi.. questo marmocchio è già un ninja ? Bè, scopriremo subito le sue capacità! All’arrembaggio, pirati !!!

~Papà, spostati ci penso io!!! Onda tagliente!

~Immediatamente Monkey D.Rufy attaccò i pirati con un enorme attacco sonoro. La forza con il quale scagliò l’attacco era leggermente più forte di quella utilizzata con il padre, ma l’effetto sarebbe stato comunque devastante. Tutto ciò che era davanti a Rufy venne coperto dalla forte raffica di vento, che prese la forma di una semi-sfera, di colore bianco luminoso. Appena l’attacco terminò, i marinai osservarono stupiti i danni prodotti dal ragazzo. Delle parti della nave pirata era rovinata, ma non era questo la cosa più evidente. I pirati erano tutti atterati, graffiati con delle ferite su ogni parte nel corpo. Si alzarono tutti, irati quanto non mai.

~Come hai osato, bastardo!!! Hai colpito tutta la ciurma senza avvisi, la pagherete tutti quanti, nessuno escluso, solo per colpa sua!!!

~Ahahah siete solo degli stupidi. Fatevi sotto, pirati da strapazzo.

~I brigati raccolsero immediatamente la sfida. Iniziò una battaglia all’ultimo sangue fra i due eserciti. La situazione era in parità, dato che i marinai e i due shinobi riscivano a tener testa ai pirati. Delle perdite colpivano entrambi i fronti, ma la squadra di Oto era in vantaggio. Il luogo dello scontro non era nè la nave da carico nè quella pirata, ma l’asse che venne usata da quest’ultima imbarcazione per andare all’arrembaggio. All’improvviso però, un’ idea venne in mente al ragazzo dal cappello di paglia. Immediatamente utilizzò la tecnica: Nube Velenosa. Colpendo così sia i pirati che i marinai. In quei pochi secondi della diffusione della nube, Rufy e il padre, che aveva già intuito il piano del figlio, lo aiutò a buttare via i nemici sulla nave pirata.

~Riesegui la tecnica che hai appena fatto, ma utilizza anche l’accendino. Vedrai che effetto.

~Con aria incuriosita il ragazzo ubbidì al padre. Accese l’accendino, dopodiche’ utilizzò la tecnica della Nube Velenosa. Con sua grande meraviglia, il ninja creò una grande palla di fuoco, che si diresse verso la nave, incendiandola. Grazie a questo sotterfugio riuscirono a sfuggire ai pirati, mentre colavano a picco, senza ancora rendersene conto a causa dell’avvelenamento. Mentre i protagonisti della missione continuavano ormai tranquilli la rotta verso l’isola, i marinai si riprendevano dall’avvelenamento. Ma erano comunque storditi e dunque rimasero seduti per un bel po'. Fortunatamente il pericolo venne scongiurato, e dunque tutto l’equipaggio poteva prendersi il meritato riposo.

~Ce l’abbiamo fatta. Anche grazie a te, Rufy. Sei stato molto bravo, e l’idea del veleno è stata parecchio ingegnosa. Adesso cerchiamo di dare supporto a questi poveri marinai, che sono stati avvelenati. Non moriranno, ma comunque rimarrono in questo stato confusionale per un po'.

~Ti ringrazio papà. Io vado a mangiare adesso, che ho un po' fame, non so te poi. Ci vediamo fra un po' per gli allenamenti pomeridiani.

~Nel primo pomeriggio, Washi era andato nuovamente nella cabina del capitano per discutere sui particolari dettagli della battaglia. Il capitano gli disse che fra tutti i marinai solamente qualcuno era stato ferito, ma nessuno rischiava di morire. Cosi' questo rincuorato,potè uscire via sereno dalla cabina, nell’attesa che il figlio tornasse dal momento gioioso che stava vivendo, il pranzo. Nel frattempo infatti, Rufy era nelle cucine, dove i cuochi, per ringraziarlo, gli avevano preparato un pasto degno di un re. E lui mangiava, e mangiava, in continuazione, senza mai fermarsi. Alcuni cuochi guardavano con aria stupita, altri con aria soddisfatta. Probabilmente erano diversi punti di vista. Ma in ogni caso tutti lavoravano felici per dare da mangiare al loro “salvatore”. Svuotò ininterrottamente dozzine di piatti fino a quando sazio, fece i complimenti a tutti.

~O mamma, ragazzi, siete eccezionali ! Come avete fatto a imparare così bene a cucinare ? Siete grandiosi !

~E iniziò a parlare il vice-capo cuoco, un ragazzo biondino, parecchio simpatico. A Rufy era subito piaciuto. Aveva il vizio di fumare sempre, eppure sembrava in perfetta salute, e questo rincuorava molto l’allegra anima del giovane.

~Il mio nome è Sanji. E’ un grande piacere averti sulla mia nave, Rufy. E in particolare apprezzo che ti piaccia la cucina di questa modica nave da carico. La tua curiosità mi colpisce parecchio: sai non capita tutti i giorni di incontrare una buona forchetta interessato al passato di noi cuochi. Bè, noi impariamo a cucinare fin da piccoli, facendo esperienza in cucina, e quando diventiamo abbastanza bravi, veniamo assoldati da altri capitani per lavorare su altre imbarcazioni, proprio come questa. Io, modestamente, sono abbastanza bravo, e credo lo abbia notato pure tu eheh. Ma non hai nient’altro da fare, tu che sei un ninja ?

~Ah vero, lo stavo completamente dimenticando ! Devo scappare, altrimenti mio padre mi uccide, ci vediamo stasera, cucinatemi tanto arrosto, mi raccomando!!!

~E Monkey D.Rufy se ne andò sbattendo la porta e in fretta e furia raggiunse il padre, che già stava sbuffando per la noiosa attesa. Dunque iniziò a sentire la spiegazione del padre.

~Allora, mi devi far vedere la tecnica piu’ potente e concentrate di cui disponi. Sei pronto ? Impasta il chakra e dirigi l’attacco sul kunai che sto per lanciare.

~E così fece il genin. Concentrandosi su due punti, cioè il palmo delle mani, che posizionò sui fianchi. Sentì un' incredibile carica formarsi nelle mani. Allora la diresse verso la spada del chuunin di Oto e le lanciò. Ci vollero un po' di secondi per scaraventare dei colpi velocissimi verso il kunai che stava roteando in aria, che al contatto con i proiettili d’aria si spezzò. Washi guardò con aria seria il risultato di quell’attacco, e dagli occhi si poteva intuire che aveva ottenuto il risultato che si aspettava. Stavolta prese qualche arma dei pirati, che avevano perduto durante il loro attacco.

~Adesso cerca di distruggere queste armi. Sarà più difficile, per le maggiori dimensioni. Io adesso vado, questo è il tuo compito per oggi. Dato che non potrai fare utilizzare continuamente queste tecniche, per il modesto consumo di chakra che comportano. Quando ti stanchi, riposati e dopo riprendi. Non continuare per molto, se non vuoi svenire per la stanchezza. Buon lavoro.

~Washi si congedò dal figlio, e lo lasciò ad allenarsi. Piano piano, allenandosi, impastando continuamente il chakra nel palmo e rilasciando contro le spade. Queste si spezzavano ugualmente, il risultato dunque era ottimo. Ma dopo un altro paio di tentativi, il chakra utilizzato era più che troppo. Così stanchissimo si fermò straiandosi lungo il pavimento legnoso del ponte. Dopo due ore di riposo, il ragazzo riprese ad allenarsi per migliorare le tecniche. Verso le otto di sera, quando ormai era stremato e senza forza, smise di allenarsi, grondando di sudore. Quindi andò a farsi una doccia nel bagno della nave. Finita la pioggia fredda, si rivestì e andò dal padre a ristorarsi nella sala da pranzo, dove i cuochi gli avevano preparato un buonissimo pasto. Infine tutti e due andando a letto, convinti del fatto che l’indomani avrebbero raggiunto l’isola del Frutto Miracoloso, che avrebbe salvato la vita del paese della Cascata.




