§^[TOM]^§ |
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| | Waithing The Light
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Act 1: Night
~Le giornate a Konoha passavano velocemente, niente di importante da fare, apparte allenarsi certo, e Shikashi non aveva molta voglia di farlo. Dopotutto, in quelle ultime settimane, si era sofrzato molto a forza di allenarsi, tanto che si era pure lussato e strappato il muscolo del braccio sinistro durante un combattimento. Ormai il braccio era praticamente guarito, anche se a volte sentiiva forti fitte lungo la tibia. Non aveva nonostante ciò un aspetto diverso dal solito: assonnato, svogliato e pigro. Si trovava comunemente sulla sua panchina, nel portico di casa sua, a pensare o a leggere strani libri su arti magiche e illusorie, oppure nel vecchio campo di allenamento dove si scontro col giovane Hyuga una volta. Raramente invece lo si vedeva andare in giro, soprattutto fuori dai villaggi. Sembrava che quell'ultimo viaggio gli avesse fatto passare la voglia di viaggiare. Una sera, come le altre, tranne per il fatto che Shikashi aveva stranamente deciso di uscire dal villaggio, così una decisione spontanea che aveva preso sul momento. Prese uno zaino con provviste necessarie per mangiare un paio di giorni e si diresse verso sud ovest da dove si trovava. Alcune ore dopo si fermò, una giornata di cammino lo aveva fatto stancare abbastanza da concedergli una pausa. Si fermò più o meno nei dintorni della casa dove era stato ospitato pochi mesi prima, vicino ad una cascatella e un laghetto contornato da pietre e minuscole grotte. Era un luogo molto bello, peccato che Shikashi non volle resstare più di tanto. Le ragioni non le sapeva bene nemmeno lui però ripartì senza fermarsi un minuto. Camminò per un altra ora, ormai era arrivato a meno di un giorno di cammino da Oto, e aveva urgente bisogno di fermarsi. Posò il suo zaino in una piccola radura, da cui si potevano ammirare molte stelle e iniziò a stendersi. Solo dopo pochi minuti si accorse che in sua presenza c'era un altra figura, un ragazzo come lui, forse più piccolo che ammirava anch'esso le stelle. Aveva i capelli di un color rossiccio, e gli occhi molto profondi, come qualcuno che ha vissuto circondato dalla sofferenza e dal dolore. Non c'erano segni che lo indirizzavano ad un paese, non portava alcun coprifronte, ciò voleva significare o che non era un ninja, oppure che lo nascondeva in modo da non farsi riconoscere.
†Chissà cosa sarà venuto a fare quel ragazzo qui. E' un posto che non è ben protetto e non offre una collocazione favorevole ad uno scontro nel caso ci sia qualcuno che lo voglia attaccare. Meglio stare attenti.
~Shikashi si sedette a circa cinque metri di distanza dal ragazzo e bagnandosi pian piano il viso con dell'acqua si riposò senza pensare a nulla. |
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