Edited by ~ Naruto ~ - 17/8/2008, 14:24
 
Top
~ Naruto ~
view post Posted on 16/8/2008, 20:01




CITAZIONE
~Narrato
~Parlato
~Pensato
~Parlato di Washi
~Parlato di Pillow

~Quarto Giorno - Giovedì


" L'isola del Frutto "


~Svelto alzati. Siamo vicini all’isola, svelto. Arriveremo fra poco probabilmente.

~Siamo arrivati all’isola ? Che bello, aspetta che arrivo subito. Tu nel frattempo vai, ti raggiungo in men che non si dica.

~Con un balzo il giovane scese subito dal lettino e si diresse sulla poppa della nave. Da lontano si poteva scorgere l’isola del frutto. Sembrava molto piccola da lì, ma il ragazzo dal cappello di paglia era sicurissimo che da vicino sarebbe risultata gigante. Secondo la descrizione del padre, il frutto sarebbe stato trovato nel punto più alto della montagna, in una specie di santuario, isolato dal resto della vegetazione. Il capitano li avrebbe lasciati lì vicino, alle spiagge dell’isola, per poi far finta di allontanarsi. Verso la sera sarebbero ritornati, per riportare i due shinobi a casa, nella loro amata terra, Oto. La giornata era piacevolmente calda, anche per la presenza mitigante del mare. I marinai facevano finta di nulla, oppure non sapevano proprio niente dell’accaduto. Tutto sembrava procedere a meraviglia, ma era tutto troppo strano e la cosa non convinceva proprio il cauto chuunin di Oto. Washi, che aveva gia’ preparato in mattinata due zaini, pieni di borracce d’acqua e viveri, ne consegno’ uno al figlio, facendo così che se entrambi si fossero distaccati l’uno dall’altro, almeno sarebbero potuti sopravvivere. Senza più indugiare, i due Itaka saltarono sulla scialuppa e la fecero calare, a distanza di un miglio dall’isola. Allora iniziarono a remare per raggiungere l’isola. Mentre faticavano, Rufy chiese una cosa al padre:

~Ma se utilizzassi le mie tecniche per arrivare più velocemente sull’isola ? Basterebbe un semplice colpo d’aria ben piazzato per farci balzare lì.

~E secondo te io non avrei già usato le mie per arrivarci ? E’ meglio risparmiare il chakra. Uff, come dovrò mai comportarmi con te. Sei testardo e fai per giunta proposte assurde. Adesso continua a remare, che siamo quasi arrivati ormai.

~Va bene, va bene. Risparmiamo le forze allora, come dici tu.

~I due arrivarono in pochissimo tempo sull’isola, nonostante la notevole distanza. Appena sbarcati sull’isola, presero la barca e la trascirano per farla insabbiare bene, dopodichè presero gli zaini e si inoltrarono nell’isola, alla ricerca del “Frutto Miracoloso”. Delle grandi palme dominavano il paesaggio di quella meravigliosa isola. Sembrava completamente isolata dal mondo che la circondava. Era evidente che corsevava al suo interno qualcosa di molto importante… Rufy e Washi, infittendosi sempre di più nella flora dell’isola, potevano avere tempo per pensare al da farsi. Ma niente veniva in mente nè all’uno nè all’altro, dato che nessuno aveva mai visitato fino in fondo quell’isola e dunque non si sapeva la locazione precisa del frutto, tantomeno del tempio che lo custodisce. Dopo un’ora di camminare senza meta, i due trovano un sentiero, che decisero di seguire, ritenendo che li avrebbe condotti al loro obiettivo.

~Stiamo girando senza una minima certezza. Ci basiamo su delle stupide supposizioni, ma si può fare così ? Ma se invece di seguire il sentiero, andiamo sulla punta piu’ alta dell’isola ? Ci dovrà pur essere una montagna da qualche parte, da lì scommetto che si potrà vedere l’intera isola, e sarà molto più semplice trovare quel benedetto tempio.

~Non mi dire che sei già stanco, mi deludi. Sei sovrappensiero e questo vuol dire che tu stai cercando un’altra soluzione, possibilmente piu’ rapida, vero ? Bè, se credi di poter fare prima, ci possiamo dividere, tutto dipende dalla tua scelta. Per fare maggiore esperienza ti consiglierei di procedere da solo. Poi fai quel che vuoi tu, è una missione del resto, e non si deve scherzare.

~Prima mangiamo, poi ci divideremo, per me va bene, già. Ho voglia di un arrosto gigantesco.

~Al posto dell’arrosto gigante, Rufy si dovette accontentare di una doppia porzione di carne, ma non si lamentò, del resto era pur sempre cibo. Cosi’, dopo aver spazzolato via il tutto, rimase seduto a riposarsi un poco, il tempo necessario per riprendersi. Anche Washi fece lo stesso, e dopo aver spento il fuoco, si mise definitivamente d’accordo con il figlio, in modo tale da potersi congedare.

~Allora, adesso che ti sei rimpinzato, hai deciso cosa fare? Abbiamo solamente sei ore per recuperare il frutto, dato che per colpa tua abbiamo perso tempo e sono già le due del pomeriggio.

~Sisi, tranquillo ! Non ha mai fatto male riposarsi. Per me puoi andare, preferisco trovarlo da solo il tesoro. Non ti dispiace vero ?

~No affatto, anzi ... Magari impari a cavartela da solo. Se lo troverai tu il frutto, ti prometto che ti farò mangiare così tanto da farti scoppiare. Alla prossima diramazione ci divideremo.

~Così i due gloriosi shinobi, che si erano messi d'accordo, iniziarono ad avanzare rapidamente per la prima strada che avevano trovato, fino a quando finalmente, trovarono una diramazione. Washi continuò a destra mentre Rufy proseguì a sinistra. Entrambi non sapevano se i due percorsi avessero portato allo stesso obiettivo e se uno fosse stata una trappola. Ma un ostacolo bloccò il giovane ragazzo dal cappello di paglia, durante il suo percorso. Un enorme montagna, che doveva essere superato per poter passare dall’altra parte.

~Bè, il percorso porta dritto fin qui, quindi immagino si debba superare questa montagna. Il problema è: come faccio ad arrampicarmi fino a lì sopra? Ah, c’e’ una sporgenza, con un bel salto dovrei riuscire ad arrivareci.

~Utilizzando la tecnica Raffica di Suono, il ninja, impastando il chakra e concentrandolo nelle mani, scagliò l’attacco verso la superficie, accelerando con grande forza di circa sette metri, riuscendo ad aggrapparsi per un pelo alla sporgenza. Dato che ancora aveva appena iniziato a scalare la montagna, avrebbe dovuto eseguire altre volte quella tecnica. Così, cercando altre sporgenze, utilizzò sempre la Raffica di Suono, con l’unica differenza che, questa volta, per la forte pressione della tecnica sulla sporgenza, questa si spezzava e quindi, nel caso in cui sarebbe caduto, si sarebbe fatto parecchio male. Ma la fortuna era dalla sua in quei pochi minuti, nei quali riuscì, anche se faticando duramente, a superare la massa rocciosa. In questo modo potè continuare, anche se per la stanchezza, camminò invece di correre. Il problema successivo che dovette superare fu un fiume da superare, che era abitato da coccodrilli. Era evidente che quella era la strada giusta, dato che stavano degli ostacoli posti davanti a lui. Adesso pero’ doveva provare a pensare. L’unico modo che attualmente conosceva, per attraversare un corso d’acqua, era quello di concentrare il chakra nei piedi per camminare sull’ acqua. La soluzione era rischiosa però comportava un risparmio di chakra e quindi era favorevole. Altrimenti sarebbe potuto restarne senza nel momento del bisogno. Cosi’ optò per l’unica opzione possibile. Dopo aver estratto un kunai, compose il sigillo della pecora e rimase immobile fino a quando non sentì il chakra pervadergli i piedi. Allora, prendendo un bel respiro, cominciò a correre con l’intenzione di raggiungere la riva opposta. Quando mise il primo piede sull’acqua, sentì il movimento dei coccodrilli farsi sempre maggiore. Con il kunai pronto nella mano destra, aspettò un movimento sospetto delle acque…

~Ma come, non è successo niente ? Si vede che sono troppo forte, e il loro sesto senso gli ha detto di non attaccarmi ahahaha.

~I coccodrilli non avevano attaccato il genin. Per quale bizzarro motivo non l’avevano fatto ? Forse per paura ? O perchè qualcos’altro avrebbe atteso il giovane ? Non restava che scoprirlo insieme a lui. Ormai sicuro del successo della missione, il ragazzo continuò procedendo con aria allegra e sicura di se. Aveva rinfoderato il kunai, tanto era sicuro che nessuno l’avrebbe colpito. Mentre camminava però’, uno strano attrezzo lo incuriosì. Era un pezzetto di legno, rozzamente affilato e reso appuntito. Sembrava l’opera di uomini primitivi o comunque senza mezzi moderni a disposizione.

~Ma q-questo è un teschio!!! Ma allora ci abitava qualcuno qui !!! Che meraviglia !!!

~Come al solito, non si faceva mai prendere dal terrore. Grazie al suo innato coraggio, accompagnato da piena incoscienza, continuò il suo viaggio, ignaro alle peripezie che stava passando il padre. Infatti questo, durante la sua strada, aveva dovuto affrontare dei banditi, che erano interessati al frutto, e successivamente, dopo averli sconfitti con assoluta facilità, fu costretto a superare una trappola, costruita abilmente da qualcuno con punte affilate, simile a quella trovata dal giovane shinobi di Oto. Ma fra poco i due si sarebbero incontrati, per affrontare un nemico fortissimo, che li avrebbe impegnati in una sfida all’ultimo sangue.

~Figliolo, è andato tutto bene ? Alla fine le strade portavano tutte allo stesso punto. Raccontami come è andata.

~Ho superato una montagna con le mie tecniche, e un fiume in piena con dei coccodrilli. Sono a pezzi, ho usato moltissimo chakra, pero’ come vedi. Sono arrivato, eheh.

~Fattosi spiegare dal padre le sue avventure, i due salirono la scalinata che gli si presentò di fronte. Appena in cima, videro un’altare con il mitico frutto sopra. Questo assomigliava ad un enorme ananas, ma era multicolore; sembrava un frutto con tutti i colori dell’arcobaleno. Ma ecco il grande nemico dei due valorosi ninja di Oto. Un enorme uomo, pelato, con pantaloncini e maglietta nera, e senza scarpe, si presento’ di fronte a loro, con due un coltello in ciascuna mano.

~Salve a voi, o stranieri. Il mio nome è Pillow, e sono il capitano della conosciutissima ciurma dei Pirati della Capra Reale. Siamo dei predoni che fino a pochissimo tempo fa depredavamo tutte le navi che passavano in queste acque. Ma purtroppo oggi è successa una cosa bizzarra… LA MIA NAVE E’ STATA BRUCIATA E SPAZZATA VIA, CON TUTTO IL SUO EQUIPAGGIO !!! Voi non sapete niente, per caso ? Noi siamo arrivati su quest'isola a nuoto, altrimenti saremmo morti sicuramente.

~E ciao, Pillola-o-come-ti chiami. I Pirati della Capra Reale dici ? Si, mi ricordo che un pirata oggi, si era presentato con questo nome. L’abbiamo affonda tata io e mio padre quella barca, anche se devo dire che l’attacco finale l’ho dato io, ahaha. Hai dai subordinati deboli, lo sai vero ?

~Bene, anzi direi benissimo. Così so chi devo uccidere per vendicare i miei uomini, persi in mare. Per vostra fortuna, però è rimasto vivo il vice-capitano, oltre a me, e sara’ lui a darvi la lezione che meritate. Arigatoni, vieni qui !

~Immediatamente compari’ dietro il suo capitano. Questo aveva i capelli con dei piccoli riccioli, degli enormi occhiali scuri, e una maglietta rosa e pantaloncini verdi.

~Rufy, io combatterò contro il capitano, tu fai fuori questo tipo. E mi raccomando, sii svelto.

~Va bene. Ehi tu, con gli occhiali da stupido. Fatti sotto!!! Oppure sei anche stupido, oltre che brutto ?

~Quel bizzarro pirata prese subito due spade, poste sulle spalle, e attaccò Rufy con delle combo piuttosto semplici, che riusci’ a parare e schivare con facilità. Quest’ultimo non possedeva tutto il chakra, e quindi non poteva sprecarlo. Doveva centrare subito il nemico e farlo fuori al primo colpo. Cosi’ cerco’ pian piano ad allontanarsi dal suo avversario, ma non ci riusciva, dato che questo continuava ad attaccarlo, senza mai fermarsi. Cosi’, il genin saltò più in alto che potè, e quando fu nel punto piu’ alto, lancio’ tre kunai diretti al cuore, alla gola, e alla testa dell’avversario. Questo venne costretto a parare le armi, affinchè non venissero colpiti punti vitali. Ma questo diede il tempo a Rufy, di impastare il chakra e concentrarlo nel palmo della mano, per creare l’onda d’urto di enorme potente con la quale si era esercitato il giorno prima con il padre, distruggendo le sue armi.

~Turbine Sonico!!! Aaaaaaaaaaaaaah !!!

~Il giovane Rufy venne ferito alla spalla dal pirata, mentre caricava il colpo. Un dolore lancinante colse il giovane, che iniziò a perdere molto sangue. Ma la forza di volontà doveva aiutarlo. Con tutta la forza fisica e mentale che possedeva, cercò di muovere i palmi della mano, carichi di chakra. Tremava tutto, ma con un grande urlo riuscì a alzare di colpo le braccia e direzionarle verso il cuore.

~Muori, bastardoooooooooooooooooo!!! Per te è finitaaaaaaaaaaaaa!

~Pochissimo sangue uscì dal vice-capitano dei pirati, che oramai aveva gli occhi vuoti, privi di vita. Evidentemente i danni interni erano stati letali per lui. Il suo corpo cadde, dopo molti metri di volo, accasciandosi al suolo. Nel frattempo, il padre stava combattendo col capitano. Erano in perfetta parità, ma Washi, sfortunatamente per lui, aveva subito delle ferite sulla schiena, a causa di vari attacchi con la spada. Rufy doveva aiutarlo, ad ogni costo. Così penso’ bene, per una buona volta, di provare a distrarre l’avversario, dando al chuunin la possibilità di ucciderlo. Girò correndo, intorno ai due combattenti, fino a quando non si mise alle spalle di Pillow.

~Beccati questo, piratucolo da strapazzo.

~Ma il capitano riuscì con un calcio ben piazzato, rivolto verso dietro, a mo' di cavallo, a respingere Rufy, colpendolo nello stomaco. Ma diede al padre ugualmente, il tempo necessario per ucciderlo. Infatti, non appena aprì gli occhi, suo padre lo stava guardando, con aria felice e il frutto nelle mani. Erano riusciti nel recupero, e adesso dovevano semplicemente tornare alla spiaggia per farsi recuperare dalla nave da carico, che doveva già essere sulla strada del ritorno.

~Torniamo alla spiaggia, presto. Fra poco la nave tornerà. Dopodiche' ci rimpinzeremo quanto vorrai. Ti sei fatto molto male alla spalla ?


~Rufy scosse la testa, ma non poteva fare a meno di premere forte la mano sulla ferita, che gli stava causando una discreta quantita' di perdita di sangue. Senza indugiare, i due ninja ritornarono immediatamente indietro, seguendo un terzo percorso che avevano preferito non seguire inizialmente, composto dagli alberi dell'isola, i quali erano disposti in linea dal tempio alla spiaggia. Non appena questi tornarono sul posto, ormai distrutti, vennero raggiunti da una scialuppa, sulla quale si trovavano il capitano e un marinaio, i quali li riportarono sulla nave, e li rimisero in sesto.



Edited by ~ Naruto ~ - 17/8/2008, 15:09
 
Top
» Kyubi ~
view post Posted on 17/8/2008, 14:59




CITAZIONE
Ho letto i primi quattro giorni del tuo allenamento e nonostante ti abbia già avvertito su msn di errori come gli accenti, ne hai comunque dimenticato qualcuno per strada. Altri errori che ti posso citare sono solo di punteggiatura! Questo influenzerà il giudizio finale, ma ti concedo ugualmente l’energia verde. Come ben sai non posso darti exp e ryo, prima devi finire l’allenamento! Appena concluso ti farò notare gli errori commessi e ti darò una valutazione più specifica!

 
Top
~ Naruto ~
view post Posted on 18/8/2008, 13:35




CITAZIONE
~Narrato
~Parlato
~Pensato
~Parlato di Washi
~Parlato di Sanji
~Parlato di Capitano

~Quinto Giorno - Venerdì


" Il tranquillo mare e l'instancabile ragazzo"

~La ferita che aveva subito lo spericolato genin di Oto non era da sottovalutare, anche se non era comunque molto grave. Difatti la katana non era penetrata molto nella spalla, però c’era il rischio di una possibile infezione e dunque la ferita doveva venire continuamente curata e controllata. I medici di bordo, che avevano discrete conoscenze nell’arte della medicina, seppero disinfettare la ferita, e in seguito la fasciarono con delle bende. Dopodiche’ l’avevano messo in una stanza piu’ grande e aerata, grazie alla presenza di una grande finestra che affacciava direttamente all’esterno. Il ragazzo stava beatamente dormendo quella mattina, dopo le forti emozioni provate nel giorno precedente. Non è da tutti poter dire di aver sconfitto un’ intera ciurma pirata, con tanto di capitano e il suo vice. Dunque poteva permettersi benissimo di riposare, presumendo che non sarebbe capitato nulla. E poi Washi, che si sentiva un po’ in colpa, per la ferita subita dal figlio, e stava facendo di tutto pur di salvarlo. La nave in quel momento, viveva i suoi maggiori momenti di tranquillità e felicità. Il Frutto Miracoloso era al sicuro, nella stanza di Washi, conservato in una cassa di legno, al riparo da occhi indiscreti e mani interessate ad averlo. Era vero che tutte le guardie erano state interrogate ed esaminate una per una, ma Washi non era del tutto sicuro che le guardie fossero oneste. Dopo aver fatto la ronda, il prudente shinobi di Oto, andò a visitare il figlio, sperando che si fosse svegliato dal profondo sonno che lo aveva preso, durante la notte. Percorse corridoi e corridoi, fino a quando non spalancò la benedetta porta che lo separava dalla stanza, nella quale dormiva il figlio. Aprì la porta e rimase stupito di quello che vide: il figlio non si trovava più lì. Dove sarebbe potuto essere ? Non sapeva che pensare, conoscendo suo figlio però, e ripensando al suo carattere, gli veniva in mente un solo posto, anzi due. Monkey D. Rufy era un ragazzo così testardo, che dopo essersi ripreso, poteva solamente essere andato o in cucina, o ad allenarsi. Il primo posto che ritenne il preferito dal ragazzo fu la cucina, dunque si fiondò lì, sperando che le sue supposizione fossero esatte. Il chuunin aveva ragione; Rufy infatti, non appena si svegliò, sentì una grandissima fame. Si alzò di scatto dal letto, senza tener affatto conto della ferita nella spalla, e correndo arrivò fino alla sala da pranzo dove trovò Sanji, che capì al volo il ragazzo e i suoi desideri. Quest’ultimo lo fece accomodare a tavola, chiamò a raccolta i colleghi, e tutti si ritirarono in cucina, per preparargli da mangiare. L’esperto capo-cuoco sapeva benissimo cosa preparare al ragazzo per fargli recuperare le forze, e il suo cibo preferito era nell’elenco. Quintali e quintali di arrosto, con contorno di tante patate. Quando il capo-famiglia Itaka giunse sul posto, vide il genin, con sua somma felicità. Ma ogni volta che lo vedeva mangiare, rimaneva strabiliato della capacità del suo stomaco. Come poteva mai mangiare così tanto, e poi si fermava solamente quando doveva bere. Bere e mangiare, bere e mangiare. Quale essere umano poteva mai fare così ? Ma Monkey D. Rufy non era un ragazzo come tutti gli altri, e questo prima o poi, lo vengono a sapere tutti. Il padre si sedette accanto al figlio, senza toccare però del cibo, dato che aveva già mangiato a sufficienza nella mattinata.

~Come ti senti, gran mangione che non sei altro ?

~Tutto a posto, gnam. Perchè, gnam, è successo qualcosa ? Stavo dormendo fino a poco fa, poi ho avuto un po’ di fame e sono venuto in cucina, dove il grandissimo Sanji, gnam, mi ha dato il necessario per farmi sopravvivere, gnam.

~Rufy, Rufy, Rufy . Ieri ti ha ferito il pirata con quegli occhiali bizzarri, ricordi ? Alla spalla ti ha colpito.

~Gnam, ma che cosa dici ? Gnam, ah si adesso ricordo. La spalla, sisi. AAAAAAH CHE DOLORE, AHIA AHIA AHIA AHIA AHIA!!!

~Ma perchè urli, cavolo. Ti hanno curato i dottori la scorsa notte. E comunque ti ricordo che hai provato dolore solamente quando ho fatto accenno alla ferita. E’ evidente che non hai dolore in realtà, quindi smettila di fare il bamboccio e ascoltami: mancano meno di due giorni prima del ritorno nel paese del Suono. Una volta lì, potremo finalmente portare il Frutto al Kokage, che ci darà la conferma della riuscita della missione. Non potremo stare tranquilli fino a quando l’obiettivo della missione non si troverà nella mani del capo supremo del villaggio.

~Ok ok. Tanto sono sicuro che il frutto adesso è al sicuro nelle tue mani, e non voglio neanche sapere dove si trova, non voglio responsabilità ahah. Tanto siamo riusciti nel nostro intento. Che gioia !!! Yuppi!!! Adesso per favore fammi finire di mangiare quest’altro piatto, dopodiché andrò ad allenarmi un po’.

~No, devi riposarti. Se farai un’altra delle tue, rischi di danneggiarti in maniera permanente la spalla, e non potrai mai piu’ essere un NINJA !!!

~Tutto tranne questo !!! Vado a riposare immediatamente, viaaaa !!!

~Il ragazzo scomparì in meno di un secondo. Si gettò nel letto senza indugiare, s’infilò sotto le coperte e iniziò a dormire, chiudendo gli occhi. Ma si girava e rigirava, in continuazione, e non riusciva a dormire. Giustamente, dopo dodici ore di sonno, chi ti fa più riaddormentare ? Così, spazientito, si alzò e decise di andare sul ponte, per dare uno sguardo al “mondo esterno”. Risalì le scale della nave, fino a quando, aprendo una porta scorrevole, si ritrovò di fronte a un bellissimo scenario. L’isola del frutto oramai era lontana, e non la si poteva vedere nemmeno come un piccolissimo puntino. Non c’era altro che mare, mare e ancora mare. Un enorme distesa di acqua si estendeva per centinaia e centinaia di kilometri. Il venticello che c’era era gradevolissimo, e Rufy si lasciava accarezzare con dolcezza da questo. L’aria era così fresca che il desiderio del giovane si spostava sempre di più sull’allenamento. E alla fine si arrese, cedendo alla tentazione. Così iniziò ad allenarsi corpo a corpo, utilizzando le gambe, muovendole velocemente contro l’aria. Ma a interrompere il suo allenamento fu Washi, che attaccò Rufy con un pugno, diretto al viso. Questo riuscì a parare il colpo utilizzando il braccio destro, che riusciva ancora ad usare. Continuò comunque ad attaccare suo padre, che sembrava partecipare al gioco. Washi continuò ad allenare severamente il figlio, facendogli fare flessioni con una sola mano, salti, corse lungo la nave, e tanto altro ancora. Inoltre lo allenò anche sull’utilizzo del chakra, con un’abile stratagemma: rincorrere la nave camminando sul mare. Per poco a Rufy non veniva un infarto, quando scoprì le intenzioni del padre, che lo prese e lo lanciò direttamente a mare. Fu una corsa di un quarto d’ora incredibile, alla massima velocita’, cercando di oltrepassare la nave e raggiungere l’imbarcazione. Non appena Washi si accorse che il figlio stava terminando le sue energie, utilizzò la tecnica del teletrasporto per prelevarlo e riportarlo in salvo. Dopodichè riporto Rufy nella camera, a farlo riposare, fino a quando non si sarebbe svegliato per l’ora di cena. Dopodichè sarebbe andato anche lui a dormire, tanto non ci sarebbe stato bisogno di sorvegliare la nave. Verso le otto di cena, i due membri della famiglia Itaka si recarono alla sala da cena, dove i cuochi avevano organizzato una cena particolare per tutto l’equipaggio. Il cibo principale della cena era il pesce, quindi se ne sarebbe consumato moltissimo. Agli occhi di tutti, il tavolo era imbandito e abbellito non solo dal cibo, ma anche da varie decorazioni, che rendevano la vista di tutto ciò incredibilmente piacevole. Tutti si sedettero, e solamente quando entrò il capitano, si iniziò a banchettare, con tanto di vino e varie bevande. Tutti restarono per ore a mangiare e a bere, e soprattutto a parlare. Una discussione molto interessante avvene fra Washi, Rufy, il comandante, e Sanji il capocuoco.

~Questa cena è veramente ottima, devo concedeverlo. Complimenti al cuoco e a tutti.

~Bè, modesti a parte, non me la cavo male in cucina.

~Avete visto, signor Itaka ? Del mio equipaggio ci si può fidare benissimo. E gliel’ho sempre detto. Ma noto dal suo sguardo che ancora non è del tutto sicuro, ed è giusto che sia così. Del resto lei è in missione, e ha tutto il diritto di sospettare di ogni persona che si trova qui, compreso me.

~Queste sono informazioni riservate. Come si permette di parlare di queste cose di fronte ad altre persone che non ne sono competenti ?

~Stia tranquillo, anche io sono stato informato. Del resto, oltre vice-capo cuoco, sono il secondo comandante della nave. Quindi non si deve preoccupare, oltre a me e il comandante, nessuno sa della faccenda. Non ci saranno altre sorprese.

~Adesso che tutto è più chiaro, possiamo continuare tranquillamente la conversazione. Mmm, dove eravamo rimasti ? Ah sì, vi stavo facendo dei complimenti su questo buon cibo.

~Già, trovo tutto buonissimo. Però sono molto stanco, la giornata è stata particolarmente pesante, e poi mi fa ancora male la spalla. Buonanotte a tutti ! Ci vediamo domani.

~Stia tranquillo, anche io sono stato informato. Del resto, oltre vice-capo cuoco, sono il secondo comandante della nave. Quindi non si deve preoccupare, oltre a me e il comandante, nessuno sa della faccenda. Non ci saranno altre sorprese.

~Notte, Rufy. Se domani ti sarai sentito meglio, potremo riprovare ad allenarci con le tecniche.

~Dormi bene. Domani ti preparerò una colazione con i fiocchi. Va bene della buona pasta ?


Edited by ~ Naruto ~ - 18/8/2008, 23:10
 
Top
~ Naruto ~
view post Posted on 18/8/2008, 22:10




CITAZIONE
~Narrato
~Parlato
~Pensato
~Parlato di Washi

~Sesto e penultimo giorno - Sabato

" L'immersione e l'allenamento subacqueo "

~Durante la serata precedente, il trio composto dal valoroso chuunin e i due comandanti della nave da carico, avevano parlato a lungo, dopo che il giovane Rufy li aveva abbandonati al loro discorso. Questi erano giunti alla conclusione che l’ultimo giorno della traversata avrebbero organizzato un’ immersione, in modo tale da poter guardare le meraviglie dei mari. Sarebbe stata una bella sorpresa per l’inaffidabile genin, che non conosce ostacoli di nessuna sorta. Quella stessa mattina, il figlio di Washi si sentiva veramente bene. La spalla non gli faceva più tanto male; riusciva a muoverla adesso e non provava dolore. Così decise di togliersi le fascie che gli ricoprivano la spalla sinistra. Terminato di togliersi le bende, andò a fare un’abbondante colazione, per prepararsi bene all’allenamento. Dopo aver mangiato la tanto desiderata pasta di Sanji, si diresse verso il ponte per andare da Washi, che in quel momento avrebbe dovuto essere già sveglio. Fortunatamente per Rufy, trovò subito il chuunin che stava seduto a riposarsi.

~Papà, allora che facciamo oggi ? Mi avevi promesso che ci allenavamo !!!

~Veramente io non ti ho promesso un bel niente. Però c’è una sopresa che penso ti piacerà. Oggi faremo una bella immersione. Fra poco ci fermeremo, e potremo allenarci sott’acqua con le tecniche del vento.

~Evviva, che giubilo, che gioia, che felicità ! Quando ci tuffiamo ? Quando quando quando ? Io vado subito !

~E lo scapestrato, senza badare a nessuna reazione da parte del padre, che ovviamente l’avrebbe fermato, si tuffò, lasciando sulla nave solamente i sandali. Cadde con un grande tonfo in acqua, che provocò un’onda che avrebbe bagnato tutti quelli che si sarebbero affacciati a guardare l’oceano. Adesso Rufy avrebbe potuto ammirare tutte le meraviglie del mare: un’infinità di banchi di pesce, tante alghe colorate, e naturalmente, una bellissima acqua azzurra come il cielo. Dopo pochi secondi dall’immersione di Rufy, anche Washi si gettò in acqua, proprio mentre la nave fermava i motori. Il chuunin fece segno al figlio di risalire, probabilmente voleva riferirgli qualcosa. Infatti non appena entrambi uscirono la testa dall’acqua.

~Adesso mi nasconderò dietro quelle masse rocciose, e tu dovrai utilizzare tutte le tecniche in tuo possesso per scovarmi. Pronto ? Via!!!

~L’ esperto chuunin utilizzò la tecnica della Kage Bushin No Jutsu, per creare tre cloni, che insieme a lui si immersero sott’acqua, sparendo dalla vista del genin, che adesso li avrebbe dovuti trovare. Dopo essersi immerso nuovamente in acqua, il ragazzo vide la massa rocciosa, dove il padre di sarebbe nascosto con i cloni. Questa era composta da un labirinto di rocce di dimensioni considerevoli, difatti erano spesse e taglienti. Non sarebbe stato facile tagliarle, ma con una tecnica ben piazzata e con una gran forza di volontà, sarebbe riuscito nel suo intento. Cosi guardando con aria seria verso i suoi ostacoli, pensò a quale tecnica fosse meglio ricorrere; prima decise di provare con una tecnica ad ampio raggio, che attaccasse tutte quante le rocce, sperando di riuscire a danneggiarle abbastanza da renderle deboli ad un prossimo attacco. Successivamente avrebbe utilizzato attacchi da piccolo raggio ma grande forza per distruggere tutte le rocce, una per una. Così, decidendo di attuare il suo piano, utilizzò la tecnica dell’Onda Tagliente. La tecnica, che ormai Rufy sapeva utilizzare alla perfezione, ricoprì tutta la massa rocciosa, spezzando durante la sua esecuzione, pezzi di roccia. Ma alla fine, il risultato non fu soddisfacente, anche se comunque era quello che il giovane si aspettava. Così iniziò a colpire, con il chakra rimasto, le altre rocce, con pesanti attacchi mirati. Ma stranamente quel giorno, aveva più forze di tutti i giorni passati. Sarà stata l’acqua di mare forse, lui non poteva saperlo. Però questo lo rese ancora più sicuro di se, e lo spinse a continuare nel suo allenamento. Uno dopo l’altro, mirando al centro, distrusse tutti i nascondigli del padre, uno dopo l’altro. Alla fine eccoli, i quattro Washi, che lo guardavano con aria di sfida. Fu allora che si divisero, andando a gruppi di due. Ma Monkey D. Rufy, che ogni tanto ha dei colpi di genio, non si lasciò sfuggire una simile occasione. Infatti basta un danno discreto per far scomparire i cloni. Quindi riutilizzò l’Onda Tagliente, prima che i cloni uscissero dal raggio di quattro metri, la portata massima dell’attacco ventoso. Dopo pochi secondi, l’unico umano in acqua era Rufy. Non c’era più nessuno, tranne lui. Dato che fece un giro di 360° e non vide nessuno, risalì per prendere fiato. Allora vide il padre, che aveva utilizzato il chakra per camminare sull’acqua.

~E alla fine mi hai trovato. Ho visto che hai utilizzato molto più chakra di quanto ne hai usato di solito. Credo proprio che tu abbia superato il tuo limite, ti faccio le mie congratulazioni.

~Cos’è il mio limite, o come si chiama ? In che senso, l’ho superato ?

~Bè, vedi, come puoi ben immaginare, chiunque ha i suoi limiti. Sia da un punto fisico, sia mentale. Quando uno raggiunge il proprio limite per molte e molte volte, grazie al continuo allenamento, proprio come stai facendo tu, è come se sviluppasse improvvisamente dell’altra energia. Ecco, nel modo più semplice in cui riesco a spiegarlo, cosa vuol dire l’espressione “Hai superato il tuo limite”. In altre parole, adesso sei un genin più forte. Non sei contento ?

~Certo che sono felice. Sono felicisissimo ! Adesso voglio andare subito a casa, non vedo l’ora di tornare a casa per far vedere a tutti i miei amici quello che ho imparato. Sconfiggerò tutti, ne sono sicuro.

~Già, ne sono sicuro pure io. Adesso saliamo sulla nave dai, cambiamoci i vestiti e facciamo qualche altro tipo di allenamento.

~Yah !!!.

~I due shinobi del Paese del suono risalirono sulla nave, felici del successo dell’allenamento. Dopo che entrambi ebbero finito di cambiarsi i vestiti, ritornarono sulla nave, per continuare il tanto sperato sviluppo delle abilità del genin. Il successivo esercizio che il padre pose a Rufy fu quello di salire e scendere dalla vedetta utilizzando il chakra. Data la superficie liscia del metallo e l’area della superficie che sarebbe stata disponibile per arrampicarsi, la scalata richiedeva molta attenzione e controllo. Infatti bastava una distrazione, modificando di conseguenza la quantità di chakra concentrata nei piedi, per cadere all’istante. Infatti capitò questo un paio di volte al giovane genin, che nei tentativi seguenti, imparò a controllare meglio il chakra, riuscendo ad arrampicarsi lungo l’albero della vedetta con maggiore facilità e tranquillità. Dopo un’ora di allenamento, il padre lo richiamò sull’attenti e gli spiegò cosa fare per allenarsi con le tecniche. Appena si sarebbe riposato, cioè fino alle sei del pomeriggio, avrebbe dovuto … spostare le nuvole. Già questo era il suo allenamento. Nessuno mai era riuscito a far spostare le nuvole. Allora come ci sarebbe potuto riuscire lui, semplice genin ? Washi aveva avuto un piano a dir poco geniale. Sfruttare l’ostinazione del figlio per spingerlo a fare l’impossibile. Ma l’impossibile resta tale; era evidente che Rufy non ci sarebbe mai riuscito. Ma era comunque un allenamento per superare le proprie capacità. Verso le sei del pomeriggio, il giovane Itaka si recò al ponte, pronto a scagliare le sue tecniche contro il cielo. Il ragazzo diede anima e corpo durante quell’allenamento. Ma mentre lo svolgeva, sentiva vari marinai ridere, quando passavano, e questo lo incuriosiva. Chissà il motivo di tale azione, ma al momento non gli interessava nulla. Continuò per due ore ad allenarsi, utilizzando tutte le tecniche di vento di cui disponeva, ma niente, la nave continuava a muoversi, quasi ad accelerare mentre le nuvole … niente, restavano ferme. Le tecniche non avevano effetto, ma per quale bizzarro motivo ? A dargli la risposta fu il padre, durante l’ora di cena, il momento preferito da Monkey D. Rufy, oltre il pranzo e la colazione ovviamente.


~Sapevo che sarei riuscito a fregarti ahaha. Sei sempre il solito stupido ! Nessuno è mai riuscito a far muovere le nuvole, hai mai pensato a questo ? Come diavolo puoi spostare delle masse senza peso, che volano a quella distanza da te ? Hai solamente sprecato il chakra. Anzi, il termine non è proprio esatto… Ti sei comunque allenato, cercando di raggiungere il tuo obiettivo, e questo è comunque un buon risultato no ?

~Il tuo ragionamento non fa proprio una grinza, già. Il Frutto Miracoloso è al sicuro vero ? Domani finalmente arriveremo nel Pease del Suono, e non vorrei avere brutte sorprese, non credi ?

~Tranquillo, è tutto a posto. Adesso vai pure a dormire, ci vediamo domani, Rufy ! Finalmente questa missione finirà, e devo dire che mi fa piacere, così potrò riposarmi come si deve e stare un po’ con tua madre. Mi manca la mia amata Kushina, già.

~Anche a me manca la mamma, non vedo l’ora di riabbracciarla. Adesso vado a dormire, notte papà !!! E ricorda che un giorno smuoverò le nuvole, tanto saranno forti i miei attacchi, è una promessa !



Edited by ~ Naruto ~ - 22/8/2008, 10:04
 
Top
~ Naruto ~
view post Posted on 22/8/2008, 09:07




CITAZIONE
~Narrato
~Parlato
~Pensato
~Parlato di Washi
~Parlato di Sanji
~Parlato di Mc Lurd
~Parlato del Kokage

~Settimo e ultimo giorno Domenica

~La fine, finalmente. Tutto stava per concludersi, per il piacere di tutti. Ma prima che ciò potesse avvenire, il chuunin e il genin di Oto avrebbero dovuto affrontare una dura prova, che avrebbe comportato la morte di una persona ad entrambi molto cara. Ma non avrebbero saputo nulla fino a quando non sarebbero tornati a casa. La mattina dell’ultimo giorno di missione, cioè Domenica, i due shinobi della famiglia Itaka sarebbero dovuti ritornare al villaggio, consegnando il Frutto Miracoloso al capo del loro villaggio, il Kokage. Tutti i nemici erano stati sconfitti, e nessun’altro avrebbe dovuto dargli alcun fastidio. O almeno così credevano. Rufy quella mattina era più energico del solito, dato che avrebbe riabbracciato la sua amata terra, rivedendo così tutti i suoi abitanti. E inoltre avrebbe potuto prendersi anche il dovuto e meritato riposo, dopo tutte le fatiche che aveva fatto per allenarsi e sconfiggere i pirati. Si alzò molto presto quella fatidica mattina, verso l’alba, minuto più minuto meno. Ma in ogni caso, il ragazzo potè ammirare un bellissimo spettacolo di luce e colori. Un’enorme palla di fuoco stava per innalzarsi verso il cielo, partendo da un colore di un arancio luminosissimo. Dopo qualche minuto di quella meravigliosa vista, Rufy sentì un certo languorino, e così iniziò con aria molto innocente, quasi inconsapevole, a recarsi nelle cucine, per fare l’ultimo pasto sulla nave. Incontrò poca gente che girovagava sulla mare, probabilmente dato che era molto presto e gli altri dormivano. Ma in cucina trovò Sanji, che fiero del suo lavoro, non faceva altro che migliorare le sue abilità culinarie. Lo salutò con aria piuttosto allegra e disse:

~Buongiorno, Sanji. Che stai preparando di buono per l’ultimo pasto che faro su questa nave ?

~Qualcosa che non ti posso rivelare, è una sorpresa. Se ti va però puoi stare a guardare mentre preparo la colazione. Inizia a gustarla con gli occhi e il naso, prima che con la bocca. La cucina è un arte, e come tale va rispettata. Adesso silenzio che ho bisogno di concentrazione.

~Ascoltando il consiglio di Sanji, Rufy rimase lì ad osservare l’operatore dell’abile cuoco. Questo iniziò a combinare, spezie, carne e altri misti di cibi, che il ragazzo, non avendo mai lavorato in cucina, non poteva immaginare cosa fosse. Ma aveva comunque il desiderio di assaggiare quel buon preparato, che lo faceva sbavare semplicemente con l’odorarlo. Rimase li a fissare tutto il procedimento di cottura per circa un’ora, senza accorgersi del tempo che passava. Non appena il tutto fu pronto, Sanji lo richiamò dal mondo dei sogni nel quale stava navigando. Allora tutti e due si recarono alla sala da pranzo per gustare quel delizioso manicaretto. Sanji iniziò a preparare la tavola, aiutato da alcuni aiutanti. Non appena il tutto venne completato, Sanji prese una campanella e la suonò. Un enorme numero di marinai dopo secondi di silenzio assoluto si precipitare alla tavola, sedendosi in maniera ordinata. L’ultima persona a venire fu il padre di Monkey D. Rufy, ovvero Washi, che si sedette a capotavola, accanto al figlio. Tutti i cuochi iniziarono a distribuire quella tanto attesa pietanza e quando ogni persona ebbe la sua portata, iniziò a parlare Sanji.
~Che dire, ragazzi. Non sono molto bravo con le parole, ma mi esprimo meglio in cucina. Comunque sia proverò a sforzarmi, cercando di esprimere la mia opinione. Il viaggio sulla nave durante quest’ultima settimana, devo ammetterlo, è stato unico. Non potrò mai dimenticarlo. E per questo devo ringraziare gli shinobi del Paese del Suono: Washi Itaka e Monkey D. Rufy. Tutti e due mi hanno fatto vivere momenti incredibili, grazie alla loro gioia di vivere e perché no, anche per la loro sbadataggine. La voracità di Rufy, la spiritosaggine di Washi, sono abilità uniche, che vi rendono unici, non separatevene mai. Adesso mangiamo, che si fredda.

~La platea scoppiò in un applauso, che durò una decina di secondi, dopodiché tutti si fiondarono sul proprio piatto, per gustare la meravigliosa pietanza. Era un piatto da mangiare sia con gli occhi che con la bocca. Tutti finirono il loro piatto senza lasciarne una sola goccia. Dopodichè uno dopo l’altro, se ne andarono, ritornando al loro lavoro per portare i loro ospiti a destinazione. Il viaggio durò due ore, e durante quest’arco di tempo Rufy e Washi passarono il tempo a ridere e scherzare con Sanji e il comandante, dandosi l’addio. Non appena scorsero da lontano, la terra degli shinobi, i due andarono a preparare la loro roba per l’arrivo. Con lora somma gioia, la nave sarebbe giunta con due ore di anticipo rispetto all’orario previsto. Arrivati al porto, Washi e Rufy salutarono definitivamente i loro migliori compagni di viaggio.

~E’ giunta l’ora di salutarci. Io e Rufy dobbiamo raggiungere al più presto il nostro villaggio, ogni momento perso è decisivo per la risoluzione del nostro problema. Ci avete fatto passare bei momenti e ve ne saremo grati, addio !

~Già, grazie di tutto, Sanji. I tuoi pranzetti mi sono piaciuti un sacco, non li scorderò mai. Bye !!!

~Così i due shinobi lasciarono la nave che li aveva accompagnati durante tutta la loro missione, per raggiungere la loro amata casa. Rifecero lo stesso percorso dell’andata, in modo da non trovare intoppi nel percorso. Superando le montagne e seguendo il fiume, Rufy e suo padre giunsero finalmente alla loro amata casa, dove si aspettavano di trovare Kushina. Ma non appena aprirono la porta, trovarono la casa in disordine: sedie a terra, finestre rotte, si vedeva che era successo qualcosa, e di certo non era buona. Sul tavolo della cucina però, trovarono un biglietto:

CITAZIONE
Portate il Frutto Miracoloso alla foresta vicino il palazzo del Kokage. Risalite un corso d’acqua fino ad un collina, senza alberi, completamente ricoperta di erba. Sbrigatevi se non volete che la vostra amata donna muoia. Avete tre ore a partire da ora !

Capitano Mc Lurd 09:15

~Cazzo ! Sono le dodici meno cinque. Abbiamo solo un quarto d’ora. Dobbiamo correre Rufy, o la mamma morirà !

~In preda alla paura e all’angoscia, Rufy e Washi corsero e corsero, senza fermarsi un attimo, per andare dritti al luogo dello scambio. Oltrepassarono tutto il villaggio, fino ad oltre la residenza del Kokage. Furono molti i ninja che li videro correre in quel modo, ma Washi con uno sguardo serio, fece capire loro che non dovevano intromettersi. Giunti alla foresta, si misero immediatamente alla ricerca del corso d’acqua che li avrebbe condotti fino alla collina soprastante. Questo era abbastanza difficile da trovare, ma fortunamente i due riuscirono a trovarlo in fretta. Lo risalirono in fretta e furia, giungendo finalmente al punto x. Ad aspettarli furono cinque uomini, tutti della stessa altezza all’incirca, magri, e armati fino ai denti. Non appena furono ad una distanza di cinque metri, si fermarono, nell’attesa che qualcuno fece la prima mossa. Infatti, dietro quei pirati se ne nascondeva un altro, con in mano una grossa ascia. Questo aveva i capelli castani, molto lunghi, e inoltre aveva una barba molto folta e crespa, di costituzione robusta. Sembrava la tipica descrizione di un nano, versione gigante però, difatti l’altezza era all’incirca su un metro e novanta.

~Ninja di Oto, dove è il Frutto Miracoloso ? Lo vogliamo ora, subito, se non volete che questa bellissima fanciulla faccia una brutta fine ! Ah, a proposito, il mio nome è Mc Lurd, molto piacere.

~Così lasciò dalla sua stretta presa la madre di Rufy, senza però darle la possibilità di scappare. L’ira avvolse completamente Rufy nel vedere quella scena, che iniziò a stringere i pugni per la tensione. Dopodichè riprese il discorso Washi, che come Rufy, era desideroso di farla pagare a tutti quei banditi.

~Allora, forse voi non avete capito con chi state parlando. Siete solamente dei codardi, ma comunque sia, eccovi il frutto.

~Aspetta, ho io il frutto, l’avevo preso per precauzione ?

~Ma che…

~Washi diede piena fiducia al figlio, lasciandolo agire come meglio credeva. Non riusciva a capire come il frutto, che aveva nella cassa sulle spalle, potesse essere adesso nelle mani del figlio. Ma il genin uscì un frutto dal suo zaino che sembrava proprio quello preso all’isola. Così, lasciandosi il padre alle spalle, avanzò pian piano, andando verso il capitano pirata, che con aria quasi scherzosa, porgeva la mano per prendere il frutto. Rufy glielo cedette e prese la madre, che corse verso di lui, abbracciandolo. Così i due corsero verso Washi, che senza scomporsi aspettò la moglie e il figlio avvicinarsi, dopodiché bisbigliò a Rufy:

~E con la missione che facciamo ? Qui si rischia una guerra fra due paesi, se non riportiamo la cura al Kokage. In un modo o nell’altro dobbiamo recuperare quel frutto.

~Stai tranquillo, il vero frutto ce l’hai tu. Quello che ho preso io è solo una copia. Adesso dobbiamo pensare a far fuori quei maledetti, non dovevano toccare la mamma, non sei d’accordo ?

~D’ accordo. Attacchiamoli con tutte le nostre armi. Non devono potersi muovere.

~I due fecero allontare Kushina, e si gettarono all’attacco verso i pirati, che non si aspettavano quella reazione. Per la loro incredibile ira che provavano verso i loro nemici, non esitarono un solo attimo ad attaccare i punti vitali. Il padre era un esperto utilizzatore di spade, e riuscì grazie alla sua incredibile velocità a mettere fuori combattimento, bene due pirati finirono al tappeto, mentre Rufy riuscì a farne furoi uno, colpendolo con la tecnica sullo sterno, provocandogli così gravi lesioni. Dopo quest’attacco, rimasero in piedi solamente due pirati e il capitano. Rufy non si era nemmeno stancato, e avrebbe potuto lottare per tutto il pomeriggio. Però il combattimento non sarebbe durato così a lungo; Washi infatti fece un gesto, e i tre pirati vennero colpiti da tre violente esplosioni, che li lanciarono in avanti. Allora Washi utilizzò la Kage Bushin No Jutsu, e creando due copie con tanto di spada, infilzò tutti e tre i pirati in contemporanea, sconfiggendoli così definitivamente. L’unico rimasto in vita fu il capitano, che con una profonda ferita all’addome, non riuscì a rialzarsi.

~Verrai consegnato alla giustizia. La polizia del villaggio adesso ti verrà a prendere, per sicurezza però ti lascerò davanti alla residenza del Kokage, così non riuscirai a scappare.

~Il chuunin prese dunque il capo dei banditi e lo portò di fronte alla residenza del Kokage, consegnandolo alla polizia del villaggio, che si sarebbe occupata di lui il prima possibile. Non appena il malvivente fu assicurato alla giustizia, Washi e Rufy andarono ad assicurarsi che la loro amata Kushina stesse bene. Fortunatamente i pirati non l’avevano sfiorata, e non aveva nemmeno un graffio. Così la riportarono a casa, e alla fine decisero di porre la conclusione su quella rischiosa missione. Arrivati alla residenza del Kokage, furono subito ricevuto dall’autorità più alta del villaggio. Appena arrivati, un uomo anziano e serio li accolse.

~Fai silenzio ora, e mi raccomando, non fare le tue solite cretinate..

~Bene Washi Itaka e Monkey D. Rufy, avete portato a termine la missione che vi era stata affidata ?

~Si, signore. Eccole il Frutto Miracoloso, recuperato sull’isola del Frutto.


~Mi fa piacere. Adesso i nostri rapporti con Amegakature No Sato miglioreranno a vista d’occhio. E ovviamente avremo anche salvato gli abitanti del paese. Bene, a giorni avrete la vostra paga. Ci vedremo quando sarà richiesto un suo nuovo intervento. A presto. E dimenticavo, Rufy, tu sei una promessa del villaggio, non deludermi mi raccomando.

~Non si preoccupi, ci penserò io a portare gloria a questo villaggio ! Alla prossima !

~Si inchinarono e successivamente uscirono con calma dalla porta. Dunque iniziarono a muoversi lentamente andando verso casa, per rimettere a posto la confusione creata dai banditi, e per prendersi il meritato riposo.

~Adesso che sono più forte, raggiungerò l'accademia e apprenderò le arti mediche, sviluppando così la mia innata !

~Vai figlio, corri ! E diventa sempre più forte, senza mai fermarti !

 
Top
» Kyubi ~
view post Posted on 26/8/2008, 11:46




CITAZIONE
Allora vedo che hai scritto molto e con molta fantasia. °° Ma devo citarti, errori fatti durante tutto l'allenamento. In primis ci sono gli accenti.

.Come il: piu', si scrive così: più O_O
.Come il: Dopodichè, si scrive così: Dopodiché

Ti avevo già avvertito di questi errori ma vedo che ne hai fatti ancora dopo il primo avviso, questo influenzerà molto il mio giudizio finale. Poi leggendo ho visto molte ripetizioni di nomi. Cerca di usare altre parole, aiuta a far si che il testo sia bello e scorrevole. Comunque alla fine di tutto ciò ti consiglio di prestare più attenzione a quando scrivi. ^^

Il giudizio è: 150 ryo, 55 exp



Ps. Troppo One piece fa male :gupat:


 
Top
8 replies since 13/8/2008, 14:59   269 views
  Share